comunicato stampa - Parco del Po Torinese

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comunicato stampa - Parco del Po Torinese
COMUNICATO STAMPA
Il giorno di San Valentino il Consorzio San Luca illustra al pubblico
de “I LOVE PULCHERADA” gli affreschi sul Cristo Pantocratore
restaurati nella Chiesa di Santa Maria di Pulcherada
Chiesa di Santa Maria della Pulcherada, S. Mauro To.se (centro storico)
Sabato 14 febbraio ore 14,30
Ingresso libero sino ad esaurimento posti
Segue concerto del Quartetto Sandalphon
Info: cultura@consorziosanluca,eu
[email protected]
Nell’ambito del progetto-evento previsto in occasione de “I LOVE PULCHERADA” promosso dal
Comune di San Mauro Torinese e la Proloco per attuare azioni di rilancio territoriale in particolare
sul complesso abbaziale di Santa Maria della Pulcherada, il Consorzio San Luca - équipe di
imprese e professionisti attivi nei settori della cultura, della creazione artistica e del restauro dei
beni culturali - illustrerà ai visitatori gli affreschi del ciclo del Cristo Pantocratore riscoperti durante
i restauri nella Chiesa di Santa Maria di Pulcherada.
Appuntamento quindi nel pomeriggio del giorno di San Valentino – sabato 14 febbraio alle ore
14,30 - con gli esperti di restauro del Consorzio San Luca che racconteranno con linguaggio
semplice e comprensibile le bellezze di questo straordinario bene artistico recuperato nel 2012.
I primi restauri messi in opera dal Consorzio San Luca nel 2012 hanno evidenziato – tra le altre
scoperte - un raro ciclo pittorico raffigurante il Cristo Pantocratore ascrivibile al primo millennio
dopo Cristo. Si comprende quindi come l’Abbazia della Pulcherada rappresenti un piccolo gioiello di
storia che dialoga e interagisce con l’abbazia di Novalesa, e nel contempo fa riferimento alle
esperienze decorative dei monasteri benedettini esistenti su scala nazionale ed europea.
L'antica Abbazia, parrocchia della Diocesi di Torino dal 1803, adibita a luogo di culto e ad oratorio
è stata inoltre da tempo inserita nel circuito dei beni culturali, naturalistici e territoriali del marchio
"CollinaPo" - iniziativa del Parco regionale del Po e Collina torinese che muove i suoi passi sub temi
di respiro internazionale grazie a una semplice constatazione: i singoli beni, i singoli monumenti e
paesaggi che contraddistinguono il territorio fra Po e collina torinese, possono diventare una
opportunità di richiamo turistico e marketing territoriale se inanellati in un unico palcoscenico
unitario, somma di tante locali eccellenze. Questo progetto di promozione integrata, che comprende
un vasto comprensorio tra cui San Mauro Torinese, ha quindi un valore di scala regionale e non
solo, e per tale ragione diviene nel 2015 anche importante oggetto di candidatura nella lista delle
Riserve della Biosfera del MAB Unesco, in particolare per ciò che concerne il complesso abbaziale
della Pulcherada.
La visita agli affreschi è gratuita e libera sino ad esaurimento posti. Info: [email protected]
All’ intervento seguirà alle ore 16, sempre in modalità gratuita, il concerto del Quartetto femminile
Sandalphon con musiche di Astor Piazzolla per pianoforte e violini, in debutto nazionale. Inoltre –
sempre nell’ambito di I LOVE PULCHERADA dalle ore 17,30 proiezione nella piazza dell’Abbazia
della videomostra sulla Pulcherada con foto di Franco Turcati, Jana Sebestova, Cesare Matta,
Bruno Daverio. La manifestazione si concluderà con il film d’autore (33 minuti) sul paesaggio e la
danza “Poema Circular” del regista Alessandro Avataneo.
La Pulcherada, fondata presumibilmente nel periodo della dominazione franca, ovvero tra il 773 e
l’875 d.C., si colloca quindi come indispensabile strumento architettonico, storico e artistico di
«appeal» sia per promuovere la partecipazione delle comunità locali nella formulazione e attuazione
di nuovi programmi di valorizzazione culturale territoriale, e l’Amministrazione sanmaurese ha
scelto nuove modalità per promuovere in modalità coinvolgente ed esperienziale le bellezze valoriali
di questo prezioso bene culturale.
Il Consorzio San Luca è inserito nel Tavolo permanente di Lavoro sulla Pulcherada che raccoglie i
contributi di esperti e studiosi dell’Università, del Politecnico, delle Soprintendenze e di enti pubblici
e privati del territorio e tra cui Costanza Segre Montel, Giovanni Romano, Jacopo Chiara, Alberto
Crosetto, Mauro Luca De Bernardi, Fabrizio Crivello, Giorgia Corso, Cristina Lucca, Ippolito
Ostellino, Livio Dezzani, Elena Ragusa, Gabriella Pantò, Giuseppe Sergi, Carlo Tosco, Monica N.
Mantelli, Alberto Crosetto, Anna Maria Dondi, Lucrezia Colurcio, Luca Ghiringhelli.
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APPROFONDIMENTI:
ESTRATTI DALLA RELAZIONE FINALE a cura del Consorzio San Luca:
Premessa: la chiesa della Pulcherada è appartenuta al complesso abbaziale benedettino di San
Mauro, citato per la prima volta nella documentazione scritta nel 991 d.C., ma si ignora l’anno
preciso della fondazione dell’Abbazia.
