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STUDIO DAWN ITALIA
INDAGINE SUI MEDICI SPECIALISTICI
Rapporto di base
Milano, 29 gennaio 2007
INDICE
pag.
PREMESSA
2
NOTE METODOLOGICHE
5
PROFILO PROFESSIONALE DEI MEDICI SPECIALISTICI
11
LA “COMPLIANCE” DEI PAZIENTI
33
ASPETTI PSICOLOGICI DELLA CURA DEL DIABETE
48
LA COMUNICAZIONE
60
ASPETTI GENERALI DELLA CURA DEL DIABETE IN ITALIA
64
PREMESSA
Questo documento costituisce il rapporto della indagine sui medici specialistici nella cura del
diabete realizzata nel quadro dello studio DAWN Italia. L’indagine è stata condotta in
cinquanta Centri per Diabetici distribuiti su tutto il territorio nazionale realizzando
complessivamente 151 interviste personali a medici specialistici ivi operanti.
L’indagine fa parte dello studio DAWN Italia, un articolato impianto di ricerca focalizzato sui
vari soggetti in relazione con il diabete: le persone con diabete, i medici specialistici, gli
infermieri professionali, i decisori istituzionali di Regioni significative, i familiari di persone con
il diabete, immigrati con diabete e i medici di immigrati con il diabete.
Abbiamo definito questo rapporto “di base” perché esso presenta una prima analisi dei
risultati dell’indagine, suscettibile di ulteriori e successivi approfondimenti da parte del
Committente e del board scientifico.
Il rapporto finale di sintesi delle varie fasi dell’indagine verrà consegnato a Novo Nordisk
entro il mese di febbraio 2007.
LO STUDIO DAWN ITALIA
LA STRUTTURA DELLA RICERCA
FASE ITALIANA
STUDIO
INTERNAZ.
INDAGINE
QUANTITATIVA
DIABETICI
INDAGINE
QUANTITATIVA
MEDICI
572 interviste
personali
150 interviste
personali
FASI AD HOC
INDAGINE
ITALIANA
INDAGINE
QUANTITATIVA
PERSONALE
SPECIALISTICO
*INDAGINE AGGIUNTIVA
SU 60 IMMIGRATI CON
DIABETE E 11 MEDICI
SPECIALISTICI
INDAGINE
QUALITATIVA
FAMILIARI DI
DIABETICI
INDAGINE
QUALITATIVA
DECISORI
ISTITUZIONALI
100 interviste personali
71 interviste personali
8 focus group
10 interviste
personali
NOTE METODOLOGICHE
NOTE METODOLOGICHE
Le interviste ai medici specialistici sono state condotte di persona presso cinquanta Centri
per Diabetici scelti d’accordo con il Committente in ragione della loro rilevanza con
riguardo alla cura del diabete in Italia.
Le interviste sono state realizzate sulla base di un questionario strutturato, di tipo
strutturato, mutuato dall’indagine DAWN internazionale con gli opportuni adattamenti alla
situazione italiana.
Nei vari Centri, è stato realizzato un numero diverso di interviste a seconda della ampiezza
dell’organico del personale medico specialistico, per un totale di 151 interviste. L’elenco dei
Centri per Diabetici che hanno collaborato all’indagine è stato consegnato al Committente
a fine rilevamento.
Le interviste sono state realizzate tra il 15 novembre ed il 20 dicembre 2006 ed hanno
avuto una durata media intorno ai 30 minuti.
Principali caratteristiche socio-demografiche del campione di medici
specialistici
Il campione è costituito per poco meno del 40% da medici operanti nelle regioni
settentrionali, per il 43% al Sud e per il restante 18% nel Centro Italia.
Gli uomini rappresentano la maggioranza, mentre le donne si attestano sul 46%.
Tre medici specialistici intervistati su quattro hanno un’età compresa nella fascia dai 40 ai
59 anni, con una concentrazione particolarmente significativa nella classe d’età dai 50 ai
59 anni (oltre il 40%).
AREA GEOGRAFICA (%)
NORD OVEST
25,2%
SUD E ISOLE
43,0%
NORD EST
13,9%
CENTRO
17,9%
SESSO (%)
DONNA
46,4%
UOMO
53,6%
CLASSI DI ETA’ (%)
45
41,7
40
35,1
35
30
25
20
15
12,6
10
6,0
5
4,6
0
MENO DI 30 ANNI
DA 30 A 39 ANNI
DA 40 A 49 ANNI
DA 50 A 59 ANNI
DA 60 A 69 ANNI
PROFILO PROFESSIONALE DEI MEDICI
SPECIALISTICI
Le specializzazioni dei medici intervistati, l’anzianità professionale
specifica e il numero medio mensile di pazienti seguiti
Due terzi dei medici specialistici intervistati sono diabetologi; l’altro terzo è costituito
quasi in ugual misura da endocrinologi, specialisti nella cura del diabete e specialisti in
medicina interna.
La maggioranza si occupa di pazienti diabetici da un minimo di 10 ad un massimo di 24
anni, mentre la media generale sfiora i 17 anni.
Il numero di paziente diabetici (di età superiore ai 14 anni) di cui i medici specialistici si
occupano in media al mese è piuttosto vario; tuttavia, si possono definire le seguenti
statistiche:
¾ due medici su tre non superano i 300 pazienti al mese;
¾ la media si aggira sui 220 pazienti;
¾ la “moda” statistica (cioè il dato più ricorrente) è rappresentato dalla fascia tra i 200 e i
299 pazienti.
