terezin - Alessandro Da Imola
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terezin - Alessandro Da Imola
TEREZIN BEATRICE: Avete mai sentito parlare di Terezin? La Montagna di Rip, secondo la leggenda, e il luogo in cui il patriarca Cech termino il suo lungo cammino dalle contrade dell’Est alla ricerca di un luogo dove stabilirsi. Secoli dopo, nel 1780 l’imperatore austroungarico Giuseppe II avverte la necessita di proteggere il suo territorio con una piazzaforte, per prevenire una possibile espansione germanica. Fonda cosi una cittadella fortificata che chiama Theresienstadt, “la citta di Teresa”, il nome di sua madre. Sulla riva opposta del fiume Eger si trova la “Piccola Fortezza”, la cui singolare caratteristica fu quella di non essere mai servita a cio a cui era destinata, ma funziono come carcere di massima sicurezza. Tra i suoi occupanti Gavrilo Princip, assassino dell’arciduca Francesco-Ferdinando d’este a Sarajevo. Quello che era stato reputato da Cech come un “paradiso terrestre”, dopo il 1918 fu adibito a prigione militare per diventare poi, sotto l’occupazione nazista, un inferno che aprira le porte a 140.000 vittime innocenti: Terezin. ALESSANDRO: e il 16 ottobre 1944. Il Künstlertransport procede da Terezin verso una stazione sconosciuta verso Est. Numerosi convogli prendono la stessa direzione con identico scopo: il trasporto dei prigionieri dall’anticamera dell’inferno ad Auschwitz. (stacchetto musicale di 10 secondi, chitarra) ATTO I ALESSANDRO: “La musica, la musica era la vita! E noi...riusciamo ancora ad ascoltarla? BEATRICE: Musica? Musica all’interno di un ghetto? ALESSANDRO: Atto di nascita: il 24 novembre 1941 l’arrivo del primo Aufbaukommando a Terezin segna l’esordio di una vita culturale senza pari nella storia della civilta occidentale, poiche alcuni membri oltre a provvedere ai bisogni materiali si preoccupano dei bisogni spirituali. BEATRICE: Cosa intendiamo per Aufbaukommando? ALESSANDRO: significa “gruppo di costruzione”, difatti aveva il compito di preparare la citta per i nuovi abitanti. Era composto da 342 giovani uomini, molti volontari, attratti dalle promesse di liberta e di ritorno a casa ogni fine settimana. In realta ad oggi li consideriamo come primi prigionieri del “ ghetto ” di Terezin. BEATRICE: Da quando possiamo definirlo tale? ALESSANDRO: I tedeschi invadono la Cecoslovacchia il 15 marzo del ’39 e Terezin verra sfruttata come campo di transito per tutti gli ebrei del protettorato di Boemia e Moravia. Il 10 ottobre 1941, durante una riunione tra Eichmann, Frank e altri ufficiali delle SS fu decisa ufficialmente l’istituzione del ghetto di Terezin. Il ghetto doveva avere una propria amministrazione esercitata dagli ebrei stessi. Ordinano a Edelstein, un anziano segretario del Partito Socialista Sionista, di assumere la direzione del Consiglio degli Anziani. Egli pensava sinceramente che la creazione di Terezin avrebbe permesso alla popolazione ebraica di Cecoslovacchia di rimanere in Boemia, salvandola cosi dalla deportazione. Un comandante delle SS invece ordinera da subito la partenza di mille detenuti verso Auschwitz. ATTO II Esecuzione ora un brano composto da Svenk, un internato del ghetto: “Marcia di Terezin” “Tutto passa, se lo vogliamo, uniti ci aiuteremo l’un l’altro. A dispetto dei tempi crudeli sono briosi i nostri cuori. Ogni giorno procediamo insieme, avanti e indietro” ALESSANDRO: Siamo a un momento fondamentale per la storia di Terezin: con l’arrivo del secondo Aufbaukommando vengono introdotti nel ghetto strumenti musicali clandestinamente, difatti lo strumento e una necessita assoluta per un musicista di professione, e linfa vitale. Due nomi noti sono quelli di Frohlich, che porta violino e viola e Maier una fisarmonica. E significativa la storia di un violoncellista che smonto il suo strumento per poi rimontarlo all’interno del ghetto, in cui lo introduce avvolto in una coperta. Il duo comincia le attivita musicali sin dal suo arrivo a Terezin, suonando per gli altri detenuti nelle varie dimore, ovvero solai e scantinati delle baracche. BEATRICE: Gli artisti non perdevano occasione di offrire ai propri compagni un po’ di bellezza, distrazione e anche divertimento, per far loro dimenticare per un breve istante la terribile realta della vita quotidiana