vista non l`avrebbe detto. Voto: sin
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vista non l`avrebbe detto. Voto: sin
interv ista vista non l’avrebbe detto. Voto: sinceramente disonesto. Ma non si pensi a un colpo di reni del fuoriclasse per arrivare a tanto, perché è proprio vero, in questo caso, che chi semina vento raccoglie tempesta. «Il problema è che non bisogna insegnare a un bambino come comportarsi in campo, piuttosto si deve imparare da lui –dice Tommasi–. Ai ragazzi delle giovanili si inculca un comportamento per cui la furbizia paga: allenatori e genitori insegnano che si deve chiedere comunque la rimessa laterale, anche se si è toccato la palla per ultimi. Un bambino, questo, non lo farebbe mai». E dove finisce il valore educativo dello sport, sotto i tacchetti? «Le società sportive falliscono se un ragazzo abbandona il calcio, o qualsiasi altro sport a 14 anni, perché è chiaro che non diventerà mai un campione: l’obiettivo è creare aggregazione attorno a /1 una pratica sportiva sana, non essere una fabbrica di fuoriclasse». Dalle scorrettezze al doping: quanti fanno questo passo? «Nel calcio, purtroppo, esiste e, nonostante sia uno sport ad alto contenuto tecnico, è inutile negare che aiuti. Assumere sostanze proibite per migliorare le proprie prestazioni è come copiare a scuola: si supera una propria carenza imbrogliando. Cosa magari di poco conto se si sbircia sul foglio di un compagno, grave se ci va di mezzo la salute. Il discorso qui, però, si fa più complesso: doparsi, per qualcuno è un modo di vivere, non solo di eccellere nello sport». Nella partita contro il malcostume quale ruolo gioca l’Aic? «Adesso ci manca l’attività, importantissima, sui giovani: nell’ambiente ci vedono come se volessimo acquisire i calciatori del futuro, ma non ci arrendiamo e arriveremo anche a loro. Per adesso ci adoperiaa tu per tu con avis | marzo 2012 7