TIPO DI SPECIALIZZAZIONE DEL MEDICO SPECIALISTA (%)
SPECIALISTA INTERNISTA
11,2%
SPECIALISTA CURA DIABETE
10,6%
ENDOCRINOLOGO
11,9%
DIABETOLOGO
66,3%
DA QUANTI ANNI SI OCCUPA DI PAZIENTI DIABETICI (%)
25
MEDIA: 16,7
19,8
20
18,6
18,5
15,3
14,6
15
10
7,9
5,3
5
0
MENO DI 5
DA 5 A 9
DA 10 A 14
DA 15 A 19
DA 20 A 24
DA 25 A 29
DA 30 IN POI
N. MEDIO DI PAZIENTI DIABETICI AL MESE (sopra i 14 anni) (%)
MEDIA: 220
30
26,5
25
23,2
20
19,2
15,9
15,2
15
10
5
0
MENO DI 100
DA 100 A 199
DA 200 A 299
DA 300 A 399
DA 400 IN POI
Il numero di pazienti diabetici visitati in media al mese
Il quesito iniziale, appena illustrato, sul numero di pazienti diabetici seguiti in media al
mese dai medici specialistici fissava (come precisato) la soglia di età dei pazienti sopra i
14 anni. Un secondo quesito proposto ai medici specialistici prescinde da tale soglia e
prende in considerazione i pazienti diabetici visitati per anche per patologie diverse dal
diabete stesso.
Su questa base, il numero di pazienti diabetici visitati in media al mese dai medici
specialistici aumenta di un buon 10%, passando dai 220 ai 242. Secondo le dichiarazioni
degli intervistati, ogni medico specialistico visita, infatti, in media al mese
(“indipendentemente dal fatto che si occupi del loro diabete o di altre patologie”) 43
pazienti con diabete di tipo 1 e 199 con diabete di tipo 2, per un totale di 242.
I pazienti appartenenti a minoranze etniche vengono stimati in media intorno al 7%, una
percentuale leggermente superiore a quella della popolazione straniera immigrata sul
totale della popolazione italiana (5%). Circa un medico specialistico su tre stima, tuttavia,
in oltre il 10% l’incidenza degli immigrati sui propri pazienti.
N. DI DIABETICI DI TIPO 1 VISITATI IN MEDIA AL MESE (%)
(indipendentemente dal fatto che si occupi del loro diabete o di altre patologie)
25
MEDIA: 43,2
22,0
20
19,3
16,6
14,7
15
12,7
10,7
10
5
4,0
0
MENO DI 10
DA 10 A 14
DA 15 A 24
DA 25 A 49
DA 50 A 99
DA 100 IN POI
NON SO
N. DI DIABETICI DI TIPO 2 VISITATI IN MEDIA AL MESE (%)
(indipendentemente dal fatto che si occupi del loro diabete o di altre patologie)
30
MEDIA: 199
25
24,2
20,2
20
17,4
14,8
14,7
15
10
4,7
5
4,0
0
MENO DI 100
DA 100 A 149
DA 150 A 199
DA 200 A 299
DA 300 A 399
DA 400 IN POI
NON SO
STIMA DELLA % DI PAZIENTI APPARTENENTI AD UNA MINORANZA
ETNICA (%)
MEDIA: 7%
NON SO
4,3%
MENO DEL 5%
36,7%
DAL 10% IN POI
31,0%
DAL 5% AL 9%
28,0%
La durata media della visita standard ad un paziente diabetico tipo
La visita standard ad un paziente diabetico tipo (esclusa la prima visita in assoluto) dura in
media 21 minuti, mentre la “moda” statistica si attesta sui 20 minuti.
Il tempo della visita è quasi equamente ripartito tra l’ascolto dei problemi del paziente, il
prepararlo e informarlo e l’esame fisico.
Tenuto conto dei 21 minuti medi per visita e delle 242 visite in media al mese, si può
effettuare un calcolo di massima che porta al seguente risultato:
¾ un medico specialista del diabete dedica in media circa 85 ore al mese dei pazienti
diabetici (cioè 14 giorni lavorativi pieni: quasi 3 settimane su 4).
DURATA MEDIA DI UNA VISITA STANDARD AD UN PAZIENTE
DIABETICO TIPO (%)
30
MEDIA: 21 minuti
26,5
24,5
25
20
18,5
15
13,3
10
6,6
6,0
4,6
5
0
MENO DI 15 MINUTI
15 MINUTI
20 MINUTI
25 MINUTI
30 MINUTI
PIU' DI 30 MINUTI
DIPENDE, VARIA
RIPARTIZIONE DELLA VISITA STANDARD PER TIPO DI ATTIVITA’
(%)
PREPARARE E INFORMARE
IL PAZIENTE
32,8%
ASCOLTARE I PROBLEMI
DEL PAZIENTE
34,9%
L'ESAME FISICO
32,3%
Attività professionali dei medici specialistici
La rassegna delle attività svolte negli ultimi 2 anni denota un grande coinvolgimento dei
medici specialistici -in generale- nella loro professione; nel corso degli ultimi due anni
infatti:
¾ praticamente tutti i medici specialistici hanno partecipato a seminari o conferenze di
aggiornamento sul diabete, destinate al personale medico, e hanno assistito a corsi sul
diabete;
¾ quasi il 90% ha parlato del diabete durante riunioni con il personale infermieristico;
¾ oltre il 75% ha partecipato ad incontri sul diabete con i rappresentanti delle industrie
farmaceutiche ed ha preparato materiale informativo per i pazienti;
¾ quasi il 70% ha preso parte a programmi pubblici di screening per il diabete e ha
parlato durante incontri organizzati dalle Associazioni per il Diabete;
¾ la maggioranza ha, infine, preso la parola durante assemblee di malati di diabete, ha
scritto articoli per riviste scientifiche, da solo/a o con i colleghi, ed ha scrivere articoli in
pubblicazioni destinate ai malati di diabete;
con una media del 75% dei partecipanti per ognuno dei 10 tipi di attività proposte.
ATTIVITA’ SVOLTE NEGLI ULTIMI 2 ANNI (%)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
100
Partecipare a seminari o conferenze di aggiornamento sul diabete, destinate
al personale medico
98,7
Assistere a corsi sul diabete
98,0
89,4
Parlare del diabete durante riunioni con il personale infermieristico
Partecipare ad incontri sul diabete con i rappresentanti delle industrie
farmaceutiche
83,4
Preparare materiale informativo per i pazienti
76,8
69,5
Prendere parte a programmi pubblici di screening per il diabete
68,2
Parlare durante incontri organizzati dalle Associazioni per il Diabete
Prendere la parola durante assemblee di malati di diabete
57,6
Scrivere articoli per riviste scientifiche, da solo/a o con i colleghi
57,6
Scrivere articoli in pubblicazioni destinate ai malati di diabete
50,3
MEDIA: 75%
Il Centro per Diabetici e le figure professionali coinvolte nella cura dei
diabetici
La grande maggioranza dei medici specialistici (quasi il 60%) svolge la propria attività
professionale prevalentemente in ospedale/clinica, il 20% in ambulatorio e il restante
20% la suddivide tra l’ospedale e l’ambulatorio.
