trend maggio 2014
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trend maggio 2014
In questo numero La valutazione del collateral nel mirino della BCE: la Fase 2 dell’Asset Quality Review L’andamento del mercato immobiliare italiano: focus sugli immobili a garanzia dei mutui ipotecari Fallimenti, +5% nel I trimestre 2014. L’edilizia tra i settori più colpiti La determinazione del valore di mercato degli immobili residenziali locati In evidenza ASSOVIB eletta nel Board di TEGoVA Silvia Cappelli, Direttore di CRIF Valutazione Immobili e Vicepresidente di ASSOVIB, realtà che riunisce le principali società che offrono servizi di valutazione immobiliare in Italia, è stata eletta nel Board del TEGoVA, la Federazione Europea delle Associazioni di Valutatori Immobiliari che rappresenta 70.000 professionisti in 39 Paesi. ASSOVIB ha fornito un importante contributo all’interno del Gruppo di Lavoro sulla Mortgage Directive e, nel momento in cui la BCE ha espresso la propria preferenza per gli EVS (European Valuation Standards) di TEGoVA come metodo di valutazione degli immobili a garanzia delle esposizioni creditizie, nell’ambito dell’Asset Quality Review, ASSOVIB ha ottenuto di essere rappresentata all’interno del Board della Federazione Europea delle Associazioni di Valutatori Immobiliari. La valutazione del collateral nel mirino della BCE: la Fase 2 dell’Asset Quality Review Il 14 marzo 2014 la BCE ha pubblicato il Manuale per l’esame della qualità degli attivi delle banche europee (Asset Quality Review - AQR), che descrive le linee guida per la conduzione delle ispezioni da parte delle autorità nazionali competenti e dei soggetti terzi di cui esse si avvalgono. Dopo una prima fase di selezione dei portafogli da esaminare, sono attualmente in corso le vere e proprie verifiche degli attivi sui 128 istituti dell’eurozona selezionati, di cui 15 italiani, che dureranno fino ad agosto 2014. La conclusione del processo di AQR, con la pubblicazione degli esiti della prova di stress, è invece prevista per ottobre 2014. La Fase 2 dell’Asset Quality Review metterà sotto esame 3.720 miliardi di euro di ammontare totale delle attività ponderate per il rischio relative ai portafogli selezionati, pari al 58% del totale delle attività ponderate per il rischio delle banche sottoposte all’esercizio. Si stima che in ogni banca verranno analizzate in media 1.250 posizioni. Il manuale AQR pubblicato dalla BCE fornisce la metodologia relativa a dieci filoni di lavoro specifici della Fase 2 dell’esame, tra cui i principali riguardano l’analisi dei processi, delle politiche e delle pratiche contabili, l’esame delle posizioni e la stima del valore delle garanzie, l’analisi delle attività di terzo livello al fair value. In particolare, con riferimento alla stima del valore delle garanzie, gli elementi chiave della valutazione “sono strettamente interdipendenti” come ricorda la BCE, sottolineando che la valutazione del rischio è strettamente collegata a quella dell’asset immobiliare, che rappresenta un task centrale tra quelli posti all’attenzione del Risk Management delle banche. “La valutazione degli immobili dati in garanzia alle banche è una delle maggiori criticità degli esami BCE” afferma Carmelo Barbagallo, Capo del Dipartimento di Vigilanza Bancaria e Finanziaria di Banca d’Italia, nel corso dell'audizione in Commissione Finanze del Senato sul decreto Vigilanza, che autorizza i consulenti esterni a collaborare con gli ispettori della Banca all'esercizio di valutazione complessiva. “Nell'ambito degli esami BCE la valutazione degli immobili dati in garanzia dai debitori alle banche è qualcosa di più e di diverso dalla valutazione tradizionale che fanno gli ispettori di via Nazionale nella valutazione delle garanzie sui crediti. Qui ci sono standard internazionali da seguire nella valutazione, ben noti ai soggetti incaricati da Banca d’Italia. Un aspetto quest'ultimo che rassicura sull’omogeneità della valutazione con gli altri Paesi”, aggiunge Barbagallo. L’Autorità Nazionale sta quindi conducendo l’esame tramite soggetti terzi selezionati per coadiuvarla in tale attività che, con riferimento alle verifiche sui collateral, sono rappresentati da 5 società di valutazione - tra le quali CRIF Services - che