OASI - Comune di Venezia
Transcript
OASI - Comune di Venezia
OASI DUNE DEGLI ALBERONI COMUNE DI VENEZIA MUNICIPALITÀ LIDO PELLESTRINA PROVINCIA DI VENEZIA NEWS LETTER DELL’OASI DEGLI ALBERONI A CURA DEL COMITATO DI GESTIONE WWF – DICEMBRE 2008 SI APRE UN NUOVO ANNO PER LA GESTIONE DELL’OASI DEGLI ALBERONI BILANCI E PROGETTI Il nuovo impianto idrico antincendio garantisce la sicurezza nell’area Jacopo Capuzzo (Presidente Comitato Oasi WWF Dune degli Alberoni) rosegue nel 2009 l’attività di gestione dell’oasi degli Alberoni da parte del locale Comitato WWF, in virtù della convenzione con il Comune di Venezia. Continua anche la collaborazione con la Cooperativa “Il Cerchio”, che ha svolto efficacemente la pulizia manuale della spiaggia e il controllo ambientale all’interno dell’oasi. È importante ricordare che la cooperativa utilizza personale delle categorie svantaggiate, svolgendo di fatto un’attività a forte valenza sociale, di cui il WWF non può che essere orgoglioso perché si va ad aggiungere alle funzioni di protezione e conservazione della natura e all’educazione ambientale, presupposti fondanti della nostra associazione. Una presenza costante all’interno dell’oasi, sembra quasi scontato dirlo, è quella del Servizio Forestale Regionale, che si traduce in un impegno serio e discreto di progettazione e realizzazione di interventi di conservazione e ripristino P Operazioni di pulizia della pineta Veduta della pineta dell’oasi degli Alberoni del patrimonio ambientale della pineta. Oltre al compito assegnatogli istituzionalmente, il Servizio Forestale svolge attraverso i suoi operai sul campo, attività di prevenzione, sorveglianza, informazione ai visitatori e conoscenza dinamica del territorio. Come importante novità, nel novembre 2008, è stato sperimentato il funzionamento dell’impianto idrico antincendio, realizzato dal Servizio Forestale Regionale grazie alla sinergia con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco, la Protezione Civile, il Comune di Venezia, la Municipalità di Lido-Pellestrina e la collaborazione del Golf Club del Lido. Si tratta di una sospirata tappa alla quale si è giunti dopo un dibattito tecnico iniziato molti anni fa, che costituisce un risultato fondamentale per la sicurezza della pineta e di tutta l’oasi. L’attività di gestione dell’area ad opera del WWF prosegue dal 2002, grazie alle risorse stanziate dal Comune di Venezia e si sta ampliando anche grazie alla preziosa opera prestata dai volontari del Comitato locale. Importante è stato finora anche il coinvolgimento di altre consolidate realtà come il Comitato Festeggiamenti Malamocco, l’Associazione Astrofili Lidensi e il Gruppo Scout del Lido, intervenute per rendere più bella l’annuale festa nazionale delle oasi WWF, per proporre delle visite guidate sotto le stelle del cielo estivo o per fare la pulizia straordinaria della spiaggia. Ma tutto ciò non sarebbe stato altrettanto piacevole e soddisfacente per noi che abbiamo l’onere e l’onore di curare quest’area, se non vi fosse stata la forte risposta della popolazione lidense, delle scuole e dei visitatori “foresti” che hanno scelto numerosi di frequentare l’oasi. A tutti essi va il mio ringraziamento e l’augurio che si siano trovati bene e che possano tornare ancora. News letter dell’Oasi degli Alberoni a cura del Comitato di gestione WWF 2 LE MOLTE ATTIVITÀ NELL’OASI WWF DEGLI ALBERONI NEL CORSO DEL 2008 SCUSATE SE SON POCHE Giampiero Piva (Collaboratore del Comitato WWF per le attività di informazione e comunicazione) n successo è dir poco per definire le attività che si sono svolte nell'oasi WWF delle Dune degli