domenica xxiv del tempo ordinario
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domenica xxiv del tempo ordinario
SANTE MESSE UNITA’ PASTORALE DEL VANOI 12 – 18 settembre 2016 Lunedì 12 Settembre Ore 8.15: Santa Messa di inizio Anno Scolastico nella chiesa di Canal San Bovo Ore 18.00: Santa Messa a Ronco Mercoledì 14 settembre Esaltazione della Santa Croce Ore 18.00 Santa Messa a Canal San Bovo Secondo l’intenzione di un offerente DOMENICA XXIV DEL TEMPO ORDINARIO Giovedì 15 settembre Beata Vergine Maria Addolorata Ore 8.30 Santa Messa a Caoria d. Elsa Loss (ann) Ore 18.00: Santa Messa a Prade Venerdì 16 settembre Santi Cornelio papa e Cipriano vescovo, martiri Ore 8.00: Santa Messa a Zortea Sabato 17 settembre ore 11.00 a Caoria Matrimonio di Devid Gubert e Consuelo Sperandio Ore 16.00: Santa Messa in Casa di Riposo Ore 18.00: Santa Messa a Gobbera Secondo l’intenzione di un offerente Domenica 18 settembre XV TO Ore 9.15: Santa Messa a Ronco Per le anime – d. Gianni Martellozzo – d. Gisella Corona d. Valeria Fontana – d. Rodoldo e Anele – d. Luigi Stefani (ann) d. Giovanni, Caterina, Marco, Angela, Bettina e Maria d. Andrea Bianco Domenica 18 settembre XV TO Ore 10.45: Santa Messa a Caoria d. Ugo e Maddalena Caser – d. Raffaele e Amabile Domenica 18 settembre XV TO Ore 10.00 Santa Messa a Prade d. Guerrino, Pasquina, Piero e Bruna Domenica 18 settembre XV TO Ore 18.00 Santa Messa a Canal San Bovo d. Luigi Zortea 11 SETTEMBRE 2016 IL SIGNORE VA A CERCARE CHI SI PERDE Un pastore che sfida il deserto, una donna di casa che non si dà pace per una moneta che non trova, un padre esperto in abbracci. Le tre parabole della misericordia sono il vangelo del vangelo. Sale dal loro fondo un volto di Dio che è la più bella notizia che potevamo ricevere. C'era come un feeling misterioso tra Gesù e i peccatori, un cercarsi reciproco che scandalizzava scribi e sacerdoti. Gesù allora spiega questa amicizia con tre parabole tratte da storie di vita: una pecora perduta, una moneta perduta, un figlio che se ne va e si perde. Storie di perdita, che mettono in primo piano la pena di Dio quando perde e va in cerca, ma soprattutto la sua gioia quando trova. Ecco allora la passione del pastore, quasi un inseguimento della sua pecora per steppe e pietraie. Se noi lo perdiamo, lui non ci perde mai. Non è la pecora smarrita a trovare il pastore, è trovata; non sta tornando all'ovile, se ne sta allontanando; il pastore non la punisce, è viva e tanto basta. E se la carica sulle spalle perché sia meno faticoso il ritorno. Immagine bellissima: Dio non guarda alla nostra colpa, ma alla nostra debolezza. Non traccia consuntivi, ma preventivi. Dio è amico della vita: Gesù guarisce ciechi zoppi lebbrosi non perché diventino bravi osservanti, tanto meglio se accadrà, ma perché tornino persone piene, felici, realizzate, uomini finalmente promossi a uomini. La pena di un Dio donna-di-casa che ha perso una moneta, che accende la lampada e si mette a spazzare dappertutto e troverà il suo tesoro, lo scoverà sotto la polvere raccolta dagli angoli più oscuri della casa. Così anche noi, sotto lo sporco e i graffi della vita, sotto difetti e peccati, possiamo scovare sempre, in noi e in tutti, un frammento d'oro. Un padre che non ha figli da perdere, e se ne perde uno solo la sua casa è vuota. Che non punta il dito e non colpevolizza i figli spariti dalla sua vista, ma li fa sentire un piccolo grande tesoro di cui ha bisogno. E