Le interviste - Piemonte Immigrazione
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Le interviste - Piemonte Immigrazione
libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 149 Le interviste■■■■ libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 150 Innanzitutto voglio ringraziare di cuore tutta la comunità alessandrina che mi è sempre stata vicina. Non voglio fare distinzione di nazionalità perché tutti si sono prodigati a collaborare in maniera significativa. Sono arrivato ad Alessandria nel dicembre del 2000, il mio primo impegno è stato proprio Prof. Dott. Vincenzo Pellegrini quello di dare impulso all’apGià Prefetto di Alessandria pena costituito il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione della Provincia di Alessandria con la funzione specifica di essere operativi sul territorio. Operatività intesa non solo come intervento istituzionale, ma anche come scambio operativo tra tutte le nazionalità presenti sul territorio, gli Enti, le associazioni e le organizzazioni culturali, con l’obbiettivo di rendere più agevoli le procedure burocratiche. Si è capito che avevamo il dovere di insegnare al nuovo arrivato come muoversi in Italia, perché potesse iniziare il percorso d’inserimento per una futura integrazione. Decidemmo di offrire al cittadino che viene da lontano, preferisco chiamarlo così e non straniero, un documento molto importante da studiare ed esaminare, la nostra Costituzione. Grazie alla collaborazione del professore Giachero e della sua associazione di volontariato di Tortona sono stati tradotti nelle varie lingue gli articoli della Co- stituzione. Questa iniziativa del Consiglio è stata un avvenimento seguita da un ampio dibattito e da una consultazione. Così continuammo con altre iniziative. Ricordo la prima festa multietnica che è stata uno scambio tra gli operatori alessandrini e coloro che arrivano da posti lontani e diversi. Questi presentarono uno spettacolo di danza e una rappresentazione teatrale con poche risorse, ma con moltissima buona volontà. Sono contento di sapere che ogni anno si organizzano e si perfezionano questi incontri di cultura. Bisogna avere molta anima e cuore per riuscire ad esprimere quello che c’è dentro di noi. Nel Consiglio Territoriale è importante occuparsi della burocrazia, ma questa diventa arida se non è accompagnata da entusiasmo, passione e intraprendenza per realizzare degli obiettivi comuni. Nei vari anni ho trovato molta cooperazione da Provincia, Questura, Carabinieri, Guardia di Finanza, Ufficio delle entrate, Direzione provinciale del lavoro, che è stata un braccio operativo molto importante, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, con la quale abbiamo organizzato i corsi per le mamme magrebhine e i sindaci dei vari comuni. Il Presidente della Repubblica e il Ministro dell’Interno si sono complimentati con la Provincia di Alessandria per le iniziative fatte a favore dell’inserimento degli immigrati scegliendola come migliore provincia del centro-nord. Il mio maggiore orgoglio rimane, comunque, il fatto di avere lavorato con l’ottimo gruppo di lavoro del Consiglio Territoriale. 150 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 151 Il mio primo incontro con il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione risale al gennaio 2007: ero in procinto di assumere l’incarico di dirigente dello Sportello Unico e dell’Area Immigrazione della Prefettura, e conoscevo questo organismo solo dall’esterno, grazie alle varie iniziative che aveva sviluppato nel tempo. Partecipare ai lavori del ConDott.ssa Enrica Montagna siglio Territoriale mi ha fatto Vice Prefetto Aggiunto scoprire che qui davvero si va Dirigente Area IV Immigrazione ben oltre le singole attività svidella Prefettura luppate: l’impegno più corposo e rilevante del Consiglio è infatti la conoscenza della realtà locale, il radicamento dello sforzo di dialogo e integrazione in tutti gli ambiti della vita sociale, grazie alla forte partecipazione delle istituzioni, delle associazioni, dei patronati. Credo che il grande patrimonio del Consiglio Territoriale di Alessandria consista proprio nella condivisione di questo importante percorso non solo lavorativo, ma anche umano, con tutti gli “attori” istituzionali e sociali, creando un clima di fiducia e collaborazione: si lavora “in rete” per affrontare i problemi riscontrati sul territorio, per proporre soluzioni, per suggerire