e, nello stesso tempo, ogni gesto del genere, seppure modesto, era accolto dai detenuti con la piu profonda gratitudine. ALESSANDRO: Ma le guardie naziste non hanno mai cercato di fermare questa emergente espressione musicale? Sapevo che gia dal ‘39 gli ebrei furono costretti a chiudere le loro radio, venne proibito loro di possedere strumenti musicali, di andare al cinema, a teatro e due anni dopo inizio un disarmante silenzio di 3 anni per la musica ebraica in Cecoslovacchia. Sparirono persino dai programmi opere di compositori ebrei come Mahler e Mendelssohn e gli artisti non ebbero piu diritto di esibirsi in pubblico: nacquero infatti attivita musicali clandestine. BEATRICE: All'interno del ghetto i nazisti avevano gia scoperto l’esistenza di questi concerti all’interno del ghetto, ma non li proibirono. Diro di piu: il 28 dicembre del ‘41 approvarono le Kameradschaftsabende (serate d’amicizia), incoraggiandone cosi il rapido sviluppo. La spiegazione di questo atteggiamento sta nel fatto che i prigionieri sarebbero stati meno inclini a organizzare disordini. Esecuzione dl brano“Marcia di Terezin”, Svenk “Domani la vita ricomincia, e con essa si avvicina il tempo in cui rifaremo i nostri zaini e ritorneremo a casa.” BEATRICE: nel dicembre dello stesso anno la vita culturale del campo conosce una nuova spinta: giunge nel ghetto la famosa cantante Hedda Grab-Kernmayr, dotata di grandi capacita organizzative e di inusuale empatia verso compagni di sventura. ALESSANDRO: Sotto la guida di Edelstein il ghetto funzionava in maniera efficiente e il rabbino Weiner si reca da Hedda chiedendole di organizzare manifestazioni culturali. Nasce cosi l’organizzatissima Freizeitgestaltung (Amministrazione per le attività del tempo libero), ufficializzata dalle SS nel 1942. BEATRICE: L’amministrazione comprendeva molti settori, i membri avevano il compito di introdurre a Terezin strumenti, spartiti e libri provenienti dai beni ebraici confiscati e depositati nelle sinagoghe di Praga. Il 21 marzo 1942 Hedda Grab presenta il suo primo programma culturale nelle baracche femminili. Assistono anche Edelstein e il suo entourage, il che rappresenta una specie di miracolo dato che agli uomini era proibito recarsi nelle baracche femminili. Pochi mesi dopo viene eseguito il primo vero concerto interamente vocale e senza accompagnamento dove vengono proposte arie di Puccini, Bizet, Dvořak e canti yiddish. ALESSANDRO: Tutto cio e estremamente significativo: all’epoca nel resto d’Europa e nei territori occupati qualsiasi espressione artistica ebraica veniva totalmente stroncata. BEATRICE: Purtroppo questa tolleranza da parte dei nazisti derivi dal fatto che gli internati erano considerati gia morti nel momento in cui i campi di sterminio dell’Est funzionavano a pieno regime. Avete mai visto “La vita e bella?” Avete visto come il protagonista fa apparire tutto come un gioco per preservare il fifglio dalla terribile realta dei campi di concentramento? ALESSANDRO: Hai mai sentito parlare degli “Angeli della morte”? BEATRICE: Ti riferisci ai bambini del ghetto? ALESSANDRO: Esattamente: alcuni di loro avevano il terribile compito di ritrovare oggetti metallici, di valore, tra le ceneri dei corpi. BEATRICE: Nel capanno degli attrezzi del ghetto furono ritrovati piu di sessanta poesie e canti che Ilse Weber, autrice della Ninna Nanna (Wiegala) che eseguiremo tra poco, aveva composto nei due anni di internamento a Theresienstadt proprio per rendere meno atroce il momento della buonanotte per i bimbi, spesso lontani dai loro genitori. Queste composizioni testimoniano le innumerevoli tragedie di tanti bambini e anziani che si sono consumate in questi anni. Ascoltate la testimonianza di un quattrodicenne internato nel ghetto, Peter Fischl ...Siamo abituati a piantarci in lunghe file alle sette del mattino, a mezzogiorno e alle sette di sera, con la gavetta in pugno, per un po' di acqua tiepida dal sapore di sale o di caffè o, se va bene, per qualche patata. Ci siamo abituati a dormire senza letto, a salutare ogni uniforme scendendo dal marciapiede e risalendo poi sul marciapiede. Ci siamo abituati agli schiaffi senza motivo, alle botte e alle impiccagioni. Ci siamo abituati a vedere la gente morire nei propri escrementi, a veder salire in alto la