IMPIANTO DI COGENERAZIONE A BIOMASSA CON
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IMPIANTO DI COGENERAZIONE A BIOMASSA CON
IMPIANTO DI COGENERAZIONE A BIOMASSA CON TECNOLOGIA DI GASSIFICAZIONE POTENZA 24 kWe, 40 kWt Presentazione 1 IMPIANTO G25 L’impianto G25 è un impianto cogenerativo a biomassa vegetale legnosa (cippato, bricchetti) il cui funzionamento si basa sulla tecnologia della gassificazione. New Eng, grazie ad una collaborazione con un partner di carattere internazionale nel mondo della cogenerazione a biomassa, si avvale di una comprovata tecnologia per la produzione di syngas a partire dal consumo di cippato e della sua conversione in energia elettrica e termica. La prima può essere immessa in rete e, per l'origine del combustibile, permette di accedere direttamente alla tariffa incentivante spettante agli impianti a biomassa, secondo quanto precisato dal D.M. 6 luglio 2012. La seconda può essere impiegata per soddisfare i fabbisogni delle diverse attività presenti nel sito di installazione: riscaldamento, acqua calda sanitaria o tecnica, trigenerazione. L’impianto di cogenerazione è in grado di fornire 24 kW elettrici e 40 kW termici. Tale soluzione è stata sviluppata da New Eng tenendo in particolare considerazione aspetti quali: efficienza energetica complessiva qualità della biomassa utilizzabile prodotti residui costi dell’investimento iniziale. Il gruppo cogenerativo è costituito dai seguenti componenti principali: essiccatore cippato completo di sistema di caricamento al gassificatore gassificatore sistema trattamento syngas sistema trattamento condensati motore endotermico e generatore elettrico sistema di recupero termico sistema di recupero e stoccaggio dei prodotti residui (carbonella/ceneri) quadro inverter per l’allacciamento alla rete elettrica quadro di controllo. L’unità cogenerativa, ha una potenza nominale di 24 kWe, con produzione massima di circa 3 100 Nm /h di syngas a partire da un fabbisogno di circa 36 kg/h di cippato con umidità massima dello stesso inferiore al 15%. L’essiccatore, sfruttando una quota del calore recuperato dall’impianto, garantisce questo valore massimo di contenuto d’acqua per il corretto mantenimento delle reazioni all’interno del gassificatore. Il caricamento della tramoggia del gassificatore (hopper) avviene mediante nastro e valvole a ghigliottina. Il sistema di trattamento del syngas in uscita dal gassificatore consta di un recuperatore termico, di una torre di lavaggio (scrubber) per l’abbattimento della concentrazione di particolato e catrami, di una batteria di filtraggio a segatura e di un filtro di sicurezza a cartuccia. Mediante il circuito chiuso di lavaggio ad acqua del sistema di trattamento dei condensati, le particelle in sospensione nel syngas vengono estratte e raccolte nella vasca di decantazione. Dopo essere stato completamente filtrato, il gas viene quindi inviato e utilizzato nel motore endotermico collegato al generatore elettrico. Il motore è raffreddato mediante un circuito che permette il recupero del calore dell’acqua di camicia, mentre uno scambiatore abbassa la temperatura dei gas di scarico. Il calore raccolto dal sistema di recupero termico viene accumulato in un gruppo inerziale o smaltito a seconda delle esigenze. Il sistema di scarico dei prodotti di combustione ottenuti dal gassificatore è costituito da una coclea per l’estrazione della carbonella che viene stoccata in contenitori ermetici intercambiabili. Per l’allacciamento del generatore alla rete elettrica si impiega un quadro inverter che mantiene la frequenza dell’energia elettrica prodotta entro valori compatibili con quelli imposti dal gestore della rete; questo componente si rende necessario a seguito delle variazioni del regime del motore, dovute alle inevitabili fluttuazioni del potere calorifico del syngas a causa delle differenze, anche minime, di qualità e umidità, del cippato. L’automazione di tutto il sistema è garantita da un quadro di controllo che ne permette il funzionamento e il monitoraggio continuo mediante connessione remota. 