Alberoni, grazie alla collaborazione dell' Assessorato all' Ambiente e dell'Ufficio Educazione Ambientale del Comune di Venezia, della Municipalità di Lido e Pellestrina, della Coop. il Cerchio e della sezione WWF di Venezia. Il programma rientrava in un progetto di più largo respiro, voluto dalla Sezione di Venezia, che ha permesso di far conoscere le bellezze naturalistiche della nostra laguna. La presentazione delle attività si è svolta presso la biblioteca Civica di Mestre con l'intervento del naturalista Michele Zanetti e del presidente del Comitato di gestione, Jacopo Capuzzo. Già a partire dal mese di Aprile sono state proposte le prime visite guidate in oasi; dalla prima che ha dato la possibilità di una visione globale del territorio, a seguire, quelle più particolareggiate sulla flora delle dune e quelle di carattere storico-naturalistico. Alla tradizionale biciclettata del 1 maggio si è associata una breve visita guidata all'oasi con un vero boom di presenze. La festa nazionale delle oasi WWF del 25 maggio, svoltasi presso il parco della colonia Inpdap, ha avuto un discreto successo; ha dato la possibilità ai presenti di usufruire durate l'intera giornata di visite guidate e di ricevere documentazine specifica non solo sull'oasi, ma anche sul risparmio energetico, sul cambiamento climatico e sulla gestione dei rifiuti. Una novità rispetto agli anni precedenti sono state le passeggiate notturne in oasi con una massiccia presenza di bambini che hanno potuto avvicinarsi alla quiete e al magico mondo del bosco e delle dune. In collaborazione con l'Associazione Astrofili Veneziani del Lido si sono potute fare così due uscite alla scoperta del cielo stellato, compresa la notte di San Lorenzo. La chiarezza e la semplcità di esposizione hanno potuto fornire gli strumenti minimi per il riconoscimento delle costellazioni. Nonostante il programma fosse già denso, sono state accettate ulteriori iniziative: dalla visita guidata alla sezione WWF di Pa- U Una visita guidata all’oasi di una scuola elementare del Lido dova e Vicenza, a quelle dei ragazzi dei campi estivi WWF che per la prima volta sono sbarcati in laguna. Di grande interesse per le scuole del Lido è sta l'iniziativa dedicata all'inanellamentro degli uccelli: i bambini delle classi elementari del nostro territorio hanno potuto vedere le modalità dell'inanellamento degli uccelli, che permette di studiarne la migrazione. Altra iniziativa, una giornata ecologica in oasi, organizzata insieme al contributo della Municiplità di Lido e Pellestrina, e con la partecipazione dell'Associzione scoutistica del Lido e di Veritas. L’importanza di tale giornata, che è stata partecipata da parecchie persone, è stata quella di sensibilizzare i presenti alle modalità di raccolta e gestione dei rifiuti. Nelle venti attività proposte sono state coinvolte 556 persone, di cui 207 adulti, 197 bambini, 96 ragazzi, 56 soci WWF, valori nettamente superiori ad ogni aspettatva. Per sensibilizzare l'elevato numero di persone che frequentavano l'oasi per turismo balneare, grazie alla gentile concessione del'Inpdap, è stato possibile allestire un punto informativo aperto tutti i sabati, domeniche e festività dai primi giorni di giugno ai primi di settembre. Il risultato è stato molto positivo: in 35 giorni di apertura, per un totale di 120 ore, sono stati 748 gli utenti che si sono fermati per chiedere informazioni. A tal proposito sono stati consegnati 562 opuscoli sull'oasi, ed altri 450 su varie tematiche ambientali. Vogliamo anche ricordare tutte quelle attività nascoste che permettono di mantenere lo stato natuale dell'oasi: la sistemazione