La Malesia di Paolo - Episodio 21

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La Malesia di Paolo - Episodio 21
La Malesia di Paolo - Episodio 21
Ricordate che Paolo ci aveva accennato la scorsa settimana all'epilogo infelice del suo viaggio
all’isola di Tioman? Ebbene, questa settimana ce lo racconta…e ci racconta anche come
funziona il sistema sanitario nazionale malese. E cioè come quello italiano! Privato subito,
pubblico chissà quando! Paolo sceglie il privato…e anche qualche rimedio trovato su Internet
per la sua patologia...
Kuala Lumpur, 22 settembre 2011 - Nell’articolo della scorsa settimana dicevo dell’infelice
epilogo del mio viaggio all’isola di Tioman. Ero sull’autobus di ritorno e mancavano circa due
ore all’arrivo a Kuala Lumpur quando mi prende una fitta tremenda al fianco sinistro, un dolore
atroce che andava dalla schiena al ventre, che le aspirine che mi ero portato dietro stentavano
ad alleviare... dopo un po’ si calma, e poi ne arriva un’altra forte come quella anteriore... cerco
di respirare profondamente domandandomi cosa possa essere... la mia più grossa
preoccupazione tuttavia era se ce la facevo ad arrivare a Kuala Lumpur, o se il dolore mi
avrebbe costretto a chiedere all’autista di lasciarmi vicino a qualche ospedale... Alla fine il
dolore si calma e riesco ad arrivare alla stazione delle corriere di Kuala Lumpur dove prendo un
taxi per tornare a casa.
Quando arrivo il dolore è quasi cessato e me ne vado a letto, se non che un’oretta più tardi
arriva un’altra fitta fortissima, al punto che decido di andare al pronto soccorso. Uno dei portieri
notturni molto gentilmente mi accompagna al pronto soccorso dell’ospedale dell’Università di
Malaya, non molto distante da casa, e lì dopo un’attesa di quasi un’ora finalmente una
dottoressa mi visita, mi fa fare esami delle urine, del sangue e una radiografia e mi dice che si
tratta probabilmente di un calcolo al rene! Tra una cosa e l’altra è già mattina presto quando
torno a casa. Il dolore fortunatamente non c’è più, ma data la vaghezza del referto e soprattutto
sulla cura il giorno dopo decido di andare in un ospedale privato per farmi vedere da un
urologo. Ed infatti la TAC che mi fanno mostra chiaramente il fatidico calcolo, piuttosto grande,
bloccato nell’uretere a metà strada tra rene e vescica... A questo punto il medico mi dice che
dovrei sottopormi alla terapia ad ultrasuoni per cercare di frantumare il calcolo... Potrei fare la
terapia il giorno dopo pagando una cifra considerevole, o fare il tutto gratuitamente prendendo
appuntamento col mio medico di base, perché mi faccia visitare da un urologo ‘della mutua’ che
poi mi metta in lista d’attesa per la terapia ultrasonica... Ma visto che la settimana dopo sarà
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festa per la fine di Ramadan e che la trafila con il sistema sanitario pubblico si prospetta lunga e
non proprio rassicurante, spaventato anche dall’idea di dover affrontare altre coliche decido di
attingere ai miei risparmi e di tornare la mattina dopo per la terapia.
E così la mattina di sabato 27 verso le dieci mi ritrovo disteso su un lettino di fianco alla
macchina che dovrà spaccarmi il calcolo a suon di vibrazioni; il medico mi inietta un forte
analgesico a base di morfina che mi rimbambisce parecchio e la macchina viene attivata... per
quaranta minuti devo stare lì immobile con il sottofondo dei terribili ‘schiocchi’ emessi in rapida
successione dalla macchina. Alla fine del trattamento, dopo essermi ripreso dall’anestetico,
torno a casa con il compito di bere tanto, nella speranza che i liquidi spazzino via i pezzi del
calcolo. Il giorno dopo, tuttavia, al controllo la radiografia mostra che il calcolo è ancora lì,
mannaggia! Altro trattamento ultrasonico, e altra visita di controllo per il sabato successivo dato
che di mezzo ci sono le feste. Io bevo continuamente e provo anche alcuni rimedi naturali
suggeriti su internet (tipo bere aceto o una mistura di olio di oliva e succo di limone)... Lunedì 29
sarei dovuto partire per una settimana di vacanza in Myanmar, ma vista la situazione decido di
rimandare (a novembre, se tutto va bene!). Un paio di notti dopo ho di nuovo delle forti coliche
appena appena tenute sotto controllo dai forti analgesici prescrittimi dal medico, ma la mattina
dopo, mercoledì, giunge il primo segno della guarigione: andando in bagno finalmente mi vedo
uscire un primo pezzo di calcolo! Troppo contento!
E così posso godermi in maniera più rilassata i tre giorni di festa per Hari Raya, in arabo Eid
al-Fitr, la grande festa per la fine di Ramadan (la foto mostra un cartellone di auguri per Hari
Raya). Proprio bella Kuala Lumpur con poco traffico! Infatti la capitale si è spopolata dei
moltissimi malesi che sono balik kampong, ovvero tornati al loro paese natale per passare le
feste in famiglia. Nonostante si tratti di una festa mussulmana, sento anch’io l’atmosfera di festa
che mi trasmettono gli addobbi, le lucine e le canzoncine di Hari Raya, un po’ come durante il
Natale. Il secondo giorno di Hari Raya (che quest’anno coincide con Hari Kemerdekaan,
l’anniversario dell’indipendenza della Malesia), felicissimo di essermi liberato del primo
calcolino, mi ritrovo assieme a Kitade e alla mia amica Gloria, in visita con la figlia in Malesia,
per incontrare Ricky, un indovino cinese che Gloria voleva consultare prima di tornare in Italia,
un po’ sulle orme di Tiziano Terzani (su cui lei ha scritto un bellissimo libro, ‘Tiziano Terzani: La
rivoluzione dentro di noi’)... In realtà Ricky è un uomo d’affari indovino a tempo perso, esperto di
numerologia, sorprendentemente abile nel tracciare i nostri profili caratteriali (tra l’altro
risultiamo tutti molto fortunati), nel leggere il futuro invece chi lo sa... Un incontro interessante
però! Tutto sommato spiritualità e credenze varie negli spiriti e nel paranormale sono cose che
caratterizzano questa parte dell’Asia e che accomunano tutti i gruppi etnici del Paese, alla
faccia di modernità e occidentalizzazione.
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