CARICHI PIÙ CHe mAI… PeR UN`ALTRA sFIDA!!!

Transcript

CARICHI PIÙ CHe mAI… PeR UN`ALTRA sFIDA!!!
AFFILIATO ALLA FEDERAZIONE ITALIANA SOSTENITORI SQUADRE CALCIO SEZIONI: Bicocca - Sacro Cuore - Ospedale Maggiore - Momo - Arona - Sizzano - Cerano
sabato 7 novemBRE 2015 - ANNO LI - N° 6 - OMAGGIO DEL CLUB FEDELISSIMI NOVARA CALCIO - PRESSO BAR TRE GAZZELLE Viale Roma, 16
CARICHI PIÙ CHE MAI…
PER UN’ALTRA SFIDA!!!
di Massimo Barbero
L’immagine di Faraoni e
Poli che lottano in campo
fino all’ultimo secondo, vistosamente bendati per
altrettante ferite rimediate,
è quella più efficace per
rendere l’idea di questo
Novara. Baroni ha saputo
plasmare una squadra da
combattimento nemmeno
immaginabile ad agosto
quando sprazzi di qualità si
alternavano a troppe pause.
L’undici che giocava in punta di piedi nelle primissime
settimane di campionato è
diventato un collettivo organizzato e determinato, con
in testa un unico obiettivo:
la vittoria. Aspettavamo,
con comprensibile ansia, il
ciclo di ferro che ci avrebbe
visto sfidare in serie Cagliari, Vicenza, Pescara e Bari.
Ebbene il bottino è stato di
3 successi ed un 1-1 beffardo quantomeno per il modo
in cui è maturato! Ma in
serie B non ci sono partite
più semplici delle altre. Non
a caso abbiamo steccato
quella che sembrava più
abbordabile, con il Como in
casa. Ed allora sotto con il
Brescia, un’altra bella realtà di questo campionato…
con un po’ di tossine nelle
gambe, ma anche con tanto morale in più… Forza ragazzi!!!
NOVARA
BRESCIA
1
Da Costa
Minelli
15
25
Faraoni
Venuti
2
2
Troest
Somma
5
35
Poli
Ant. Caracciolo
3
3
Dell’Orco
Coly
4
7
Casarini
Martinelli
28
4
Viola
Mazzitelli
8
8
Faragò
Kupisz
30
19
Gonzalez
Abate
7
32
Evacuo
Rosso
32
11
Corazza
And. Caracciolo
9
22
Tozzo
Arcari
1
24
Dickmann
Lancini E.
6
6
Vicari
Embalo
11
18
Pesce
Camilleri
14
21
Signori
H’Maidat
18
10
Buzzegoli
Marsura
27
28
Manconi
Dall’Oglio
31
34
Rodriguez
Castellini
33
16
Galabinov
Geijo
19
All. Baroni
All. Boscaglia
INIZIO PARTITA sabato 7 novemBRE ORE 15
IL FEDELISSIMO
2
NOVEMBRE DI FUOCO PER LA IGOR VOLLEY
di Attilio Mercalli
Entra nel vivo la stagione del volley femminile con un mese di novembre di fuoco
per la Igor Volley Novara di Luciano Pedullà. Dopo il turno di riposo imposto dal
calendario e la successiva trasferta infrasettimanale di Firenze, già stasera alle
20,30 il PalaIgor ospita il primo match clou
della stagione per le azzurre che ospitano l’ambiziosa Liu Jo Modena del tecnico
omegnese Alessandro Beltrami, delle nazionali, Diouf e Ferretti, e delle ex (ai tempi
dell’Asystel) Folie e Horvath. Match che,
data l’importanza, ha catalizzato l’interesse
di Raisport 1, canale 57 del digitale terrestre, che la trasmetterà in diretta, cosa che
si ripeterà sabato prossimo 14 novembre,
sempre alle 20,30, quando Guiggi e compagne torneranno per la seconda volta nel
giro di un mese sul campo tabù di Cremona (tre sconfitte consecutive dallo scorso
Aprile, due nel play off scudetto ed una,
l’ultima, costata la Supercoppa ndr) per
sfidare, questa volta per la 6° di andata di
regular season, la Pomì Casalmaggiore,
campione d’Italia. Nel mezzo, mercoledì
11, appuntamento internazionale con la
seconda giornata di Champions League
con ospite, sempre al PalaIgor alle 20,30, la
formazione slovena del Calcit Lubiana. L’Igor, inserita nel gruppo B che comprende
L’opposto Samanta Fabris con il tecnico Pedullà
Direttore Responsabile MASSIMO BARBERO
Collaboratori
THOMAS GIANOTTI - FLAVIO BOSETTI
ATTILIO MERCALLI - enea marchesini
Fabio Calcaterra - Gianni Milanesi
Roberto Carrara - Daniela Baggiani
Francesca Riga - daniele faranna
Foto gentilmente concesse da
Fabio Calcaterra, Novaracalcio.com,
FORZANOVARA.NET e S.A.M. Salerno
Impaginazione
SIMONE BELLAN
Nova eventi - Novara
Viale Giulio Cesare 147/N - Tel. 0321.403826
Stampa
Italgrafica - Novara
Via Verbano, 146 - Tel. 0321.471269
Aut. Trib. Novara N° 181 del 24/2/1967
anche il Sopot Danzica della ex MajaTokarska che si è imposta per 3 a 0 nel primo
impegno proprio sul campo delle bianconere slovene, è stata battuta all’esordio
lo scorso 28 ottobre per 3 a 1 a Istanbul,
pur disputando almeno due set e mezzo
alla pari, dal Vafibank Gunes del tecnico
modenese Giovanni Guidetti che, nell’occasione, non ha potuto schierare Kim Hill,
la giocatrice americana protagonista nella
scorsa stagione in maglia novarese, perché
infortunata.
