CAPO B - Comune di Arezzo

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CAPO B - Comune di Arezzo
ALLEGATO 1
CAPO B
CAPITOLATO TECNICO - PARTE GENERALE
- indicazioni sul patrimonio affidato,
sicurezza delle aree, specifiche tecniche dei materiali e delle prestazioni Art. B/1
AREE OGGETTO DI INTERVENTO
Sebbene di norma il servizio si svolga nelle aree verdi di cui alle planimetrie allegate (all.1a e 1b) oltre che in
circa 380 Km di banchine di strade comunali qualora espressamente richiesto dalla Direzione del servizio, il
servizio potrà venire esteso anche a ulteriori aree verdi, alberi, fioriere, fontane, superfici ubicati
esternamente alle aree affidate, sia occasionalmente che permanentemente, in virtù di nuove acquisizione
patrimoniali o di necessità di natura diversa.
Art. B/2
DESCRIZIONE E CONSISTENZA DEL PATRIMONIO VERDE OGGETTO DI APPALTO
Il patrimonio verde comunale oggetto di appalto presenta l’estensione indicata all’art. A/1, ripartita
sinteticamente e, in modo indicativo e non esaustivo, nel modo seguente:
A. in 3 parchi pubblici storici, individuabili da toponimo nella planimetria di cui all’all. 1a, estesi
complessivamente 136.119 mq circa, di cui:
il parco de Il Prato, di tipologia monumentale, dotato di alberi adulti di notevole pregio, di impianto di
irrigazione, di arredi storici, di un parco gioco,
il parco del Colle del Pionta, di tipologia archeologico naturalistica, dotato di recinzione, cancelli, parco
giochi
il parco dell’”Anfiteatro Romano” non molto esteso, dotato di recinzione e cancelli, centrale alla città;
B. in 9 ulteriori parchi pubblici per lo più dislocati nella città individuabili da toponimo nella planimetria di cui
all’all. 1a estesi complessivamente 294.546 mq circa, in genere dotati di recinzioni, di cancelli, di impianti
di irrigazione, di parchi gioco e, nel caso del parco “Fiorentina”, di un campetto sportivo libero (non a
pagamento), recintato;
C. in 2 aree verdi centrali alla città, estese circa 9.820 circa molto frequentate sia come aree di sosta che di
passaggio. Sono molto visibili anche da coloro che transitano in macchina e da chi chiunque visiti la
città. Trattasi di Piazza Guido Monaco, dei giardini di via Michelangelo, delle aiuole della stazione
ferroviaria. In considerazione di quanto sopra indicato, la cura e la pulizia di queste aree deve essere
garantita costantemente, per tutto l’arco del giorno mediante controlli e interventi quotidianamente
ripetuti e per tutto l’anno, sabato e festività compresi;
D. in aree verdi di particolare pregio ornamentale, quali 26 rotatorie stradali, aiuole spartitraffico, verde di
rappresentanza, estese complessivamente 28.879 mq circa, dotate in genere di impianti di irrigazione e
bisognose di manutenzione intensiva;
E. in molti giardini di quartiere, estesi complessivamente 927.874 mq circa, dislocati per lo più in città,
presenti anche nelle numerose frazioni comunali, dotati panchine, cestini, alberi, vialetti, talvolta di
attrezzature ludiche, raramente di impianti di irrigazione;
F. in aree verdi di carattere estensivo, a bassa intensità manutentiva, prive o quasi di arredi, dotate di
vegetazione arborea e arbustiva molto rada, estese circa 461.512 mq, ciascuna di estensione notevole,
ubicate per lo più in periferia della città, lungo la tangenziale urbana, sulla sommità della collina di San
Cornelio.
Si stimano in oltre 38.000 unità gli alberi presenti nelle aree verdi oggetto di appalto. In linea di massima, se
si escludono gli alberi dei 3 parchi storici, trattasi nell’insieme di piante giovani (circa il 50%), prossimi a
maturità (circa il 40%) e maturi (circa il 10%). Benché esterni alle aree verdi affidante in manutenzione, l’Aff.
è tenuto a intervenire su ulteriori alberi comunali dislocati lungo le strade pubbliche con interventi a misura,
se trattasi di impianti, potature o abbattimenti, o con interventi a canone, se trattasi di interventi di pulizia e
diserbo dell’aiuola alla base dell’albero delimitata o non delimitata da griglia.
Relativamente agli impianti di irrigazione dislocati nelle aree verdi oggetto di appalto se ne contano 65 per lo
più approvvigionati da pozzi, dotati di centralina elettronica di elettrovalvole di altri elementi elettro-idraulici in
funzione della loro grandezza.
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Le fontane, le vasche, gli invasi e gli impianti di ricircolo oggetto di appalto dislocati nelle aree verdi e di città
sono le seguenti: vasca parco S. Pertini, vasca parco Aldo Ducci, vasca parco di Via degli Accolti, vasca
parco Foro Boario, vasca del nuovo Palazzo di Giustizia vasca della Chimera di Via Michelangelo, vasca
della Chimera di via Pier della Francesca, laghetto del parco di Villa Severi, vasca parco di Villa Severi
(sottostante all'
Ostello della Gioventù), invaso parco Tortaia, fontana parco Baldaccio, fontana statua del
Petrarca. Benché esterne alle aree verdi affidate, sono oggetto di manutenzione anche le fontane con vasca
ubicate in Piazza Giotto, in Via Cenne della Chitarra angolo Via Marconi, in Piazza Risorgimento, in Via
Ungaretti, in Piazza Vasari e in Corso Italia.
Nei parchi e in alcune aree verdi sono presenti anche 52 fontanelle circa, eroganti acqua potabile, costituite
generalmente da una colonnetta in ghisa, da un invaso di scarico e di un rubinetto a pulsante.
In tutto il territorio comunale, principalmente nel centro urbano, sono presenti fioriere in numero variabile di
anno in anno, mediamente 220 fioriere, alcune di grande dimensione, di forma circolare o quadrata,
conteneti arbusti e fioriture stagionali, altre, circa 80 di forma rettangolare (80 x 30 cm circa), contenenti siepi
monospecifiche (in genere alloro). Particolare cura dovrà essere rivolta soprattutto a quelle ubicate zone
pedonali o comunque, in luoghi di intenso transito pedonale. La loro cura consiste prevalentemente in
interventi di irrigazione, di pulizia da eventuali rifiuti abbandonati, di sistemazione e sostituzione della
vegetazione, sia trattasi di piante erbacee, che arbustive. Tale lavoro di manutenzione prevede pertanto,
soprattutto nel periodo siccitoso, interventi pressoché quotidiani.
Costituisce oggetto del presente appalto anche il diserbo e la pulizia di circa 14 monumenti o cippi, di cui 9
ubicati esternamente alle verdi affidate ed esattamnente quello di Palazzo del Pero, di Pieve a Ranco, di
San Severo (Poti), di Staggiano (chiesa), di San Polo, di Mulinaccio, dell’Aeroporto, di Monte Sopra
Rondine, di Porta san Biagio, i rimanenti 5, quelli di San Leo, di Largo Campioni, di Via Signorelli,
dell’Anfiteatro e di piazza , ubicati all’interno di aree verdi pubbliche. Trattasi per lo più di monumenti o cippi
commemorativi di militari e civili caduti durante la guerra. L’opera di diserbo e di pulizia delle aree e degli
accessi di pertinenza di ciascun monumento – soprattutto di quelli ubicati esternamente alle aree verdi
affidate - dovrà essere particolarmente curata in concomitanza della ricorrenza del 25 aprile (Festa della
Liberazione) del 2 Giugno (Festa della Repubblica), dell’1 – 4 novembre (Festa di Ognissanti e delle Forze
Armate).
Le attrezzature ludiche presenti nelle aree oggetto di appalto sono in tutto 510 circa dislocate su 123 aree
verdi diverse; si tratta di elementi semplici (sedili a molla, altalene, dondoli a bilico, ecc.) e di elementi più
articolati (scivoli con scala e torretta, arrampicate, ecc.). Presso il parco del Colle del Pionta è presente un
gioco di grande mole composto da più scivoli, torri e passaggi sospesi, idoneo anche a portatori di handicap.
Gli arredi sono presenti nelle aree verdi oggetto di appalto in quantità generalmente sufficiente a fabbisogno
richiesto dalla cittadinanza. Panchine (circa 3.800), tavoli da picnic con seduta (circa 59).I cestini sono di
tipologia omogenea ad eccezione di quelli di alcune aree di particolare pregio storico – architettonico quali il
Parco de Il Prato, il Parco A. Ducci, il parco dell’Anfiteatro Romano, e il Parco del Foro Boario. La tipologia di
panchine più diffusa è quella con telaio zincato a caldo, a 5 assi in legno di conifera, impregnate in autoclave
(3 assi nella seduta e 2 nello schienale). I cestini di più frequente in uso hanno una capacità di 30 litri, una
forma cilindrica, sono in metallo zincato a caldo e fissati su paletto alto 1 m circa. Ad integrazione dei cestini,
in alcuni parchi sono presenti cestoni metallici di capienza 110 litri circa.
Nel parco A. Ducci di Via Dalla Chiesa e nel parco Fiorentina di via Emiilia sono presenti bagni pubblici.
Quello del Parco Ducci viene generalmente aperto nei mesi primaverili ed estivi. La sua custodia e pulizia
viene di solito affidata a imprese di pulizia specializzate. Non si esclude, tuttavia, che per motivi di
economicità e di organizzazione, l’A.C. intenda gestirli attraverso il presente appalto.
Relativamente alle strade, il lavoro di sfalcio dell’erba delle banchine e delle scarpate si estende su circa 380
km. Lo sfalcio viene eseguito una volta all’anno, a fine primavera, su indicazione del Dec. Sulle strade con
banchine o scarpate di larghezza superiore a 1 metro l’intervento di sfalcio comporta l’esecuzione di più
passaggi, avendo la macchina tosaerba una larghezza del piatto falciante di 1 metro. Lo sfalcio prevede di
norma il rilascio del materiale vegetale e solido sul posto. In talune circostanze tuttavia, è possibile che la
Direzione del Servizio ordini di rimuovere tale materiale mediante aspirazione o raccolta manuale prima o
dopo l’intervento di sfalcio.
Il servizio comprende anche il diserbo di marciapiedi e piazzali in misura variabile di anno in anno nella
misura massima di 15.000 € anno. Quantità e ubicazione degli interventi saranno di volta in volta indicati
dalla Direzione del Servizio, in base alle necessità, alle disponibilità economiche e alla contribuzione
eventuale di manodopera interna alla A.C.
Potrà essere ordinata all’Aff. anche la ripulitura dalla vegetazione invadente di tratti delle mura medicee. I
relativi interventi riguarderanno di norma alcune centinaia di metri all’anno su altezze variabili fino a 20 metri.
In tali casi l’intervento di eliminazione della vegetazione verrà di norma preceduto da diserbo chimico.
La stazione appaltante si riserva di variare insindacabilmente la quantità e la tipologia delle aree assegnate
in funzione di nuove acquisizioni o di dismissioni di superfici a verde pubblico, di alberature e di altri elementi
ubicati anche esternamente ad aree verdi. Tali variazioni – in aumento o in diminuzione – determineranno
una variazione del canone in base ai prezzi indicati in elenco o al pagamento o alla detrazione di un importo
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a misura, qualora la variazione contempli una prestazione a misura. A tal riguardo, ai fini del computo del
canone trimestrale a seguito di eventuali variazioni della quantità della superficie assegnata, le aree verdi
vengono classificate nelle seguenti quattro categorie:
I. Aree ad elevata intensità manutentiva, quali, ad esempio, il verde delle rotatorie stradali, Piazza G.
Monaco, Giardini di Via Michelangelo, giardini di Via Pier della Francesca, parcheggio di Via Pietri, ed
altri, contraddistinte nelle planimetrie da colore fucsia.
II. Aree a media intensità manutentiva, quali ad esempio i parchi di città, buona parte delle aree verdi del
centro, della periferia e delle frazioni; trattasi della categoria più rappresentativa in ordine all’estensione;
è contraddistinta nelle planimetrie da colore verde.
III. Aree a bassa intensità manutentiva, quali ad esempio, parte del verde adiacente a Viale Don Minzioni e
altre aree, generalmente di grandi dimensioni, ubicate in periferia della città e delle frazioni,
contraddistinte nelle planimetrie da colore giallo.
IV. Aree soggette a sfalcio saltuario, quali ad esempio l’area archeologica sommatale alla collina di San
Cornelio contraddistinte nelle planimetrie da colore azzurro.
Art. B/3
SICUREZZA DELLE AREE AFFIDATE
L’Aff., nello svolgere il servizio affidato, è tenuto a segnalare al Dec ogni pericolo evidente rilevato nelle aree
oggetto di appalto, con particolare riferimento alla stabilità di interi alberi o di parte di essi, a sconnessione
del piano calpestabile inerbito o pavimentato, all’efficienza e alla sicurezza dei giochi all’aperto in esse
ubicati. Sarà cura del Rds comunicare il pericolo al Dec, per poi procedere ai ripristini del caso o alla
transennatura dell’area. In casi particolari, di manifesta urgenza, l’Aff. dovrà provvedere prontamente a
ripristinare le condizioni di sicurezza comunicando l’accaduto e i dettagli dell’intervento al Dec, entro le 24
ore successive all’ultimazione dei lavori di ripristino.
L’eventuale immediata indisponibilità di certificazioni di conformità di impianti o giochi all’aperto, non
consentono all’Aff. di esimersi dalla gestione dell’impianto o del gioco. Eventuali segnalazioni a riguardo
inoltrate dall'
Aff. al Dec riguardanti pericoli e difformità di un’area verde, di un impianto un gioco, di un
elemento di arredo, dovrà essere precisa e circostanziata per ogni singolo caso.
Sarà cura del Dec valutare la segnalazione pervenuta e, se del caso, provvedere ad eseguire - a cura e
spese dell'
A.C. - quanto necessario a garanzia della sicurezza delle maestranze impegnate nel servizio e
dell'
utenza in generale.
Art. B/4
DANNI
E’ a totale carico dell’Aff. ogni responsabilità derivante da danni imputabili a sua negligenza, colpa, o dolo
nell’assolvere correttamente e tempestivamente a quanto indicato dagli articoli del presente capitolato, alle
norme vigenti in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro, nonché a quanto prescritto nel DUVRI e nei piani di
sicurezza. Tali danni devono essere notificati alla Direzione del servizio, per iscritto, entro 24 ore
dall’accaduto.
Sono a carico dell'
Aff. tutte le misure, comprese le opere provvisionali, e tutti gli adempimenti per evitare il
verificarsi di danni alle opere, all'
ambiente, alle persone e alle cose nella esecuzione dell'
appalto. L'
onere
per il ripristino di opere o il risarcimento di danni ai luoghi, a cose o a terzi determinati da mancata, tardiva o
inadeguata assunzione dei necessari provvedimenti sono a totale carico dell'
Aff., indipendentemente
dall'
esistenza di adeguata copertura assicurativa. Non è da attribuire all’Aff. la responsabilità per danni a
persone o cose conseguenti a scivolamenti o cadute per sconnessione del piano calpestabile pavimentato o
inerbito qualora non siano stati adottati tutti gli adempimenti di cui all’art. B/3. Non è attribuibile all’Aff. la
responsabilità per danni derivanti dalla caduta di alberi, o parti di essi, se ubicati esternamente alle aree
indicate nella planimetria allegata al contratto.
Art. B/5
APPROVVIGIONAMENTO DI ACQUA – SMALTIMENTO RIFIUTI
L’A.C. fornirà gratuitamente all’Aff. l’acqua per irrigare e per il funzionamento delle fontane.
I rifiuti solidi urbani non differenziati derivanti dalla pulizia ordinaria delle aree affidate come quello dei rifiuti
verdi derivanti dal servizio svolto dovranno essere raccolti e conferiti a carico dell’Aff. presso il centro AISA di
San Zeno, a circa 5 Km a ovest della città. Quelli solidi non vegetali, se di modica entità, potranno essere
conferiti nei cassonetti AISA vicini alle aree verdi di provenienza, evitando di saturare la capienza del
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cassonetto. Conferimenti di rifiuti vegetali in un luogo eventualmente diverso dal centro AISA potranno
avvenire solo se in conformità alle norme ambientali vigenti. I relativi oneri o proventi (es. derivanti dalla
produzione di energia o di compost) saranno di spettanza dell’Aff. Gli oneri di smaltimento presso il centro
AISA di San Zeno sono gratuiti in virtù di un accordo fra AISA e Comune di Arezzo. Un’eventuale
cessazione, modifica o estensione di tale accordo che comporti il pagamento di un onere di smaltimento
AISA, questo graverà sull’A.C. Gli oneri derivanti dal carico, trasporto e smaltimento dei fanghi o comunque
di materiale non vegetale presso aree autorizzate, derivanti rispettivamente dalla ripulitura di vasche o dalle
lavorazioni varie sono a carico dell’A.C., quando non indicato diversamente nelle voci dell’elenco prezzi
allegato.
Art. B/6
SPECIFICHE TECNICHE DEI MATERIALI
Tutto il materiale edile, impiantistico e di arredo (es. pietre, mattoni, legname da costruzione, irrigatori, ecc.)
il materiale agrario (es. terra di coltivo, concimi, torba, ecc.) e il materiale vegetale (es. alberi, arbusti,
tappezzanti, sementi, ecc.) occorrente per lo svolgimento del servizio, dovrà essere delle migliori qualità,
senza difetti, conforme alla norma internazionale, europea o nazionale adottata da un organismo di
normalizzazione. S’intende che la provenienza sarà liberamente scelta dall’Aff. purché, a giudizio
insindacabile del Dec, i materiali siano riconosciuti accettabili. L’Aff. è obbligato a notificare in tempo utile al
Dec la provenienza dei materiali.
L’Aff. dovrà sostituire a sua cura e spese, con altre rispondenti ai requisiti concordati, le eventuali partite non
ritenute conformi dal Dec.
L’approvazione dei materiali consegnati sul posto non sarà tuttavia considerata come accettazione definitiva.
La Direzione del servizio si riserva infatti la facoltà di rifiutare, in qualsiasi momento, quei materiali e quelle
provviste che si siano, per qualsiasi causa, alterati dopo l’introduzione nel cantiere, nonché il diritto di farli
analizzare a cura e spese dell’Aff., per accertare la loro corrispondenza con i requisiti specificati nel presente
capitolato e dalle norme vigenti. In ogni caso l’Aff., pur avendo ottenuto l’approvazione dei materiali dal Dec,
resta totalmente responsabile della buona riuscita delle opere.
L’Aff. fornirà tutto il materiale (agrario, vegetale, edile, impiantistico,) nelle quantità necessarie alla
realizzazione delle opere previste.
I materiali da impiegare nei lavori dovranno avere le seguenti caratteristiche:
a. materiale edile, impiantistico e di arredo: si rimanda ai Capitolati dello Stato, del Genio Civile e alle
normative specifiche del presente capitolato e, per quanto non specificato, alle descrizioni e alle
prescrizioni contenute nell’elenco prezzi;
b. materiale agrario: vedi successivo art. B/7 e, per quanto non specificato, alle descrizioni e alle
prescrizioni contenute nell’elenco prezzi;
c. materiale vegetale: vedi successivo art. B/8 e, per quanto non specificato, alle descrizioni e alle
prescrizioni contenute nell’elenco prezzi;
d. materiale per arredo e giochi: vedi successivo art. B/9 e, per quanto non specificato, alle descrizioni e
alle prescrizioni contenute nell’elenco prezzi.
Nel caso di ripristini, i materiali impiegati dovranno essere della solita marca e medesimo tipo di quelli
deteriorati. Si fa riferimento, in particolare, agli impianti ludici e agli impianti elettroidraulici. In ogni caso la
riparazione non dovrà alterare la conformità alle norme vigenti del gioco o dell’impianto da riparare. Qualora
non fossero disponibili nel mercato impianti uguali a quelli non più funzionanti o, nel caso non potessero per
ragioni diverse venire impiegati materiali uguali a quelli guastatisi, l’Aff. è tenuto a certificare la conformità
dell’impianto o del gioco riparato. La mancata disponibilità di un pezzo di ricambio di un gioco o di un
impianto uguale a quello guastatosi non esimono l’Aff. ad eseguire l’intervento di riparazione e la
manutenzione del gioco o dell’impianto. Il Dec, in questi caso, è tenuto a produrre la certificazione mancante
a propria cura e spese nei casi previsti dalla normativa vigente.
