Società cooperativa costruzione case popolari
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Società cooperativa costruzione case popolari
COMUNE LUMEZZANE Archivio storico Inventario sommario Società cooperativa costruzione case popolari (1949-1953) versione provvisoria SOPRINTENDENZA ARCHIVISTICA per la Lombardia REGIONE LOMBARDIA Culture, identità e autonomia della Lombardia COMUNITA’ MONTANA VALLE TROMPIA Sistema dei Beni Culturali e Ambientali Sistema archivistico COMUNE LUMEZZANE provincia di Brescia Cooperativa A.R.C.A. Gardone Val Trompia (Bs) Società cooperativa costruzione case popolari (1949-1953) Intervento di Riassetto e Redazione inventario sommario dell’Archivio 2 Ambiente Ricerca Cultura Arte via XX Settembre, 11 25063 Gardone Val Trompia, Bs. tel. 030.8911581 fax 030.5100309 e-mail: [email protected] sito: www.cooperativaarca.it Équipe di lavoro Coop. A.R.C.A.: Patrizia Alberti. Francesca Italiano. Chiara Moroni. Paola Panteghini. Lucia Signori. Laura Soggetti. Patrizia Sotgiu. Per la redazione dell’inventario è stato impiegato il software “Sesamo” versione 3.2 e 4.1 ambiente Windows - Regione Lombardia - Culture, identità e autonomia della Lombardia. Finito di stampare dicembre 2010 presso il Centro stampa elettronico A.R.C.A. Gli operatori ringraziano per la collaborazione: Luisa Bezzi e Nadia Di Santo, Soprintendenza Archivistica per la regione Lombardia; Roberto Grassi e Mirella Mancini, Regione Lombardia - Culture, identità e autonomia della Lombardia; Graziella Pedretti, Direzione Area Cultura Comunità Montana di Valle Trompia, Massimo Galeri, coordinatore Sistema Archivistico – Sistema dei Beni Culturali e Ambientali della Comunità Montana di Valle Trompia e il personale del Comune di Lumezzane. 3 Sommario Società cooperativa costruzione case popolari p. 5 p. 6 p. 7 p. 8 Note di storia istituzionale Bibliografia Relazione di intervento e descrizione del complesso documentario Modello scheda descrittiva unità p. 9 Carteggio 1949-1953 p. 11 p. 11 Serie Registri 1949-1952 4 Note di storia istituzionale Tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento la gravità dell’emergenza abitativa si impose all’attenzione della classe politica italiana, come una delle dirette conseguenze dell’incipiente industrializzazione del Paese e del progressivo inurbamento di sempre più consistenti settori del proletariato agricolo. Di fronte a questo scenario, si rivelò pertanto necessario un efficace intervento regolatore dello Stato, che infatti cominciò ad intervenire nel biennio 1902-1903 in cui avvenne il varo della prima legge, che può essere considerata a ragione l’atto di nascita ufficiale dell’intervento dello Stato nelle politiche sulla casa. Il 31 maggio 1903 la Camera approvò infatti il progetto di legge presentato da Luigi Luzzatti un anno prima, con il chiaro intento di agevolare la costruzione di case popolari. Tale provvedimento legislativo interveniva direttamente anche sui soggetti potenzialmente coinvolti nell’edificazione di stabili di edilizia popolare, rivolgendosi soprattutto a cooperative, società di mutuo soccorso, enti ed istituti di beneficenza, banche, Monti di Pietà e Comuni, che si sarebbero potuti consorziare per dare vita ai futuri Istituti Autonomi per le Case Popolari (IACP), di cui tuttavia la legge non specificava esattamente la natura giuridica ed economica. Soltanto a seguito dell’entrata in vigore del Testo Unico sull’Edilizia Popolare, il 27 febbraio 1908, vennero chiariti questi fondamentali aspetti concernenti la vita ed il funzionamento dei nuovi soggetti incaricati dallo Stato di avviare sul territorio i programmi di sviluppo dell’edilizia popolare. Fu così stabilito che gli IACP sarebbero diventati degli enti morali pubblici alieni da ogni scopo di lucro e con la possibilità di effettuare delle operazioni di credito, istituiti con il contributo diretto dei Comuni, delle Casse di Risparmio, delle banche ed anche di semplici privati cittadini. Successivamente, con la separazione dei compiti delle aziende municipalizzate da quelli attinenti l'edilizia popolare, i protagonisti della politica edilizia pubblica diventarono gli Enti specificati nel TU. n 1165 del 1938. I Comuni passarono quindi in una posizione secondaria; conferendo denaro, aree e stabili ai nuovi Enti. II capitale privato intervenne quasi sempre sotto forma di elargizione benefica, fatti salvi gli interventi diretti delle imprese per la costruzione di case per i propri dipendenti. La legislazione sull’edilizia economica e popolare trovò il suo perno nel T.U. del 1938, che tuttavia non definì un chiaro e preciso sistema di norme o di poteri relativi alla concessione dei mutui. Al contrario, il rapporto triangolare fra gli Istituti di Credito (mutuanti), gli I.A.C.P. (mutuatari) e lo Stato (sovventore), non trovò sufficiente coordinamento e automatismo per cui gli Istituti operarono in una condizione di stretta dipendenza dagli altri