BianchI Alberto
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BianchI Alberto
NL US I O Intervista ai Chirurghi: EN IT OR per un’alleanza chirurghi, genitori e pazienti LPS TE G Cognome : Bianchi EN 1. Nome: Alberto 2. Ente di appartenenza: U.O. Chirurgia Orale e Maxillo-Facciale, Azienda Ospedaliero- ER SA M Universitaria S. Orsola Malpighi 1. Specializzazione: Chirurgia Maxillo-Facciale, Odontostomatologia Da quanti anni svolge la sua attività? IV Come medico strutturato dal 1992 ' D Da quanti anni, nello specifico, si occupa di chirurgia in LPS? AG U Mi interesso degli esiti di LPS dal 1987 mentre delle LPS primarie dal 1996 IC I D I M 1. Ci può fornire una sua breve presentazione? Vedi in allegato il CV AM 2. Cosa l’ha spinta a dedicarsi a questa malformazione? Sin da studente mi sono E interessato delle malformazioni cranio-facciali congenite e dello sviluppo poiché la delle disarmonie più o meno gravi ha sempre suscitato la mia curiosità. Il ripristino morfologico e funzionale del volto di un neonato e di un bambino mi hanno spinto a frequentare molteplici centri internazionali e mi hanno indotto ad approfondire queste tematiche. AS S OC IA ZI ON possibilità di contribuire alla normalizzazione di un volto che alla nascita manifestasse 3. Esistono diversi protocolli per il trattamento chirurgico delle LABIOPALATOSCHISI: quale è il protocollo da Lei prevalentemente usato? E’ il protocollo della Scuola di Bologna (Prof. C. Cavina – Dr. R. Giuliani) che si basa sulla cheilorinoplastica primaria a 6 mesi, palatoplastica del palato duro e molle a 12/18 mesi, gengivoperiostioplastica “early” secondaria sec. Delaire/Brusati a 36 mesi circa o alveoloplastica con innesto osseo a 9-11 anni; refiniments a diverse età. 4. Per quale motivo ha fatto questa scelta? ottenere una buona fonesi, limitato danno alla crescita mascellare e, se possibile, una buona I O morfologia. NL US Poiché nella esperienza internazionale e nostra personale appare la più congrua ed equilibrata per IT OR 5. Quanti nuovi casi all’anno sono stati presi in carico dal Suo Centro (anni di riferimento 2009 e 2010; definiamo come caso di LPS il primo ricovero, nell’anno di EN riferimento, di un soggetto che, sulla base del tracciato nazionale della scheda di TE G dimissione ospedaliera - SDO), presenti nel campo “Diagnosi principale” o nel campo “Diagnosi secondaria” un codice diagnosi compreso tra 749.0-749.2 e, congiuntamente, EN nei campi “Intervento chirurgico principale” e/o “Intervento chirurgico secondario” ER SA M uno dei seguenti codici: 2762-correzione di palatoschisi; 2759-altra riparazione plastica della bocca; 2754-riparazione di schisi del labbro; 2769-altra riparazione plastica del AG U ' D IV palato; 2757-impianto di innesto peduncolato o a lembo su labbro e bocca ?: o Nessuno I D 0-10 10-20 20-30 30-40 Più di 40 • Anno 2010 o o Nessuno 0-10 o o o 20-30 30-40 Più di 40 10-20 AS S OC IA ZI ON E AM IC o • o o o I M Anno 2009 Anno 2011 o o Nessuno 0-10 • 10-20 20-30 30-40 Più di 40 di labiopalatoschisi/labioschisi/palatoschisi primarie 2010 2011 LABIOPALATOSCHISI [ 1 ] [ 3 ] [ 2 ] LABIOSCHISI [ 3 ] [ 2 ] IT OR 2009 I O chirurgicamente all’anno (INDICARE IL NUMERO) trattate 6. Tipologia NL US o o o EN [ 2 ] [ 4 ] [ 5 ] [ 7 ] ESITI LPS [ 6 ] [ 4 ] [ 6 ] M EN TE G PALATOSCHISI PRIMARIA ER SA 7. Labiopalatoschisi/palatoschisi secondarie 2010 ' D LABIOPALATOSCHISI IV 2009 [ [ 1 ] [ 3 ] 1 ] [ 1 ] [ 0 ] 1 ] 1 ] AM IC 2010. 