Racconto d`avventura: “Il rapimento inaspettato”

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Racconto d`avventura: “Il rapimento inaspettato”
IL RAPIMENTO INASPETTATO
Era il 12 maggio, a Londra si stava svolgendo la finale degli under 17 e Luke, giovane
capitano dell’Onus, era riuscito a guidare fino alla finale la sua squadra, incitandola
sempre di più. Dopo aver fatto una bellissima partita, l’allenatore, vedendolo al limite
delle forze, lo fece uscire. Quando si mise seduto, bevve, si girò verso destra e notò
Mark, suo grande amico, nelle sue stesse condizioni, e generosamente gli offrì la sua
bottiglietta d’acqua.
Verso la fine della partita, vide avvicinarsi a lui una bellissima ragazza che gli disse:
“Ciao Luke, poco fa ho conosciuto tua sorella” e Luke incuriosito rispose: “Ma …. tu chi
sei??”, “Per ora considerami un’amica”, poi aggiunse anche: “Perché non vai a casa a
farti raccontare com’è stato il fantastico incontro con tua sorella??”
Luke all’inizio pensava che la ragazza avesse solo bevuto, ma dentro di sé capiva che
qualcosa non andava; quindi corse turbato verso gli spogliatoi, prese le sue cose e se
ne andò dal campo per tornare a casa in tutta fretta. Prima di andarsene, salutò i
compagni e il mister, poi chiamò sua madre che però non gli rispose, realizzò subito
che si trovava al lavoro, si ricordò però che sua zia Rosa era sulle tribune a fare il tifo
per lui, visto che i suoi genitori erano al lavoro. In preda al panico, andò verso le
tribune dove subito trovò la zia che gli fece i complimenti per la buona partita
disputata; in preda all’ansia Luke non la fece neanche finire di parlare che subito le
chiese:
“ Zia Rosa, sai dov’è mia sorella?”
“ Credo che stia a casa, perché?”
“ Te lo spiego domani, zia”.
Così Luke, disperato, corse a casa.
La porta, stranamente, era aperta, così entrò nella casa. La cosa più insolita e
preoccupante era che Luke non trovò sua sorella Elizabeth, la quale abitualmente lo
aspettava dopo gli allenamenti di calcio, quando i loro genitori erano fuori per lavoro.
Cominciò a cercarla e chiamarla per tutta casa. Luke andò subito in salotto e vide che
la stanza era stata messa a soqquadro: i mobili d’acero erano rotti, la tv da 62 pollici
era caduta sul pavimento distruggendosi e il divano di pelle era strappato; decise
allora di correre subito in camera di sua sorella, per capire meglio cosa era successo.
Appena entrò, vide graffi sulla moquette e l’armadio e le coperte a terra, poi notò una
ciocca di capelli che sporgeva dall’armadio e spaventato pensò che fossero di
Elizabeth, aprì l’anta e vide che invece si trattava di una bambola. Sempre più
spaventato, arrivò nella sala da pranzo dove non c’era nessuno ed istintivamente si
affacciò alla finestra, da lì vide un uomo vestito di nero che trascinava con forza la
ragazza per il giardino dirigendosi verso il Tamigi che si trovava dall’altra parte della
strada. Senza pensarci due volte decise di rincorrerli. Sulla sponda del fiume c’era
pronto un motoscafo, il rapitore ci salì sopra, accese il motore e partì. Luke iniziò a
correre vicino alla sponda mentre guardava il motoscafo che si allontanava insieme
alla sorella e al suo rapitore; a un tratto vide un peschereccio con sopra un marinaio e
chiese a quest’ ultimo :
“Signore, posso salire, si fermi! Mi aiuti”
E il pescatore : “Calmati! Sali e dimmi tutto”. Il ragazzo montò sulla barca e raccontò
quanto era accaduto. Fu così che partirono all’inseguimento del rapitore. Più tardi
intanto, l’uomo sconosciuto approdò su un’isola, e mentre si voltava distratto dal
rumore di una barca che li stava inseguendo, Elizabeth approfittò della situazione e
scappò nella foresta, buia ed inquietante. Infatti pochi minuti di cammino furono
sufficienti alla ragazza per realizzare che si era persa. Se fino a quel momento era
stata stranamente lucida, a quel punto entrò nel panico.