svolgono tali controlli sulla base dei principi elencati dalla BCE. In particolare, secondo le indicazioni riportate nel Manuale AQR, la BCE privilegia le valutazioni effettuate da valutatori esterni e suggerisce di valutare gli immobili secondo gli standard europei EVS2012 (European Valuation Standards o Blue Book del Tegova) oppure tramite altri standard internazionali come gli inglesi RICS (Red Book). Inoltre, è possibile fare riferimento alle Linee Guida ABI (che richiamano espressamente gli EVS), se applicate per pervenire alla determinazione del più probabile valore di mercato. Il valore di riferimento per il collateral è quello di mercato (Market Value), così come determinato dagli stessi EVS. Nel caso in cui siano determinati più valori, il riferimento rimane sempre quello di mercato. Con riferimento alle metodologie di valutazione, inoltre, per gli immobili residenziali è confermato l’approccio comparativo (Market Comparison Approach) e tutte le valutazioni dovranno utilizzare Comparables verificabili. Analogamente, per gli immobili a destinazione non residenziale potrà essere utilizzato il metodo comparativo quando non siano disponibili sufficienti informazioni per l’applicazione di quello reddituale, che in via prevalente sarà basato su redditi e tassi di capitalizzazione determinati secondo le indicazioni della BCE presenti nel Manuale AQR. L’andamento del mercato immobiliare italiano: focus sugli immobili a garanzia dei mutui ipotecari Dall’analisi dei dati di CRIF Valutazione Immobili, delle informazioni registrate in EURISC (il sistema di informazioni creditizie gestito da CRIF) e delle rilevazioni dell’Agenzia delle Entrate, si desume una fotografia aggiornata delle tendenze in atto nel mercato italiano del credito immobiliare. Andamento Prezzo/Mq - Superficie Immobile Variazioni trimestrali rispetto all'anno precedente 2,0% 1,0% 0,0% ‐1,0% ‐2,0% ‐3,0% ‐4,0% ‐5,0% ‐6,0% ‐7,0% Variazioni trimestrali rispetto all'anno precedente IV TRIM 2012 I TRIM 2013 II TRIM 2013 III TRIM 2013 IV TRIM 2013 Compravendite Residenziali -30,5% -14,2% -9,3% -5,1% -8,0% Contratti Mutuo Ipotecario Erogati -48,0% -15,0% -7,15% 0,4% -5,9% Importo Medio Mutuo Erogato 119.041 115.712 115.249 114.432 115.403 -4,4% -5% -4,4% I TRIM 2014 103 102 101 0,3% 100 99 98 ‐2,5% ‐3,7% 97 96 ‐4,7% ‐4,4% ‐5,0% ‐4,4% 95 ‐5,3% 94 ‐5,7% ‐5,90% ‐6,2% 93 I TRIM II TRIM III TRIM IV TRIM I TRIM II TRIM III TRIM IV TRIM I TRIM II TRIM III TRIM IV TRIM I TRIM 2011 2011 2011 2011 2012 2012 2012 2012 2013 2013 2013 2013 2014 1,0% 0,5% Prezzo/Mq Superficie Immobile Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione Immobili Prezzo/Mq Immobile -5,3% -3,7% -5,9% Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione Immobili, EURISC, Agenzia delle Entrate Il prezzo/mq degli immobili oggetto di garanzia di mutuo ipotecario nel primo trimestre 2014 registra infatti un calo pari a -5,9% rispetto all’analogo trimestre 2013. Il calo delle compravendite registrato nel quarto trimestre 2013 risulta pari a -8,0% rispetto al quarto trimestre 2012, mostrando una dinamica recessiva, rispetto al -5,1% registrato nel terzo trimestre 2013. Andamento Prezzo/Mq - Immobili Nuovi e Usati Variazioni trimestrali rispetto all'anno precedente Le compravendite totali registrate nel 2013 ammontano a 406.928 unità, in contrazione di circa il -9,2% rispetto al 2012. 4,0% 2,0% 1,9% 1,2% 0,4% 0,0% Andamento Erogazione Mutui Variazioni trimestrali rispetto all'anno precedente ‐3,0% ‐2,1% ‐4,0% 10,0% 0,0% 130.000 0,4% ‐10,0% 121.079 ‐20,0% ‐30,0% ‐6,0% 127.502 118.422 119.041 ‐32,5% 115.249 ‐50,0% ‐70,0% ‐58,5% ‐58% ‐55,9% 114.432 ‐48,0% ‐5,8% ‐5,0% Usato ‐5,5% ‐6,8% ‐8,5% IV TRIM 2011 115.000 ‐6,5% Nuovo ‐4,2% ‐4,2% ‐7,2% ‐10,0% 115.403 ‐3,3% ‐3,4% ‐5,2% ‐8,0% 120.000 ‐40,0% ‐60,0% ‐5,9% ‐7,15% 119.837 125.000 ‐0,8% ‐1,8% ‐2,5% ‐2,0% I TRIM 2012 II TRIM III TRIM IV TRIM 2012 2012 2012 I TRIM 2013 II TRIM III TRIM IV TRIM 2013 2013 2013 I TRIM 2014 110.000 Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione Immobili 105.000 IV TRIM 2011 I TRIM 2012 II TRIM 2012 III TRIM 2012 IV TRIM 2012 II TRIM 2013 III TRIM 2013 IV TRIM 2013 Contratti Mutuo Ipotecario Erogati Importo Medio Mutuo Erogato In particolare, la diminuzione è maggiormente accentuata