IL FEDELISSIMO
3
l’avversario di turno: il brescia
Ottimo avvio di campionato per le rondinelle ripescate in estate
di Thomas Gianotti
Per la dodicesima giornata del girone d’andata al “Silvio Piola” arriva il Brescia di Mister Boscaglia.
Le rondinelle dopo il ripescaggio
estivo dalla Lega Pro hanno iniziato
alla grande questo campionato, rivelandosi come l’autentica sorpresa stagionale, almeno sino ad oggi.
La società fondata nel 1911 detiene il record di cinquantotto partecipazioni al campionato di serie B,
delle quali ben diciotto consecutive, con tre successi. Nel palmares
della società bresciana c’è un prestigioso trofeo, il torneo AngloItaliano conquistato nel 1994 superando in finale il Notts County (1-0). Il miglior piazzamento in serie A rimane il settimo posto della
stagione 2000-01. Era il Brescia
di Mazzone e Roberto Baggio che
ottenne il pass per l’Intertoto sfiorando la qualificazione Uefa persa
in finale dopo due pareggi contro il Paris Saint Germain. Da Brescia sono passati grandi calciatori.
Senza scomodare il lontanissimo
passato ed il già citato Baggio, basti pensare a Bordon, Beccalossi,
Hubner e Pirlo per capire l’importanza ed il prestigio della piazza nel
panorama calcistico italiano. Dopo
la lunghissima e altalenante epoca
Corioni, il Brescia riprova la scalata col il presidente Triboldi. Al suo
fianco ci sono l’esperto ad Rinaldo
Sagramola, già affermato dirigente
in passato con Vicenza, Palermo
e Sampdoria e Renzo Castagnini.
Alla guida tecnica, come già detto
in apertura, è stato chiamato Roberto Boscaglia che dopo un passato da discreto calciatore, ha portato in cadetteria il Trapani. Il nuovo
tecnico schiera la sua squadra con
un elastico 4-2-3-1. Assieme agli
esperti Arcari, Budel, Andrea Caracciolo e Castellini brillano nuove
stelle: Geijo, arrivato dall’Udinese,
il confermato Morosini, l’ottimo di-
fensore Somma prelevato dall’Empoli, l’attaccante Abate, fortemente
voluto da Boscaglia che lo aveva
avuto a Trapani. La maglia ufficiale
del Brescia resta quella azzurra con
la “V” bianca sul petto, lo stadio
“Rigamonti” è stato in parte ristrutturato e la gente è sempre presente
in massa. La tifoseria bresciana ha
buoni rapporti con le curve di Milan, Cesena, Catanzaro, Mantova e
Salernitana, mentre non corre buon
sangue con quasi tutte le altre lombarde e con i “vicini” veronesi,
sponda Hellas. Rivalità di lungo
corso anche con Juventus, Torino,
Genoa, Napoli, Fiorentina, Roma e
Bologna. I lombardi stazionano in
zona play off e sono in serie positiva. Sarà gara vera tra due squadre
che stanno offrendo un ottimo calcio e che hanno messo in mostra
giovani interessanti.
IL FEDELISSIMO
4
prossimi turni
10a giornata
Novara-Pescara
Avellino-Ascoli
Cesena-Como
Crotone-Brescia
Latina-Ternana
Modena-Spezia
Perugia-Cagliari
Pro Vercelli-Bari
Trapani-Vicenza
Entella-Livorno
Lanciano-Salernitana
1-0
3-0
3-1
1-1
1-2
1-1
0-0
0-1
1-2
0-0
2-2
11a giornata
Ascoli-Pro Vercelli
Bari-Novara
Brescia-Latina
Cesena-Lanciano
Como-Modena
Livorno-Trapani
Pescara-Crotone
Salernitana-Perugia
Ternana-Avellino
Spezia-Entella
Cagliari-Vicenza
classifica
squadra
0-1
1-1
1-0
2-0
1-1
2-0
4-1
1-1
0-3
0-0
2-0
12a giornata
Sabato 7 novembre
ore 15
Bari-Salernitana (Ven. 20.30)
Cagliari-Modena
Latina-Cesena
Novara-Brescia
Pescara-Ternana
Pro Vercelli-Livorno
Trapani-Spezia
Vicenza-Ascoli
Entella-Como
Perugia-Lanciano (Dom. 17.30)
Crotone-Avellino (Lun. 20.30)
13a giornata
Domenica 15 novembre
ore 15
Ascoli-Perugia
Avellino-Latina
Brescia-Trapani
Cesena-Bari (Dom. 20.30)
Como-Pescara
Livorno-Vicenza (Sab. 15.00)
Modena-Pro Vercelli (Sab. 20.30)
Salernitana-Novara
Spezia-Cagliari (Dom. 12.30)
Ternana-Entella
Lanciano-Crotone
totale
casa
trasferta
pt
g
v
n
p
f
s
mi
v
n
p
f
s
v
n
p
f
s
CAGLIARI
23
11
7
2
2
22
9
-1
6
0
0
18
5
1
2
2
4
4
CESENA
23
11
7
2
2
21
9
-1
6
0
0
15
2
1
2
2
6
7
CROTONE
21
11
6
3
2
18
11
-1
4
1
0
14
3
2
2
2
4
8
LIVORNO
20
11
6
2
3
18
11
-3
4
1
1
13
4
2
1
2
5
7
BARI
19
11
5
4
2
12
13
-3
3
3
0
8
5
2
1
2
4
8
PESCARA
18
11
5
3
3
15
13
-3
4
1
0
9
3
1
2
3
6
10
BRESCIA
17
11
4
5
2
17
15
-3
3
2
0
9
5
1
3
2
8
10
17
SPEZIA
11
4
5
2
13
13
-3
2
3
0
4
2
2
2
2
9
11
16 11
5
3
3
9
8
-3
3
1
1
4
3
2
2
2
5
5
VICENZA
14
11
3
5
3
13
13
-5
0
4
1
5
7
3
1
2
8
6
AVELLINO
13
11
3
4
4
17
16
-6
2
2
1
9
7
1
2
3
8
9
LATINA
13
11
3
4
4
13
13
-6
2
1
2
6
6
1
3
2
7
7
TRAPANI
13
11
3
4
4
12
15
-7
2
2
2
9
8
1
2
2
3
7
V. ENTELLA
13
11
3
4
4
7
10
-6
3
1
1
5
4
0
3
3
2
6
PERUGIA
12
11
2
6
3
6
6
-6
1
4
0
2
0
1
2
3
4
6
MODENA
12
11
3
3
5
8
14
-8
3
1
2
5
5
0
2
3
3
9
PRO VERCELLI
11
11
3
2
6
7
12
-9
2
1
3
5
7
1
1
3
2
5
NOVARA (-2)
prossimi turni
serie b 2015/2016
SALERNITANA
11
11
2
5
4
12
17
-8
2
2
2
7
7
0
