UE – Presentazione a cura della Commissione europea su: settore

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UE – Presentazione a cura della Commissione europea su: settore delle
TIC; piattaforme online e sharing economy. Pagina | 1
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delle TIC; piattaforme online e sharing economy.
UE - Presentazione a cura della Commissione europea su: settore delle TIC; piattaforme online e sharing economy
Ieri, mercoledì 13 luglio, presso la Commissione per la protezione dei consumatori del Parlamento europeo vi sono state le seguenti
presentazioni:
- Presentazione a cura della Commissione: Politica di standardizzazione europea, compreso il piano per le norme prioritarie nel
settore delle TIC. In realtà sono stati presentati i seguenti atti Comunitari: 1) COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL
PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Priorità per
la normazione delle TIC per il mercato unico digitale, con cui la Commissione si impegna a: - avviare entro il 2017 un regolare dialogo
interistituzionale sulla normazione europea, sottolineando, tra l’altro, le priorità nel settore delle TIC, al fine di fare il punto dei
progressi compiuti sui prodotti della normazione e, se necessario, di adattare le priorità. La Commissione intende inserire tale dialogo
periodico nella prevista iniziativa congiunta sulla normalizzazione; - collaborare con i soggetti interessati, compresi gli organismi
europei di normazione, l'Ufficio europeo dei brevetti, l'industria e la ricerca, al fine di individuare, entro il 2017, eventuali misure volte
a i) migliorare l’accessibilità e l’affidabilità delle informazioni sul campo di applicazione dei brevetti, comprendendo misure volte ad
aumentare la trasparenza e la qualità delle dichiarazioni sui brevetti essenziali per le norme; ii) precisare gli elementi essenziali di
una metodologia equa, efficace e applicabile per le concessioni delle licenze, sulla base di condizioni eque, ragionevoli e non
discriminatorie e iii) favorire un metodo di risoluzione delle controversie efficace ed equilibrato; - dalla metà del 2016, studiare le
possibilità di istituire e finanziare meccanismi di sostegno per rafforzare la partecipazione europea alla definizione di norme a livello
mondiale, attraverso il monitoraggio delle attività di normazione globali nel settore delle TIC, e sostenere una maggiore
partecipazione di esperti europei; 2) COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO
ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI NORME EUROPEE PER IL XXI SECOLO; 3) COMUNICAZIONE DELLA
COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO E AL COMITATO ECONOMICO E SOCIALE EUROPEO Programma di lavoro
annuale dell'Unione per la normazione europea, che contiene anche la Normazione delle TIC.
- Presentazione a cura della Commissione sull'approccio alle piattaforme online. In realtà sono stati presentati i seguenti atti
Comunitari: 1) COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL PARLAMENTO EUROPEO, AL CONSIGLIO, AL COMITATO ECONOMICO E
SOCIALE EUROPEO E AL COMITATO DELLE REGIONI Le piattaforme online e il mercato unico digitale Opportunità e sfide per l'Europa,
che contiene le seguenti Conclusioni: Nella presente comunicazione, la Commissione ha esposto la sua valutazione complessiva delle
piattaforme online nel quadro della sua strategia per il mercato unico digitale. Queste piattaforme svolgono un ruolo chiave
nell'innovazione e nella crescita in tale mercato. Esse hanno rivoluzionato l'accesso alle informazioni e reso molti mercati più
efficienti, migliorando il collegamento tra acquirenti e venditori di prodotti e servizi. Benché vi siano alcune piattaforme online che
raggiungono numeri storici in termini di utenti in tutto il mondo e si espandono continuamente in nuovi settori dell'economia, le
condizioni sono ancora buone affinché le piattaforme europee competitive possano emergere e affermarsi. Stimolare in modo efficace
l'innovazione in tali settori, proteggendo al contempo adeguatamente gli interessi legittimi dei consumatori e degli altri utenti,
rappresenta forse la sfida più importante che l'UE sta affrontando per assicurare la propria competitività futura nel mondo. La
presente valutazione ha inoltre individuato una serie di settori in cui gli interessi pubblici e privati devono essere vagliati
attentamente e in cui occorre garantire una maggiore osservanza delle norme dell'UE. A tale proposito, questa comunicazione
sottolinea la necessità di adottare approcci strategici e normativi che rispondano direttamente alle sfide e che siano al contempo
flessibili e a prova di futuro. Ove opportuno, spesso l'auto-regolamentazione e la co-regolamentazione possono conseguire i risultati
migliori al fine di favorire lo sviluppo in Europa di ecosistemi di piattaforme forti e possono consolidare o andare ad integrare la
normativa esistente che già disciplina determinate attività delle piattaforme online. Il rispetto da parte dell'industria della legislazione
UE applicabile e l'efficacia delle misure adottate su base volontaria per mantenere la fiducia della propria base di utenti saranno
fondamentali per affrontare le sfide individuate nella valutazione. Infine, per mantenere la promessa di un'economia digitale per tutti,
la Commissione invita tutte le autorità pubbliche e le parti interessate, in particolare gli Stati membri e il Parlamento europeo, a
sostenere questo approccio affinché l'UE accolga pienamente il futuro digitale senza rinunciare ai suoi valori comuni; 2) COMMISSION
STAFF WORKING DOCUMENT Online Platforms Accompanying the document Communication on Online Platforms and the Digital
Single Market (disponibile solo in lingua inglese).
