Pavia, 16 dicembre 2010 - Agenzia n° 1 di Pavia per Ayamé

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Pavia, 16 dicembre 2010 - Agenzia n° 1 di Pavia per Ayamé
VERBALE DELL'ASSEMBLEA DELL'AGENZIA N. 1 DI PAVIA, PER AYAMÉ (O.N.G.)
Pavia, 16 dicembre 2010 - Collegio Ghislieri
In data 16 dicembre 2010, alle ore 21,15, presso l'Aula Goldoniana del Collegio Ghislieri a Pavia, si è svolta
l'assemblea annuale dei soci dell'Agenzia n. 1 per Ayamé (O.N.G.), ai sensi dell'art. 6, lett. a) dello Statuto
della medesima, per discutere e deliberare sulla base del seguente ordine del giorno:
1. Introduzione del presidente del Comitato di coordinamento, Ernesto Bettinelli.
2. Presentazione e approvazione del Rendiconto-2009. Relazione dei Revisori.
3. Conferimento dei “Rondinoni d’oro-2010”.
4. Rapporti sull’attività svolta dall’Agenzia nel 2010 e loro approvazione.
5. Approvazione del piano finanziario 2011.
6. Relazione della Fondazione “Magni per Ayamé”.
Risultano presenti gli associati (anche rappresentati dai rispettivi coniugi): omissis.
Gli associati assenti non hanno conferito deleghe.
Accertata la validità della costituzione dell'Assemblea, la riunione è dichiarata aperta.
I lavori sono coordinati da Benedetta Sironi (stagista della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Pavia)
che presenta il programma della serata. Cristina Gallotti è nominata segretaria dell’Assemblea.
1.
Ernesto Bettinelli, presidente del Comitato di coordinamento, rivolge un breve saluto ai partecipanti.
L’attività svolta dall’Agenzia nel 2010 è stata illustrata nella relazione e nel rendiconto economico finanziario
inviati per tempo a tutti gli associati e sostenitori e pubblicati sul sito internet dell’Agenzia. I rapporti specifici
(affidati ai responsabili dei comitati di lavoro) relativi alle singole iniziative saranno di seguito esposti in
Assemblea e completeranno in maniera esaustiva il quadro delle iniziative di cooperazione realizzate. Ricorda
che l’ONG ha compiuto poche settimane fa i 20 anni dalla sua fondazione (29 novembre 1991) e preannuncia
che l’anniversario potrà essere adeguatamente celebrato con un’apposita “giornata di riflessione” che i giovani
volontari dell’Agenzia si sono impegnati a organizzare nella prossima primavera. Purtroppo la ricorrenza cade
in un momento di gravi tensioni politiche in Costa d’Avorio (dopo le recenti elezioni presidenziali) che rischiano
quantomeno di ritardare l’attività prevista per il prossimo anno.
Ricorda, infine, con commozione e gratitudine gli amici scomparsi nel 2010: Gianfranco Dell’Antonia
(tecnico-impiantista, volontario di Trento che ha collaborato attivamente con il gruppo degli ingegneri e tecnici
dell’Agenzia), Carlo Ricciardi (autorevole economista presso la IULM di Milano, socio fondatore dell’Agenzia),
Enrico Magenes (insigne matematico, grande sostenitore dell’Agenzia, il quale, nel 2006, favorì con grande
determinazione il conferimento all’Agenzia dell’importante e cospicuo premio Antonio Feltrinelli da parte
dell’Accademia dei Lincei), Vittorio Grevi (professore di procedura penale di assoluto prestigio nazionale
presso l’Università di Pavia, anch’egli socio fondatore e sempre presente alle annuali assemblee
dell’Agenzia). La profonda tristezza del momento può essere alleviata dal pensiero di queste “belle vite” che
hanno accompagnato l’Agenzia nel suo cammino.
2.