3
2
5
10
ASCOLI
10
11
3
1
7
10
14 -10
2
1
3
5
6
1
0
4
5
8
TERNANA
10
11
3
1
7
11
16 -10
2
1
3
8
8
1
0
4
3
8
V. LANCIANO(-1)
9
11
2
4
5
8
11
-8
2
3
0
5
2
0
1
5
3
9
COMO
7
11
1
4
6
10
20 -11
0
3
3
4
11
1
1
3
6
9
IL FEDELISSIMO
5
L’INTERVISTA A… gianluca freddi
L’ex di Brescia e Novara vuole ripetersi anche con la maglia del Lecce
di Francesca Riga
Gianluca Freddi è un giocatore che lascia solo buoni ricordi
nei posti dove è stato. Perché
in campo dà tutto, in qualsiasi
situazione. E la gente lo ammira proprio per questo. Dopo
una stagione a Brescia ed una
a Novara il difensore romano è
passato al Lecce alla fine dello
scorso mercato estivo.
Ciao Gianluca, sabato si affronteranno Novara e Brescia,
le ultime due squadre in cui
hai militato. Che cosa ti è rimasto di queste esperienze?
“In entrambe le piazze ho vissuto anni molto belli. A Novara ho conosciuto tanti grandi
giocatori che ancora oggi sono
sulla cresta dell’onda. Mi sentivo a casa, in un ambiente che
mi faceva stare bene, sentire
tranquillo e mi dava carica e
serenità. Eravamo una squadra
che non mollava mai. Anche a
Brescia, abbiamo fatto un buon
campionato; pure lì ho lasciato
molti amici. Le reputo entrambe pagine significative nella mia
avventura calcistica”.
Nel settembre 2013, avevi
giocato quella sfida caratterizzata dai gol di Caracciolo e
Gonzalez, due tuoi ex compagni che dovrebbero essere in
campo anche stavolta. Attaccanti così sono un problema
anche in allenamento?
“Certo, sono due elementi dotati di esperienza e qualità determinanti. L’Airone è un mio
grande amico. A Brescia eravamo sempre assieme. Abbina
una buona tecnica ad una bella
struttura fisica. Anche Gonzalez
è un giocatore importante. Ed
a Novara sta facendo ancora
la differenza grazie alle sue potenzialità e alle moltissime energie”.
Il Brescia ha cambiato tantissimo rispetto a due stagioni
fa. Con tanti giovani ha avuto
una partenza lanciata. Come
vedi la squadra di Boscaglia? “Ha una rosa di buon livello che
potrebbe anche lottare per tornare in serie A. Oltre ai ragazzi
ha scelto elementi di esperienza nei ruoli chiave. Ed un allenatore che sa toccare evidentemente le corde giuste. In un
campionato tanto livellato sono
le piccole cose che fanno la differenza”.
Ora che giochi a Lecce in una
grande squadra che vuole
vincere il campionato, come il
Novara l’anno passato, ce lo
puoi dire: davvero il girone C
è più difficile degli altri?
“Senza dubbio è il più equilibrato. Anche i numeri lo confermano. Oltre alle grandi storiche
che devono puntare a vincere,
per ovvie ragioni, ci sono le
“sorprese” o “squadre rivela-
zione” che stanno infiammando
la lotta. Proprio per questo il girone C si conferma, quantomeno, il più imprevedibile. In Lega
Pro, più che altrove, può uscire
sempre fuori l’irrazionalità del
calcio. Sarà una sfida aperta e
dobbiamo essere pronti a tutto
perché il Lecce punta ovviamente al salto di categoria”.
Per finire un saluto ai tifosi
novaresi che ti avrebbero voluto confermato in rosa anche
per questa stagione
“Li ringrazierò sempre per quello che ci hanno dato. Novara
l’ho nel cuore e i tifosi mi hanno
accompagnato in una grandissima avventura. Mi fa piacere
sapere che mi avrebbero voluto
ancora in azzurro. Chissà, magari un giorno ci ritroveremo…”.
IL FEDELISSIMO
6
IL PROTAGONISTA: paolo faragò
Il centrocampista cresciuto nel vivaio ha siglato a Bari il suo primo gol stagionale
di Flavio Bosetti
è alla sua quarta stagione in prima
squadra, di un finora breve ma intenso percorso sportivo che lui stesso
giudica “per certi versi inaspettato”.
Paolo Pancrazio Faragò è il classico
novarese (a Catanzaro ci è solo nato
nel 1993) con la maglia azzurra cucita
addosso. La conferma è presto scritta:
trafila lineare completa nel settore giovanile fino alla Primavera ed esordio in
prima squadra in Serie B nella stagione 2012-2013 (allenatori Tesser eppoi
Gattuso ed Aglietti) chiusa con 2 gol
all’attivo in 16 partite disputate. L’anno
seguente diventa pedina pressoché
insostituibile (35 presenze) grazie ad
una buonissima continuità di prestazioni che non evitano però al Novara
di ricadere nel baratro della Lega Pro
dopo lo spareggio play out perso col
Varese. Paolino fa parte della rosa anche del campionato scorso che, sotto
la guida di Domenico Toscano, coglie
la promozione che vale l’immediato ritorno in cadetteria con tanto di fregio
della Supercoppa di Lega Pro. Per lui
anche le gioie, non certo di secondo
piano, di tante convocazioni nelle nazionali giovanili di categoria (la prima
nell’Italia B 2012-2013) concluse al
momento, in attesa delle successive
che gli auguriamo, con la vittoria delle
Universiadi lo scorso luglio in Corea.
