INVESTIRE IN SUD AMERICA: UN\`ANALISI OBBLIGATORIA

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INVESTIRE IN SUD AMERICA: UN\`ANALISI OBBLIGATORIA
03/2012 Newsletter
INVESTIRE IN SUD AMERICA: UN’ANALISI OBBLIGATORIA
di Manuel Álvarez-Trongé - Studio Bartolome & Briones - www.bartolomebriones.com
Le previsioni di crescita dei paesi sudamericani per il 2012 indicano che questa regione del
mondo continuerà a crescere e, sebbene la crescita non registri il ritmo sostenuto del 2011,
l’incremento della sua produzione lorda industriale sarà costante. Si prevede che nel corso di
quest’anno la crescita dell’economia sudamericana sarà pari ad un 3,7 %, rispetto al 4,3 %
del 2011, in seguito al minore dinamismo dell’attività mondiale. È evidente che, sia la crisi
europea (un 13,1 % delle esportazioni sudamericane sono destinate all’Europa), sia la
decelerazione dei mercati recettori dei loro prodotti (tra gli altri la Cina) e, in particolare,
l’incertezza e la volatilità dei mercati finanziari, ne comprometteranno la crescita sebbene il
ritmo della sua attività continuerà ad attirare gli investimenti necessari per il decollo definitivo
delle nazioni che fanno parte di questo continente. Sembrerebbe che la formula sia
“continuare a crescere” e per farlo sono necessari investimenti. Vediamo il contesto.
Nel 2011 i paesi che hanno registrato la crescita maggiore sono stati (dati CEPAL): Panama
(10,5 %), Argentina (9,0 %), Ecuador (8,0 %), Perù (7,0 %) e Cile (6,3 %), mentre El
Salvador è cresciuto soltanto un 1,4 % ed il Brasile un 2,9 %. Per quanto riguarda le
subregioni, il Sud America ha registrato una crescita del 4,6 %, il Centro America un 4,1 %
mentre nelle nazioni caraibiche la crescita è stata soltanto dello 0,7 %. Nell’insieme la
crescita stimata per il 2011 ha rappresentato un aumento del reddito pro capite del 3,2 %,
mentre il tasso di disoccupazione aperto regionale è calato dallo 7,3 % al 6,8 %. L’insieme di
questi fattori, sommati ad altri dati macroeconomici, si sono tradotti in un calo della soglia di
povertà dal 31,4 %, nel 2010, al 30,4 % nel 2011, dati dei quali, sebbene non ci sia da
esserne fieri (Il Sud America ha 174 milioni di persone al di sotto la soglia di povertà)
quantomeno inducono all’ottimismo. I problemi più seri del Sud America sono proprio le
differenze siderali tra ricchi e poveri e la bassa qualità educativa e istituzionale ad ogni
modo, il fatto che di anno in anno milioni di cittadini (circa 6 milioni) entrino a far parte della
classe media, costituisce un passo di somma importanza per la maturazione della loro
crescita.
A tale contesto, sinteticamente descritto, aggiungiamo altri due dati al fine di completare il
panorama:
1) Secondo la CEPAL nel 2012 i tassi di crescita dovrebbero essere i seguenti: l’espansione
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sarà capeggiata da Haiti (8,0 %), seguita dal Panama (6,5 %), il
Perù (5,0 %), l’Ecuador (5,0 %) e l’Argentina (4,8 %), mentre in Cile la crescita sarà pari al
4,2 % e il Brasile avrà un tasso di crescita pari al 3,5 % mentre in Messico raggiungerà il 3,3
%.
2) L’investimento estero diretto (IED) è stato importante nel 2011 e si prevede un andamento
analogo, o addirittura superiore, nel corso del 2012. Già dal 2010 si profilavano dati
estremamente interessanti: Il Sud America aveva duplicato in un anno (dal 5% al 10%) la
sua rilevanza come mercato destinatario di tutto l’investimento estero diretto in tutto il mondo
(e tra i paesi leader negli investimenti esteri vi è il Brasile, con circa 48 mila milioni di dollari,
seguito a distanza dal Messico, 18, dal Cile, 15, dal Perù, dalla Colombia e dall’Argentina,
tra 7 e 6 in ordine decrescente.
