Tre ragazzi di Busto dettano la moda Start up ispirata alla bottega
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Tre ragazzi di Busto dettano la moda Start up ispirata alla bottega
Tre ragazzi di Busto dettano la moda Start up ispirata alla bottega del nonno va a New York e piace alla star della Nba Tre giovani creativi della moda (sopra) hanno conquistato Kevin Willis (a sinistra) Da Busto Arsizio a New York. Non è un sogno, è più semplicemente il percorso di Michele Caimani, Stefano Ghidotti e Lorenzo Torchio. Tre ragazzi creativi di Busto Arsizio che amano parlare di moda, ma soprattutto dettare moda. E lo fanno in tutto il mondo. Grazie alla loro start up "Milano 140", infatti, il mese scorso sono stati protagonisti al "MRKET trade show" di NY, dove hanno attirato molte attenzioni tra cui quelle del famosissimo ex giocatore NBA Keviii Willis. La nostra filosofia - spiega Ghidotti - è quella di combinare in un solo abito la comodità dell' abbigliamento loungewear (più semplicemente, tute e pigiami, ndr) all'eleganza dell'outwear. L'obiettivo è vestire l'uomo rendendolo pronto a qualsiasi evento ed occasione: da un caffè con gli amici ad una riunione di lavoro». Tutto ha inizio nel 1961 quando il nonno di Canziani, Dante Borlin, avvia la sua attività in Via Milano 140 a Samarate. Inizialmente in uno scantinato, l'attività riscuote successo specializzandosi in confezioni di capi per la notte, sottovesti e ghettini per neonati. Il nipote, insieme a due amici, è testimonianza di un rinnovamento aziendale. Spirito imprenditoriale e visione lungimirante dei trends, sono i due elementi con cui Milano 140 si propone di reinterpretare in chiave moderna Yherìtage sartoriale acquisito da "nonno Dante". Abbinato a un pantalone morbido, si potrà quindi vedere un giubbino tecnico dal tessuto particolare, ottenuto da una speciale lavorazione del marmo. Un materiale inventato e brevettato da Fili Pari, altra start up del settore con cui Milano 140 collabora. Conclude Ghidotti: «Ora stiamo lavorando alla nuova collezione, che sarà formata da due linee. La prima, più minimalista e di design, studiata per il mercato europeo; la seconda, più casual e sportiva indirizzata al mercato americano e asiatico. L'idea è aggredire i mercati esteri utilizzando partnership con marchi già presenti». Kevin Willis ha più di una linea d'abbigliamento, vorrà dire qualcosa? Stefano Chierichetti