Francesco Rigano, anche a nome del collegio degli altri revisori uscenti (Angela Fraschini e Lorenzo
Lombardini), riferisce sul rendiconto relativo all'anno finanziario-2010, corredato dalla relazione ufficiale
allegata al presente verbale, unitamente agli altri documenti contabili. Dai prospetti presentati emerge
immediatamente l’entrata straordinaria di 230 mila Euro erogati dalla Fondazione Monzino di Milano quale
cofinanziamento all’ambizioso progetto “Antenne dell’HGA” (per la realizzazione di presidi sanitari nei villaggi
prossimi ad Ayamé). Tale voce segnala anche come l’Agenzia riesca a trovare i più importanti sostenitori
soprattutto nella società civile e tra i soggetti privati. In effetti, i contributi provenienti da enti pubblici (quasi tutti
di livello locale) risultano alquanto ridotti (anche in ragione della crisi finanziaria in atto). Oltre alle elargizioni in
denaro occorre sottolineare la rilevanza delle donazioni di beni e servizi, indicati nell’apposita sezione del
rendiconto, per un valore complessivo di 68.211,00 Euro (di cui ben 23.000 riguardano una fornitura di
materiale ottico, destinato alle missioni degli oftalmologi).
1
Il quadro delle uscite dimostra assai chiaramente l’impegno dell’Agenzia di far fronte con efficacia e
tempestività ai programmi approvati nella precedente assemblea, come si può verificare considerando la
spesa di 160.000 euro per la realizzazione dei presidi sanitari, oggetto del prossimo rapporto dal parte del
gruppo degli ingeneri. L’andamento dei lavori e dei costi fin qui sostenuti lascia prevedere che il progetto
Antenne potrà essere completato nel 2011.
Il rendiconto (allegato al presente verbale), messo in votazione, è approvato all’unanimità.
3.
Il presidente conferisce il “Rondinone d’oro - 2010” agli amici che si sono particolarmente distinti come
volontari e/o come “grandi” sostenitori dell’Agenzia. Preannuncia che in occasione del XX anniversario l’
“onorificenza” verrà consegnata a tutti gli associati, nel corso di una apposita manifestazione. Anticipa ora,
simbolicamente, la consegna del Rondinone a Raffaella Lafratta, moglie di Carlo Ricciardi. Ricevono inoltre la
“benemerenza”: Laura Montanari che, come neo-volontaria presso l’Ospedale di Ayamé, ha saputo
interpretare la sua missione in maniera particolarmente coinvolgente; Anna Giacalone e Paolo Ramat, illustri
docenti dell’università di Pavia, che hanno festeggiato le loro nozze d’oro con una personale donazione
all’Agenzia e promuovendo una raccolta di fondi tra i loro numerosi amici.
4.
I responsabili dei vari progetti e delle iniziative dell’Agenzia espongono l’attività svolta in corso d’anno.
I. Il gruppo degli ingegneri e dei tecnici, coordinato da Giuseppe Bargigia, riferisce sui risultati ottenuti
nel settore delle “grandi opere”, del supporto tecnologico e della manutenzione, con particolare riguardo alla
realizzazione dei presidi sanitari nel territorio in cui gravita l’Ospedale di Ayamé.
Roberto Rossella proietta, a questo riguardo, un suggestivo video sul progress dei lavori nei diversi
cantieri aperti, mettendo in risalto l’entità delle opere.
Più analiticamente, Giuseppe Bargigia si sofferma sugli aspetti più rilevanti dei singoli interventi: lo scavo dei
pozzi, l’allestimento di adeguati serbatoi che hanno permesso la fornitura di acqua potabile nei centri di
Bianouan ed Appoisso, il rifacimento dei reparti strategici di maternità e di medicina generale in tutti gli otto
presidi presi in carico. Sottolinea anche i costi assolutamente competitivi (circa 144 euro/mq per un estensione
complessiva di 1600 m/q ) che hanno permesso di procedere con efficacia, in tempi rapidi e nei limiti delle
risorse messe a disposizione in gran parte dalla Fondazione Monzino di Milano. Le ristrutturazioni hanno
seguito criteri precisi sotto il profilo soprattutto funzionale sulla base delle rilevazioni già acquisite dei bisogni
sanitari delle popolazioni locali (da cui risulta come mediamente, ogni mese, le visite dei malati presso i vari
centri sanitari siano circa 1000 e i parti 150). Dopo il completamento del “progetto-Antenne”, che non può
essere considerato fine a se stesso, sarà necessario precisare ulteriormente gli obiettivi dei prossimi anni:
l’incremento della medicina di base e di quella destinata all’infanzia, la promozione a cadenza periodica delle
campagne di vaccinazioni e, più in generale, la creazione delle condizioni per una cooperazione sostenibile a
livello di villaggi che punti anche allo sviluppo economico e sociale.