montagna delle casse da morto, a vedere i malati giacere nella loro sporcizia e i medici impotenti. Ci siamo abituati all'arrivo periodico di un migliaio di infelici e alla corrispondente partenza di un altro migliaio di esseri ancora più infelici… BEATRICE: Eseguiremo ora Wiegala, una ninna nanna scritta da Ilse Weber ALESSANDRO: Epilogo: le condizioni del ghetto erano disumane: le strutture sempre piu affollate, tanto che nel settembre del '42 i prigionieri raggiungono il numero di 58.491. I decessi avvenivano in modo quasi sistematico, circa 150 al giorno: piu di 33 mila persone vi morirono e le altre furono deportate principalmente verso Est. BEATRICE: il primo treno che parti fu con destinazione Riga, il 9 gennaio 1942, quando un migliaio di internati a Terezin lascia il campo per andare verso una morte certa. ALESSANDRO: Ma il nome piu significativo e quello dell' ER949, chiamato anche “treno degli artisti” BEATRICE: “ Künstlertransport” ALESSANDRO: con al suo interno 1500 deportati che dal ‘41 al ‘45 avevano animato la vita culturale all'interno di Terezin. BEATRICE: Questo treno viaggia inesorabile verso una meta da cui non fara piu ritorno. ALESSANDRO: Per noi questa meta e nota, ed e nota anche la fine che I suoi viaggiatori avrebbero fatto. BEATRICE: Stiamo parlando di uno dei campi di sterminio piu tristemente celebri: Auschwitz. ATTO III Esecuzone di un altro brano di Ilse Weber: Ich Wandre Durch Theresienstadt “quando il nostro soffrire terminerà? quando riavremo la libertà? “ BEATRICE: Umano, persona.. significano molto di piu che mera corporeita. Il personare latino vuol dire “risuonare attraverso qualcosa”. Cio evidenzia la dimensione di altro, o meglio di oltre: la possibilita di andare oltre attraverso il linguaggio e la comunicazione. Ed e qui, nella lacerazione piu dolorosa, che l'uomo puo accorgersi di risalire i propri limiti, puo tenere aperta la finitezza del pensiero come un varco, schiudendosi alla dimensione infinita del suo desiderio, e quindi del suo operato. ALESSANDRO: Gli artisti stessi del campo si accorgono dell'immortalita dei loro elaborati: Hedda Grab-Kernmayr si rese conto dell'eccezionale riuscita e dell'incredibile successo della rappresentazione de “La sposa venduta” di Smetana, sicura che non sarebbe mai stata dimenticata. Che cos'e “La sposa venduta”?: l'opera ceca piu caratteristica di tutto il territorio e che occupa una posizione privilegiata nel cuore di ogni amante della musica ceca e della quale furono fatte repliche fino a 35 volte. BEATRICE: In un certo senso gli artisti di questo ghetto sono riusciti a sconfiggere uno degli obiettivi piu terribili dei nazisti: il far perdere alle vittime la propria identita come persone. Di farli diventare, come scriveva Hannah Arendt, “superflui”. ALESSANDRO: Lo scopo dei nazisti era quello di mutare l'uomo in una cosa nel senso piu letterale del termine. BEATRICE: Difatti come emerge dal capolavoro del piu grande musicista e critico musicale di Terezin, Viktor Ullmann, la scomparsa della Morte, personaggio allegorico de “L'Imperatore di Atlantide ovvero il rifiuto della morte”, permette agli abitanti di pensare e quindi ribellarsi alle folli ingiustizie subite. ALESSANDRO: Der Kaiser von Atlantis e un'opera in un atto che mette in scena un'amara allegoria del nazismo, orchestrata nel 1943 secondo le risorse del campo di concentramento: sette voci e tredici strumenti. BEATRICE: Nel regno dell'Imperatore di Atlantide nessuno muore, gli uomini vivono tutti eternamente infelici e sudditi del Kaiser Overall, incarnazione del male ed evidente personificazione di Hitler. ALESSANDRO: La Morte e troppo debole per seguire le coorti motorizzate, percio si rifiuta di compiere il proprio dovere. L'Imperatore si accorge che il suo piano di guerra contro il mondo e di dominio senza limiti e destinato a fallire senza di essa. BEATRICE: E cosi grazie a un banjo, un sax, un clavicembalo, un armonium e un contrabbasso, Ullmann fu uno tra gli artisti che hanno saputo meglio esprimere, attraverso la musica, il trionfo dello spirito umano, dell'arte, della persona sopra le barbarie e gli scopi di un paranoico totalitarismo. (eventuale stacchetto musicale chitarra) BEATRICE: “La musica! La musica..era la vita!” E noi... riusciamo ancora ad ascoltarla? FINE