Art. B/7
MATERIALE AGRARIO
Per materiale agrario si intende tutto il materiale usato negli specifici lavori agrari, forestali, di vivaismo e
giardinaggio (es. terreni e substrati di coltivazione, concimi, fitofarmaci, tutori, ecc.), necessario alla corretta
esecuzione del servizio.
a) Terra di coltivo riportata
L’Aff. prima di effettuare il riporto della terra di coltivo dovrà accertarne la qualità per sottoporla
all’approvazione del Dec. L’Aff. dovrà disporre a proprie spese l’esecuzione delle analisi di laboratorio, ogni
qual volta richiesto dalla Direzione del servizio. Le analisi dovranno essere eseguite, salvo quanto
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diversamente disposto dal presente Capitolato, secondo i metodi ed i parametri normalizzati di analisi del
suolo, pubblicati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo (S.I.S.S.). La terra di coltivo (buon terreno
agrario) riportata dovrà essere priva di pietre, rami, radici e loro parti, che possano ostacolare le lavorazioni
agronomiche del terreno dopo la posa in opera. Per buon terreno agrario devesi intendere quello a:
- scheletro (particelle > 2 mm.) < 5%;
- limo < 40%
- argilla < 20%;
- pH compreso fra 5.5 e 7;
- rapporto C/N compreso fra 3 e15;
- sostanza organica (peso secco) > 1.5%.
La terra di coltivo dovrà essere priva di agenti patogeni, di semi infestanti e di sostanze tossiche per le
piante.
b) Substrati di coltivazione
Con substrati di coltivazione si intendono materiali di origine minerale e/o vegetale utilizzati singolarmente o
miscelati in proporzioni note per impieghi particolari e per ottenere un ambiente di crescita adatto alle
diverse specie che si vogliono mettere a dimora.
Per i substrati imballati o inscatolati, le confezioni dovranno riportate quantità, tipo e caratteristiche del
contenuto. In mancanza delle suddette indicazioni sulle confezioni, o nel caso di substrati non confezionati,
l’Aff. dovrà fornire, oltre ai dati sopra indicati, i risultati di analisi realizzate a proprie spese, secondo i metodi
normalizzati dalla Società Italiana della Scienza del Suolo – S.I.S.S. per i parametri indicati dal Dec. I
substrati, una volta pronti per l’impiego, dovranno essere omogenei e i componenti distribuiti in proporzioni
costanti all’interno della loro massa.
c) Concimi minerali ed organici
I concimi minerali, organici, misti e complessi da impiegare dovranno avere titolo dichiarato secondo le
vigenti disposizioni di legge ed essere forniti nell’involucro originale della fabbrica, fatta esclusione per i
letami, per i quali saranno valutate di volta in volta qualità e provenienza. Il Dec si riserva il diritto di indicare
con maggior precisione, scegliendoli di volta in volta in base alle analisi di laboratorio sul terreno e sui
concimi e alle condizioni delle piante durante la messa a dimora e il periodo di manutenzione, quale tipo di
concime dovrà essere usato.
d) Ammendamenti e correttivi
Con ammendanti si intendono quelle sostanze sotto forma di composti naturali o di sintesi in grado di
modificare le caratteristiche fisiche del terreno. Con correttivi si intendono quei prodotti chimici, minerali,
organici o biologici capaci di modificare le caratteristiche chimiche del terreno. In accordo con il Dec si
potranno impiegare prodotti con funzioni miste purché ne siano dichiarati la provenienza, la composizione e
il campo di azione e siano forniti preferibilmente negli involucri originali secondo la normativa vigente.
e) Pacciamatura
Con “pacciamatura” si intende una copertura del terreno a scopi diversi (es. controllo infestanti, limitazione
dell’evapotraspirazione, sbalzi termici, ecc.). I materiali per pacciamatura comprendono prodotti di origine
naturale o di sintesi e dovranno essere forniti nei contenitori originali con dichiarazione della quantità, del
contenuto e dei componenti. Potranno essere forniti sfusi e privi di indicazioni di composizione e/o
provenienza previa autorizzazione del Dec.
f) Fitofarmaci
I fitofarmaci da usare (es. anticrittogamici, insetticidi, diserbanti, antitraspiranti, mastici per dendrochirurgia,
ecc.) dovranno essere forniti nei contenitori originali e sigillati dalla fabbrica, con l’indicazione della
composizione e della classe di tossicità, secondo la normativa vigente.
g) Pali di sostegno, ancoraggi e legature
L’Aff. dovrà fornire pali di sostegno (tutori) adeguati per numero, diametro ed altezza alle dimensioni degli
alberi e degli arbusti da ancorare. I tutori dovranno essere di legno duro, diritti, scortecciati, con un’estremità
appuntita. La parte appuntita dovrà essere resa imputrescibile per un’altezza di 100 cm circa, su indicazione
della Direzione del servizio, si potrà in alternativa fare uso di pali di legno industrialmente preimpregnati di
sostanze imputrescibili. Analoghe caratteristiche di imputrescibilità dovranno avere anche i picchetti di legno
per l'
eventuale bloccaggio a terra dei tutori ed ogni legname da usarsi nelle lavorazioni. Qualora si
dovessero presentare problemi di natura particolare (mancanza di spazio, esigenze estetiche, ecc.) i pali di
sostegno, potranno essere sostituiti con ancoraggi in corda di acciaio muniti di tendifilo previo nullaosta da
parte del Dec. Le legature dovranno rendere solidali le piante ai pali di sostegno e agli ancoraggi, pur
consentendone l'
eventuale assestamento; al fine di non provocare strozzature al tronco, dovranno essere
realizzate per mezzo di collari speciali o di adatto materiale elastico (es. cinture di gomma, nastri di plastica,
ecc.) mai filo di ferro o altro materiale inestensibile. Per evitare danni alla corteccia, è necessario interporre,
fra tutore e tronco, un cuscinetto antifrizione di adatto materiale.
Art. B/8
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MATERIALE VEGETALE
Del materiale vegetale (alberi, arbusti, tappezzanti, sementi, ecc.) l’Aff. dovrà dichiararne la provenienza al
Dec e dovrà essere rispondente alla normativa europea vigente. Il Dec si riserva comunque la facoltà di
effettuare, contestualmente all'
Aff., visite ai vivai di provenienza allo scopo di scegliere il materiale vegetale
da impiantare; si riserva altresì la facoltà di non accettare quelle non rispondenti alle caratteristiche indicate
nel presente capitolato e nell'
Elenco prezzi allegato in quanto non conformi ai requisiti fisiologici e fitosanitari
che garantiscano la buona riuscita dell'
impianto. Le piante dovranno essere esenti da residui di fitofarmaci,
attacchi di insetti, malattie crittogamiche, virus, altri patogeni, deformazioni e alterazioni di qualsiasi natura
che possano compromettere il rigoglioso sviluppo vegetativo e il portamento tipico della specie. Per quanto
riguarda il trasporto delle piante, l'
Aff. dovrà prendere tutte le precauzioni necessarie affinché queste arrivino
sul luogo della sistemazione nelle migliori condizioni possibili, curando che il trasferimento venga effettuato
con mezzi, protezioni e modalità di carico idonei con particolare attenzione perché rami e corteccia non
subiscano danni e le zolle non abbiano a frantumarsi o ad essiccarsi a causa dei sobbalzi o per il peso del
carico del materiale soprastante. Una volta giunte a destinazione, tutte le piante dovranno essere trattate in
modo che sia evitato loro ogni danno; il tempo intercorrente tra il prelievo in vivaio e la messa a dimora
definitiva (o la sistemazione in vivaio provvisorio) dovrà essere il più breve possibile. In particolare l'
Aff.
curerà che le zolle e le radici delle piante che non possono essere immediatamente messe a dimora non
subiscano ustioni e mantengano il tenore di umidità adeguato alla loro buona conservazione. Non è
consentita la sostituzione di piante che l'
Aff. non riuscisse a reperire; ove tuttavia dimostrato che una o più
specie non siano reperibili, l'
Aff. potrà proporre la sostituzione con piante simili. L'
Aff. dovrà sottoporre per
iscritto tali proposte al Dec con un congruo anticipo sull’inizio dei lavori stessi ed almeno un mese prima
della piantagione cui si riferiscono. Il Dec si riserva la facoltà di accettare le sostituzioni indicate, o di
proporne di alternative.
a) Alberi
Gli alberi dovranno presentare portamento e dimensioni rispondenti alle caratteristiche richieste e tipici della
specie, della varietà e della età al momento della loro messa a dimora. La loro grandezza dovrà essere
corrispondente a quella ordinata dal Dec; Per le caducifoglie e le conifere a portamento non fastigiato o
colonnare si farà riferimento a classi di circonferenza del fusto misurata a 1 metro da terra. Per le specie a
portamento colonnare o fastigiato si farà riferimento a classi di altezza misurata dal colletto alla gemma
apicale del ramo di prolungamento del fusto. Gli alberi dovranno essere stati specificatamente allevati per il
tipo di impiego previsto (es. alberate stradali, filari, esemplari isolati o gruppi, ecc.). In particolare il fusto e le
branche principali dovranno essere esenti da cicatrici di potatura di diametro superiore a 3 cm.,
deformazioni, capitozzature, ferite di qualsiasi origine e tipo, grosse cicatrici o segni conseguenti ad urti,
grandine, scortecciamenti, legature, ustioni da sole, cause meccaniche in genere. La chioma, salvo quanto
diversamente richiesto, dovrà essere ben ramificata, uniforme ed equilibrata per simmetria e distribuzione
delle branche principali e secondarie all'
interno della stessa. Dovrà essere stata sottoposta a una o più
riprese (potatura di allevamento) consistenti in una leggera cimatura dei rami con la tecnica del taglio di
ritorno. Non dovranno essere presenti "rami verticillati" cioè più rami che si dipartono dal tronco al medesimo
livello. La chioma dovrà sempre presentare la cosiddetta "freccia" o “guida” di accrescimento, cioè un ramo
prevalente centrale di prolungamento del fusto, con gemma apicale sana e vitale o leggermente cimato con
la tecnica del taglio di ritorno, comunque con assenza di doppie cime o rami codominanti. Fanno eccezione
a quest’ultima prescrizione gli alberi a portamento pendulo (Salix babylonica, ecc.), globoso (Acacia
umbraculifera, ecc,), ed altri tradizionalmente allevati con chioma a vaso (Lagerstroemia indica, ecc)
L'
apparato radicale dovrà presentarsi ben accestito, ricco di piccole ramificazioni e di radici capillari fresche
e sane e privo di tagli di diametro maggiore a un centimetro. Gli alberi dovranno essere normalmente forniti
in contenitore o in zolla; a seconda delle esigenze tecniche o, delle indicazioni del Dec potranno essere
eventualmente consegnati a radice nuda soltanto quelli a foglia decidua, purché di talune specie, di giovane
età e di limitate dimensioni. Le zolle e i contenitori (vasi, mastelli di legno o di plastica, ecc.) dovranno
presentare un diametro del pane di terra non inferiore a 3 volte la circonferenza del fusto. Per gli alberi forniti
con zolla o in contenitore, la terra dovrà essere compatta, ben aderente alle radici, senza crepe evidenti con
struttura e tessitura tali da non determinare condizioni di asfissia. Gli alberi forniti con zolla dovranno essere
stati sottoposti in vivaio a un numero di trapianti come di seguito riportato:
Caducifoglie:
circonferenza cm. 20-25
n. 3 trapianti
“
cm. 30-35
n. 4 trapianti
Sempreverdi a portamento conico, colonnare o fastigiato:
altezza m. 2-2,5
n. 2 trapianti
m. 3-3,5
n. 3 trapianti
“
m. 5-6
n. 4 trapianti
Le piante in contenitore dovranno essere state adeguatamente rinvasate in modo da non presentare un
apparato radicale eccessivamente sviluppato lungo la superficie del contenitore stesso, (“radici girate”). Le
zolle dovranno essere ben imballate con un apposito involucro degradabile (juta, paglia, teli, reti di ferro non
zincato, plantplast, ecc.), per piante trapiantate due volte è sufficiente l'
utilizzo della sola juta o paglia o telo,
-6-
mentre per piante che abbiano subito tre o più trapianti è necessario aggiungere apposita rete di ferro non
zincato.
Gli alberi dovranno corrispondere alle richieste del Dec in ordine a:
- altezza dell'
albero: distanza che intercorre fra il colletto e il punto più alto della chioma;
- altezza di impalcatura: distanza intercorrente fra il colletto e il punto di inserzione al fusto della branca
principale più vicina;
- circonferenza del fusto: misurata alla quota di un metro dal colletto;
- diametro della chioma: dimensione rilevata in corrispondenza della prima impalcatura per le conifere, a
due terzi dell'
altezza totale per tutti gli altri alberi;
- per alberature stradali i primi rami dovranno essere impalcati sul fusto ad una altezza minima di 300 cm
per piante fino a cm. 25 di circonferenza e 350 cm. per piante oltre cm 25 di circonferenza.
Per gli alberi innestati dovranno essere specificati il tipo di porta innesto e l'
altezza del punto d'
innesto, che
non dovrà presentare sintomi di disaffinità o di rigetto.
b) Piante a portamento piramidale, conico, fastigiato.
Le piante a portamento piramidale o conico dovranno essere ramificate fino dalla base – salvo
controindicazione del Dec - con asse principale unico e rettilineo. Anche per tali piante l'
altezza totale è
determinata analogamente a quella degli altri alberi considerando cioè la distanza fra il colletto e il punto più
alto della chioma.
c) Arbusti e cespugli
Arbusti e cespugli, qualunque siano le loro caratteristiche specifiche (a foglia decidua o sempreverdi), anche
se riprodotti per via agamica, non dovranno avere portamento "filato”, dovranno possedere un minimo di
cinque ramificazioni alla base e presentarsi dell'
altezza richiesta e con un diametro della chioma
proporzionato a quello del fusto. Tutti gli arbusti e i cespugli dovranno essere forniti in contenitore o in zolla;
a seconda delle esigenze tecniche e, comunque in base alle indicazioni del Dec. Potranno essere
eventualmente consegnati a radice nuda solo quelli a foglia decidua, purché di giovane età e di limitate
dimensioni e previo nullaosta del Dec. Il loro apparato radicale dovrà essere ricco di piccole ramificazioni e di
radici capillari. Per le indicazioni riguardanti l'
apparato radicale, l'
imballo delle zolle, la terra delle zolle e dei
contenitori vale quanto esposto nel precedente comma a proposito degli alberi.
d) Piante tappezzanti
Le piante tappezzanti, con portamento basso e/o strisciante e buona capacità di copertura, dovranno
mostrare ramificazioni uniformi, essere fornite in contenitore di dimensioni prescritte, possedere radici
pienamente compenetrate nel substrato di coltura senza fuoriuscire dal contenitore.
e) Piante rampicanti, sarmentose e ricadenti
Le piante appartenenti a queste specie dovranno avere almeno due forti getti, essere dell'
altezza richiesta
dal Dec (dal colletto all'
apice vegetativo più lungo) ed essere sempre fornite in zolla o in contenitore.
f) Piante erbacee annuali, biennali e perenni da fiore
Le piante erbacee, annuali, biennali e perenni, dovranno essere sempre fornite in vasetto - e non in
contenitore alveolare - in cui sono state coltivate, essere esenti da fitpatie ed essere idonee alla
realizzazione di decori a mosaicoltura di pronto effetto.
g) Piante bulbose, tuberose e rizomatose
Le piante che saranno consegnate sotto forma di bulbi o di tuberi dovranno essere sempre della dimensione
richiesta dal Dec (diametro o circonferenza), mentre quelle sotto forma di rizoma dovranno presentare
almeno tre gemme. I bulbi, i tuberi e i rizomi dovranno essere sani, turgidi, ben conservati ed in stasi
vegetativa.
h) Sementi
L'
Aff. dovrà fornire sementi selezionate e rispondenti esattamente a genere, specie e varietà richieste dal
Dec, sempre nelle confezioni originali sigillate munite di certificato di identità ed autenticità con l'
indicazione
del grado di purezza e di germinabilità e della data di confezionamento e di scadenza stabiliti dalle norme
vigenti. L'
eventuale mescolanza delle sementi di diverse specie - in particolare per tappeti erbosi - dovrà
rispettare le percentuali richieste. In assenza di tali indicazioni potranno accettarsi miscugli di graminacee
costituiti da Poe, Festuche, Agrostidi e Loietti (presenti questi ultimi per non oltre il 15%) di ditte primarie
produttrici di sementi e di specifico impiego per campi sportivi e terreni di gioco in zone fitoclimatiche e a
substrato pedologico analoghe al territorio locale. In zone ad elevato ombreggiamento tali miscugli dovranno
contenere sempre almeno il 30% di Poa nemoralis.
Tutto il materiale di cui sopra dovrà essere fornito in contenitori sigillati e muniti della certificazione E.N.S.E.
(Ente Nazionale Sementi Elette). Per evitare che possano alterarsi o deteriorarsi le sementi dovranno essere
immagazzinate in locali freschi, oscuri e privi di umidità.
Art. B/09
MATERIALE DI ARREDO, GIOCHI, PARTI DI RICAMBIO
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Per materiale di arredo si intende tutto il materiale necessario a rendere le aree verdi pubbliche più funzionali
e decorose: panchine, cestini porta-rifiuti, giochi e attrezzature ludico sportive in genere, porta-biciclette,
pannelli esplicativi, cartelli segnaletici, ecc..
I prodotti dovranno essere approvati dal Dec prima dell’acquisto e provenire da ditte in possesso di apposita
certificazione di conformità alle normative vigenti, comprese le UNI-EN. I giochi, in particolare, dovranno
presentare certificato di conformità ed essere installati conformemente alle norme UNI EN 1176.
I materiali di ricambio, soprattutto se afferenti a giochi, dovranno essere originali. Eventuali deroghe
potranno essere concesse dal Dec sempreché la conformità alle norme UNI-EN dell’arredo ed, in particolare,
del gioco non subisca alterazioni.
a) panchine, giochi, cestini.
Dovranno essere fornite, e salvo diversa indicazione del Dec, della stessa tipologia di quella attualmente in
uso nelle aree verdi.
Parti in legno: dovranno avere subito preventivamente un trattamento impregnante in autoclave con sali
minerali atossici, atto a garantire la durata nel tempo.
Parti metalliche: tutte le parti metalliche necessarie per l'
assemblaggio dei vari componenti dovranno essere
in acciaio protette da apposita zincatura a caldo e verniciate su richiesta della D.L., le bullonerie pure zincate
e fissate da dadi autobloccanti a loro volta protetti da appositi copridado in P.V.C., le molle dei giochi
dovranno essere in acciaio e rispondere alle norme DIN 17223.
Pannellature: dovranno essere ignifughe, avere bordi arrotondati, verniciate con vernici atossiche e
realizzate con materiale resistente agli agenti atmosferici.
anima in fili di acciaio e
Reti e corde: dovranno essere realizzate in nylon o polipropilene e rinforzate da un'
fissate alla struttura mediante appositi bulloni.
Le reti per l'
arrampicata dovranno essere dotate di appositi giunti metallici nei punti di incrocio e di raccordo
con il telaio.
b) Cartelli segnaletici
Cartelli: dovranno essere di norma metallici, in lamiera scatolata, salvo diverse indicazioni del Dec:.
Art. B/10
MATERIALE PER IMPIANTI DI IRRIGAZIONE E IMPIANTI DI RICIRCOLO
Tutte le parti idrauliche ed elettriche degli impianti irrigui devono essere compatibili, sia come materiale che
come tipologie, con quelli già in uso al Servizio Verde pubblico. Per quanto riguarda i materiali, questi
dovranno avere le seguenti caratteristiche, salvo diversa indicazione da parte del Dec:
a) Tubazioni
Le tubazioni saranno in polietilene nero di qualificate ditte produttrici.
Le condotte di alimentazione (dal punto di presa dell’acqua alle elettrovalvole di settore) saranno in Pead
PN10 conformi alle norme UNI-7611/76 tipo 312 e UNI 7615/76 tipo 312 con giunzioni elettrosaldate di testa
nei diametri fino a 315 mm. Quelle principali dei settori derivate dai collettori e quelle secondarie di
collegamento degli irrigatori saranno in polietilene PN10 alta densità, in rotoli. Le condotte di distribuzione (a
valle delle elettrovalvole di settore) saranno in Pead PN6 UNI-7611 312 con giunzione a mezzo di raccordi a
compressione salvo diversa indicazione da parte della Direzione del Servizio.
Dovranno essere posate nel terreno ad una profondità media di cm 40-50, su uno strato di materiale
incoerente (sabbia o terra fine) e similmente ricoperte. Nelle situazioni in cui devono essere protette non
saranno mai rinfrancate direttamente in cls ma protette in controtubi in PVC. Per la sub-irrigazione verranno
utilizzati tubi disperdenti in polietilene del tipo ad ala gocciolante autocompensante del diametro di mm. 20,
con gocciolatori inseriti, predisposti a distanza standard, posati su terreno al di sotto del telo pacciamante
per le zone coperte da macchie arbustive, tappezzanti etc.
