Come funziona?

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Come funziona?
IL DIGITALE
Salone della Proprietà Industriale
Parma
24 settembre 2012
Programma
• Parole chiave, motori di ricerca e altri strumenti Internet
– Tobias Malte Müller ‐ Studio Legale Wirsing Hass Meinhold, Monaco di Baviera
• Naming: la scelta del nome giusto per costruire un brand vincente
– Gianluca Billo ‐ Nomen Italia
• Domini: il Registro “.it”
– Rita Rossi ‐ CNR
• Disputes on .EU and .COM domains before the Czech Arbitration
Court
– Tereza Bartoskova ‐ Head Case Administrator / Czech Arbitration Court, Praga
• Riassegnazione dei domini e mediazione on line delle liti nella
proprietà industriale
– Stefano Monguzzi - MFSD Srl
Parole chiave, motori di ricerca e
altri strumenti Internet
Tobias Malte Müller
Divisione della presentazione
• Abuso dei servizi di posizionamento a pagamento (Search Engine
Marketing - SEM)
• Cos’è e come funziona?
• Problematiche giuridiche
• Impatto pratico
• Abuso dei strumenti di ricerca con altri mezzi (Search Engine
Optimization - SEO):
– Meta-tags
• Come funzionano?
• Problematiche giuridiche
– Utilizzo di parole chiave in altri contesti
• Come funziona?
• Problematiche giuridiche
• Conclusioni
Abuso dei servizi di posizionamento a
pagamento
(Search Engine Marketing - SEM)
Google AdWords: Come funziona?
sceglie parola chiave e
messaggio commerciale
Prestatore del servizio
di posizionamento su Internet
Inserzionista in un servizio di
posizionamento su Internet
Consente e memorizza la scelta di
parole chiave e messaggi commerciali
Titolare di un marchio
Questioni giuridiche
• Chi occorre citare in giudizio?
– L‘inserzionista?
– Il prestatore del servizio (ossia Google)?
• Il titolare di un marchio può vietare l’utilizzo da parte di un terzo non
autorizzato del suo marchio come parola chiave (AdWord) - non visibile
- capace di condizionare il risultato delle ricerche su internet?
Rinvii pregiudiziali
• CGE (Grande Sezione, 23.3.2010), C-236/08 e 238/08
-> Cour de Cassation (3.6.2008 - Google France et al.)
• CGE (26.3.2010), C-91/09
->Bundesgerichtshof (22.1.2009 – Bananabay)
• CGE (21.6.2010), C-278/08
->Oberster Gerichtshof (26.6.2008 – BergSpechte)
• CGE (8.7.2010), C-558/08
-> Hoge Raad (17.12.2008 – Portakabin)
• CGE (22.9.2011), C-323/09
-> High Court of Justice (12.8.2009 – Interflora et al.)
Diritti contro il Service provider (Google)
• Sentenza della CGE (Grande Sezione) 23.3.2010
(procedimenti riuniti da C-236/08 a 238/08): Google France
contro Louis Vuitton Malletier SA et al.
⇒ No: „Il prestatore di un servizio di posizionamento su Internet che memorizza
come parola chiave un segno identico a un marchio e organizza, a partire da
quest’ultima, la visualizzazione di annunci non fa un uso di tale segno“ [nel
commercio]
⇒ No: Il prestatore di un servizio di posizionamento su Internet non é responsabile
delle informazioni memorizzate a richiesta di un destinatario del servizio „qualora
detto prestatore non abbia svolto un ruolo attivo atto a conferirgli la conoscenza o il
controllo dei dati memorizzati“
⇒ Si: „Se non ha svolto un siffatto ruolo [attivo], detto prestatore non può essere
ritenuto responsabile per i dati che egli ha memorizzato su richiesta di un
inserzionista, salvo che, essendo venuto a conoscenza della natura illecita di tali
dati o di attività di tale inserzionista, egli abbia omesso di prontamente rimuovere
tali dati o disabilitare l’accesso agli stessi“
Diritti contro l’inserzionista
•
CGE, C-236/08 a 238/08 – Google France:
• Si: Il titolare di un marchio può vietare ad un inserzionista di fare pubblicità – a partire da
una parola chiave identica/simile a detto marchio [...], qualora la pubblicità di cui trattasi
non consenta, o consenta soltanto difficilmente, all’utente medio di Internet di sapere
se i prodotti o i servizi indicati nell’annuncio provengano dal titolare del marchio o da
un’impresa economicamente connessa a quest’ultimo o invece da un terzo
• Si: Sussiste violazione del marchio in due ipotesi, ossia se l‘annuncio (composto dal link
pubblicitario accompagnato dal messaggio commerciale) del terzo
– lasci intendere l’esistenza di un collegamento economico in realtà insussistente tra
tale terzo e il titolare del marchio o, pur non suggerendo esplicitamente l’esistenza di un
collegamento economico,
– è talmente vago sull'origine dei beni in questione che un utente di Internet normalmente
informato e ragionevolmente attento non sia in grado di sapere, sulla base del link
pubblicitario e del messaggio commerciale allegato, se l’inserzionista rappresenti un terzo
rispetto al titolare del marchio o, al contrario, sia economicamente collegato a quest’ultimo