2011 [ 2 ] [ I D 2009. [ ] I M 8. Innesti ossei AG U PALATOSCHISI SECONDARIA [ 0 2011 Altro ( specificare) ON E 9. ZI Presso la ns. U.O. vengono seguiti molteplici bambini di patologia cranio-maxillo-facciale con o senza IA LPS e nello specifico sd. in Pierre Robin, microsomia emifacciale, sd. di Goldenhar, Sd. di Crouzon, sd. OC di Apert, sd. di Pfeiffer, sd. di Treacher-Collins, sd. di Nager, sd. di Stickler ed altre sd. con componente AS S displastica emangiomatosa o linfangiomatosa non specificamente classificate 10. L'importanza del timing chirurgico: intervenire precocemente contribuisce a ridurre il trattamento logopedico ma aumenta il rischio per la terza classe scheletrica (inversione del morso)? Quale è il timing giusto per lei? Come già esposto, riteniamo che la palatoplastica (molle e duro) tra i 12 e i 18 mesi garantisca al bambino l’acquisizione di un buon linguaggio, il cui inizio è appunto attorno ai 18 mesi, e prevenga eccessivi rallentamenti della crescita mascellare spesso frequenti nella chirurgia effettuata in età NL US neonatale. Sì No EN IT OR I O 11. Nel vostro reparto è presente un team multi-specialistico? EN TE G 12. Se sì quali esperti sono presenti nel team? M • Anestesistae Rianimatore: Prof.ssa Baroncini, Dott. Gentile, Dott.ssa Landuzzi ER SA (U.O. Anestesiologia e Rianimazione – Baroncini) • Auxologo-Sindromologo: Prof.ssa Mazzanti, Dott.ssa Scarano (S.S. di Malattie Rare e ' D IV Sindromologia – Pediatria Pession) Foniatra: Dott. Malucelli (Foniatria – ORL – Rinaldi Ceroni) • Genetista: Prof. Seri (U.O. Genetica Medica – Seri) • Logopedista: Dott.ssa Guidotti (Ambulatori Otorinolaringoiatria /Audiologia e I M AG U • IC I D Otologia – ORL – Rinaldi Ceroni) AM • Otorino: Dott. Saggese, Dott.ssa Bergonzoni (U.O. ORL – Rinaldi Ceroni) E • Pediatra: Prof. Cocchi, Dott.ssa Alessandroni (Neonatologia - Faldella), Prof. ON Faldella (Terapia Intensiva Neonatale), Prof. Bernardi, Dott. Tassinari, Dott.ssa Bergamaschi, AS S OC IA ZI Dott.ssa Corsini (Pediatria d’Urgenza Pronto Soccorso e Osservazione Breve Intensiva – Bernardi)) • Chirurgia Pediatrica: Prof. Lima (U.O. Chirurgia Pediatrica – Lima) • Radiologia Pediatrica: Dott. Tani (S.S.D. Radiologia Pediatrica – Tani) • Oftalmologia: Dott.ssa Guidelli Guidi (Oftalmologia – Ciardella), Dott. Schiavi (Oftalmologia – Campos) • Neuropsichiatria Infantile: Prof. Franzoni (Neuropsichiatria Infantile – Franzoni) • Dermatologia Pediatrica: Prof.ssa Patrizi, Dott.ssa Neri (U.O. Dermatologia – Patrizi) • Ostetricia e “fetal team”: Prof. Rizzo, Dott.ssa Simonazzi (Ostetricia e Medicina IT OR I O NL US dell’Età Prenatale – Rizzo) EN 13. Se nel vostro reparto non è presente un team multispecialistico, collaborate con presenti molteplici professionalità tuttavia EN Sì: nel ns. team sono TE G professionisti di altre aziende sanitarie o liberi professionisti? M collaboriamo con altre specialità cittadine e specificamente: ER SA - Ortodontista: Dott.ssa Tagariello (tutor didattico, Reparto di Pedodonzia e Odontoiatria per disabili, Clinica Odontoiatrica Universitaria) ' D AG U Clinica Odontoiatrica Universitaria) IV - Odontoiatra: Prof.ssa Piana (Professore Associato, Reparto di Pedodonzia e Odontoiatria per disabili, - Neurochirurgia: Dott. Galassi, Dott. Zucchelli (S.S.D. Neurochirurgia Pediatrica, Ospedale Bellaria) AM IC I D I M - Ortopedia infantile: Dott. Donzelli, Dott. Stilli (VIII divisione, Istituti Ortopedici Rizzoli) ad un Registro di patologia (ad es., Registro Malformazioni Congenite, etc.) o di studi epidemiologici continuativi ? ZI ON E 14. I casi seguiti presso il vostro Centro fanno parte routinariamente di dati forniti IA Sì (Registro IMER: Indagine sulle Malformazioni Congenite in Emilia Romagna, responsabile AS S OC Prof. Guido Cocchi); il registro IMER è una emissione dell’Assessorato alla Sanità della Regione Emilia-Romagna e che raccoglie tutti i dati epidemiologici dei neonati nati con malformazioni corporee. 15. Il vostro centro è disponibile ad effettuare studi multicentrici con altre realtà ospedaliere che trattano la stessa malformazione, sia a livello nazionale che internazionale? Sì No Dipende dalle finalità dello studio 16. I chirurghi del vostro centro hanno effettuato percorsi di formazione presso altri centri che trattano la stessa malformazione, sia a livello nazionale che Sì No IT OR I O NL US internazionale? 