Canalone di val Comera al Resegone

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Canalone di val Comera al Resegone
© www.ariadimontagna.net
31/01/2009
Canalone di val Comera al Resegone
Vainer, David e Mari all'inizio del
canalone Comera.
Ritorno alle Alpi: questo inverno 2009 è decisamente
inusuale e la grande abbondanza di neve fa pensare
a vecchie stagioni che ormai parevano sparite del
tutto. Sembra quindi essere la volta buona per tornare
a riscoprire quegli itinerari fuori porta che erano ormai
diventati impraticabili.
Prendiamo il Resegone: tra tutti quei denti di roccia si
susseguono una bella selezione di canali, incassati,
regolari o pieni di salti rocciosi, con catene o ancora
allo stato vergine, che però ultimamente d'inverno
faticavano a colmarsi di buona neve.
Oggi invece la situazione è molto diversa: rivolgiamo
la nostra attenzione al canalone della val Comera,
divertente e lineare, senza particolari difficoltà ma
molto indicato per ricominciare a prendere
dimestichezza con picca e ramponi. Così, anche se il
meteo della giornata non ci permette grandi
inquadrature o vedute panoramiche superiori ai 100
metri di distanza, troviamo il canale in ottime
condizioni (neve dura in cui affondano solo le punte
dei ramponi) e la giornata trascorre senza dubbio
bella e interessante. Per non parlare poi dell'ottimo
pranzo con tanto di bottiglione di genepì al rifugio
Azzoni, il tutto servito da una cameriera improvvisata
di prim'ordine!
Brava anche Mari, che nel giro di poche ora ha vinto
la paura di una prima salita di questo genere e l'ha
superata senza alcun problema!
[Ancora un po' di pazienza per le foto della Patagonia:
a breve sarà pronto il filmato di tutta la vacanza!]
Resegone, canalone di val Comera, 1873 m (Resegone)
Regione:
Gruppo montuoso:
Dislivello:
Tempo di percorrenza:
Difficolta:
Materiali:
Lombardia
Prealpi Orobie
1300
4 h.
F+
1 corda 30 m (da usare in caso di emergenza), casco, 1 chiodo da ghiaccio, 1 piccozza tecnica, ramponi.
Periodo migliore:
Il canale è esposto ad Ovest e non è sempre percorribile con picca e ramponi in tutti inverni. Per annate
nevose il periodo migliore va da gennaio a febbraio.
Il nome Resegone evoca quella lunga schiera di denti rocciosi che tutti coloro che sono passati da Lecco
hanno ben in mente. Ogni dente è separato dagli altri da strette forcelle presso cui sbucano, dal versante
lecchese, suggestivi canali a volte piuttosto impegnativi.
La via di salita qui descritta si inoltra lungo uno dei canali più semplici, comunque molto suggestivo e
divertente se percorso in stagioni invernali abbondanti di precipitazioni nevose.
Il percorso non oppone difficoltà particolari e, in condizioni normali, può essere affrontato senza necessità di
legarsi in cordata.
Al termine del canale, presso la forcella, un breve tratto di facile cresta di roccette conduce in breve alla croce
presso la maggiore elevazione del Resegone (punta Cermenati).
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Attacco
Da Lecco si prende la nuova strada in galleria per la Valsassina che si percorre sino all'uscita per la funivia
dei piani d'Erna. Dopo alcuni tornanti, si raggiunge il piazzale di partenza della funivia dove è possibile
parcheggiare la macchina.
Il sentiero per il Resegone parte appena a monte della funivia (indicazioni per il rifugio Stoppani e segnavia n.
1): scesi brevemente ad una selletta, si continua su strada asfaltata sino ad un cancello dove si imbocca, a
sinistra, un'agevole mulattiera.
Quasi subito si entra nel bosco procedendo a mezza costa in direzione Sud-Est ed aggirando le ripide falde
del roccioso pizzo d'Erna (dopo circa 20' di percorso, sulla sinistra si stacca la deviazione per la via ferrata).
Verso quota 800 m il bosco lascia spazio ad una bella contrada di case (baite Costa), con ampia vista sul
sottostante lago di Lecco: qui il sentiero si biforca, ma le indicazioni per non sbagliare sono più che
abbondanti.
Ora il percorsosi fa più ripido: lasciato a destra il rifugio Stoppani (890 m), con alcuni zig-zag nel fitto bosco si
guadagna costantemente quota finchè, dopo aver vinto circa 600 metri di dislivello dalla partenza, si incrocia
il sentiero a mezza costa che proviene dai piani d'Erna. Con pendenza più moderata si continua verso Sud
(pericolo valanghe) raggiungendo, presso lo sbocco della val Comera, un bel terrazzo roccioso molto
panoramico. Poco oltre si tralascia a sinistra la deviazione per la via ferrata Gamma 2, si prosegue per un
centinaio di metri e, superato lo scolo del canale Cermenati, si raggiunge quello del canale Comera (i due
canali sono separati da uno sperone roccioso alla cui base si trova una specie di armadietto metallico).
Descrizione dell'itinerario
Non è possibile risalire direttamente il fondo del canale Comera in quanto, un centinaio di metri dall'attacco, è
interrotto da un salto verticale. Per questo motivo il sentiero estivo e, analogamente, il percorso da seguire in
inverno, si sviluppa per un primo breve tratto dentro il canale per poi traversare a destra in un ramo
secondario. Qui si sale per poche decine di metri finchè, in corrispondenza di un intaglio, è possibile tornare a
sinistra rientrando definitivamente nel canale Comera al di sopra del salto.
A questo punto la salita prosegue più lineare alternando tratti poco ripidi (35°) a tratti più sostenuti (50°-55°).
Con buon innevamento non affiorano saltini di rocce che comunque sono molto contenuti.
Presso l'uscita il canale diventa leggermente più ripido e anche l'eventuale cornice presente non dovrebbe
causare problemi.
Piegando a destra, per facili roccette e passaggi di misto, si raggiunge brevemente la vetta della punta
Cermenati, sormontata da una grossa croce in ferro.
Discesa
La via di discesa più sicura si sviluppa lungo il percorso della via Normale da Lecco.
Dalla vetta scendere brevemente al sottostante rifugio Azzoni, in genere aperto tutto l'anno, posto presso il
culmine del canalone di val Negra. La via normale divalla entrando nel canalone (inizialmente ripido, 45°) e
discendendolo per un buon tratto rimanendo sul suo lato orografico destro.
Appena diventa possibile, la traccia traversa a destra, supera il bordo del canale e si infila in canaletto
secondario, più stretto del precedente, che va disceso completamente (questo è il percorso usuale nella
stagione nevosa: in estate si preferisce rimanere sul costone che divide i due canali). Al suo termine si
traversa a destra e, a mezza costa, si torna presso lo sbocco del canalone di val Comera e ci si ricongiunge
all'itinerario dell'andata.
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