Marco Majocchi ricorda come da tempo il gruppo degli ingegneri consideri fondamentale l’impegno per
la manutenzione delle strutture via via realizzate dall’Agenzia. In tale direzione costante è lo sforzo di
aumentare (con tutti i mezzi disponibili e con appositi messaggi trasmessi via radio, in particolare) la sensibilità
dei soggetti direttamente interessati: la popolazione locale e il comune, con riguardo soprattutto alle rete
fognaria sistemata negli ultimi anni con grande dispendio di risorse, nel quadro del più vasto programma di
risanamento ambientale. Oltre a ciò, rimane sempre al centro dell’attenzione lo sviluppo tecnologico
dell’Ospedale di Ayamé; e, in tale prospettiva, presenta il nuovo progetto per il 2011, concordato con il
Comitato medico, per la creazione di un nuovo nucleo operatorio, che si affianchi a quello esistente, ma ormai
insufficiente. Il progetto che potrebbe essere attuato a costi contenuti si propone di razionalizzare al massimo
gli spazi esistenti, in modo da costituire specifici ambienti attrezzati (destinati prioritariamente agli interventi
oculistici) con la previsione di un funzionale locale di servizio in cui installare autoclavi che l’ASL di Mondovì
ha intenzione di cedere all’HGA.
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Roberto Rossella riferisce sull’attività assai impegnativa (alla quale hanno concorso vari amici e in
particolare Tonino Piccinni, sempre assai efficace e risolutivo) che ha permesso l’invio di ben due container tra
il 2009 e il 2010 e dell’autoambulanza donata dalla Croce Verde di Pavia. L’ultima spedizione ha riguardato
materiale assai rilevante sia per l’allestimento dei presidi sanitari periferici (come letti per il parto, aspiratori e
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bilance per neonati), sia per l’ospedale di Ayamé. Segnala le attrezzature donate dall’ASL di Mondovì in vista
della realizzazione del secondo blocco operatorio, nonché quelle relative alla ginecologia, alla chirurgia, alla
radiologia (due ecografi), all’oculistica, alla pediatria, ai laboratori di analisi, al servizio odontoiatrico
(potenziato con un ulteriore gruppo dentistico). Gran parte dei beni sono frutto della generosità di imprese
private. Anche nel 2011 è in programma, grazie ad altre importanti dismissioni da parte dell’Asl di Mondovì,
l’allestimento di un container con autoclavi (la sterilizzazione è assai carente nell’ospedale) e con un gruppo
elettrogeno che sostituirà quello attuale, ormai inadeguato alle crescenti necessità dell’HGA.
II. Paolo Emilio Bianchi, per conto “Comitato dei medici del San Matteo per Ayamé”, dopo aver
preannunciato la prossima missione chirurgica degli oftalmologi, introduce i rapporti sull’attività di
cooperazione sanitaria.
Alessio Delfino riferisce sui risultati della seconda missione oculistica nel gennaio-febbraio 2010.
Questi i dati più significativi: 150 visite ambulatoriali e 70 interventi di cataratta (il 76% su occhi complicati:
cataratte complete). In proposito precisa come la cataratta rappresenta l’esito di varie patologie. Il principale
fattore di rischio è certamente l’età (i pazienti operati aumentano esponenzialmente tra i 61 e gli 80 anni, per
poi diminuire oltre gli 80, seppure in Costa d’Avorio occorre considerare un’aspettativa di vita assai più bassa
rispetto ai Paesi occidentali). Il soggiorno degli oftalmologi pavesi ad Ayamé ha avuto un seguito con lo stage,
presso il Policlinico San Matteo nel luglio 2010, del dottor Djomoh Thierry (oculista locale, neoassunto), che ha
potuto perfezionare le sue conoscenze nella gestione del paziente nel pre-post intervento di cataratta e
imparare ad utilizzare il laser per il trattamento della cataratta secondaria.
