filo diretto - IRCCS Eugenio Medea

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filo diretto - IRCCS Eugenio Medea
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S
in alute
filo diretto
gli Specialisti dell’Istituto “E. Medea” rispondono alle domande dei lettori
fuori città, ho fatto tante passeggiate nel verde. Ora però, con la fine delle ferie e l’arrivo
dell’inverno, ho ripreso la vita sedentaria
(lavoro in ufficio) mettendo su anche qualche chilo.
Sono convinta che l’attività fisica faccia bene e vorrei tornare a fare più movimento
(magari con l’obiettivo di dimagrire un po’)
ma non so quale sport scegliere... potreste
darmi qualche consiglio?
Il sonno
dei bambini
Il mio primogenito, che ora ha quattro anni,
è sempre stato un bambino che “mangiava e
dormiva”, e mi ha fatto perdere poche notti
di sonno anche quando era molto piccolo.
Col secondo, invece, sto vivendo un’esperienza del tutto diversa: ha due anni e fa
molta fatica ad addormentarsi; inoltre non
c’è notte che non debba alzarmi e correre da
lui perché piange e mi chiama... così finisce
che dormo pochissimo e tra il lavoro, la casa e seguire i figli veramente non ce la faccio
più. Sono sempre stata contraria a far dormire i bambini nel lettone con i genitori, ma
se servisse a regalarmi qualche ora di sonno, potrei cambiare idea...
La difficoltà di cui lei parla è molto comune, e
può avere varie cause: talora per risolverla è sufficiente eliminare alcune abitudini scorrette, come un riposino troppo lungo durante il pomeriggio, programmi televisivi violenti che spaventano il bambino o i giochi troppo stimolanti e le
bevande contenenti caffeina (the e coca-cola) subito prima del sonno.
Data l’età del suo bambino (2 anni), probabilmente il problema consiste nella paura del buio
e negli incubi, che in quest’epoca dell’infanzia
compaiono perché la sua immaginazione lavora
a pieno ritmo. Di solito il bambino esprime queste paure dicendo di vedere dei “mostri”: per
rassicurarlo, si può aprire l’armadio o guadare
sotto il letto insieme a lui, perché constati con i
suoi occhi che nella stanza non c’è niente che
possa fargli del male.
Un’altra buona strategia consiste nel rimanere
con lui finché si addormenta, riducendo a poco
a poco il tempo di permanenza nella stanzetta,
finché sarà in grado di addormentarsi da solo.
Può essere utile anche lasciare aperta la porta
della cameretta e mantenere una lucina accesa
accanto al lettino.
Per affrontare i risvegli notturni ci vuole un po’
di pazienza; la strategia migliore è infatti quella
di consolare il bambino, in modo che non si
senta da solo con le sue paure: a poco a poco, si
rassicurerà e non si sveglierà più. Farlo dormire
nel lettone, invece, non è la soluzione ideale,
poiché impedisce l’intimità dei genitori e dà al
bambino un “privilegio” che sarebbe difficile togliergli in futuro. Meglio quindi applicare con
costanza i metodi che abbiamo suggerito, senza
farsi scoraggiare: si tratta di un disagio che è comunque destinato a passare col tempo.
Scegliere
lo sport giusto
Quest’estate ho condotto una vita molto attiva: al mare nuotavo e giocavo a beach-volley, mentre a casa, grazie al fatto che abito
Certamente è una buona idea non abbandonare
l’attività fisica durante l’inverno: mantenersi in
forma è infatti una garanzia importante per la
nostra salute.
Lo sport ideale è innanzitutto quello che più ci
piace, perché siamo motivati a praticarlo con costanza.
Bisogna poi tenere presente lo stato di allenamento: se lei è abituata a fare attività fisica, potrà rivolgersi a discipline che richiedano un certo grado di impegno cardiovascolare (cardiostep, aerobica ad alto impatto, ecc.); se invece è
un po’ fuori forma, sarà meglio pensare a qualcosa di più leggero.
Se ama gli sport di squadra, potrà scegliere tra
pallavolo, pallacanestro, calcio; se invece preferisce fare sport da sola, non ha che l’imbarazzo
della scelta: in questo caso una buona idea può
essere il nuoto, che coinvolge tutto il corpo, o,
perché no, il ballo.
Si ricordi però che se il suo obiettivo è anche di
perdere qualche chilo la cosa migliore è scegliere sport aerobici e praticarli ad un ritmo che
consenta di protrarre l’allenamento per almeno
mezz’ora-quaranta minuti senza avere il “fiatone”: solo in questo modo, infatti, l’organismo
per lavorare non “brucia” gli zuccheri ma i grassi. In ogni caso, prima di intraprendere l’attività
fisica le raccomandiamo di sottoporsi ad una visita medica, per verificare che sia tutto a posto e
che la pratica sportiva da lei scelta non comporti
rischi per la sua salute.
In questa pagina ospitiamo le domande che i lettori rivolgono ai nostri esperti e le relative risposte.
Chiunque può indirizzare il suo quesito a:
e-mail: [email protected] - Fax: 031 877 384
Redazione Editoriale “In Salute” - Istituto Scientifico “Eugenio Medea” - Associazione “La Nostra Famiglia”
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