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FTA Morning View
venerdì 16 dicembre 2016
Dalla Redazione di FTAOnline News
MERCATO USA
Borsa Usa: Dow Jones chiude a +0,3% e resta sotto il muro dei 20 mila punti
La Borsa di New York ha chiuso la seduta in rialzo. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0,3%, l'S&P 500 lo 0,39% e il Nasdaq
Composite lo 0,37%.
Dopo lo stop nel giorno del taglio dei tassi da parte della Fed, Wall Street è tornata a salire grazie al buon andamento del
comparto bancario ed ai positivi dati macro annunciati in giornata.
Nel mese di novembre l'indice grezzo dei prezzi al consumo è cresciuto dello 0,2% rispetto a ottobre. Su base annuale l'indice
ha registrato un incremento dell'1,7%. L'indice Core (esclusi energetici ed alimentari) ha mostrato una variazione positiva pari
allo 0,2% rispetto al mese precedente (consensus +0,2%). Su base annuale l'indice e' salito del 2,1%. Le attese erano per un
incremento del 2,2%.
La Federal Reserve di Philadelphia ha reso noto che il proprio Indice, che monitora l'andamento dell'attivita' manifatturiera
dell'area di Philadelphia, si e' attestato nel mese di dicembre a 21,5 punti da 7,6 punti di novembre risultando nettamente
superiore alle attese degli analisti che si aspettavano un valore dell'indice pari a +9 punti.
Le nuove richieste di sussidi di disoccupazione nella settimana terminata il 9 dicembre si sono attestate a 254 mila unità,
inferiori alle attese (254 mila) e al dato rilevato la settimana precedente (258 mila). Il numero totale di persone che richiede
l'indennità di disoccupazione si attesta a 2,018 milioni, inferiore ai 2,025 milioni precedenti.
L'indice Empire State Manufactoring si è attestato nel mese di dicembre a +9 punti dai +1,5 punti di novembre risultando
superiore alle attese degli analisti fissate su un indice pari a +4 punti.
L'indice Markit PMI manifatturiero preliminare di dicembre è cresciuto a 54,2 punti (precedente 54,1). Il dato è in linea con il
consensus (54,2 punti).
L'Indice del Mercato Immobiliare NAHB si e' attestato nel mese di dicembre a 70 punti. Il dato risulta superiore alle stime degli
analisti e alla rilevazione precedente (63 punti).
Sul fronte societario acquisti sui finanziari.
Tra i singoli titoli Mondelez +4,39%. Secondo la rivista elvetica Bilanz, Kraft-Heinz sta valutando l'acquisto del gruppo
alimentare. Mondelez è una società nata nel 2012 dalla separazione delle attività negli snack (il gruppo vanta in portafoglio
brand come Oreo, Ritz o Milka) proprio di Kraft.
Yahoo -6,11%. Il gigante tecnologico ha annunciato di essere stato vittima nel 2013 di un attacco informatico che ha
compromesso la sicurezza dei dati di un miliardo di utenti.
Eli Lilly +5,5%. Il gruppo farmaceutico ha fornito un outlook 2017 superiore alle attese. L'utile per azione adjusted è stimato tra
4,05 e 4,15 dollari su ricavi per 21,8-22,3 miliardi contro i 3,96 dollari (Eps) e 21,7 miliardi (ricavi) del consensus FactSet.
Twenty-First Century Fox -0,11%. Il colosso dell'intrattenimento ha annunciato una offerta definitiva per l'acquisto del 61% di
Sky non ancora in possesso. Il prezzo è confermato a 10,75 sterline per azione, pari ad una valutazione del 100% dell'emittente
satellitare pari a 18,5 miliardi di sterline. Fox prevede di concludere l'operazione entro la fine del 2017.
InterDigital +7,02%. Il fornitore di licenze wireless ha rivisto al rialzo le stime sui ricavi per il quarto trimestre a 258-268 milioni di
dollari contro i 95-99 milioni indicati in precedenza.
Bank of America +2,21%. Raymond James ha migliorato la raccomandazione sul titolo del colosso del credito a outperform da
market perform.