La terza missione degli oculisti nel 2011, oltre all’attività chirurgica, si propone di verificare lo stato della
strumentazione (donata dalla Fondazione Maugeri) e di introdurre il dottor Thierry alle tecniche di estrazione
della cataratta, nella prospettiva che il personale locale possa presto essere in grado di procedere
autonomamente.
Alessandra Rossi Ricci racconta la propria esperienza maturata nel soggiorno ad Ayamé (da marzo a
maggio 2010), grazie ad una borsa di studio-lavoro Cariplo-Cicops, conferitale per effettuare una ricerca sulla
mortalità neonatale che rappresenta uno dei principali indicatori dello sviluppo di un paese.
Contemporaneamente ha collaborato con la dottoressa Annie Diokouri, pediatra di Ayamé, ha partecipato alle
visite mensili nei villaggi e alla campagna di vaccinazione antipolio. In Costa d’Avorio la mortalità neonatale è
tra le più elevate nel mondo, indotta da infezioni, asfissia e nascite precoci. Nel territorio di Ayamé i dati che è
riuscita a recuperare sui ricoveri del reparto di neonatologia rivelano che le diagnosi principali riguardano
appunto casi di infezione, asfissia e prematurità (percentualmente più alta rispetto alla statistica nazionale, in
quanto l’ospedale di Ayamé, a differenza di altri, dispone di incubatrici e, pertanto, costituisce un punto di
riferimento nella zona). Il fatto che la maggioranza dei parti avvenga in ospedale (servito da personale
competente) determina anche una minore frequenza di morti per asfissia. Ha peraltro constatato che meno del
50% delle madri risultava protetta da una vaccinazione anti-tetanica completa, che aveva effettuato almeno 4
visite prenatali consigliate; e che meno del 20% delle partorienti si era sottoposto a un esame ematochimico
durante la gravidanza. Altri dati significativi concernono il numero assai basso di parti con taglio cesareo e la
provenienza dei ricoverati: solo il 15% dei neonati figurava residente ad Ayamé; ben il 25% proveniva da
Aboisso, nonostante si tratti della città più importante prossima ad Ayamé, ma con un ospedale sfornito di
incubatrici e senza un servizio di neonatologia. Per lo sviluppo dell’Ospedale nel settore della neonatologia
occorre compiere il massimo sforzo per favorire l’accesso delle donne alle cure prenatali, nella
consapevolezza che la salute del neonato è condizionata dalla salute della madre in gravidanza. Pertanto i
prossimi obiettivi della cooperazione medica dovrebbero essere indirizzati al miglioramento della qualità delle
cure pediatriche neonatali, al consolidamento dei rapporti con il Comitato medico dell’HGA per capire le
esigenze locali, al rafforzamento della rete dei dispensari rurali e, infine, al potenziamento del Centro
nutrizionale e del Fondo Sociale, a sostegno delle famiglie più bisognose. Più in generale, l’Agenzia dovrebbe
preoccuparsi di estendere la propria azione nei campi sociali e nella formazione, per investire sul futuro di
Ayamé.
Laura Montanari, nella sua prima missione ad Ayamé, ha potuto constatare la buona qualità del
personale sanitario dell’Ospedale. Ha dedicato la propria missione ad obiettivi mirati: la verifica delle
condizioni delle nascite nel territorio e, in particolare, nei villaggi. Nei dispensari rurali i parti sono
esclusivamente naturali, in quanto l’assistenza è assicurata soltanto da un’ostetrica; il ginecologo è presente
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da cinque anni solo nell’ospedale di Ayamé, non sempre facile da raggiungere, per la cattiva condizione delle
piste e la carenza di mezzi di trasporto. In effetti, la mortalità materna nella zona è molto alta: circa 300/500
morti materne per 100.000 parti, anche se nel 1990 il rapporto era ancora più drammatico (690 morti per
100.000 parti).I fattori negativi da rimuovere per poter ulteriormente progredire sono, in sintesi: l’assistenza
sanitaria ancora troppo limitata, l’impossibilità economica di ricorrere a prestazioni mediche con sufficiente
continuità, le difficoltà dei trasferimenti all’HGA. A fronte di una tale situazione, raccomanda di rivolgere le
iniziative di cooperazione ad obiettivi assai concreti quali: la disponibilità di una seconda ambulanza nel
territorio e di motociclette (richieste dagli operatori sanitari dei villaggi non raggiungibili con altri mezzi, per il
trasporto di donne con travaglio difficile); la formazione nei singoli villaggi di “agents de santé”, in grado di
verificare l’accoglienza delle donne gravide al momento del parto nei dispensari; una diffusa e corretta
informazione di base (come il costo di un parto), utilizzando in particolare la radio locale a scopi di educazione
sanitaria; l’installazione nell’Ospedale di Ayamé di una postazione-Skype che consenta ai cooperatori pavesi
di avere contatti diretti e permanenti con il personale sanitario locale. Riferisce, infine, sull’attività svolta presso
l’ospedale di Ayamé, rivolta prevalentemente a introdurre la pratica dell’ecografia e i primi elementi di
laparascopia, una tecnica che, comunque, richiederebbe più tempo, un’efficiente manutenzione delle
apparecchiature e, soprattutto, adeguate risorse economiche.