un’idea del vivere possibile. La concertazione sociale tesa ad una approfondita analisi dei bisogni, la concreta programmazione di politiche di integrazione degli immigrati sono ormai una consolidata tradizione per il nostro Consiglio Territoriale. Nel Consiglio Territoriale si cresce, la ricchezza delle diverse esperienze diventa patrimonio comune. Per me, per il mio Ufficio è stato così. Se come Area Immigrazione e come Sportello Unico Immigrazione mettiamo tradizionalmente (e doverosamente) a disposizione dati ed elementi conoscitivi, necessari per individuare o esaminare problematiche in seno al Consiglio Territoriale, la partecipazione del nostro Ufficio è via via cresciuta, e quest’anno abbiamo presso di noi uno degli appuntamenti delle Giornate Multietniche: l’apertura di uno “Spazio bimbi” presso lo Sportello, dove i piccoli che accompagnano i genitori per le varie pratiche di nostra competenza potranno incontrarsi e trascorrere piacevolmente l’attesa. Un ricordo particolarmente significativo, che mi tocca da vicino? Direi gli incontri che abbiamo organizzato nei Comuni centri zona con gli aspiranti cittadini italiani: ricordo bene, ad esempio, il serratissimo confronto che ho avuto, con le persone che – davvero numerose – hanno partecipato, su alcuni temi fondamentali della Costituzione. Materia vivissima, su cui molto hanno da dire persone che hanno vissuto esperienze spesso molto lontane dai nostri usuali contesti culturali. 151 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 152 Il Consiglio Territoriale è un’ottima risorsa per risolvere, tramite i soggetti istituzionali e non, tutti quei problemi che sono intrinseci al fenomeno migratorio. In questi anni, in particolare, ho notato un aumento nel numero di iniziative promosse dal Consiglio al fine di contribuire all’integrazione degli stranieri nella nostra provincia. Ispettore Capo Anna Buccini Grazie alla collaborazione tra Coordinatore Ufficio Immigrazione le varie istituzioni si riescono Questura di Alessandria a conoscere i bisogni del territorio e le varie difficoltà che incontrano gli stranieri. Apprezzo l’efficacia degli interventi promossi dal Consiglio. La nostra esperienza come Questura è molto positiva, perché ci dà modo di confrontarci con altri organismi, non solo istituzionali, sulle problematiche inerenti l’immigrazione. Siamo molto contenti di appartenere a questo Consiglio Territoriale, al quale continuo a presenziare (quando ovviamente non è presente il mio dirigente che è il titolare in carica) con piacere. In questo Consiglio si lavora molto bene perché siamo tutti molto seri, preparati ed in grado di lavorare in sinergia tra di noi. Mi auspico che anche in altri territori d’Italia si lavori così. Sono veramente molto felice di partecipare al Consiglio Territoriale per l’Immigrazione di Alessandria. Sono all’ Ufficio Immigrazione della Questura di Alessandria da circa un anno e per questo penso che la mia testimonianza riguardo all’esperienza del Consiglio Territoriale sia minima rispetto a quella di coloro che da anni vi ci partecipano. Quello che ho apprezzato nelle poche volte che ho assistito alle riunioni è stata l’elevata collaborazione Dott. Raffaele Franco e la grande volontà di risolvere Dirigente Ufficio Immigrazione le problematiche nel rispetto Questura di Alessandria di tutti i soggetti coinvolti. Reputo il Consiglio Territoriale un organismo molto utile perché riunisce le varie istituzioni al fine di andare incontro alle esigenze di chi, provenendo da molto lontano, ha lasciato dietro di sé usanze e costumi e si trova a doversi adeguare ad una nuova realtà. In particolare è importante che si promuova il rispetto delle regole normative vigenti per realizzare una convivenza armonica. Anche gli italiani d’altronde hanno gli stessi diritti e doveri, la legge è uguale per tutti. 