MERCATI ASIATICI
Asia intorno alla parità. A Tokyo il Nikkei 225 guadagna lo 0,66%
1
L’Asia chiude l’ottava in positivo, seppure con modesti guadagni, in scia al rafforzamento del dollaro Usa, salito ai massimi di 14
anni dopo che mercoledì il Federal Open Market Committee (Fomc) ha alzato di 25 punti base i tassi d’interesse (a un range
dello 0,50-0,75%) a giusto un anno dal dicembre 2015 quando erano stati aumentati per la prima volta dal 2006. Nel 2017 le
prospettive sono invece per tre ulteriori rialzi. Gli effetti del rafforzamento della valuta americana hanno ovviamente effetti
diversi per le economie emergenti rispetto a quelle avanzate e questo spiega il moderato declino segnato dell’indice Msci AsiaPacific, Giappone escluso, crollato a caldo dell’1,80% giovedì. Ben migliore la performance di Tokyo che grazie allo yen debole
ha toccato un progresso dello 0,70% muovendosi sui massimi dell’ultimo anno. In chiusura il Nikkei 225 si è apprezzato dello
0,66% (appena peggiore la performance dell’indice più ampio Topix, che ha guadagnato lo 0,52%). Seduta positiva anche per
Seoul, con il Kospi in crescita dello 0,27% al termine degli scambi.
Il dollaro forte è invece un peso per le materie prime a partire dal bene-rifugio per antonomasia, l’oro: il metallo prezioso si
muove sui minimi di oltre 11 mesi, mentre l’argento è calato in overnight ai livelli più bassi dallo scorso mese di giugno. Il
petrolio, però, è in recupero sui mercati asiatici grazie al Kuwait, che si preparerebbe a tagliare la produzione più del previsto.
Non a caso i petroliferi sono in progresso a Sydney, contro le perdite anche piuttosto nette, del comparto minerario. E l’S&P
ASX 200 vira in negativo, segnando un declino dello 0,10% al termine delle contrattazioni. Chiude l’ottava in recupero invece
Shanghai, che aveva segnato perdite sostenute giovedì. Shanghai Composite e Shanghai Shenzhen Csi 300 hanno infatti
guadagnato lo 0,17% entrambi. Progresso decisamente più netto per lo Shenzhen Composite, apprezzatosi dello 0,95% al
termine degli scambi. Si muove invece intorno alla parità, tra alti e bassi, la piazza di Hong Kong che giovedì aveva segnato
con un declino dell’1,79% la peggiore performance tra i principali indici della regione: a circa un’ora dallo stop alle contrattazioni
l’Hang Seng è infatti in marginale calo (sulla parità, ma in positivo, anche l’Hang Seng China Enterprises Index, sottoindice di
riferimento nell’ex colonia britannica per la Corporate China).
PREAPERTURA ITALIA/EUROPA
Future sugli indici azionari europei in calo: Eurostoxx 50 -0,3%, DAX -0,2%, CAC 40 -0,4%, FTSE 100 -0,1%. Le chiusure dei
principali indici nella seduta precedente: Eurostoxx 50 +1,27%, Francoforte (DAX) +1,08%, Parigi (CAC 40) +1,05%, Londra
(FTSE 100) +0,72%, Milano (FTSE Mib) +2,09%.
Future sugli indici azionari americani poco mossi. Le chiusure della seduta precedente a Wall Street: S&P 500 +0,39%, Nasdaq
Composite +0,37%, Dow Jones Industrial +0,30%.
Tokyo in verde, il Nikkei 225 ha terminato a +0,66%. Borse cinesi incerte: l'indice CSI 300 di Shanghai e Shenzhen ha chiuso a
+0,17%, l'Hang Seng di Hong Kong al momento segna -0,1% circa.
Euro in recupero dal minimo da inizio 2003 contro dollaro a 1,0366 toccato ieri pomeriggio. EUR/USD al momento viene
scambiato a 1,0440 circa.
Bund future in rialzo. Il contratto marzo 2017 segna 161,88 punti contro i 161,70 della chiusura della seduta precedente (ore
22:00) e i 161,71 alle 17:30.