Luca Malcovati valuta il 2010 come anno molto fruttuoso, in quanto sono state poste le basi per
numerosi progetti in campo medico. Considera quelli in ambito ematologico, predisposti con la supervisione di
Ercole Brusamolino e Mario Cazzola, per la diagnosi, la prevenzione e le terapie delle anemie. Tali patologie
sono una vera e propria emergenza nell’Africa Sub-sahariana, come mostrano le rilevazioni dell’OMS,
secondo cui in Costa d’Avorio le persone affette risultano pari al 40% della popolazione e le fasce più colpite
sono i bambini e le donne in stato di gravidanza, con un tasso di mortalità molto elevato. Nel 2008, insieme a
Chiara Elena, ha iniziato a raccogliere dati sul territorio di Ayamè, dai quali è emerso che circa il 90% dei
bambini e l’80% degli adulti in cura presso l’ospedale di Ayamé era anemico. Per non meno del 15/20 % dei
casi si trattava di “anemia severa”. A fronte di una simile realtà, il gruppo degli ematologi ha definito gli
interventi futuri più necessari: migliorare le possibilità di diagnosi dell’anemia (e proprio a questo scopo è stata
acquistata un’apparecchiatura per l’elettroforesi dell’emoglobina, inviata con l’ultimo container, che
comprendeva anche un frigorifero per la conservazione delle unità di sangue per le trasfusioni), inserire nella
diagnostica il dosaggio del ferro e formare il personale di laboratorio (a questo fine è previsto uno stage della
laboratorista Nathalie Matchum presso il Policlinico San Matteo nell’estate del 2011). Occorre, in ogni caso,
procedere a indagini più complete sulle cause e sulle diverse forme di anemia, per poter intervenire con
un’opera di prevenzione più decisa, anche in collaborazione con il gruppo di Cristina Gallotti che si occupa del
progetto “Frutti della terra”.
IV. Gli interventi in campo assistenziale e sociale vengono esposti da Cristina Gallotti, che si sofferma
sulla situazione della Pouponnière che al momento ospita 55 bambini, di età normalmente non superiore ai tre
anni, che versano in condizioni di grave disagio sociale (molti sono orfani). La permanenza nell’asilo nido
permette di creare le condizioni per un loro definitivo reinserimento, quando è possibile, nelle famiglie di
origine o, in alternativa, per favorire adozioni anche internazionali. Un problema da risolvere riguarda quei
bambini, soprattutto disabili, per i quali è assai più difficile una adeguata sistemazione. Emi Massignan da
tempo sta coltivando l’idea di una nuova casa (da edificare su un terreno già acquisito) che li possa accogliere
dignitosamente senza limiti tempo. L’Agenzia sostiene anche la campagna contro la malnutrizione attraverso
un apposito centro costruito già nel 2002 all’interno dell’ospedale. Proprio in occasione della giornata per la
lotta contro la fame e la sicurezza alimentare (a novembre), a cui ha partecipato anche l’Università di Pavia,
Emi ha potuto illustrare in un intervista radiofonica le iniziative in corso ad Ayamé e le prospettive per un loro
ampliamento sul territorio. Già da qualche anno è stato avviato il microcredito in favore delle donne più
emarginate, molte delle quali colpite dall’AIDS. Anche per l’intervento della Fondazione americana “Help us” si
è costituito un gruppo “Stop-SIDA”, che riunisce le donne sieropositive, promuove incontri mensili e
distribuisce ad esse pacchi alimentari di prima necessità. In questo ambito potrà inserirsi anche il progetto “I
frutti della terra” (presentato nell’Assemblea del 2009), il cui obiettivo è proprio la diffusione di un’educazione
alla corretta nutrizione che incentivi la produzione e il consumo delle risorse agricole anche pregiate che
possono essere facilmente coltivate nel territorio di Ayamé.
