I NUMERI DELLE CROCIERE
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I NUMERI DELLE CROCIERE
I NUMERI DELLE CROCIERE Un mercato in continua crescita di Franco Magazzù Socio di Genova Quando poi i viaggiatori scendono a terra, per le escursioni proposte nel pacchetto turistico, ma anche per una semplice visita alla città, ed a maggior ragione se pernottano prima o dopo l’imbarco, questo flusso si rafforza e prende oggettivamente le forme di un vero fenomeno turistico. I principali Home Port italiani sono Venezia, Savona e Genova, ma le compagnie di navigazione tendono ora ad eliminare il distinguo tra Home port e Port of call, permettendo ai passeggeri di salire in un qualsivoglia porto dell'itinerario. La Costa Serena La sala giochi della Costa Serena Gli 11 piani del “pozzo ascensori della Costa Serena. A bordo esistono 10 ascensori nella parte centrale e 6 a poppa con una capienza complessiva di circa 170 posti Sul mercato mondiale operano 100 compagnie e sono attualmente in servizio 300 navi da crociera con una capacità di 16,9 milioni di passeggeri/anno. Il fatturato del settore è stato pari a 27,7 miliardi di dollari nel 2009, con una crescente espansione. Secondo i dati della CLIA (Cruise Line International Association), si prevede la costruzione di altre 26 navi nel triennio 2010 – 2012. In ambito europeo, nel 2008, le compagnie attive sono state 42, per un totale di 129 navi e una capacità di oltre 116 mila posti letto; a queste si sommano altre 63 navi, per ulteriori 71,3 mila posti letto, appartenenti a 24 compagnie extra-europee (prevalentemente americane). Il bar del 3° ponte sulla Costa Serena a vacanza crocieristica in poco meno di trent’anni ha subito una profonda trasformazione, passando da prodotto di lusso a prodotto di massa, con un’offerta straordinariamente dinamica e competitiva che, opportunamente sagomata, ha dimostrato di saper affrontare il mercato con tutti i possibili strumenti, ritagliandosi sempre più ampie fette di mercato vacanziero. Le crociere alimentano sia l’industria cantieristica, che quella turistica e, ogni volta che una nave si accosta ad un molo, si crea un flusso economico di cui beneficiano il porto e l'hinterland di interesse. L 6 Marinai d’Italia Marinai d’Italia 7 I numeri delle Crociere Nel solo Mediterraneo nel 2008 hanno operato 159 navi da crociera. Negli ultimi 20 anni i passeggeri sono più che raddoppiati, raggiungendo i 16,24 milioni nel 2008 e l’incremento ha riguardato soprattutto l’area del Mediterraneo, dove il numero di croceristi è passato da 1,71 milioni a quasi 5 milioni nel 2009. Il bacino europeo continua a registrare una crescita costante, con tassi di incremento annuo a due cifre: infatti, in un confronto tra il 2006 e il 2008, mentre il numero dei croceristi in Nord America è pressoché stabile, in Europa si rileva un aumento del 30%. La cantieristica italiana ha una quota del 43% del mercato mondiale delle navi da crociera e Fincantieri è il primo costruttore Piscine sulla Costa Serena 8 Marinai d’Italia mondiale di navi da crociera e principale fornitore del Gruppo Carnival. Gli Europei che hanno effettuato una crociera nel 2009 sono 4,95 milioni, il 12% in più rispetto al 2008 (che, a sua volta, aveva già avuto una crescita del 28%). Tra le destinazioni preferite dagli Europei nel 2009 si hanno il Mediterraneo e le Isole Atlantiche, seguono i Caraibi o altre destinazioni extraeuropee e infine il Nord Europa. Il Mediterraneo, grazie alle favorevoli condizioni meteorologiche che lo caratterizzano, si presta bene sia per la ricchezza di risorse culturali che per quelle naturalistiche. Il mercato italiano è al momento il terzo consumatore europeo di crociere, con 790 mila crocieristi, il 15% in più rispetto all’anno precedente. I Paesi del Mediterraneo dominano questo mercato con una duplice valenza: bacino di emissione di clienti in continua crescita nonchè terreno di conquista per gli itinerari delle compagnie. La crescita è sostenuta in primo luogo dall’aumento del numero di passeggeri in imbarco dai porti europei, che nel 2008 sono stati 4,7 milioni. I nostri scali sono al primo posto con quasi 1,7 milioni di passeggeri. Segue la Spagna, con circa 1 milione di imbarchi, soprattutto dai porti di Barcellona e Palma. L’Italia è quindi uno dei mercati più importanti per l’industria delle crociere e risulta essere il principale Paese beneficiario del business generato da questo tipo di turismo . Il nostro paese si colloca al primo posto con ben 5 scali che figurano fra i primi 10 in Europa, per movimento di croceristi: Civitavecchia, Venezia, Napoli, Livorno e Savona. In