della cartellonistica, la limitazione di aree soggette a nidificazione, la sorveglianaza, la pulizia manuale della spiaggia e la raccolta differenziata, introdotta da quest'anno. Un ringraziamento particolare a tutti quelli che hanno collborato nella gestione dell'oasi: Servizi Forestali di Treviso e Venezia che gestiscono l'area della Pineta, Associazione Astrofili Veneziani, Centro Vacanze Inpdap, Bruno e Renata, Paolo, Annalisa, Fabio, Renato, Bepi, Matteo, i volontari, Aldo, Patrizio, Bodi, Anna, la Coperativa il Cerchio, Veritas, la Coperativa Linfa, la sezione WWF di Venezia e il Comitato di gestione, sperando proprio di non aver dimentcato nessuno. 3 News letter dell’Oasi degli Alberoni a cura del Comitato di gestione WWF ALCUNI COMPORTAMENTI DA EVITARE LA FRUIZIONE DELL’OASI Fabio Cavolo (naturalista) uso di un territorio fragile come quello litoraneo richiede la consapevolezza degli effetti, non sempre immediati e visibili, che le nostre azioni possono provocare. Nonostante esistano numerose norme a tutela dell’ambiente delle dune degli Alberoni, menzionate sulla cartellonistica presente, esse non vengono sempre recepite dalle persone che abitualmente frequentano il territorio, che le giudicano talvolta eccessive o inutili. Il territorio dell’oasi degli Alberoni è in gran parte libero alla circolazione delle persone, e proprio per questo è necessario che quanti lo frequentano siano al corrente dei danni che possono provocare. Si vuole chiarire innanzitutto un aspetto, che spesso suscita perplessità, riguardante la modalità di pulizia dell’arenile. Da tempo non viene più effettuata la pulizia meccanica della spiaggia, passando alla raccolta manuale del solo materiale plastico, di manufatti e oggetti pericolosi. Questa misura serve a garantire l’insediamento della vegetazione pioniera e la formazione delle dune embrionali dove vivono specie animali rare e a rischio di estinzione. Quindi anche i frequentatori della fascia deputata alla balneazione dovrebbero essere maggiormente consapevoli dell’importanza di questo ambiente, accettando le modalità di gestione, contribuendo a conservarne l’integrità evitando di danneggiare la flora pioniera che vi si insedia. Un altro ambiente di particolare pregio è rappresentato dal sistema delle dune fisse, caratterizzate da una copertura vegetale uniforme, quasi sempre riferibile all’associazione del tortulo-scabioseto, habitat prioritario L’ ai sensi delle direttiva europea Natura 2000, che svolge un’azione di consolidamento naturale della duna. Dove la coltre vegetale viene danneggiata lasciando esposta la sabbia nuda si attivano immediatamente i processi di erosione ad opera del vento che asporta la sabbia causando la progressiva ed irreversibile distruzione della duna consolidata che non potrà mai più riformarsi nello stesso luogo. Il fenomeno è visibile lungo i numerosi sentieri che si sono formati per il ripetuto transito di persone, ma è particolarmente grave quando viene spianata la sommità della duna, spesso con l’uso di attrezzi, per creare delle piazzole. Uno degli effetti collaterali della manomissione della fascia dunosa è la massiccia proliferazione di specie esotiche la cui diffusione è legata inequivocabilmente alla libera circolazione di uomini e mezzi e favorita dalla presenza di sabbie nude.Viene così alterata profondamente la composizione floristica degli habitat coinvolti, con la perdita di specie pregiate a favore delle specie aliene che possono talvolta sostituirsi completamente a quelle autoctone. Questo problema è particolarmente sentito dato che la specie maggiormente invasiva è la graminacea Cenchrus