Davvero niente male: “Finora – attacca
l’interessato - sono stati quattro anni
in prima squadra che, per un verso o
nell’altro, sono stati indimenticabili.
Dall’esordio in serie B al gol segnato
al Sassuolo, sul fil di lana di una partita importantissima e che reputo uno
di quelli da cerchiare in rosso tra i ricordi più belli, alla sfortunata ferita di
una retrocessione in Lega Pro subito
‘guarita’ dalla bella riscossa dell’anno
scorso”. Con l’aggravante di un fardello, in un film purtroppo spesse volte
già visto pur se non sempre condivisibile, del classico ‘profeta in patria’ che
deve sempre dimostrare più di altri di
meritare la maglia che indossa: “Vestire la maglia della tua città implica
anche questo. Per me, comunque, le
critiche non sono mai state un problema. Se giuste sono uno stimolo a far
meglio. Servono come una marcia in
più. Le esperienze, positive e negative
che siano, aiutano a crescere. Basta
essere a posto con se stessi, certi di
aver dato sempre e comunque il massimo e non abbattersi mai, perché la
partita successiva offre di sicuro nuove chance e prospettive. Di solito non
mi faccio condizionare, penso al campo e alla squadra. è quanto basta per
superare anche certi momenti di crisi
che, chi più chi meno, ogni team si
trova ad affrontare nell’arco dell’intero
campionato”.
Questo appena iniziato, con tanto
di fascia di capitano già indossata in
qualche occasione, possiamo definirlo
quello ‘X’ per il tuo definitivo salto di
qualità? “Sicuramente è l’augurio che
faccio a me stesso e alla squadra. Siamo un ottimo gruppo, con tanta qualità e giocatori importanti che valgono
anche più della categoria. Siamo partiti
un po’ in sordina, non tanto per le prestazioni quanto per i risultati che hanno
stentato ad arrivare. Se riavvolgo il nastro di queste prime giornate mi viene
solo tanta rabbia a ripensare al match
i prossimi impegni del novara
13A giornata – Domenica 15 novembre ore 15.00
SALERNITANA-NOVARA
14A giornata – Sabato 21 novembre ore 15.00
Novara-SPEZia
15A giornata – Sabato 28 novembre ore 15.00
LIVORNO-NOVARA
16A giornata – Sabato 5 dicembre ore 15.00
Novara-LANCIANO
perso in casa contro il Como. In quella
partita, che credo sia stata l’unica, abbiamo davvero toppato, non ci sono
scusanti. Adesso però penso proprio
abbiamo trovato le giuste sintonie tra
i reparti. Il campionato è ancora lungo
ma la nostra volontà di far bene era
già ben presente fin dal primo giorno
del ritiro estivo”. Le ricette del calcio,
in un’Italia pallonara dove tutti sono allenatori, sono le più varie e disparate.
Qual è la tua? “Io sono per un calcio
fatto di sacrificio, corsa e impegno. In
ogni gara questi sono ingredienti che
non devono mai mancare. Serve cattiveria agonistica, voglia di lottare e il
raziocinio giusto per saper portare gli
episodi che contano dalla tua parte.
Certo non è sempre facile perché trovi
spesso e volentieri un avversario che
la pensa esattamente come te. L’ago
della bilancia pesa sempre dalla parte
di chi ci crede sempre, fino alla fine”.
A che tipo di campionato stiamo assistendo e come, nei tuoi pronostici,
potrà finire? “è il solito torneo di serie B. Sarà combattuto fino all’ultimo
minuto. Niente è scontato, inutile sbilanciarsi adesso. Se devo dire qualche
nome metto in prima fila Cagliari e
Cesena, squadre davvero importanti
e ben strutturate. Poi, come sempre,
ci saranno anche le sorprese. L’anno
scorso non sono mancate, non mancheranno nemmeno quest’anno”.
Nella vita di Paolo Faragò non c’è
solo il calcio. Sempre in pole position nelle tante iniziative sociali volute
dalla società, c’è modo e tempo (quel
poco che rimane) da dedicare agli
hobby e ancora alla scuola. “Mi sono
diplomato allo Scientifico. Adesso affronto gli studi alla facoltà di Economia Aziendale che frequento in città.
Sono al terzo anno, non è semplice
ma spero di portarla a termine. Per
il resto, dopo la partita, trascorro la
giornata libera come altri ragazzi della mia età. Sto con gli amici, seguo a
distanza l’Inter che è la mia squadra
del cuore e quando posso cerco di ritagliarmi del tempo utile per andare a
pescare al mare”. Un giocatore simbolo al quale ti ispiri? “Zanetti, Cambiasso, Stankovic, grandi calciatori e
grandi uomini dentro e fuori dal campo”. Il tuo sogno nel cassetto? “Dico
una cosa forse scontata: nel calcio
poter un giorno calcare i campi della
serie A. è veramente il top per qualsiasi calciatore, lo sarebbe anche per
me. Poi mantenere sempre presenti
gli affetti famigliari. Questo non è affatto scontato. Ma servono, e tanto,
sentirli vicini. Aiutano a rendere al
meglio anche all’interno di un campo
da calcio”.
