Presentazione del libro dell`OSha ASP
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Presentazione del libro dell`OSha ASP
BIBLIOTECA Comunale di Como, martedì 9 ottobre 2007 Presentazione del libro di Viscardo Brunelli 1“1974 – 2004, I primi trent’anni dell’Osha” di Renata Soliani, Consigliere Internazionale del Panathlon International La fatica editoriale di Viscardo Brunelli “1974 – 2004 I primi trent’anni dell’Osha” si presenta agli occhi di tutti come un quadro all’interno del quale troviamo un gruppo che lotta per costruire una realtà di valenza sociale inestimabile e per cornice gli amici e sostenitori che ne condividono le finalità. Viscardo Brunelli, preciso e attento interlocutore, amico che ha difeso con spirito di servizio gli ideali panathletici e i valori umani Ora regala alla storia comasca una pregevole testimonianza: il lavoro e i risultati di chi ha saputo trasformare il piacere del movimento e del gioco delle persone con disabilità in strumento per l’integrazione e la crescita morale e sociale della società attraverso il canale privilegiato della pratica sportiva. Tante le attività che germogliano grazie ad una felice concomitanza di interessi interiori finalizzati al desiderio dell’Associazione di aiutare chi, come ben specifica il Dott. Claudio Pecci , è persona sana pur se portatrice di un esito di malattia. Cosa traspare da ogni pagina? La convinzione e la dimostrazione che la pratica dello sport, a qualsiasi livello, sia un potente veicolo di autorealizzazione anche per ragazzi disabili. Nata nel 1974 come Asp (Associazione Sportiva Paraplegici) con lo scopo di fare qualcosa di più della semplice riabilitazione, ha da sempre considerato i disabili come soggetti attivi che possono ricercare, attraverso l’attività fisico motoria,le potenzialità che restano inespresse nella vita di tutti i giorni e, grazie all’opportunità di ritrovarsi insieme in un piccolo contesto sociale e di sperimentare relazioni con altre persone, il miglioramento dei processi di socializzazione. Nel 76, in anni in cui era ancora difficile farlo, fu fondata l’Osha (Orientamento sportivo handicappati) con lo scopo di orientare e poter dare anche ai disabili la possibilità di praticare una o più specialità sportive. Dall’83 si riunì in Osha –Asp. 1 insignito nel 2006 dal Panathlon Club Comasco del Domenico Chiesa Award Leggendo il testo è semplice ricordare quanto difficile fosse, a quell’epoca, sostenere queste idee di rinnovamento. E fu proprio il Panathlon Como, prima fra tutte, ad appoggiare e seguire l’Associazione sportiva paraplegici nei suoi ideali auspicanti un progresso radicale nel campo della disabilità. E’ confermato dalle parole di Antonio Spallino dell’ottobre 1974 quando, allora Presidente del Club di Como e Sindaco della città, in occasione del ventennale dell’associazione comasca affermò l’importanza di PRESTARE ATTENZIONE A TUTTI I FENOMENI SOCIALI e presentò il risultato di un anno di ricerca conclusosi con proposte operative da indirizzare agli altri clubs di servizio, alle associazioni e all’amministrazione comunale per favorire l’ACCESSO DEI DISABILI AD ALCUNE PRATICHE SPORTIVE. La motivazione che ha spinto il Panathlon è stata la convinzione che chi più ha – e lo sportivo praticante è certo tra coloro che fruiscono della pienezza della vita in molte sue espressioni – più deve prestare attenzione a fenomeni come questi, in un mondo che tende ad evitare l’incontro con le difficoltà, le sofferenze. … Per il disabile incontrarsi con altri, entrare nei loro stessi ambienti, socialmente aperti, rappresenta un fatto di importanza psicologica sicuramente rilevante, arrivando a scongiurare il pericolo che un handicap fisico si trasformi in un altro, psichico, e quindi rafforzi da un lato, la non frequente tendenza