17. Il vostro centro produce/ha recentemente prodotto (ultimi due anni max) EN percorsi di formazione su questa malformazione, sia a livello nazionale che G internazionale? Sì No M EN TE ER SA 18. Ha mai pubblicato studi riguardanti i risultati a medio e/o lungo termine sui suoi pazienti? Sì No AG U ' D IV IC I D I M 19. Se sì, potrebbe indicarci le referenze dei più recenti (ultimi 3 anni max)? AM 20. Spesso nei forum e nei social-network si parla di fistole e/o riaperture del palato ON E a seguito di un intervento: ci può spiegare bene la differenza? ZI Sotto il profilo terminologico non ci sono differenze; la fistola è ovviamente una “riapertura” del nelle casistiche di tutti i centri di riferimento che trattino LPS; la riapertura del palato invece, come completa deiescenza della sutura chirurgica, non è normalmente annoverata tra le complicanze/effetti collaterali della palatoplastica. AS S OC IA palato di piccole dimensioni; la fistola ha un’origine multifattoriale ed è presente in misura variabile 21. Può dipendere da: - Eccesso di tensione intraoperatoria dei lembi, Infezioni postoperatorie; decorso postoperatorio caratterizzato da pianto continuo, Riacquisizione di una alimentazione “normale”, cioè solida, troppo precoce. - 22. Con quale frequenza ha riscontrato tale evenienza tra i casi da Lei operati? NL US <5% I O 5-10% IT OR >10% EN TE <5% G trattamento) che sono pervenuti da altri centri? EN 23. Con quale frequenza ha riscontrato tale evidenza tra i casi (sul totale dei casi in M 5-10% IV ER SA >10% ' D 24. Per quanto a Sua conoscenza, è mai successo che qualche famiglia di piccoli AG U pazienti, pur avendo già intrapreso con Lei il percorso chirurgico, decidesse poi di rivolgersi ad altri centri per la prosecuzione della cura? Sì (una paziente inviata da noi ad un altro centro) o No I D I M o Sì (normalmente avviene per motivi logistici o per un rapporto medico-paziente- AS S OC IA ZI ON E o AM IC 25. Ha idea dei motivi che possono spingere a compiere tale scelta? o genitori non adeguato) No 26. Con quale frequenza i pazienti in carico vengono inviati per terapia logopedia? <5% 5-10% >10% (tutti i bambini operati di PALATOSCHISI devono essere sottoposti a visita foniatrica/logopedia e successivo trattamento per migliorare la funzionalità e la mobilità del palto molle) 27. Quali sono le problematiche più rilevanti? Nasalità e insufficienza velo-faringea NL US - 28. Con quale frequenza i pazienti in carico vengono inviati per trattamento I O odontoiatrico? IT OR <5% EN 5-10% >10% (tutti i bambini operati di LPS devono essere sottoposti a visita TE G odontoiatrica e trattamento pedodontico/ortodontico in quanto l’alterata funzione labiale, EN alveolare e palatina altera la normale forma dell’arcata dentale sia come allineamento che come espansione; in corrispondenza dell’eventuale agenesia dell’incisivo laterale o del ER SA M canino è inoltre necessario il mantenimento dello spazio dentale in arcata per una futura IV chirurgia impiantare. ) AG U ' D 29. Quali sono le problematiche più rilevanti? Affollamento dentale, - Disallineamento dei frammenti mascellari, - Assenza di elementi dentari nella sede della schisi, - Ipoplasia mascellare da sottoporre a terapia ortopedica (maschera di Delaire, tecnica di AM IC I D I M - E Liou, distrazione mascellare). Patologia cariosa AS S OC IA ZI ON - 30. Questa intervista verrà letta da molti genitori: avrebbe consigli, dubbi e perplessità da condividere con loro? Il consiglio del nostro gruppo è condividere con tutti gli specialisti del team, a partire, se possibile, dalla visita pre-natale (Fetal Team), gli aspetti clinici e terapeutici della malformazione che si deve affrontare ed in questo ambiente dissipare collegialmente i dubbi presenti. 