“Probabilmente l’edificio sorgeva dove esistevano importanti costruzioni romane ruinate di un vicus
o pagus oppure di una villa, sopra la strada romana che fiancheggiava la sponda destra del Po,
collegante villaggi e città come Industria (Monteu da Po) e Cavagnolo; mentre è un dato
storicamente accertato quello della sua distruzione nel periodo delle incursioni saracene, tra il 937
eil 954.
Solo nel 991 i monaci poterono ritornare nel complesso, riedificato grazie all’opera del marchese del
Monferrato Anselmo I e donato al monastero di Spigno presso Acqui. La storia non ci informa
sull’entità della devastazione, né su quanto si fosse eventualmente salvato e neppure sul riutilizzo
e sul recupero di materiali antichi per la ricostruzione, prassi da sempre in uso.
Nel 1029 il monastero venne assoggettato da Manfredo II e da suo fratello Olrico, Vescovo di Asti,
al monastero di San Giusto a Susa ed in seguito eretto in abbazia nel 1159 (Cuniberti, 1970).
I benedettini mantennero la proprietà fino al 1603, quando il monastero fu devoluto in commenda
ad abati del clero secolare che vi esercitavano giurisdizione episcopale e stipendiavano un vicario
parrocchiale.
Intorno alla metà del 1500 la chiesa possedeva ancora un impianto planimetrico a tre navate di cui
quelle laterali di dimensione inferiore a quella centrale. Le absidi delle due navatelle avevano il
ruolo di cappella, una delle quali era dedicata alla Madonna: il tutto era in uno stato di forte
degrado tanto che nonostante le riparazioni nel frattempo avvenute, nel 1665 l’Abate
Commendatario Aghemio Petrino, canonico della Metropolitana di Torino, decise di trasformare
radicalmente la distribuzione dello spazio religioso nella forma attuale.”
“Nel catino absidale è venuto alla luce, nel corso dei restauri, un ciclo di affreschi coevo - secondo
gli storici dell’arte - alla sottostante Crocifissione: al centro del catino absidale vi è l’imponente
figura di Cristo Pantocratore in mandorla, assiso in trono nell’atto di benedire con la mano destra e
con il volume del Vangelo nella sinistra, ai lati un coro di angeli e arcangeli con a sinistra la figura
della Vergine e a destra quella di san Giovanni; alla base del catino vi è una fascia con una scritta
che verosimilmente loda il Pantocratore e della quale si leggono ora solo le seguenti lettere a
carattere capitale: “..S
grande fascia istoriata che borda l’arcone, di cui è ancora chiaramente leggibile un Sacrificio di
Abele e alcuni riquadri con clipei e motivi vegetali e, ad ornamento del bordo esterno del catino, un
prezioso girale floreale di cui si sono conservate alcune significative porzioni di policromia.
Nel registro sottostante, ai lati della cornice in stucco barocca, si trovano le figure frammentarie di
san Pietro (a sinistra) e di san Paolo (a destra) rivolti verso il Pantocrator, mentre ai due lati le
imponenti seppure frammentarie figure di profeti, rivolte verso gli astanti, e recanti in mano un
tondo con tre figurette di anime. A questo livello sono state recuperate due delle tre monofore
ancora esistenti (quella centrale insiste sul retro dell’affresco barocco con l’Assunzione della
Vergine) che hanno rivelato ricchi motivi geometrici lungo la spalla interna e un tondo nel mezzo
recante le scritte CLARITAS (a destra) e LUX (a sinistra). “
“…Nel corso dei lavori di restauro sono state riportate alla luce due monofore tamponate con
muratura di pietrame, mentre la terza, quella centrale, rimane ancora oggi coperta dalla scena
centrale dipinta e incorniciata dalla grande struttura in stucco barocca.
Con l'obliterazione delle finestre antiche l'illuminazione dell'ambiente fu demandata a due sole
finestre rettangolari più grandi, collocate ad una altezza inferiore rispetto a quelle della navata.
Le finestre rettangolari presenti nell'abside furono in seguito modificate con il restringimento della
luce, realizzato solo con intonaco, senza ancoraggio profondo alla muratura, presumibilmente nel
XX secolo (forse per cercare di ovviare a problemi di natura statica denunciati della comparsa di
profonde crepe che partendo dallo spigolo delle aperture, salivano sulla volta interessando anche il
cornicione). La situazione descritta, ed il permanere di problematiche di natura statica, sono stati i
motivi che hanno ispirato la variante progettuale: gli obbiettivi consistevano sia nella possibilità di
riaprire le antiche monofore, con il loro arredo pittorico di bella qualità e ottimo stato di
conservazione, sia nel consolidamento della muratura indebolita dall’apertura delle finestre
rettangolari. La ricomposizione muraria, collocata nel punto di maggiore stress strutturale, ha così
consentito di liberare in sicurezza le monofore, tramite svuotamento manuale, mettendo in luce la
decorazione presente nello sguincio che non era stata minimamente intaccata.”
Il Consorzio San Luca per la cultura, l’arte ed il restauro di Torino fondato nel 2006 tra imprese già operative
da anni e contraddistinte da una specifica esperienza nel settore del restauro dei beni culturali e dell’alta
decorazione, è stato il primo consorzio ad ottenere il riconoscimento dell’Eccellenza Artigiana della Regione
Piemonte in tutti i suoi settori produttivi.
Riunisce una équipe di imprese e professionisti attivi nei settori della cultura, della creazione artistica e del
restauro dei beni culturali, con l'obiettivo di fornire un servizio di qualità, risultato di una professionalità
maturata in più di venti anni di esperienza svolta sia sul territorio nazionale che europeo. La pluriennale
esperienza dei singoli consorziati nel campo del restauro ha consentito al gruppo di lavoro di sviluppare una
spiccata competenza per la decorazione artistica. www.consorziosanluca.eu