di quella che veniva chiamata la società del benessere a rifiutare cittadinanza al più debole e dall’altro, la propensione del disabile a ritirarsi sempre più in un angolo. La pratica sportiva dà al soggetto, anche grave, la possibilità di misurare le proprie forze, lo incoraggia a prendere fiducia in se stesso, lo stimola a valutare le sue capacità: in uno spronante confronto che giova anche a chi, dall’altra parte, se avesse dimenticato i valori spirituali per un interesse meramente fisico, può apprendere da lui la profonda lezione della serenità, della volontà, del coraggio morale. Nello stesso anno furono proprio i panathleti Antonio Spallino e Sandro Rezzonico, unitamente all’Amministrazione comunale, a farsi promotori della nascita dell’Osha-Asp. Dal libro curato da Viscardo esce con naturalezza il senso del “bene” e scorrono nomi di persone che hanno con generosità e altruismo saputo affiancare, stimolare, proteggere e spronare i pionieri che hanno dato vita a questa forma educativa che rimette in equilibrio la società. Un libro da leggere con piacere per ritrovare la freschezza dei valori positivi della vita e testimoniare la buona volontà di tanti nel tracciare un cammino di sicura crescita. Un cammino che vede il Panathlon Como, ricordato più e più volte nel corso di questa rievocazione storica, al fianco dell’Osha per dimostrare che lo sport “a misura d’uomo” è occasione straordinaria per progredire ma occorre, per farlo diventare ottimo strumento educativo, mantenere sempre alta l’attenzione sul modo in cui lo si propone e lo si fa vivere. Il Panathlon (associazione eminentemente culturale che opera nel campo sportivo) è nato “service” e non “d’élite” e proprio per questo si è impegnato con disponibilità nello studio dei numerosi e non certo facili problemi, tutti da approfondire. Anche nel tessuto sociale di Como ha da sempre favorito la formazione degli operatori che lavorano coi disabili ed il loro accesso alle pratiche sportive e pure oggi è orgoglioso di riconfermare la propria disponibilità a questa Associazione capace di coordinare in modo ammirevole il lavoro di atleti, genitori,specialisti e volontari che tengono sempre ben presente, con coraggio, l’etica della responsabilità, della solidarietà e dell’uguaglianza . Fino al 2004 per ben 41 volte il Panathlon è stato protagonista AFFIANCANDOSI all’Osha nell’organizzazione di convegni, serate culturali, manifestazioni, corsi, con l’unico scopo di aiutare a migliorare il rapporto col mondo della disabilità. A titolo di esempio voglio ricordare due momenti di tipo culturale, aperti alla città, presentati all’inizio e alla fine di questi trent’anni: - nell’1984, il 31 marzo e 1° APRILE, quando il Club di Como (Presidente Mino Bruno) e l’Osha organizzarono il PRIMO convegno per operatori del settore dal titolo “l’handicappato e lo sport: proposte di attività in palestra e in piscina”; (pag. 71) La conduzione venne affidata alle validissime istruttrici federali svizzere e la presenza degli gli atleti dell’Osha-Asp garantì il successo. E da allora l’Osha Asp predispone tutti gli anni corsi d’aggiornamento sull’handicap ai quali possono partecipare sia volontari che gravitano nel mondo del disabile, sia giovani proseliti portati e pronti a farlo. - Il secondo: nel 2004 (per il Club di Como allora presidente Riccardo Barbera) con il Convegno “Sport, educazione disabilità” , una tre giorni di sport che ha visto affiancarsi al “Centro di cultura scientifica A.Volta”, in fondamentale collaborazione, oltre agli esperti presidenti del Convegno, il Panathlon di Como, il Coni provinciale e la Federazione Italiana Sport Disabili; ma anche scuole del territorio (e quindi USP), associazioni sensibili al problema e, naturalmente, l’Osha, in prima linea, per collaborare al