Uovo di Pasqua,San Valentino, la storia del

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Uovo di Pasqua,San Valentino, la storia del
Ferragosto, una festa dalle
origini molto antiche
Roma, 15 agosto 2016 – Anche
quest’anno siamo arrivati a
Ferragosto; data fondamentale
nel calendario dei vacanziari
italiani. In questo breve
ariticolo
cercheremo
di
ripercorrere la storia di
questa festività molto antica.
Ferragosto è una parola di origine latina “Feriae Augusti”,
che significa letteralmente “riposo di agosto”. Nel mese di
agosto infatti venivano raccolti i cereali e quindi
nell’antica Roma si festeggiava la fine dei principali lavori
agricoli. Nell’antichità il primo di agosto si svolgevano
grandi festeggiamenti popolari e gli stessi animali da tiro
(cavalli, asini e muli) non venivano fatti lavorare, ma
venivano bardati con fiori di vario tipo.
Fortemente radicata nella tradizione pagana, la festività del
Ferragosto, fu poi riciclata dalla Chiesa, che, come per altre
feste pagane, provò prima a sopprimerla, per poi ammantarle di
cristianità. La festa venne così spostata il 15 di agosto, per
farla coincidere con il giorno dell’Assunzione di Maria.
Durante il Medioevo, il giorno di Ferragosto, i contadini e i
lavoratori iniziarono a ricevere una mancia dal padrone;
addirittura, nel periodo rinascimentale, questa “mancia” venne
resa obbligatoria per decreto pontificio (c’è anche chi
sostiene che l’odierna quattordicesima, dovuta ai nostri
giorni ad alcuni tipi di lavoratori,
evoluzione di questa usanza).
sia
una
moderna
Avvicinandoci ai giorni nostri, la tradizionale gita
fuoriporta nel giorno di Ferragosto, in Italia, inizia durante
il periodo fascista. Infatti, a partire dalla seconda metà
degli anni venti, nel periodo ferragostano, il regime
organizzava, attraverso le associazioni del dopolavoro,
centinaia di gite popolari, grazie all’istituzione dei “Treni
popolari“, con prezzi fortemente scontati. L’iniziativa
offriva la possibilità alle classi sociali meno abbienti di
visitare le città italiane o di raggiungere le località marine
o montane. Durante queste gite popolari la maggior parte delle
famiglie italiane ebbe per la prima volta la possibilità di
vedere con i propri occhi il mare, la montagna e le città
d’arte.
Al giorno d’oggi Ferragosto è per definizione la giornata
della vacanza, dell’escursione, del weekend lungo, insomma, a
ferragosto bisogna andare a fare qualcosa!
Continuate a seguirci numerosi e un buon Ferragosto da parte
di tutta la redazione!
di Emanuele Bazzichi
Storia e curiosità dell’Uovo
di Pasqua
Roma, 26 marzo 2016
– Come risaputo per
Pasqua
è
usanza
donare ai bambini
uova di cioccolato.
La tradizione del
classico uovo di
cioccolato
è
recente, ma il dono
di
uova
vere,
decorate con disegni o dediche, è correlato alla festa
pasquale sin dal Medioevo.
La tradizione del dono di uova è documentata fra gli antichi
Persiani, Egizi, Greci e Cinesi, i quali si scambiavano
semplici uova di gallina rudimentalemente decorate a mano,
all’inizio della stagione primaverile. In Russia e in Svezia
sono state trovate uova di creta in molti sepolcri, mentre le
statue di Dioniso trovate in tombe in Beozia (regione storica
dell’antica Grecia) portano un uovo in mano, segno del ritorno
alla vita. L’uovo rappresentava quindi la ripetizione della
nascita dell’universo.
Il Cattolicesimo, come in tante altre occasioni, riprese le
antiche tradizioni, rielaborandole nella nuova prospettiva del
Cristo risorto, celebrato il giorno di Pasqua. L’uovo infatti
somiglia a un sasso e appare privo di vita, così come il
sepolcro di pietra nel quale era stato sepolto Gesù. L’uovo
però contiene una nuova vita pronta a sbocciare da ciò che
sembrava morto; in questo modo, l’uovo diventa un simbolo di
risurrezione.
Nel Medioevo si diffuse nell’attuale Germania l’usanza, da
parte della nobiltà, di regalare comuni uova bollite alla
servitù. Sempre nel Medioevo prese piede anche la creazione di
uova artificiali fabbricate o rivestite in materiali preziosi
quali argento, platino ed oro, destinate ai regali tra
aristocratici. Edoardo I, re d’Inghilterra dal 1272 al 1307,
ad esempio commissionò circa 450 uova rivestite d’oro da
donare in occasione della Pasqua.