IL FEDELISSIMO
7
AMARCORD: 11 aprile 1948
Una doppietta di Mainardi ci spiana la strada verso la serie A
Il Novara-Brescia più importante di
sempre si è giocato nella primavera
del 1948. In palio c’era la serie A. Lo
stadio di Via Alcarotti era stracolmo
come non mai con delle tribunette
aggiuntive realizzate per l’occasione. Le cifre dell’epoca parlano di
14 mila spettatori per 6 milioni di incasso. “Stampa Sera” aveva come
inviato il noto Luigi Cavallero che
morirà un anno più tardi a Superga
assieme al “Grande Torino”. Così
aveva descritto questo confronto
diretto: “Ha vinto il Novara in una
strana partita che ha avuto tutte le
reti segnate da difensori, ed ha vinto regolarmente. Novara-Brescia è
stata, sotto molti aspetti, una gara
dello stesso tenore di tante altre di
Serie A. Le due squadre hanno più
anziani che giovani nelle proprie file
e questi anziani son giuocatori che
hanno una lunga esperienza in campo nazionale e qualcuno anche in
campo internazionale. Non vi ricordiamo Piola, per carità!, ma Alberico
e Galimberti, Bussi e Castelli, Perazzolo e Cadario, Mariani, Messora, Romano, Albini, De Filippis, tutti
uomini noti, alcuni già al tramonto e
alcuni ancora in forze. Con tali giuocatori in campo s’aveva una garanzia di giuoco superiore a quello che
solitamente offrono le squadre di
seconda categoria”. Ed ecco il racconto della rete decisiva, a 9 minuti
dal termine: “Bloccato Piola... Tutto
gli andò bene, infatti, sino al 36° minuto in cui all’attacco rispuntò Mainardi in funzione di «cannoniere».
Secondo tiro imparabile, rete decisiva. Il Brescia ebbe un accenno di
reazione, ma non spinse a fondo,
convinto di non farcela più”.
Dall’archivio di Gianfranco Capra l’ingresso in campo delle squadre
Novara-Brescia 2-1
NOVARA: Russova, Bussi, Galimberti, Mainardi, Castelli, Falzotti, Pombia, Alberico, Piola, Carasso, Foglio.
Brescia: Romano, Messora, Mariani, Perazzolo, Albini, Cadario, Usberti, De Filippis,
Paolini, Bulgarelli, Rosso.
Marcatori: 26’ e 81’ Mainardi, 40’ Messora.
Arbitro: Poggipollini di Ferrara.
IL FEDELISSIMO
8
DAL DIARIO DI GIANNI
Una Pasqua di “passione” vissuta in quel di Salerno
di Gianni Milanesi
Oggi vi racconto la storia di una
trasferta a Salerno. Era il 26 marzo (domenica di Pasqua) 1967
ed eravamo in serie B. Il “Club
Fedelissimi” aveva due anni di
vita e ci apprestavamo ad organizzare un altro volo in aereo. In
54 risposero all’invito. Ci ritrovammo il sabato pomeriggio per
la partenza in bus per Genova
dove all’aeroporto ci attendeva
un volo charter privato Avitavia
Erald (con motore Roll Roys!).
Per molti di noi si trattava del
“battesimo dell’aria”. Erano da
poco passate le 17 e decollammo alla volta di Napoli.
Arrivammo nella città partenopea verso le ore 19.00. Sbarco,
attesa bagagli e via con bus
privato verso il magnifico hotel Ambassador (30 piani) dove
avevamo prenotato. Dopo l’assegnazione delle camere, l’appuntamento era alle 20.30 per
la cena all’ultimo piano - tutto di
vetro - con magnifica vista sulla
città.
Purtroppo qualcuno si accorse
che non aveva più la sua valigia.
Il bagaglio mancante era quello
dei coniugi Marisa e Gaudenzio Fitto. Mi attivai immediatamente, cercando di rintracciare
l’autista del bus che ci aveva accompagnato in albergo, ma allora non c’erano i cellulari. Quindi
presi un mezzo in sosta davanti
all’hotel e mi feci riportare all’aeroporto dove ritrovai il nostro
autista: il bagaglio dei Fitto (che
poi mi ringraziarono a lungo) era
già ripartito verso l’Hotel.
Rientrato, chiamai uno dei 4
ascensori per andare a cenare.
Salii sul primo che giunse per ripartire ancor prima che io avessi
avuto il tempo di premere il piano che mi interessava! Pochi se-
condi e si aprirono le porte. Scesi e mi ritrovai su un piano (non
so quale fosse) completamente
al buio e silenzioso, ma l’ascensore ripartì immediatamente
senza di me! Ne chiamai un altro
e mi ritrovai di nuovo nella hall.
Con
noncuranza,
abbozzai
all’addetta alla reception: “Tutto
OK?” e ripresi un altro ascensore
in salita. Prima di scendere cercai di capire dove fossi arrivato,
ma le porte si chiusero nuovamente e mi ritrovai di nuovo a
piano terra. Insomma erano oltre
le 21 e non ero ancora arrivato al
trentesimo piano per cenare!
Giunsi a destinazione solo quando tutti ormai avevano già terminato!
Per la serata si decise di prenotare tre carrozze coi cavalli per
fare un giro notturno della città.
La mattina seguente, dopo cola-
Qui la comitiva si sciolse per
l’impossibilità di trovare un locale idoneo per il pranzo del gruppo ed ognuno si organizzò liberamente. Io ed alcuni altri tifosi
riuscimmo verso le 14 a trovare
una latteria che ci preparò un’insalata di pomodori che consumammo velocemente.
Via quindi verso il vicino stadio
gremito per l’inizio della partita. Mentre prendevamo posto
sull’ultima fila della tribuna scoperta, salutammo Lena, Mascheroni, Bramati, Milanesi ed
altri che stavano entrando in
campo. Qualcuno dei tifosi locali ci sputò addosso. Le uniche
figure femminili sugli spalti erano
le nostre 4 tifose azzurre!
Ad ogni intervento arbitrale i locali contestavano vistosamente
con lancio in campo di una scarpa (una sola!) e una di queste finì
Minzoni.