successo! Il risultato è stato ottimo perché il Convegno, innovativo e di qualità, per un giorno intero ha coinvolto medici, tecnici, volontari, autorità, atleti e addetti al lavoro (oltre 40 i relatori) e per due giorni 1500 bambini (1000 normali e 500 disabili) e 300 studenti delle scuole superiori che si sono offerti volontari, hanno garantito la buona riuscita grazie all’offerta di momenti ludici nei vari sport che davano importanza sia alla partecipazione che alla competitività e all’agonismo in una giornata di gioco comunitaria in cui i ragazzi hanno potuto provare sport diversi. Di strada ne è stata fatta tanta e oggi siamo entrati in un’epoca in cui la “cultura della diversità” investe ogni aspetto delle relazioni umane e si pone come un percorso obbligato di civiltà e di rispetto. L’immagine dello sport che non è fatta di mondanità e doping, ma di sacrificio, volontà, desiderio di misurarsi con se stessi e con gli altri va, ora più che mai, sostenuta e pubblicizzata perché siamo immersi in un universo mediatico apparentemente improntato ai buoni sentimenti, ma in realtà dominato da un modello “vincente”, dove il rispetto di valori etici e umani è valutato alla stregua, quasi, di una debolezza. Il Panathlon combatte da sempre pregiudizi, situazioni che cercano di immiserire lo sport privandolo del suo vero, effettivo valore morale e sociale e si adopera per diffondere i risultati delle sue ricerche e dei suoi Congressi al fine di tutelare la salute fisica e il diritto di tutti i bambini che vogliano praticare sport – specialmente quello agonistico -, in condizioni di sicurezza e di competenze ben evidenziate. L’ultima fatica, “La dichiarazione del Panathlon sull’etica nello sport giovanile” – rivisitazione della Carta dei diritti del ragazzo nello sport - , al punto 2 afferma: “I giovani disabili, come quelli con minor predisposizione, dovranno avere le stesse possibilità di praticare lo sport e le stesse attenzioni di quelli maggiormente dotati”. Sappiamo bene che l’azione, se vuole ottenere risultati fattivi, deve essere incessante. In Veneto ed in particolare a Padova il Panathlon svolge un lavoro egregio in collaborazione con le scuole con “1 ora X i disabili” , progetto che coinvolge alcuni volontari del Club in un rapporto di forte collaborazione con le scuole nel far capire agli studenti che richiedono il loro intervento– con una spiegazione teorica prima e con azioni in palestra poi - le difficoltà sia a livello personale che sociale dei ragazzi con disabilità. È necessaria una profonda sensibilizzazione per coinvolgere i soggetti idonei a recepire questi valori. E l’Osha sa come fare. La passione che la sostiene le permette di offrire ora una nuova opportunità. Grazie a questo libro che sarà presentato agli insegnanti delle scuole della città, i ragazzi potranno ispirarsi a modelli in grado di accettare i propri limiti, ma anche di sfidarli con lealtà e con coraggio; si potranno muovere nuove volontà e saranno date occasioni e opportunità a ragazzi disabili e a futuri,generosi volontari. Un ulteriore aiuto per costruire una società senza barriere fisiche e mentali, con generosità e continuità, proprio come diceva Aristotele nell’Etica Nicomachea “Le virtù non si generano né per natura né contro natura; ma è nella nostra natura accoglierle e sono portate a perfezione in noi attraverso l’abitudine”. Citazioni “Collaborazione Panathlon Como – Osha Asp” 1972 – (Presidente Antonio Spallino) Prende forma l’ipotesi per una iniziativa di un segretariato di orientamento per gli handicappati dello sport (pag. 30) 1974 – gennaio – (Presidente Antonio Spallino) Serata culturale “Recupero nello sport per gli Handicappati” (pag 20). Promozione tra i suoi soci di una Commissione per lo studio del problema (pag 22) e l’analisi delle possibilità che lo sport ha di giovare al recupero spirituale e fisico dei minorati. 