Cap. X - Teorie della subcultura

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Cap. X - Teorie della subcultura
Vettorato G.– Psicosociologia della tossicodipendenza
III Cap. di SOCIOLOGIA DELLA DROGA (Bertolazzi)
Patrimonio intellettuale e materiale
costituito da:
Le oggettivazioni, i
supporti, i veicoli
materiali e corporei
degli stessi
(Gallino, 1988, 188)
Valori, norme,
definizioni, linguaggi,
simboli segni, modelli
di comportamento
I mezzi materiali per la
produzione e
riproduzione sociale
dell’uomo
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subcultura
subcultura
subcul
tura
subcultura
La droga è una subcultura
o una controcultura?
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SUBCULTURA
• “Sottoinsieme di elementi culturali sia immateriali che materiali
[…] elaborato o utilizzato tipicamente da un dato settore o
segmento o strato di una data società. …
• Mentre ne condivide alcuni tratti essenziali, tale sottoinsieme di
elementi culturali si caratterizza entro il maggior insieme della
cultura dominante […] per esserne una variante differenziata o
specializzata” (Gallino, 1988, 686)
CONTROCULTURA
• “Quando una sottocultura incorpora nella quasi totalità elementi
che si presentano o sono percepiti come radicalmente opposti
alla cultura dominante” (ibid.)
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Anni ’50 in Italia
• Controcultura ispirata dai partiti di opposizione (PCI)  cultura
dominante, “egemone” dei partiti di governo (“borghese”).
Anni ’60 in America
• subcultura delinquenziale totalmente contraria a quella
dominante.
Contestazione ‘68 (Berkley, hippies Vietnam)
• movimenti totalmente alternativi ai valori e ai miti della società
dominante.
• Movimenti di rifiuto radicale di tutte le istituzioni, norme, valori
della società (establishment) -> anarchismo (simbolo: droga)
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LE PREMESSE
/1
DALLE ORGANIZZAZIONI DIFFERENZIALI ALLE SUBCULTURE
Thrasher, The gang: a study of 1.313 gangs in Chicago (1927)
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Processi organizzativi delle bande giovanili
Disposizione del territorio favorisce il loro incontro
Omogeneità tra loro e con l’etnia
Comportamento collettivo (muoversi come una squadra sul territorio,
pianificare colpi)
Spirito di gruppo, solidarietà tra loro, morale loro, attaccamento al
territorio
Modello organizzativo primitivo, medievale e feudale
Povertà , emigrazione, emarginazione, disorganizzazione sociale
possono spiegarlo
Favoriti dai giochi dell’infanzia e da letture fantastiche
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SCUOLA di CHICAGO
• disorganizzazione sociale
SUTHERLAND – CRESSEY, White Collar Criminality (1940):
• associazione differenziata
• non relazione diretta tra variazione della povertà e la variazione dei tassi
di criminalità.
• Quello che genera la devianza non sono i fattori esterni al soggetto
(povertà, bisogno di soldi, di successo) ma piuttosto l'associazione
differenziata a gruppi che favoriscono la trasgressione della legge e dove
il soggetto impara il know how del comportamento deviante.
• Disorganizzazione sociale Organizzazione sociale differenziata
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1. il comportamento criminale è appreso;
2. in interazione con gli altri attraverso un processo comunicativo;
3. che occorre all'interno di gruppi personalizzati;
4. si imparano non soltanto le tecniche criminose ma anche i motivi, gli
atteggiamenti e le razionalizzazioni;
5. il soggetto valuta se vale alla pena o meno seguire la norma e la legge, chi è
favorevole e chi è contrario;
6. la criminalità è la conseguenza di una valutazione in cui risulta che i motivi per
trasgredire alla legge sono più vantaggiosi che i motivi per conformarsi ad
essa;
7. l'associazione orientata a favore o contro la legge varia in frequenza, durata,
priorità e intensità;
8. il processo di apprendimento della devianza include tutti i passi precedenti;
9. bisogni e valori non spiegano il comportamento criminale visto che anche il
non-deviante è spinto dagli stessi bisogni e valori.
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Contributi di Merton, teoria interazionista e Associazione
differenziale di Sutherland
 Origine dell’azione sociale è di natura “psicogenetica”.
Sostiene che i soggetti deprivati (basso livello socioculturale) non hanno interiorizzato i fini della classe
media (autoemarginazione per distanza dalle mete):
elaborano una propria subcultura.
 In seguito ha precisato: riguarderebbe solo alcuni tipi
di devianza (subculture giovanili, ladri professionisti).