Era un gran bel daffare salire-scendere dalla tribuna per
andare a telefonare. Al 70’ venne annullato un goal ai granata
per fuori gioco; proteste, insulti
a non finire ed altro grande lancio di scarpe in campo. Per la
cronaca la gara finì 0-0.
Allo scadere del tempo regolamentare i raccattapalle raccolsero tutte le scarpe lanciate in
campo e le deposero in bella ed
ordinata vista, sotto la rete di
protezione affinché ogni spettatore potesse riprendersi la
propria. All’uscita fummo condotti in una piazzetta tipo quella
“delle Erbe” di Novara con i tifosi salernitani inferociti che ci
insultavano e minacciavano da
tutte le viuzze laterali. Eravamo
intrappolati e il nostro bus non
era lì. Ma c’era quello del No-
I biglietti d’ingresso utilizzati dai coniugi Fitto per entrare allo stadio di Salerno
zione, alle 9.00 un lussuoso bus
nuovo ci attendeva per portarci
a vedere il Vesuvio e gli scavi di
Pompei. Poi via veloci per Amalfi, Sorrento, Maiori e Minori ad
ammirare posti splendidi.
Alle 12 circa, mentre ci dirigevamo verso Salerno, potemmo
assistere alla prima Messa trasmessa in TV da Paolo VI con
la presentazione dell’enciclica
“Populorum progressio”. All’arrivo a Salerno, diffondemmo per
la città le note dell’inno “VA NOVARA VA” con un altoparlante in
mano e il braccio fuori dai finestrini.
sul collo del colonnello Monetti
che era l’accompagnatore della
squadra novarese. A quell’epoca
non c’erano ancora le radiocronache e nemmeno Radio Azzurra, così ad ogni trasferta mi ero
preso l’impegno di chiamare da
una cabina o un apparecchio a
gettoni, a orari prestabiliti (metà
1° e 2° tempo, nell’intervallo e
a fine gara) i signori Rossi che
allora gestivano il “Bar Benevolo” per informarli dell’andamento della gara ed eventualmente
esporre la bandiera azzurra (solo
in caso di risultati positivi) dal
balcone del palazzo di largo Don
vara Calcio!!! Fu Udovicich che
allora ci fece salire tre alla volta,
assistiti dalla Polizia.
Poi, via veloci verso Napoli con
il nostro mezzo per prendere
l’aereo per Genova. Un volo da
incubo: il maltempo ci accompagnò per tutto il tempo con
continui sobbalzi e vuoti d’aria.
Da Genova tornammo a Novara
con bus privato e verso le 22.00
eravamo tutti a casa.
Emozioni a non finire, rimaste
nella mente di coloro che le
hanno vissute con me, 47 anni
fa…
Appuntamento alla prossima!
IL FEDELISSIMO
9
UN ALTRO CAMPIONATO AVVINCENTE
Le grandi favorite della scorsa estate non stanno deludendo le attese
di Roberto Carrara
Dopo undici giornate di campionato,
il torneo di serie B sta pian piano delineando quelli che sono i valori reali. Alla vigilia le favorite per il salto di
categoria erano le stesse formazioni
che stanno ora emergendo prepotentemente. Il Cagliari, seppur per
ora in trasferta non stia marciando
con lo stesso ruolino che dimostra di
avere tra le mura amiche, si sta dimostrando comunque squadra arcigna,
solida e con elementi di indubbio valore. I sardi restano la compagine più
accreditata alla vittoria finale. In quel
di Novara, dopo aver disputato una
gara al “piccolo trotto”, sono usci-
ti meritatamente sconfitti grazie ad
una “perla” di Pablo Gonzalez. Altra
compagine ben attrezzata e che sta
uscendo alla distanza è il Cesena.
Appena alla spalle c’è il Bari di mister
Nicola che peraltro contro gli azzurri
di Baroni è riuscito a raddrizzare la
partita solo grazie ad un’altra clamorosa autorete dello sfortunato terzino
novarese Faraoni. Compagine rivelazione, sino ad ora, è senza dubbio il
Crotone dell’emergente mister Juric.
L’ex tecnico del Mantova ha saputo plasmare una squadra compatta
e tutta grinta (anche se all’inizio del
campionato col Novara, in casa, riuscì a portare in porto l’intera posta
solo negli ultimissimi minuti, ribaltando una gara che gli azzurri avrebbero
meritato di vincere).
Vi è poi il Pescara che abbiamo affrontato nel recupero. Si tratta di
un’altra rosa costruita per puntare,
col confermato mister Oddo, al vertice della classifica. In particolare l’attacco è tra i più propositivi tra tutte
le formazioni di questo sempre più
avvincente torneo cadetto.
Gli azzurri sono attesi ora ad una
grande prova col Brescia (altra realtà
interessante quella allenata da mister
Boscaglia). Dopo aver sprecato alcune favorevoli occasioni nelle prime di
campionato (gare perse malamente
negli ultimissimi minuti, dopo aver
avuto notevoli occasioni per chiudere più volte i conti...) i nostri hanno disputato poi, anche alla luce del
cambio di modulo di gioco, un filotto
di prestazioni positive. Per il resto
stanno emergendo squadre attrezzate per disputare un campionato di
vertice come lo Spezia ed il Livorno.
Per contro sembra in fase calante il
Latina (che ha esonerato Iuliano) ed
anche la Salernitana non sta per ora
rispettando i pronostici della vigilia.
L’obiettivo in casa azzurra è invece
quello di disputare un campionato il
più possibile tranquillo, raggiungendo la salvezza con un buon anticipo.
L’organico messo a disposizione di
mister Baroni è senz’alto attrezzato
per raggiungere questo traguardo.
Ora sotto col Brescia, dunque, per
racimolare altri punti in classifica...
dunque altro fieno in cascina!
FORZA FRANCO!
Il “Club Fedelissimi”, a nome di
tutti i tifosi del Novara, è vicino
all’amico Franco Carrera, uno
dei protagonisti della promozione del 1970, che ha subito una
delicata operazione chirurgica.