1974 – febbraio – in Municipio Como riunione con i rappresentanti del Panathlon Como, Rotary, Lyons e Soroptimist sul tema “Iniziative in favore degli Handicappati” (pag 21) per delineare voce ed intenti comuni nella città. I panathleti Antonio Spallino e Sandro Rezzonico si fanno promotori della nascita dell’Osha Asp (pag. 190) 1974 – ottobre – attività programmatica che sancisce la volontà di adoperarsi per la diffusione, nel tessuto sociale, della cultura sportiva per normo dotati e disabili e presentazione dei risultati ottenuti e delle collaborazioni cercate anche con altri Panathlon del Distretto. Continuazione dell’impegno di organizzare pubblici dibattiti e tavole rotonde, avviato già da tempo (pag 24, 26, 29) 1975 – febbraio – (Presidente Antonio Spallino) Conferma dell’impegno del Club di adoperarsi per entrare nella società come Club di Servizio e della volontà di suggerire ai Club del Distretto un piano di lavoro: individuazione di un tema centrale che caratterizzi l’attività generale rivolta allo sport per l’handicappato lasciando poi ad ogni sodalizio autonomia d’azione perché possa di volta in volta assumere iniziative suggerite dalla realtà locale (pag. 29). Censimento delle barriere architettoniche nelle strutture pubbliche. 1975 – febbraio – Panathlon, Soroptimist, Rotary, Lyons e Centro Ratti si sono concordemente impegnati in un’azione che si iscrive perfettamente nel discorso aperto dall’Amministrazione comunale (sindaco Spallino) con la delibera del quadro sul problema degli handicappati. Una commissione presieduta dall’assessore alla pubblica istruzione e panathleta dott. Sandro Rezzonico ha portato alla luce l’esame delle disponibilità esistenti in fatto di impianti sportivi e dei problemi connessi alla loro utilizzazione da parte degli handicappati ed evidenziato la scelta di sette discipline sportive ritenute più attuabili. (pag. 22, 39) 1975 – luglio – presa visione del reale “stato di salute” dell’Asp da parte dell’Avv. Spallino (pag. 42) e dichiarazione della volontà dell’Amministrazione locale e degli organi competenti di un immediato intervento per supplire alle numerose difficoltà, fino a quel momento esclusivamente affrontate da volontari. (pag 42) 1975 – novembre – L’intervento del Panathlon aiuta a delineare una struttura che sensibilizza l’interesse al problema dello sport per il disabile affiancandosi nell’istituzione con una segreteria Osha che porti a conoscenza delle persone disabili l’esistenza di un gruppo sportivo a loro dedicato(pag. 25, 32, 42) 1976 – dicembre – Proposta del presidente del Club Comasco, dott. Galfetti, di chiedere ai panathleti di prestarsi a trasportare con la propria auto i giovani paraplegici in palestra e in piscina. Dono di natale per chi soffre e ha bisogno di essere aiutato a inserirsi nella società. Non solidarietà economica (è facile fare con danaro) ma un impegno personale di chi bene sta in salute verso chi tale fortuna non può gustare. (pag. 32, 33) 1977 – febbraio - (Presidente dott. Galfetti)Assemblea ordinaria annuale nella quale il Presidente ha ribadito l’importanza di dedicare attenzione al mondo degli handicappati, di offrire, oltre al loro accompagnamento in palestra, due archi all’Associazione sportiva paraplegici per l’addestramento di alcuni giovani, di affiancare chi vive lo sport come cuore e spirito e non soltanto come fatto muscolare. “Questi sono i sentimenti che il Panathlon vuole offrire ai giovani – ha ribadito il past President A. Spallino - con l’augurio che tutti possano capire che la vita è una cosa bellissima se si riesce a viverla con lo spirito dei vari sportivi secondo lo sport che affratella e migliora.” (pag. 34) 1978 – dicembre –(Presidente