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

Le sottoculture delinquenti sono un prodotto del CONFLITTO tra
cultura della classe operaia e cultura della classe medio-borghese;
FRUSTRAZIONE generato da un conflitto tra la cultura familiare e quella
ufficiale ricevuta a scuola (quest'ultima di tipo borghese);
I ragazzi vorrebbero raggiungere i valori e le mete della classe media,
ma sono MAL EQUIPAGGIATI;
Si genera un processo di FORMAZIONE REATTIVA: avvertono, sul piano
comportamentale i valori della classe media mentre formano una
sottocultura che rappresenta la negazione dei valori borghesi.
FORMAZIONE REATTIVA: il meccanismo psicologico che conduce i
ragazzi a risolvere i loro problemi di status (accettazione, rilevanza,
relazionalità) all'interno della gang (meccanismo di adattamento,
soddisfazione al bisogno di accettazione, sicurezza, autoaffermazione).
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PARAMETRI CULTURALI DELLA CLASSE
MEDIA AMERICANA
PARAMETRI CULTURALI DELLE CLASSI
SUBALTERNE
Responsabilità
Individuale
(fiducia in se stessi e
nelle proprie risorse)
Reciprocità
(obbligo di dividere le proprie
risorse con altri cui si è legati)
Perizia
(coltivare capacità
specifiche)
Irrequietezza
(ricerca continua di nuove
sensazioni e opportunità)
Differimento della
Gratificazione
(industriosità e
risparmio economico
in vista del futuro)
Soddisfazione
immediata dei
desideri
(non dilazione della
gratificazione)
Razionalità
(progettazione
consapevole ed
efficiente)
Impulsività
(scarso controllo od
esercizio razionale)
Ambizione
(alto livello di
aspirazioni)
Buone maniere
(cortesia, pazienza,
autocontrollo)
Linguaggio
osceno
(atteggiamento di sfida e di
rottura delle convenzioni)
Competizione non
violenta
(controllo della forza
fisica)
Uso della forza
(soluzione immediata e
personale delle controversie e
dei conflitti)
Impiego del tempo
in modo
costruttivo
(pratica che esaltano doti
di razionalità previsionale
e strategica, impegno e
abnegazione)
Impiego del tempo
in modo
Auto-distruttivo
(l’esaltazione di pratiche che
alterano la coscienza e che
oscurano la ragione)
Rispetto per la
proprietà
(cura delle cose
proprie e degli altri)
Distruttività
(non curanza e scarso
rispetto delle cose)
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
Questo quadro interpretativo è importante perché, seppure Cohen
non ne parli esplicitamente e il consumo di droghe all’epoca non fosse un
fenomeno centrale dello studio, fornisce un’interpretazione interessante
ed ancora attuale.

in particolare, sull’atteggiamento borghese riguardo il tempo libero,
descrive una serie di dispositivi che la classe media offre ai giovani, che
esaltano le doti della razionalità previsionale e strategica e che
valorizzano impegno e abnegazione (come la pratica di uno sport, di
hobby, del gioco degli scacchi, del collezionismo…).

Provando ad immaginare un ideale opposto corrispondente nella
sottocultura, invertendo cioè i valori borghesi, avremo l’esaltazione di
pratiche che alterano la coscienza e che oscurano la ragione.
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
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Ha il merito di essere il primo ad elaborare il concetto di
“subcultura”

Però in una visione prevalentemente negativa: subcultura
come “devianza”, capovolge i valori della cultura normale
(= controcultura).

I caratteri distintivi della subcultura della classe operaia
sono ricavati dalla contrapposizione con la “middle class”
che rappresenterebbe la “cultura media” (normale).

Non distingue tra conflitto psicologico inconscio e
conflitto culturale
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
Analizzano le bande delinquenti (minoranze
etniche) secondo la teoria di Merton.

Ipotizzano che le classi subalterne interiorizzino le
mete culturali comuni, ma, non avendo a
disposizione i mezzi legittimi per raggiungerle,
ricorrano a mezzi illegali.