per gli immobili usati (-5,5%), rispetto a quelli di nuova costruzione (-0,8%) che sembrano più resistenti alle dinamiche di crisi del settore. Lasciamo volutamente fuori dall'analisi gli immobili ristrutturati e da ristrutturare. Elaborazioni CRIF su dati EURISC Per quanto riguarda la contrazione del numero di contratti di mutuo ipotecario erogati a persone fisiche, nel quarto trimestre 2013 si registra un -5,9% rispetto all’anno precedente. Il trend di riduzione, per completezza, è evidenziato dall’andamento del valore medio degli immobili forniti in garanzia, che passa dagli oltre 200.000 € del 2010 ai circa 177.000 € del primo trimestre 2014. Anche l’importo medio dei mutui erogati continua a registrare valori contenuti, con un importo medio pari a 115.403 €. Questa ulteriore diminuzione può essere letta alla luce di diversi fattori, fra cui la minore disponibilità reddituale delle famiglie dettata dalla particolare situazione economica e dalla politica di contrazione delle erogazioni. Ricordiamo che il campione di immobili analizzati da CRIF Valutazione Immobili contiene le diverse tipologie immobiliari oggetto di Perizia CRIF (appartamenti, attici, loft, mansarde, monolocali, ville e villette a schiera), dove la tipologia più rappresentata è costituita dagli appartamenti. Analizzando l’immobile oggetto di garanzia ipotecaria, il prezzo/mq mostra ancora valori negativi, mentre la superficie media compravenduta si attesta sui 99 mq. 2 La dinamica negativa delle quotazioni investe tutte le aree italiane anche se con intensità differente: i dati sul primo trimestre 2014 mostrano una riduzione maggiore nel Nord-Est e nel Sud/Isole, rispettivamente con un -5,3% e un -4,4%; nel Nord-Ovest e nel Centro si registrano invece valori più contenuti rispettivamente con un -3,2% e un -3,0%. Andamento Prezzo/Mq Variazioni Trimestrali rispetto all'anno precedente Nota: Con riferimento ai dati forniti da CRIF Valutazione Immobili, da febbraio 2013 è stata effettuata un’attività di normalizzazione del campione eliminando eventuali outliers per una più coerente lettura delle elaborazioni. I dati relativi agli Immobili e ai Mutui erogati sono riferiti alle sole persone fisiche. Aree Nielsen 2013 I TRIM 2014 Centro -5,8% -3,0% Nord-Est -5,2% -5,3% Nord-Ovest -2,1% -3,2% Sud e Isole -6,0% -4,4% Totale Italia -4,3% -5,9% Elaborazioni CRIF su dati CRIF Valutazione Immobili Fallimenti, +5% nel I trimestre 2014. L’edilizia tra i settori più colpiti Il I trimestre 2014 ha segnato una crescita del +5% del numero di fallimenti delle imprese, 3.823 i casi registrati, circa 2 ogni ora. I dati, registrati dall’ultima rilevazione trimestrale di CRIBIS D&B, non sorprendono, considerando che alla fine di marzo l’andamento dei pagamenti commerciali, che rappresentano la fotografia più affidabile e esaustiva dello stato di salute delle imprese, mostrava come solo il 38% delle imprese italiane saldi puntualmente le fatture ai propri fornitori. Fallimenti per Macrosettore merceologico - I TRIM 2014 MACRO SETTORE FALLIMENTI Costruzione di edifici Edilizia 486 Installatori Edilizia 318 Commercio ingrosso 291 Servizi vari 240 Commercio ingrosso 208 Servizi finanziari 199 Industria manufatti in metallo Industria, produzione 189 Ristoranti - Bar Commercio dettaglio 167 Trasporti, distribuzione 166 Abbigliamento e accessori Commercio dettaglio 129 Varie Commercio dettaglio 103 Industrie macchinari industriali e computer Industria, produzione 79 Abbigliamento e altri prodotti tessili Industria, produzione 70 Alimentari Commercio dettaglio 69 Industrie della pietra e del vetro Industria, produzione 64 Servizi vari 61 Industrie alimentari Industria, produzione 55 Arredamento - Articoli per la casa Commercio dettaglio 49 Industrie tipografiche editoriali Industria, produzione 46 Attrezzature elettriche ed elettroniche Industria, produzione 46 SETTORE La Lombardia si conferma ancora una volta la regione con il maggior numero di fallimenti, con 883 casi, pari al 22,6% del totale nazionale. Ovviamente la distribuzione dei fallimenti sul territorio nazionale è strettamente correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree del Paese e alla localizzazione dei settori in maggiore sofferenza. Commercio ingrosso beni