Monitor ACT, nr. 2

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Monitor ACT, nr. 2
Numero 2, febbraio 2009
Monitor ACT
Indice
______________
Workshop ACT Base
Calendario
formativo ACT 2009
Analisi del
Comportamento e
Psicoterapia
di Giovanni Miselli
ACBS World
Conference III
di Elisa Rabitti
Workshop ACT Base
6-7 febbraio 2009
Milano
Il primo appuntamento del calendario
di formazione ACT 2009 è un workshop
introduttivo di due giorni, teorico ed
esperienziale.
Il duplice evento formativo fornirà ai
partecipanti sia le competenze teoriche
sia l'occasione per fare esperienza diretta
dell'ACT, Acceptance and Commitment
Therapy. Gli eventi sono inoltre
propedeutici alla formazione avanzata di
respiro internazionale che si svolgerà nel
corso del 2009.
Docenti
Dott. Giovanni Miselli
Dott. Giovambattista Presti
Orari
10.00-18.00
Sede
Il workshop si terrà a Milano, presso
l'Hotel Mercure, in piazza Oberdan 12
(MM 1 Porta Venezia). Mappa della zona
Modalità di iscrizione e pagamento
Per iscriversi è necessario compilare la
scheda d'iscrizione presente su
www.iescum.org.
Il pagamento, tramite bonifico o carta
di credito, va effettuato soltanto dopo
essersi iscritti.
Per ogni ulteriore informazione,
Costo
contattare la Segreteria IESCUM
Il costo per la partecipazione ad all'indirizzo: [email protected]
entrambe le giornate è di € 200,00 (€
100,00 per chi ha diritto alla riduzione).
Calendario formativo ACT 2009
IESCUM
Istituto Europeo per lo
Studio del
Comportamento
Umano
P.le Ravenet, 5 43100
Parma - Italy
[email protected]
www.iescum.org
www.iescum.org
Presentiamo di seguito il calendario a v a n z a t a s u d u e s p e c i f i c i p u n t i
delle attività formative sull'ACT, dell’hexaflex e sulla loro applicazione
Acceptance and Commitment Therapy, con una popolazione specifica.
per la prima metà del 2009.
L'iscrizione ai singoli eventi è già
Docenti
possibile tramite la scheda d'iscrizione.
Dott.ssa Sara Borelli
Il pagamento, tramite bonifico o carta
Dott.ssa Elisa Rabitti
di credito, va effettuato soltanto dopo
Dott.ssa Katia Covati
essersi iscritti.
Dott.ssa Ilaria Balasini
13-14 marzo 2009
(luogo da definire)
12-13 giugno 2009
Workshop di due giorni su ACT nella
(luogo da definire)
pratica clinica: Contact with the
Workshop di due giorni su ACT nella
Present Moment e Self as a Context. pratica clinica: Values e Committed
Disturbi del sonno e disturbi d’ansia.
Action. Dipendenze patologiche.
Le due giornate offriranno una
Le due giornate offriranno una
formazione teorica ed esperienziale formazione teorica ed esperienziale
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IESCUM Monitor ACT
www.act-italia.org
L'Acceptance and
Commitment
Therapy in Italia
avanzata su due specifici punti
dell’hexaflex e sulla loro applicazione con
una popolazione specifica.
Docenti
Dott.ssa Francesca Scaglia
Dott. Giovanni Zucchi
Analisi del Comportamento e Psicoterapia: verso una
definizione di Clinical Behavior Analysis (Analisi Clinica
del Comportamento)
di Giovanni Miselli
IESCUM webring
______________
www.iescum.org
Istituto Europeo per
lo Studio del
Comportamento
Umano
www.abautismo.org
L'ABA applicata
all'autismo
www.mipia.org
Modello Italiano di
Intervento Precoce
e Intensivo per
l'Autismo
www.act-italia.org
L'Acceptance and
Commitment
Therapy e la nuova
generazione di
terapie
comportamentali
www.epsyfor.it
eLearning e
formazione in
psicologia
www.iescum.org
Nel lavoro sperimentale applicato alla
clinica, molte delle procedure più
consolidate sono emerse all’interno
dell’analisi del comportamento (Hayes e
Bissett, 2000; Moderato, Presti e Miselli,
2008) e includono, in particolare, le diverse
tipologie di gestione delle contingenze (ad
esempio, time-out o token economy).