In particolare essi rilevano che le sottoculture
devianti assumono una delle seguenti FORME:
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Tipo di
adattamento
sottoculturale
Mete culturali
Mezzi legittimi
Mezzi illegittimi
Sottocultura
criminale
+
—
+
Sottocultura
rinunciataria
(astensionista
retreatism)
—
—
—
Sottocultura
conflittuale
+/-
+/-
+/-
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1.
2.
3.
Sottocultura criminale: tipo de aggregazione che accentua
l'attività illecita finalizzata al guadagno economico (il racket, le
organizzazioni di stampo mafioso); si sviluppa laddove esiste
una struttura di opportunità illegittime fortemente organizzata
Sottocultura conflittuale: enfatizza la lotta, anche violenta fra
le bande giovanili per un'affermazione di status; è tipica dello
slum disorganizzato (quartiere degradato di transizione,
multirazziale) dove non è presente né una vera struttura di
opportunità legittime né illegittime e praticamente assente
una cultura dominante
Sottocultura rinunciataria: accentua l'uso e lo spaccio di
droga (drogati, vagabondi, alcolizzati cronici; è presente un po’
ovunque come segno di disagio sociale di alcuni cittadini.
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

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Ricerca del piacere proibito
Doppio fallimento: fini e mezzi
Rinuncia e ripiegamento su se stessi
Forma di adattamento individualistico
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
Tra gli anni Sessanta e Settanta, a Londra e nel sud-est della GB: Scontri
tra bande di giovani (mod, rocker, teddy-boy, skinnhead, parka, crombie,
ecc.), stigmatizzati e criminalizzati da mass-media.

S. Cohen e colleghi del CCCS di Birmingham studiano il comportamento e
gli stili di vita dei giovani di queste bande e rintracciano in essi una certa
coerenza tra comportamenti, abbigliamento, consumi culturali, gusti
musicali, stili di vita.

Utilizzando i contributo di vari studiosi europei (Lacan, Barthes, Levi
Strauss, Gramsci, Althusser), definiscono questi stili di vita
  subculture giovanili

In questo modo ridefiniscono il concetto di subcultura, legandolo a quello
di linguaggio, struttura simbolica. Non ha più un’accezione negativa.

La subcultura costituisce una sorta di humus culturale che aiuta nella
costruzione dell’identità individuale
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
Concetto di omologia: ogni SUBCULTURA era caratterizzata da
abbigliamento, atteggiamenti, gesti, gergo, gusti musicali, propri
e coerenti

La caratteristica di queste sottoculture è che utilizzavano gli stessi
strumenti di consumo della cultura egemonica borghese, se ne
riappropriano, ma in modo personale.

Queste subculture giovanili, adottano soluzioni stilistiche
orientate verso l’alto e verso il basso, nel tentativo di resistere
all’omologazione dei consumi di massa.

La dimensione ideologica si esprime in una forma di resistenza e
di denuncia, utilizzando una struttura linguistica simbolica.
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
Cap. X - Teorie Subcultura - © Vettorato G.– Psicosociologia della tossicodipendenza
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


La classe operaia, struttura comunitaria, era connotata da una
cultura centrata sui concetti di famiglia, rete, di ambienti di vita
significativi, di lavoro ed economia locale, di quartiere, di impegno
nella vita, di ritualità e tradizione…
Nel dopoguerra viene scossa, frammentata, sbriciolata dal
progresso tecnologico che porta all’automazione della
produzione, alla riorganizzazione del lavoro, alla ristrutturazione
urbanistica.
Ne consegue una radicale individualizzazione sociale della
classe operaia, sul piano lavorativo e familiare.
PHIL COHEN, connette il discorso delle sottoculture di Albert
Cohen con il ruolo ideologico della cultura dei consumi di massa,
ovvero le conseguenze che il monopolio culturale di una classe
egemone ha sui consumi delle giovani generazioni e sulla genesi
di una realtà sotto-culturale.
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
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L’osservazione delle le omologie, ovvero la corrispondenza
logica interna tra vari elementi come: musica che ascoltano,
locali che frequentano, linguaggio che parlano, droghe che
usano, atteggiamento, psicologia, disposizione coscienziale,
specifici di una precisa sottocultura stilistica, sono elementi
che permettono allo studioso di definire i valori di fondo di una
sottocultura, la direzione presa, la soluzione “immaginaria”.
In questo quadro anche le sostanze scelte fungono da
strumenti per costruire questa disposizione specifica.
Questo approccio è interessante perché vede l’uso di
sostanze come uno dei tasselli che compongono “il mosaico”
di una certa sottocultura stilistica e l’interpreta come una
forma di resistenza al dominio borghese, non come una
forma rinunciataria..
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
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S. Cohen studia violenza tra bande giovanili. MM non
veritieri: fatti non corrispondono alle descrizioni.
Bande giovanili = gruppi informali di quartiere, senza
organizzazione sistematica, non dediti alla
violenza.
Panico morale
 Definizione di un gruppo o di una persona come
una minaccia per gli interessi e i valori sociali
 Presentazione da parte dei media in forme
altamente stereotipizzate
 Erezione di “barriere morali” da parte dei
benpensanti, prelati, politici, ecc.
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
Subcultura tipica delle classi popolari, lavoratrici,
che manifestano la loro insoddisfazione per la loro
subordinazione e frustrazione
(= resistente)

