Recensione di “Out of This World”, Neville Goddard, G

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Recensione di “Out of This World”, Neville Goddard, G
Recensione di “Out of This World”, Neville Goddard, G. & J. PUBLISHING CO. Los Angeles,
California, 1949
Ve l'ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. (Giovanni 14, 29)
Questo versetto di Giovanni è la frase di apertura del libro “Out of This World”, dedicato alla
preghiera e al pensiero “quattro-dimensionale”. Ciò che consegue dalla lettura del versetto viene
sviluppato da Neville fin dall’inizio del libro.
Molte persone, me compreso, hanno osservato gli eventi prima che si verificassero, cioè
prima che accadessero in questo mondo a tre dimensioni. Dal momento che l'uomo può
osservare un evento prima che accada nelle tre dimensioni dello spazio, la vita sulla terra
deve procedere secondo un piano, e questo piano deve esistere altrove in un altra dimensione
e si sta muovendo lentamente attraverso il nostro spazio. Se gli eventi che si verificano non
erano in questo mondo,quando sono stati osservati, allora, per essere perfettamente logico,
devono essere stati fuori da questo mondo. E ogni cosa che è lì a essere vista prima che
accada qui deve essere "predeterminata" dal punto di vista dell'uomo sveglio in un mondo tre
dimensionale. Così la domanda sorge spontanea: "Siamo in grado di alterare il nostro
futuro?" Il mio scopo nello scrivere queste pagine è quello di indicare le possibilità insite
nell'uomo, per mostrare che l'uomo può cambiare il suo futuro; ma, così alterato, forma
ancora una sequenza deterministica che parte dal punto di interferenza – un futuro che sarà
coerente con l’alterazione. La caratteristica più straordinaria del futuro dell'uomo è la sua
flessibilità. Essa è determinata dai suoi atteggiamenti, piuttosto che dalle sue azioni.1
Nelle pagine di questo libro, dunque, Neville ci rivela che la “quarta dimensione” è il tempo, il
cambiamento, il futuro. Ci dice che il mondo “dimensionalmente più grande” si sperimenta quando
l’uomo, attraverso l’immaginazione e la fede, crede fermamente nella verità di una condizione
invisibile ai sensi fisici, o sente un desiderio futuro come una realtà già presente adesso. E’ per
mezzo della “quarta dimensione”, dove si vedono le cose che non sono come se fossero, che ogni
uomo secondo Neville può pre-determinare il proprio futuro. Questo sé immaginativo e sognatore
dell’uomo è appunto, nella visione nevilliana, il sé “quattro-dimensionale”.
L’uomo assumendo il sentimento del desiderio realizzato, e quindi vivendo e agendo su
questa convinzione, altera il futuro in armonia con la sua assunzione. Le assunzioni
risvegliano ciò che affermano. Non appena l'uomo assume il sentimento del suo desiderio
esaudito, il suo sé quattro-dimensionale trova i modi per il raggiungimento di questo fine,
scopre i metodi per la sua realizzazione. Non conosco definizione più chiara dei mezzi con cui
possiamo realizzare i nostri desideri che – sperimentare nell’immaginazione quello che
sperimenteremmo nella carne se avessimo già raggiunto il nostro obiettivo. Con la sua più
grande prospettiva il sé quattro-dimensionale costruisce allora i mezzi necessari per
realizzare il fine accettato.2
Per Neville, è alla sua “quarta dimensione” che l’uomo dovrebbe rivolgersi nei suoi momenti di
preghiera, seguendo ciò che la Bibbia ci insegna. L’autore vuole insegnarci che pregare non vuol
dire chiedere aiuto per qualcuno o qualcosa, quanto piuttosto assumere con coraggio, fede e
persistenza la gioia di un cambiamento già avvenuto. Pregare, secondo Neville, non vuol dire
chiedere a un Dio esterno di darci qualcosa o fare qualcosa per noi, quanto essere noi stessi a
utilizzare la nostra fede per darci ciò che vogliamo ottenere, e vivere nella certezza che l’abbiamo
1
2
Ibidem, p. 3
Ibidem, p. 7
già ottenuto. Secondo Neville, una preghiera fatta correttamente ci dà un sentimento di
soddisfazione, riorganizza la nostra visione del mondo in relazione alla nuova verità da noi assunta
e, inoltre, spegne il desiderio stesso che l’ha causata, perché pregare vuol dire aver fede che quel
desiderio è già una realtà esistente. Qui di seguito, riporto i tre passi dell’esatta tecnica di preghiera
che Neville vuole insegnarci in questo libro.
