IL COPING

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IL COPING
WORKSHOP
COMPETENZE ORIENTATIVE E COSTRUTTI
SIGNIFICATIVI NEL
PROCESSO DI ORIENTAMENTO
I costrutti nell’orientamento
IL COPING
a cura del
Servizio istruzione, università e ricerca
Attività di orientamento
COPING
Definizione
Meccanismi di difesa
Modello
cognitivo transazionale
di Lazarus
Modello
di Erika Frydenberg
Meccanismi di difesa negli adolescenti
Aspetti valutativi
Aspetti funzionali
C. centrato
sul problema
vs
sull’emozione
Coping e adolescenti
Stili decisionali
Coping e concetto di se’
Coping nella malattia
Esempi di coping
Resilienza
Coping nell’orientamento
“Io di fronte alle
situazioni” - ISFOL
DEFINIZIONE
Il termine COPING, dal verbo to cope (far fronte a,
reagire a), indica
•
l’insieme delle strategie cognitive e comportamentali
messe in atto per fronteggiare una situazione difficile
•
il modo in cui ci si adatta emotivamente a questa
situazione
COPING E MECCANISMI DI DIFESA
Un costrutto simile al coping nell’ambito della psicologia analitica è
quello dei meccanismi di difesa che
come il coping:
• hanno la funzione di evitare l'ansia eccessiva
• restaurare il livello di funzionamento precedente
diversamente dal coping :
• sono centrati sulla realtà interna del soggetto
• sono meno intenzionali
• hanno una struttura gerarchica
• sono considerati come una struttura stabile della persona
• hanno natura adattiva come il coping, talvolta patologica
I MECCANISMI DI DIFESA NEGLI ADOLESCENTI
Fattore 1
Dissociazione
Spostamento
Acting-out
Proiezione
Scissione
Fantasia
Aggressione passiva
Annullamento
Rimozione
Somatizzazione
Ritiro
Sublimazione
Conversione
Onnipotenza
Fattore 2
Diniego
Repressione
Intellettualizzazione
Humour
Formazione reattiva
Altruismo
Idealizzazione
Fattore 1
Comprende le difese meno
adattive e che comportano una
maggiore distorsione della realtà
Fattore 2
Comprende le difese più adattive
e che consentono di attenuare gli
aspetti più spiacevoli della realtà
valori più alti negli adolescenti
rispetto agli adulti
valori più alti negli adulti rispetto
agli adolescenti
valori uguali
adolescenti
in
adulti
e
MODELLO COGNITIVO- TRANSAZIONALE
DI LAZARUS E FOLKMAN (1984)
R. Lazarus, nella metà degli anni ’60, conduce ricerche su come le persone
affrontano gli eventi stressanti della vita quotidiana.
In base a queste ricerche, Lazarus e Folkman, definiscono il coping come:
“gli sforzi cognitivi e comportamentali per trattare richieste specifiche
interne od esterne (ed i conflitti tra esse) che sono valutate come
eccessive ed eccedenti le risorse di una persona” (1984)
“Il coping consiste negli sforzi orientati all’azione
ed intrapsichici per gestire (cioè controllare, tollerare, ridurre,minimizzare) le richieste
ambientali ed interne, ed i conflitti tra esse che mettono alla prova o vanno al di là
delle risorse personali” (Lazarus 1978)
MODELLO COGNITIVO-TRANSAZIONALE
DI LAZARUS E FOLKMAN (1984)
Il coping :
è un tentativo di far fronte ad una situazione di stress che non risiede né nella
persona né nella situazione ma nella transazione tra le due
• è legato al contesto piuttosto che a caratteristiche stabili della personalità
•
•
è un processo dinamico che cambia nel tempo al variare delle situazioni
•
è un’attività cognitiva, che consta di un processo di valutazione seguito da una
serie di attività e reazioni per gestire la situazione stressante (aspetto valutativo
e aspetto funzionale del coping)
•
comporta la valutazione degli effetti delle strategie di coping adottate e
regola le strategie di coping successive (riconsiderazione)
GLI ASPETTI VALUTATIVI E FUNZIONALI - 1
L’ASPETTO VALUTATIVO
la persona compie una valutazione cognitiva della situazione problematica:
• valutazione primaria: la situazione è dannosa e problematica (di minaccia,
di stress, di sfida)?
• valutazione secondaria: quali sono le risorse e le opzioni disponibili per
gestire il problema e il danno (reali o potenziali)?