Nelle strutture in cui operano i medici specialistici intervistati sono generalmente presenti
almeno un altro diabetologo ed un infermiere specializzato. Tre strutture su quattro
dispongono anche di un diabetologo e di un infermiere di ambulatorio; due su tre vantano
un laboratorio per le analisi di esterni/non ricoverati. Nella maggioranza delle strutture
sono presenti un oftalmologo, un cardiologo ed un nefrologo. Meno diffuse risultano,
invece, altre figure professionali come il podiatra, lo psicologo, ecc.
Le figure professionali non presenti nella struttura ma che possono essere raggiunte dai
pazienti in meno di un’ora sono, nella maggior parte dei casi, il medico di medicina
generale ed il farmacista. Seguono il cardiologo, lo psicologo e lo psichiatra, con il 30%
delle segnalazioni, poi il laboratorio per esterni, il nefrologo e lo psicoterapeuta con il
25%.
Nel corso di un anno, circa la metà dei tipici pazienti con diabete effettua un consulto
presso un altro diabetologo, per lo più presso un ospedale/clinica. Ma la figura più
consultata dai pazienti tipici è l’oftalmologo, seguito dal medico generico e, più oltre, dal
dietologo, dall’infermiere specializzato e dal cardiologo.
LUOGO PRINCIPALE DELL’ATTIVITA’ PROFESSIONALE (%)
AMBEDUE
20,5%
AMBULATORIO
20,5%
OSPEDALE/CLINICA
59,0%
FIGURE PROFESSIONALI PRESENTI NELLA STRUTTURA (%)
(oltre all’intervistato)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
88,1
INFERMIERE SPECIALIZZATO
DIETOLOGO
77,5
74,8
INFERMIERE DI AMBULATORIO
64,2
LABORATORIO PER ESTERNI
OFTALMOLOGO
53,6
CARDIOLOGO
53,6
NEFROLOGO
50,3
38,4
PODIATRA
35,1
PSICOLOGO
25,8
PSICHIATRA
PSICOTERAPEUTA
MEDICO GENERALE
100
88,7
DIABETOLOGO
FARMACISTA
90
21,9
19,9
19,2
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
PERSONALE MEDICO, NON PRESENTE NELLA STRUTTURA, CHE
PUO ESSERE RAGGIUNTO DAI PAZIENTI IN MENO DI 1 ORA (%)
0
10
20
30
40
50
50,3
FARMACISTA
47,0
MEDICO GENERALE
CARDIOLOGO
31,5
PSICOLOGO
31,5
PSICHIATRA
31,5
LABORATORIO PER ESTERNI
26,2
PSICOTERAPEUTA
26,2
NEFROLOGO
25,5
22,8
PODIATRA
20,1
OFTALMOLOGO
16,1
INFERMIERE DI AMBULATORIO
15,4
DIETOLOGO
12,1
INFERMIERE SPECIALIZZATO
DIABETOLOGO
60
9,4
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
PERSONALE MEDICO CONSULTATO IN MEDIA IN UN ANNO DA UN
TIPICO PAZIENTE, OLTRE AL MEDICO SPECIALISTA (%)
0
10
20
30
40
50
OFTALMOLOGO
56,7
MEDICO GENERALE
50,0
47,3
DIABETOLOGO
DIETOLOGO
43,3
INFERMIERE SPECIALIZZATO
41,3
40,0
CARDIOLOGO
LABORATORIO PER ESTERNI
37,3
FARMACISTA
32,0
INFERMIERE DI AMBULATORIO
31,3
22,0
PODIATRA
20,0
NEFROLOGO
PSICOLOGO
PSICHIATRA
PSICOTERAPEUTA
60
7,3
2,7
1,3
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
LUOGO IN CUI SI SVOLGE LA VISITA SPECIALISTICA DEI PAZIENTI
CHE, IN 1 ANNO, CONSULTANO UN SECONDO DIEBETOLOGO (%)
AMBULATORIO
35,2%
OSPEDALE O CLINICA
64,8%
Base: 47,3%
Le figure professionali che vorrebbero fossero rese più accessibili ai
pazienti diabetici
Il quesito proposto ai medici specialistici recitava propriamente: “Riflettendo su tutti gli
aspetti della cura del diabete, ci sono delle figure professionali che vorrebbe fossero rese
più accessibili ai suoi pazienti?”.
Sebbene il quesito ammettesse sino a tre risposte per intervistato, i medici specialistici
ne hanno fornito in media solo la metà circa. Questo fatto, a nostro avviso, va
interpretato nel senso che le strutture in cui operano i medici specialistici (i Centri per
Diabetici) sono, in generale, adeguatamente attrezzati per la cura del diabete, salvo che
per qualche figura professionale il bisogno della quale l’esperienza stessa della cura del
diabete sta portando alla luce.
Nel contesto di questa premessa, la figura professionale relativamente più richiesta
in termini di accessibilità per i pazienti è lo psicologo (per un approfondimento sul
tema, rimandiamo il lettore alla sezione di questo rapporto espressamente dedicata agli
“Aspetti psicologici della cura del diabete”). Seguono il dietologo, l’infermiere
specializzato ed il podiatra).
Merita, infine, segnalare che il 15% dei medici specialistici intervistati ritiene che non ci
sia bisogno di una maggiore accessibilità da parte di nessuna figura professionale in
particolare (quasi a dire che giudicano soddisfacente la situazione attuale del Centro in
cui operano).