dott. Galfetti) In occasione della ricorrenza natalizia, il Panathlon Como ha deciso di dare un contributo per sostenere l’attività sportiva degli handicappati attraverso un assegno bancario che servirà sia a sostenere gli sforzi di un gruppo di giovani che alla palestra Mariani si dedicano con ammirevole passione e abnegazione in favore dei paraplegici sia ad assicurare la presenza di un insegnante di educazione fisica che provveda ad assisterli e guidarli nell’attività fisica e sportiva, tanto importante per il loro recupero…. …Pure all’unanimità, viene sancita anche la costituzione di un fondo speciale di solidarietà, con versamenti volontari, da usare per interventi assistenziali… (pag 36) 1979 – giugno – (Presidente dott. Galfetti) Nel ricordo dei 25 anni, si ribadisce il concetto che … nelle molteplici opere svolte nel corso della sua vita, di rilievo e di particolare significato l’indagine e le successive iniziative a favore degli handicappati. Lo sport come mezzo per giovare al recupero spirituale e fisico dei minorati ha trovato pratica attuazione ed il Panathlon Comasco ha avuto una parte significativa in questa realizzazione di grande valore sociale… (pag 37) 1983 – settembre – (Presidente Sandro Rezzonico) Serata con il Panathlon sul tema “L’handicappato e lo sport” – (pag. 63) 1984 – marzo/aprile – (Presidente Mino Bruno) l’organizzazione in più giorni, insieme all’ Osha Asp, del convegno per operatori del settore “L’handicappato e lo sport: proposte di attività in palestra e in piscina”; (pag. 71) Iniziativa di gran importanza – primo convegno formativo organizzato in città con la conduzione delle validissime istruttrici federali svizzere e con gli atleti dell’Osha-Asp. Da allora l’Osha Asp predispone tutti gli anni corsi d’aggiornamento sull’handicap ai quali possono partecipare sia volontari che gravitano nel mondo del disabile, sia giovani proseliti portati e pronti a farlo. 1990 – ottobre –(Presidente Arnaldo Ratti) contributo all’Osha Asp (pag. 161) 1991 – febbraio – (Presidente Arnaldo Ratti) Perseguendo la linea di valorizzazione e diffusione degli ideali dello sport attraverso interventi concreti nella società, il club cittadino ha consegnato il Premio Panathlon Como – Elisù 1990 – alla sua prima edizione - a Christian Beretta, giovane comasco nato nel 67 e rimasto vittima, all’età di 12 anni, di un gravissimo incidente stradale che causò varie fratture agli arti e uno stato di coma che durò ben 5 mesi. Ripresa conoscenza e guarito dalle fratture, dopo numerosi interventi chirurgici, non si rassegnò all’invalidità: cominciò a frequentare la Como Nuoto in carrozzina, si appassionò all’attività natatoria e iniziò a praticarla nelle file dell’Osha Asp fino a conquistare nel 88 a Pozzuoli (Na) il titolo di campione italiano disabili 100 m. stile libero, nel 89 a Villafranca di Verona i titoli di campione italiano dei 100, 200 e 400 metri stile libero. Infine ad Essen in Olanda, nel corso del “Campionato mondiale nuoto per disabili” disputava le finali dei 50, 100 e 200 metri stile libero, nonché dei 100 m. rana e 100 m. dorso classificandosi nelle stesse: 6°, 4°, 4°, 4°, 4°… Christian è inserito validamente anche nel mondo del lavoro. (pag 168) 1991 – novembre - (presidente Arnaldo Ratti) Riunione culturale al Panathlon Club Como dal titolo “Sport e handicap recupero alla vita”. Si sono affrontate le problematiche sport-handicap. Presentato il “1° corso istruttori sportivi dei portatori di handicap” organizzato dal Panathlon Club Bergamo. E’ stata patrocinata e spesata dal Club di Como la partecipazione di Rossana Pivotti e Cosetta Toninelli, due giovani volontarie dell’Osha Asp che, iniziato a Bergamo nel settembre 90 è stato poi aggiornato nel mese di maggio e completato nell’ottobre 91 con lezioni di perfezionamento.