Per essere interrati e protetti contro l’occlusione, per la sub-irrigazione delle alberature, dovranno essere
inseriti in controtubi tipo diametro minimo mm. 10, corrugati esternamente, avente almeno 4 fori radiali sulla
circonferenza. Queste tubazioni così composte verranno posate ad una profondità di cm. 30 su uno strato di
terra fine e analogalmente ricoperti. Verranno disposte ad anello attorno alla zolla nel caso di irrigazione di
alberi.
b) Raccordi
I vari raccordi per le giunzioni, derivazioni, curve tra le tubazioni in polietilene in rotoli saranno del tipo a
compressione, a graffiatura delle tubazioni, in materiale plastico a nei relativi diametri occorrenti a seconda
delle tubazioni dimensionate da raccordare.
I raccordi per le tubazioni in polietilene a saldare saranno del medesimo tipo e andranno assemblate alle
tubolari mediante apposita macchina termosaldatrice.
Per quanto riguarda le linee di alimentazione (90 mm) si dovranno utilizzare solo raccordi per elettrofusione
già in uso mentre per le condotte di distribuzione (90 mm) sono richiesti giunti a compressione.
c) Saracinesche
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Tutte le saracinesche di sezionamento previste nell’impianto devono essere del modello con corpo in ghisa
rivestita in epossidico, albero guida in acciaio inox e cuneo rivestito in gomma. Il Dec provvederà in fase
esecutiva a specificare meglio le caratteristiche tecniche. Per i gruppi di sezionamento multipli, formati cioè
dall’insieme di più valvole, è richiesto l’impiego di gruppi compatti pre-assemblati. Tutte le saracinesche
devono essere installate con ancoraggio a terra su basamento in calcestruzzo e racchiuse entro pozzetti. Il
collegamento tra le valvole e le tubazioni può essere realizzato sia utilizzando flange mobili con cartella
saldata che con flange provviste di anelli di graffiaggio. In ogni caso la bulloneria necessaria per
l’accoppiamento dovrà essere di acciaio inossidabile.
d) Valvole di scarico
In ogni tratta di condotta di alimentazione compresa tra due saracinesche di parzializzazione dovrà essere
prevista una valvola di scarico manuale alloggiata in un pozzetto facilmente identificabile in modo da
consentire la manovra di apertura e chiusura mediante l’impiego di un’asta di comando. Il diametro delle
valvole di scarico, posizionate su ciascun ramo di condotta primaria compresa tra due saracinesce di
sezionamento, dovrà permettere il drenaggio delle tubazioni direttamente nella rete fognaria. A tal scopo
dovrà essere prevista, caso per caso, una tubazione in Pead PN6 dalla valvola al punto di scarico.
e) Valvole di sezionamento
Le valvole di sezionamento dovranno avere le seguenti caratteristiche:
- corpo in bronzo fuso e diaframma rinforzato in nylon e Buna - N ad alta resistenza (25 atm).
- solenoide rinforzato a basso amperaggio per servizio gravoso con chiusura lenta anti colpo d’ariete.
- dotate di sistema per la regolazione del flusso e di apertura manuale.
Verranno montate accoppiate a valvole manuali di sicurezza tra due giunti a bocchettone per consentire la
loro rapida rimozione.
f) Cavidotti e cavi elettrici
A seconda della loro funzione dovranno corrispondere alle norme vigenti in merito alla loro corretta
utilizzazione e quindi dovranno essere così ripartiti:
a - cavi per passaggio di corrente a 220v.
Cavo doppio isolamento isolato in PVC non propagante incendio con tre conduttori flessibili, N1VV-K
UNEL 35756, con sezione non inferiore a 2.5 mmq. Giunzioni, se richieste, di tipo 3M, da realizzarsi in
corrispondenza del pozzetto di ispezione.
b - cavi per elettrovalvole.
Cavo doppio isolamento con rivestimento in PVC con conduttore rigido, UR2 R/4, di sezione pari a 1.5
mmq secondo le norme CEI 20-14 UNEL 35379 e 35743 da installare in tratta unica, senza giunzioni, dal
programmatore alle elettrovalvole.
Tutti i cavi elettrici devono essere inseriti entro cavidotti di sezione adeguata a seconda delle caratteristiche
dei singoli conduttori. Tutti i cavidotti devono essere del tipo corrugato, coestruso di colore rosso per le linee
elettriche 220/24 ed essere corredati da pozzetti di ispezione posti a distanza tale da garantirne l’eventuale
sostituzione.
Tutti i cavi elettrici devono essere inseriti entro cavidotti separati a seconda delle caratteristiche dei singoli
conduttori.
I cavidotti devono essere posti entro lo stesso scavo delle condotte di alimentazione, parallelamente ed
immediatamente al disopra di queste così come da schema allegato.
Tutti i cavi elettrici dovranno rispettare le norme di legge che ne regolano l’impiego ed essere alloggiati,
entro cavidotto ma in particolar modo i doppini telefonici dovranno avere un cavidotto a loro riservato. I
pozzetti di ispezione, per tutti i cavi ad eccezione di quelli per le elettrovalvole, non dovranno essere posti a
distanze superiori ai 40 metri ed in ogni caso devono trovarsi in ogni punto di variazione del percorso.
L’eventuale giunzione del cavo di alimentazione dei programmatori deve essere fatta per mezzo di
connettori stagni a tubo e resina siliconica e deve trovarsi comunque in un pozzetto.
I pozzetti d’ispezione rompi tratta saranno in muratura 30 x 30, con chiusino in ferro zincato e verniciato
carrabile.
I percorsi dei cavi dovranno essere segnalati da una rete di avviso, da installare a circa 20 centimetri al di
sopra del limite superiore dei relativi cavidotti.
Tutti i collegamenti dovranno essere eseguiti nel rispetto delle vigenti norme CEI, con rilascio della relativa
dichiarazione di conformità dell’impianto (legge 46/1990) da parte dell’Aff..
g) Messa a terra
Inoltre tutte le apparecchiature, quadri, parti metalliche ove necessario e richiesto dalle norme, dovranno
essere collegati ad un idoneo impianto di terra, da realizzarsi mediante una o più paline in acciaio o rame.
h) Contatori Volumetrici
In derivazione dalla linea primaria, in corrispondenza di ciascuna centralina, protetto a monte da una
saracinesca di esclusione, è collocato, entro apposito pozzetto, un contatore volumetrico in grado di
comunicare alla relativa unità periferica il volume istantaneo di acqua che passa durante tutto il ciclo di
irrigazione per ogni settore al fine di consentire il costante controllo del corretto funzionamento all’importo.
-9-
Tale contatore, di tipo flangiato, dovrà essere collegato con bulloneria in acciaio inox in modo da preservarlo
da fenomeni di corrosione. A valle di questo dovrà essere installato una elettrovalvola di esclusione (Master
di 3 pollici). Entrambi dovranno essere collegati mediante conduttori bipolari all’unità periferica di pertinenza.
Il contatore volumetrico, sarà omologato secondo le norme CEE/ISO classe B, completo di emettitore di
impulsi in ragione di 1 per ogni 10 litri di acqua.
Il diametro del contatore, in funzione della richiesta idrica istantanea prevista, deve risultare del DN 80 mm..
i) Pozzetti
Di forma rettangolare e costruiti in muratura con chiusini in PVC o in ferro zincato colorato verde carrabili,
dovranno disporre di coperchio con serratura con chiave di chiusura e dado quadrato uguale per tutti i
pozzetti, per il facile accesso alle valvole di sezionamento ed ai raccordi.
La copertura dei pozzetti deve essere a livello del terreno finito e deve essere sufficientemente robusta per
resistere al peso dei veicoli utilizzati per la manutenzione.
Il fondo dei pozzetti, livellato è pulito, dovrà essere ricoperto di uno strato di ghiaia, così da facilitare il
drenaggio. I pozzetti di alloggiamento per gli idranti in bronzo e le valvole automatiche di drenaggio, saranno
di forma circolare.
A seconda della loro destinazione si dovranno ripartire nei tipi seguenti:
a) pozzetti per saracinesche di sezionamento:
in ferro e muratura, di tipo carrabile, nelle dimensioni di:
- 50x70 per collettori di 2 elettrovalvole;
- 80x80 per collettori di 3 elettrovalvole;
- 100x80 cm per contatore volumetrico e master valvole;
b) pozzetti per valvole di scarico:
in ghisa e muratura, di tipo carrabile, di modello da 30 x 30 cm. circa.
A seconda della loro destinazione dovranno essere installati nei modi seguenti:
a. pozzetti per saracinesche di sezionamento:
su basamento in mattoni pieni intonacati all’interno e con drenaggio in ghiaia sul fondo.
b. pozzetti per valvole di scarico:
su basamento in mattoni pieni e drenaggio di ghiaia sul fondo.
c. pozzetti per contatori, valvole master ed elettrovalvole:
su basamento di mattoni a secco con drenaggio in ghiaia sul fondo.
k) Valvole elettriche
Le elettrovalvole MASTER e quelle di Settore dovranno essere in materiale plastico anti-urto e anticorrosione del tipo normalmente chiuso nella versione a membrana.
Dotate di regolatore di flusso per consentire la regolazione della portata in funzione della pressione e di
dispositivo di apertura manuale.
Le viti e le parti metalliche saranno in materiale inossidabile.
Attacchi filettati rinforzati con ghiera inox disposti per il montaggio in linea e ad angolo non devono dare
origine a colpi d’ariete. A tale scopo sia l’apertura che la chiusura devono risultare “ritardate” mentre i
solenoidi dovranno essere a bassa tensione (24 v).
I diametri delle elettrovalvole per i vari settori dovranno essere scelti in relazione alla portata degli stessi,
tenendo conto delle perdite di carico localizzate, determinabili utilizzando le tabelle relative delle
elettrovalvole stesse.
Dalla rete di alimentazione le derivazioni dei gruppi saracinesche / elettrovalvole dovranno essere realizzate
per mezzo di derivazione di presa in ghisa G 25 UNI 5007 rivestita con resina epossidica, aventi guarnizioni
in gomma NBR e bulloneria in acciaio inox. (4 bulloni). Ciascuna elettrovalvola dovrà essere corredata in
ingresso da una saracinesca di esclusione del tipo ad angolo con uscita filettata femmina, anch’essa in ghisa
G 25 UNI 5007 rivestita con resina epossidica, con albero di manovra in acciaio inox comandabile per
mezzo di asta di comando.
La derivazione delle saracinesche dal gruppo collettore dovrà avvenire tramite apposito bocchettone dello
stesso diametro delle elettrovalvole; allo stesso modo dovrà essere eseguito il collegamento tra
l’elettrovalvola e il raccordo di giunzione con le tubazioni dei singoli settori al fine di assicurare lo
smontaggio del corpo della elettrovalvola senza dover manomettere il pozzetto né la tubazione ad essa
collegata.
l) Irrigatori
Tutti gli irrigatori sia statici che dinamici dovranno essere installati su giunti flessibili per poter meglio
resistere agli urti. In ogni caso non sarà accettato il montaggio di qualsiasi tipo di irrigatore su prolunga
rigida inserita sia direttamente che indirettamente sulla tubazione di derivazione. Il Dec si riserva il diritto di
far nuovamente eseguire correttamente il lavoro qualora si verifichi una tale necessità.
Gli irrigatori, collegati in settori omogenei e suddivisi rispettando le destinazioni e l’esposizione delle aree
interessate, devono essere disposti in modo tale da determinare, per lo stesso tipo, eguali intensità di
pioggia.
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• Statici - Gli irrigatori del tipo statico dovranno avere il corpo ed il canotto portatestina in materiale
plastico anti-urto e anti-corrosione, molla in acciaio inox per il rientro a fine irrigazione e guarnizione
parasabbia, dispositivo anti-ruscellamento, frizione per l’orientamento del getto della testina dopo
l’installazione. Filtro di protezione smontabile dalla parte superiore del canotto. Innalzamento del getto da 5 a
30 cm circa a seconda del tipo necessario nelle varie aree da irrigare; pressione di esercizio 2,0-2,5 ATM,
dinamica alla base di ciascun irrigatore. Possibilità di adattare testine con angolazione prefissata (90°-360°)
diverse o regolabili dotate di vite rompigetto per la regolazione della gittata. Gli irrigatori statici previsti per
l’irrigazione sopra e sotto chioma delle zone arbustive e tappezzanti dovranno essere provvisti di valvola
autocompensante non rimovibile per uniformare la pressione e per ridurre la fuoriuscita di acqua nel caso di
furto o rottura della testina senza pregiudicare il funzionamento degli altri irrigatori del settore. Dovranno
avere, inoltre, una guarnizione autopulente autolubrificata non rimovibile con molla di richiamo in acciaio
inox.Gli irrigatori statici in alcune zone arbustive o dove richiesto dal Dec, dovranno garantire una
distribuzione dell’acqua orientabile in getti separati in modo da ottenere la migliore penetrazione del
fogliame. Le testine intercambiabili, secondo l’angolo di irrigazione necessario, devono avere una
distribuzione dell’acqua proporzionale.
• Dinamici - Gli irrigatori del tipo dinamico dovranno avere il coro in materiale plastico anti-urto e anticorrosione. Dovranno essere del tipo a turbina, con i riduttori contenuti in apposito contenitore a bagno
d’acqua. Dotati di guarnizione autopulente e filtro per trattenere le impurità, molla di rientro in acciaio inox,
guarnizione autopulente per la tenuta idrica durante il sollevamento e pulizia del canotto in fase di rientro.
Saranno corredati di valvola automatica anti-drenaggio per evitare l’impaludamento del terreno in prossimità
degli irrigatori più bassi. I modelli a settore variabile dovranno essere dotati di meccanismo per
l’impostazione dell’angolazione, con memorizzazione della stessa salvo nuovo intervento sulla frizione.
Dotati di vasta serie di testine autocompensanti con prestazioni variabili delle caratteristiche idrauliche
(gittata, pressione di funzionamento, portata), in modo da garantire uniformità di precipitazione a seconda
del tipo di testina in relazione all’angolazione impostata. Dovranno avere la possibilità di regolazione della
gittata da 6 a 12/15 mt circa e dell’angolo di lavoro, con portata sempre proporzionale all’angolazione.
Innalzamento del getto da 6 a 30 cm, pressione di esercizio dinamica all’irrigatore 2,5-5 ATM a seconda dei
vari modelli installati. Gli irrigatori dinamici dovranno prevedere, diversa velocità di rotazione, il
funzionamento sia a cerchio intero che a settori variabili con boccagli intercambiabili a portata proporzionale
e un sistema anti-vandalo che mantenga la memoria dell’arco di irrigazione impostato anche in caso di
manomissione vandalica. Il montaggio degli irrigatori deve essere realizzato possibilmente con raccordo
anti-vandalo a libera rotazione in modo che non possa essere svitato dall’alto o con spezzone di tubazione in
P.V.C. di diametro adeguato da inserire al corpo dell’irrigatore, posizionandolo in modo che sporga di 1-2
cm. al di sopra dell’irrigatore.
m) Giunti snodati
Il collegamento degli irrigatori con la tubazione verrà realizzato da speciali snodi di lunghezza variabile in
relazione alle necessità di posizionamento dell’irrigatore stesso.
Lo snodo sarà composto alle estremità di due raccordi di passaggio autofilettanti da un lato, provvisti di
attacchi filettati 1/2” o 3/4” dall’altro lato.
Il tubo flessibile di unione PN 16 dovrà essere montato in modo da formare una ampia spirale per consentire
facili spostamenti dell’irrigatore e per evitargli pericolose sollecitazioni delle filettature con il frequente
transito dei mezzi di manutenzione sopra l’irrigatore.
n) Ali gocciolanti
Quando richiesto dalla Direzione del servizio. gli arbusti tappezzanti, fioriture etc., di nuova piantumazione
dovranno essere corredati da un’apposita linea a goccia indipendente.
La sub-irrigazione sarà ad ali gocciolanti da mm. 16/20 in PE di spessore adeguato a sopportare una
pressione di esercizio sino a 4 ATM.
Per l’irrigazione degli arbusti si richiede l’installazione dell’ala gocciolante con un interlinea variabile in
relazione al sesto d’impianto come da schema sotto indicato:
SESTO D’IMPIANTO
(Numero arbusti / metro quadrato)
0,5 arbusti /mq
1 arbusti /mq
3 arbusti /mq
5 arbusti /mq
7 arbusti /mq
9 arbusti /mq
LUNGHEZZA ALA GOCCIOLANTE PER ARBUSTO
(metri)
2m.
1m
0,7m.
0,5m
0,5m.
0,35m
- 11 -
Si richiedono comunque lungo le linee di alimentazione dei rubinetti di parzializzazione, regolatori di
pressione e un sistema di filtraggio adeguato. Occorrerà evitare curve brusche e pieghe tali da interrompere
il passaggio dell’acqua perciò si richiede l’impiego, nei punti critici, di raccorderia rigida adeguata.
L’ala gocciolante degli arbusti sarà posta sopra il terreno al di sotto del telo pacciamante e della corteccia di
pino di copertura.
L’ala gocciolante per le alberature dovrà essere interrata alla profondità di cm.40-50 entro tubo di drenaggio
con sviluppo di circa 3 m di perimetro. per migliorarne la resistenza meccanica, impedire l’intasamento dei
gocciolatori, rendere più uniforme la distribuzione dell’acqua.
Il costo di fornitura e posa dell’ala gocciolante per le alberature è identico a quello per gli arbusti etc.
Ogni elettrovalvola al servizio dell’ala gocciolante disporrà di un riduttore di pressione e di filtro a Y. Il tutto
verrà alloggiato entro apposto pozzetto ispezionabile in resina.
o) Rete ausiliaria all’impianto
Salvo diversa indicazione della Direzione del servizio, l’idrante e la chiave di prelievo dovranno essere in
bronzo, con attacco a baionetta e con molla in acciaio inox. Gli idranti, punti di presa manuali a
complemento dell’impianto irriguo, devono essere installati su giunto snodato con parte terminale in acciaio
zincato bloccata in opera, alla quota del piano campagna per mezzo di un basamento in cls di dimensione
tale da assicurarne l’inamovibilità. Gli idranti manuali in bronzo collocati sulle aiuole avranno l’attacco filettato
1” in derivazione della tubazione principale. Le chiavi di apertura in bronzo, ad innesto rapido, dovranno
disporre sulla sommità di un gomito piroettante con l’attacco portagomma.
p) Programmatori
L’apertura e la chiusura dei settori costituenti l’impianto dovrà avvenire per mezzo di programmatori
elettronici che dovranno funzionare in modo autonomo, in grado quindi di essere adoperati per l’apertura o la
chiusura manuale delle elettrovalvole o per l’esecuzione di programmi irrigui impostati direttamente sui
programmatori stessi.
Oltre a protezione generica mediante fusibile di adeguato amperaggio, disporranno di un pannello
supplementare per la protezione attiva contro i sovraccarichi e/o sbalzi di tensione su tutti i circuiti primari in
entrata e sui circuiti secondari in uscita.
In caso di mancanza di tensione, una batteria al lithium o similare, provvederà al mantenimento delle
memorie per un periodo minimo di 5 anni.
Art. B/11
MATERIALE EDILE E STRADALE
a) Materiali in genere:
Quale regola generale si intende che i materiali, i prodotti ed i componenti occorrenti, realizzati con materiali
e tecnologie tradizionali e/o artigianali, per la costruzione delle opere, proverranno da quelle località che l'
Aff.
riterrà di sua convenienza, purché, ad insindacabile giudizio della direzione dei lavori, rispondano alle
caratteristiche/prestazioni di seguito indicate.
Nel caso di prodotti industriali la rispondenza a questo capitolato può risultare da un attestato di conformità
rilasciato dal produttore e comprovato da idonea documentazione e/o certificazione.
b) Acqua, calci, cementi, ed agglomerati cementiti, pozzolane, gesso
1) Acqua - L'
acqua per l'
impasto con leganti idraulici dovrà essere limpida, priva di grassi o sostanze
organiche e priva di sali (particolarmente solfati e cloruri) in percentuali dannose e non essere aggressiva
per il conglomerato risultante.
2) Calci - Le calci aeree ed idrauliche, dovranno rispondere ai requisiti di accettazione di cui al regio decreto
16 novembre 1939, n. 2231; le calci idrauliche dovranno altresì rispondere alle prescrizioni contenute nella
legge 26 maggio1965, n. 595 (Caratteristiche tecniche e requisiti dei leganti idraulici) nonché ai requisiti di
accettazione contenuti nel decreto ministeriale 31 agosto1972 (Norme sui requisiti di accettazione e
modalità di prova degli agglomerati cementizi e delle calci idrauliche).
3) Cementi e agglomerati cementizi.
3.1) I cementi dovranno rispondere ai limiti di accettazione contenuti nella legge 26 maggio1965, n. 595 e
nel decreto ministeriale 3 giugno 1968 (Nuove norme sui requisiti di accettazione e modalità di prova
dei cementi) e successive modifiche. Gli agglomerati cementizi dovranno rispondere ai limiti di
accettazione contenuti nella legge 26 maggio 1965, n. 595 e nel decreto ministeriale 31 agosto
1972.