La mente indisciplinata ha difficoltà ad assumere uno stato che è negato dai sensi. Ecco una
tecnica che rende facile incontrare gli eventi prima accadono, chiamare "le cose che non
sono viste come se fossero." La gente ha l'abitudine di disdegnare l’importanza delle cose
semplici; ma questa semplice formula per il cambiare il futuro è stata scoperto dopo anni di
ricerca e sperimentazione. Il primo passo per cambiare il futuro è il desiderio – cioè:
definisci il tuo obiettivo – sappi definitivamente quello che vuoi. Secondo: costruisci un
evento che credi incontreresti a seguito della realizzazione del tuo desiderio – un evento il
che implica il soddisfacimento del tuo desiderio – qualcosa che avrà l'azione del sé
predominante. Terzo: immobilizza il corpo fisico e induci una condizione simile al sonno –
sdraiati su un letto o rilassati su una poltrona e immagina che sei assonnato; poi, con le
palpebre chiuse e la tua attenzione concentrata sull’azione che intendi sperimentare –
nell’immaginazione – mentalmente sentiti giusto nell’azione proposta – immaginando tutto il
tempo che stai realmente svolgendo l'azione qui e ora. È necessario sempre partecipare
nell’azione immaginaria, non semplicemente stare a guardare, ma devi sentire che stai
realmente eseguendo l'azione così che la sensazione immaginaria sia reale per te. E’ sempre
importante ricordare che l'azione proposta deve essere una che viene dopo la realizzazione
del tuo desiderio; e, inoltre, ti devi sentire nell’azione fino a quando ha tutta la vivacità e
chiarezza della realtà. Ad esempio: supponi che hai desiderato una promozione in ufficio.
Ricevere le congratulazioni sarebbe un evento che incontreresti dopo il compimento del tuo
desiderio. Avendo scelto quest’azione come quella che sperimenterai nell'immaginazione,
immobilizza il corpo fisico, e induci uno stato simile al sonno – uno stato di sonnolenza – ma
uno in cui sei ancora in grado di controllare la direzione dei tuoi pensieri – uno stato in cui
riesci a mantenere l’attenzione senza sforzo. Ora, immagina che un amico è in piedi davanti a
te. Metti la tua mano immaginaria nella sua. Prima sentila essere solida e reale, poi porta
avanti una conversazione immaginaria con lui in armonia con l'azione. Non ti visualizzare a
una distanza in punto dello spazio e ad un distanza in un punto del tempo mentre ricevi le
congratulazioni per la tua fortuna. Invece, fai altrove qui, e il futuro adesso. L’evento futuro è
ora una realtà in un mondo dimensionalmente più grande; e, stranamente, ora in un mondo
dimensionalmente più grande, è equivalente a qui nel normale spazio tre-dimensionale della
vita quotidiana. La differenza tra il sentirsi nell’azione, qui e ora, e il vedersi in azione, come
se fossi su uno schermo cinematografico, è la differenza tra il successo e il fallimento. [ Così
facendo ] noi stiamo realmente svolgendo l'azione nel mondo quattro-dimensionale, e
la rifaremo nel futuro, qui nel mondo tre-dimensionale.3
In breve, vivere nell’immaginazione un’azione che sottintende il compimento di qualcosa, fino a
sentire la realtà di quel compimento stesso. Questo, secondo l’autore, può essere fatto anche in un
altro modo.