Luke intanto sollecitava il pescatore ad accelerare la corsa, mentre con un
cannocchiale vide che il rapitore stava cercando sua sorella nel bosco … capì così che
era riuscita a scappare. Scese frettolosamente dalla barca e cominciò a correre dietro
all’uomo che stava inseguendo la sorella.
Fortunatamente Elizabeth trovò una casa abbandonata, immersa nella natura e vi
entrò alla ricerca di un rifugio. Notò subito delle ragnatele, le persiane rotte e nella
stanza accanto una luce accesa. Entrò sperando ci fosse il proprietario, ma venne
colpita alla testa e cadde sul pavimento. Nel frattempo il fratello che si trovava ancora
nella foresta venne alle mani con il rapitore; nessuno sembrava avere la meglio, fino a
che Luke, grazie alla sua agilità, spinse il rapitore in un burrone a precipizio su un
fiume. Luke, ancora scosso dalla lotta, intravide un balcone. Si precipitò verso quella
casa e, giunto sulla porta, sentì dei passi provenire da dentro. Poi la porta si aprì
cigolando e non lontano da lui vide la sorella distesa; in preda all’ansia si precipitò su
Elizabeth, cercando di svegliarla, ma sentì una risata malvagia provenire dalle sue
spalle, si voltò e vide una ragazza che frettolosamente chiuse la porta a chiave. Erano
imprigionati. Intanto, a Londra, il padre dei ragazzi si era accorto che erano spariti e
come prima cosa gli venne in mente di controllare il GPS che era stato istallato negli
orologi dei figli. Dopo tutto si trattava di uno scienziato. Quando individuò la posizione
dei figli, capì la gravità della situazione, in quanto ipotizzò che i figli fossero stati rapiti
in cambio dei suoi progetti, quei progetti che gelosamente teneva in una cassaforte.
Uno di questi era in grado di trasformare una qualsiasi sostanza in oro, con il rischio
però di danneggiare gravemente l’ambiente. Mentre il padre si dirigeva verso l’isola,
ripensò al periodo in cui aveva pianificato il progetto che l’aveva poi portato alla
grande scoperta, e ricordò che aveva avuto in quell’occasione una stretta
collaboratrice: la signora Tiziana. Gli sovvenne che quando aveva deciso poi di
rinunciare a quel progetto, lei era stata in disaccordo e bruscamente si era licenziata.
Mentre controllava il GPS, capì che erano rimasti bloccati in un luogo preciso. Si
avventurò sul bosco, finché non raggiunse la casa. Arrivato sentì le urla dei figli. Riuscì
ad aprire la porta, i figli lo abbracciarono, ma Luke si accorse che da dietro stava
arrivando la signora che li chiuse di nuovo a chiave. Si trovarono tutti e tre
intrappolati.
Il padre sconsolato disse: “ho riconosciuto la signora che ci tiene rinchiusi: era una
mia ex dipendente, l’unica a conoscenza del mio più grande progetto”. Nel frattempo
sentì un gran rumore fuori. Era il pescatore che aveva chiamato le forze dell’ordine, le
quali circondarono l’abitazione e gridarono alla signora di uscire con le mani in alto e
di liberare gli ostaggi, altrimenti sarebbero dovuti intervenire con la forza. La signora
capì che il suo piano era fallito, aprì la porta, e spiegò: “Ho fatto questo per
impadronirmi del progetto: con il rapimento dei tuoi figli ti avrei ricattato
costringendoti a darmi i risultati della tua straordinaria scoperta che mi avrebbe
permesso di diventare molto, ma molto ricca”
Di colpo sorprendendo tutti, prese Elisabeth per un braccio e la trascinò fino al
portone, puntandole un coltello alla gola.
Poi aggiunse: “Procuratemi una barca per scappare entro dieci minuti o uccido la
ragazza”. Il pescatore su consiglio della polizia decise di offrire la propria barca, così la
signora si diresse verso il fiume tenendo Elizabeth in ostaggio; intanto Luke e suo
padre uscirono dalla porta principale e si diressero velocemente alla spiaggia. Dopo
minuti di ricerca sentirono i lamenti della ragazza impaurita. Allora Luke si avventò
alle spalle della donna e la colpì facendole cadere il coltello. A quel punto la polizia
raggiunse la donna e finalmente la arrestò. Elizabeth con le lacrime agli occhi
abbracciò il padre e il fratello. I tre poterono così tornare a casa, non senza aver
prima ringraziato tutti, in particolare il pescatore .