3.2) A norma di quanto previsto dal decreto del Ministero dell'
industria del 9 marzo1988, n. 126
(Regolamento del servizio di controllo e certificazione di qualità dei cementi), i cementi di cui all'
art. 1
lettera A) della legge 26 maggio 1965, n. 595 (e cioè i cementi normali e ad alta resistenza portland,
pozzolanico e d'
altoforno), se utilizzati per confezionare il conglomerato cementizio normale, armato
e precompresso, devono essere certificati presso i laboratori di cui all'
art. 6 della legge 26
- 12 -
maggio1965, n. 595 e all'
art. 20 della legge 5 novembre1971, n. 1086. Per i cementi di importazione,
la procedura di controllo e di certificazione potrà essere svolta nei luoghi di produzione da analoghi
laboratori esteri di analisi.
3.3) I cementi e gli agglomerati cementizi dovranno essere conservati in magazzini coperti, ben riparati
dall'
umidità e da altri agenti capaci di degradarli prima dell'
impiego.
4) Pozzolane - Le pozzolane saranno ricavate da strati mondi da cappellaccio ed esenti da sostanze
eterogenee o di parti inerti; qualunque sia la provenienza dovranno rispondere a tutti i requisiti prescritti dal
regio decreto 16 novembre1939, n. 2230.
5) Gesso - Il gesso dovrà essere di recente cottura, perfettamente asciutto, di fine macinazione in modo da
non lasciare residui sullo staccio di 56 maglie a centimetro quadrato, scevro da materie eterogenee e
senza parti alterate per estinzione spontanea. Il gesso dovrà essere conservato in locali coperti, ben
riparati dall'
umidità e da agenti degradanti.
Per l'
accettazione valgono i criteri generali dell'
articolo "Materiali in Genere".
c) Materiali inerti per conglomerati cementiti e per malte
1) Gli aggregati per conglomerati cementizi, naturali e di frantumazione, devono essere costituiti da elementi
non gelivi e non friabili, privi di sostanze organiche, limose ed argillose, di getto, ecc., in proporzioni non
nocive all'
indurimento del conglomerato o alla conservazione delle armature.
La ghiaia o il pietrisco devono avere dimensioni massime commisurate alle caratteristiche geometriche
della carpenteria del getto ed all'
ingombro delle armature.
La sabbia per malte dovrà essere priva di sostanze organiche, terrose o argillose, ed avere dimensione
massima dei grani di 2 mm per murature in genere, di 1 mm per gli intonaci e murature di parametro o in
pietra da taglio.
2) Gli additivi per impasti cementizi si intendono classificati come segue: fluidificanti; aeranti; ritardanti;
acceleranti; fluidificanti-aeranti; fluidificanti-ritardanti; fluidificanti-acceleranti; antigelo-superfluidificanti.
Per le modalità di controllo ed accettazione il Dec potrà far eseguire prove od accettare l'
attestazione di
conformità alle norme secondo i criteri dell'
articolo "Materiali in Genere".
3) I conglomerati cementizi per strutture in cemento armato dovranno rispettare tutte le prescrizioni di cui al
decreto ministeriale 14 febbraio1992 e relative circolari esplicative.
d) Elementi di laterizio e calcestruzzo
Gli elementi resistenti artificiali da impiegare nelle murature (elementi in laterizio ed in calcestruzzo) possono
essere costituiti di laterizio normale, laterizio alleggerito in pasta, calcestruzzo normale, calcestruzzo
alleggerito.
Quando impiegati nella costruzione di murature portanti, essi debbono rispondere alle prescrizioni contenute
nel decreto ministeriale 20 novembre1987 (Norme tecniche per la progettazione, esecuzione e collaudo degli
edifici in muratura e per il loro consolidamento).
Nel caso di murature non portanti le suddette prescrizioni possono costituire utile riferimento, insieme a
quelle della norma UNI 8942/2.
Gli elementi resistenti di laterizio e di calcestruzzo possono contenere forature rispondenti alle prescrizioni
del succitato decreto ministeriale 20-11-1987.
La resistenza meccanica degli elementi deve essere dimostrata attraverso certificazioni contenenti risultati
delle prove e condotte da laboratori ufficiali negli stabilimenti di produzione, con le modalità previste nel
decreto ministeriale di cui sopra.
E'facoltà del Direttore dei lavori richiedere un controllo di accettazione, avente lo scopo di accertare se gli
elementi da mettere in opera abbiano le caratteristiche dichiarate dal produttore.
e) Armature per calcestruzzo
1) Gli acciai per l'
armatura del calcestruzzo normale devono rispondere alle prescrizioni contenute nel
vigente decreto ministeriale attuativo della legge 5-11-1971, n. 1086 (decreto ministeriale 14-2-1992) e
relative circolari esplicative.
2) E'fatto divieto di impiegare acciai non qualificati all'
origine.
Art. B/12
LAVORAZIONI DEL TERRENO
a) Aratura
La lavorazione del terreno sarà eseguita fino alla profondità di cm. 40 (salvo differenti indicazioni del Dec).
L'
aratura dovrà farsi con il mezzo trainante più leggero possibile in relazione alle caratteristiche del terreno
stesso per minimizzare la compressione del medesimo.
Le "fette" di lavorazione dovranno essere rovesciate con successione regolare senza lasciare fasce
intervallate di terreno sodo.
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Ove necessario il lavoro dovrà completarsi a mano: le arature dovranno effettuarsi sempre previa
autorizzazione deI Dec e saranno finalizzate a garantire l'
esecuzione degli interventi solo a terreno "in
tempera".
b) Fresatura e sarchiatura
La lavorazione potrà avere profondità di lavoro da 5 a 20 cm. L'
intervento dovrà frazionare accuratamente il
terreno in superficie, anche per assicurare una buona penetrazione delle acque meteoriche.
Potrà essere necessario procedere a una o più passate fino ad ottenere un omogeneo sminuzzamento delle
zolle e completa estirpazione delle infestanti.
Intorno agli alberi, arbusti, manufatti recinzioni, siepi, impianti irrigui, il lavoro dovrà completarsi a mano.
c) Vangatura
Avrà profondità di lavoro di almeno cm. 30; durante il lavoro si curerà di far pervenire in superficie sassi ed
erbe infestanti, radici, rizomi ecc. che dovranno sempre essere asportati se necessario, raccogliendoli anche
a mano. Qualora a causa della limitata superficie delle aree di intervento, non possano venire impiegati
mezzi meccanici, la vangatura dovrà sostituirsi alla aratura. Le lavorazioni saranno eseguite nei periodi
idonei, con il terreno in tempera, evitando di danneggiarne la struttura e di formare suole di lavorazione. Nel
corso di questa operazione l'
Aff. dovrà rimuovere tutti i sassi, le pietre e gli eventuali ostacoli sotterranei che
potrebbero impedire la corretta esecuzione dei lavori provvedendo anche, su indicazioni del Dec, ad
accantonare e conservare le preesistenze naturali di particolare valore estetico (es. rocce, massi, ecc.) o gli
altri materiali che possano essere vantaggiosamente riutilizzati nella sistemazione. Eseguito il lavoro di
aratura o vangatura, l'
Aff. dovrà effettuare un successivo lavoro complementare di preparazione, consistente
in una erpicatura o zappatura di tutte le aree destinate all'
impianto; con questa operazione, da eseguirsi a
terreno asciutto, il terreno medesimo dovrà risultare uniformemente sminuzzato. Naturalmente, qualora con
una sola lavorazione di erpice o zappa il terreno non risultasse uniformemente sminuzzato, l'
Aff. sarà tenuto
ad effettuare successive lavorazioni con gli strumenti adatti, fino a raggiungere l'
uniforme tessitura del
terreno. Qualora fra l'
impianto degli alberi e la formazione del prato trascorresse tempo sufficiente alla
proliferazione di vegetazione infestante, sarà cura dell'
Aff. dare corso a sollecite fresature ed erpicature al
fine di eliminare tale vegetazione e ciò prima che questa giunga a maturità (produzione del seme). Nel caso
ci si dovesse imbattere in ostacoli naturali di rilevanti dimensioni che presentino difficoltà ad essere rimossi,
oppure manufatti sotterranei di qualsiasi natura di cui si ignori l'
esistenza (es. cavi, fognature, tubazioni,
reperti archeologici, ecc.), l'
Aff. dovrà interrompere i lavori e chiedere istruzioni specifiche al Dec.
Art. B/13
CORREZIONE, AMMENDAMENTO, CONCIMAZIONE DI FONDO DEL TERRENO, IMPIEGO DI
FITOFARMACI E DISERBANTI
Dopo avere effettuato le lavorazioni, l'
Aff., su istruzione del Dec, dovrà somministrare al terreno tutte le
sostanze eventualmente necessarie ad ottenere la correzione, l’ammendamento e la concimazione di fondo,
nonché somministrare gli eventuali geodisinfestanti e/o diserbanti.
a) Concimazione organica
In occasione del lavoro di aratura o di vangatura, l'
Aff. effettuerà la concimazione di fondo somministrando
letame bovino od equino ben maturo, uniformemente distribuito sul terreno. Dovranno prevedersi 350 q per
ettaro, salvo diverse indicazioni in merito del Dec. In caso di indisponibilità il letame potrà essere sostituito
con un equivalente quantitativo di concime organico in quantità proporzionale alla rispettiva potenzialità.
b) Concimazione chimica
Oltre alla concimazione organica l'
Aff. è tenuto ad effettuare anche una concimazione minerale mediante la
somministrazione dei seguenti quantitativi di fertilizzanti:
- azotati: titolo medio 16% - q.Ii 2 per ettaro
- potassici:
titolo medio 40% - q.Ii 1,5 per ettaro
- fosfatici: titolo medio 18% - q.Ii 5 per ettaro
La somministrazione dei concimi minerali sarà effettuata in occasione della lavorazione complementare di
erpicatura o zappatura successiva al lavoro di preparazione del terreno. L'
uso dei concimi fisiologicamente
alcalini o fisiologicamente acidi sarà consentito in terreni a reazione anomala e ciò in relazione alle risultanze
delle analisi chimiche.
Oltre alla concimazione di fondo l'
aggiudicatario dovrà effettuare anche le opportune concimazioni in
copertura, impiegando concimi idonei per quanto attiene solubilità e pronta assimilazione degli elementi,
tenendo comunque presente che lo sviluppo della vegetazione deve risultare, ad ultimazione dei lavori, a
densità uniforme, senza vuoti o radure.
C) impiego di fitofarmaci e diserbanti
I trattamenti con fitofarmaci o con diserbanti dovranno essere tempestivi ed eseguiti da personale abilitato
secondo le norme vigenti. Personale che dovrà attenersi per il loro uso alle istruzioni specificate dalla casa
produttrice e alle norme vigenti in materia, ed usare ogni possibile misura preventiva atta ad evitare danni
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alle persone e alle cose soprattutto tenendo conto delle specifiche normative in materia riferite all’ambiente
urbano e ottenendo le necessarie autorizzazioni. L’impiego di fitofarmaci e diserbanti deve comunque e in
ogni caso ricevere nullaosta da parte del Dec. Gli oneri ed eventuali spese derivanti dalla richiesta e dal
rilascio delle autorizzazione per l’uso di prodotti sanitari o di diserbanti di sintesi in ambiente urbano sono di
spettanza dell’Aff.
Art. B/14
PREPARAZIONE DELLE BUCHE E DEI FOSSI
Prima di effettuare qualsiasi scavo, l’Aff. è tenuto ad effettuare le necessarie indagini conoscitive sui
sottoservizi. Qualsiasi responsabilità per danni causati sarà a totale carico dell’Aff..
Le buche ed i fossi per la piantagione delle specie vegetali dovranno avere le dimensioni più ampie possibili
in rapporto alla grandezza delle piante da mettere a dimora.
In linea di massima le buche devono risultare larghe e profonde almeno una volta e mezzo rispetto alle
dimensioni dell'
apparato radicale o della zolla.
Indicativamente si forniscono le seguenti dimensioni minime:
buca Tipo A (piante arboree)
cm. 100x100x100
buca Tipo B (per grandi arbusti e cespugli)
cm. 70x70x70
buca Tipo C (per piccoli arbusti, cespugli e piante tappezzanti) cm. 40x40x40
buca Tipo D (per piante erbacee perenni)
cm. 30x30x30
buca Tipo E (alberature stradali ed esemplari)
cm. 50x150x100
Nell'
apertura di buche, soprattutto se vengono impiegate trivelle, è opportuno smuovere il terreno lungo le
pareti e sul fondo per evitare l'
effetto vaso.Per le piante a radice nuda l'
accorciamento delle radici deve
limitarsi solo all'
asporto delle parti danneggiate e non deve essere effettuato per adattare l'
apparato radicale
al volume di buche troppo piccole. Per le buche e i fossi che dovranno essere realizzati su un eventuale
preesistente tappeto erboso, l'
Aff. è tenuto ad adottare tutti gli accorgimenti necessari per contenere al
minimo i danni al prato circostante, recuperando lo strato superficiale di terreno per il riempimento delle
buche stesse. Il materiale proveniente dagli scavi, se non riutilizzato o non ritenuto idoneo, dovrà essere
allontanato dall'
Aff. dalla sede del cantiere e portato alla pubblica discarica. Nella preparazione delle buche e
dei fossi, l'
Aff. dovrà assicurarsi che nella zona in cui le piante svilupperanno le radici non ci siano ristagni di
umidità e provvedere affinché lo scolo delle acque superficiali avvenga in modo corretto. Nel caso, invece,
fossero riscontrati gravi problemi di ristagno l'
Aff. provvederà, su autorizzazione del Dec, a predisporre
idonei drenaggi.
Art. B/15
APPORTO DI TERRA DI COLTIVO
Prima di effettuare qualsiasi impianto o semina, l'
Aff. in accordo con il Dec, dovrà verificare che il terreno in
sito sia adatto alla piantagione: in caso contrario dovrà apportare terra di coltivo in quantità sufficiente a
formare uno strato di almeno cm. 20 per i prati, e a riempire totalmente le buche e i fossi per gli alberi e gli
arbusti, curando che vengano frantumate tutte le zolle e gli ammassi di terra.
Art. B/16
SEMINA DI TAPPETI ERBOSI
Per preparare il terreno destinato a tappeto erboso, l'
Aff., dovrà eseguire, se necessario, una ulteriore pulizia
del terreno rimuovendo tutti i materiali che potrebbero impedire la formazione di un letto di terra di coltivo fine
ed uniforme. Dopo aver eseguito le operazioni indicate l'
Aff. dovrà livellare e rastrellare il terreno secondo le
indicazioni di progetto per eliminare ogni ondulazione, buca o avvallamento. Gli eventuali residui della
rastrellatura dovranno essere allontanati dall'
area del cantiere e smaltiti.
La semina da effettuarsi sempre in giornata senza vento a spaglio, dovrà prevedere più "distribuzioni" per
gruppi di semi di volume e peso similari, mescolati fra loro. Si dovrà impiegare minimo gr/mq 40 (quaranta) di
seme di specie adatte per la realizzazione di prati. Verranno di norma previste per zone in ombra
orientativamente le seguenti composizioni varietali: Lolium perenne var. Echo 10%, Poa memoralis 50%,
Festuca rubra var. Fallax 10%, Agrostis tenuis 20%. Verranno di norma previste per zone a “mezz’ombra”
orientativamente le seguenti composizioni Lolium perenne var. Echo 10%, Poa memoralis 50%, Festuca
rubra
var. Fallax 30%. Resta comunque d’inteso che i miscugli da utilizzarsi dovranno essere
preventivamente autorizzati dalla Direzione del servizio, soprattutto quando diversi da quelli sopra indicati.
La copertura del seme dovrà essere fatta mediante rastrelli a mano e con erpice o tramite specifiche
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attrezzature meccaniche. Qualora la morfologia del terreno lo consenta, è preferibile che le operazioni di
semina vengano effettuate mediante speciale seminatrice munita di rullo a griglia, al fine di ottenere
l'
uniforme spargimento del seme e dei concimi minerali complessi.
L’intervento è comprensivo di ogni onere (lavorazione del terreno a profondità adeguata, concimazione,
semina, copertura del seme, rullatura, annaffiature, ecc.) necessario a un buon attecchimento dell’impianto
fino alla prima tosatura compresa.
Dopo la semina, l'
area sarà rullata uniformemente. Il miscuglio dovrà essere stato composto secondo le
percentuali accettate dal Dec. Terminate le operazioni di semina o piantagione, il terreno deve essere
immediatamente irrigato (umettato) ed, eventualmente, opportunamente delimitato da una rete per evitarne il
calpestio nelle fasi iniziali di sviluppo delle specie. Le operazioni di semina verranno ritenute ultimate dopo
aver eseguito il primo taglio colturale dell’erba.
Art. B/17
MESSA A DIMORA DI ALBERI, ARBUSTI E SIEPI
Prima della piantagione, l'
Aff. dovrà procedere al riempimento parziale delle buche già predisposte,
lasciando libero soltanto lo spazio per la zolla e le radici, in modo che le piante possano essere collocate su
uno strato di fondo di spessore adeguato alle dimensioni della zolla o delle radici delle diverse specie
vegetali. Nel riempimento della buca l'
Aff. avrà cura di interrare con la terra smossa Kg. 0,500 di concime
minerale complesso nel rapporto azoto, fosforo e potassio definito in corso d'
opera; verrà interrato anche il
concime organico o letame in modo tale che il medesimo sia ricoperto da uno strato di terra e non a contatto
diretto con gli apparati radicali. Prima della messa a dimora di piante a radice nuda, l’Aff. dovrà potare
accuratamente a mezzo di forbici a doppio taglio, ben affilate, l’apparato radicale delle medesime,
rinnovando il taglio sulle ramificazioni che si presenteranno appassite, spezzate, non più vegete o
eccessivamente sviluppate. La messa a dimora degli alberi, degli arbusti e delle siepi dovrà avvenire in
relazione alle quote finite, avendo cura che le piante non presentino radici allo scoperto né risultino, una
volta assestatosi il terreno, interrate oltre il livello del colletto. L'
imballo della zolla, costituito da materiale
degradabile (es. canapa, juta, ecc.), dovrà essere tagliato al colletto e aperto sui fianchi senza rimuoverlo da
sotto la zolla, togliendo soltanto le legature metalliche e il materiale di imballo in eccesso. La zolla deve
essere integra, sufficientemente umida, aderente alle radici; se si presenta troppo asciutta dovrà essere
immersa temporaneamente in acqua con tutto l'
imballo. Analogamente si dovrà procedere per le piante
fornite in contenitore. Nell'
eventualità che per avverse condizioni climatiche le piante approvvigionate a piè
d'
opera non possano essere messe a dimora in breve, si dovrà provvedere a collocare il materiale in modo
che sia coperta la zolla e che sia opportunamente protetta, curando in seguito le necessarie annaffiature ed
evitando "pregerminazioni". Le piante dovranno essere collocate ed orientate in modo da ottenere il miglior
risultato estetico e tecnico in relazione agli scopi della sistemazione o al rispetto dell'
orientamento di sviluppo
dell'
esemplare nel vivaio di provenienza. Prima del riempimento definitivo delle buche, gli alberi, gli arbusti e
le siepi di rilevanti dimensioni dovranno essere resi stabili per mezzo di pali di sostegno, ancoraggi e
legature. Prima di provvedere all'
ancoraggio definitivo delle piante sarà necessario accertarsi che il terreno
di riempimento delle buche risulti debitamente assestato per evitare che le piante risultino sospese alle
armature in legno e si formino cavità al di sotto degli apparati radicali. Il palo tutore dovrà essere infisso
saldamente nel terreno a buca aperta prima dell'
esemplare da sostenere che verrà ad esso ancorato. L’Aff.
è tenuta a collocare attorno al pane di terra, a livello della massima circonferenza, un tubo drenante in PVC
di diametro cm. 10 corrugato e forato lateralmente. Una estremità del tubo dovrà fuoriuscire dal terreno e
dovrà essere provvista di apposito tappo per consentire le operazioni di irrigazione periodica. Il riempimento
delle buche, sia quello parziale prima della piantagione, sia quello definitivo, potrà essere effettuato, a
seconda delle necessità, con terra di coltivo semplice oppure miscelata con torba. Nel caso il Dec decida
che all'
atto dell'
impianto venga effettuata una concimazione secondaria localizzata, l'
Aff. avrà cura di
spargere il fertilizzante attorno e vicino alle radici o alle zolle, in modo da evitare danni per disidratazione. A
riempimento ultimato, quando indicato dal Dec, attorno alle piante potrà essere formata una conca o bacino
per la ritenzione dell'
acqua da addurre subito dopo in quantità abbondante, onde favorire la ripresa della
pianta e facilitare il costipamento e l'
assestamento della terra attorno alle radici e alla zolla.
Art. B/18
MESSA A DIMORA DI PIANTE TAPPEZZANTI, ERBACEE PERENNI, BIENNALI, ANNUALI,
RAMPICANTI, SARMENTOSE, RICADENTI
Le modalità di messa a dimora di queste piante è la medesima per ognuna delle diverse tipologie Deve
essere effettuata in buche preparate al momento, in rapporto al diametro dei contenitori delle singole piante,
previa lavorazione del terreno.
