La Malesia di Paolo - Episodio 25

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La Malesia di Paolo - Episodio 25
La Malesia di Paolo - Episodio 25
Giorni di intensa "mondanità" per Paolo che partecipa anche nel ruolo di relatore alla Settimana
della Lingua Italiana nel Mondo, un evento organizzato dall'ambasciata italiana a Kuala
Lumpur…e al quale l'ambasciatore non ha partecipato.
Kuala Lumpur, 25 ottobre 2011 - Quest’ultima settimana è stata veramente piena: martedì sera
sono andato a vedere uno spettacolo di danze malesi e indonesiane, mercoledì sera c’è stata
una mini-conferenza all’Università in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo,
giovedì cena giapponese per un compleanno (saltando la mia classe di yoga), venerdì sera
altra cena con due miei carissimi amici in visita dall’Europa, con cui ho passato anche il giorno
seguente, sabato, a Malacca, ed infine la domenica sera al cinema per guardare uno dei film
della rassegna sul cinema latino-americano che si è svolta da giovedì a domenica. Le sere della
settimana di solito sono abbastanza tranquille: una volta vado a correre un po’ o a camminare
nel tratto di giungla di Bukit Gasing, non lontano da casa mia, un’altra sera vado alla mia classe
di yoga, qualche volta internet o un DVD prima di andare a letto a leggermi un buon libro... Il
fine settimana, invece, se non vado via, cerco almeno di passare un pomeriggio a visitare
qualcosa di interessante a Kuala Lumpur o nei dintorni...
Ma poi ogni tanto capita qualcosa, un invito a cena, una serata fuori con qualche amico, un film
al cinema, eccetera, ma un calendario così fitto come durante la settimana trascorsa era da un
po’ che non mi capitava. Martedì sera, dicevo, c’è stato presso l’Università questo spettacolo di
danze con gruppi di varie parti della Malesia e dell’Indonesia. Il tema era lo zapin, una bella
danza tradizionale portata qualche secolo fa in Malesia e in Indonesia da commercianti arabi, di
cui i vari gruppi di danze presenti ci hanno mostrato alcune varianti. Mercoledì sera, invece, ho
dovuto fare un breve intervento di mezz’ora su un argomento che mi appassiona e che credo di
conoscere abbastanza bene: la musica e le danze tradizionali in Italia. L’idea di organizzare una
serata culturale in occasione della Settimana della Lingua Italiana nel Mondo era venuta da
Milena, l’insegnante inviata dall’Ambasciata che comincerà a lavorare con noi prossimamente.
È già dall’inizio di settembre che è in Malesia, ma la trafila burocratica che deve seguire per
poter cominciare a lavorare è stata bella lunga... L’ambasciata avrebbe dovuto cominciarla
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prima del suo arrivo, ma nulla era stato fatto. Poi quando è arrivata Milena le è stato chiesto di
organizzare questa Settimana italiana dandole veramente poco tempo, solamente un mese:
anche in questo caso nessuno si era mosso a tempo all’ambasciata per organizzare qualcosa
di più articolato, e comunque il budget disponibile era irrisorio. Ad ogni modo Milena e un’altra
ragazza dell’Ambasciata si sono rimboccate le maniche cercando di coinvolgere noi docenti
italiani dell’Università.
E così è venuta fuori l’idea della mini-conferenza con rinfresco finale sponsorizzato da un paio
di ristoranti italiani di Kuala Lumpur: io, come dicevo, mi sono offerto di parlare della musica e
delle danze, il mio collega Andrea di fare un’introduzione sul melodramma italiano di cui è
appassionato, e infine Irene si è offerta di parlare un po’ della cucina italiana. Non c’era
moltissima gente, ma la serata è andata bene. Mancava però l’ambasciatore che, pare, aveva
detto subito che non sarebbe venuto se non avesse assistito anche il rettore dell’Università...
Certo che con i quattro eventi italiani messi in croce che si svolgono all’anno in Malesia, forse
un piccolo sforzo lo poteva anche fare, se non altro per conoscere noi insegnanti dell’unico
corso di laurea di italiano che esiste in questo Paese, tra l’altro sponsorizzato in parte
dell’Ambasciata stessa... Devo dire che le istituzioni italiane sono per me quasi sempre una
delusione, in Italia come all’estero...Venerdì dopo l’università invece avevo appuntamento
davanti al Mercato Centrale (Pasar Seni, un vecchio mercato in stile art noveau ora trasformato
in emporio di artigianato malesiano con un sacco di botteghe e localini, molto carino) con Enza
e Andreas, due miei carissimi amici conosciuti tanti anni fa all’inizio del mio dottorato di ricerca
a Bristol, in Inghilterra. Enza è italiana, della Basilicata come mio padre, mentre Andreas è
tedesco, ed erano alla conclusione di una settimana di vacanza in Malesia. Sono gli amici che
ho visto più spesso da quando vivo nel Sud-est asiatico: Enza è venuta una volta in Brunei
(dove, ahimè, era scivolata in un torrente della giungla e si era rotta un braccio) e poi l’ho rivista
un’altra volta a Singapore, mentre Andrea l’ho visto per ben due volte in Brunei, una volta qui a
Kuala Lumpur ed un’altra volta a Singapore, dove ogni tanto deve passare dei periodi per la sua
ricerca (è ricercatore presso l’Università di Bristol).
Quando abitavamo a Bristol, con Enza tra l’altro ho trascorso delle bellissime vacanze in
Marocco e a Cuba assieme ad altri amici comuni. Come accade quasi tutti i giorni in questo
periodo, pioveva quando ci siamo visti, così siamo andati a prenderci qualcosa in un caffè del
Mercato per poi dirigerci, ombrelli alla mano, ad un ristorante attraversando a piedi tutto il
quartiere cinese. Un bel ristorante cinese in una vecchia casa bottega, ottimo cibo a prezzi
modesti. La mattina dopo invece abbiamo preso assieme una corriera per Malacca, che
Andreas aveva visitato una volta ma che Enza non conosceva. Non avevamo molto tempo –
Andreas ed Enza volevano essere di ritorno a Singapore (quattro ore di autobus da Malacca)
per quella sera dato che Enza ripartiva il giorno dopo –, ma abbastanza per farci un bel giro per
il centro storico per far vedere ad Enza le cose più interessanti che offre questa bella cittadina.
Così siamo andati alla collina di San Paolo a vedere i resti della Malacca portoghese, alla
famosa piazza circondata dagli antichi edifici coloniali olandesi, e poi dall’altra parte del fiume
(vedi foto) in giro per il quartiere cinese con le sue case bottega, templi e moschee. Alle sette
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abbiamo preso assieme la corriera, io diretto a Kuala Lumpur e loro a Singapore. Infine
domenica sera sono andato con i miei colleghi Andrea, Rosanna e Irene a vedere un
interessante film venezuelano sul viaggio lungo l’Orinoco in Venezuela dell’esploratore e
naturalista tedesco Von Humboldt, che tra le altre cose mostrava i battesimi ‘forzati’ ai bambini
delle popolazioni indigene e la violenza dei colonialisti bianchi. Dopo tante cose, confesso che
non mi è spiaciuto passare la serata del giorno dopo, lunedì, tranquillamente a casa!
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