FIGURE PROFESSIONALI CHE VORREBBE FOSSERO RESE PIU
ACCESSIBILI AI SUOI PAZIENTI (%)
0
5
10
15
20
25
27,8
PSICOLOGO
24,5
DIETOLOGO
23,8
INFERMIERE SPECIALIZZATO
23,2
PODIATRA
17,2
MEDICO GENERICO
15,2
ASSITENTE SOCIALE
OFTALMOLOGO
CARDIOLOGO
NESSUNO IN PARTICOLARE
30
13,2
12,6
15,2
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
LA “COMPLIANCE” DEI PAZIENTI
La “compliance” dei pazienti rispetto a 5 anni fa
In generale, i medici specialistici ritengono che la “compliance” dei pazienti sia migliorata
rispetto a 5 anni fa (nel dettaglio, i 9 aspetti indagati vengono segnalati come migliorati in
media dall’80,5% del campione).
L’uso dell’insulina e l’uso dei farmaci sono gli aspetti più migliorati, seguiti dalla
somministrazione delle auto-analisi e dalle precauzioni per prevenire possibili
complicazioni.
La registrazione delle auto-analisi viene segnalata in miglioramento da una percentuale
di medici analoga alla media dei 9 aspetti di “compliance” proposti.
L’esercizio fisico, l’assunzione in prima persona della responsabilità del diabete e il
rispetto della dieta sono appena sotto la media generale.
L’aspetto che è migliorato di meno è il rispetto della organizzazione giornaliera, segnalato
comunque da ben i due terzi dei medici (che è forse la indicazione più difficile da seguire
in considerazione dei vincoli costituiti dai tempi sociali rispetto alle esigenze personali dei
diabetici).
VALUTANO CHE LA “COMPLIANCE” DEI PAZIENTI SIA MIGLIORATA
RISPETTO A 5 ANNI FA (%)
0
10
20
30
40
50
60
70
80
90
90,1
USO DELL'INSULINA
88,7
USO DEI FARMACI
AUTO-ANALISI
84,1
PREVENZIONE COMPLICAZIONI
84,1
80,1
REGISTRAZIONE AUTO-ANALISI
78,8
ESERCIZIO FISICO
ASSUNZIONE RESPONSABILITA'
DIABETE
76,2
74,8
DIETA
ORGANIZZAZIONE GIORNALIERA
100
67,5
MEDIA: 80,5%
La “compliance” attuale dei pazienti di Tipo 1
Con riguardo agli indici complessivi di “compliance” dei pazienti diabetici di tipo 1 (“del
tutto” + “in parte”) si osservano sostanzialmente due livelli:
¾ al primo si colloca l’assunzione di medicine, praticata da quasi tutti;
¾ al secondo -poco più oltre: tra lo 87% e lo 89%- si collocano gli altri quattro aspetti
(praticare l’auto-analisi, rispettare l’organizzazione giornaliera, fare esercizio fisico,
seguire una dieta).
Il quadro appare assai diverso se si considera il rispetto regolare dei vari aspetti di
“compliance”:
¾ il prendere medicine si conferma al 1° posto, con le segnalazioni di oltre i tre quarti dei
medici specialistici;
¾ seguito dalla pratica dell’auto-analisi, con la metà delle indicazioni del primo;
¾ mentre l’organizzazione giornaliera, l’esercizio fisico e la dieta scendono sotto il 15%.
LA “COMPLIANCE” ATTRIBUITA AI PAZIENTI DI TIPO 1 (%)
DEL TUTTO
100
IN PARTE
96,0
86,8
90
88,1
88,8
87,4
19,2
80
70
49,7
60
50
40
73,5
76,2
75,5
14,6
12,6
11,9
ORGANIZZAZIONE
GIORNALIERA
FARE ESERCIZIO FISICO
SEGUIRE UNA DIETA
76,8
30
20
37,1
10
0
PRENDERE MEDICINE
PRATICARE AUTOANALISI
La “compliance” attuale dei pazienti di Tipo 2
I pazienti diabetici di tipo 2 presentano gradi declinanti di “compliance” complessiva (“del
tutto” + “in parte”) passando da un massimo rappresentato dal prendere medicine (9 su
10) ad un minimo rappresentato dal fare esercizio fisico (neppure 4 su 10).
Con riguardo alla “compliance “ regolare (“del tutto”) si osservano sostanzialmente tre
livelli:
¾ il primo rappresentato dal prendere medicine (4 su 10);
¾ il secondo (pari a poco più di un quarto del primo) costituito dal praticare l’auto-analisi
e dal rispetto della organizzazione giornaliera;
¾ il terzo, a livelli minimi, dato dal seguire una dieta e fare esercizio fisico.
LA “COMPLIANCE” ATTRIBUITA AI PAZIENTI DI TIPO 2 (%)
DEL TUTTO
IN PARTE
100
9O,7
90
80
72,2
66,9
70
50,3
55,6
60
50
38,4
58,3
40
55,6
30
20
53,0
40,4
37,1
10
13,9
11,3
0
PRENDERE MEDICINE
PRATICARE AUTOANALISI
ORGANIZZAZIONE
GIORNALIERA
2,6
1,3
SEGUIRE UNA DIETA
FARE ESERCIZIO FISICO
La “compliance” attuale dei pazienti di Tipo 1 e di Tipo 2 al confronto
I pazienti diabetici di tipo 1 presentano, in generale, livelli più elevati di “compliance”
globale (“del tutto” + “in parte”) rispetto ai pazienti di tipo 2 (plausibilmente la più giovane
età e le maggiori attese di vita conferiscono loro maggiore forza di volontà e capacità di
applicazione rispetto ai primi).
La differenza tra i due tipi di pazienti è minima per quanto riguarda la assunzione di
medicine (5 punti percentuali) ma aumenta progressivamente passando agli altri aspetti,
sino a raggiungere il suo massimo nel caso dell’esercizio fisico (50 p.p.).
In generale, gli indici di “compliance” regolare (“del tutto”) sono piuttosto contenuti, salvo
per quanto riguarda l’assunzione di medicine (con i pazienti di tipo 1 quasi il doppio più
ottemperanti di quelli di tipo 2).
