TRE SORELLE - OLGA E IRINA Irina - Non ne posso
Transcript
TRE SORELLE - OLGA E IRINA Irina - Non ne posso
TRE SORELLE - OLGA E IRINA Irina - Non ne posso più, non ne posso più... Olga - Amore, che hai? Irina - Dove sono andate a finire tutte le speranze che avevo? Tutti i sogni? Ho dimenticato tutto, tutto! Olga – Irina… Irina – Ho una gran confusione nella testa e intanto la vita se ne va e non torna più indietro. Non andremo mai a Mosca, ormai lo so. Olga – Amore mio... Irina - Come sono infelice! Dio mio! Olga - Non fare così, ti prego. Irina - Poi sto diventando magra, brutta, vecchia. Il tempo passa... Ho come l’impressione di allontanarmi dalla vita vera e di andare verso un precipizio. Non lo so. A volte mi domando perché io stia a questo mondo! Olga – Non piangere sorella mia, non piangere. Irina – Anche l’amore si è trasformato in un incubo. Olga – Basta, ti prego! Basta! Senti, te lo dico da vera amica... sposa il barone. Irina - Oddio! Olga - Tu lo stimi, mi sembra. È già qualcosa. Sì, d’accordo non è bello... ma è così per bene, sincero. Non ci si sposa solo per amore... ma perché bisogna farlo. Perché poi si resta soli, e allora che fai? Io sposerei chiunque, comunque, se qualcuno mi chiedesse. Anche un vecchio! Irina - Ho sperato che ci saremmo trasferite a Mosca, e che là avrei incontrato l’uomo dei miei sogni. Ma ormai è chiaro: sono tutte fantasie. Olga - Mia cara, ti capisco. Quando il barone lasciò la carriera militare e si presentò da noi, in borghese, mi sembrò così brutto che mi venne da piangere... E lui me lo chiese: “perché piangete?”. Che potevo dirgli? Perché siete così brutto? Eppure se Dio te lo facesse sposare, ne sarei felicissima. Irina - (SI METTE A PIANGERE) Olga - Non è la bellezza che conta nella vita. Irina - Non so. Olga - Cosa non sai? Irina - Se quello che dici è vero. Olga - Bambina mia. TRE SORELLE - TUZENBACH E IRINA Irina Tuzen. Irina Tuzen. Irina Tuzen. La città resterà deserta, adesso. Già. Che hai? Cara... torno sùbito. Dove vai? Devo andare in città per una cosa. E poi devo accompagnare i miei excommilitoni, prima che partano. Irina Non è vero Nokolaj. Tuzen. E' così... Irina. Irina Nicolaj, perché sei così turbato? Che è successo ieri al circolo? Tuzen. Niente per cui valga la pena di parlarne. Fra un'ora tornerò e saremo di nuovo insieme. Irina Allora va tutto bene? Tuzen. Tutto bene. Tesoro mio... Irina Che hai da guardarmi così? Tuzen. Sono innamorato di te da cinque anni e ancora non riesco ad abituarmi alla tua bellezza. Domani ti porterò via, ci sposeremo, lavoreremo, faremo fortuna. I miei sogni si avvereranno. Irina Sì. Tusen. C’è solo una cosa... una sola. Tu non mi ami. Irina Non dipende da me! Che posso farci? Sarò tua moglie, fedele, ma non ti amo... Ho tanto sognato l’amore, giorno e notte, per anni... La mia anima è come un prezioso strumento, che è stato chiuso ermeticamente e si è perduta la chiave. Tuzen. Io l’ho cercata questa chiave... Irina Si è perduta. Per sempre. Forse... Tuzen. Dimmi qualcosa ti supplico… Irina Cosa? Cosa dire? Tuzen. Qualcosa. Irina. Basta, ti prego. Tuzen. Come sono belli questi alberi! E’ come se li vedessi oggi per la prima volta. Come deve essere bella la vita vicino ad essi! Guarda quell’albero: è secco, eppure si dondola al vento insieme agli altri... come se facesse parte degli altri. Così sono io. Così mio sento di essere io. Mi sembra quasi che se... anche dovessi morire, parteciperei ugualmente alla vita, in un modo o nell’altro... Irina Nicolaj! Tuzen. Ti amo. Irina Sì, lo so. OTELLO - DESDEMONA ED EMILIA EMILIA - Come va ora? DESDEMONA - Mi ha ordinato di andare a letto. E che mi raggiunge. Mi ha detto anche che tu sei libera questa sera e di lasciarmi sola. EMILIA - Sola? Con lui? In questo stato? DESDEMONA - Questo è quello che vuole. E non desidero contrariarlo. Voglio incontrarmi con lui e parlare di tutto. EMILIA - Io vorrei che voi non lo aveste mai incontrato. DESDEMONA - Non io. Anche così, con le sue crudezze, io non posso fare a meno di amarlo. Mi bruciano gli occhi. Vuol dire che piangerò? EMILIA - Non sta scritto da nessuna parte. DESDEMONA - Io mi domando come si possa tradire il proprio marito! EMILIA - Oh, lo si fa, lo si fa! DESDEMONA - Tu lo faresti? EMILIA - E voi no? DESDEMONA - Io no! Per la luce del sole! EMILIA - Neanch'io alla luce del sole! Ma al buio sì che lo farei! DESDEMONA - Non ti credo. E non credo che ci siano donne che lo facciano. EMILIA - Ce ne sono, ce ne sono, mia signora! E credo che la colpa sia dei mariti; che dopo un po' vanno a cercare il divertimento altrove! Ma noi donne siamo come loro! Il sangue ci bolle come a loro! Anche noi abbiamo desideri, passioni, debolezze ... DESDEMONA - Buona notte, Emilia, buona notte. Sei libera per questa sera. Puoi andare. EMILIA - Buona notte, signora mia. DESDEMONA - Buona notte. E che Dio ci ispiri solo pensieri onesti. EMILIA - E così sia.