Un modo davvero efficace di incarnare il desiderio è quello di assumere la sensazione del
desiderio soddisfatto e poi, in uno stato rilassato e assonnato, ripetere più e più volte ancora,
come una ninna nanna, una breve frase che implica il compimento del nostro desiderio,
come "Grazie" come se ci si rivolgesse a una potenza maggiore per averlo fatto per noi.4
3
4
Ibidem, pp. 7, 8
Ibidem, p. 9
Questo modo di pregare sfida la mentalità comune, o forse, ci invita semplicemente a farci bambini
per entrare nel regno dei cieli, come diceva Gesù. Neville stesso ci sfida a mettere questo modo di
pregare alla prova, esponendolo con grande convinzione.
Gli uomini credono nella realtà del mondo esterno, perché non sanno come mettere a fuoco e
condensare i loro poteri per penetrare la sua crosta sottile. Questo libro ha un solo proposito
– la rimozione del velo dei sensi – il viaggio in un altro mondo. Per rimuovere il velo dei
sensi che non impieghiamo un grande sforzo, il mondo oggettivo scompare togliendo via la
nostra attenzione da esso. Dobbiamo solo a concentrarci sullo stato desiderato allo scopo di
vederlo mentalmente, dargli realtà così che diventi un fatto oggettivo, dobbiamo concentrare
l'attenzione sullo stato invisibile fino a quando ha la sensazione di realtà. Quando, tramite la
nostra attenzione, il nostro desiderio sembra possedere la distinzione e le sensazione della
realtà, gli abbiamo dato il diritto di diventare un visibile fatto concreto.5
L’ultimo tema che il libro vuole affrontare è quello di un giustissimo senso comune che ci
inviterebbe a considerare le parole di questo autore come un invito “al pensiero” piuttosto che
“all’agire vero e proprio”; a questo proposito Neville scrive:
Non sto sostenendo l'indifferenza filosofica quando suggerisco che dovremmo immaginare
noi stessi come già quello che vogliamo essere, vivere in un ambiente mentale di grandezza,
piuttosto che utilizzare mezzi e argomenti fisici per realizzare il cambiamento desiderato.
Tutto ciò che facciamo, senza che sia accompagnato da un cambiamento della coscienza, è
solo un futile riaggiustamento delle superfici.6
Un cambiamento di coscienza, allora, non significa smettere di agire per fidarsi della propria
immaginazione, ma è quella stessa immaginazione, quella stessa fede, che ci mette nelle condizioni
di provocare un cambiamento profondo, dandoci forza, guidandoci e sostenendoci nelle nostre
azioni, nel raggiungimento del nostro obiettivo.
L’ultimo libro di Neville, “The Law and the Promise”, fra l’altro l’unico finora pubblicato in italia
con il titolo di “La facoltà creativa dell’immaginazione”, è una raccolta di storie di molte persone
che, scrivendo allo stesso autore nel corso del tempo, lo hanno reso partecipe dei successi ottenuti
attraverso l’applicazione dei suoi insegnamenti. Fra queste storie ce n’è una di un uomo che ha
ottenuto degli inaspettati successi lavorativi leggendo proprio il libro “Out of this World”, a dispetto
dell’iniziale scetticismo sull’uso dell’immaginazione per qualsiasi cosa; ma Neville stesso definisce
William Blake come il vero profeta dell’immaginazione e spesso lo citava nei suoi scritti:
L’immaginazione, il reale ed eterno mondo del quale questo Universo Vegetale è null’altro che
un’ombra. Cos’è la vita dell’uomo se non Arte e Scienza? (W. Blake, Jerusalem)
“Può una ferma persuasione che una cosa è così, farla così?” E il profeta rispose “Tutti i poeti lo
credono. E nelle epoche dell’immaginazione questa ferma persuasione rimuoveva le montagne: ma
molti non sono capaci di una ferma persuasione di niente.” (W. Blake, il Matrimonio del Cielo e
dell’Inferno)
Marco Giurdanella
5
6
Ibidem, p. 14
Ibidem, p. 29