GLI ASPETTI VALUTATIVI E FUNZIONALI - 2
L’ASPETTO FUNZIONALE
la persona può reagire in modo:
• Funzionale quando definisce il problema, formula delle soluzioni e mette in
atto delle azioni, cioè quando si concentra sulla soluzione del problema
(problem-focused coping)
• Disfunzionale quando si concentra sulla riduzione degli effetti ansiogeni,
ma non sulla soluzione al problema, cioè quando si centra sull'emozione
(emotion-focused coping)
IL COPING CENTRATO SUL PROBLEMA
Chi adotta strategie di coping centrato sul problema, per
esempio:
•analizza il problema per comprenderlo meglio
•elabora e segue un piano d’azione
•tiene duro e lotta per ciò che vuole
•sa cosa c’è da fare e s’impegna a fondo per appianare le
cose
•cerca di non agire in fretta ed in modo impulsivo
•chiede consigli in famiglia e agli amici
•si rivolge a persone esperte
IL COPING CENTRATO SULL’EMOZIONE
Chi adotta strategie di coping centrato sull’emozione, per
esempio:
•tenta di vederne il lato positivo
•conclude che non tutto il male viene per nuocere
•gradisce la simpatia e la comprensione degli altri
•cerca di dimenticare l’intera faccenda
•non si lascia prendere la mano e si rifiuta di pensarci troppo
•decide che ci sono cose ben peggiori per cui preoccuparsi
GLI ASPETTI VALUTATIVI: IL TIPO DI COPING
Il tipo di coping adottato (centrato sul problema o centrato
sull'emozione) dipende dal tipo di valutazione che la persona
fa:
Ad esempio:
•Se la persona pensa che “qualcosa può essere fatto”, allora il
coping sarà presumibilmente centrato sulle azioni
•Se la persona pensa “che non si può fare niente” allora il coping
sarà presumibilmente centrato sulle emozioni
GLI ASPETTI FUNZIONALI
Il modello dello stress e del coping di Lazarus e Folkman (1984)
Evento
Positivo/
Fine
irrilevante
Riconsiderazione
Valutazione
Evento/Difficoltà
primaria
(cosa è?)
Coping
Centrato sul
problema
Evento
Stressante
(danno,
minaccia)
S
Valutazione
secondaria
I
(cosa faccio?)
T
Coping
Risorse personali
Risorse di rete
Etc.
E
Centrato sulle
emozioni
O
MODELLO DI ERIKA FRYDENBERG (1997)
C = f ( P + S + pS )
C = coping
f = funzione
P = caratteristiche personali
S = determinanti situazionali
pS = percezione della situazione problematica
In questo caso, rispetto al modello di Lazarus, viene enfatizzato il
ruolo della personalità
IL COPING NEGLI ADOLESCENTI (E. Frydenberg) - 1
Le strategie di coping individuate negli adolescenti:
- Soluzione del problema: è caratterizzato
dall’affrontare i problemi con ottimismo e fiducia
- Coping improduttivo: comprende strategie di
evitamento del problema
- Riferirsi agli altri: si chiede aiuto agli altri per un
sostegno
IL COPING NEGLI ADOLESCENTI (E. Frydenberg) -2
Adolescent coping scale (Frydenberg)
Soluzione del problema
Coping non produttivo
Riferimento agli altri
Ricerca supporto sociale
Preoccupazione
Ricerca di supporto sociale
Attenzione alla soluzione
Ricerca di appartenenza
Ricerca supporto spirituale
Ricreazione fisica
Pensiero illusorio
Ricerca aiuto professionale
Ricerca distrazioni rilassanti
Assenza di coping
Azione sociale
Investire negli amici stretti
Rifiuto del problema
Ricerca di appartenenza
Riduzione della tensione
Lavorare sodo e riuscire
Chiusura in se stessi
Attenzione DI
aspetti
positivi E COPING
Autocolpevolizzazione
COMPITI
SVILUPPO
NELL'ADOLESCENZA
Se l’adolescenza è intesa come periodo dove si deve “far fronte” a una molteplicità di sfide legate
alla dilatazione dello spazio vitale e che ha come esito finale la costruzione dell’ identità e della
riorganizzazione del concetto di sé … allora le situazioni di coping per l'adolescente sono
molteplici e rilevanti.
STILI DECISIONALI O COPING?
I. Janis e L. Mann individuano 4 modalitàdi prendere decisioni:
•Vigilanza
il decisore esamina una possibile gamma di opzioni risolutive, ricerca e seleziona accuratamente
le informazioni
•Ipervigilanza
il decisore ricerca freneticamente informazioni e dettagli, affrontando situazioni di stress elevati
e di coinvolgimento emozionale
•Evitamento difensivo
il decisore evita di affrontare la situazione cercando di attribuire a qualcun altro la responsabilità
della sua soluzione
•Procrastinazione
il decisore tende a posticipare il momento in cui affrontare il problema decisionale
COPING E CONCETTO DI SE’
Il sé possiede delle risorse che facilitano il coping.