(Pag. 189) 1993 – aprile – (Presidente Filippo Saladanna) Contributo dal Panathlon per i Campionati Regionali e Società che si sono svolti poi ad aprile (pag 239) 1995 –maggio - (Presidente Filippo Saladanna) “Lo sport vince l’handicap. Esperienze a confronto”. Serata culturale per parlare di sport come mezzo di riabilitazione per i disabili; l’agonismo come terapia e stimolo per superare l’handicap fisico. Per riscoprire la voglia di vivere e superare i momenti di sconforto provocati spesso dalla non accettazione da parte dei “normali”. Dunque anche mezzo per facilitare il reinserimento nella società e nel mondo del lavoro. (pag. 276) 1996 – gennaio – (Presidente Peppino Viganò). Nella dichiarazione d’intenti la volontà di svolgere azioni con chiara impronta sociale. Fra le altre, anche quella di sostenere lo sport dei disabili con l’auspicio che tutte le società sportive aprano sezioni, accanto a quelle esistenti dei normodotati, per i disabili. (pag 286, 298) 1996 – luglio – Mariangela Volpati entra a far parte, come socio, del Panathlon Club Como 1997 – gennaio – (Presidente Peppino Viganò) Continua la dichiarazione d’intenti per intensificare e favorire l’attività sportiva dei disabili. Sarà dato il massimo appoggio alle manifestazioni di nuoto, kayak e tennistavolo dell’Osha Asp (pag.298) 1998 – gennaio – (Presidente Peppino Viganò) Nel progetto per il biennio 98/99 l’organizzazione di una giornata promozionale per disabili mentali e non in collaborazione con l’Osha Asp, associazione presieduta dalla panathleta Mariangela Volpati. In programma anche service con i non vedenti (pag. 304) 1998 – giugno – MANIFESTAZIONE PROMOZIONALE PER DISABILI al centro sportivo di Como/Casnate, nella palestra dell’Itis Magistri Cumacini e sul vicino campo di calcio dell’Ardisci e SPERA organizzata con il Panathlon Como. E’ stata appositamente studiata oltre che per stimolare ed impegnare al divertimento i ragazzi disabili, anche per creare un’occasione d’incontro con altre associazioni affini con lo scopo dello scambio d’idee sul modo di operare o gestire le varie attività agonistiche esistenti nei propri sodalizi; per allacciare rapporti nuovi fra i ragazzi; per approfondire amicizie esistenti. Ma anche per portare a conoscenza del prezioso lavoro con il quale Elena Mauri, responsabile tecnico del settore ginnastica dell’Hosa Asp, in palestra, settimanalmente impegnata in sedute da lei denominate di gioco e sport, fa lavorare disabili e normodotati in numero paritetico con grossi vantaggi terapeutici per lo spirito e per il superamento dei propri limiti. (pag. 309) 1998 – ottobre – Sport ai giardini a lago organizzata da Panathlon e Coni. L’Osha Asp era presente! (pag. 312) 1999 – gennaio –(Presidente Peppino Viganò) Programma 99: speranza di poter presentare una serata sul nuoto con Lorenzo Vismara della Como Nuoto, assurto ormai a fama internazionale, affiancato da Federico Tiranti dell’Hosa Asp che si è qualificato per partecipare agli Special Olympics World Games 1999. Viene manifestata la volontà di affiancare l’Osha Asp nel mese di giugno in occasione del suo 25°. (pag.316) 1999 – giugno - novembrePer i festeggiamenti del 25° la Presidente Mariangela Volpati riceve dal Panathlon Club Como un cospicuo contributo e da Peppino Viganò una personale offerta di una canoa in carbonio. Nel novembre, in occasione del cambio ai vertici del sodalizio comasco (Renata Soliani nuova Presidente) Rodolfo Pozzi ricorda quanto fatto per ottemperare allo spirito di servizio verso il mondo dei disabili (pag.327, 329, 349, 350) 2000 – gennaio – (Presidente Renata Soliani) Mariangela Volpati entra nella Commissione Disabili del Panathlon International. Su una sua idea si mette in cantiere il progetto di corsi di qualificazione per i volontari