- 16 -
Se le piante saranno state fornite in contenitori tradizionali questi dovranno essere rimossi; se invece in
contenitori di materiale deperibile (torba, pasta di cellulosa compressa, ecc.) le piante potranno essere
messe a dimora con tutto il vaso.
In ogni caso le buche dovranno essere poi colmate con terra di coltivo mista a fertilizzanti e ben pressata
intorno alle piante.
L'
Aff. è tenuto infine a completare la piantagione delle specie rampicanti, sarmentose e ricadenti, legandone
i getti, ove necessario, alle apposite strutture di sostegno in modo da guidarne lo sviluppo per ottenere i
migliori risultati in relazione agli scopi della sistemazione eseguendo pure la copertura del terreno con
idonea pacciamatura al fine di evitare la crescita di erbe spontanee.
Art. B/19
PROTEZIONE DELLE PIANTE MESSE A DIMORA
Nelle zone dove potrebbero verificarsi danni causati da animali oppure dal transito di persone o automezzi,
l'
Aff. dovrà proteggere, singolarmente o in gruppi, le piante messe a dimora con opportuni ripari (es. reti
metalliche, protezioni in ferro o in legno, griglie, ecc.) e/o sostanze repellenti precedentemente concordati ed
approvati dal Dec.
Alcuni tipi di piante (tappezzanti, piccoli arbusti, fioriture stagionali, ecc.) dovranno essere protette dai danni
della pioggia battente, dalla essiccazione e dallo sviluppo di erbe infestanti per mezzo di pacciame od di altro
analogo materiale precedentemente approvato dal Dec.
Art. B/20
CONTROLLO DEI PARASSITI E DELLE FITOPATIE
E'competenza dell'
Aff. controllare le manifestazioni patologiche sulla vegetazione delle superfici mantenute
e provvedendo alla tempestiva eliminazione del fenomeno patogeno onde evitarne la diffusione e rimediare
ai danni accertati. Gli interventi dovranno essere preventivamente concordati con il Dec. Il personale
deputato alla somministrazione di prodotti fitosanitari deve possedere il patentino nei casi previsti dalla
normativa vigente
Art. B/21
VERIFICA DELLA STABILITÀ DEGLI ALBERI
La verifica statica delle piante arboree deve essere effettuata con il metodo VTA (acronimo dall'
inglese
Visual Tree Assessment = Valutazione Visiva degli alberi) sviluppato dal prof. Claus Mattheck dell'
Università
di Karlsruhe (Germania), comunemente utilizzato in Europa e in Italia, consistente in un controllo visivo sia
degli aspetti biologici che di quelli strutturali della pianta, da cui consegue, quando necessario, un’analisi
strumentale dei difetti eventualmente individuati. Le fasi di tale metodo sono le seguenti:
1. analisi visiva, finalizzata ad individuare, su tutte le componenti visibili dell’albero, sintomi indicativi di
difetti strutturali;
2. eventuale indagine strumentale, eseguita per soggetti che manifestano la presenza di difetti strutturali;
3. individuazione del grado (classe) di rischio secondo la faillure Risck Classification (FRC) o altra scala
prioritariamente definita;
4. definizione delle note operative per ripristinare l’equilibrio statico della pianta indagata.
In relazione ai sintomi/danni riscontrati e alle misurazioni strumentali effettuate, l’Aff. dovrà dunque fornire un
giudizio sintetico sulla stabilità meccanica dell'
albero esaminato, classificandolo in una delle classi di rischio
(FRC) o altra scala prioritariamente definita e indicando le operazioni colturali da attuare (alleggerimento
della chioma, recisione di uno o più rami, abbattimento dell’albero, controllo periodico dell’albero con indagini
strumentali, ecc.).
L’Aff. È tenuto a impiegare nell’attività di verifica strumentale della stabilità delle piante arboree figure
qualificate aventi esperienza nella verifica della stabilità delle piante arboree in ambito urbano.
- 17 -
CAPO C
CAPITOLATO TECNICO - PARTE PARTICOLARE
- indicazioni sulle prestazioni, loro dimensionamento e valutazione dell’esecuzioneArt. C/1
ELENCO DELLE PRESTAZIONI
1- Pulizia e tutela igienica
LAVORAZIONE
Ciascuna delle lavorazioni di seguito indicate risulta comprensiva delle prestazioni d’opera, dei materiali, dei
mezzi, dei consumi, di ulteriori materiali ed oneri quali la fornitura e l’impiego di dispositivi di protezione
individuale e collettiva, necessari a rendere ogni singola prestazione svolta sicura nell’esecuzione, compiuta
e finita a regola d’arte, nei tempi pianificati. Anche se non espressamente indicato su ciascuna delle
successive schede di lavorazione, gli oneri relativi alla raccolta e al conferimento presso un centro
autorizzato del materiale di risulta, di qualsiasi tipologia esso sia, si intende a carico dell’Aff.. Per questo
ultimo aspetto si rimanda ai dettagli del precedente art.B/5.
Vengono indicati nel prospetto seguente, a titolo sintetico puramente indicativo e non esaustivo, gli interventi
contabilizzati “a canone” e quelli contabilizzati “a misura” descritti più in dettaglio nelle successive schede di
lavorazione. Ciò al fine di favorire una veloce interpretazione, utile soprattutto in sede di formulazione
dell’offerta alla gara, di quanto contabilizzato a “canone” e di quanto a “misura”. Eventuali divergenze di
indicazione o di interpretazione fra i contenuti della seguente scheda e quelli indicati in ciascuna prestazione
elencata nel presente articolo, valgono questi ultimi.
Ripulitura dei fondali
di invasi da alghe,
Spazzamento raccolta e conferimento rifiuti da vegetazione infe- Ripulitura muri, arredi, da scritte
stante da fanghi, da
rifiuti solidi
Manutenzione fiorie- Pulizia straordinaria durante
Svuotamento cestini
manifestazioni
re
e
dopo
Spazzamento e raccolta foglie
Raccolta e conferimento materiale igienico
Pulizia delle aree adibite ai cani
Rimozione di corpi solidi depositati sui
fondali o galleggianti sull’acqua
Pulizia Fontane
Pulizia monumenti e cippi
2Prati
Conferimento potatura ulivi “Pionta”
tosatura erba prati ad elevata intensità
Diserbo
manutentiva
tosatura erba prati ad media intensità tosatura erba prati
manutentiva
sfalcio saltuario
- 18 -
Impianto o rifacimento del manto erboso
LAVORAZIONE
4 - Siepi e
cespugli
3 - Aiuole
sistemate a fiore
tosatura erba prati ad bassa intensità
manutentiva
Preparazione terreno fioriture
Collocazione a dimora fino a 2000 piantine
Collocazione a dimora
meno
Sarchiatura
del
terreno con asporta- Fornitura piantine
zione delle infestanti
Verifica dello stato
Collocazione a dimora piantine ulteriori a
vegetativo
delle
2000 unità
piantine
fioriture venute Sarchiature e diserIrrigazione di soccorso
bo aiuole fiorite
Gestione e controllo impianti di irrigazione
automatica
Trattamenti fitoiatrici
Vangatura rose
Vangatura
Messa a dimora
Asportazione delle infestanti arbustive
Innaffiamento
Trattamenti fitoiatrici
Verifica stato vegetativo
Pacciamatura
Estirpazione
5 - Alberi
Potatura
Fissaggio e controllo tutori
Vangatura
Messa a dimora
Controllo stato vegetativo e sanitario
Innaffiamento
Spollonatura
Controllo visivo stabilità alberi
Pulizia diserbo conPotatura
che o griglie
Abbattimento alberi circ. < 70 cm
Trattamenti fitoiatrici
Indagine strumentale con VTA
chine
, di
scar
pate
Abbattimento alberi circ. > 70 cm
Controllo funzionamento impianti
Controllo funzionale strutture ludiche
7 – Opere diverse
Sfalcio di strade e piazzali esterni al centro
storico, sfalcio argini, diserbo mura.
Diserbo strade marciapiedi centro storico
Apertura
chiusura
cancelli
Realizzazione,ripara
zione,modifiche
di
impianti elettrici, di
irrigazione e di ricircolo
Manutenzione delle
fontanelle pubbliche
di acqua potabile
Rete fognaria e
drenante
Tutela pendici
Installazione e riparazione di attrezzature
ludiche, panchine, cestini, arredi vari
Realizzazione graticciate
mento scarpate.
di
consolida-
Realizzazione di staccionata
Opere edili e di fabbro
Pulizia e custodia di bagni pubblici
Acquisizione ed elaborazione dati nel GIS
- 19 -
LAVORAZIONE
8 – Pronto
Intervento
Pronto intervento
Dettagliatamente, le lavorazioni previste sono le seguenti:
Lavorazione 1 - Pulizia e tutela igienica
Modalità operative
a) spazzamento, raccolta e conferimento presso centri autorizzati del materiale, genericamente definibile
“rifiuto” (carte, lattine, bottiglie, sassi, detriti vegetali, deiezioni di animali, materiale ingombrante, eventuali
residui cartacei distaccati da cartelloni pubblicitari, ecc.) presente sui prati, piazzali, percorsi, aree destinate
a cani, viabilità interne, scarpate, ecc;
b) svuotamento dei cestini e di altri contenitori, raccolta del materiale contenuto e conferimento presso
centri di smaltimento autorizzati se in grande quantità o nei cassonetti, se in quantità modesta;
c) spazzamento e raccolta di foglie, di aghi di conifere e loro conferimento presso centri autorizzati; tale
intervento deve effettuarsi con cura particolare nelle aree verdi di intensa utenza, nei percorsi, nelle
superfici di gioco e di sosta, nelle zone fiorite o cespugliate;
d) raccolta separata e conferimento presso centri di smaltimento autorizzati del materiale a rischio igienico
(siringhe, profilattici ecc.);
e) ripulitura di muri, arredi ecc. da scritte o figure eseguite con pennarelli indelebili o con vernici diverse,
utilizzando solventi, vernici, raschietti, spazzole, tamponi, ecc;
f) pulizia straordinaria delle aree adibite ai cani mediante asportazioni delle deiezioni, eventuale
disinfezione e disinfestazione dell’area;
g) rimozione di corpi solidi depositati sui fondali o galleggianti sull’acqua delle vasche, dei laghetti, delle
fontane e di ogni altro invaso; tale intervento è di norma da effettuarsi manualmente da personale munito di
stivali anfibi, retino, pinza meccanica ed altri strumenti idonei; la raccolta e l’allontanamento del materiale di
risulta è a carico dell’Aff.;
h) ripulitura da alghe, da vegetazione infestante, da fanghi e da ogni altro elemento non gradito alla
Direzione del servizio dei fondali delle vasche, dei laghetti, delle fontane e di ogni altro invaso, da effettuarsi,
previa svuotamento dell’invaso, con aspirazione dei fanghi e delle mucillagini mediante pompa idrovora. Si
intendono compresi la raschiatura, la ripulitura, l’eventuale disinfezione dei fondali e il riempimento
dell’invaso, nonché il carico e il conferimento del materiale refluo presso centri autorizzati;
i) pulizia straordinaria durante e dopo manifestazioni culturali, sportive, politiche, commerciali, quali a titolo
di esempio Arezzo Play Festival, Fiera antiquaria, ecc. Tale attività comprende di norma la predisposizione
di cestoni porta rifiuti supplementari a quelli già presenti nell’area, passaggi ripetuti del personale dell’Aff.
durante la manifestazione in modo da garantire costante pulizia, la pulizia e il ripristino dell’area e delle
strutture presenti alla normale fruizione del pubblico dopo la manifestazione secondo tempi e modalità
indicati dalla Direzione del Servizio;
j) manutenzione delle fioriere consistente in interventi periodici di irrigazione, di pulizia da rifiuti, di
sostituzione della vegetazione deperita, di concimazione di sostituzione dei terricciati, di rimozione di scritte
vandaliche, di spostamento o di rimozione;
k) pulizia monumenti o cippi. Consiste nel decespugliamento, nella rasatura dei prato, nella rimozione di
corone o di fiori non più vegeti, nella potatura di eventuali siepi o arbusti di arredo al monumento,
nell’eventuale lavaggio delle parti lapidee o marmoree. Tali interventi riguardano anche la zona limitrofa al
monumento e il percorso di accesso;
l) carico e conferimento presso un centro di compostaggio del materiale vegetale derivante dalla potatura
annuale di circa 80 ulivi collocati nel parco “Colle del Pionta” gestiti da anziani in virtù di un comodato d’uso
gratuito.
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Dimensionamento annuale della lavorazione 1
Gli interventi classificati a canone si intendono “continui e illimitati”, essere svolti dunque, con periodicità tale
da garantire la massima e costante pulizia anche il sabato pomeriggio e nei giorni festivi.
a) spazzamento, raccolta e conferimento rifiuti:
- a canone.
b) svuotamento dei cestini:
- a canone.
c) spazzamento e raccolta di foglie:
- a canone.
d) raccolta e conferimento materiale a rischio igienico:
- a canone.
e) ripulitura muri, arredi, da scritte:
- a misura
f) pulizia straordinaria delle aree adibite ai cani:
- a canone.
g) rimozione di corpi solidi depositati sui fondali o galleggianti sull’acqua:
- a canone
h) ripulitura dei fondali di invasi da alghe, da vegetazione infestante da fanghi:
- a canone su tutti le fontane, le vasche e gli invasi di cui all’art. B/2 fatta eccezione per quelli elencati al
punto successivo
- a canone, 1 (una) volta all’anno, nei seguenti invasi o vasche: laghetto di Tortaia, laghetto del parco di
Villa Severi, vasca del parco di Villa Severi sottostante l’Ostello della Gioventù, vasca del parco
Pertini, vasca del parco Foro Boario, vasca del parco di Via degli Accolti, vasca del parco Aldo Ducci.
- a misura eventuali ulteriori interventi negli 7 invasi o vasche di cui al punto precedente.
i) pulizia straordinaria durante e dopo manifestazioni:
- a misura.
j) manutenzione delle fioriere:
- a canone gli interventi di irrigazione, di pulizia;
- a misura interventi di sostituzione della vegetazione deperita, di concimazione, di sostituzione dei
terricciati, di rimozione di scritte vandaliche, di spostamento o rimozione.
k) pulizia monumenti e cippi:
- a canone;
l) carico e conferimento presso un centro di compostaggio potature 80 ulivi del parco “Colle del Pionta”.
- a canone;
Lavorazione 2 – Prati
Modalità operative
L’intensità manutentiva dei prati è suddivisa in 4 categorie in base alla frequenza e alle modalità del taglio.
Le superfici soggette a diversa intensità manutentiva sono individuabili nella planimetria di cui all’allegato 1.
La tosatura del prato di cui ai successivi punti a), b), c), d), comprende anche la rifilatura di bordi, scoline,
scarpate e degli spazi circostanti agli arredi e agli altri elementi dell’area verde, compreso quelli
immediatamente esterni ad essa (cordoli, pavimentazioni, ecc.). Particolare attenzione dovrà essere prestata
a non produrre danni con macchine ed attrezzi alla base delle piante arboree. Eventuali lesioni inferte ai fusti
dovranno essere prontamente disinfettate con mastici cicatrizzanti ed essere segnalate alla Direzione del
servizio.
a) Tosatura e pulizia dei prati di superfici ad elevata intensità manutentiva:
Tempi e periodicità di intervento verranno definiti dall’Aff., in modo tale da mantenere i prati entro uno
sviluppo tale che lo spessore del manto erboso sia compreso tra 3 (tre) a 6 (sei) cm.; L’intervento dovrà
effettuarsi unicamente con macchine operatrici munite di raccoglitore, con lama rotante ad asse
verticale, o con lama elicoidale. Non è consentito il mulching. L’erba tagliata dovrà immediatamente
essere raccolta e allontanata in modo da lasciare la superficie verde rasata, sgombra da qualsiasi
risulta.
b) Tosatura e pulizia dei prati di superfici a media intensità manutentiva:
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Tempi e periodicità di intervento verranno definiti dall’Aff., in modo tale da mantenere i prati entro uno
sviluppo tale che lo spessore del manto erboso sia compreso tra 3 (tre) a 9 (nove) cm.; L’intervento
dovrà effettuarsi unicamente con macchine rasaerba con lama rotante ad asse verticale o a lama
elicoidale ad asse orizzontale. L’erba tagliata dovrà immediatamente essere raccolta e allontanata in
modo che la superficie verde rasata risulti di ottimo aspetto, sgombra da qualsiasi risulta. In alternativa,
l’erba tagliata potrà essere lasciata in loco polverizzata a condizione che vengano utilizzati rasaerba di
tipo mulching. Il funzionamento mulching del tosaerba deve essere comprovato nel libretto della
macchina. Taglio mulching presuppone, inoltre, che la macchina sia ben funzionante, correttamente
utilizzata e che l’erba non sia tagliata bagnata o eccessivamente cresciuta. Non è consentito il rilascio
nel prato di erba ammassata in piccole zolle e comunque in forma non omogenea.
c) Tosatura e pulizia dei prati di superfici a bassa intensità manutentiva:
Tempi e periodicità di intervento verranno definiti dall’Aff. in numero di almeno 6 all’anno o comunque in
modo tale da mantenere i prati entro uno spessore del manto erboso compreso tra 3 (tre) a 16 (sedici)
cm.; L’intervento dovrà effettuarsi con macchine rasaerba con lama rotante ad asse verticale, con
macchine a barra falciante o a martelli. L’erba tagliata potrà essere rilasciata sul letto di caduta a
condizione che venga frantumata anche mediante passaggi incrociati. Dopo il taglio, il manto erboso
dovrà mostrarsi ordinato, omogeneo, di ottimo aspetto; Il residuo di erba lasciato in loco dovrà essere di
piccolissima pezzatura e di modica quantità, in modo da degradare rapidamente senza generare
asfissia o feltro, di ostacolo nocivi al erboso.
d) Tosatura e pulizia dei prati mediante sfalcio saltuario:
Tempi e periodicità di intervento verranno definiti dalla Stazione Appaltante in numero di 3 all’anno.
L’intervento dovrà effettuarsi con macchine rasaerba con lama rotante ad asse verticale, con macchine
a barra falciante o a martelli. L’erba tagliata potrà essere rilasciata sul letto di caduta a condizione che
venga frantumata. Dopo il taglio, il manto erboso dovrà mostrarsi ordinato, omogeneo, di ottimo aspetto;
Il residuo di erba lasciato in loco dovrà essere di piccolissima pezzatura e di modica quantità, in modo
da degradare rapidamente senza generare asfissia o feltro, di ostacolo nocivi al erboso.
e) Impianto o rifacimento di tappeto erboso:
L’impianto o il rifacimento di tappeto erboso può essere eseguito tramite preparazione del terreno e
semina. In alternativa alla semina, qualora indicato dalla Direzione del servizio, l’impianto o il
rifacimento del manto erboso potrà essere eseguito mediante impiego di piote o a rotoli di erba già
precostituiti
f) Diserbo
La ripulitura dalle erbe infestanti dovrà effettuarsi a mano, mediante operazione meccanica, con
pirodiserbo o con prodotti chimici. L’utilizzo di diserbanti dovrà essere approvato dalle istituzioni
preposte e notificato preventivamente alla Direzione del servizio anche ogni qualvolta si pratichi diserbo
localizzato contro le infestanti di infrastrutture murarie o di vialetti.
Dimensionamento annuale della lavorazione 2
Gli interventi di al presente articolo dovranno praticarsi come segue:
a) tosatura erba prati ad elevata intensità manutentiva:
- a canone.
b) tosatura erba prati ad media intensità manutentiva:
- a canone.
c) tosatura erba prati ad bassa intensità manutentiva:
- a canone.
d) tosatura prati mediante sfalcio saltuario:
- a canone 3 sfalci ogni anno su indicazione della Direzione del Servizio;
- a misura eventuali ulteriori interventi.
e) impianto - rifacimento del manto erboso:
- a misura.
f) diserbo:
- a canone sui vialetti interni ad aree verdi ivi comprese le pavimentazioni in gomma dei giochi.
- a misura sulle superfici esterne ad aree verdi.
Lavorazione 3 – Aiuole sistemate a fiore
La superficie complessiva delle aree sistemate a fiore previste dal presente appalto è esigua in rapporto
all’ampiezza della totalità delle aree affidate. Attualmente trattasi nel complesso di non oltre 40 mq. Ciò
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nonostante si elencano le principali lavorazioni da svolgere in esse e il dimensionamento correlato. Non si
esclude che durante l’esecuzione dell’appalto su indicazione della Direzione del Servizio tale superficie
possa aumentare.
a) Preparazione del terreno alla posa a dimora delle fioriture stagionali.