31. Questa intervista verrà letta da molti pazienti adolescenti o ormai adulti: cosa vuole dire loro? Vorremmo trasmettere loro la nostra disponibilità ad affrontare insieme gli eventuali aspetti irrisolti. La NL US labio-palatoschisi, ed in generale tutte le malformazioni cranio-maxillo-facciali, interessano infatti una parte del corpo particolarmente sensibile per gli aspetti relazionali in modo particolare durante l’età I O adolescenziale quando i rapporti interpersonali diventano fondamentali; il “patto terapeutico” che si è IT OR creato tra il team ed il paziente diventa particolarmente importante e il medico deve ascoltare e guidare le richieste del paziente cercando di filtrare i desideri che hanno una possibile soluzione da quelli che EN non possono essere corretti; la persona che però è stata adeguatamente accompagnata in questo G percorso, spesso non semplice né indolore, ha sviluppato una “maturità” frequentemente superiore ai TE coetanei; ha imparato sulla propria pelle a vivere la malattia come evento che può essere superato e che EN paradossalmente affina altre componenti caratteriali e relazionali altrimenti messe in secondo piano. Il M successo terapeutico del chirurgo e del team in questo caso collima con il successo personale del ER SA paziente. da fornire alle Associazioni o Gruppi ' D IV 32. Avrebbe qualche suggerimento AG U indipendenti di genitori? Creare un patto terapeutico tra la famiglia del piccolo paziente ed il team per migliorare la qualità della I M comunicazione, della informazione e della gestione delle problematiche che devono essere affrontate a I D livello domiciliare. L’associazionismo ha un ruolo fondamentale di partnership e di controllo con i team IC distribuiti sul territorio nazionale e anche, talvolta, di collaborazione con le associazioni scientifiche per AM la corretta informazione sanitaria; i ruoli devono essere strettamente complementari e, a ns, parere, non E sostitutivi. Ulteriore ruolo del mondo dell’associazionismo è il ruolo di catena di trasmissione con il AS S OC IA ZI ON mondo della amministrazione sanitaria per la quale esso appare come la voce dell’utenza. 33. In futuro, secondo Lei, si svilupperanno altre tecniche o interventi che porteranno a migliorare ulteriormente la vita dei piccoli colpiti da questa malformazione? Le tecniche mini-invasive (chirurgia con utilizzo del microscopio, distrazione osteogenetica, chirurgia ortodontica) e l’utilizzo di nuove risorse come le proteine morfogenetiche o le cellule staminali potrebbero nei prossimi anni migliorare la qualità dei trattamenti. La chirurgia perinatale e/o intrauterina potrebbero, in casi selezionati, essere di ulteriore ausilio. 34. Quali sono i requisiti indispensabili, a Suo parere, per poter definire un centro come Centro di Eccellenza? Presenza di un team pluri-specialistico, - Documentazione clinica efficiente e dettagliata, - Partecipazione a trial clinici internazionali, - Standard di EuroCleft. EN IT OR I O NL US - 35. A Suo avviso, tali requisiti dovrebbero tradursi in atti normativi istituzionali e/o TE G simili (delibere regionali/nazionali di istituzione con definizione formale di EN requisiti di accreditamento, certificazioni di qualità rilasciati da Enti M indipendenti –Joint Commission, o atti simili)? Grazie per la gentile collaborazione. Associazione I D I M AG U ' D IV ER SA Sì. AM IC Amici di Magù – Diversamente Genitori onlus Data 15/03/12 AS S OC IA ZI ON E Ai sensi del d.lgs 196/2003 La informiamo che: a) titolare del trattamento è l’Associazione Amici di Magù – Diversamente Genitori onlus Via di Monte Albano, 28 – 40135 BOLOGNA; b) il responsabile del trattamento è la Dott.ssa Piazzi Raffaella, Presidente dell’Associazione; c) i Suoi dati saranno trattati anche elettronicamente soltanto dai membri dell’Associazione allo scopo della pubblicazione del presente Questionario da Lei compilato d) i dati emergenti dall’analisi statistica dei questionari saranno resi pubblici. Firma Alberto Bianchi NL US U.O. di Chirurgia Orale e Maxillo-Facciale (Direttore Prof. Marchetti) AS S OC IA ZI ON E AM IC I D I M AG U ' D IV ER SA M EN TE G EN IT OR I O Policlinico S. Orsola-Malpighi, Bologna