Petrolio sopra i minimi di ieri pomeriggio. Il future febbraio sul Brent segna 54,10 $/barile (da 53,16), il future gennaio sul WTI
segna 51,05 $/barile (da 49,95).
Oro in leggero recupero dai minimi da inizio 2016 a 1124 $/oncia circa toccati ieri: prezzo attuale in area 1135 $/oncia.
DATI MACRO ATTESI
Venerdì 16 Dicembre 2016
EUR Riunione Consiglio Europeo (giorno 2);
08:45 FRA Indice fiducia imprese dic;
10:00 ITA Bilancia commerciale (totale) ott;
10:00 ITA Bilancia commerciale (EU) ott;
11:00 EUR Inflazione finale nov;
11:00 EUR Bilancia commerciale ott;
12:00 GB Indice CBI tendenza ordini industriali dic;
14:30 USA Nuovi cantieri residenziali nov;
2
14:30 USA Licenze edilizie nov.
HEADLINES
Italia: da Governo 15 miliardi per ricapitalizzare le banche in difficoltà se necessario (Reuters)
Dal governo pronti 15 miliardi di euro per ricapitalizzare le banche in difficoltà se necessario. Lo riferisce Reuters citando finti
vicine al dossier. Il "paracadute" potrebbe riguardare Mps, Popolare Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Marche, Banca
Etruria, CariChieti e CariFerrara.
Sanofi pronta a offrire 28 miliardi per il takeover di Actelion
Secondo quanto riporta Bloomberg, Sanofi sarebbe in trattativa avanzata per acquisire Actelion e starebbe discutendo una
proposta di oltre 280 franchi per azione (contro i circa 257 franchi della proposta di Johnson & Johnson, respinta da Actelion),
per una valutazione della biotech elvetica ampiamente superiore ai 30 miliardi di franchi (oltre 28 miliardi di euro). Johnson &
Johnson aveva comunicato martedì di essersi tolta dai negoziati per il takeover di Actelion. La biotech elvetica, da parte sua,
aveva successivamente dichiarato di essere “impegnata in discussioni con un altro soggetto per una possibile operazione
strategica”. Resta il nodo fondamentale della volontà degli svizzeri di mantenere l’indipendenza: nonostante Johnson &
Johnson potrebbe avere rinunciato a causa della valutazione troppo elevata, Actelion spingeva infatti verso un’operazione
complessa che avrebbe comportato la creazione di una nuova società in cui far confluire le proprie attività insieme a quelle del
gruppo Usa nel comparto. Actelion aveva chiuso in rally del 4,33% la seduta di giovedì a Zurigo, a quota 197,50 franchi di
valore. Sanofi aveva invece guadagnato lo 0,73% a Parigi
Lufthansa esercita l’opzione per salire al 100% di Brussels Airlines
Come anticipato già in settembre dalla stampa belga, Lufthansa ha comunicato giovedì l’intenzione di esercitare l’opzione per
acquisire il 55% non ancora detenuto nel capitale di Brussels Airlines per 2,6 milioni di euro. Lufthansa ha chiuso con un
progresso dello 0,55% la seduta di giovedì a Francoforte, sottoperformando il guadagno dell’1,08% del Dax
Verizon pronta al dietrofront sul deal con Yahoo! che affonda al Nasdaq (-6%)
Secondo quanto riportano fonti citate da Bloomberg, Verizon Communications starebbe valutando la possibilità di chiedere uno
sconto o di fare del tutto dietrofront dall’acquisizione da 4,83 miliardi di dollari, annunciata in luglio, delle attività su Internet di
Yahoo! (che comprendono servizi come Yahoo! Mail, la piattaforma di advertising online e siti d’informazione sportiva). Dietro al
cambio di rotta l’annuncio da parte di Yahoo! stessa, che giovedì aveva ammesso di avere subito un attacco informatico nel
2013 che aveva messo a rischio 1 miliardo di account di suoi utenti. In settembre, per altro, Yahoo! aveva già reso noto un
simile attacco, subìto in questo caso nel 2014, che aveva colpito 500 milioni di account. Yahoo! ha chiuso con un crollo del
6,11% la seduta di giovedì al Nasdaq, contro il guadagno dello 0,33% di Verizon.
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