delle società che si occupano di sport per i disabili (pag. 353) 2000 – maggio – “Il disabile e lo sport, un argomento sempre d’attualità” (Presidente Renata Soliani) Serata culturale per riscoprire quali tipi di sport risultano essere più congeniali al disabile, perché lo sport risulti essere vera, autentica terapia per la vita e per conoscere l’esperienza di un allenatore di grandi talenti e il suo campione. (pag. 360) 2000 - novembre e dicembre – Patrocinio,unitamente all’Ufficio scolastico / Sezione educazione fisica, al Comitato P.le Coni, alla Federazione italiana sportiva disabili del corso “Handicap tra attività motoria e sport” (pag. 368) 2001 – maggio - (Presidente Renata Soliani) Partecipazione alla manifestazione sportiva provinciale “Amico Sport in …” Organizzatrice dell’evento l’Ufficio Educazione Fisica unitamente al comitato p.le Coni, alla Federazione disabili di Como. Il Panathlon ha contribuito con la distribuzione degli stampati “La carta del Fair Play”, “La carta dei diritti del ragazzo nello sport” e nell’offerta di gelati per tutti. (pag. 375) 2001 – maggio - Partecipazione e sostegno al “Trofeo di nuoto per disabili Leo Chronos Como” (pag. 376) 2001 – ottobre - Partecipazione con i disabili dell’Osha Asp al progetto della Commissione Disabili del 2° Distretto del P.I. “Volare sopra tutto e su tutto”. Due di loro hanno anche provato un lancio in tandem con paracadute (caduta libera da 4000 metri per oltre 50 secondi e poi apertura del paracadute). (pag. 385) 2001 – dicembre – Premio Fair Play Gabriele Coduri de’ Cartosio a Lulù Oliveira che devolve la somma in danaro all’Osha Asp per aiutare l’associazione nell’acquisto di un pulmino. (pag. 387) 2002 - gennaio - (Presidente Renata Soliani) Si ripete l’esperienza del volo questa volta in idrovolante e sopra il lago di Como. Cesare Baj, vicepresidente dell’Aero Club Como ha permesso ai disabili di provare emozioni indimenticabili. Per il Panathlon Como erano presenti Elio Colombo, Mariangela Volpati e Viscardo Brunelli (pag. 392) 2002 – giugno – Antonella Larotonda, panathleta e responsabile tecnica della Ginnica 96, ha avuto l’idea di aiutare i ragazzi disabili a preparare un saggio che, presentato contemporaneamente al saggio della sua società, è stato di aiuto per una raccolta fondi finalizzata all’acquisto di un pulmino per l’Associazione Osa Asp. (pag. 404) 2003 – maggio - (Presidente Renata Soliani) 4° “Trofeo di nuoto per disabili Leo Chronos Como” . Esposizione striscioni fair play e coppa fair play assegnata alla “Società Pad” di Busto Arsizio. A dargli lustro la presenza di 15 società lombarde con 100 atleti. (pag. 428) 2003 – maggio – “Sport per tutti a Lanzo” – Il Panathlon ha affiancato gli organizzatori della manifestazione nella “due giorni”con striscioni e offerta di materiale panathletico (pag. 430) 2003 – maggio – Serata culturale fra più club del Panathlon per parlare di Olimpiadi del Disabile (pag. 432434) 2004 – aprile – (Presidente Riccardo Barbera) . Appoggio e sostegno morale (esposizione striscioni ecc.) per “L’armata Brancaleone” che andrà alle olimpiadi di Torino (pag. 448) 2004 – ottobre – Convegno “Sport, educazione disabilità” . Una tre giorni di sport che ha visto affiancarsi al “Centro di cultura scientifica A.Volta”, in fondamentale collaborazione, gli esperti presidenti del Convegno, il Panathlon di Como, il Coni provinciale e la Federazione Italiana Sport Disabili. Ma anche scuole del territorio (e quindi USP), associazioni sensibili al problema e, naturalmente, l’Osha era in prima linea per collaborare al successo! 1500 i bambini (1000 normali e 500 disabili) che hanno giocato a Como e a Cantù “insieme”. 1500 disabili sono stati aiutati da 300 studenti delle scuole superiori che si sono offerti volontari. (pag. 472-478)