Attività subculturale = azione politica simbolica

Lo “stile” della cultura giovanile da interpretare
come un “testo”, un universo simbolico produttore
di significati
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

R. BARTHES, semiologo francese riprende il
Concetto di BRICOLAGE di C. Lévi Strauss
Secondo tale concetto spostando degli accessori della
cultura di massa, o ricollocandoli in contesti diversi, le
sottoculture si riappropriano di tali oggetti in modo da
dare un altro senso al consumo, attribuendogli una
valenza di resistenza a quello ufficiale (es. Teddy boys)
In alcune sottoculture (es.“YE-YE” in Italia) questa
appropriazione riguardava i farmaci: si usavano a scopo
ricreazionale moltissimi anfetaminici e ipnotici, mischiati
all’alcool usati per le serate nelle discoteche più glamur.
L’appropriazione di farmaci da parte delle sottoculture
si evidenzia come fenomeno di ricerca ed esplorazione
degli stati di coscienza
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
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Stile: Barthes (testo - analisi semiotica)
Resistenza: Althusser (attività culturale che ha il
potere di creare e ricreare fino ad ottenere
un’autonomia relativa)
c. Bricolage e Omologia: C. Lévi Strauss (valori,
significati e ordine interno continuamente creati
per mezzo di subculture)
d. Egemonia: Gramsci (cultura x creare consenso;
subcultura come soggetto di negoziazione con
altri)
a.
b.
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

Grande merito di avere affrancato il concetto di
subcultura da quello di devianza (americana)
Di aver collegato il concetto di subcultura a quello di
cultura (= produzione culturale)
Visione troppo politicizzata, di classe (operaia)
Troppi approcci teorici (rischio di sincretismo)
Eccessiva attenzione agli aspetti simbolici dei segni
è importante osservare che:




In realtà i confini delle sottoculture sono sfumati e
porosi, non netti e impermeabili.
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Nel post-moderno si delinea un concetto chiave
di subcultura come “stile di vita”, che va a
sostituire quello di resistenza, «in cui le
sottoculture sono mondi che l'individuo
attraversa riflessivamente, coscienziosamente,
consapevolmente con l'intento di plasmare e
modificare continuamente la propria identità
personale e l'assunzione di sostanze è una
pratica trasversale ».
 Non c’è più una unica cultura coerente e
dominante a cui opporsi o fare resistenza
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
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Emerge il MOVIMENTO TECHNO, figlio della dimensione
underground e overground, rielaborazione di molteplici stili
sottoculturali, anche molto contrastanti tra loro.
 I rigidi confini della scuola di Birmingham sono stati
oltrepassati da una visione trasversale che include anche
una modalità di consumo di sostanze nuovo.
Con il MOVIMENTO TECHNO si fanno strada:

1)
2)
3)
NUOVO STILE DI CONSUMO
NUOVO ATTEGGIAMENTO verso le sostanze =
POLIASSUNZIONE e CONSUMO RICREAZIONALE (es.
associare eroina e ketamina in un rave, o extasy e cocaina
ad un concerto reggae…)
NUOVE DROGHE
DOPO L’ULTIMA MATRIOSCA. SOTTOCULTURE GIOVANILI, CONSUMO DI SOSTANZE, PRATICHE SOCIALI. Luca Mori.
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
Secondo S. THORNTON, saggista e sociologa della cultura, le
sottocultura bisogna vederle come capitali simbolici, o sottoculturali,
ovvero disposizioni, atteggiamenti, stili, definiti dai confini
dell’appartenenza culturale, non da un’appartenenza di classe.
Secondo M. MAFFESOLI, sociologo francese, è il declino delle differenze
di classe in termini tradizionali, in relazione alla costituzione dell’identità
individuale, che caratterizza l’era post moderna.
 ci troviamo difronte a una forma di socialità che si omologa a pratiche
di consumo. In questa dimensione di relazione, le tribù, i network, sono
integrativi e distinti al tempo stesso. L’individuo è libero di fluttuare tra
appartenenze plurali, fluide, saltuarie e libero di muoversi tra segni e
concezioni dell’identità diversi.