2 DETTAGLI FUNZIONAMENTO UNITA’ COGENERATIVA Il gassificatore utilizzato da New Eng è di tipo down-draft, adatto per le applicazioni di generazione di potenza che richiedono un syngas particolarmente puro. La biomassa è alimentata alla bocca del gassificatore. Il reattore è progettato in modo da immettere aria in quantità controllata per realizzare l’ossidazione parziale della biomassa e per supportare i processi termo-chimici che guidano la produzione del syngas. L'alimentazione della biomassa è realizzata con un sistema a tenuta d'aria posto sopra la tramoggia del gassificatore (hopper). L’alimentatore a nastro ha due serrande elettriche che evitano l'ingresso di aria incontrollata nella parte alta del gassificatore. Nell’hopper avvengono i processi di parziale combustione e gassificazione. Esso è dotato di ugelli per l'adduzione dell'aria direttamente nella zona di combustione. Sensori di livello verificano la quantità di biomassa e ne controllano il caricamento automatico. La fase di accensione del cippato avviene mediante apposito accenditore ad aria calda. Nel reattore avvengono le reazioni di riduzione e la completa gassificazione. Alla base di esso viene creato un letto di carbone di quantità predeterminata che facilita la fase di accensione del sistema. Il moto-vibratore e il rotore a pettine, regolano l’altezza del letto di carbone livellandolo ed eliminandone l'eccesso di materiale. La rimozione della carbonella dal reattore è effettuata tramite un sistema a coclea che scarica in un contenitore ermetico specifico per lo stoccaggio. La carbonella può essere reintrodotta nel gassificatore rimescolata a nuovo cippato, utilizzata per la combustione in altri processi (essa infatti detiene ancora un considerevole e sfruttabile potere calorifico) oppure distribuita come ammendante a supporto di coltivazioni agricole. Il recuperatore termico, posto in uscita dal gassificatore, abbassa la temperatura del syngas da 500 a 150 °C circa, permettendo di impiegare tale energia per l’essicazione della biomassa. Questa quota di calore è già stata sottratta dal computo della potenzialità termica dell’impianto nel suo complesso. In esso inoltre vengono raccolti parte dei catrami che si vengono inevitabilmente a formare a seguito del brusco raffreddamento. Un sistema di apertura rapido dello scambiatore consente di velocizzare le normali operazioni di pulizia durante la manutenzione ordinaria dell’unità cogenerativa. 3 La torre di lavaggio (scrubber), funzionante con un circuito chiuso ad acqua, ha le funzioni di abbattere notevolmente la presenza di prodotti organici in sospensione nel gas che vengono così trascinati fuori dal ciclo oltre ad abbassare la temperatura del gas a circa 30 °C, valore ottimale per l'alimentazione del motore endotermico. Il circuito è dotato di vasca per la raccolta e decantazione dei prodotti così sequestrati derivanti da tale “lavaggio”; un sistema di sonde ed elettrovalvole gestisce il corretto livello dell'acqua nel processo. Il sistema di filtraggio a segatura e a cartuccia pulisce completamente il syngas dalla presenza di particelle ancora presenti e potenzialmente dannose per il motore. I filtri sono presenti in modo ridondante con una doppia linea in parallelo per non bloccare il funzionamento dell’impianto durante le operazioni di manutenzione. I filtri a segatura, appositamente progettati, trattengono gli ultimi catrami presenti nel gas senza produrre ulteriori scarti da smaltire: la segatura viene infatti reimmessa nuovamente nel ciclo di gassificazione, effettuando così un ulteriore trattamento dei prodotti raccolti con la segatura. I filtri a cartuccia sono di tipo industriale e di facile reperibilità e sostituzione. Lo stato di pulizia delle batterie filtranti viene monitorato mediante sistema di controllo a pressione differenziale tra ingresso e uscita della linea. Il sistema di trattamento del gas prevede anche un abbattitore di umidità, dovuta questa all’umidità presente nell’aria comburente, alle reazioni di gassificazione e al lavaggio del gas caldo mediante lo scrubber. In uscita dai filtri è posta una soffiante di estrazione del syngas per le fasi di avviamento dell’impianto, soffiante che viene disattivata a motore endotermico avviato. Valvole motorizzate automatiche deviano il flusso del gas alla torcia di by-pass o al motore. Il motore e il generatore elettrico poggiano su un apposito package insonorizzato dove sono alloggiati anche i recuperatori di calore dei gas di scarico e quello dell’acqua di raffreddamento del motore. Gli scambiatori sono rispettivamente di tipo a fascio tubiero e a piastre. Il motore industriale “Prakash” impiegato nel gruppo cogenerativo è opportunamente modificato per il funzionamento con gas di sintesi. I gas combusti del motore, prima di essere inviati alla marmitta silenziata attraversano lo scambiatore che abbassa la loro temperatura a circa 70 °C. Il calore recuperato da questi due circuiti è la principale fonte termica dell’impianto di cogenerazione nel suo complesso. Il calore recuperato viene così inviato al sistema di accumulo, dove si ottiene una temperatura media di circa 70-80 °C sfruttabile per le utenze o per migliorare l'essiccazione. 