Forza, Capitano, siamo tutti
con te!
IL FEDELISSIMO
10
CONOSCIAMOLI MEGLIO: mattia cavanA
Il gigante buono della Primavera azzurra gioca in porta dall’età di cinque anni
di Daniele Faranna
In questo numero vi parleremo
di Mattia Cavana, l’estremo
difensore della formazione Primavera del Novara Calcio che
nelle ultime settimane è stato
aggregato alla Prima squadra:
un “gigante buono”, classe
1997, proveniente dal settore
giovanile del Milan.
Portiere per vocazione, dall’età
di cinque anni e da quelle partitelle disputate nel giardino di
casa con gli amici “sono nato
e cresciuto a Milano e fin da
piccolo ho fatto il portiere. I
miei amici mi mettevano tra i
pali perché ero il più alto di tutti e con me era facile vincere.
Questo mi ha permesso di innamorarmi di questo ruolo e di
iniziare a muovere i primi passi
in società dilettantistiche della
zona come ad esempio il Bruzzano e la Lombardina. Durante
le elementari sono approdato
alla Pro Sesto e dopo un anno
e mezzo sono stato scelto dal
Milan. In rossonero ho svolto
tutta la trafila delle giovanili,
dagli Esordienti alla Primavera
passando per i Giovanissimi,
Allievi e campionato Berretti. In estate sono approdato a
titolo definitivo al Novara, una
scelta fortemente voluta dal
sottoscritto. Sono felicissimo
di essere in azzurro”.
Un ruolo difficile e allo stesso
tempo affascinante, di grande responsabilità: “diventare
un buon portiere non è facile.
È un ruolo particolare, sempre sotto i riflettori e gli errori
commessi vengono evidenziati
di più perché portano a subire
dei gol. L’estremo difensore
ha una visione di gioco diversa
dai compagni, più dinamica.
Non è facile giocare in questo
ruolo e credo che si debbano
avere delle qualità particolari nel proprio Dna. La paura
di farsi male, di sbagliare non
deve mai esistere. Bisogna rimanere concentrati giorno per
giorno, sia in allenamento che
in partita”.
Un giovane che cerca d’imparare dai suoi idoli: “Sono tanti
i portieri buoni dai quali cerco
di carpire segreti e qualità. Nel
campionato italiano di serie A
quello che reputo più completo è Handanovic. Il mio giocatore ideale però è un mix tra le
qualità tecniche di Neuer e il
carattere di Kahn”.
Una crescita graduale che l’ha
portato da qualche settimana
ad allenarsi con i compagni
della prima squadra agli ordini di mister Cataldi: “allenarsi con i più grandi è motivo
d’orgoglio perché mi permetIL PUNTO SUI CAMPIONATI
di Fabio Calcaterra
PRIMAVERA
Finalmente è giunta la prima vittoria stagionale per gli uomini di
Gattuso. I tre punti sono arrivati
nella partita più sentita, il derby
casalingo contro la Pro Vercelli.
Da segnalare la presenza di Beye
in difesa, non convocato in prima squadra. Nel primo tempo è
il Novara a fare la partita e al 15’
trova il gol grazie a Sanà con un
bolide da posizione decentrata.
Gli azzurrini continuano a fare il
proprio gioco anche dopo il gol
e poco prima della chiusura del
primo tempo trovano il raddoppio con Lattarulo. Nella ripresa,
invece, sono gli ospiti a cercare di fare la partita visto anche il
doppio svantaggio. Accorciano
subito le distanze al 2’ con De
Mitri e prendono coraggio. Al 25’
l’arbitro assegna un rigore per i
Mattia Cavana premiato al Torneo di Asti come miglior portiere
te di crescere ulteriormente. Il
Novara ha la fortuna di avere
tre ottimi estremi difensori in
rosa. Da Costa è un elemento
completo, carismatico, di carattere, bravo tra i pali e con
i piedi. Andrea Tozzo è un ottimo professionista, un ragazzo molto forte e determinato.
Pacini ha doti importanti ed è
bianchi, ma Frattini, respinge il
penalty calciato da Foglia. Prima
del triplice fischio, è ancora Frattini a salvare il risultato con una
super parata. Finisce 2 a 1 il derby, gli azzurrini salgono a quota 6
punti, mentre la Pro Vercelli rimane ferma a 2. Nel prossimo turno
il Novara ospiterà il Torino.
ALLIEVI NAZIONALI
Vittoria in goleada per i ragazzi di
mister Terni: 7 a 1 sul campo del
Trapani. Marcatori azzurri: Campus, Harka, Ieriti (doppietta),
Menga, Stoppa e Penna.
ALLIEVI LEGA PRO
Sconfitta per 2-0 sul campo della
Sampdoria per i ragazzi di mister
Fusaro.
GIOVANISSIMI NAZIONALI
Bel pari esterno per gli azzurrini
di Mister Amato: 0-0 a Bogliasco
contro la Sampdoria.
sicuramente un portiere di prospettiva”.
Una vita divisa tra famiglia,
sport e scuola: “vivendo a Milano faccio spesso il pendolare. In Lombardia frequento
il quarto anno di Ragioneria e
ho gli amici. La mia vita è semplice e senza troppi grilli per
la testa, divisa tra lo studio,
gli affetti famigliari e lo sport.
Credo siano questi gli anni nei
quali bisogna sacrificarsi per
ottenere in futuro risultati importanti”.
Come ogni giovane calciatore
anche Mattia ha dei sogni nel
cassetto: “come tutti spero di
diventare un calciatore professionista, un buon portiere e di
togliermi tante soddisfazioni.
Certo, essendo di Milano e milanista da sempre, il mio sogno
è di tornare al Milan. L’esempio
di Donnarumma è importante
per noi; se uno ha le qualità e
lavora sodo può arrivare ovunque. Io resto con i piedi per
terra e cerco di non bruciare le
tappe. Mi auguro di poter dare
il mio contributo alla causa azzurra, prima in Primavera eppoi in prima squadra. È una realtà bella quella azzurra e sono
contento di poterla vivere”.