Nonostante il loro successo sia stato
notevole e sostanziale, le prime
applicazioni nell’uomo sono state mirate al
cambiamento di comportamenti overt
discreti (spesso molto limitati) e di solito
hanno coinvolto bambini o popolazioni
istituzionalizzate. Secondo Hayes e Bissett
(2000) il razionale che giustifica questo
focus applicativo ristretto era rappresentato
dal fatto che queste popolazioni fornivano
una opportunità maggiore di ottenere il
controllo e la manipolazione diretta delle
contingenze ambientali (ad esempio,
Ayllon e Azrin, 1969; Risley e Wolf, 1967).
Fino a tempi abbastanza recenti, la
tradizione dell’analisi comportamentale
applicata (Appied Behavior Analysis) ha
ignorato in larga misura la psicoterapia
verbale. Gli analisti del comportamento
hanno mantenuto a lungo uno scetticismo
riguardo il valore del “parlare che cura”; in
parte questa è stata una reazione contro il
debole supporto empirico delle prime
psicoterapie, in parte era dovuta al fatto
che la relazione terapeuta-cliente e la
complessità del linguaggio non erano
facilmente descrivibili in termini di
comportamento, e anche quando lo erano,
sembravano esserci poche ragioni per
focalizzare le energie su questo piuttosto
che su altri interventi (Hayes e Bissett,
2000).
Skinner (1957) considera il
comportamento verbale dell’ascoltatore
essenzialmente nei termini di un semplice
operante discriminato (Hayes e Bissett,
2000), come un caso particolare vicino al
comportamento di un animale in una
procedura operante (Skinner, 1957, nota
11, p. 108). In questa visione, se le
contingenze dirette sono il problema
principale persino per lo stesso
comportamento verbale, ci sono poche
ragioni per guardare alle sessioni di
psicoterapia per cercare approcci efficienti
ed efficaci al cambiamento del
comportamento umano. Nelle sessioni di
psicoterapia infatti le contingenze dirette
sono distinte e ristrette temporalmente
rispetto al contesto naturale del soggetto, e
i comportamenti (e le stesse contingenze)
sono spesso descritti e specificati più che
messi in atto. Per queste ragioni, anche
l’interesse che pur esisteva per la
psicoterapia (es. Ferster, 1972) di fatto non
si tradusse in nuovi approcci
psicoterapeutici.
Con la presenza di diverse e consistenti
psicoterapie provenienti dall’analisi del
comportamento, il panorama è ora
profondamente cambiato ed è emerso, a
partire dal nuovo millennio, un nuovo
sotto-campo: la Clinical Behavior Analysis
(per una revisione dettagliata si veda
Dougher e Hayes, 2000).
L’Analisi Clinica del Comportamento è
l’estensione sistematica dell’analisi del
comportamento ai campi e alle tematiche
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IESCUM Monitor ACT
di tradizionale interesse della Psicologia Clinica e della
Psicoterapia. La Clinical Behavior Analysis può essere
inclusa anche nella più ampia categoria della moderna
Psicoterapia Comportamentale (Moderato, Presti e
Miselli, 2008) ed è stata definita da Dougher e Hayes
(2000):
a. come quella parte dell’analisi del comportamento
che applica le ipotesi, i principi e i metodi della
moderna analisi del comportamento contestuale e
funzionale alla gamma di problematiche, setting e
argomenti con cui gli psicologi clinici si confrontano
lavorando con pazienti in setting ambulatoriale;
b. includendo l’identificazione di variabili e processi
che giocano un ruolo nello sviluppo, mantenimento e
trattamento dei disturbi clinici;
c. mantenendo un’attenzione specifica al ruolo e
all’utilizzo di eventi verbali nei disturbi e nel loro
trattamento, enfatizzando le interpretazioni moderne
dei processi e dei principi coinvolti nel linguaggio e
nella cognizione.
Così definita, la Clinical Behavior Analysis
comprende sia la storia della crescita di un campo
intellettuale (teorico, filosofico e di ricerca) dell’analisi
del comportamento, sia un set di applicazioni pratiche e
cliniche, sviluppatesi da questo campo di studi,
all’interno dell’analisi del comportamento. Si occupa di
una vastità di tematiche che variano dalle
preoccupazioni riguardanti le sfide che si incontrano
nella vita quotidiana (come le relazioni con i propri cari
o i colleghi), ai disturbi mentali (come ansia e
depressione), ai problemi riguardanti la salute (come
obesità, diabete o dolore cronico).