corre e gli getta le braccia al collo e non gli importa niente di tutte le scuse che ha preparato, perché alla fedeltà del figlio preferisce la sua felicità. Tutte e tre le parabole terminano con lo stesso "crescendo". L'ultima nota è una gioia, una contentezza, una felicità che coinvolge cielo e terra: vi sarà gioia nel cielo per un solo peccatore che si converte, più che per novantanove giusti... Da che cosa nasce questa felicità di Dio? Da un innamoramento, come in un perenne Cantico dei Cantici. Dio è l'Amata che gira di notte nella città e a tutti chiede una sola cosa: «avete visto l'amato del mio cuore?». Sono io l'amato perduto. Dio è in cerca di me. Se lo capisco, invece di fuggire correrò verso di lui. AVVISI Lunedì 12 settembre inizia l’anno scolastico. Alle 8.15 nella chiesa di Canal San Bovo Santa Messa per le scuole elementari e medie del Vanoi. Da questa settimana la Santa Messa feriale a Ronco sarà alle 18.00 in chiesa. Mercoledì 14 settembre ore 20.30 all’Oratorio di Canal San Bovo incontro del Consiglio Pastorale e dei GAC parrocchiali. Sabato 17 settembre dalle 14.00 alle 17.00 all’oratorio di Pieve incontro Decanale di Lettura popolare della Bibbia. Sabato 17 ad ore 20.30 nella chiesa parrocchiale di Prade Rassegna di canti promossa dal Coro Vanoi. In questa occasione verranno raccolte offerte per sostenere i terremotati del Centro Italia. DAL 15 AL 18 SETTEMBRE SI TERRA’ A GENOVA IL CONGRESSO EUCARISTICO NAZIONALE. SIAMO INVITATI AD ACCOMPAGNARE QUESTO APPUNTAMENTO CON LA PREGHIERA!! LA PORTA PICCOLA È SEMPRE APERTA Intorno alla stazione principale di una grande città, si dava appuntamento, ogni giorno e ogni notte, una folla di relitti umani: barboni, ladruncoli, marocchini e giovani drogati. Di tutti i tipi e di tutti i colori. Si vedeva bene che erano infelici e disperati. Barbe lunghe, occhi cisposi, mani tremanti, stracci, sporcizia. Più che di soldi, avevano tutti bisogno di un po' di consolazione e di coraggio per vivere; ma queste cose oggi non lesa dare quasi più nessuno. Colpiva, tra tutti, un giovane, sporco e con i capelli lunghi e trascurati, che si aggirava in mezzo agli altri poveri naufraghi della città come se avesse una sua personale zattera di salvezza. Quando le cose gli sembravano proprio andare male, nei momenti di solitudine e di angoscia più nera, il giovane estraeva dalla sua tasca un bigliettino unto e stropicciato e lo leggeva. Poi lo ripiegava accuratamente e lo rimetteva in tasca. Qualche volta lo baciava, se lo appoggiava al cuore o alla fronte. La lettura del bigliettino faceva effetto subito. Il giovane sembrava riconfortato, raddrizzava le spalle, riprendeva coraggio. Che cosa c'era scritto su quel misterioso biglietto? Sei piccole parole soltanto: La porta piccola è sempre aperta". Tutto qui. Era un biglietto che gli aveva mandato suo padre. Significava che era stato perdonato e in qualunque momento avrebbe potuto tornare a casa. E una notte lo fece. Trovò la porta piccola del giardino di casa aperta. Salì le scale in silenzio e si infilò nel suo letto. Il mattino dopo, quando si sveglio, accanto al letto, c'era suo padre. In silenzio, si abbracciarono. Il biglietto misterioso spiega che c'è sempre una iccola porta aperta per l'uomo. Può essere la porta del confessionale, quella della chiesa o del pentimento.E là sempre un Padre che attende. Un Padre che ha già perdonato e che aspetta di ricominciare tutto daccapo. Bruno Ferrero