In sintesi: pluralità di stili di vita, forme di socialità instabili e mutevoli,
nate e tenute in piedi per bisogni e tornaconto personali, determinano e
caratterizzano di fluidità e sincretismo le sottoculture contemporanee.
David Donfrancesco “TIPI DI RAVE A CONFRONTO: UN UNIVERSO FRASTAGLIATO”
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

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
cosa è un RAVE ?
E’ Difficile dare una definizione unica ed esauriente
sono dei party della durata di una notte, o più giorni, al massimo
una settimana (in questo caso si parla di Teknival)
sono feste spesso sponsorizzate attraverso il web, tramite i social
network, dove è possibile contare migliaia di sostenitori, i quali, a
loro volta, invitano altre persone a prendere parte a tali feste
illegali, attraverso un passaparola virtuale, fatto di espressioni e
gerghi specifici, accessibili solo a coloro che conoscono l’ambiente.
Coloro che prendono parte a questa tipologia di incontri sono
soprattutto i giovani, i quali a ritmo incessante di musica
elettronica, consumano sostanze di ogni genere, da quelle legali,
come l’alcol e il tabacco, a quelle illegali come la Ketamina,
l’ecstasy, l’LSD, la marijuana, il popper, etc. (policonsumo).
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SUBCULTURA “stile di vita” /4 -
Storia dei RAVE/1
1)
Nascono negli USA, si svolgono all’interno dei circuiti dei club, al chiuso, in luoghi con
dimensioni circoscritte, in grado di accogliere un numero limitato di persone.
2)
Dagli Stati Uniti il fenomeno RAVE si diffonde in Inghilterra, con una connotazione
ideologica caratteristica, per poi espandersi in tutta Europa. (Negli altri paesi europei in
cui poi si diffonderà sarà un fenomeno ludico/ricreativo con una forte valenza
trasgressiva)
3)
I rave richiamano migliaia di giovani : iniziano le prime occupazioni temporanee in una
serie di luoghi periferici: prefabbricati dismessi, magazzini in disuso, terreni abbandonati,
finalizzati allo svolgimento di feste organizzate clandestinamente. La scelta diffusa di
utilizzare edifici industriali può essere letta come una scelta ideologica di
opposizione/decontestualizzazione.
4)
Inghilterra, nasce una controcultura giovanile rave: di ispirazione hippie anni ‘60, che si
intreccia con la storia locale inglese e la cultura RAVE, originando i “TRAVELLERS”, tribù
con stile di vita nomade, che aspirano ad un modello di socialità comunitaria.
5)
RAVER e TRAVELLER si fondono, si uniscono in diversi gruppi, viaggiando sui propri
furgoni, allestiti come case ambulanti e carichi di attrezzatura per organizzare RAVE. Il
nomadismo, assunto come stile di vita, diventa “nomadismo psichico” alla ricerca di
nuove possibilità nellaCap.
costruzione
dei rapporti umani e in relazione al potere.
X - Teorie Subcultura - © Vettorato G.– Psicosociologia della tossicodipendenza
SUBCULTURA “stile di vita”/5
- Storia dei RAVE/2
6)
Emerge il movimento FREE FESTIVAL: espressione di controculture di tutti i tipi!
I
RAVE ispirano la ricerca musicale, la contaminazione tra più stili, come espressione di
creatività e contestazione. Si diffonde la pratica caratteristica dell’occupazione di spazi
temporanea, nella logica del no-profit. ricerca della rottura di schemi, convenzioni e
abitudini; sperimentazione di nuove forme di libertà e socialità; proposta di musica e
divertimento gratuiti.
7)
Inghilterra, viene applicato un provvedimento legislativo repressivo contro i Rave: colpirà
specificatamente TRAVELLER, RAVER, SQUATTER; susciterà, grande impopolarità, con il
risultato di unire diverse controculture e definire maggiormente e ulteriormente lo sviluppo
del fenomeno illegale. Questo provvedimento CREA le condizioni per l'espatrio del fenomeno
rave in tutta Europa.
8)
Arrivo in Italia dei RAVE attraverso le tribù inglesi; evoluzione inversa rispetto al contesto
inglese: la TECHNO entra prima nei locali più all'avanguardia, solo dopo esploderà un'ondata
dei RAVE, sperimentata alle soglie della legalità, e solo alla fine si connoterà nell’illegalità.
9)
la musica techno entra nei CENTRI SOCIALI: riparte la ricerca musicale e la diffusione del
fenomeno Rave.
10)
i RAVE in Italia diventano illegali: si cercano nuovi spazi da occupare per contenere migliaia
di giovani, le tribù di esuli creano zone attive a Roma: la FINTEK = ex industria di manufatti e
costruzioni edili di Castel Romano, occupata permanentemente, diventa il luogo di riferimento.
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LA MUSICA