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5.
Alberto Majocchi presenta il programma economico-finanziario per il 2011, predisposto sulla base di
stime prudenti e delle disponibilità del fondo di dotazione per lo stesso anno (evidenziate nel rendiconto
appena approvato) e tenendo conto della attuale crisi economica.
Questo il quadro degli stanziamenti previsti:
PERSONALE QUALIFICATO HGA
FONDO SOCIALE
POUPONNIERE
PROGETTO “ANTENNE-HGA” (ultimo lotto)
RISANAMENTO AMBIENTALE (MANUTENZIONE)
MANUTENZIONE VEICOLI
MISSIONI OCULISTICHE E ALTRE
MICROCREDITO
SOSTEGNO VOLONTARI AD AYAMÉ
CASA DEL GEMELLAGGIO (gestione)
FONDO DI RISERVA E SPESE INTERNE
TOTALE:
FONDO DI DOTAZIONE PER IL 2012
35.000
15.000
60.000
70.000
10.000
5.000
14.000
2.000
15.000
10.000
24.000
260.000
100.000
Dopo aver illustrato le singole voci, Majocchi sottolinea, in particolare, il metodo realistico con cui è stato
redatto il bilancio di previsione, proprio in considerazione della crisi economica e finanziaria che caratterizzerà
anche i prossimi due anni, come si può desumere anche dai conti di importanti enti e fondazioni che vedono
drasticamente ridotte le proprie rendite derivate da dividendi azionari. L’Agenzia, inevitabilmente, risentirà di
un simile andamento con una sensibile riduzione dei finanziamenti esterni. Si è ritenuto dunque prudente
anticipare l’accantonamento del fondo di dotazione relativo all’esercizio finanziario 2011-2012, pur
assicurando per il prossimo anno le risorse destinate alle iniziative ordinarie dell’Agenzia (come il sostegno
dell’HGA e della Pouponnière) e alla prosecuzione dei progetti in corso. Più in generale, Majocchi indica la
strategia e gli impegni che l’Agenzia dovrà cercare di perseguire nei prossimi anni, dopo la stagione delle
realizzazioni e degli interventi strutturali che si può ritenere esaurita. Il problema da affrontare diviene ora
quello dello sviluppo economico della comunità di Ayamé che –a confronto con gli standard medi della Costa
d’Avorio- ha potuto beneficiare del miglioramento dei servizi sociali di base (sanitari e assistenziali). La
crescita in Africa non è affatto un miraggio –come comunemente si crede- in quanto i più recenti e attendibili
indicatori (ricavati da autorevoli fonti internazionali, come la Banca mondiale) segnalano, ad esempio, una
contrazione del tasso di povertà che dal 42 % nel 1992, è sceso al 32 % nel 2008, con la tendenza a
dimezzarsi ancora entro il 2013. Cosicché con due anni di anticipo sarà possibile raggiungere uno dei più
importanti obiettivi fissati dalle Nazioni Unite nel documento sui Millennium goals. Inoltre, nel periodo 20002006, per il 70 per cento della popolazione africana il prodotto interno lordo è aumentato in media del 6,8 % su
base annua (molto prossimo a quello raggiunto dagli stati emergenti dell’Asia). Per la restante parte della
popolazione africana il livello di sviluppo dell’economia si è mantenuto sotto il 4 % . Solo due paesi hanno
avuto un tasso di crescita negativo: lo Zimbawe e, purtroppo, la Costa d’Avorio, dilaniati da conflitti politici
interni assai gravi e prolungati. Altri fattori positivi sono la diminuzione, a livello continentale, del tasso di
disuguaglianza e l’aumento di quello relativo alla ridistribuzione delle opportunità. La situazione dell’Africa non
è dunque disperata: la prospettiva di un’evoluzione positiva è concreta. Proprio in tale direzione occorre
favorire ed estendere le iniziative imprenditoriali anche da parte dell’Agenzia, in sinergia con altri soggetti
come la Fondazione Magni per Ayamé che si è costituita l’anno scorso proprio per il conseguimento di questi
scopi di medio-lungo periodo.