4 Il quadro di controllo permette infine la diagnosi e la gestione remota del gruppo cogenerativo. Mediante sensori di temperatura e di pressione posti nell’impianto ed alle logiche appositamente studiate, gestisce il funzionamento di valvole, attuatori, soffianti e allarmi di sicurezza. L’interfaccia del programma di gestione è intuitiva e di facile utilizzo. Tutti i parametri misurati come temperature, pressione, stati di attivazione dei motori e l’energia elettrica immessa in rete vengono memorizzati grazie ad un data-logger per la ricostruzione dello storico del funzionamento dell’impianto. Altri punti di forza dell’impianto G25 di New Eng sono: L'impiego di un impianto relativamente piccolo semplifica le operazioni di manutenzione che risultano veloci e facili sia da parte del Cliente sia da parte del personale New Eng Srl ovvero del centro assistenza più vicino. Ulteriore vantaggio del gruppo di gassificazione proposto è la possibilità di impiegare materiale di bassa qualità e di varia natura; la necessità di biomasse con particolari caratteristiche infatti comporta costi annui aggiuntivi non trascurabili. Il costruttore del gassificatore garantisce il funzionamento con diverse essenze legnose, purché sia garantito un tasso di umidità non superiore al 15% (valore che scende al 10% in caso di biomasse molto fini e polverose). Questo valore di umidità residua è facilmente raggiungibile mediante l’integrato sistema di essiccazione, componente che preleva una frazione limitata dell’energia termica recuperata dell’impianto. Unico altro ma plausibile limite richiesto è l’assenza di corpi di origine non organica o di terriccio. Il quantitativo di biomassa necessario al funzionamento, stimato in 270 ton/anno, è relativamente contenuto e contribuisce in modo attivo anche allo sviluppo di una filiera corta di approvvigionamento. Nel suo insieme l’impianto ha ridotti prodotti residui: la segatura proveniente dalle fasi di pulizia dei filtri, ricca di particelle e catrami, una volta essiccata dell’umidità contenuta, viene rimessa nel ciclo di trasformazione opportunamente mescolata alla biomassa nuova. In questo modo si recuperano gli effetti di tutte le sostanze ancora dotate di potere calorifico e sfruttabili nel processo di gassificazione. La carbonella che viene invece estratta dal gassificatore rappresenta, più che uno scarto, una vera e propria fonte energetica “secondaria” del ciclo. Può essere infatti impiegata nei seguenti modi: come combustibile da miscelare alla biomassa fresca per il gassificatore (max 10%) come combustibile per altro ciclo esterno all’impianto previa compattazione mediante apposito macchinario come ammendante naturale in campo agricolo come secondo gli allegati 2 e 7 del decreto legislativo 29 aprile 2010, n. 75 (G.U. Serie Generale n° 186 del 12-8-2015). Questo impiego inoltre, al contrario degli altri utilizzi, svolge un ruolo importante nell’azione di sequestro di CO2 presente nell’atmosfera. Anche i catrami e i condensati del circuito chiuso della torre di lavaggio del syngas possono essere essiccati e rimessi nel gassificatore opportunamente mescolati al cippato fresco. 5 Vengono riportate di seguito alcune specifiche relative all’unità cogenerativa: Tipo di combustibile Dimensioni della biomassa Umidità massima ammissibile nella biomassa cippato di legno, bricchetti, pellet Minima: 15 x 15 x 10 mm Massima: 70 x 70 x 10 mm Materiale fine ammissibile inferiore al 15% 15% (tipica 12%) PCI minimo della biomassa sul secco 16 MJ/kg Temperatura di pirolisi raggiungibile 700-800 °C Consumo orario * 36 kg/h 100 Nm 3/h Produzione oraria massima di syngas PCI medio del syngas 4 MJ/kg (1.1 kWh/kg) Produzione di ceneri (in volume) 6-10% Efficienza di conversione tipica del gassificatore > 75% Composizione tipica del syngas CO 16,4±0,33% H2 8,7±0,41% CO2 13,10±0,26% CH4 3,3±0,13% N2 54,0±0,55% Potenza elettrica nominale Potenza termica nominale ** * valore soggetto a variazioni a seconda della pezzatura e dell’essenza legnosa impiegata ** al netto dell’energia termica necessaria per essiccare la biomassa dal 30 al 15% di umidità 24 kW 40 kW Possibile layout dell’impianto G25. I dati e le informazioni tecniche riportate nel presente documento sono soggetti a continui aggiornamenti senza necessità di preavviso da parte di New Eng srl. 6