è la musica TECHNO ciò che rende assolutamente innovativo e
moderno il circuito illegale dei RAVE.

Provandola a spiegare in chiave socio-antropologico la TECHNO è
un genere musicale che ha generato una nuova modalità e
condizione di ricezione sonora: durante i RAVE si crea un rituale
festivo totalizzante che dura tra le 18 e le 72 ore, in cui il raver non
è un “acquirente”, un “fan” di un artista o Dj, e neppure un
osservatore o spettatore. La musica circonda l’ascoltatore e riesce
ad eliminare il divario comunicativo tra emittente e destinatario.
Durante il RAVE tutti i partecipanti sono attori e si trovano sullo
stesso livello.
Alcuni dei molti sottogeneri:
 GARAGE, DEEP, DJANGLE, DRUM'N BASS, HARD CORE, GABBER HOUSE,
TRANCE, GOA …
Cap. X - Teorie Subcultura - © Vettorato G.– Psicosociologia della tossicodipendenza
La Tekno è più veloce della Techno:
Va dai 170 ai 200 bpm ed è caratterizzata da un basso pulsante e ripetitivo (kick drum).

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

La storia della Tekno ha inizio assieme allo sviluppo dei Teknival nei primi anni ’90, nello
stesso periodo i DJ con tali riferimenti culturali iniziarono a produrre questo genere
musicale.
La tekno, o tek, è prodotta con drum machine, sintetizzatori, tastiere MIDI, campionatori e
sequencer nonché con programmi di elaborazione come Ableton Live o Cubase.
Negli ultimi anni c'è stata una tendenza ad utilizzare computer portatili per la
performance dal vivo, perché le capacità dell'hardware e del software stanno
migliorando molto velocemente.
2 correnti musicali principali:
1) la corrente di musica COMMERCIALE
2) la corrente di musica dei RAVE illegali:
destinata club, più tradizionale, melodica, senza rumori,
più popolare, trae origine dalle correnti techno vicino
alla house, garage e alla deep.
hard core, drum'n'bass, goa, trance.
Cap. X - Teorie Subcultura - © Vettorato G.– Psicosociologia della tossicodipendenza
Tentativi di classificazione…

1)
2)
3)
distinguendo i rave legali da quelli illegali emergono 3 tipi di RAVE:
RAVE legali = circuiti on, sono le feste nelle discoteche, nei club, nei luoghi aperti
autorizzati, di solito a pagamento
RAVE tra on e off, feste nei CENTRI SOCIALI, P.A.Z., e STREET PARADE, T.A.Z.,
ovvero realtà ibrida dal punto di vista organizzativo
RAVE illegali = circuiti off, raduni gratuiti a base di musica techno organizzati in
modo illegale all'aperto, ad es. in una radura boschiva, in spiaggia o in zone
industriali abbandonate, in capannoni, ex fabbriche... da gruppi informali, tribe/tribù,
senza richiesta di autorizzazioni.
distinguendo i RAVE secondo il tipo di musica si distinguono 2 macro tipologie:
1) TECHNO commerciale, circuiti on
2) TECHNO non commerciale, circuiti off
Queste distinzioni, tipologie, caratterizzazioni tuttavia non sono mondi chiusi e
distanti.
La frequentazione è trasversale (ad esempio il “discotecaro” partecipa anche ai rave).
Le modalità di accesso ai circuiti non sono fisse (ad esempio l’entrata si paga, con le
dovute differenze, sia nel club privato, on, che nel centro sociale, on-off).

Le sostanze più diffuse:
MDMA, popper, hashish , marijuana, speed, hashish, marijuana, allucinogeni, ketamina,
eroina
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