due poteri, dalla cui discrezionalità dipese l’intero processo di intervento nell’edilizia popolare. A partire dal dopoguerra, il sistema di finanziamento dell’edilizia popolare venne modificato, in quanto non si basò più unicamente sul ricorso al credito esterno, poiché lo Stato, l’INA-Casa e la GESCAL concorsero per intero al finanziamento delle costruzioni. Una prima conseguenza della nuova struttura dell’edilizia pubblica comportò per gli Istituti una sostanziale modificazione del loro modo di operare, incidendo profondamente anche nell’autonomia delle loro scelte. Essi non agirono più esclusivamente per conto proprio (e qualche volta per conto e in accordo con i comuni), ma diventarono strumenti di esecuzione e di gestione per conto terzi (Stato, INA-Casa, GESCAL). L’attività della società cooperativa è attestata dal 1949 al 1953; tali cooperative venivano fondate con la finalità di costruire, gestire e amministrare le case previste nei piani di edilizia popolare. 5 Bibliografia - Storia urbana. Edilizia popolare dall’unificazione alla seconda guerra mondiale: Milano, Bologna, Trieste e Firenze, Franco Angeli, Milano 1980; - C. Nazzaro, Le cooperative edilizie, Pirola, Milano 1983; - G. Candeloro, Storia dell’Italia moderna, Feltrinelli, Milano 1986; - E. Landoni, Dallo Iacp all’Aler: cento anni di storia dell’edilizia popolare a Milano, contributo per il centenario di fondazione dell’Aler di Milano [2008] (sito web: www.alermicentenario.it) 6 Relazione di intervento e descrizione del complesso documentario L’archivio è stato sottoposto ad un riassetto fisico cui è seguita la redazione di un inventario sommario. Per ogni unità (busta, registro o fascicolo) si è proceduto al controllo degli estremi cronologici e del contenuto indicati sul dorso dei faldoni e la corrispondenza con le date e il contenuto degli atti in esso conservati. Nel caso di indicazioni inesistenti o non corrispondenti si è individuata la tipologia del materiale e l'oggetto trattato individuando la segnatura corrispondente. Allo stesso tempo si è cercato di individuare e rispettare sezioni e le serie che si sono formate e sedimentate nel tempo. La creazione dell'inventario sommario rappresenta la fase immediatamente precedente al riordino e all'inventariazione analitica della documentazione, nel qual caso sarà possibile approfondire i campi descrittivi già impostati. Come da prassi nella descrizione delle singole unità documentarie si sono privilegiate: la classificazione, la descrizione del contenuto (rilevato sul dorso nel caso della busta, dalla camicia nel caso del fascicolo, dalla coperta nel caso del registro), la data o estremi cronologici, il numero di corda. L'analisi ha permesso di ricostruire l'articolazione dell'archivio che risulta strutturato in una sezione di carteggio ed una sequenza di serie di registri. Consistenza totale: 8 buste Sezione 1949-1953 Nella sezione “carteggio” è conservata la documentazione relativa all’amministrazione ordinaria dell’ente. Consistenza: 7 buste Serie Registri (1949-1952) Consistenza: 1 busta 7 Modello scheda descrittiva unità Identificazione Categoria - titolo unità originario posto tra virgolette N. unità/record ed eventuale segnatura originaria posta tra parentesi tonde 3 Atti - Soc. cooperativa case popolari Data 1949 - 1951 Segnatura: Busta 3 Classificazione: 1 Collocazione 8 Carteggio (1949-1953) Nella sezione è conservata la documentazione relativa all’amministrazione ordinaria dell’ente; gli atti sono: certificati azionari, atti contabili. Consistenza: 7 buste 1 Atti - Soc. cooperativa case popolari - certificati azionari 1950 Classificazione: 1 Segnatura: busta 1 2 Atti - Soc. cooperativa case popolari - certificati azionari 1950 Classificazione: 1 Segnatura: busta 2 3 Atti - Soc. cooperativa case popolari 1949 - 1951 Classificazione: 1 Segnatura: busta 3 4 Atti - Soc. cooperativa case popolari 1949 - 1952 Classificazione: 1 Segnatura: busta 4 9 5 Atti - Soc. cooperativa case popolari 1949 - 1952 Classificazione: 1 Segnatura: busta 5 6 Atti - Soc. cooperativa case popolari 1949 - 1952 Classificazione: 1 Segnatura: busta 6 7 Atti - Soc. cooperativa case popolari corrispondenza materiale contabile elenchi 1949 - 1953 Classificazione: 1 Segnatura: busta 7 10 Registri (1949-1952) Nella serie registri è conservata la documentazione relativa alla gestione ed alla contabilità della società. Consistenza: 1 busta 8 Registri - Società cooperativa case popolari, registri 1949 - 1952 Classificazione: 2 Segnatura: busta 1 11 Sistema Archivistico di Valle Trompia Complesso conventuale S.Maria degli angeli via San Francesco d’Assisi - 25063 Gardone V.T. (BS) tel. 030.8337490 ufficio coordinamento int. 492 e-mail: [email protected] sito: http://cultura.valletrompia.it Cooperativa A.R.C.A. Ambiente Ricerca Cultura Arte 25063 Gardone Val Trompia, Bs. tel. 030.8911581 fax 030.5100309 e-mail: [email protected] sito: www.cooperativaarca.it 12