1862, la scoperta
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1862, la scoperta
ricerca & sviluppo APPUNTI DI STORIA/2 1862, la scoperta della PASTORIZZAZIONE Questo processo ha consentito di eliminare pericolosissimi microrganismi patogeni. Basti pensare che, a fine '800, in un solo anno la mortalità di neonati ed adolescenti venne dimezzata in Inghilterra di LUIGI PUTIGNANO La pastorizzazione è un processo di riscaldamento applicato ad alcuni alimenti allo scopo di eliminare microrganismi patogeni o dannosi non sporigeni. Il procedimento deriva il suo nome dal chimico francese Louis Pasteur, che effettuò la prima prova di pastorizzazione assieme a Claude Bernard il 20 aprile 1862. L'impiego della pastorizzazione non è usato per la sanificazione a larga scala di tutti gli alimenti poiché può indurre alterazioni sul gusto e sulla qualità dei cibi. Il suo uso è limitato ad alcuni alimenti in forma liquida, soprattutto latte, vino, birra e succhi di frutta, su cui il processo si può compiere con particolare efficacia e con limitati effetti avversi. In Inghilterra l'introduzione della pastorizzazione del latte vacci- Louis Pasteur 36 no per alimentazione umana a fine '800, dimezzò in un solo anno la mortalità di neonati ed adolescenti. In Italia la pastorizzazione del latte fu introdotta per Regio decreto nel 1929. I PADRI DELLA PASTORIZZAZIONE Louis J. Pasteur nacque a Dole, nella regione del Giura francese e crebbe nella città di Arbois. Dopo avere esercitato brevemente come professore di fisica al liceo di Digione nel 1848, l'anno successivo divenne professore di chimica all'Università di Strasburgo. È significativo rilevare che tutte le grandi scoperte dello scienziato francese vengono realizzate affrontando i problemi più gravi, a metà dell'Ottocento, dell'agricoltura, dell'industria agraria, dell'allevamento. La successione delle stesse scoperte corrisponde ad una successione di studi su problemi agricoli, agroindustriali, veterinari: - anomalie della fermentazione della birra (1854); - fermentazione del vino e dell'aceto (1861-62); - pastorizzazione(1862); - alterazioni del vino di origine fungina o batterica (1863-64); - malattie del baco da seta (1865-70); - colera dei polli (1880); - carbonchio di bovini, ovini, equini (1881); - rabbia silvestre. FOODINDUSTRIA - Numero 6 - luglio/agosto 2008 I risultati di queste indagini assegnano a Pasteur un ruolo preminente tra i fondatori della moderna industria di trasformazione delle derrate, che non potrebbe sussistere se nel corso dei processi di manipolazione intervenissero fermentazioni incontrollabili, e del moderno allevamento animale, che per offrire i propri prodotti, a prezzi contenuti, a larghi strati di consumatori, deve governare grandi quantità di animali, un intento che sarebbe impossibile senza il funzionale controllo veterinario delle affezioni infettive. Claude Bernard, nato a Villefranche-sur-Saône il 12 luglio 1813, morto a Parigi il 10 febbraio 1878, è stato un fisiologo francese. Fu definito dal professor I. Bernard Cohen dell'università di Harvard "uno dei più grandi fra tutti gli uomini di scienza". COME AVVIENE IL PROCESSO La pastorizzazione degli alimenti liquidi si compie tramite scambiatori di calore che possono essere tubolari, a sfregamento di superficie oppure i più comuni detti a piastre costituiti appunto da piastre metalliche sovrapposte, su cui scorre da un lato il liquido da trattare, dall'altro un fluido riscaldato alla temperatura richiesta. I due fluidi vengono fatti scorrere in direzioni opposte e in strato sottili, in modo da rendere più efficiente lo scambio termico e assicurarsi che tutto il liquido alimentare raggiunga la temperatura voluta. Il tempo di trattamento corrisponde al periodo di tempo necessario per il prodotto ad attraversare la cella di pastorizzazione, in questa fase non avviene alcun ulteriore scambio termico con il fluido di riscaldamento. L'evoluzione tecnologica permette di regolare con precisione la temperatura ed i tempi di esposizione, portando ad avere trattamenti a temperature maggiori per tempi limitati. A temperature di 87110°, durante la pastorizzazione vengono eliminati i microrganismi patogeni, come gli agenti del tifo, i colibacilli, i micobatteri Claude Bernard e le brucelle. La pastorizzazione si dice bassa qualora si mantenga l'alimento a 60-65° C per 30 minuti, ed è usata principalmente per vino e birra. La pastorizzazione alta richiede 75-85°C per 10-15 secondi, ed è usata prevalentemente per i prodotti a bassa acidita' come il latte e derivati. Diversamente dalla sterilizzazione, la pastorizzazione non ha lo scopo di uccidere tutti i microrganismi presenti nel cibo. Lo scopo è invece quello di ridurne il numero in modo che per un certo periodo di tempo non siano in grado di sviluppare effetti patogeni. Si differenzia dalla termizzazione, più spesso usata solo per il latte e suoi derivati, soprattutto per la durata del trattamento.