Prima di collocare a dimora nuove fioriture stagionali il terreno dovrà essere diserbato con attrezzi
manuali, lavorato andantemente in profondità, arricchito con concimi organici e con ammendanti.
b) Collocazione a dimora delle piantine stagionali
Le piantine sono di norma fornite dalla Direzione del Servizio in vasetto in date concordate con il
fornitore. L’Aff, cui sarà comunicata con un congruo anticipo la data di arrivo delle fioriture presso il
cantiere comunale di Via Tagliamento, 3, è tenuto a trasportarle nei vari siti di impianto secondo le
quantità e i disegni indicati dalla Direzione del servizio. Onde evitarne il deterioramento, le fioriture
dovranno essere collocate a dimora dall’Aff. entro 5 giorni dall’arrivo in cantiere. L’eventuale
deterioramento imputabile a un ritardo di impianto, come a qualunque altro difetto di coltivazione, verrà
attribuito all’Aff. I contenitori saranno di proprietà dell’Aff. una volta ultimata la collocazione a dimora.
Dopo la collocazione delle piantine si provvederà alla concimazione di copertura con concimi chimici
complessi a lenta cessione di azoto, quindi all’innaffiamento. Eventuali risarcimenti dovuti a fallanze o a
sottrazione indebite da parte di ignoti saranno effettuate dall’Aff. con materiale vegetale fornito dalla
Direzione del servizio.
c) Innaffiamento
Su tutte le aiuole a fiore è presente un impianto di irrigazione a pioggia o ad ala gocciolante la cui
efficienza è a carico dell’Aff. In caso di guasti non immediatamente reparabili si dovrà provvedere con
temporanee irrigazioni di soccorso con autocisterna al fine di evitare il deperimento della vegetazione
impiantata.
d) Scerbatura e sarchiature
L’Aff. avrà cura di scerbare a mano, quando non possibile con altri metodi, tutte le infestanti che nel
tempo abbiano proliferato fra le fioriture stagionali. L’operazione di scerbatura comporta lo
sradicamento l’allontanamento dal luogo di raccolta delle erbe. La sarchiatura del terreno viene
effettuata con attrezzi manuali ogni qual volta si formi una crosta superficiale nel terreno.
e) Verifica dello stato vegetativo delle piantine, trattamenti fitoiatrici.
L’Aff. è tenuto a vigilare sulle condizioni fitosanitarie delle piantine ed a effettuare i trattamenti fitoiatrici
relativi, sia preventivi che curativi, in modo da preservare la loro vitalità e il vigore. Eventuali trattamenti
resisi necessari, da effettuarsi conformemente alle norme in materia di prodotti fitosanitari, potranno
essere richiesti dalla Direzione del Servizio, attuati dall’Aff., approvati (quando previsto) dalle istituzioni
preposte. Ciò vale anche per interventi preventivi di carattere chimico tesi dissuadere i piccioni dal
beccare i bocci o altre parti delle piantine.
Dimensionamento annuale della lavorazione 3
Gli interventi di cui al presente articolo dovranno praticarsi come segue:
a) preparazione del terreno:
- a canone due volte all’anno, di norma a maggio e a novembre a carico dell’App;
- a misura ulteriori interventi.
b) collocazione a dimora delle piantine:
- a canone due volte all’anno la messa a dimora di piantine fino a un massimo di 50 mq/anno
complessivi;
- a canone l’eventuale la collocazione a dimora di piantine fallite o sottratte indebitamente da ignoti;
- a misura ulteriori altri interventi.
c) innaffiamento:
- a canone la gestione e il controllo di funzionamento degli impianti automatici;
- a misura eventuali irrigazioni di soccorso;
d) scerbatura e sarchiature:
- a canone la scerbatura;
- a canone fino a 2 volte all’anno la sarchiatura;
- a misura interventi di sarchiatura ulteriori alle 2 unità;
e) verifica dello stato vegetativo delle piantine, trattamenti fitoiatrici:
- a canone la verifica dello stato vegetativo delle piantine;
- a misura i trattamenti fitoiatrici.
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Lavorazione 4 – Siepi e cespugli
Modalità operative
Gli interventi di cui al presente articolo dovranno praticarsi come indicato dalle prescrizione degli articoli
specifici del capo B e da quanto sotto esposto:
a) Collocazione a dimora.
Circa le prescrizioni tecniche di tale prescrizioni si rimanda agli artt. del capo B e, in particolare, agli artt.
B/13, B/14, B/15, B/17, B/18, B/19.
b) Vangatura
Verranno effettuate a mano o meccanicamente, nel terreno interessato dagli apparati radicali
(indicativamente la superficie identificata dalla proiezione della chioma); Se richiesto dalla Direzione del
Servizio si provvederà contemporaneamente alla concimazione minerale e alla asportazione di tutte le
erbe infestanti. Nel caso di impianti di rose, le lavorazioni del terreno devono essere effettuate
esclusivamente a mano, con vanga, rovesciando la zolla una volta all’anno seguite da ripetute e
successive sarchiature.
c) Innaffiamento
L’innaffiamento dovrà effettuarsi per tutti gli esemplari di recente messa a dimora (fino a 2 anni dal
trapianto) in ore compatibili con le esigenze vegetazionali, provvedendo a distribuire l’acqua in modo
tale da interessare per intero il volume di terreno occupato dagli apparati radicali. Lo spessore di terreno
che si dovrà inumidire ad ogni innaffiamento non dovrà comunque essere inferiore a cm. 40.
L’intervento comporterà l’utilizzo di autobotti e/o idonee macchine operatrici e attrezzature, laddove non
sia presente un impianto di irrigazione a goccia. L’A.C. fornisce un dettagliato piano di intervento,
quando necessario o comunque, quando richiesto dall’Aff..
d) Asportazioni delle infestanti arbustive e arboree
In occasione di ogni intervento di lavorazione del terreno o di tosatura l’Aff. avrà cura di scerbare, anche
a mano quando non possibile con altri metodi, tutte le specie arbustive e arboree che nel tempo
abbiano proliferato all’interno delle siepi e delle bordure. Il lavoro dovrà presentarsi accurato e
completo. Il materiale di risulta dovrà essere raccolto e allontanato.
e) Pacciamatura
Dovrà essere eseguita utilizzando corteccia di pino di media o grossa pezzatura, su indicazione della
Direzione del servizio, fino al raggiungimento di uno spessore non inferiore a cm 15 (quindici).
L’impiego di materiali diversi dalla corteccia di pino, quali lapillo vulcanico, agriperlite, ghiaia calcarea,
pomice, teli, ecc., dovrà essere concordata con la Direzione del servizio. L’eventuale proliferazione di
erbe infestanti dovrà essere contenuta mediante scerbatura manuale. Carenze nei quantitativi di
corteccia che venissero a prodursi nel corso del tempo dovranno essere compensate con la
collocazione di nuova corteccia fino al raggiungimento dello spessore minimo di cui sopra.
f) Potatura dei cespugli e delle siepi in forma obbligata
L’intervento di potatura in forma obbligata dovrà essere finalizzato al mantenimento della forma
geometrica della siepe praticando il taglio di contenimento sulle due superfici verticali e su quella
orizzontale o, in caso di figure particolari, sull’intera superficie dell’arbusto. L’intervento dovrà essere
effettuato ogni qual volta i nuovi getti di vegetazione superano in lunghezza 1/10 (un decimo)
dell’altezza totale dell’arbusto.
Può peraltro sussistere la necessità di provvedere al rinnovo di siepi annose, degradate, defogliate, non
mantenute, da sottoporre a drastica riduzione del volume per necessità tecniche o a cure fitosanitarie
praticando tagli anche su vegetazioni di più anni (“tagli sul vecchio”) per stimolare un’efficace ripresa
vegetativa.
L’Aff. potrà usare i mezzi che riterrà opportuno (forbici, forbicioni, tosasiepi, ecc.) purché ciò permetta
una regolare e perfetta esecuzione dei lavori, provocando lesioni minime alle piante, evitando in
particolare, la slabbratura della corteccia in prossimità della superficie di taglio. Per specie ad ampio
lembo fogliare come per es. il Prunus lauruscerasus, l’uso di tosasiepi a pettine non è di norma
ammesso per i danni provocati al fogliame che rimane (troncatura di foglie). E’ assolutamente vietato
l’impiego di macchine idrauliche con battitori dentati, martelletti ruotanti e similari onde evitare gravi
danni alle piantagioni, sfilacciamento di tessuti, scosciatura di rami, lesioni o slabbrature della corteccia
ed eventuali gravi lacerazioni delle parti colpite. Durante le operazioni di potatura l’Aff. dovrà provvedere
alla rimonda, ossia all’esportazione totale di quei rami, anche se principali, morti o irrimediabilmente
ammalati. Nel caso di siepi o arbusti isolati o in gruppo da lasciare liberi nella forma (forsizie, spiree,
oleandri, ecc.), la potatura dovrà essere effettuata nei modi e nei tempi opportuni per massimizzare la
fioritura: l’Aff. dovrà pertanto tener presente del portamento della specie (simpodiale, pollonante,
strisciante, ecc.), dei rami fiorigeni (fioritura nel ramo dell’anno, fioritura nel ramo dell’anno precedente,
ecc.). Nel caso di potatura di rose, l’Aff. è tenuto a richiedere informazioni alla Direzione del servizio.
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Non è consentito potare arbusti o siepi in piena estate o durante periodi dell’inverno particolarmente
freddi al fine di evitarne il deperimento. Il materiale di risulta dovrà essere allontanato immediatamente,
al massimo entro la giornata, salvo deroghe concesse dalla Direzione del servizio.
g) Verifica dello stato vegetativo degli arbusti, trattamenti fitoiatrici.
L’Aff. è tenuto a vigilare sulle condizioni fitosanitarie degli arbusti ed a effettuare i trattamenti fitoiatrici,
sia preventivi che curativi, in ottemperanza alle prescrizioni di cui agli art. B/13 e B/20.
h) Estirpazione degli arbusti.
L’Aff. è tenuto ha provvedere alla rimuovere arbusti isolati o siepi mediante l’impiego di strumenti
manuali o mezzi meccanici, indicati dalla Direzione del servizio. L’intervento comprende anche
l’espianto degli apparati radicali, salvo deroghe della Direzione del servizio. Dopo l’espianto il terreno
dovrà venire lavorato e livellato. L’intervento non comprende la semina di prato.
Dimensionamento annuale della lavorazione 4
Gli interventi di cui al presente articolo dovranno praticarsi come segue:
a) collocazione a dimora.
- a misura;
b) vangatura:
- a canone sulle rose non pacciamate;
- a canone una volta all’anno su altri siepi e cespugli;
- a misura interventi ulteriori a uno all’anno su siepi e cespugli;
c) innaffiamento:
- a canone su arbusti impiantati da meno di 2 anni;
- a misura su arbusti impiantati da oltre 2 anni;
d) asportazione delle infestanti:
- a canone;
e) pacciamatura:
- a misura la realizzazione o la reintegrazione;
- a canone la scerbatura di eventuali infestanti;
f) potatura dei cespugli e delle siepi:
- a canone su siepi o arbusti in forma obbligata;
- a canone su siepi o arbusti in forma libera, un intervento all’anno;
- a misura su siepi o arbusti in forma libera, per interventi ulteriori a uno;
- a misura per interventi di drastica riduzione del volume;
g) verifica dello stato vegetativo degli arbusti, trattamenti fitoiatrici:
- a canone il controllo dello stato vegetativo;
- a misura i trattamenti fitoiatrici;
h) estirpazione degli arbusti.
- a canone arbusti isolati inferiori a 5 unità;
- a misura arbusti isolati superiori a 5 unità;
- a misura.
Lavorazione 5 – Alberi
Modalità operative
Gli interventi di cui al presente articolo dovranno praticarsi come indicato dalle prescrizione degli articoli
specifici del capo B e da quanto sotto esposto
a) Messa a dimora.
Circa le prescrizioni tecniche in argomento, si rimanda agli artt. del capo B e, in particolare, agli artt.
B/12, B/13, B/14, B/15, B/17, B/18, B/19.
b) Fissaggio e controllo tutori:
Ogni albero impiantato dovrà di norma essere reso stabile mediante l’utilizzo di due o più pali tutori, in
legno di conifera tornito, collegati superiormente da un’assicella cui fissare il fusto dell’albero mediante
legacci elastici. Tra assicella e fusto dovrà venire inserita una guaina di gomma per non generare nel
tempo ferite al fusto derivanti dall’attrito con l’assicella. Ulteriori tipi di ancoraggi quali fili metallici,
incastellature in legno, pali di castagno a piramide, ecc., dovranno venire autorizzati dalla Direzione del
servizio. L’Aff. È tenuto a controllare nel tempo l’efficienza dei tutori e a provvedere, se del caso, al loro
consolidamento. Dovrà pure controllare le parti vegetali in attrito con l’assicella. Ove l’Aff. ravveda che
tutori non siano più necessari, dovrà provvedere alla loro rimozione.
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c) Annaffiatura
L’intervento comporta:
- l’apertura primaverile di formelle circolari a forma concava, tali da consentire la raccolta delle acque
meteoriche e di innaffiamento senza, per contro, scoprire o ledere gli apparati radicali;
- la manutenzione delle medesime durante tutto il periodo primavera – autunno consistente nella
eliminazione delle erbe infestanti e in ogni altra lavorazione atta a garantire condizioni fisico
meccaniche del terreno idonee alla rapida penetrazione delle acque;
- l’annaffiatura degli esemplari arborei, in modo tale da inumidire il terreno fino a cm. 40 di profondità;
ciò si otterrà riempiendo una seconda volta le conche formate ad assorbimento avvenuto della prima
distribuzione dell’acqua;
- l’eliminazione delle cavità di invaso al termine del periodo di annaffiatura e la loro colmatura a forma
convessa tale da garantire nel periodo invernale eliminazione dei ristagni e protezione dei geli per gli
apparati radicali. Ove sia posto protezione apposito tubo di adduzione ciò non risulta ovviamente
necessario. Resta inteso comunque che gli interventi da effettuarsi non potranno essere meno di 8
(otto) per ogni stagione vegetativa, concentrati preferibilmente nei mesi siccitosi, e dovranno
necessariamente interessare tutti gli alberi di recente impianto (fino a 3 anni dal trapianto). L’A.C. si
assume l’onere dei relativi consumi idrici e di fornire entro il termine del mese di aprile dettagliato
piano di intervento, quando necessario e quando richiesto espressamente dall’Aff.
d) Vangatura:
L’ intervento comporta il rovesciamento del terreno finalizzato alla sua areazione. Dovrà essere
effettuata in inverno prima della ripresa vegetativa dell’albero. In tale circostanza potrà essere effettuata
anche la concimazione con concime granulare a lenta cessione di azoto.
e) Spollonatura
Per spollonatura deve intendersi l’eliminazione della giovane vegetazione sviluppatasi al piede e lungo il
fusto degli alberi fino al punto di inserimento delle branche primarie. L’intervento dovrà effettuarsi, non
appena le giovani vegetazioni abbiano raggiunto uno sviluppo non superiore a cm 25 (venticinque), a
mano o con idonei attrezzi da taglio (forbici, falcioni, ecc.), avendo cura di non slabbrare o comunque
danneggiare i tessuti corticali del tronco. Se ordinato dalla Direzione del servizio, soprattutto quando
trattasi di platani, gli strumenti di taglio dovranno essere disinfettati con una soluzione 75% ipoclorito di
sodio 25% alcol per evitare il contagio di parassiti. La spollonatura dovrà essere effettuata
correntemente nei tigli.
f) Pulizia, diserbo di conche o griglie
L’intervento si limita alla eliminazione delle erbe sviluppatesi all’interno delle conche nel centro delle
quali è collocato l’albero. Può essere effettuato con decespugliatore a filo avendo precauzione di non
ledere i tessuti corticali arborei prossimi tramite installazione temporanea di opportune protezioni in
gomma o in PVC. In tale circostanza dovranno essere rimossi anche eventuali rifiuti solidi;
g) Potatura
L’intervento comporta un controllo statico e fitosanitario delle alberature e l’immediata soppressione di
branche e rami a qualunque altezza situati, non più vegeti, gravemente lesi, potenzialmente pericolosi,
tramite corrette recisioni. Gli interventi, dovranno essere conformi nei modi e nei tempi di esecuzione a
quanto prescritto Regolamento comunale vigente di Tutela del Verde Urbano della Città di Arezzo,
nonché alle teorie del Prof. Alex Shigo e Klaus Mattek, largamente divulgate in Italia e condivise da
gran parte della comunità scientifica e dai tecnici arboricoltori. Indicativamente gli interventi di potatura
da effettuarsi sugli alberi vengono così schematizzati:
- potatura corta di tipo invernale;
- spalcatura di conifere, consistente nell’eliminazione dei rami più bassi della chioma;
- potatura verde effettuata su caducifoglie, su leccio, ecc., mirata a rialzare la chioma, effettuabile
anche in estate mediante l’eliminazione dei rami, delle fronde più basse e dei polloni caulinari;
- potatura a forma prestabilita, finalizzata al modellamento della chioma secondo forme prestabilite,
nel rispetto dei canoni dell’”ars topiaria”;
- potatura di risanamento (di rimonda) a carico dei soli rami secchi, seccaginosi o comunque
pericolanti;
- potatura di diradamento della chioma da effettuarsi secondo i canoni del cosiddetto taglio di ritorno;
- recisione di alcuni rami o fronde che schermano la luce di un lampione prossimo all’albero o
inglobato dallo stesso.
- Pollarding – potatura annuale dei rametti dell’ultima stagione vegetativa in corrispondenza delle
protrusioni legnose denominate testa di salice o testa di gatto.
L’Aff. provvederà, quando richiesto, a sottoporre ad approvazione della Direzione del servizio
l’esemplare campione potato. Il materiale di risulta, di proprietà dell’Aff. dopo le operazioni di taglio,
dovrà essere prontamente raccolto e smaltito non oltre giorni 1 (uno) dal momento dal deposito sul
terreno, salvo diversa indicazione della Direzione del servizio. Sono a carico dell’Aff. tutte le opere
provvisorie (segnaletica, transennamento, cartelli anche da collocarsi con congrui tempi preventivi),
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tutte le incombenze istituzionali relative alla agibilità del traffico veicolare e pedonale, nonché
l’osservanza delle vigenti in materia di lotta obbligatoria a patologie vegetali diverse. Resta inteso
inoltre, che l’Aff. dovrà provvedere alla organizzazione del cantiere in modo tale da minimizzare
l’impatto dei lavori sulla mobilità urbana, veicolare e pedonale.
h) Trattamenti fitoiatrici.
L’Aff. è tenuto a vigilare sulle condizioni fitosanitarie degli alberi ed a effettuare i trattamenti fitoiatrici
relativi, sia preventivi che curativi, in modo da preservare la loro vitalità e salute. Eventuali trattamenti
resisi necessari, da effettuarsi conformemente alle norme in materia di prodotti fitosanitari, potranno
essere ordinati dal Dec o essere proposti dall’Aff.. Si fa riferimento in particolare ai trattamenti curativi
contro la processionaria del pino, contro l’antracnosi e la tingide americana del platano, contro l’afide
del cipresso e, preventivi, contro il cancro corticale del cipresso ed altre patologie o infestazioni
ricorrenti nel verde urbano. Per quanto riguarda la “processionaria del pino”, si specifica che dovrà
essere effettuata, salvo diversa prescrizione della Direzione del servizio, mediante irrorazione delle
chiome degli alberi solitamente infestati con una soluzione acquosa di Bacillus thuringiensis nella prima
decade di settembre. I nidi invernali eventualmente presenti in inverno dovranno essere rimossi
mediante la recisione del ramo, utilizzando, se del caso, piattaforme aeree. Per quanto concerne la lotta
contro “l’antracnosi” e “la tingide americana”, i platani dovranno essere trattati con metodo endoterapico
da effettuarsi nei tempi indicati dalla Direzione del servizio. Piante morte o gravemente deperite
dovranno essere tempestivamente segnalate alla Direzione del servizio, come pure ulteriori piante
affette da patologie per le quali è prevista lotta obbligatoria dalle norme vigenti.
i) Controllo statico
L’Aff., che assume a decorrere dal 3° mese dell’appalto ogni responsabilità per quanto attiene danni
prevedibili derivanti dall’instabilità di alberi o di parti di essi ubicati all’interno delle aree appaltate, dovrà
provvedere al rilevamento di eventuali carpofori sul colletto e sulle parti ipogee degli alberi, al
rilevamento di parti legnose morte, marcescenti o comunque pericolanti, nonché al rilevamento di ogni
sintomo di instabilità meccanica. E’ tenuto, inoltre, a informare il Dec ogni qual volta rilevi sintomi di
instabilità meccanica di uno o più alberi ubicati nel territorio affidato.
