ESERCIZI DI FANTASIA

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ESERCIZI DI FANTASIA
Biblioteca Civica “V. Joppi”
Sezione Ragazzi
ESERCIZI DI FANTASIA
parole, storie e nuove idee da Rodari ai bambini
Corso/laboratorio
Per insegnanti e studenti Facoltà Scienze della Formazione
con
Chiara Carminati
lunedì 17 e lunedì 24 gennaio 2011
dalle 16.00 alle 18.30
presso
Biblioteca della 4° Circoscrizione "Udine sud "
via Pradamano 21 Udine
Numero massimo 20 partecipanti
Informazioni ed iscrizione (gratuita):
Biblioteca Civica "Sezione Ragazzi"
tel. 0432.271585 / e-mail: [email protected]
Biblioteca 4° Circoscrizione - tel. 0432.520534
Esercizi di Fantasia
parole storie e idee da coltivare, da Rodari ai bambini
a cura di Chiara Carminati
Quando Rodari pubblicò la “Grammatica della Fantasia” forse non immaginava che il suo libro, diventato ormai
un classico, avrebbe avuto lo stesso effetto del famoso sasso gettato in uno stagno: avrebbe provocato onde di
superficie e di profondità, espandendo nuove idee e nuove esperienze, per diffondere la passione della parola
come strumento di libertà creativa e promuovere il valore dell'immaginazione nella crescita dei bambini.
Oggi l'insegnamento di Rodari non è più solo attuale, ma necessario. Per offrire ai bambini la possibilità di
strade laterali da percorrere, alternative al potente risucchio degli stereotipi e delle immagini preconfezionate.
Per consentire agli adulti di giocare facendo sul serio, condividendo l'esperienza e le sue possibili modificazioni
e potenzialità. Per prendere spunto dal “favoloso Gianni” con la gioia di sorprendersi e di inventare nuove
strade. Infatti... “non è l'oggetto che va conservato ma il modo, il metodo progettuale, l'esperienza modificabile
pronta a produrre ancora secondo i problemi che si presentano” (Bruno Munari)
Ecco allora perché l'idea di questo percorso: se esiste una grammatica della fantasia, esistono gli esercizi per
allenarla e metterla in pratica. Non per produrre opere indimenticabili, ma per sentirsi a proprio agio con le
parole, prendere confidenza, conoscere attraverso il gioco il loro potere.
Seguendo le indicazioni di Rodari, ma anche esplorando altri percorsi di giochi linguistici grazie agli autori, alle
storie e ai libri presenti in Biblioteca.
L'anno 2010 è stato definito “anno rodariano”: si sono celebrati i 90 anni della sua nascita e i 30 anni della sua
morte. Ci siamo ritrovati in Biblioteca proprio per giocare, oltre che con le storie e le filastrocche, anche coi suoi
consigli per allenare la fantasia. Gli appunti che seguono sono tratti dal calderone delle idee zampillate da
letture e esperimenti con le parole.
Buona lettura e... buona continuazione del gioco!
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Esercizi di Fantasia
appunti e spunti dai laboratori in Biblioteca
a cura di Chiara Carminati
PAROLA SOLA,
PAROLA SOLE
Ogni parola, dice Gianni Rodari, cade nella nostra mente come un sasso nello stagno, provocando onde di
superficie e di profondità e coinvolgendo in questo movimento di memorie tante altre parole.
In particolare, le sue parole vicine di casa, che cominciano con le stesse lettere (1). Oppure le altre vicine di
casa, quelle che finiscono nello stesso modo e così fanno rima (2). Ma trascina con sé anche la memoria delle
parole della sua famiglia semantica: quelle che le sono legate per significato e consuetudine (3). Possiamo far
partire dalla parola singola, scritta al centro del foglio, tutti i raggi delle sue parole amiche e parenti.
a rcobaleno
1. arancione, arrabbiato, arrotino, arrovellarsi, arrivederci, archibugio...
2. sereno, ameno, treno, freno, meno, almeno...
3. cielo, nuvole, pioggia, sole...
chiave
1. chiocciola, chiesa, chitarra, chiusura, chiedere...
2. bave, lave, schiave, trave, soave...
3. porta, entrata, serratura, cassaforte, lucchetto...