152 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 153 Ho sempre creduto molto, sin dal momento della sua istituzione, all’importanza del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione fortemente voluto dal Prefetto di Alessandria. L’Italia, come gli altri Paesi europei, è destinata a diventare una società multietnica, e anche il territorio della nostra Provincia è ovviamente inDott.ssa Maria Grazia Morando vestito dai problemi, sociali, Assessore alle Politiche Sociali politici e vorrei dire anche e l’Immigrazione umani, che il confronto e la Provincia di Alessandria convivenza tra culture, tradizioni, modi di vita e comportamenti a volte anche molto diversi tra di loro rende necessari. Di fronte al profilarsi all’orizzonte di una società in cui etnie diverse si trovano a vivere fianco a fianco le reazioni, lo sappiamo, sono sostanzialmente due: rifiuto di fronte a una società con caratteristiche nuove , oppure capacità di confrontarsi con la multuetnicità e il muticulturalismo e con i nuovi problemi che la convivenza tra persone diverse sempre comporta. La mia scelta, la scelta dell’Amministrazione Provinciale di Alessandria, va naturalmente verso questa seconda soluzione, e il Consiglio per l’Immigrazione ci è parso uno strumento essenziale per la conoscenza e l’approfondimento dei problemi e per poter definire politiche adeguate che sappiano offrire risposte efficaci e concrete sia ai cittadini italiani sia ai nuovi cittadini che giungono tra noi. Nel Consiglio si trovano a lavorare fianco a fianco Istituzioni ed Enti Pubblici, organizzazioni economiche e sindacali, Associazioni del volontariato: è dunque la sede più idonea sia per affrontare tempestivamente i diversi problemi che si presentano, sia per concertare politiche e iniziative capaci di offrire ai cittadini progetti e prospettive di integrazione ispirate al rispetto reciproco, alla solidarietà e alla democratica convivenza. Mi pare sia degno di nota, infine, che proprio al Consiglio faccia capo anche la Festa multietnica che giunge quest’anno alla sua Decima edizione: proprio la festa è la testimonianza “concreta” di un modo di lavorare che non è affatto burocratico, ma incentrato piuttosto sulla collaborazione tra Enti, Istituzioni, Associazioni del volontariato cittadini extracomunitari. Questo è, a mio parere, l’unico modo possibile per conoscersi, discutere, affrontare i temi legati all’immigrazione. Un modo di lavorare che come Provincia di Alessandria intendiamo continuare a praticare e a rafforzare anche nel prossimo futuro. 153 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 154 Sono stato nominato Assessore alla Salute, Rapporti ASL e Immigrazione del Comune di Alessandria nel giugno 2007. Il Sindaco della Città, Piercarlo Fabbio, mi ha delegato a rappresentarlo nel Consiglio Territoriale per l’Immigrazione. Ma già nel 2000 ho avuto l’onore e l’incarico di rappresentare il mio Comune in seno al Consiglio, che si Dott. Gabrio Secco stava costituendo proprio in Assessore alla Salute, quegli anni. Ho dunque un’atRapporti ASL e Immigrazione tenzione istituzionale di lunga Comune di Alessandria durata verso i temi dell’immigrazione locale. Inoltre, come medico di base, ne conosco direttamente il lato umano. Una parte dei miei pazienti arriva infatti da Paesi più o meno lontani, molti si sono fermati nella nostra città e i loro figli sono “alessandrini”: rappresentano il volto buono e generoso dell’immigrazione, quello in cui credo. Mi è stato chiesto di citare una delle esperienze più significative vissute in seno al Consiglio Territoriale. Tra le tante ricordo la Festa Multietnica del 2008. In quell’occasione il filo conduttore era l’ulivo, millenario veicolo di pace e di condivisione tra i popoli del Mediterraneo. Alla festa aveva partecipato veramente molto pubblico. In quell’occasione ciascuno di noi, italiano o straniero, pur con attitudini e individualità differenti, si era riconosciuto e si era sentito coinvolto e rappresentato. Con questo voglio dire che l’evidenza di un comune retroterra storico, così come la vicinanza geografica, ci impongono oggi di essere consapevoli di un passato condiviso e, quindi, di un presente da costruire con reciprocità, con massima attenzione e competenza. Ma voglio ancora rimarcare l’importanza del ruolo giocato dalla cooperazione in relazione all’immigrazione. Su questo punto riporto un’esperienza diretta che come amministrazione comunale abbiamo svolto per alcuni anni nel quadro di un progetto europeo con le Regioni di Mahdia e Kasserine, in Tunisia. Abbiamo formato del personale locale, successivamente impiegato in servizi di ludoteca e ludobus nelle due Regioni indicate, esportando competenze ed esperienze. Ritengo che queste azioni contribuiscano a stabilizzare e ridurre i flussi migratori, a promuovere lo sviluppo nei Paesi d’origine dei migranti, a far circolare risorse economiche messe a disposizione da organismi internazionali, valorizzando le competenze delle nostre amministrazioni locali. Anche così, nella nostra realtà territoriale, costruiamo ponti che uniscono e non dividono. 