L’Aff. è tenuto ad attuare una verifica scientifica sulla valutazione della stabilità degli alberi ritenuti a
rischio ogni qual volta lo ritenga necessario o quando impartito dalla Direzione del servizio. In merito
dovrà garantire un servizio continuativo, utilizzando il metodo VTA (Visual Tree Assesment), indicato
all’art. B/21. Su indicazione specifica della Direzione del Servizio, l’Aff. è tenuto a valutare mediante
VTA la stabilità di alberi comunali ubicati anche esternamente alle aree verdi affidate. Quando richiesto
dalla Direzione del Servizio, l’Aff. è tenuto ad effettuare la verifica entro 48 (quarantotto) ore dalla
segnalazione. Nei casi in cui le piante arboree verificate risultassero instabili, l’Aff. è tenuta a darne
immediata comunicazione formale al Dec. Il Dec darà immediate istruzioni per preservare sicurezza
nell’area ove e ubicato l’albero oggetto di indagine, quali, a puro titolo di esempio, il transennamento
dell’area, l’abbattimento dell’albero, la recisione delle sole parti instabili, ecc.
l) Abbattimento
Gli alberi non più vegeti dovranno essere abbattuti entro giorni 2 (ore quarantotto), dalla segnalazione
formale trasmessa all’Aff., salvo deroghe espressamente concesse dal Dec. In caso di manifesto
pericolo di cedimento improvviso dell’intero albero o di parti di esso, l’Aff. dovrà immediatamente
transennare l’area interessata dall’eventuale caduta dell’esemplare. L’Aff. provvederà ad allontanare il
materiale di risulta, di sua proprietà dopo le operazioni di taglio; la Direzione del servizio si riserva di
trattenere il fusto e di farlo depositare presso il cantiere della Manutenzione di Via Tagliamento 3. L’Aff.,
entro mesi 2 (due) dall’abbattimento, provvederà alla eliminazione della ceppaia, quando impartito dalla
Direzione del servizio. Sono a carico dell’Aff. tutte le opere provvisorie (segnaletica, transennamenti,
cartelli anche da collocarsi a congrui tempi preventivi) nonché tutte le incombenze istituzionali relative
alla agibilità del traffico veicolare e pedonale. Resta inteso che l’Aff. dovrà provvedere alla
organizzazione del cantiere in modo tale da minimizzare l’impatto dei lavori sulla mobilità urbana,
veicolare e pedonale. Quando impartito dalla Direzione del servizio, al fine di ovviare a esigenze
specifiche, l’Aff. dovrà procedere all’abbattimento di alberi non secchi o non pericolanti.
Dimensionamento annuale della lavorazione 5
a) Messa a dimora:
- a misura;
b) Fissaggio e controllo tutori:
- a canone.
c) Annaffiatura:
- a canone su alberi impiantati da meno di 3 anni dall’Aff.;
- a canone, fino a un massimo di 120 alberi /anno, impiantati da meno di 3 anni da soggetto diverso
dall’Aff.
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- a misura su alberi impiantati da meno di 3 anni da soggetto diverso dall’Aff. ulteriori ai120 alberi /anno
di cui al punto precedente.
d) Vangatura:
- a canone su alberi impiantati da meno di 10 anni dall’Aff.;
- a misura su alberi impiantati oltre 10 anni.
e) Spollonatura:
- a misura;
f) Pulizia, diserbo di conche o griglie:
- a canone su circa 1.488 alberi ubicati sui marciapiedi delle lottizzazioni Marchionna (311 circa),
Pantano (49 circa) e lungo Via Masaccio (97 circa), Via Matteotti - Via A. da San Gallo (125 circa), Via
Guido Monaco (26 circa), Piazza della Stazione (7 circa), Piazza Risorgimento (6 circa), Via Marconi
(6 circa), Via Cenne della Chitarra (13 circa), Via Duccio di Buoninsegna (93 circa), Via Nenni e Via De
Gasperi (200 circa), Via Piero della Francesca (96 circa), Viale Michelangelo (23 circa), Via L.
Signorelli (39 circa), Via Buozzi, (140 circa), Via Sansovino, (25 circa) Viale Maginardo (7 circa), Via
Mochi (9 circa), Via della Chimera (17 circa), Via Trasimeno(2), Via I. Nievo (30 circa), Viabilità della
Meridiana (35 circa); Via Monte Cervino 3, Via Campanacci (34 circa), Via Polidori (13 circa), Via Calò
(8 circa), Via Foscolo (4 circa), Via Guelfa, Via Archiano (24 (circa) Via Menci (7 circa), Via Catenaia
(14 circa), nuova lottizzazione loc. Mezza Strada (35 circa), Via Fonte Veneziana (8 circa);
- a canone ulteriori 200 alberi;
- a misura ulteriori alberi ai 200 del punto precedente;
g) Potatura:
- a canone la potatura/tosatura annuale degli alberi ubicati in Piazza Guido Monaco, Via Guido Monaco
e di fronte alla facciata della chiesa della S.S. Annunziata in Via Garibaldi
- a misura;
h) Trattamenti fitoiatrici:
- a canone il controllo dello stato vegetativo e sanitario;
- a misura gli interventi fitoiatrici;
i) Controllo statico:
- a canone il controllo visivo
- a misura l’indagine strumentale con metodo VTA;
l) Abbattimento:
- a canone i soggetti arborei di circonferenza inferiore o uguale a 70 (settanta) cm;
- a misura, i soggetti di circonferenza superiore a cm 70 (settanta).
Lavorazione 6 – Sfalcio dell’erba delle banchine stradali, diserbo di
mura, di strade urbane, di marciapiedi e piazzali
Lo sfalcio dell’erba delle banchine e delle scarpate viene effettuato di norma una volta all’anno lungo le
strade comunali. L’intervento prevede l’utilizzo di macchine operatrici omologate munite di braccio idraulico
portante rasaerba a lama rotante ad asse orizzontale largo 1 (uno) metro. L’erba tagliata potrà essere
rilasciata sul letto di caduta a condizione che venga debitamente frantumata. Dopo il taglio, il manto erboso
dovrà mostrarsi ordinato, omogeneo, di ottimo aspetto; Il residuo di erba lasciato in loco dovrà essere di
piccola pezzatura, in modo da degradare rapidamente. Anche i rifiuti solidi eventualmente presenti potranno
essere rilasciati sul posto, salvo indicazione diversa della Direzione del Servizio. Nei casi i rifiuti solidi
fossero presenti in grande quantità, la Direzione del Servizio potrà ordinare una loro rimozione manuale,
anche parziale, prima dello sfalcio dell’erba. Se espressamente ordinato dalla Direzione del Servizio, oltre al
taglio dell’erba, l’Aff. dovrà prevedere a tutta la rimozione (aspirazione) di tutto il materiale (vegetale e non
vegetale) presente nella superficie soggetta a sfalcio. In tal caso il materiale aspirato dovrà essere conferito
presso i centri di smaltimento autorizzati. Le operazioni di sfalcio dell’erba dalle banchine e dalle scarpate
stradali dovrà essere concluso dalla rifilatura con decespugliatori portati a mano o a spalla, delle superfici
non raggiungibile dalle macchine rasaerba: si fa riferimento, in particolare, a quella prossima a cordonati, a
scoline, a paracarri, a muretti, a montanti di guardrail, a pali di cartelli, ecc. Di norma viene ordinato lo sfalcio
di una fascia larga 2 metri per ciascun lato della strada. In prossimità di curve o intersezioni stradali, l’Aff. È
tenuto ad aumentare la larghezza della fascia sfalciata fino a garantire la piena visibilità del tratto di strada ai
conducenti dei veicoli transitanti. Nella misurazione del lavoro effettuato non verrà tenuto conto
dell’eventuale allargamento di brevi tratti della fascia sfalciata per i motivi summenzionati, come pure di brevi
restringimenti o di brevi tratti non eseguiti in quanto occupati da intersezioni stradali o perché effettuati da
frontisti della strada.
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Anche lo sfalcio dell’erba degli argini di corsi d’acqua che eventualmente dovesse essere ordinato dalla
Direzione del Servizio verrà effettuato di norma con macchine operatrici omologate munite di braccio
idraulico portante rasaerba a lama rotante ad asse orizzontale. Nelle superfici non raggiungibili con il braccio
idraulico, lo sfalcio dovrà essere effettuato con decespugliatori o con altri strumenti portati. L’erba tagliata
potrà essere rilasciata sul letto di caduta a condizione che venga debitamente frantumata. I rifiuti solidi
eventualmente presenti potranno essere rilasciati sul posto, salvo indicazione diversa della Direzione del
Servizio. Nei casi i rifiuti solidi fossero presenti in grande quantità, la Direzione del Servizio potrà ordinare
una loro rimozione manuale, anche parziale, prima dello sfalcio dell’erba. Le operazioni di sfalcio dell’erba
dovrà essere concluso dalla rifilatura con decespugliatori delle superfici non raggiungibile dalle macchine
rasaerba.
Il diserbo delle mura medicee che eventualmente dovesse essere ordinato dalla Direzione del Servizio verrà
di norma effettuato con piattaforma aerea, scale a pioli laddove la piattaforma aerea non può accedere,
salvo ulteriori mezzi e strumenti idonei a casi specifici e particolari. Di norma l’estirpazione o la ceduazione
della vegetazione infestante deve essere preceduta da diserbo chimico mediante irrorazione di prodotti
sistemici a basso impatto ambientale in grado di disseccare le radici e le parti vegetali non facilmente
asportabili in quanto inserite negli anfratti del paramento murario. La richiesta dell’autorizzazione a irrorare
tali prodotti, come pure ogni altra indicazione prevista dalla norma o dai documenti di sicurezza e salute
allegati al presente capitolato, sono a carico dell’Aff. salvo diversa indicazione della Direzione del Servizio.
Il diserbo di strade, piazzali, marciapiedi e scalinate viene di norma effettuato una volta all’anno, nella tarda
primavera – inizio estate, mediante decespugliatore manuale o altri metodi da sottoporre ad approvazione
della Direzione del Servizio. Nel caso venga ordinato dalla Direzione del Servizio, prima di procedere allo
sfalcio e alla rimozione dell’erba, dovrà essere somministrato diserbante sistemico localizzato al fine di
disseccare la parte ipogea della vegetazione non raggiungibile dagli strumenti di taglio. Anche in questo
caso la richiesta dell’autorizzazione a irrorare tali prodotti disseccanti, come pure ogni altra indicazione
prevista dalla norma o dai documenti di sicurezza e salute allegati al presente capitolato, sono a carico
dell’Aff. salvo diversa indicazione della Direzione del Servizio.
Dimensionamento annuale della lavorazione 6
a) tosatura erba di banchine e di scarpate:
- a misura
b) sfalcio erba di argini:
- a misura.
c) diserbo di mura
- a misura.
d) diserbo strade urbane, marciapiedi, piazzali.
- a canone 2 volte all’anno la vegetazione infestante delle strade, dei piazzali, dei marciapiedi e delle
scalinate interni alla cinta muraria medicea.
- a misura ogni altro intervento su luoghi esterni alla cinta muraria medicea.
Lavorazione 7 – Opere diverse
Modalità operative
a) Apertura chiusura cancelli
L’Aff. deve procedere all’apertura e alla chiusura dei cancelli di accesso alle aree verdi, anche di altri
eventuali relativi a zone limitrofe, secondo orari stabiliti dall’A.C. E’ consentito per motivi logistici e
operativi, anticipare l’apertura di un cancello non oltre 30 minuti prima dell’orario di apertura e
provvedere alla chiusura non oltre 30 minuti dopo l’orario di chiusura dell’area verde. Non saranno
tollerati ritardi nell’apertura e anticipazioni rispetto all’orario di chiusura. L’Aff. dovrà assicurarsi, prima di
procedere alla chiusura di un’area verde, dell’assenza di persone entro l’area medesima: Di eventuali
disservizi o danni a persone ne sarà responsabile. L’Aff. è inoltre tenuto a impiegare lucchetti, catene
ecc. forniti dall’A.C. ogni qual volta dovessero occorrere per far fronte a sostituzioni, aggiunte,
riparazioni. Difetti di funzionamento dei cancelli, come pure fatti e circostanze anomale in fase di
chiusura e di apertura dovranno essere obbligatoriamente notificate alla Direzione del servizio e non
costituiscono motivo per astenersi dal compiere gli obblighi sopra citati. Quando richiesto dal Dec, l’Aff.
è tenuto a fornire una relazione dettagliata e circostanziata sulla funzionalità dei cancelli, delle recinzioni
e sul preciso orario di apertura/chiusura di un cancello effettuato nei sette giorni precedenti a quello
della richiesta.
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b) Tutela delle pendici
Le acque che discendono dalle pendici dovranno essere raccolte e convogliate in fossi o in traverse, in
modo tale da limitare il ruscellamento ed il dilavamento dei terreni. Dovranno essere condotte a
compluvi consolidati evitando che siano cause di danni per erosioni, frane, smottamenti. Le normali
affossature di scolo delle acque, a secondo della loro pendenza, dovranno essere presidiate con
arginature in legno o con opere murarie. Le normali affossature principali devono essere fisse e ben
mantenute, presidiate da soglie, collegate ad opere di fondo nei compluvi principali o nelle pubbliche
fognature.
c) Controllo efficienza impianti elettrico – idraulici e di illuminazione.
L’Aff. è tenuto a controllare il funzionamento degli impianti elettrici e idraulici presenti nelle aree
appaltate e di comunicare alla Direzione del Servizio eventuali anomalie. Pur escludendo interventi
sull’impianto di illuminazione, l’Aff. è tenuto ad avvisare la Direzione del servizio su eventuali punti luce
non funzionanti.
d) Realizzazione, riparazioni, modifiche di impianti elettrici, di irrigazione e di ricircolo.
L’Aff. È tenuto a intervenire nei ripristini di impianti elettrici pertinenti a impianti di irrigazione o di ricircolo
(pozzi, vasche, fontane, giochi d’acqua, ecc.). E’ pure tenuto a provvedere a ripristini di tipo idraulico
degli impianti di irrigazione, degli impianti idraulici di sollevamento o di spinta delle acque (pozzi, giochi
d’acqua, vasche, ecc.). I materiali occorrenti dovranno essere dello stesso tipo di quelli da sostituire.
Potranno utilizzarsi altri diversi da quelli da sostituire previa approvazione della Direzione del servizio.
Responsabilità derivanti da un mancato o imperfetto funzionamento degli impianti elettrici idraulici e di
irrigazione sono a totale carico dell’Aff.. L’eventuale mancata esibizione di certificazioni di conformità
degli impianti non esimono l’Aff. dalla gestione degli impianti medesimi. In tal caso, tuttavia, la Direzione
del servizio avrà l’obbligo di provvedere quanto prima a reperire tali certificazioni. Nel caso di carenze
sulla sicurezza dell’impianto evidenti e circostanziate, l’Aff. è esonerato dalla gestione dell’impianto; nel
qual caso sarà obbligo della direzione del servizio fare eseguire i necessari lavori di adeguamento alla
normativa vigente. Il Dec, anche su proposta dell’Aff., può ordinare lavori di modifica e di miglioramento
degli impianti presenti - sia nella parte elettrica che idraulica - da effettuarsi alle medesime condizioni di
quanto sopra descritto. In caso di interventi di realizzazione e di modifica di impianti elettrici e/o idraulici,
l’Aff. è tenuto a rilasciare la dichiarazione di conformità alle normative vigenti. L’Aff. è tenuto a
revisionare l’efficienza degli impianti di irrigazione specialmente prima della stagione irrigua. A tal
riguardo, ciascun impianto di irrigazione dovrà essere messo in funzione e rilevati eventuali difetti di
funzionamento. Tali difetti dovranno essere comunicati alla Direzione del servizio che avrà cura di
redigere una stima dei costi ed, eventualmente, dare mandato all’Aff. di effettuare le riparazioni
necessarie da computare a misura. Gli oneri relativi alla sostituzione, riparazione, taratura degli irrigatori
è a totale carico dell’Aff.
e) Fontanelle pubbliche di acqua potabile.
Tale attività comprende la pulizia da eventuali rifiuti solidi presenti nella tazza di scarico, la pulizia della
tazza di scarico, la chiusura invernale, l’apertura primaverile. In caso di guasti, l’Aff. è tenuto a segnalarli
alla Direzione del Servizio e a ripristinare il funzionamento su ordine della Direzione medesima.
f) Controllo funzionalità strutture ludiche.
Mediante visite settimanali programmate, l’Aff. è tenuto a eseguire il controllo funzionale di tutte le
strutture ludiche. Eventuali rotture o mal funzionamenti derivanti dalla loro usura, da cause accidentali o
da atti di vandalismo dovranno essere segnalati prontamente al Dec, per iscritto, quando ne
pregiudichino la sicurezza d’uso. Le strutture ludiche dovranno essere prontamente riparate dall’Aff.,
salvo eventuale contraria prescrizione della Direzione del Servizio, utilizzando materiale e pezzi di
ricambio originali in modo da non alterarne la conformità alle norme di sicurezza vigenti. In caso di
impossibilità di ripristino immediato del guasto o del malfunzionamento, la struttura ludica dovrà venire
resa inutilizzabile con elementi solidi, quali ad esempio, assi di legno verniciate con colori ad alta
visibilità, se del caso fissate alla struttura medesima con viti autofilettanti in modo da renderle visibili e da
impedirne una facile rimozione da parte di ignoti. Oltre a tali accorgimenti, dovrà essere fissato
all’elemento ludico un cartello con il pittogramma di pericolo recante una dicitura di non utilizzo del gioco
in quanto guasto. La Direzione del servizio si impegna a fornire, se richiesto dall’Aff., un elenco della
tipologia, della marca e dell’ubicazione delle strutture ludiche presenti sulle aree affidate. Danni a
persone o cose derivanti da difetti di funzionamento dovuti a mancata vigilanza o a mancato controllo di
strutture ludiche e degli elementi di arredo sono a carico dell’Aff.. L’eventuale indisponibilità di
certificazioni di conformità delle strutture ludiche non esimono l’Aff. dalla gestione delle attrezzature
ludiche.
g) Installazione e riparazione di attrezzature ludiche, panchine, cestini, arredi vari.
Durante l’esecuzione del servizio potrà essere ordinato all’Aff. di porre in opera o ripristinare recinzioni in
legno, steccati, tavoli, bacheche, panchine, cancelli, cestini, cartelli, altri elementi di arredo indicati dalla
Direzione del servizio. In particolare, nel caso di riparazioni, dovranno venire utilizzati materiali o pezzi di
ricambio identici a quelli deteriorati. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alla riparazione delle
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strutture ludiche utilizzando esclusivamente pezzi di ricambio non pregiudicanti la conformità del gioco
alle norme UNI EN 1176 rilasciata dal costruttore. La tinteggiatura delle parti lignee decolorate dovrà
eseguirsi con vernice o con liquidi impregnanti anti-marcescenza, non tossici per l’uomo.
h) Graticciate di consolidamento scarpate
Salvo diversa indicazione della Direzione del servizio saranno realizzate graticciate di consolidamento
lungo le linee di quota mettendo in opera verticalmente con equidistanza di cm. 70-100 picchetti di
castagno decorticati la lunghezza dei quali dovrà essere il doppio della parte fuori terra e in relazione
con la pendenza della scarpata (in ogni caso la parte interrata non sarà mai inferiore a cm.50).
Il diametro dei dritti dovrà essere almeno un ventesimo della lunghezza. Fra i diritti si intrecciano una
sull’altra delle pertichelle di castagno (sezione media cm. 2) in modo da formare una parete che filtri
l’acqua trattenendo il terreno. Le prime pertichelle in basso verranno interrate per qualche centimetro. La
prima pertichella in alto va inchiodata al dritto.
i) Staccionata in legno
Salvo diversa indicazione della Direzione del servizio, le staccionate dovranno realizzarsi utilizzando pali
di castagno decorticati, di sezione pressoché costante (circa cm. 30/35 di circonferenza) o pali di pino
torniti, trattati in autoclave di idonea sezione. Gli elementi verticali dovranno interrarsi per almeno 40-50
cm. e dovranno appoggiare sul sodo. Le giunzioni verranno effettuate ad incastro e con viti autofilettanti,
previa esecuzione con un trapano del foro di entrata. Dovrà essere posta particolare cura onde evitare la
presenza di scheggiature e sporgenze pericolose per gli utenti. Può essere richiesta l’installazione di
rinforzi metallici alle giunture, la protezione a mezzo di vernici coprenti o impregnanti, come pure la
predisposizione di plinti in cemento.
h) Opere edili e di fabbro
Su indicazione della Direzione del servizio l’Aff. è tenuto ad effettuare a regola d’arte interventi di
realizzazione, di rifacimento, di restauro, di ripristino, di infrastrutture murarie, viarie, metalliche di aree
verdi. I materiali da impiegare dovranno essere simili a quelli dell’infrastruttura o della pavimentazione
deteriorata e comunque di gradimento della Direzione del servizio.
j) Rete fognaria
L’Aff. è tenuto a provvedere al controllo del funzionamento, alla vuotatura e alla ripulitura periodica delle
caditoie ubicate nelle aree verdi atte a ricevere o a smaltire l’acqua piovana, delle fontane o delle
vasche. Particolare cura dovrà essere dedicata alla manutenzione dell’efficienza delle caditoie
trasversali ai vialetti, alle caditoie limitrofe ad aree non inerbite, né pavimentate e alle caditoie ubicate a
valle di tratti di vialetto pendenti. Le operazioni di controllo, di svuotamento e di ripulitura dovranno
essere intensificate dopo eventi meteorici particolarmente forti e durante il periodo di caduta di foglie o di
aghi di conifere. L’Aff. è tenuto a provvedere al controllo del funzionamento della rete di scolo
superficiale di quella drenante, nonché a ripristinare eventuali guasti o malfunzionamenti che si
venissero a verificare. L’eventuale scarsa inefficienza della rete fognaria di una determinata area verde
dovrà essere notificata al Dec in modo circostanziato non oltre 45 (quarantacinque) giorni dalla
consegna del servizio.
k) Pulizia e custodia di bagni pubblici interni a parchi
Tale attività comprende di norma gli oneri di apertura e di chiusura in orari prestabiliti, la fornitura delle
attrezzature, dei materiali di pulizia e di consumo e quant’altro occorra per garantire pulizia e efficienza
delle strutture consegnate, la pulizia straordinaria, in occasione della prima apertura stagionale, la
ripulitura e i ripristini conseguenti ad atti vandalici, a riparazioni o ristrutturazioni. L’A.C. fornirà
gratuitamente acqua, energia elettrica ed un locale ad uso deposito per macchine e prodotti. Compete
all’A.C. l’onere delle riparazioni di natura straordinaria.
l) Acquisizione ed elaborazione dati nel GIS del servizio verde pubblico
Su richiesta delle direzione del servizio l’Aff. è tenuto a rilevare e ad acquisire su supporto magnetico
con strumenti GIS l’ubicazione:
- di alberi, individuandone la tipologia (genere, specie ed eventualmente varietà), la circonferenza del
fusto a un metro da terra, l’altezza approssimata, la classe di rischio (FRC) nei casi la pianta sia stata
sottoposta a indagine di valutazione di stabilità ed eventuali ulteriori dati o annotazioni, eventuali
ulteriori;
- di giochi, panchine e/o altri arredi presenti nelle aree verdi indicandone tipologia e grado di
conservazione.