ACROSTICO
Una parola può nascondere molte cose. Scritta in verticale, le sue lettere danno origine ad altre parole. Possono
essere slegate tra di loro, oppure (più difficile ma più interessante!) possono dare in orizzontale degli indizi sulla
parola verticale, in modo da costruire una specie di indovinello:
Piccola faccia
Arrabbiata nella
Terra
Ascolta i nostri passi
Temendo di essere
Assaggiata in una montagna morbida
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BINOMIO FANTASTICO
Quando due parole si incontrano, dice Rodari, possono fare scintille! Più distanti sono le parole tra di loro,
nell'uso comune, più la loro accoppiata può essere produttiva di nuove immagini e nuove idee. Abbiamo usato il
consiglio che Rodari dà nella Grammatica della fantasia, provando ad unire le due parole, scelte a caso, con
varie preposizioni. E guardate quanti inizi di nuove storie!
Arcob aleno+a rancione
C'era un arcobaleno tutto arancione, arrabbiato perché era diverso e non aveva 7 colori come gli altri
arcobaleni. Finché un giorno cadde una pioggia a colori. Da dove veniva? Dalla casa di un pittore, che abitava
molto più in alto dell'arcobaleno, e che avevo deciso di sciacquare le ciotole dei colori.
Patata +pappagallo
Il pappagallo nella patata: invece di nascere dall'uovo, questo pappagallo è nato da una patata: caso strano, gli
zoologi non si spiegano, e i botanici ancora meno, come una patata possa schiudersi e far nascere un
pappagallo!
Angelo+ana tra
L'anatra dell'angelo: è il suo animale domestico, l'angelo le è affezionatissimo anche perché quando era
piccolo è stata lei a dargli le prime lezioni di volo.
L'angelo dell'anatra: si tratta di un'anatra particolarmente distratta (o impulsiva?) che si mette sempre nei
guai. Il suo angelo custode è costretto a inventarsi imprese incredibili per continuare a proteggerla.
L'angelo sull'anatra: l'angelo si è spezzato un'ala non riesce più a volare. Sceglie quindi un'anatra per farsi
trasportare più agevolmente. Ma quando l'anatra parte per migrare verso sud, l'angelo è costretto a preparare le
valigie con i costumini da bagno...
L'angelo fra le anatre: da piccolo, l'angelo era convinto di essere anatra, e la comunità delle anatre lo aveva
adottato... Poterbbe diventare una variante del Brutto Anatroccolo?!
A SBAGLIARE LE STORIE
Si intitola così una delle bellissime Favole al telefono, dove un nonno si confonde in continuazione raccontando
la storia di Cappuccetto Rosso... e inserisce elementi che non c'entrano nulla! È anche questa una variante del
binomio fantastico: si fanno incontrare in una stessa storia due personaggi di fiabe diverse, oppure il
personaggio di una fiaba conosciuta con una realtà del tutto contemporanea.
Liscidoro e i tre presidenti
Un giorno la bella Liscidoro entrò nell'ufficio del Presidente degli Stati Uniti. Non c'era nessuno. Liscidoro si
accomodò sulla poltrona più grande, ma... le rotelle non giravano! Si accomodò sulla poltrona di mezzo, ma... le
rotelle giravano troppo velocemente! Si accomodò sulla poltroncina: come stava comoda lì! Ma d'un tratto la
sedia si ruppe. Liscidoro provò a scrivere con le penne sulla scrivania: ma la prima non scriveva, la seconda
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spandeva l'inchiostro, la terza... era perfetta! Liscidoro scrisse tantissimo, finché esaurì la penna. Le venne
voglia di andare in bagno: ma la prima tazza era troppo larga, ci cadeva dentro. La seconda tazza era troppo
alta, non riusciva a sedersi. Provò la terza tazza: perfetta!
Entrò il Presidente e disse: qualcuno si è seduto sulla mia poltrona!
Entrò la Presidentessa e disse: qualcuno si è seduto anche sulla mia poltrona!
Entrò il Presidentino e disse: qualcuno si è seduto sulla mia sedia... e l'ha rotta!
Disse il Presidente: qualcuno ha scritto con la mia penna!
Disse la Presidentessa: qualcuno ha scritto anche con la mia penna!