- Presentazione a cura della Commissione: agenda europea per l'economia collaborativa. Nello specifico è stata presentata la
Comunicazione “Un’agenda europea per l’economia collaborativa”, con l’obiettivo di cogliere i benefici della sharing economy
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rispondendo, al contempo, all’incertezza su diritti e doveri dei nuovi fornitori di servizi e dei consumatori.
In linea con l’approccio della proposta di legge italiana n. 3564 sull’economia della condivisione, in esame alla Camera, la
Commissione riconosce come l’economia collaborativa possa fornire un importante contributo alla crescita nell’UE, alla creazione di
nuove opportunità di lavoro - anche più flessibili -, a un uso più efficiente delle risorse e quindi alla transizione verso l’economia
circolare. Secondo uno studio di PwC, del resto, il reddito lordo originato da piattaforme collaborative nell’UE è stato di circa 28
miliardi di euro nel 2015 e si stima possa continuare a crescere rapidamente. Solo in Italia, secondo uno studio di Collaboriamo.org e
dell’università Cattolica, le piattaforme collaborative nel 2015 erano 186. Tra i settori più interessati ci sono il crowfunding (69
piattaforme), i trasporti (22), i servizi di scambio di beni di consumo (18) e il turismo (17).
In questo contesto, la Comunicazione della Commissione mira a fornire un orientamento politico alle autorità pubbliche, agli
operatori del mercato e ai cittadini interessati per sostenere lo sviluppo equilibrato e sostenibile dell’economia collaborativa. Tali
orientamenti non vincolanti illustrano anche come applicare il diritto comunitario vigente all’economia collaborativa su alcune
questioni chiave.
Con questa iniziativa la Commissione intende anche fornire un quadro di riferimento europeo in risposta agli interventi normativi
eterogenei che autorità nazionali e locali di alcuni Stati membri stanno mettendo in campo negli ultimi mesi. Tale approccio
frammentato rischia infatti, secondo la Commissione, di ostacolare l’innovazione, la creazione di posti di lavoro e la crescita. Al
contrario, la Commissione afferma di voler “incoraggiare un contesto normativo che permetta ai nuovi modelli imprenditoriali di
svilupparsi proteggendo i consumatori e garantendo condizioni eque sia in materia fiscale che di occupazione”. A tal fine, la
Commissione invita anche gli Stati membri a riesaminare le loro normative nazionali alla luce di tali orientamenti.
Nella Comunicazione, la Commissione chiarisce anche cosa si intende per “economia collaborativa”, identificandola con quei modelli
di business in cui le attività sono facilitate da piattaforme collaborative che creano un mercato aperto per l’utilizzo
temporaneo di beni o servizi, spesso forniti da privati. L’economia di collaborazione prevede tre categorie di attori: (i) fornitori
di servizi che condividono beni, risorse, tempo e / o competenze; si può trattare di privati che offrono servizi su base occasionale
(“pari”) o di prestatori di servizi che agiscono nell’esercizio della loro professione (“fornitori di servizi professionali”); (ii) gli utenti di
questi servizi; e (iii) gli intermediari che collegano - attraverso una piattaforma online - fornitori con utenti e che facilitano le
transazioni tra di loro (“piattaforme collaborative”). Infine, secondo quanto riporta la Comunicazione, le transazioni nell’economia
collaborativa non comportano in genere un cambio di proprietà e possono essere effettuate a scopo di lucro o no-profit.
La Commissione chiarisce inoltre che i fornitori di servizi dovrebbero essere obbligati a ottenere autorizzazioni o licenze per l’esercizio
di impresa solo se strettamente necessario a soddisfare certi obiettivi di interesse generale. Interessante soprattutto l’invito della
Commissione a ricorrere ai divieti assoluti solo in ultima istanza.
Gli Stati membri dovrebbero inoltre distinguere tra i privati cittadini che offrono servizi occasionalmente e i prestatori che agiscono in
qualità di professionisti, ad esempio stabilendo delle soglie basate sul livello di attività. A tal proposito, ricordiamo che la proposta di
legge italiana prevede una tale distinzione, laddove, all’art. 5, prevede un’imposta del 10% fino a 10mila euro di reddito. I redditi
eccedenti tale soglia saranno invece cumulati con i redditi da lavoro dipendente o da lavoro autonomo e ad essi si applicherà
l’aliquota corrispondente.
Secondo la Commissione, inoltre, le piattaforme di collaborazione possano essere esonerate dalla responsabilità per le
informazioni che detengono per conto di coloro che offrono un servizio. Esse tuttavia non dovrebbero essere esonerate dalla
responsabilità per qualsiasi servizio da loro offerto, come i servizi di pagamento. La Commissione incoraggia inoltre le piattaforme di
collaborazione a continuare ad adottare azioni volontarie per la lotta contro i contenuti illeciti online e per accrescere la fiducia.
Per ulteriori informazioni:
Comunicazione relativa all'agenda europea per l'economia collaborativa
Documento di lavoro dei servizi della Commissione: Agenda europea per l'economia collaborativa - analisi di supporto
L'economia collaborativa sul sito web della Commissione
Relazione riepilogativa sulla consultazione pubblica relativa all'economia collaborativa
Eurobarometro: l'uso delle piattaforme collaborative
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