LA “COMPLIANCE” ATTRIBUITA AI PAZIENTI DI TIPO 1 E DI TIPO 2 (%)
(del tutto + in parte)
TIPO 1
100
TIPO 2
96,0
90,7
90
88,8
88,1
86,8
87,4
80
72,2
70
66,9
60
55,6
50
38,4
40
30
20
10
0
PRENDERE MEDICINE
PRATICARE AUTOANALISI
ORGANIZZAZIONE
GIORNALIERA
FARE ESERCIZIO FISICO
SEGUIRE UNA DIETA
LA “COMPLIANCE” ATTRIBUITA AI PAZIENTI DI TIPO 1 E DI TIPO 2 (%)
(del tutto)
TIPO 1
TIPO 2
100
90
80
76,8
70
60
50
40,4
40
37,1
30
20
13,9
14,6
11,3
12,6
11,9
10
1,3
2,6
0
PRENDERE MEDICINE
PRATICARE AUTOANALISI
ORGANIZZAZIONE
GIORNALIERA
FARE ESERCIZIO FISICO
SEGUIRE UNA DIETA
La definizione di paziente “totalmente disciplinato” e i problemi che
possono ostacolare il controllo del diabete
La definizione di paziente “totalmente disciplinato” condivisa dai medici specialistici
rimanda principalmente alla responsabilità del medico: predominano, infatti, le
segnalazioni “segue tutte le mie istruzioni” e “segue quasi tutte le mie istruzioni”.
I riferimenti alla capacità di autocontrollo dei pazienti (“è responsabile, motivato,
metodico”, “sa controllarsi”, “non trascura alcun aspetto della terapia”, “si prende cura di
sé” e, più, in dettaglio “rispetta il programma alimentare”) si collocano in secondo piano.
I problemi che ostacolano l’effettivo controllo del diabete da parte dei pazienti sono
molteplici: i 15 dell’elenco proposto ai medici specialistici riguardano in media il 27% dei
pazienti diabetici, spaziando da un minimo del 17% circa ad un massimo del 39%.
I problemi principali sono la mancata realizzazione della gravità della patologia e la
mancata organizzazione della routine quotidiana, seguiti dalla mancata accettazione
della malattia e dai problemi di carattere economico.
Merita rilevare che i medici specialistici ritengono che circa il 25%-30% dei loro pazienti
abbia problemi collegati con il welfare (“mancanza di fondi pubblici adeguati”, “problemi di
impiego”, “mancanza d’istruzione”, “mancanza di supporto adeguato da parte della
comunità”, “povertà”, ecc.)
DEFINIZIONE DI PAZIENTE “TOTALMENTE DISCIPLINATO” (%)
0
5
10
15
20
25
30
35
32,5
SEGUE TUTTE LE MIE ISTRUZIONI
SEGUE QUASI TUTTE LE MIE
ISTRUZIONI
30,5
E' RESPONSABILE, MOTIVATO,
METODICO
22,5
19,9
SA AUTOCONTROLLARSI
NON TRASCURA NESSUN
ASPETTO TERAPIA
18,5
RISPETTA IL PROGRAMMA
ALIMENTARE
18,5
17,2
SI PRENDE CURA DI SE'
HA ACCETTATO LA PROPRIA
CONDIZIONE
13,2
HA BUON CONTROLLO GLICEMICO
13,2
E' BENE INFORMATO SUL DIABETE
CONTROLLA IL TASSO DI
GLUCOSIO
12,6
10,6
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
% DI PAZIENTI CUI POSSONO ESSERE ATTRIBUITI I SEGUENTI
PROBLEMI (%)
0
5
10
15
20
25
30
35
40
38,7
NON REALIZZANO GRAVITA' DIABETE
36,4
NON ORGANIZZANO ROUTINE QUOTIDIANA
33,0
NON ACCETTANO LA REALTA' DELLA MALATTIA
32,5
HANNO PRESSIONI, PROBLEMI FINANZIARI
29,5
MANCANZA FONDI PUBBLICI PER CURA DIABETE
HANNO PROBLEMI LEGATI ALL'IMPIEGO
28,7
MANCANZA DI ISTRUZIONE IN GENERALE
28,7
HANNO SALUTE CAGIONEVOLE IN GENERALE
26,4
HANNO SUPPORTO SANITARIO INADEGUATO
26,3
HANNO SUPPORTO FAMILIARE INSUFFICIENTE
26,1
23,8
LA COMUNITA' NON OFFRE ASSISTENZA ADEGUATA
22,7
RIFIUTA LA TERAPIA D'INSULINA
20,1
HANNO DIFFICOLTA' DI TRASPORTO
19,3
POVERTA'
PROBLEMI LEGATI CULTURA O RELIGIONE
16,6
MEDIA: 27,3%
I metodi utilizzati per incoraggiare i pazienti a seguire le
raccomandazioni mediche
Il dialogo/la spiegazione sono i metodi più utilizzati dai medici specialistici per
incoraggiare i pazienti a seguire le loro raccomandazioni e istruzioni: la spiegazione della
patologia, la spiegazione dei benefici immediati per la salute in generale e la spiegazione
dei rischi derivanti da possibili complicazioni.
Seguono la preparazione alle auto-analisi e l’aiuto a pianificare l’organizzazione della vita
quotidiana. Piuttosto diffusi sono anche il parlare con i familiari e l’indirizzare i pazienti
verso specifici infermieri specialistici, mentre non manca neppure chi ricorre alla minaccia
di dover utilizzare l’insulina.
METODI UTILIZZATI PER INCORAGGIARE I PAZIENTI A SEGUIRE
LE RACCOMANDAZIONI DELLO SPECIALISTA (%)
SEMPRE
0
20
40
SPIEGARE I BENEFICI IMMEDIATI
SULLA SALUTE
80
100
9,3
78,0
SPIEGARE I RISCHI DI POSSIBILI
COMPLICAZIONI
20,7
73,3
PREPARARLI ALL'AUTO-ANALISI
21,3
57,0
AIUTARLI A PIANIFICARE
ORGANIZZAZIONE QUOTIDIANA
38,3
47,0
DIRE CHE DOVRANNO INIZIARE
L'INSULINA
18,1
PARLARE CON I LORO FAMILIARI
16,8
INDIRIZZARLI VERSO UN
INFERMIERE
16,1
INDIRIZZARLI VERSO UN ALTRO
SPECIALISTA
60
87,3
SPIEGARE LORO IL DIABETE
PARLARE DELLE LORO
RESPONSABILITA'
SPESSO
6,8
4,7
INDIRIZZARLI VERSO UN
2,1 3,4
FARMACISTA
DIRE CHE NON POTRETE PIU'
1,34,0
VISITARLI
40,9
28,2
57,0
41,6
28,8
38,9
ASPETTI PSICOLOGICI DELLA CURA DEL
DIABETE
I problemi psicologici dei pazienti diabetici
Il diabete è accompagnato da precisi riflessi problematici sulla psiche dei pazienti: in
primo piano campeggia la paura di dover iniziare ad usare l’insulina (che l’ampia
maggioranza dei diabetici “vive” come un insuccesso: cioè la dimostrazione della propria
incapacità di seguire la cura), seguita da una più generica paura di un possibile
peggioramento della malattia o di possibili complicazioni e da una più specifica paura di
possibili episodi di glicemia.