Disse il Presidentino: qualcuno ha scritto con la mia penna... e l'ha finita tutta!
Il Presidente aprì la porta del bagno: qualcuno ha provato la mia tazza!
La Presidentessa andò in bagno: qualcuno ha provato anche la mia tazza!
E disse il Presidentino: qualcuno ha provato la mia tazza... ed è ancora qui che fa la pipì!
FIABE EZIOLOGICHE
Si chiamano così quelle fiabe che raccontano l'origine di qualcosa. Come fu che l'elefante ebbe la proboscide?
Perché la tigre ha le righe? Come fu che cane e gatto diventarono nemici? Com'è nata la luna?
Com'è nata la luna
C'era un pittore che aveva il compito di disegnare gli arcobaleni. Per questo abitava molto in alto, per poter
gettare i colori dell'arcobaleno giù sulla terra. Un giorno questo pittore ha aperto il suo frigorifero e ha visto un
forma di formaggio tremendamente puzzolente e l'ha gettato fuori dalla finestra, ma verso l'alto. Così è nata la
luna. Certe volte la luna è una falce perché il pittore pensa che il formaggio possa essere migliorato: ne
assaggia un pezzetto con un morso, ma niente da fare, è sempre cattivo uguale e lo risputa. Così la luna porta il
segno del morso e il formaggio sputacchiato prende la forma delle stelle.
L'OFFICINA DELLE STORIE
Si intitola così un libro di Bruno Gibert (EDT Il Giralangolo), che contiene ben 19.481 combinazioni di parole per
creare nuove storie! Basta sfogliare le pagine e combinare tra loro le striscioline di carta che daranno immagini
e situazioni impreviste e curiose... che fanno nascere tantissime domande!
Sulla luna l'orco gentile fa apparire un bell'igloo (per tenere al fresco la luna)
D'inverno il bel gattone illumina il mio naso (con i suoi occhi luminosi)
In giardino una farfalla fa scomparire un vecchio pneumatico
Allo zoo la lucciola visita quattro polli arrosto
In televisione la mamma affetta una stella (fa la prova del cuoco... il vero pan di stelle!)
In autostrada il bel gattone illumina sei zucche (è il gatto delle nevi!)
In fondo al mare la metropolitana fa scomparire un cowboy (è il treno sotto il tunnel della manica)
Sotto terra babbo natale cuoce il cielo
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PAROLE DA CAMBIARE
I proverbi sono saggi... ma il racconto di Marcello Argilli (in Strane storie di parole, Interlinea) ci dice che se li
segui troppo non fai più niente! Giochiamo un po' con le parole dei proverbi e proviamo a trasformarli in tutt'altro.
Lo ha fatto anche Stefano Bordiglioni nel suo divertente libro di filastrocche Ambiasciator non porta pena
(Einaudi Ragazzi).
chi dorme non striglia pesci
la pasta abbonda sulla bocca degli stolti
avere la festa tra le nuvole
dulcis in fundo= il dolce è in fondo = il dolce è immondo /il dolce è in forno
chi groppo vuole nulla stringe
posto che vai, stanze che trovi
chi va forte fa le strade corte
aghe cidine fas tantis gottinis (dal proverbio friulano aghe cidine fas tantis robines)
rosso di sera... è bruciata la pera!
PAROLE DA SALVARE
Le parole sono importanti. E certe sono proprio indispensabili. Lo sa bene Gelsomino, che perde sempre tutto, e un giorno
ha perso addirittura la parola “mamma” (nel racconto di Marcello Argilli, in Strane storie di parole, Interlinea).
E voi, quali parole non vorreste mai perdere?
amico
cuore
calcio
ciao
amore
ti voglio bene
maestra
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computer
famiglia
come ti chiami?
aiuto!
fame
il mio nome!
Ma c'è anche chi ha detto che non vorrebbe perdere la parola “automobile” perché usare “macchina” non gli
piace: è troppo generico. Questo sarebbe piaciuto molto a Gianni Rodari, che sapeva quanto è importante
giocare con le parole, ma anche quanto è importante conoscerle bene e saperle usare: la precisione, l'ampiezza
e la correttezza del linguaggio consente di esprimersi con chiarezza e creatività. Ed è una piccola chiave per
essere liberi.
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