Majocchi propone, quindi, l’approvazione del piano finanziario per il 2011.
L’Assemblea all’unanimità approva.
L’Assemblea approva anche la relazione complessiva sull’attività svolta nel 2010, costituita dall’insieme
dei rapporti presentati dai singoli gruppi di lavoro.
6.
Franco Magni riferisce sull’attività della Fondazione “Magni per Ayamé” da lui presieduta. Sono stati
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acquistati circa 120 ettari di terreno agricolo e nel prossimo anno si spera di acquisirne altrettanti. Una parte è
già produttiva con colture, come riso, manioca e ortaggi, destinate soprattutto alle necessità della
Pouponnière. Sono poi state messe a dimora piantagioni di cacao e caffè e, in una prospettiva di rendimento
di più lungo termine, è stata avviata la coltivazione di Hévéa (caucciù) e Palma da olio. L’azienda agricola, già
operativa, si propone non solo obiettivi di sostegno all’Agenzia, ma anche obiettivi di tipo formativo per creare
sul campo esperti nel settore agricolo, in grado di ripristinare colture abbandonate, ma assai utili per
l’economia alimentare e di introdurne altre in via sperimentale, utilizzando nuove ed efficaci tecnologie.
Attualmente sono impiegati stabilmente nell’azienda almeno 20 addetti e molti lavoratori stagionali o assunti a
tempo determinato. Si tratta di un punto di partenza per il raggiungimento di finalità ancora più qualificanti
come la diffusione di un più elevato benessere e l’accesso a un buon sistema di educazione civica e
professionale. La Fondazione ha poi promosso altre significative iniziative concrete, come la donazione alla
Pouponnière di un pulmino per il trasporto dei bambini, la costruzione in un villaggio della brousse di una
scuola in muratura, e di quattro abitazioni dignitose (fornite di acqua e di servizi igienici) per i dipendenti della
tenuta.
Il progetto più ambizioso, ormai sufficientemente definito, è l’edificazione (in prossimità di Ayamé) della sede
della Fondazione, in uno spazio che comprenderà oltre la residenza anche una scuola agraria professionale
con gli alloggi per gli studenti e i professori. Il nome che è stato scelto per questo complesso è, non a caso,
“Domaine la Reinassance”, come segno di fiducia per un effettivo rinascimento dell’Africa, non solo in una
prospettiva di benessere materiale ma anche di percezione di quel senso della bellezza che, come ha scritto
Dostoevsky, può salvare il mondo.
Infine, Sandro Rossi (architetto e progettista della sede della Fondazione ad Ayamé) descrive
dettagliatamente le caratteristiche delle opere, sottolineando, in particolare, l’intento di combinare la modernità
e funzionalità delle strutture con il rispetto del paesaggio e della morfologia dei luoghi, nonché delle tradizionali
tecniche locali di costruzione.
A conclusione dei lavori, Ernesto Bettinelli presenta all’Assemblea il giovane ingegnere Antonio Limanni
(coordinatore sul luogo del progetto “Antenne dell’Ospedale”), appena rientrato da Ayamé dopo un
avventuroso viaggio. E’ con viva soddisfazione che può constatare come gran parte dell’attività l’Agenzia sia
ormai affidata alla responsabilità di giovani volontari. E ciò lascia ben sperare per il futuro dell’ONG pavese.
L'Assemblea si scioglie alle ore 23,30 del 16 dicembre 2010.
Il Presidente dell'Assemblea
(Ernesto Bettinelli)
Il Segretario dell'Assemblea
(Cristina Gallotti)
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