vetta troviamo Barcellona e Civitavecchia, entrambi di rilevanza mondiale: Barcellona ha superato nel 2009 i 2 milioni di passeggeri, immediatamente seguita da Civitavecchia (1,8 milioni), seguono Venezia con 1,4 milioni e Napoli con 1,3 milioni. Livorno e Savona, si assestano su un traffico che si aggira tra i 700/800 mila ospiti. Tutti i porti, tranne qualche rara eccezione, hanno visto crescere in modo esponenziale in questi anni il traffico crocieristico, il che giustifica gli investimenti infrastrutturali e commerciali che molte autorità portuali hanno sostenuto. MSC Crociere Circa l’80% della capacità ricettiva è in mano ai primi 5 soggetti economici impegnati nel business. Il marchio Carnival Coorporation & PLC, detiene quasi la metà dell’offerta complessiva e comprende al suo interno 11marchi, tra cui anche l’italiana Costa Crociere. Il 21% compete a Royal Caribbean Cruise Line con le compagnie Royal Caribbean International e Celebrity Cruises. Al terzo posto si colloca la compagnia asiatica Star Cruises (8%). Al quarto vi è l’italiana MSC Crociere che detiene il 5% dell’offerta crocieristica complessiva. Nel Mediterraneo sono attive circa 50 compagnie crocieristiche, sia europee che extraeuropee. Gli armatori stanno investendo imponenti risorse per il rinnovo della flotta, sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo. L’obiettivo principale è quello di allargare il proprio target di riferimento; a tale fine le compagnie hanno attuato specifiche azioni di marketing e un’attenta politica rivolta alla diversificazione di prezzi e destinazioni, che ha consentito anche alle famiglie e ai giovani di accedere a questo mercato. Uno dei 4 ristoranti principali della Costa Serena Nel periodo 2000-2009 i volumi di tutti i grandi porti sono almeno triplicati, ad eccezione del porto di Genova, la cui capacità era già ampiamente sviluppata nel 2000, e che comunque ha visto un incremento del 65%. I casi più eclatanti sono stati Savona, Bari e Olbia, nei quali il traffico si è quintuplicato. I porti di Trieste, La Spezia e Portoferraio, pur avendo ottime potenzialità, vivono invece un momento di stallo dovuto, nel caso della Spezia, alla carenza di investimenti e di politiche mirate. A livello di Unione, l’industria crocieristica nel 2008 ha fatto registrare una spesa diretta di 14 miliardi di euro, ed un contributo totale all’economia (diretto+indiretto+indotto) di 32 miliardi, attivando oltre 311mila “posti di lavoro” e distribuendo 10 miliardi annui in retribuzioni. Le spese dei croceristi (escursioni, soggiorni alberghieri pre e post crociera, transfer, ecc.) crescono dell'8%; gli investimenti in cantieristica (costruzione, manutenzioni, rifacimenti) crescono anch'essi dell' 8% (nel 2008 erano in cantiere 20 nuove navi, e altre 36 erano già state ordinate); Ma nello stesso periodo la massa di stipendi e salari, 1.100 milioni erogati a circa 5.000 lavoratori a terra e 50.000 imbarcati (con riferimento ai soli cittadini europei), è rimasta pressoché invariata. Pur in un evidente momento di crescita, quindi, il fattore “costo del lavoro” viene nei fatti compresso. Quanto agli impatti sui sistemi locali, nella media europea si stima che ogni crocierista abbia speso in media 90 euro nella città del suo porto di imbarco, e altri 60 euro in ogni porto di toccata visitato. Le ricadute sull’Italia L’Italia è il paese europeo che beneficia maggiormente della spesa diretta e dell’indotto crocieristico, e questo già testimonia l’importanza del settore per l’intera economia nazionale. Insieme a Germania e Regno Unito, infatti, il nostro Paese partecipa adeguatamente a tutti i segmenti dell’industria delle crociere: • è sia un importante mercato di domanda che un grande bacino di destinazione/offerta; • ha basi di armamento dei cruise operators e offre personale sia a terra che imbarcato; • ha un' importante industria cantieristica per la costruzione nonché le riparazioni e manutenzioni, e garantisce ogni tipo di approvvigionamenti, a partire dal carburante. Se si aggiunge il fatto che l’esigenza di fidelizzare la clientela spinge le compagnie a variare gli itinerari con una certa frequenza e a richiedere sempre il massimo agli operatori di terra (il successo di un’escursione a terra si gioca nel giro di poche ore di sosta della nave in porto), appare evidente come porti e destinazioni debbano dare un contributo determinante al fine di attrarre nuovi e maggiori traffici per il bene dell'economia nazionale. Dati estrapolati da “OSSERVATORIO SUL TRAFFICO DELLE CROCIERE NEL MEDITERRANEO - REPORT 2010” a cura di EBNT e SL&A n Marinai d’Italia 9