IL FEDELISSIMO
11
QUESTA PAZZA SERIE B…
Il dubbio amletico di Provedel ed i rigori in serie per il Brescia
di Enea Marchesini
Non tocca a me!
Ivan Provedel è il portiere del Modena
che sabato a Como l’ha combinata
davvero grossa, anzi enorme. Una papera così grande che assomiglia quasi ad un’oca oppure ad un canotto,
sempre qualcosa di giallo che galleggia. Insomma al minuto 81 della gara
con i lariani sotto di un gol arriva, fuori
area, un pallone spiovente a Simone
Ganz (non Maurizio) che in corsa è già
tanto che riesce a toccarlo in qualche
modo verso la porta. E Provedel che
fa? Un pallone morbido morbido che
quasi si ferma da solo: lo prende, sì
lo prende e invece no, non lo prende.
Anzi non lo tocca neanche! Motivo?
Sta tutto nell’infanzia del numero uno
friulano, infatti il Provedel fino a 15
anni giocava attaccante. Quindi piedi buoni avranno pensato a Modena
e l’ex portiere Massimo Taibi, ds dei
gialloblù, lo ha strappato questa estate al Perugia. Ma rimane un dubbio, e
le mani? Un altro dubbio che rimane,
ancora più grosso, è: un gollonzo così
il Novara lo segnerà mai?
A pensar male si fa peccato…
Brescia è una città stupenda, con
un centro storico ricco di bellezze
architettoniche, musei di livello internazionale, monumenti patrimonio
UNESCO ed è famosa per la prima
Associazione Industriali fondata in
Italia e per la produzione di rigori,
ben sei finora in questo campionato.
Dimenticavamo, tra l’altro, la grande
importanza storica del capoluogo
Lombardo per le Dieci Giornate di
Brescia durante l’occupazione degli
austriaci, da cui l’appellativo la Leonessa d’Italia. In quello storico caso
le giornate era dieci, nel nostro, molto
più prosaico, le giornate sono undici.
Sei rigori ricevuti in undici giornate
sono un bel bottino. Di questi cinque
realizzati e uno no, quindi cinque gol
belli freschi e senza troppa fatica.
Insomma un gol messo dentro dagli
undici metri ogni due gare, decisamente aiuta. La leonessa d’Italia sui
rigori fa la voce grossa. E a Novara?
Di rigori zero. Zero diviso per undici
giornate fa sempre zero. Anche i ricchi piangono…
Da quando è tornato in serie B nel
2012 e, ancora prima, dal 2008
quando era stato fatto rinascere dalle ceneri dal magnate della logistica
petrolifera Gabriele Volpi quanti gio-
catori avrà comprato lo Spezia? Ma
soprattutto quanti euro avrà speso,
o per meglio dire, investito? A spanne veramente tanti. Probabilmente le
“aquile” vogliono diventare la dimostrazione vivente che nel calcio non
serve spendere molto per ottenere
grossi risultati. Anche quest’anno
partenza in quarta e a poco a poco
il rallentamento della corsa, ultimo
risultato non esaltante lo zero a zero
interno nella gara, derby è un po’ forte, con la Virtus Entella. Tanto rumore
per nulla? Forse è solo una questione
di sfortuna, soprattutto quando l’ex
centravanti del Cagliari Nenè spara
di pochissimo a lato o Iacobucci si
supera su Martic e sull’ex Napoli Calaiò (a proposito di euro spesi). Dopo
tre pareggi consecutivi adesso i punti
sono 17, ben sei dal duo di testa: è
già finita la benzina?
12
IL FEDELISSIMO
UN RECUPERO DAVVERO… FELICE!!!
Un gran bel Novara si è imposto
(1-0) nel recupero di martedì sera
con il Pescara. Ha deciso un gol
di testa di Felice Evacuo che al 12’
della ripresa ha raccolto un cross di
Viola dalla sinistra. Contro un avversario reduce dal poker di reti rifilato
all’ex capolista Crotone gli azzurri
hanno esibito, ancora una volta,
coralità, organizzazione e determinazione. Sono partiti forte, togliendo il respiro agli ospiti e sfiorando il
vantaggio con un altro colpo di testa di Faragò su sponda di Troest.
Nel finale di tempo il solito Da Costa ha neutralizzato una pericolosa
conclusione a girare di Memushaj.
Ad inizio ripresa i nostri hanno saputo imprimere alla gara l’accelerazione decisiva. Dapprima Faragò ed Evacuo non sono riusciti a
sfruttare una efficace sgroppata
di Faraoni dalla sinistra. Poi è arrivato il gol partita, subito dopo
l’ingresso in campo di Forte che
aveva dato un’impronta ancora più
offensiva alla formazione di Oddo.
Gli abruzzesi hanno inserito anche
Sansovini e Mitrita nel tentativo di
raddrizzare il match, ma Da Costa
è stato impegnato solo da un gran
sinistro dell’ex Crescenzi da fuori.
In contropiede il Novara ha sfiorato
il raddoppio con Viola e Gonzalez
prima di correre un lungo brivido,
nell’ultimo secondo di recupero,
per un colpo di testa di Zuparic
terminato di poco a lato. Anche
lo sportivissimo Oddo però alla
fine ha riconosciuto i meriti azzurri!
tesseratevi
al “Club Fedelissimi”!
È scattata la campagna tesseramenti al “Club Fedelissimi
Novara Calcio” per la stagione
2015-16 al costo di 15 euro.
Soci vecchi e nuovi potranno
scegliere uno dei cappellini (azzurro o blu) riprodotti nella foto.
Le adesioni si raccolgono presso “Acconciature Uomo” di
Corso 23 marzo 201/a, “Il Gelatiere” di Viale Roma 30/c o l’Edicola della Bicocca in Piazzale
della Chiesa.