VMware e Disaster Recovery: un caso concreto

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VMware e Disaster Recovery: un caso concreto
VMware e
Disaster Recovery:
un caso concreto
Esigenze:
Razionalizzazione dell’infrastruttura tecnologica
Riduzione dei costi hardware, di gestione, operativi e di business administration
Business Continuity e
High availability
Infrastruttura a norma
dell’Autorità di Vigilanza
e di Internal Auditing
Soluzione:
Infrastruttura virtuale su
due cluster geografici e
ridondanza delle Storage
Area Network
Benefici:
Consolidamento dei
server fisici 4:1
Risparmio energetico, di
spazio e di infrastruttura
Indipendenza dell’hardware
Mirroring metropolitano:
business continuity garantita anche in caso di
fallimento di una delle
due sedi geografiche
Ridondanza dei File System
Deployment dei server
più veloce: da un giorno
ad una ora per avere un
server pronto per la produzione
Ottimizzazione del processo di gestione dei
server tramite VirtualCenter
La tecnologia VMware come soluzione alle esigenze
di un istituto di credito per una struttura sicura e
affidabile completamente virtualizzata
Esigenze
Un importante istituto di credito, nostro
cliente da più di dieci anni, ha affrontato
la riorganizzazione delle due divisioni di
trading: è nata una unica Direzione Operativa e Finanziaria. Durante questo delicato processo, tutte le attività e le procedure sono state centralizzate e integrate, mentre l’infrastruttura IT è rimasta suddivisa in due siti fisicamente separati tra loro, collegati da una WAN.
Inoltre l’infrastruttura era poco affidabile
e caratterizzata da un hardware molto
eterogeneo, equivalente di alti costi di
gestione e manutenzione. Nonostante la
criticità delle informazioni trattate e
l’esigenza di avere, in caso di failure, dei
tempi di down ridotti al minimo, non erano previsti piani di Disaster Recovery e
Business Continuity.
La situazione si presentava ad alto rischio: anche il semplice guasto di un
apparato poteva significare elevati tempi
di fermo con danni alla produttività aziendale e conseguenti notevoli danni
d’immagine.
Il cliente ci ha affidato il compito di realizzare una nuova infrastruttura IT adeguata alle esigenze di Business e di performance e nel rispetto delle norme
dell’Autorità di Vigilanza e di Internal
Auditing.
Soluzione
Il Gruppo Reti ha deciso di creare una
infrastruttura virtuale appoggiandosi alla
tecnologia VMware ed impiegando due
cluster geografici.
Una infrastruttura virtuale
Gruppo Reti ha realizzato una infrastruttura virtuale costituita da 80 host VMware ESX, 40 per sito. Ogni host supporta
più macchine virtuali contemporaneamente. Ogni host fornisce le risorse
hardware e le bilancia tra le diverse vir-
tual machine in base alle richieste effettive delle varie applicazioni.
Nell’infrastruttura virtuale ogni virtual
machine è completamente portabile da
un host VMware ESX ad un altro.
Cluster geografici
La soluzione utilizza cluster geografici
separati basati sulla tecnologia Veritas
“HA”, un host VMware ESX per sede.
Ogni host fisico, oltre ad ospitare le virtual machine, è collegato a due Storage
Area Network (SAN), anche loro distribuiti una per sede. Le SAN ospitano i
dischi delle virtual machine, in caso di
indisponibilità di uno dei due host le virtual machine vengono spostate automaticamente dal software di clusterting
sull’host funzionante.
Ridondanza delle SAN
Ogni virtual machine è dotata di due dischi, uno per SAN “mirrorati” tramite
Veritas Storage Foundation. Con questa
soluzione, in caso di guasto di uno dei
due storage, l’infrastruttura non si ferma, le macchine virtuali continuano ad
essere operative senza tempi di down o
perdita di prestazioni.
Back up delle macchine virtuali
Oltre al tradizionale back-up dei dati tramite script customizzati, il Gruppo Reti
ha anche programmato un back-up “a
caldo” dei dischi delle virtual machine.
L’infrastruttura implementata dal Gruppo
Reti ha nella parola indipendenza il fulcro
della sua innovatività:
‐ Indipendenza
dell’hardware: ogni virtual machine è trasportabile da un host
ESX all’altro;
‐ Indipendenza
dell’ host fisico: in caso
di danni di uno dei due host, le virtual
machines sono attivate sull’altro host;
‐ Indipendenza
dello storage: in caso di
failure di una SAN, le virtual machines
continuano a lavorare sulla SAN dispo-
nibile;
‐ Indipendenza
del sito geografico: se
uno dei due siti non è disponibile,
l’altro sito garantisce i servizi.
245520 BTU/h che si quantifica con
una diminuzione del 20%, lo spazio
occupato in termini di unità è diminuito
del 65%, si è passati dall’utilizzo di 15
rack e circa 700U a 6 rack e circa
240U.
Anche i costi di gestione e di business
administration sono notevolmente diminuiti. L’eliminazione dei tempi di
down ha ridotto gli interventi, tutto il
datacenter è gestibile tramite una unica interfaccia (VirtualCenter). Da un
solo punto è possibile accendere e spegnere i server, migrarli da un host
all’altro e ricevere allarmi e statistiche
sul funzionamento dell’infrastruttura.
‐ A norma.
Tutto il progetto è stato realizzato rispettando le norme dell’Autorità di Vigilanza e di Internal Auditing.
Vantaggi della soluzione
‐ High availability e Business Continuity.
Grazie all’indipendenza dell’hardware,
all’indipendenza dell’host fisico,
all’indipendenza dello storage e
all’indipendenza del sito la struttura è
ora configurata in alta affidabilità. Non
ci sono tempi di down.
La struttura è ora anche predisposta
per la prossima implementazione di un
terzo sito di Disaster Recovery.
‐ Riduzione dei costi.
In seguito alla virtualizzazione dell’
Infrastruttura c’è stato un consolidamento dei server dell’ordine di 4:1 (si
è passati da 350 server a 80 distribuiti
tra i due siti).
Il minor numero di macchine fisiche ha
comportato una diminuzione delle necessità energetiche e di condizionamento. Il consumo energetico è diminuito del 17%, la necessità di raffreddamento è passata da 307300 BTU/h a
Via Dante, 6
Via Trento, 43/2
21052 Busto Arsizio—VA -
16145 Genova
Tel.: +39.03314.357400
Tel.: +39.010.362525
Fax: +39.0331.622869
Fax: +39.0331.316958
[email protected]
[email protected]
Tecnologie
 Servers IBMx366 quadri processore
con 6GB di RAM
 VMWARE ESX Server
 SAN TagmaStore USP600 connesse
tramite FiberChannel (Brochade SilkWork)
 Mirroring metropolitano
 P2V per la migrazione dei server esistenti (Windows Server NT, 2000 e
2003)
 Sistemi operativi virtualizzati: Windows
NT Server, Windows 2000 Server e
Windows 2003 Server.