Saluto al Cardinale Gianfranco Ravasi in occasione delle
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Saluto al Cardinale Gianfranco Ravasi in occasione delle
Saluto al Cardinale Gianfranco Ravasi in occasione delle ordinazioni sacerdotali di P. Bastin e P. Cesar Roma Parrocchia San Giovanni Leonardi 21 ottobre 2012 Em.za Rev.ma, Pax Christi! Questa evangelico saluto che il nostro padre fondatore san Giovanni Leonardi pone in tutte le sue lettere, anche io, suo successore, lo pongo all’inizio di questa Eucarestia per augurarle la pace di Cristo e il nostro più vivo compiacimento per essere tra noi. Lei ci porta oggi, noi tutti, alla “porta della fede” (cfr At 14,27) che introduce alla vita di comunione con Dio e permette l’ingresso nella sua Chiesa che è sempre aperta per noi. E’ possibile oltrepassare quella soglia quando la Parola di Dio viene annunciata e il cuore si lascia plasmare dalla grazia che trasforma. Attraversare quella porta comporta immettersi in un cammino che dura tutta la vita. Lei apre la porta della fede che trasforma questi due nostri fratelli, Cesar e Bastin, in Porta della fede che è Cristo che apre la sua mensa per tutti. Forse sono proprio i primi sacerdoti dell’anno della fede, i primi evangelizzatori di quest’anno che hanno capito che all'inizio dell'essere cristiano non c'è una decisione etica o una grande idea, bensì l'incontro con un avvenimento, con una Persona, che dà alla vita un nuovo orizzonte e con ciò la direzione decisiva. Lei oggi ci pone anche in quella porta aperto sul mondo che è il Sinodo dei Vescovi che il Papa Benedetto XVI ha aperto sulla nuova evangelizzazione e che lei ha detto che il cammino fatto fin qui indichi davvero una prospettiva fedele al Vaticano II, su cosa sia la nuova evangelizzazione: una vera proposta di buona notizia, nessuna imposizione. Lei ci porta, ancora, nel «Cortile dei Gentili» la struttura nata per promuovere il dialogo con i non credenti, che, come San Paolo scrivendo agli Efesini, ha ricordato il 5 ottobre ad Assisi, dice che Cristo ha abolito il muro che c’era tra i due popoli e sveglia in noi credenti a «ritrovare le grandi domande sul senso della vita e della morte, sul dolore, sull’amore». Sono queste, «le domande che debbono svegliare coscienze assopite» dal torpore delle coscienze. Eminenza, grazie per tutto questo che questo regalo che si fa entrate con vero spirito di gioia nella porta aperta, anzi spalancata sul mondo, che è Cristo nostro sacerdote e nostre offerta per il mondo. Un ultima cosa vorrei aggiungere in questo breve saluto. Noi, Ordine della Madre di Dio che ci sentiamo commossi dal suo intervento nel quarto centenario della morte si san Giovanni Leonardi per la splendida prolusone sul libro di Giobbe scritto dal nostro fondatore, sul campidoglio di Roma. Rimasi pieno di stupore per il tono e per l’amicizia che ci ha fatti. Ora siamo celebrando l’anno delle costituzione nel 25° della loro presentazione dopo il Concilio Vaticano II° e settantacinquesimo della canonizzazione di san Giovanni Leonardi. Ci accompagni ancora oggi con la sua parola e con il suo ministero episcopale per fare quest’anno un grande passo in avanti verso la santità. Un grande saluto viene da questa comunità di Torre Maura dedicata a san Giovanni Leonardi e da tutte quelle dell’Ordine quei presenti: da Gallipoli; da san Ferdinando di Puglia; di Napoli; di Lariano; di Roma per festeggiare questi due nostri fratelli. E poi, mi resta una parola di ringraziamento per le famiglia dei due sacerdoti che “vengono da lontano”. Per Bastin non è stato possibile che i suoi sono presenti qui. Abbiamo fatto lo sforzo perché almeno un fratello fosse presente, mai i visti sono ostici. Bastin: oggi siamo noi tutti la tua famiglia per offriti con loro, alla distanza, in India, a Cristo crocifisso e risorto. A Cesar è andato meglio: quisiera saludar a tu mamà y tu papà, a tu hermana, tios y primo. Para ellos han hecho todo lo posible para estar con Usted y lo han logrado. Lo acogemos con mucho gusto de Chile y con ellos demos gracias a Dios. Eminenza, ci prenda per mano e ci conduca a quella porta di misericordia che il Cristo ci ha aperto e ci faccia degni di celebrare questi santi misteri.