Tenuto conto di questi dati positivi e della trasformazione economica e sociale del
subcontinente, è doveroso riflettere su quale debba essere il ruolo dell’industria spagnola,
piccola, media e grande, in uno scenario che necessita investimenti. Al contempo gli
investitori interessati si dovrebbero domandare se sia arrivato il momento di riformulare la
loro strategia nel Latam, quali siano le possibilità finanziarie e quali siano gli aspetti giuridici
essenziali di cui tenere conto nel momento in cui si decide di avviare un’attività economica
nella regione. Vediamo di seguito alcuni aspetti che possono aiutare a rispondere a questi
quesiti.
a) In primo luogo l’analisi realizzata dall’Unione Europea (UE) su quest’aspetto. Nel 2010,
tenendo conto delle sfide che devono affrontare i paesi del Sud America, la UE decise di
concedere agevolazioni per incentivare gli investimenti in Sud America (LAIF- Latin American
Investment Facility). Tali agevolazioni costituiscono un meccanismo finanziario che prevede
sia sovvenzioni attraverso prestiti concessi da istituzioni finanziarie europee pubbliche di
sviluppo, sia da istituzioni finanziarie del Sud America. Tale decisione della UE è una chiara
mostra delle necessità d’investimento che esistono nella regione e dell’importanza strategica
delle aziende europee in questo processo. Nello stesso senso, la BANCA MONDIALE e la
BIS Banca Interamericana di Sviluppo ha programmi speciali che rispondono a detta
necessità d’investimento nel Latam. Tutti i programmi puntano su progetti inerenti all’energia,
i trasporti, la tecnologia, l’istruzione, le infrastrutture stradali, il settore dell’agribusiness e, in
particolare, su un forte appoggio alla PMI locale ed europea che esce per fare affari nella
regione.
b) In secondo luogo, le opportunità. Un mercato in espansione e la febbre di consumo di
quasi 600 milioni di abitanti fanno sì che il mercato sudamericano rappresenti per le aziende
spagnole un target talmente prezioso che, attualmente, la sua analisi dettagliata è quasi un
obbligo di buona diligenza per la sua gestione.
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c) Infine l’analisi dei rischi giuridici prima di realizzare investimenti in Sud America. È
necessario avere certezze e disporre di meccanismi efficienti dal punto di vista fiscale,
societario o lavorativo per prendere decisioni. Senza un’adeguata consulenza da questo
punto di vista le buone intenzioni possono sfociare in un insuccesso.
Il nostro studio è in grado di offrire supporto all’investitore nei tre campi sopra indicati. In
quindici anni di permanenza nella regione abbiamo stretto con quest’ultima un forte vincolo.
Nel 2011, viste le opportunità offerte dal Sud America, abbiamo aperto uno studio a Buenos
Aires (Latin American Desk) in sinergia con il nostro studio di Miami e coordinato con studi
dislocati in vari paesi: Messico, America Centrale, Brasile, Colombia, Venezuela, Perù,
Ecuador, Cile, Argentina e Uruguay. Vogliamo essere vicini ai nostri clienti. L’équipe di
professionisti della Bartolome & Briones, S.L.P. hanno stretto un forte vicolo con studi di
questi paesi e forniscono supporto collegiale prima della conclusione di contratti, nel corso di
trattative, liti ed investimenti in un senso o nell’altro. Abbiamo sviluppato la nostra expertise
nel Latam e siamo capaci di rapportarci con le autorità locali, di affrontare trattative speciali e
di strumentare accordi con le autorità o contatti pubblici e privati ad alto livello. Sappiamo
come farlo e siamo a vostra disposizione.
Autore: Paolo Ronco
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