Inoltre, il peso è fonte di ansia per larga parte dei pazienti, mentre il diabete viene
vissuto dai più come un impedimento a fare ciò che realmente si vorrebbe.
PROBLEMI PSICOLOGICI DEI PAZIENTI DIABETICI (%)
LA MAGGIOR PARTE
PIU' DI META'
MENO DI META'
0
POCHI O NESSUNO
25
50
75
57,3
L’idea di dover iniziare ad usare l’insulina mi preoccupa molto
100
31,3
8,0 0,7
Ho sempre paura che la malattia possa peggiorare
33,3
40,0
21,3
La possibilità di complicazioni mi spaventa molto
31,8
44,4
17,2
29,1
Ho molta paura che possano verificarsi episodi di ipoglicemia
34,4
25,8
Il mio peso è per me fonte di ansia
Iniziare ad usare l’insulina vorrebbe dire che non ho seguito le mie cure in
maniera corretta
11,4
Il diabete è per me fonte di preoccupazioni circa il mio futuro economico
8,8
20,4
Mi preoccupo di non riuscire a farmi carico delle responsabilità familiari in
futuro
7,4
24,2
Spesso, spiegare le cose al medico mi crea grandi difficoltà 2,7
Ho dei seri problemi linguistici quando cerco di comunicare con i medici 2,0
11,3
27,5
26,2
29,9
37,4
40,3
20,9
23,5
63,5
18,7
14,0
11,3
29,1
34,2
Nell’osservanza della dieta raccomandatami, la mia religione e la mia cultura
3,4 5,4
sono fonte di problemi e ostacoli
7,3
21,2
41,7
Quando mi sento in ansia o depresso/a, non ho nessuno a cui rivolgermi
41,3
32,7
5,3
29,8
39,7
17,9
Sento che il diabete mi impedisce di fare ciò che realmente vorrei
5,3
30,5
36,4
23,2
5,3
33,3
46
I disturbi psicologici dei pazienti diabetici
Passando dai problemi psicologici d’ordine più generale connessi con la patologia del
diabete alle vere e proprie sindromi psicologiche derivanti da essa, si osserva che:
¾ oltre un terzo dei pazienti soffre di stress e altrettanti di ansia (senza particolari
differenze tra pazienti di tipo 1 e di tipo 2);
¾ circa il 30% dei pazienti rifiuta la malattia (questo sintomo è un po’ più diffuso tra i
pazienti di tipo 2);
¾ la depressione affligge il 22% dei pazienti di tipo 1 e sale al 27-28% tra i pazienti di tipo
2.
Più difficile risulta per i medici specialistici pronunciarsi in tema di “esaurimento” dei
pazienti e di assenza di disturbi psicologici: si registrano, infatti, percentuali notevolmente
più basse di rispondenti rispetto alle sindromi sopra segnalate. Da queste basi più
ristrette di medici i pazienti “esauriti” vengono stimati intorno al 16% dei pazienti diabetici
sia di tipo1 sia di tipo 2, mentre i pazienti privi di disturbi psicologici rilevanti si attestano
sul 35-36% sempre di entrambi i tipi di pazienti diabetici.
% DI PAZIENTI CHE SOFFRONO DI DISTURBI PSICOLOGICI
DIRETTAMENTE CONNESSI AL DIABETE (%)
TIPO 1
STRESS
ANSIA
DEPRESSIONE
RIFIUTO DELLA MALATTIA
ESAURIMENTO
NESSUN DISTURBO PSICOLOGICO
% PAZIENTI
35,6
34,2
22,0
29,8
16,6
36,5
% RISPONDENTI
83,4
88,7
80,1
90,0
43,7
59,6
STRESS
ANSIA
DEPRESSIONE
RIFIUTO DELLA MALATTIA
ESAURIMENTO
NESSUN DISTURBO PSICOLOGICO
% PAZIENTI
33,7
35,5
27,6
31,8
15,9
37,2
% RISPONDENTI
86,8
90,0
83,4
90,7
57,6
62,9
TIPO 2
% DI PAZIENTI CHE SOFFRONO DI DISTURBI PSICOLOGICI,
CONFRONTO PER TIPI DI DIABETE (%)
TIPO 1
TIPO 2
40
35,6
35
36,5
35,5
33,7
37,2
34,2
31,8
29,8
30
27,6
25
22,0
20
16,6
15,9
15
10
5
0
STRESS
ANSIA
DEPRESSIONE
RIFIUTO DELLA
MALATTIA
ESAURIMENTO
NESSUN DISTURBO
PSICOLOGICO
Gli atteggiamenti dei medici specialistici nei confronti degli aspetti
psicologici del diabete e i rapporti con gli psicologi/psichiatri
Tra i medici specialistici predomina la convinzione di essere in grado di fornire ai propri
pazienti tutto il supporto psicologico di cui hanno bisogno, di essere in grado di capire e di
valutare i bisogni dei propri pazienti e, se necessario, di poter disporre facilmente di pareri
esterni su questioni psicologiche.
A fronte di tali convinzioni, si segnalano i seguenti dati di fatto:
¾ due medici specialistici su tre hanno coinvolto uno psicologo, o uno psichiatra, nella terapia
di un loro paziente diabetico (soprattutto a scopo di valutazione e di una eventuale terapia);
¾ il 28% dei medici specialistici (come segnalato in precedenza) indica nello
psicologo/psichiatra la figura professionale che vorrebbe più accessibile per i propri pazienti;
¾ i pazienti diabetici indirizzati personalmente verso uno psicologo/psichiatra dai medici
specialistici si attestano in media sul 13% per quanto riguarda il tipo 1 e sul 16% per quanto
riguarda il tipo 2.