La Clinical Behavior Analysis sostiene gli esseri
umani nella gestione delle sfide, delle preoccupazioni e
delle lotte che diminuiscono la qualità di vita di una
persona. Allo stesso tempo l’Analista del
Comportamento Clinico vede ogni individuo come un
unicum, in cui circostanze attuali, storia personale e
predisposizioni biologiche si incontrano, generando in
alcuni casi sfide straordinarie. Per alleviare la
sofferenza e per aiutare gli individui a perseguire i
propri valori, l’analista del Comportamento Clinico
applica principi basati sull’evidenza che governano la
cognizione, le emozioni ed il comportamento.
La Clinical Behavior Analysis è un approccio attivo
al cambiamento comportamentale, in cui il paziente e
l’Analista Comportamentale Clinico lavorano insieme
come un team, similmente ad un allenatore e ad uno
sportivo. Insieme valutano pattern passati e presenti, di
interazione con il mondo e pianificano passi verso una
vita più ricca e significativa.
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Come approccio umanistico all’intervento
psicologico, la Clinical Behavior Analysis, oltre a
ridurre i sintomi, incoraggia l’esplorazione dei valori
personali e di nuove modalità di impegno e interazione
con il mondo.
L’applicazione di principi basati sull’evidenza è una
caratteristica definitoria centrale della Clinical
Behavior Analysis che ha sviluppato diversi approcci di
trattamento per rivolgersi a particolari problematiche.
Tra questi: Acceptance and Commitment Therapy
(ACT), Behavioral Activation, Behavioral Pediatrics,
Dialectical Behavior Therapy (DBT), Functional
Analytic Psychotherapy (FAP), Integrative Behavioral
Couples Therapy e Traditional Behavioral Marital
Therapy.
Mantenendo il punto di osservazione interno
all’analisi del comportamento, allo stato dell’arte, la
Clinical Behavior Analysis appare come un campo in
grande espansione, anche se la sua rappresentazione
all’interno della principale pubblicazione di Applied
Behavior Analysis (JABA) rimane modesta (Woods,
Miltenberger e Carr, 2006).
Come indice di produttività scientifica del campo è
possibile notare come la Clinical Behavior Analysis sia
ben rappresentata all’interno del Cambridge Center For
Behavioral Studies (www.behavior.org), rappresenti un
SIG (Special Interest Group) dell’ABAI (Associaton
for Behavior Analysis International), sia la topica
centrale di diverse pubblicazioni peer-reviewed (tra cui
il Behavior Analyst Today BAT, e l’International
Journal of Behavioral Consultation and Therapy
IJBCT), oltre ad essere una tematica presente sia ai
convegni ABAI che ABCT (Association for Behavioral
and Cognitive Therapies).
A titolo esemplificativo, nel 2008, il IV ACT Summer
Institute e il 34° Annual Convention of the Association
for Behavior Analysis International (ABAI) si sono
svolti in successione, entrambi a Chicago, per favorire
sinergicamente la partecipazione.
Un’analisi della sua modesta rappresentazione
all’interno del JABA ci viene fornita nell’introduzione
alla Special Section per la Clinical Behavior Analysis
sul JABA stesso (Woods, Miltenberger e Carr, 2006).
Gli autori evidenziano come il 60% degli articoli della
rivista (raccolti dal 2001 al 2006) si concentrino su
individui con disabilità dello sviluppo, mentre solo
l’11% degli articoli riguardino problemi trattati
comunemente dalla maggioranza degli psicologi
clinici. Questo rende il JABA una rivista importante nel
campo delle disabilità ma ne riduce drasticamente
l’impact factor nella più ampia psicologia clinica.
Questo dato può apparire drammatico per una scienza
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IESCUM Monitor ACT
che ha molto da offrire alla psicologia clinica e che ha
come sua caratteristica definitoria l’occuparsi di
comportamenti socialmente rilevanti (Baer, Wolf e
Risley, 1968, 1987).
Il motivo per cui il JABA pubblichi argomenti
differenti da quelli del mainstream della psicologia
clinica è un dato non semplice da analizzare, ma
Woods, Miltenberger e Carr ne propongono due
spiegazioni:
1. l’analisi comportamentale applicata, e per
estensione il JABA, non si sono sviluppate dalla
psicologia clinica. Si sono sviluppate dai laboratori
sperimentali della psicologia e dai setting nei quali
questo iniziale lavoro di laboratorio fu esteso per
finalità pratiche e applicative. Come già accennato
precedentemente, questi setting erano spesso Istituti o
altri ambienti che fornivano l’opportunità di un
controllo ambientale relativamente alto.