154 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 155 Ho visto il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, che si tiene presso la Prefettura di Alessandria, non solo nascere, ma anche crescere perché vi ho preso parte dal momento della sua fondazione ad oggi. La partecipazione ad esso è stata per me un’esperienza bellissima perché si è rilevato un importante punto d’incontro tra le varie associazioni e gli Enti Dott.ssa Annamaria Marchetti pubblici della Provincia (come Responsabile Unità Politiche del Lavoro la Direzione Provinciale del ladella Direzione Provinciale del Lavoro voro che rappresento) che ha permesso la realizzazione di grandi progetti. Lo scambio d’informazioni è da sempre una sua caratteristica fondamentale. La stessa Rita Camera, che credo consideri il Consiglio come un suo “bambino”, ha cercato di rinforzare nel modo migliore possibile le unioni e le relazioni tra le pubbliche amministrazioni , le singole organizzazioni sindacali, le ONLUS e gli operatori del territorio. Nel tempo si sono avvicendati diversi Prefetti, ognuno con la sua particolarità, ma tutti con lo stesso proposito di utilizzare questo importante momento d’incontro per semplificare l’integrazione delle nuove popolazioni di immigrati presenti in Alessandria. Da parte della Direzione Provinciale del Lavoro c’è stato l’impegno di velocizzare la tempistica delle procedure per venire incontro alle esigenze dell’utenza. La cosa positiva è sempre stata la capacità d’interrelazione e di comprensione reciproca. Tralasciando, infatti, le diversità interne al Consiglio, si è cercato di focalizzare l’attenzione sulla soluzione dei problemi tenendo in considerazione tutta la particolarità della multiculturalità. Alessandria che è stata tradizionalmente una città chiusa si è dovuta aprire al nuovo, al diverso e alle problematicità che questo comporta. Per questo all’interno del Consiglio si è lavorato e si continua a lavorare tantissimo per ottenere l’integrazione esprimendo la multiculturalità come risorsa sociale. 155 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 Dott. Michele Bramardi già rappresentante di Confindustria Alessandria in CTI 15:34 Pagina 156 Dott.ssa Barbara Aragone Confindustria Alessandria Il fenomeno dell’immigrazione è senz’altro da rapportare a quello della globalizzazione e ne è una delle espressioni più significative. L’Industria assorbe più del 40% dei lavoratori stranieri. Confindustria Alessandria collabora da sempre con gli enti e le Autorità presenti sul territorio per il monitoraggio dei flussi migratori: Come ricorda il Dott. Bramardi già 10/15 anni fa nelle sue prime iniziative il Consiglio Territorile per l’immigrazione aveva redatto il “libretto di accoglienza” in più lingue come prima forma di comunicazione rivolata a coloro che entravano per la prima volta in Italia. Da un inizio sperimentale, il rapporto fra le autorità locali e le associazioni operanti sul territorio è diventato sempre più organico e approfondito. E’ da sottolineare come in questi anni si sia verificato un importante cambiamento di approccio da parte del datore di lavoro nei confronti del personale dipendente immigrato, il quale non è più visto come un problema, ma è considerato come un’opportunità. E’ innegabile che la manodopera immigrata sia in prevalenza ricercata per insufficienza numerica di quella locale e anche talvolta a causa del rifiuto di occupare posti di lavoro considerati poco qualificanti. Tuttavia ormai molte realtà aziendali anche della nostra provincia hanno allargato i propri orizzonti di business costituendo società all’estero o sono multinazionali, partecipate da società straniere. Per tali realtà è estremamente importante l’interscambio di personale soprattutto di tecnici, ma anche a livello impiegatizio e manageriale. Per esempio in questi ultimi anni la nostra Associazione ha registrato un sensibile aumento di personale italiano che viene in156 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 157 viato all’estero per trasferte e distacchi, così come di personale da Paesi extra UE che vengono inseriti nelle realtà aziendali per periodi di stage formativi. La tendenza a flessibilizzare l’ingresso e l’uscita dal mercato del lavoro che, in alcuni casi, si tradurrebbero in un’accelerazione delle assunzioni