Il motivo principale che potrebbe spingere i medici specialistici a coinvolgere più spesso uno
psicologo/psichiatra è rappresentato dal desiderio di aiutare i pazienti ad accettare il diabete.
Prudentemente, un medico su quattro ritiene che sia opportuno ricorrere allo psicologo solo
se i pazienti sono ansiosi o depressi.
ATTEGGIAMENTI DEGLI SPECIALISTI NEI CONFRONTI DEGLI
ASPETTI PSICOLOGICI DELLA CURA DEL DIABETE (%)
1
2
3
4
Sono in grado di dare ai miei pazienti tutto il supporto psicologico di cui hanno
bisogno
3,7
Sono in grado di capire e valutare i bisogni psicologici dei miei pazienti
3,7
Se ne ho bisogno, posso facilmente disporre di pareri esterni su questioni
emotive o psicologiche
3,6
Solo la mancanza di tempo mi impedisce di dare ai miei pazienti tutto il
supporto psicologico di cui hanno bisogno
3,0
La maggior parte dei miei pazienti diabetici non ha bisogno del supporto
psicologico di un professionista
3,0
Mi capita spesso di indirizzare i miei pazienti diabetici verso personale
specializzato per un supporto psicologico
Se avessi una formazione più completa, non mi servirebbe l’aiuto di uno
specialista per il supporto psicologico dei miei pazienti
Le questioni psicologiche giocano un ruolo secondario nell’ambito della noncompliance
5
2,8
2,4
2,3
Nota. Scala da 1 a 6, dove 1 corrisponde a “non concordo assolutamente” e 6 corrisponde a “concordo
completamente”
6
SPECIALISTI CUI E’ CAPITATO DI COINVOLGERE UNO PSICOLOGO O
UNO PSICHIATRA NELLA TERAPIA DI UN PAZIENTE DIABETICO (%)
NON RISPONDE
1,3%
NO
31,8%
SI'
66,9%
FINALITA’ DEL CONSULTO PSICOLOGICO/PSICHIATRICO (%)
ALTRO
3,0%
VALUTAZIONE
30,7%
TERAPIA
2,0%
ENTRAMBE
64,3%
Base: 66,9%
% DI PAZIENTI DIABETICI INDIRIZZATI PERSONALMENTE
VERSO UNO PISCOLOGO/PISCHIATRA (%)
18
16,2
16
14
13,4
12
10
8
6
4
2
0
TIPO 1
TIPO 2
MOTIVI CHE POTREBBERO SPINGERE A COINVOLGERE PIU
SPESSO UNO PSICOLOGO O UNO PSICHIATRA (%)
0
5
10
15
20
25
30
PER AIUTARE I PAZIENTI AD
ACCETTARE DIABETE
40
45
41,7
SOLO SE PAZIENTI DEPRESSI,
ANSIOSI
25,2
SE PROBLEMI PESO, DISORDINE
ALIMENTARE
15,2
PER PAZIENTI GIOVANI
12,6
IMPORTANTE COINVOLGERE
PSICOLOGO IN TERAPIA
12,6
DIPENDE DAI BISOGNI PAZIENTE
35
11,9
LA COMUNICAZIONE
Come migliorare la comunicazione tra il personale medico e la
comunicazione tra il medico specialistico e i suoi pazienti
Incontri e seminari regolari sono lo strumento di cui i medici specialistici avvertono il maggior
bisogno per migliorare la comunicazione tra il personale medico che si occupa della cura del
diabete. Quasi un medico specialistico su tre sente la necessità di poter disporre di più
tempo. Una quota appena inferiore auspica un maggior lavoro di squadra. Seguono quanti
ritengono che la soluzione stia in una maggiore formazione per il resto del personale medico.
Più articolate (cioè distribuite su un ventaglio più ampio) appaiono le opinioni in tema di come
migliorare la comunicazione tra il medico specialistico e i i pazienti diabetici:
¾ al primo posto si colloca il suggerimento di organizzare incontri/gruppi di supporto;
¾seguono le visite mediche più lunghe e in orari più agevoli e il parlare di più con i pazienti
(proposte che rimandano entrambe alla esigenza di avere più tempo);
¾ più oltre seguono altre 8 indicazioni analitiche (per un totale di 11, a fronte delle 6 relative a
come migliorare la comunicazione tra il personale medico).
COME MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE TRA IL PERSONALE
MEDICO CHE SI OCCUPA DELLA CURA DEL DIABETE (%)
0
5
10
15
20
25
30
35
INCONTRI E SEMINARI REGOLARI
45
50
47,7
31,8
PIU' TEMPO
PIU' LAVORO DI SQUADRA TRA
PERSONALE MEDICO
27,8
PIU' FORMAZIONE PER I MEDICI
23,2
MIGLIORARE LO SCAMBIO
ELETTRONICO DELLE
INFORMAZIONI
C'E' BISOGNO DI PIU' PERSONALE
MEDICO
40
17,2
14,6
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
COME MIGLIORARE LA COMUNICAZIONE TRA IL MEDICO
SPECIALISTA E I PAZIENTI DIABETICI (%)
0
5
10
15
20
25
30
ORGANIZZARE INCONTRI/GRUPPI
DI SUPPORTO
31,1
VISITE MEDICHE PIU' LUNGHE E IN
ORARI PIU' AGEVOLI
28,5
PARLARE DI PIU' CON I PAZIENTI
28,5
MOTIVARE L'INTERESSE DEL
PAZIENTE
19,9
AUMENTARE LA CONOSCENZA DEL
DIABETE
18,5
16,6
PREPARARE MEGLIO I PAZIENTI
CONVINCERE IL PAZIENTE AD
ASSUMERSI LA RESPONSABILITA'
15,9
COINVOLGERE I FAMILIARI DEI
PAZIENTI
VISITE PIU' FREQUENTI
PIU' INFERMIERI SPECIALIZZATI
INFORMAZIONI MIGLIORI/PIU'
CHIARE
35
12,6
11,9
11,3
10,6
La somma supera 100% in quanto erano possibili più risposte
ASPETTI GENERALI DELLA CURA DEL
DIABETE IN ITALIA
Aspetti generali della cura del diabete in Italia
La sezione finale del questionario mutuato dallo studio DAWN International proponeva 32
affermazioni attinenti alla cura del diabete in Italia, in merito alle quali veniva chiesto ai medici
specialistici di pronunciarsi utilizzando una scala da 1 a 6, nella quale 1 corrisponde a “non
concordo assolutamente” e 6 corrisponde a “concordo completamente”.