incertus, particolarmente fastidiosa perché produce dei caratteristici frutti spinosi verso fine estate, scoraggiando chiunque ad addentrarsi tra le dune. Un’altra regola da rispettare è il divieto di accendere fuochi, divieto che dovrebbe essere ovvio, ma che non viene sempre rispettato. Particolarmente insidiosi sono i fuochi accesi nella pineta, dove purtroppo si sono ve- Molto pericolosi sono i danni arrecati da fuochi accesi nella pineta rificati numerosi casi di incendio che hanno interessato vaste porzioni di bosco, perché il fuoco può covare per giorni al di sotto della coltre di aghi di pino, per poi divampare all’improvviso. Ma si osservano anche tracce di fuochi accesi sulle dune, tra le erbe secche, e sull’arenile, non sempre a distanza di sicurezza dalla vegetazione.Anche in questo caso, oltre alla distruzione di flora e fauna pregiate, si assiste ad una immediata ripresa della vegetazione a favore di specie opportuniste invasive come i rovi e le robinie. Ma la cosa più grave è senza dubbio la circolazione illegittima di mezzi motorizzati che per puro diporto, soprattutto al di fuori del periodo balneare, percorrono la battigia e spesso attraversano il cordone delle dune mobili e l’area retrodunale, spingendosi fino alla sommità delle dune consolidate, con effetti devastanti sulla morfologia delle dune e sulla vegetazione, favorendo fortemente il processo di diffusione delle specie esotiche. Un altro comportamento non consentito,è lasciare liberi i cani, soprattutto all’interno della pineta. Il proprietario del cane è sempre convinto della bontà del proprio animale, ma in un’area protetta non si deve garantire solo l’incolumità delle persone, ma anche quella delle specie selvatiche che la popolano. L’ambiente naturale litoraneo è divenuto ormai una rarità, essendo relegato lungo le nostre coste a pochi frammenti ormai soffocati dall’espansione delle strutture balneari. È quindi un dovere di quanti possono usufruire liberamente di un ambiente protetto contribuire alla sua conservazione, evitando comportamenti non consentiti. Danni evidenti caausati da mezzi motorizzati News letter dell’Oasi degli Alberoni a cura del Comitato di gestione WWF 4 GLI ABITANTI DELLE DUNE DEGLI ALBERONI Paolo Perlasca (Referente Rete Natura 2000 - WWF Veneto) l territorio degli Alberoni è conosciuto per il sistema di “dune bianche” ad Ammophila, uno dei meglio conservati del litorali sabbiosi dell’Alto Adriatico, per la pineta di circa 30 ettari, e per gli habitat naturali tra cui le “dune grigie” con praterie aride a Tortulo-Scabiosetum. Ma altrettanto importanti sono gli animali abitanti di questa area prevalentemente sabbiosa e arida. I censimenti faunistici - eseguiti da esperti naturalisti incaricati dal WWF - hanno messo in evidenza alcune specie anche rare.Tra queste il fratino, piccolo limicolo, che continua a nidificare sull’arenile degli Alberoni con alterne fortune, soprattutto per la massiccia presenza di bagnanti di inizio estate. O la beccaccia di mare, che in laguna di Venezia nidifica sulle barene interne e usa la spiaggia degli Alberoni come sito di alimentazione. Altra specie importante è il gruccione, con una delle più importanti colonie della provincia di Venezia fino a 30 nidi: anche quest’anno ha nidificato sulle alte dune comprese tra gli Stabilimenti Balneari e il Murazzo Zendrini.Addentrandoci verso l’interno si possono avvistare rapaci tra cui falchi e poiane, soprattutto durante il periodo migratorio: il raro falco pecchiaiolo o il falco lodo- I rospo smeraldino fratino laio, oltre al gheppio, agli Alberoni nidificante nella pineta.Tre anni fa era