La tradizione dell’uovo preziosamente decorato è però dovuta
all’orafo Peter Carl Fabergé, che nel 1883 ricevette dallo Zar
di Russia il compito di preparare un dono speciale per la
zarina Maria. L’orafo creò per l’occasione il primo uovo
Fabergé: un uovo di platino smaltato di bianco, contenente a
sua volta un uovo d’oro, con all’interno un regalo. La fama
che ebbe il primo uovo di Fabergé contribuì a diffondere la
tradizione del dono interno all’uovo.
Venendo ai giorni nostri, il giorno di Pasqua, in molte
religioni, si compie la benedizione pubblica delle uova,
simbolo di resurrezione e della ciclicità della vita. In altri
paesi, come la Francia, è tradizione istituire in aree verdi
delle “cacce” al tesoro per bambini; in questo caso le uova,
preparate artigianalmente e di dimensioni ridotte, vengono
nascoste fra gli alberi.
Nei paesi di religione ortodossa invece, le uova di gallina
sono spesso contrapposte alla diffusione delle uova di
cioccolato, giudicate dagli ortodossi una strumentalizzazione
consumistica della Pasqua. In Italia e nei paesi cattolici
l’uovo sodo rimane presente sulle tavole del pranzo pasquale,
soprattutto accompagnato dalla tradizionale colomba.
Saluti e auguri di buona Pasqua da tutta la Redazione
di Emanuele Bazzichi
San Valentino,
della ricorrenza
la
storia
Roma, 14 febbraio 2016 – Dopo la
Storia di Babbo Natale, questa
volta vi vogliamo proporre quella
di San Valentino. Come tutti
sappiamo San Valentino è la
ricorrenza
dedicata
agli
innamorati e si festeggia il 14
febbraio, soprattutto in Europa,
nelle Americhe e in estremo
Oriente.
San Valentino da Terni (176 – 273 d.C.) è un santo della
religione cristiano-cattolica a cui la tradizione attribuisce
diversi miracoli compiuti a favore proprio degli innamorati.
La festività venne istituita da Papa Gelasio I nel 496 d.C.
per sostituire la festa romana pagana dei Lupercalia (festa
dedicata alla fertilità che veniva celebrata proprio intorno
alla metà di febbraio); nei primi secoli della cristianità era
infatti usuale che le antiche festività pagane venissero
“cristianizzate” (cambiandone a volte anche il significato)
per meglio integrarsi con il folklore popolare.
I monaci Benedettini contribuirono successivamente a far
conoscere il Santo in tutta Europa attraverso i loro numerosi
monasteri, essendo stati affidatari della basilica di San
Valentino a Terni, dalla fine della seconda metà del VII
secolo.
San Valentino rimase comunque un santo piuttosto sconosciuto
fino al basso medioevo, quando Geoffrey Chaucer (scrittore,
poeta, cantante, burocrate e diplomatico inglese) scrisse di
“antiche leggende” (probabilmente inventate da lui stesso) in
cui San Valentino veniva associato a racconti che avevano a
che fare con amanti o altri fatti amorosi. Insomma, Chaucer
recuperò San Valentino per trasformarlo nel santo dell’amor
cortese, che proprio in quegli anni cominciava a diffondersi
nella cultura dell’aristocrazia europea.
Soprattutto nei paesi di cultura anglosassone, e per
imitazione anche altrove, il tratto più caratteristico della
festa di San Valentino divenne lo scambio dei valentine:
bigliettini d’amore raffiguranti cuori o altri temi tipici
della rappresentazione popolare dell’amore (la colomba,
l’immagine di Cupido con arco e frecce, e così via).
A partire dal XIX secolo, negli Stati uniti, questa tradizione
ha alimentato la produzione industriale e commercializzazione
su vasta scala di biglietti d’auguri dedicati a questa
ricorrenza (regolarmente di accompagnamento ad un regalo).
Oggi si stima che ogni anno vengano comprati per il 14
febbraio circa un miliardo di regali. Il che colloca questa
ricorrenza al secondo posto, come numero di regali acquistati,
dopo il Natale.
Dalla fine del ventesimo secolo, con la crisi del modello
della famiglia tradizionale, la festa di San Faustino (15
febbraio), ha iniziato ad essere considerata da molti la festa
di chi cerca l’anima gemella, in contrapposizione proprio a
San Valentino;
prossimamente…
ma
questa
storia
Un saluto e continuate a seguirci.
di Emanuele Bazzichi
ve
la
racconteremo