prodotti/servizi
Impatto pratico negli Stati membri
• Prima ipotesi
l’annuncio incriminato contiene espressamente il marchio altrui o un segno simile a tale
marchio
• Seconda ipotesi:
l’annuncio incriminato non contiene il marchio altrui o un segno simile a tale marchio
Germania: Corte di Appello di Düsseldorf
•
Corte di Appello di Düsseldorf, 21.12.10, caso n. I-20 W 136/10 – HAPIMAG
– Utilizzo come
parola chiave
del marchio altrui
“HAPIMAG”
– Annunci per
beni concorrenti
(“link sponsorizzati”)
Italia: Tribunale di Milano
• Trib. Milano, 11.3.09, in Riv. Dir. Ind., 2009, II, 375; in Giur. It., 2010, I, 125
– Sentenza emanata prima delle decisioni della Corte di Giustizia
– Marchio altrui (AVIS) utilizzato come parola chiave e presente nell’annuncio pubblicitario
(« link pubblicitari »)
– Annuncio per prodotti concorrenti (SIXT)
– Contraffazione e concorrenza sleale
Germania: Bundesgerichtshof
• Bundesgerichtshof, sentenza del 13.1.2011, pubblicato in GRUR 2011, 828
a seguito della sentenza CGE Bananabay – caso C-91/09
– Utilizzo del marchio altrui (BANANABAY) come parola chiave
– Annuncio (« link pubblicitari ») per prodotti identici
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– Annuncio che non conteneva alcun riferimento al marchio o ai prodotti del legittimo
titolare ma riportava – al contrario – il marchio proprio dell’inserzionista
Metatags: come funzionano?
Metatags: come funzionano?
Metatags: Bundesgerichtshof sentenza „Impuls“
• Bundesgerichtshof, sentenza del 18.5.2006 – Impuls, pubblicata in GRUR
2007, p.65:
– L‘attore, „Impuls Medienmarketing GmbH“ gestisce un sito web dove offre
servizi gratuiti che consentono di confrontare diverse tariffe di assicurazioni
– I convenuti sono ex-collaboratori dell‘attore; offrono gli stessi servizi su
internet
– Per attirare l‘attenzione dei motori di ricerca i convenuti utilizzano la parola
„Impuls“ come Metatag nei loro siti:
< Versicherung, Krankenversicherung, Versicherungsvergleich [...], Impuls>
Metatags: Bundesgerichtshof sentenza „Impuls“
• Bundesgerichtshof: accoglie le pretese dell‘attore
– Nel commercio, l’utilizzo di un segno altrui come parola chiave non visibile (metatag)
costituisce un atto di utilizzo di tale segno „per prodotti o servizi“:
• L’uso della parola chiave (metatag) condiziona i risultati (naturali) di ricerca; l’utente è diretto
a tale sito
• La parola chiave serve quindi per segnalare all’utente l’inserzionista e i suoi servizi
• L’uso del marchio altrui come metatag costituisce un atto di sfruttamento del segno distintivo
anche se lo stesso rimane invisibile all’utente
– Orientamento confermato nelle sentenze del 7.10.2009 – Partnerprogramm e del
8.2.2007 – AIDOL)
Altri metodi di Search Engine Optimization:
il caso „POWER BALL“
Altri metodi di Search Engine Optimization:
il caso „POWER BALL“
Come funziona?
Come funziona?
Come funziona?
Bundesgerichtshof, sentenza „POWER BALL“
• Bundesgerichtshof sentenza del 4.2.2010, CR 2010, 602 – POWER BALL
⇒ Violazione della funzione di indicazione di origine?
– Utilizzo del termine „POWER BALL“ sulla pagina web del convenuto (www.pearl.de)
• Costituisce uso suscettibile di essere vietato l‘uso di un segno altrui come parola chiave
utilizzata per condizionare i risultati di ricerca (naturali) non a pagamento per dirigere l‘utente
alla pagina web dell´utilizzatore
• Può violare la funzione essenziale del marchio, ossia quella di garantire ai consumatori la
provenienza del prodotto, il fatto che sulla pagina del prodotto „RotaDyn“ installata dalla
convenuta siano state utilizzate le designazioni „Powerball“ e „power ball“
– Influenza sui risultati (naturali) di ricerca Google
• Un‘impresa che utilizza sulla sua pagina web un marchio (o un termine simile a tale marchio)
insieme ad altri termini, sapendo che tale parte della pagina web é consultata
automaticamente dai motori di ricerca, é responsabile del fatto che un motore di ricerca
elenchi tale marchio insieme agli altri termini nella sua lista dei risultati naturali.
Conclusioni (Germania)
• Search Engine Optimization (SEO)
– Utilizzo di marchi altrui nel contesto di SEO: ATTENZIONE!
• Search Engine Marketing (SEM)
– Utilizzo di marchi altrui nel contesto di SEM: lecito, se il messaggio commerciale è
sufficientemente concreto/preciso per permettere di riconoscere se i prodotti/servizi
pubblicizzati provengono dal titolare del marchio o da un’impresa economicamente
connessa a quest’ultimo o invece da un terzo
Grazie per la vostra attenzione!
Dr. Tobias Malte Müller
Partner
Rechtsanwalt | Attorney at Law
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T. (+ 49) 89 29 00 71-22
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