2. alcuni aspetti metodologici tradizionalmente
ritenuti essenziali per la pubblicazione sul JABA
possono risultare particolarmente ostici per la ricerca su
popolazioni cliniche. Una delle caratteristiche distintive
e fondanti del JABA è stato l’affidamento
sull’osservazione diretta del comportamento da parte di
osservatori indipendenti (Baer et al., 1968, 1987).
Sfortunatamente molti dei comportamenti bersaglio
della popolazione clinica includono dimensioni private
(es. sensazioni aversive come nel caso della
depressione, le preoccupazioni eccessive nel caso di
una persona con disturbo d’ansia generalizzata, o il
sentire delle voci come nel caso della schizofrenia
paranoide) o comportamenti che sono difficili da
osservare direttamente. Ad esempio la fuga o le
funzioni di evitamento del comportamento “d’ansia”
possono essere misurate con relativa facilità, ma è poco
pratico ed estremamente dispendioso seguire un
individuo con una diagnosi di fobia sociale per lunghi
periodi al fine di determinare quali situazioni sociali
sono evitate o fuggite. Gli articoli che utilizzano
strategie diverse dall’osservazione diretta (es.
automonitoraggio, misure auto riferite ecc.) sono
spesso stati guardati con sospettosità metodologica
dallo staff editoriale del JABA, e la ricerca che pone
affidamento su queste strategie, storicamente non ha
avuto accesso al JABA (Woods, Miltenberger e Carr,
2006).
L’interesse del JABA alla pubblicazione di articoli
rilevanti per il mainstrem della psicologia clinica è
testimoniato dalla pubblicazione della Special Section
per la Clinical Behavior Analysis della rivista,
un’apertura metodologica per cogliere le tematiche
socialmente importanti per la psicologia. Questa
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apertura è segno dei tempi e può portare ad un
arricchimento comune: il tesoro metodologico della
psicologia come scienza ha fatto progredire l’analisi del
comportamento fino ai nostri giorni, facendone il
campo a più alto contributo scientifico dell’intera
psicologia.
Alcune indicazioni pratiche di ricerca per lo sviluppo
di quella che abbiamo definito Clinical Behavior
Analysis sono elencate da Woods, Miltenberger e Carr
(2006) nei seguenti punti: a) raccogliere dati basati
sull’osservazione diretta tutte le volte che questo è
possibile; b) riportare dati individuali (metodologia a
soggetto singolo), insieme alle analisi di
comportamenti aggregati nei disegni di ricerca sui
gruppi; c) raccogliere misure multiple, quando
possibile, per supportare l’evidenza di un cambiamento
comportamentale; d) investigare nuove ed innovative
pratiche e tecnologie per migliorare l’assessment di
comportamenti clinicamente rilevanti; e) identificare le
limitazioni metodologiche nelle proprie ricerche e
suggerire modi in cui i ricercatori possono sopperire a
queste limitazioni e (f) includere un’analisi concettuale
del cambiamento comportamentale che faccia impiego
dei principi comportamentali di base.
Vista e sviluppata in quest’ottica, la Clinical
Behavior Analysis si pone come punto di incontro tra il
mainstream della psicologia clinica e il progresso
scientifico della psicologia di base. Come ogni area di
confine il processo di definizione è lungo ed articolato,
ma è anche il luogo in cui risiede la maggior forza di
innovazione e di cambiamento.
Giovanni Miselli
Bibliografia:
Ayllon, T., & Azrin, N. (1969). The token economy: A
motivational system for therapy and rehabilitation.
New York: Appleton-Century-Crofts.
Baer, D.M., Wolf, M.M. & Risley, T.R. (1968). Some
current dimensions of applied behavior analysis.
Journal of Applied Behavior Analysis, I, 91-97.
Baer, D.M., Wolf, M.M. & Risley,, T.R. (1987). Some
still-current dimensions of applied behavior
analysis. Journal of Applied Behavior Analysis, 20,
313-327
Dougher, M. J., & Hayes, S. C. (2000). Clinical
behavior analysis. In M. J. Dougher (Ed.), Clinical
Behavior Analysis (pp. 11-26). Reno, NV: Context
Press.
