Draghi: Italia, produttività ai minimi nella Ue L`allarme del presidente
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Draghi: Italia, produttività ai minimi nella Ue L`allarme del presidente
Draghi: Italia, produttività ai minimi nella Ue L'allarme del presidente Bce: i Paesi con problemi di competitività «devono riformare i contratti di lavoro» http://www.corriere.it/economia/13_marzo_15/draghi-produttivita-eurozona_ad6ebe8c-8d9a11e2-b59a-581964267a93.shtml I Paesi con problemi pressanti di competitività «devono riformare i contratti di lavoro». Lo ha detto il presidente della Bce, Mario Draghi, ai leader europei riuniti a Bruxelles. Un'emergenza che riguarda soprattutto l'Italia, dove la crescita della produttività è al palo, ai minimi fra i «Big» dell'Eurozona come Germania, Francia e Spagna, mentre crescono a un tasso simile gli stipendi. Frenata del credito - Spagna e Italia, inoltre, sono i due Paesi, fra le quattro maggiori economie dell'Eurozona, dove il credito delle banche alle imprese ha subito la frenata più forte dal 2010 ad oggi. Il tasso di crescita annuo dei prestiti - si legge nelle slide illustrate dal numero 1 di Eurotower è precipitato a -8% in Spagna sceso a quasi -3% per l'Italia (cresceva di oltre il 4% fino all'estate 2011), restando invece positivo in Francia e Germania. Fermi da 10 anni - Più in dettaglio dalla relazione del presidente Bce emerge come la la crescita della produttività in Italia sia praticamente ferma da oltre dieci anni collocando il nostro paese all'ultimo posto tra le principali economie europee. Meglio di noi fanno anche Portogallo e Spagna, oltre ad Austria, Germania e Francia. Gli stipendi italiani crescono invece meno di quelli di Spagna, Portogallo e Francia, ma più di quelli austriaci e tedeschi. I contratti di lavoro - Nel documento pubblicato sul sito della Bce Draghi indica fra le priorità una «riforma dei contratti per i Paesi con pressanti problemi di competitività», oltre a una «revisione dei mercati dei prodotti (liberalizzazioni, ndr) e del lavoro per verificarne la compatibilità con la partecipazione all'unione monetaria». Occorre inoltre «una piena realizzazione della normativa sul mercato unico», dice il presidente della Bce. Disoccupazione - L'intervento di Draghi, dopo aver passato in rassegna la discesa in recessione dei Diciassette (in media), la disoccupazione quasi ovunque in rialzo rispetto al gennaio 2007 (salvo che in Belgio, Malta e Germania) , si concentra sul deficit corrente di una serie di Paesi fra cui Italia e Francia, indice di una perdita di competitività. L'Italia figura la seconda peggiore dopo la Grecia fra i 17 quanto al rapporto debito Pil nel 2012, mentre è in posizione intermedia, superata in meglio da Austria, Finlandia, Lussemburgo, Estonia e Germania) per quanto riguarda il deficit. Male anche Francia - Il caso-competitività dell'Italia e della Francia è evidente dai grafici successivi sul 'gap' crescente fra crescita degli stipendi e produttività. Fatto 100 il 1999, l'Italia nel 2012 presentava un indice di produttività inchiodato a 105, la Francia inferiore a 110, la Spagna a 115, la Germania poco sotto 110. DI contro, lo stipendio per impiegato è volato a circa 140 in Italia e Francia, a quasi 150 in Spagna, fermandosi a 120 in Germania.