Le slide che seguono mostrano i “voti” conseguiti dalle varie frasi, ordinate per grado
decrescente di accordo. Merita rilevare che:
¾ i medici specialistici intervistati, in generale, si sentono pienamente preparati ad affrontare
il diabete;
¾ ritengono, quasi alla unanimità, che “bisognerebbe enfatizzare la necessità di prevenire il
diabete attraverso uno stile di vita più sano ed una dieta equilibrata”.
Per una visione analitica delle opinioni dei medici specialistici, si rimanda alla lettura delle
tavole che seguono.
ACCORDO/DISACCORDO CON UNA SERIE DI PROPOSIZIONI
(PAG. 1 DI 4)
1
2
3
4
5
6
Il diabete è una delle patologie sulle
quali sono meglio preparato/a
5,5
Bisognerebbe enfatizzare la necessità
di prevenire il diabete attraverso uno
stile di vita più sano e una dieta
equilibrata
5,5
Si dovrebbe organizzare una
campagna di sensibilizzazione sul
tema del diabete, mirata alle persone a
rischio.
5,1
Lo screening per le persone
appartenenti a categorie a rischio
dovrebbe essere gratuito o esentasse.
5,1
Le autorità sanitarie dovrebbero
cercare di comprendere meglio le
problematiche del diabete.
5,1
La formazione di base degli infermieri
dovrebbe prevedere un’enfasi
maggiore sul diabete e sulle sue cure
5,1
Qualsiasi campagna di
sensibilizzazione si dovrebbe
concentrare sulla prevenzione del
diabete di Tipo 2.
5,0
Nota. Scala da 1 a 6, dove 1 corrisponde a “non concordo assolutamente” e 6 corrisponde a “concordo
completamente”
ACCORDO/DISACCORDO CON UNA SERIE DI PROPOSIZIONI
(PAG. 2 DI 4)
1
2
3
4
5
I pazienti dovrebbero poter contare su infermieri specialistici più
qualificati/specialisti nell’educazione dei pazienti diabetici
4,9
I medici dovrebbero comprendere meglio le possibili conseguenze
psicologiche del diabete
4,9
Anche gli infermieri generici dovrebbero essere formati alla cura del diabete
4,9
La cooperazione tra le industrie farmaceutiche e gli operatori sanitari sul tema
del diabete dovrebbe rappresentare una priorità
4,9
Gli infermieri dovrebbero rivestire un ruolo di maggiore rilevanza nello
screening e nella gestione del diabete.
4,8
Nel mio ambulatorio il diabete sta diventando la malattia a diffusione più
rapida.
4,8
Tra i membri del personale medico coinvolti nella cura del diabete, la qualità
della comunicazione dovrebbe essere migliore
4,8
I medici dovrebbero avere a loro disposizione opportunità di formazione postlaurea migliori
4,7
Ai pazienti con problemi linguistici si dovrebbe fornire più aiuto
4,7
Nota. Scala da 1 a 6, dove 1 corrisponde a “non concordo assolutamente” e 6 corrisponde a “concordo
completamente”
6
ACCORDO/DISACCORDO CON UNA SERIE DI PROPOSIZIONI
(PAG. 3 DI 4)
1
2
3
4
5
In futuro, alla cura del diabete
dovrebbe essere data una priorità
maggiore rispetto a quella delle altre
malattie.
4,6
Per il sistema d’assistenza sanitaria, il
diabete è una delle malattie dai costi di
cura più elevati
4,6
I medici dovrebbero comprendere più
a fondo le differenti etnie e culture
4,6
L’accesso a psicologi e psichiatri, ai fini
di un consulto o di una terapia di
sostegno, dovrebbe essere reso più
agevole
4,6
Ai pazienti dovrebbe essere fornito
materiale informativo migliore
4,5
L’assistenza sanitaria in Italia è bene
organizzata per quanto riguarda la
gestione e la cura di malattie croniche
come il diabete.
4,2
Ho a che fare con un numero sempre
crescente di pazienti affetti da
complicazioni dovute al diabete.
4,2
Nota. Scala da 1 a 6, dove 1 corrisponde a “non concordo assolutamente” e 6 corrisponde a “concordo
completamente”
6
ACCORDO/DISACCORDO CON UNA SERIE DI PROPOSIZIONI
(PAG. 4 DI 4)
1
2
3
4
3,9
Spesso prendo parte a test clinici
Un uso precoce dell’insulina, a lungo termine, diminuirebbe i costi per la cura
del diabete
3,7
Preferisco ritardare l’inizio della somministrazione orale di farmaci finchè non è
assolutamente necessaria
3,3
Preferisco ritardare l’inizio della terapia di insulina finchè non è assolutamente
necessaria
3,3
3,0
Il sistema di retribuzione dei medici è un limite per la cura effettiva del diabete
Spesso consulto (altri) medici specializzati nella cura del diabete prima di
prescrivere complesse terapie combinate di farmaci orali
2,7
Le attuali direttive per la cura del diabete non sono appropriate per gli
ambulatori simili a quelli dove lavoro io.
2,5
Una diagnosi precoce, a lungo termine, aumenterebbe i costi generali per la
cura del diabete
Le spese che i pazienti devono sobbarcarsi per l’insulina e le apparecchiature
sono un limite per la cura effettiva del diabete
5
2,4
2,2
Nota. Scala da 1 a 6, dove 1 corrisponde a “non concordo assolutamente” e 6 corrisponde a “concordo
completamente”
6