Il formato elettronico dei dati acquisiti dovrà essere tale da poter venire importato nel sistema Informativo
territoriale attualmente in dotazione al Servizio Verde pubblico (Mapinfo).
Dimensionamento annuale della lavorazione 7
a) Apertura e chiusura cancelli:
- a canone i cancelli delle aree assegnate oltre a ulteriori cancelli, fino a un massimo di 12, che
dovessero essere assegnati durante il periodo di validità del contratto;
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- a misura ulteriori cancelli rispetto a quelli di cui al punto precedente.
b) Tutela delle pendici:
- a misura.
c) Controllo efficienza impianti elettro-idraulici e di illuminazione:
- a canone.
d) Realizzazione, riparazione, modifiche di impianti elettrici, di irrigazione e di ricircolo:
- a misura la realizzazione, riparazione, modifiche di impianti elettrici, di irrigazione e di ricircolo;
- a canone l’accensione e il controllo, prima della stagione irrigua, lo spegnimento a fine stagione irrigua
degli impianti di irrigazione ;
- a canone la fornitura e l’installazione degli irrigatori rotti dal passaggio del tosaerba;
- a misura la fornitura e l’installazione degli irrigatori guasti, vandalizzati o comunque inefficienti per
motivi non attribuibili all’Aff.
e) Manutenzione delle fontanelle pubbliche di acqua potabile:
- a canone la pulizia da eventuali rifiuti solidi presenti nella tazza di scarico, la pulizia della tazza di
scarico da muschi, la chiusura invernale, l’apertura primaverile;
- a canone la chiusura invernale e la riapertura primaverile
- a canone la fornitura e l’installazione di parti rotte dal ghiaccio perché non svuotate dall’acqua durante
l’inverno;
- a misura, la realizzazione, la riparazione, la modifica, l’adeguamento, lo stasamento dello scarico.
f) Controllo funzionalità strutture ludiche:
- a canone, eccetto la fornitura dei cartelli a pericolo.
g) Installazione e riparazione di attrezzature ludiche, panchine, cestini, arredi vari.
- a misura.
h) Graticciate di consolidamento scarpate:
- a misura.
i) Staccionata in legno:
- a misura;
h) Opere edili e di fabbro:
- a misura;
j) Rete fognaria e drenante
- a canone la vuotatura delle caditoie;
- a misura ogni altro intervento.
k) Pulizia e custodia di bagni pubblici interni a parchi
- a misura;
l) Acquisizione ed elaborazione dati nel GIS del servizio verde pubblico
- a misura;
Lavorazione 8 – Pronto intervento
Modalità operative
Per tutte le emergenze che dovessero verificarsi l’Aff. è tenuto ad intervenire con mezzi ed uomini al fine di
rimuovere il pericolo o comunque per ripristinare l’ordine dell’area, nonché a collaborare con altre forze
esterne preposte alla gestione territoriale (Vigili del Fuoco, Polizia Municipale, ecc.), in orario compreso dalle
7,00 alle 17,00 di ogni giorno feriale e dalle 7.00 alle 13.00 del sabato.
A titolo puramente indicativo e non esaustivo, gli interventi di pronto intervento più ricorrenti registrati in
passato dal Servizio Verde pubblico riguardano prevalentemente:
- la messa in sicurezza di alberi o di rami pericolanti,
- il ripristino o la chiusura di impianti elettro-idraulici difettosi,
- il ripristino o la transennatura di giochi e arredi resi pericolosi da atti vandalici,
- il ripristino o la transennatura di superfici pericolose in quanto sconnesse o comunque, impraticabili,
- la pulizia straordinaria di aree sporcate da eventi non prevedibili.
L’Aff. è tenuto a disporre nel centro operativo della strumentazione necessaria per far fronte alla risoluzione
di interventi in emergenza, tra cui quelli sopra elencati. A tal riguardo, dovranno essere immediatamente
disponibili nel centro operativo o, comunque, nel raggio di 20 Km dal centro della città, una piattaforma
aerea, un camion con cassone dotato di gru idraulica, motoseghe, chiavi di accesso ai vani degli impianti di
irrigazione, transenne metalliche, cartelli stradali, cartelli di cantiere o di gioco guasto, e quant’altro occorra
per risolvere tempestivamente ed efficacemente interventi di emergenza.
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Qualora l’intervento fosse particolarmente complesso da dilungarsi oltre l’orario di lavoro, l’Aff. ha l’obbligo di
permanere sul luogo fino a quando il pericolo non sia stato eliminato o fino a quando il guasto cessi di
essere di pregiudizio alle strutture dell’area e all’incolumità pubblica.
Nel caso l’intervento richiesto fosse finalizzato prioritariamente a garantire o a ripristinare l’incolumità
pubblica, l’Aff. si assume integralmente ogni responsabilità civile e penale derivante da eventuali ritardi di
intervento o da difformità nell’esecuzione, sollevando l’A.C. da qualsiasi conseguenza diretta o indiretta a
riguardo.
Il servizio si svolgerà secondo l’orario summenzionato tutti i giorni lavorativi e il sabato, con le seguenti
modalità:
a) le chiamate partiranno dagli uffici dell’A.C. tramite telefono, fax o telegramma per essere dirette alla
sede dell’Aff. o al Rds o a persona da esso delegata per iscritto in sua vece;
b) L’Aff. deve garantire, pena l’applicazione delle sanzioni economiche previste dal presente capitolato,
l’arrivo dei tecnici sul luogo dell’intervento con mezzi ed attrezzature idonee non oltre 2 ore (minuti
centoventi) dalla chiamata.
c) l’Aff. È tenuto ad avvertire telefonicamente la Direzione del servizio quando l’intervento è stato
ultimato.
Viene classificata “di pronto intervento” ogni prestazione richiesta dalla Direzione del Servizio che, per motivi
di urgenza, debba avere inizio immediatamente, comunque, entro le due ore successive alla chiamata. A tal
riguardo il Rds è tenuto a garantire la disponibilità e la presenza nel luogo di lavoro nei modi e nei tempi
indicati al capo A. Per ogni prestazione urgente richiesta dal Dec., quando trattasi di prestazione classificata
“a misura” in base al capo C, all’App sarà riconosciuto contabilmente, oltre al compenso dovuto per
l’intervento, anche il supplemento di “pronta disponibilità” specificatamente previsto nell’elenco prezzi di cui
al capo D. Quando invece la richiesta riguarda prestazioni urgenti, classificate “a canone”, all’Aff. non sarà
dovuto alcun pagamento, ritenendo il compenso “a canone” comprensivo di tali eventualità. Di ciò è stato
tenuto conto nella formulazione dell’importo a base di gara.
In caso di neve, dovrà essere garantita una pronta pulizia dei vialetti di Piazza G. Monaco, dei Giardini di
Viale Michelangelo, come pure la recisione di rami resi pericolanti dalla neve, nonché altre prestazioni
eventualmente impartite dal Dec.
Dimensionamento annuale della lavorazione 8
- a canone se trattasi di prestazione classificata “a canone” in base alle indicazioni del presente capo.
- a misura se trattasi di prestazione classificata “a misura” in base alle indicazioni del presente capo
- a canone lo sgombero della neve dai vialetti di Piazza G. Monaco e dei Giardini di viale Michelangelo
- a misura la recisione di rami pericolanti, stroncati dalla neve da contabilizzarsi, in deroga a quanto
previsto al capo D, mediante l’impiego delle voci relative alle ore di impiego di manodopera e di noli.
Art. C/2
VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI
Internamente o esternamente alle aree affidate:
a. le prestazioni classificate a canone, verranno compensate a forfait, mediante pagamento del canone
fisso trimestrale indipendentemente, dunque, dalla loro quantità e dalla loro frequenza;
b. le prestazioni classificate a misura, verranno liquidate a misura, in base alla misura e ai prezzi degli
elenchi di cui al capo D.
La valutazione delle prestazioni a misura sarà eseguita in base a quanto indicato negli articoli del Capo D.
Art. C/3
TABELLA DELLE PENALI
In caso di applicazione di una penale economica valgono gli importi indicati nella tabella seguente, fatte
salve ulteriori rivalse previste da norme, da regolamenti e/o dal disposto del presente capitolato.
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TABELLA DELLE PENALI
LAVORAZIONE
per ogni giorno di ritardo
su un’area o fontane o fioriera o
olivi “Pionta”
0,23
per ogni giorno di ritardo
su più aree o fontane o fioriere
0,26
per ogni giorno di ritardo
su uno o più cippi o monumenti
0,50
DESCRIZIONE
Pulizie e tutela igienica delle aree verdi:
1
NOTE
PENALE
(IN MILLESIMI
DELL’IMPORTO
CONTRATTUALE
ANNUO)
Interventi di cui ai punti a), b), c), d), e), f),
g), h), i), j), k).l)
Prati:
2
per ogni giorno di ritardo
su un’area
per ogni giorno di ritardo
su più aree
per ogni giorno di ritardo
Interventi di cui ai punti a), b), c), d).
Interventi di cui ai punti e), f).
Aiuole a fiore:
3
Interventi di cui ai punti a), b), c), d), e)
Siepi e cespugli:
4
5
Alberi:
Intervento di cui al punto c).
Interventi di cui ai punti a), i), l).
Interventi di cui ai punti b), d), e), f), g),
per ogni giorno di ritardo
su più aree
0,22
per ogni giorno di ritardo su albero
per ogni giorno di ritardo ad albero
per ogni giorno di ritardo ad albero
per ogni giorno di ritardo in un
gruppo di alberi
Intervento di cui al punto h).
0,28
0,18
per ogni giorno di ritardo in una
siepe o gruppo di cespugli
Intervento di cui al punto c).
0,24
per ogni giorno di ritardo
su un’area
per ogni giorno di ritardo in una
siepe o gruppo di cespugli
per ogni giorno di ritardo in più siepi
o gruppi di cespugli
Interventi di cui ai punti a), b), d), e).
0,21
0,18
0,23
0,28
0,30
0,19
0,18
0,30
Sfalcio banchine, mura, strade:
6
Intervento di cui al punti a).
per ogni giorno di ritardo
0,24
Intervento di cui al punto b).
per ogni giorno di ritardo
0,20
Intervento di cui al punto c).
per ogni giorno di ritardo
0,20
Intervento di cui al punto d).
per ogni giorno di ritardo
0,26
Opere diverse:
7
8
Intervento di cui al punto a).
Interventi di cui ai punti b), c), f), i), l).
Interventi di cui ai punti e), i), h), j).
Interventi di cui ai punti d), g), k).
Pronto intervento:
lavori straordinari o comunque diversi da
quelli contemplati nelle lavorazioni sopra
elencate.
lavori di pronto intervento
- 34 -
per ogni giorno di difformità del
servizio
per ogni giorno di ritardo
per ogni giorno di ritardo
per ogni giorno di ritardo
0,18
0,21
0,30
per ogni giorno di ritardo
0,21
per ogni ora di ritardo
0,19
0,22
CAPO D
CAPITOLATO TECNICO - PARTE ECONOMICA E CONTABILE
Art. D/1
PREZZI
L’importo del canone come pure i prezzi unitari dell’elenco di cui al elenco allegato relativo prestazioni
classificate “a misura”, sono comprensivi di tutti gli oneri e le spese che derivano dalla loro esecuzione,
compreso quelli derivanti dall’osservanza di tutte le norme, prescrizioni generali e particolari, stabilite dal
presente Capitolato di Appalto, dal DUVRI e dai Piani di valutazione del Rischio. Tali prezzi unitari
comprendono, altresì, il costo della manodopera, le normali aliquote per spese generali ed utili dell’Impresa.
Si precisa inoltre:
a) che il prezzo del canone relativo alle prestazioni classificate a canone è comprensivo di tutto quanto
previsto e descritto per ciascun tipo di lavorazione di cui al capo C relativamente agli oneri e alle
prescrizioni tecniche previste per rendere la prestazione finita e compiuta a regola d’arte;
b) che i prezzi orari relativi a eventuali prestazioni di mano d’opera in economia che venissero richieste
dalla Direzione del servizio, saranno quelli applicati integralmente dalle norme contrattuali retributive
contenute nei rispettivi CCNL e nei rispettivi accordi integrativi aziendali delle rispettive categorie di
lavoratori impiegati nella prestazione richiesta Tali prezzi non saranno assoggettati al correttivo d’asta.
Si presume che il ricorso a prestazioni di personale da contabilizzare in economia non superi
complessivamente nei tre anni di validità del contratto l’importo di 20.000 €. Della suddetta circostanza
l’appaltatore ha tenuto conto in sede di offerta.
c) che i prezzi delle opere compiute sono comprensivi di ogni spesa per materiali, mano d’opera,
attrezzature, mezzi d’opera, opere provvisionali, aggottamenti, indennizzi a terzi, tasse, oneri di
conferimento dei materiali di risulta, per dare i lavori stessi finiti e compiuti a regola d’arte;
d) che per nolo si intende ogni spesa, comprensiva dei costi dell’operatore, per dare a pie’ d’opera i
macchinari e i mezzi in perfetto stato di esercizio, pronti all’uso, provvisti di tutti gli accessori occorrenti
per il funzionamento, la regolare manutenzione, le riparazioni necessarie, i consumi, le spese generali e
l’utile d’impresa; sarà oggetto di contabilità il solo tempo d’impiego del mezzo in cantiere al netto,
dunque, dei tempi e dei costi di trasferimento al cantiere e di inattività all’interno del cantiere superiori a
un’ora continuativa;
e) che nei prezzi relativi alla fornitura a piè d’opera di materiali, apparecchiature, ecc., deve intendersi
compresa anche la loro eventuale consegna temporanea presso il magazzino comunale di Via
Tagliamento, 3, il loro successivo trasporto nell’area di cantiere, nonché gli oneri relativi al carico, al
trasporto e allo scarico;
Con tali prezzi si intendono compensati i servizi ultimati completamente a regola d’arte, compresi tutti gli
oneri facenti capo all’Aff., anche se non esplicitamente detti o richiamati nel presente capitolato, compreso
quelli di carico e di conferimento dei materiali di risulta - vegetali e non - presso I centri autorizzati.
Le prestazioni classificate “a misura” saranno liquidate in base ai prezzi unitari di cui all’elenco del presente
capitolato, applicando agli stessi il correttivo d’asta contrattuale. Solo ed esclusivamente nei casi in cui la
prestazione “a misura” non sia contemplata fra le voci dell’elenco si dovrà procedere come specificato nel
successivo art. D/2.
I lavori, i servizi o le forniture a misura verranno ordinati mediante buono d’ordine predisposto in duplice
copia, sottoscritto dal Dec, o da personale da esso delegato e, per accettazione, dall’Aff. nella persona del
legale rappresentante o del Rds. Tali Buoni d’Ordine indicheranno il numero progressivo, la data dell’ordine,
il servizio appaltato, l’Aff. del servizio, il luogo di intervento, la descrizione delle voci di elenco, la loro fonte, i
prezzi unitari, le quantità, il prezzo complessivo, il termine ultimo di esecuzione di quanto ordinato, salvo dati
ulteriori. In caso di richiesta di prestazioni complesse e articolate, comunque di importo inferiore a 20.000 €,
se trattasi di lavori o forniture, all’Ordine di Servizio dovranno essere allegati, schizzi, planimetrie, computo
metrico estimativo, quest’ultimo redatto in conformità agli articoli di cui al presente capo D.
Nel caso di liquidazione di prestazione classificata “a misura”, si dovrà in primo luogo far riferimento alle voci
di cui alla sezione “Opere compiute” dell’elenco prezzi. In subordine, potranno applicarsi le voci della
sezione “Forniture”, quindi quelle della sezione “Noli” e, in ultimo, le voci della sezione “Manodopera”. Per
cui, a titolo di esempio, nel caso che venga ordinata la potatura di un albero, dovrà applicarsi la relativa voce
presente nella sezione “Opere compiute” anziché le voci relative al nolo a freddo di piattaforma aerea, al
nolo di tosasiepi oltre a quella del costo della manodopera.
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Art. D/2
PREZZI RELATIVI A VOCI NON PREVISTE NELL’ ELENCO
Nei casi venga disposta l'
esecuzione di servizi, lavori o forniture non previsti nelle voci dell’elenco dei prezzi
di cui al presente capo D, i prezzi da assegnare a dette prestazioni dovranno risultare da analisi eseguite in
base ai prezzi elementari di ordinaria contrattazione, prendendo prioritariamente come riferimento quelli del
Prezzario Ufficiale di Riferimento 2010 pubblicato dal Provveditorato Regionale alle OO.PP. della Toscana
disponibile su sito web della Regione e, in subordine, quelli del listino ufficiale Assoverde 2009 consultabile
nel sito web dell’Assoverde, questi ultimi diminuiti di ufficio del 10%. I prezzi del Prezzario Ufficiale di
Riferimento 2010 e quelli del listino ufficiale Assoverde 2009 diminuiti di ufficio del 10,% sono soggetti a
correttivo d’asta parimenti a quelli di cui all’elenco prezzi del capo D, nonché all’adeguamento prezzi.
La fornitura di articoli speciali o comunque altre prestazioni non incluse nelle voci degli elenchi sopra citati,
come ad esempio, pezzi di ricambio di giochi, elementi di impianti tecnologici, arredi particolari, ecc., sarà
liquidata all’Aff. in base all’imponibile pagato dall’Aff. alla ditta fornitrice indicato nella fattura - al netto delle
eventuali spese di trasporto - maggiorato forfetariamente del 23% in virtù delle spese generali sostenute
dall’Aff. medesimo e dell’utile di impresa. L’importo risultante non sarà soggetto a correttivo d’asta, ne
all’adeguamento prezzi.
Si precisa, inoltre, che il prezzo della mano d'
opera, il prezzo unitario di tosatura di prati, come quello di altri
servizi classificati a canone di cui al capo C, riportati nell’elenco prezzi del capo D, servono esclusivamente
per la definizione di eventuali preventivi per ulteriori servizi, lavori che il Dec dovesse eventualmente
ordinare nel corso di svolgimento del servizio. Tali prezzi non sono stati utilizzati per il computo dell’importo a
base di gara.
L'
Aff. non può, per nessun motivo, introdurre variazioni di sorta nell'
esecuzione del servizio senza averne
ricevuto l'
ordine scritto dal Dec; in caso contrario l'
Aff. non potrà pretendere alcun aumento di prezzo od
indennità per le variazioni effettuate. Sarà tenuto, invece, ad eseguire senza alcun compenso le eventuali
modifiche che il Dec credesse opportuno ordinare, nonché a risarcire l'
A.C. degli eventuali danni determinati
dalle variazione non ordinate.
Fanno eccezione i casi di assoluta urgenza, nei quali l'
Aff. dovrà sollecitamente prestarsi alle richieste,
anche verbali, della Direzione del servizio; in tali casi la Direzione del servizio medesima si riserva
comunque, la facoltà di sospendere o modificare l'
esecuzione dei servizi ordinati d'
urgenza, pagando all'
Aff.
le spese già sostenute all'
atto dell’eventuale sospensione.
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