Ad esempio alcuni distinguono le risorse di coping dalle strategie di coping
L'autostima, credere nelle proprie capacità e un concetto di sé
solido costituiscono una valida protezione contro le situazioni
potenzialmente stressanti;
Le abilità di coping evolvono lungo tutto l'arco della vita.
COPING E CONCETTO DI SE’
AUTOSTIMA
AUTOEFFICACIA
GENERALE
CORE
SELF
LOCUS
OF
CONTROL
STABILITA'
EMOTIVA
EVALUATION
COPING
VALIDO
- minore percezione delle situazioni di stress
- minore tensione emotiva
- basso coping di evitamento
- alto coping centrato sul problema
Kammeyer, Judge, 2009
COPING : LA SCALA DI BERNA
30 MODI PER FRONTEGGIARE LA MALATTIA
AZIONE
COGNIZIONE
EMOZIONE
-Diversione “mi tuffo nel lavoro per
dimenticare la malattia”
-Rimozione
-Ribellione
-Altruismo “fino a che mi è possibile voglio
essere là per la mia famiglia”
-Accettazione
-Sfogo affettivo
-Evitamento attivo “rifiuto di andare sempre
dal medico”
-Dissimulazione
-Isolamento degli affetti
-Compensazione “se le cose vanno male mi
compero qualche cosa che mi piace”
-Salvare l’apparenza
-Ottimismo
-Attività costruttiva
-Analisi del problema
-Collaborazione passiva
-Ritiro sociale
-Relativizzazione
-Rassegnazione
-Iniziativa
-Confronto nel sentimento religioso
-Autoaccusa
-Ricerca del sostegno
-Ruminazione
-Impeto di rabbia
-Distensione
-Dare un senso alla malattia
-Solidarizzazione
-Valorizzazione di sé
-Diversione “mi tuffo nel lavoro per
dimenticare la malattia”
-pessimismo
-Altruismo “fino a che mi è possibile voglio
essere là per la mia famiglia”
-Ironizzazione
UN COPING PARTICOLARE: LA RESILIENZA
Per resilienza si intende la capacità del soggetto di
mantenere un discreto livello di adattamento anche in
condizioni di vita particolarmente sfavorevoli (capacità
di essere flessibili e di resistere agli urti)
Caratteristiche principali
- Capacità di prevenire e minimizzare gli effetti dannosi delle avversità
della vita
- Capacità di recupero
* Alcuni prototipi sono il David Copperfield e Il piccolo principe
UN COPING PARTICOLARE: LA RESILIENZA
Fattori che entrano in gioco nella resilienza:
• Il significato che si dà alla vita
• La determinazione a continuare malgrado le difficoltà
• La fiducia in se stessi ed una chiara comprensione delle proprie
capacità e limiti
• La capacità di rimanere sereni
• Accettarsi per quello che si è riconoscendo il proprio valore
IL COPING NELL’ORIENTAMENTO
• Presuppone un modello di orientamento che concepisce il soggetto attivo e
protagonista. In tale prospettiva conoscersi, conoscere le proprie risorse
interne ed esterne riconoscendone il valore, ma anche i limiti, in relazione
alla realtà è di primaria importanza.
• Più nello specifico il coping è una competenza cruciale di fronte ai
cambiamenti: “le strategie di coping che le persone utilizzano per
negoziare i cambiamenti di vita quali le transizioni lavorative possono
influenzare in maniera significativa sia il benessere che accompagna le
transizioni stesse, sia il potenziale d’impiego futuro” (Hanisch, 1999)
IL COPING NELL’ORIENTAMENTO
“IO DI FRONTE ALLE SITUAZIONI” (Isfol)
Un questionario per la consulenza orientativa costruito su un campione di studenti tra
i 18 e 21 anni che presenta 18 situazioni “problematiche” (es. sei insufficiente in una materia …
cosa faresti?
Le dimensioni valutate:
• analisi e valutazione della situazione. Di fronte a situazioni difficili si tende ad agire
con impegno e motivazione per affrontare le difficoltà. Si cerca di definire la situazione,
prendendo direttamente in carico la soluzione del problema
• autocolpevolizzazione/autocritica. Si tende a non affrontare le situazioni difficili,
esprimendo sentimenti di inadeguatezza o incapacità. Ci si sente responsabili della difficoltà in
cui ci si trova e si pensa di non avere gli strumenti per fronteggiarla in maniera adeguata
• ricerca di supporto sociale. Si tende a condividere il problema con gli altri, amici o
persone di fiducia, per cercare una soluzione al problema stesso o per avere sostegno emotivo
• evasione/evitamento. Si tende a fuggire dalla situazione, attraverso comportamenti di
distrazione o di consolazione oppure attraverso azioni di netto rifiuto della situazione stessa.