stata avvistata l’albanella minore che qui forse in futuro potrebbe nidificare nelle ampie praterie umide retrodunali. E poi l'elegante sparviere a caccia di passeri e cardellini.Tra i rapaci notturni si possono udire l'assiolo e il gufo, che nidifica in pineta ed è assai utile perchè predatore di topi. All’interno della pineta molti sono i passeriformi che nidificano tra cui usignolo, capinera, canapino, occhiocotto e zigolo nero, soprattutto in vicinanza delle praterie aride. Assai numeroso sulle dune degli Alberoni è il cardellino, che si nutre di semi di alte piante erbacee. Una delle specie più interessanti è sicuramente il succiacapre, specie crepuscolare dal suggestivo canto notturno e dal volo simile ad un falco, che nidifica agli Alberoni con almeno 4 coppie, dopo una lunga migrazione dall’Africa. Il picchio rosso maggiore utilizza il tronco di vecchi alberi morti per andare a caccia di insetti. Il rigogolo dal canto flautato e dagli sgargianti colori nero-gialli nidifica al confine tra il golf e la pineta. Nelle pozze d’acqua dolce sono presenti il martin pescatore e anche il tarabusino, caratteristico dei canneti.Tra le specie di anfibi e rettili agli Alberomartin pescatore ni una menzione speciale va al biacco o “carbonasso”, serpente lungo fino a 2 metri, ed alla lucertola campestre, 2 specie tutelate dalla Direttiva “Habitat” 92/43/CEE, al pari dell’anfibio rospo smeraldino, tipico degli stagni litoranei presenti nelle depressioni interdunali ed una volta assai più diffuso agli Alberoni. Oggi al Lido è sul rischio di estinzione per la sempre più diffusa edificazione del litorale e per la bonifica dei fossati. Una delle cause infatti maggiori del rischio di scomparsa della biodiversità dei litorali è la frammentazione sempre maggiore degli habitat ed il consumo fisico di suolo, occupato sempre più da case e strade, che sta mettendo a rischio la naturalità del territorio e provoca la scomparsa di siti adatti alla nidificazione dell’avifauna ed alla riproduzione degli anfibi. A questo si aggiunge l’incremento avvenuto in questi ultimi anni del turismo balneare anche agli Alberoni, che può contribuire a diminuire gli spazi utili per gli animali gli abitanti più importanti dell’Oasi. OASI DUNE DEGLI ALBERONI PER INFORMAZIONI COMITATO OASI WWF DUNE DEGLI ALBERONI c/o WWF VENETO Via E. Bonaiuti, 38 – 30171 Mestre-Venezia Tel. 041.971384 [email protected] COMUNE DI VENEZIA Osservatorio Naturalistico della Laguna S. Croce, 1704 – 30135 Venezia Tel. 041.2759567 [email protected] gruccione succiacapre REDAZIONE Annalisa Busetto e Marco Favaro TESTI Fabio Cavolo, Paolo Perlasca, Jacopo Capuzzo, Giampietri Piva FOTO Stefano Castelli, Fabio Cavolo, Paolo Perlasca, Matteo Zacchigna DESIGN Carlo Maria Biadene STAMPA Compuservice, Venezia gufo comune AIUTACI a conservare gli ultimi ambienti del litorale veneziano LE QUOTE WWF PER ISCRIVERSI O RINNOVARE Socio Ordinario E 30,00 Socio Junior (fino a 14 anni) E 18,00 Socio Giovanile (14 - 18 anni) E 18,00 Socio Sostenitore E 60,00 Socio Famiglia (nucleo famil.)* E 50,00 Socio Famiglia Sostenitore\ E 90,00 Panda Club (classe scolastica)* E 35,00 Soci Millennium Club E300,00 * l’iscrizione per socio famiglia o Panda Club si intende collettiva per famiglia o classe scolastica COME FARCI AVERE IL TUO CONTRIBUTO 1) tramite conto corrente postale intestato a: Associazione Italiana per il WWF, Via Po 25/c 00198 Roma, c.c.p. 323006 (specifica la causale del versamento e la data di nascita); 2) Puoi iscriverti direttamente all’=asi degli Alberoni con un costo agevolato. PER INFORMAZIONI E CONTATTI: tel. 328.30.13.269 Giampietro Piva