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I consumatori, che fino ad oggi erano obbligati a portare i propri RAEE presso le eco-piazzole
comunali, potranno cos gratuitamente lasciare il rifiuto ai distributori, nel caso di nuovo acquisto.
Per loro ci sar un nuovo costo, che i produttori sceglieranno se inglobare nel prezzo finale o
renderlo separato applicando la cosiddetta visible fee. La spesa per la gestione dei rifiuti verr
infatti girata ai consumatori, con importi che variano prevalentemente in base al peso. Il costo
medio sar di 3,5 centesimi di euro per kg. Ad esempio, un frigorifero comporter un contributo di
circa 13 , un condizionatore di 4 , un monitor di 3 .
[Come trovare tutte le informazioni sul sito del Centro di Coordinamento RAEE]
L'economia dell'ecologia
Il grande vulnus di questo progetto oggi rappresentato dagli spazi. I RAEE, infatti, saranno portati
dai cittadini o dai distributori alle eco-piazzole e da l prelevati periodicamente da sistemi collettivi o
consorzi dei produttori che li trasferiranno presso i centri di trattamento. Mentre i centri di
trattamento dei rifiuti, circa una decina, soddisfano le necessit anche grazie ad iniziative di
imprenditori privati, le eco-piazzole sono arrivate solo al 40% della copertura necessaria, calcolata
in un migliaio di aree, in media una ogni 8 Comuni. La situazione caratterizzata da un ritardo del
sud rispetto al nord ma, per arrivare all'obiettivo, ministero, Comuni e produttori si sono impegnati
in un accordo per l'allestimento delle necessarie eco-piazzole, e recuperare il ritardo dell'Italia
rispetto agli altri paesi dell'UE nel giro di 2–3 anni.
Il riciclo ed il riuso dei RAEE non deve essere per visto esclusivamente come costo. Questi
apparecchi sono infatti costituiti da materiali inquinanti ma in alcuni casi anche preziosi. Molte
componenti sono realizzate in oro puro, che si pu recuperare senza troppe difficolt. Inoltre, il
valore di queste Materie Prime Seconde cresce nel tempo e molte aziende hanno criticato il
ritardo dell'Italia perch attendono con ansia di poter raggiungere volumi tali da poter generare
profitto dal riciclaggio. Un esempio, guardando all'estero, fornito dalla Matsuhita (che produce i
prodotti da noi commercializzati come Panasonic) con il giapponese METEC (Matsushita EcoTechnology Center) che mira ad iniziare a generare utili nel giro di pochi anni (in Giappone una
norma sul riciclo di apparecchi elettrici in vigore dal 2001).
Una guida completa disponibile presso sito del Registro AEE oppure tramite il numero verde 840
500 111. Per realizzare il progetto immaginato dall'Unione Europea tutti sono chiamati a recitare
attivamente il proprio ruolo, per raggiungere o, ancora meglio, superare l'obiettivo delle 240 mila
tonnellate di rifiuti pericolosi riciclati.
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Andrea
Bondi
conduttore
e
giornalista
presso
Canale
11,
emittente
televisiva
romagnola.
Lavora
come
libero
professionista
nel
campo
dell'ICT
e
gestisce
il
blog
.
www.andreabondi.it
Versione originale: http://www.pubblicaamministrazione.net/leggi-e-norme/articoli/272/raee-come-smaltire-rifiuti-elettronici.html
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