Corriere della Sera - 15.01.2012 - pag.10

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Corriere della Sera - 15.01.2012 - pag.10
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Domenica 15 Gennaio 2012 Corriere della Sera
#
» Approfondimenti
Il turismo
QUEI TRANSATLANTICI
SEMPRE PIÙ GRANDI
DIECI VARI L’ANNO
Maestosa
La Queen
Mary 2, di
proprietà
della
compagnia
inglese
Cunard
Line,
è una
delle più
grandi
navi da
crociera
in attività
19 milioni di passeggeri nel 2011
Per molti è «l’isola che non c’è». Perché nell’immaginario collettivo del turista da crociera, sorta di giramondo stanziale, la grande nave-resort è viaggio e destinazione insieme.
Sempre più parco giochi, sempre più grande.
Da condividere con tanti ma proprio per questo alla portata di tutti. Un tempo icona della
vacanza d’élite ma da anni simbolo del turismo globale, rischia ora di perdere appeal?
La più imponente al mondo è la Oasis of the
Seas dell’americana Royal Caribbean: 5.400
passeggeri. La migliore tra le «grandi» (dice la
Cruising & Cruise Ships) è la Queen Mary 2 della britannica Cunard Line: 5 stelle, 3.090 ospiti.
La capolista italiana (sempre secondo la «bibbia» di settore) la Costa Favolosa: 4 stelle e
3.800 passeggeri. La new entry della prossima
primavera la Disney Fantasy della Disney Cruise Line: 4.000 posti formato famiglia. Si moltiplicano al ritmo di dieci nuove navi l’anno e 25
mila posti in più. Il mercato, del resto, è uno
dei pochi ad aver retto alla crisi (e rallentato
solo negli ultimi dodici mesi). Nel 2010 il giro
d’affari in Italia è aumentato del 16%. Tanto
che il peso del nostro Paese nel mondo come
meta d’imbarco arriva al 35%. Sempre nel 2010
dai nostri porti sono partiti, transitati e arrivati 9,6 milioni di passeggeri (la stima per il 2011
è di 11 milioni). Ma mentre nel mondo sono
saliti a 19 milioni i crocieristi, in Italia lo scorso anno circa un milione di persone (rispetto
Gigante
La Oasis
of the
Seas è il
più grande
transatlantico del
mondo.
Della
compagnia Usa
Royal
Caribbean,
è lunga
360 metri
ai 900 mila del 2010) ha scelto questo tipo di
vacanza.
Coppie in viaggio di nozze, anziani e sempre di più famiglie. «Genitori con figli, ma anche tanti nonni con nipoti», dice Roberto Corbella, presidente dell’Associazione nazionale
dei tour operator italiani. Perché in principio,
per tutti gli anni 70 e fino agli inizi degli 80, la
crociera era per pochi. «Oggi è per tutti — continua Corbella —: è una vera città galleggiante
dove ciascuno trova la sua dimensione». A bordo c’è di tutto: «Dal cinema quadrimensionale
alle più belle Spa, dalla suite con balcone privato alle piste per pattinaggio su ghiaccio. Vuoi
11 500 1,4
I milioni di turisti, stranieri
e italiani, che nel 2010 sono
partiti, arrivati o transitati
nei porti del Bel Paese a
bordo di navi da crociera.
Il mercato negli ultimi 15
anni ha fatto registrare
sempre crescite a due cifre
Il costo minimo in euro di
una crociera di una
settimana a bordo di una
delle navi in attività nel
Mediterraneo o nel Mar
Rosso. Le cabine più care
sono le suite che si
trovano nei ponti superiori
La percentuale di turisti
italiani che ogni anno
sceglie di trascorrere le
vacanze a bordo di una
nave da crociera, un dato
che consente di prevedere
ampi margini di crescita
per questo settore
sbiancarti i denti? Accontentati. Ci sono poi gli
"assaggi" dei Paesi che si toccano. Il tutto a
prezzi competitivi».
La formula è quella dei voli low cost: tanti
posti a prezzo base, più un’ampissima varietà
di servizi a pagamento. Si parte da poche centinaia di euro (per sette giorni nel Mar Rosso, voli compresi, meno di 500 euro). «Più evidente
negli Usa, la strategia è globale: solo con certi
numeri di passeggeri (e navi ipertecnologiche
progettate per ogni comfort) si possono garantire certi costi», spiega Alberto Corti, direttore
Federviaggio-Confturismo. «Così che anche
quando il potere d’acquisto diminuisce ci si
può permettere una bella vacanza». Ma secondo Corti c’è un’altra ragione che giustifica prima la crescita del settore: «Il fatto che, parlarne
ora sembra anacronistico, per molti la crociera
è sinonimo di vacanza sicura: la nave è uno spazio controllato a misura di famiglie e anziani».
Adesso però il timore è che l’incidente del
Giglio possa frenare la corsa dei villaggi-crociera. Magari in favore di navi più piccole e vecchio stile. Come l’Europa della tedesca Hapag
Lloyd Cruises (450 passeggeri e unica cinque
stelle più) o come la «rivisitata» Costa neoRomantica (1.697 posti). «Si tratta di due segmenti diversi destinati a convivere. In 64 anni alle
navi Costa non era mai successo nulla», afferma Corbella. «Un incidente così colpisce e nell’immediato le ripercussioni ci saranno, ma superato lo choc è naturale che si torni a questa
vacanza. Quando cade un aereo si smette forse
di volare?». Concorda Corti: «Proprio perché
globale l’incidente ha coinvolto passeggeri di
tante nazionalità ed è stato vissuto in modo diverso da almeno una cinquantina di paesi generatori di crociere nel Mediterraneo». Poi aggiunge: «Quando nell’85 l’Achille Lauro fu dirottata non ci fu un crollo delle crociere, solo i
turisti americani abbandonarono zone considerate a rischio. Quando nel ’94 affondò davanti alla Somalia il mondo delle crociere era in
piena espansione e non smise di farlo».
Alessandra Mangiarotti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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