Douglas, W.W., Miltenberger, R.G., & Carr, J.E.
(2006). Introduction to the Special Section on
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IESCUM Monitor ACT
Clinical Behavior Analysis. Journal of Applied
Behavior Analysis, 39 (4), 407-411.
Ferster, C. B. (1972). An experimental analysis of
clinical phenomena. The Psychological Record, 22,
1-16.
Hayes, S. C., & Bissett, R. T. (2000). Behavioral
psychotherapy and the rise of clinical behavior
analysis. In J. A. Austin & J. E. Carr (Eds.),
Handbook of applied behavior analysis (pp.
231-245). Reno, NV: Context Press.
Moderato, P., Presti, G. & Miselli, G. (2008). La terapia
cognitivo-comportamentale entra nel terzo
millennio. In S. Di Nuovo e G. Falgares (eds.). Per
una psicologia psicologica. Milano: Franco Angeli.
Risley, T. R., & Wolf, M. M. (1967). Establishing
functional speech in echolalic children. Behaviour
Research and Therapy, 5, 73-88.
Skinner, B. F. (1957). Verbal behavior. New York:
Appleton- Century-Crofts.
ACBS World Conference III
di Elisa Rabitti
La conferenza di tre giorni (preceduta da due giorni
di workshop intensivi) rappresenterà un’opportunità
unica per apprendere l’Acceptance and Commitment
Therapy (ACT) e la Relational Frame Theory (RFT),
oltre che gli altri approcci cognitivo-comportamentali
di terza generazione.
Il programma scientifico riguarderà le scienze
contestualistiche del comportamento, e ne esaminerà le
basi, gli aspetti teoretici, filosofici, e applicativi.
Studenti, professionisti e ricercatori potranno trovare in
questa conferenza l’occasione per apprendere dagli
studiosi coinvolti direttamente nello sviluppo e
nell’avanzamento dell’ACT, RFT e degli approcci
comportamentali contestualistici.
La conferenza avrà contemporaneamente 7-10
localizzazioni e vi parteciperanno esperti internazionali
nel campo della clinica e della ricerca, con quasi 100
simposi, pannelli, case conference e discussioni su temi
riguardanti il vasto campo ACT/RFT.
Oltre ad un ricco programma scientifico e clinico,
saranno effettuati workshop di mezza giornata gratuiti
per coloro che sono già iscritti alla conferenza. Questi
workshop saranno di diversi livelli (base, intermedio e
avanzato) in modo da rivolgersi ad un vasto target di
figure professionali e verteranno per la maggior parte
sull’ACT ma anche su una grande varietà di argomenti
inerenti le terapie contestualistiche.
www.iescum.org
Luogo:
Università di Twente. Enschede, Olanda (pronuncia
"EN-sha-day" o "EN-skhey-day"). La conferenza e i
workshop pre-conferenza, così come gli eventi sociali
avranno luogo al campus dell’Università.
Enschede può essere raggiunta in treno attraverso un
viaggio diretto di circa due ore dall’aeroporto Schiphol
ad Amsterdam. La maggior parte degli hotel sono a
poca distanza dal campus, mentre gli alberghi più
lontani forniranno un servizio navetta.
Date:
30 giungo-3 luglio, 2009
(workshop pre-conferenza 29-30 giugno)
Programma generale degli eventi
Workshop esperienziali pre-conferenza (2 giorni):
- Lunedì 29 giugno dalle 9.00 alle 17.30
- Martedì 30 giugno dalle 9.00 alle 17.30
ACBS World Conference III:
- Martedì 30 giugno, serata: Poster Session/Cocktail
Sociale
- Mercoledì 1 luglio, dalle 9.00 alle 17.30/18.00:
primo giorno delle sessioni (workshop, symposia,
sessioni plenarie)
- Mercoledì 1 luglio, serata: University Hosted BBQ
Cena ed evento sociale
- Giovedì 2 luglio, dalle 9.00 alle 17.30/18.00:
secondo giorno delle sessioni (workshop, symposia,
sessioni plenarie)
- Giovedì 2 luglio, serata: cena, ACBS Follies, evento
sociale
- Venerdì 3 luglio, dalle 9.00 alle 17.30/18.00: terzo e
ultimo giorno delle sessioni (workshop, symposia,
sessioni plenarie).
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