durevoli Servizi commerciali Commercio ingrosso beni non durevoli La seconda regione più colpita è il Lazio, con 395 fallimenti nei primi 3 mesi dell’anno, seguita dalla Campania, con 326. Nelle prime dieci posizioni, seguono poi la Toscana (305), il Veneto (302), l’EmiliaRomagna (277), il Piemonte (270), la Sicilia (223), la Puglia (198) e le Marche (154). Locazione immobiliare L’analisi di CRIBIS D&B mostra come l’edilizia e il commercio risultino i macrosettori più colpiti. Il settore edile conta infatti ben 804 casi, con il comparto della “costruzione di edifici” che risulta essere quello maggiormente in difficoltà, con 486 fallimenti, a cui si aggiungono i 318 “installatori” che hanno portato i libri in Tribunale. In correlazione, si segnalano anche i 199 casi rilevati nel comparto della “locazione immobiliare”. Trasporti e servizi merci su gomma Appare molto critica anche la situazione del commercio, nel quale si registrano 500 fallimenti nelle vendite all’ingrosso e quasi altrettanti in quelle al dettaglio. Analizzando i singoli comparti, relativamente al commercio all'ingrosso sono stati 291 i casi registrati nel “commercio all'ingrosso di beni durevoli” e 208 quelli nel “commercio all'ingrosso di beni non durevoli”. Nel commercio al dettaglio, invece, sono stati 167 i “ristoranti e bar” costretti a dichiarare fallimento, 129 le imprese di “abbigliamento e accessori”, 103 i negozi di generi “vari”, 49 negozi di “arredamento e articoli per la casa”, 55 negozi di “alimentari”. Servizi personali Tra gli altri settori si segnala l’elevata incidenza anche nel settore produttivo: nei primi 3 mesi del 2014 si registrano 189 fallimenti nell’“industria di manufatti in metallo”, 79 nell’“industria di macchinari industriali e computer”, 64 nelle “industrie della lavorazione del vetro e della pietra”, 46 nelle “industrie tipografiche industriali” e nella “industria delle attrezzature elettriche ed elettroniche”. Altri settori 788 Totale 3.823 Fonte: CRIBIS D&B 3 La determinazione del valore di mercato degli immobili residenziali locati In Italia, il mercato immobiliare della compravendita di immobili residenziali è caratterizzato da un profilo di acquirenti di tipo “end user”: l’acquisto di un immobile a destinazione residenziale è infatti ricercato prevalentemente da coloro che intendono utilizzarlo direttamente. Gli immobili in locazione costituiscono infatti circa il 10% dello stock immobiliare italiano residenziale detenuto da persone fisiche, pari a circa il 90% del totale (Agenzia delle Entrate, al 31/12/2010). Nella maggior parte dei casi, acquistare un immobile residenziale locato non ha infatti una finalità di investimento legata alla sua redditività. La scarsa appetibilità è connessa a diversi fattori, tra i quali: l’affidabilità finanziaria dell’inquilino, i costi di gestione e manutenzione, l’elevata incidenza della tassazione sulla proprietà. In tale segmento di mercato si riscontrano saggi di rendimento che variano dall’1,5% al 5,5%, che, se considerati al netto dei costi di manutenzione e dell’imposizione fiscale, risultano spesso inferiori a quelli di titoli di stato di durata decennale. Il saggio di sconto esprime la convenienza dell’investimento da parte dell’acquirente e può essere determinato da immobili comparabili ricadenti nello stesso segmento di mercato. Il caso di studio L’immobile da stimare è un appartamento di 45 mq sito a Napoli, in zona Vomero, e locato a 7.500 €/anno, con scadenza del contratto di locazione a dicembre 2017. Il canone e il valore di libero mercato dell’immobile, stimati per comparazione diretta, sono rispettivamente pari a Cm = €/anno 7.800 e V = € 150.000. Al fine di determinare il saggio di sconto sono individuati due comparabili nella stessa zona. Comparabile A: immobile di 40 mq compravenduto a 112.000 €, con locazione in corso a 6.000 €/anno e scadenza a ottobre 2017. La stima del canone di mercato e del valore dell’immobile considerato libero, effettuata con il MCA, consente di determinare VA = € 140.000 e Cm = €/anno 7.200. È possibile quindi determinare il saggio i, considerando per semplicità che i canoni siano corrisposti posticipati a ottobre di ogni anno e che il saggio di variazione annuale dei prezzi atteso sia pari a 0: La finalità speculativa per questa tipologia di immobili residenziali ha principalmente due motivazioni: la forte crescita dei valori degli immobili nel medio-lungo periodo e l’acquisizione di un immobile ad uso personale futuro ad un prezzo più ridotto. L’acquisto di immobili residenziali locati ha pertanto come obiettivo principale il rendimento da capital gain, poiché consente di acquistare ad un prezzo inferiore rispetto a quello di mercato, sia per gli end users sia per gli investitori: una volta libero l’immobile potrà essere destinato ad abitazione personale oppure essere rivenduto a un prezzo maggiore. La tendenza, in questo ambito, è infatti quella di privilegiare il valore dell’immobile al rendimento d’affitto, preferendo classi di inquilini più affidabili all’effettivo rendimento. Il basso numero rispetto allo stock immobiliare e la ridotta domanda, in considerazione della limitata redditività, comportano che tali immobili siano compravenduti a un prezzo inferiore rispetto a quelli liberi ed immediatamente disponibili. Comparabile B: immobile di 50 mq compravenduto a 160.000 €, con locazione in corso a 7.000 €/anno e scadenza a maggio 2016. La stima del canone di mercato e del valore dell’immobile considerato libero, effettuata con il MCA, consente di determinare VB = € 180.000 e Cm = €/anno 8.400. È possibile quindi determinare il saggio i, considerando per semplicità che i canoni siano corrisposti posticipati a maggio di ogni anno e che il saggio di variazione annuale dei prezzi atteso nel periodo sia pari a 0: Un’analisi di mercato evidenzia percentuali di riduzione, rispetto al valore di mercato di immobile libero, che oscillano in un range tra il 10% e il 30%, in funzione di alcuni parametri, quali la durata residua della locazione e il canone percepito. Questo non consente né di stimare il valore di un immobile residenziale locato con comparazione diretta con analoghi immobili locati, che potrebbero presentare differenti valori di tali fattori, né di applicare una riduzione standard a qualsiasi immobile, trattandosi di un range troppo ampio. La stima del valore va quindi prima condotta per comparazione con immobili liberi, che ricadono nello stesso segmento di mercato, e successivamente applicando una riduzione che tenga conto almeno dei seguenti parametri: durata residua della locazione, canone di locazione effettivamente pagato e canone di locazione di mercato. Si suggerisce la seguente formula: Determinato il saggio i per i due comparabili è possibile stimare quello da utilizzare, effettuando la media ponderata con i valori di mercato: Il valore mercato dell’immobile oggetto del caso studio è pari a: La percentuale di riduzione rispetto al valore di libero mercato è pari a circa il 18%. dove: Vl è il valore dell’immobile locato; V è il valore di mercato dell’immobile libero; C è il canone lordo effettivamente corrisposto; Cm è il canone lordo di mercato; i è il saggio di sconto; s è il saggio di variazione annuale dei prezzi previsto nel tempo residuo della locazione; n è la durata residua della locazione, espressa in anni. Canone di locazione effettivo pari al canone di mercato In tali casi la percentuale di riduzione è funzione della durata residua della locazione e della variazione attesa dei prezzi. In fase di variazione dei prezzi nulla e per una durata entro i 4 anni è possibile attendersi una riduzione del 5% per ogni anno mancante alla scadenza del contratto. Canone di locazione effettivo non corrisposto Si tratta dei casi in cui l’immobile è dato in comodato d’uso o l’inquilino risulti insolvente. Applicando tale condizione al caso di studio si avrebbe Vl= € 96.000. L’esempio evidenzia come l’affidabilità del conduttore sia un fattore che influisce con un’incidenza fino al 5% per anno di durata residua. Tali dati sono riferiti alla data della stima. Questa formula considera la finalità di utilizzo personale del bene da parte dell’acquirente, che ha la necessità pertanto di sostituire quello acquistato con uno analogo per la durata residua della locazione. 4 trend - Newsletter © 2014 CRIF RES. Tutti i diritti riservati. Se non desiderate ricevere ulteriori edizioni della newsletter scrivete a [email protected] specificando “Cancellami” nell’oggetto. www.crifres.com