e cessazioni, si scontra con le previsioni normative in materia di immigrazione che si basano sul principio di un’occupazione stabile e duratura. Il problema dell’inserimento in azienda di personale straniero comporta un iter abbastanza complesso. E non parliamo solo di manodopera perché sarebbe estremamente riduttivo; ormai, come già detto, molte realtà sono multinazionali, pertanto, sono molto frequenti gli scambi di personale altamente qualificato, a livello impiegatizio e dirigenziale, nonché l’accoglimento in azienda di stranieri per formazione professionale. Il Consiglio Territoriale per l’immigrazione, istituito a livello provinciale presso la Prefettura, e al quale partecipa anche Confindustria Alessandria, si qualifica come il luogo naturale per l’avvio di importanti sinergie. Confindustria Alessandria ha siglato con lo Sportello unico per l’immigrazione della Prefettura dal 2007 un protocollo di intesa finalizzato ad agevolare lo scambio reciproco di informazioni e soprattutto inteso a facilitare la presentazione delle domande di autorizzazione all’ingresso di lavoratori stranieri da parte delle aziende, attraverso l’intervento attivo di Confindustria Alessandria nella presentazione dei documenti, anche sostituendosi all’azienda stessa su delega specifica. La collaborazione con lo Sportello unico è stata improntata in questi anni su rapporti cordiali di reciproca stima e fiducia nel rispetto dei ruoli. L’analisi delle problematiche delle aziende già in fase di proget- tazione dell’inserimento nella struttura organizzativa di personale proveniente dall’estero, accompagnato dalla spiccata sensibilità operativa dei soggetti partecipanti al SUI e alla loro volontà di mettersi al servizio dell’utente per risolvere anche casistiche complesse, hanno consentito di oltrepassare quel “muro” che spesso si frappone fra ente pubblico e soggetto privato. Ci auguriamo e siamo certi che anche in futuro potrà continuare questo prezioso rapporto di collaborazione che consente da un lato al territorio della provincia di Alessandria di non perdere l’occasione di inserire in azienda personale di alto profilo professionale e di non far propendere le aziende, soprattutto multinazionali, a privilegiare altri Paesi come luogo di trasferimento del proprio know how e dall’altro a consentire alle aziende della provincia il diffondersi delle conoscenze e lo sviluppo sui mercati internazionali. 157 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 158 Confagricoltura Alessandria sin dall’origine della sua costituzione, fa parte del Consiglio Territoriale per l’immigrazione della Provincia di Alessandria. Confagricoltura, quale associazione di categoria agricola che rappresenta la preponderante parte delle aziende datori di lavoro, è fortemente interessata al mondo del lavoro ed in particolare alla maSig. Pio Sante Rendina nodopera agricola. Responsabile Sindacale Il modesto contributo che di Confagricoltura Alessandria Confagricoltura ha apportato all’interno del Consiglio Territoriale per l’immigrazione è stato essenzialmente quello delle esperienze acquisite “sul campo”, relative ai rapporti tra datori di lavoro e lavoratori migranti., che riguardano non solo il semplice rapporto di lavoro, bensì tutte le altre valenze connesse soprattutto all’integrazione degli immigrati nelle comunità rurali ,e via via nella società e nell’economia, e a tutti gli aspetti economici e sociali, come quelli connessi alle condizioni di vita e abitative, l’approccio al lavoro agricolo ed il ruolo degli immigrati nel settore primario dell’agricoltura, i ricongiungimenti familiari ,la nascita dei figli e la loro scolarizzazione. Da qualche decennio le aziende agricole assumono sempre più manodopera migrante, la complessità del fenomeno ha fatto emergere la necessità di costruire misure atte a fronteggiare “le differenze” per portare gli immigrati ad una sia pur lenta ma co- stante integrazione, frenata talvolta dal farraginoso sistema istituzionale, dove le linee politiche vengono giustamente definite dal governo nazionale, le norme applicative dalle regioni e l’operatività dalle autorità locali. Gli immigrati si avvicinano al settore agricolo soprattutto all’inizio del loro percorso migratorio, come occasione per guadagnare un salario, poi molti si stabilizzano, molti altri cercano altre opportunità, nell’edilizia e nel commercio. L’impiego di manodopera immigrata nelle campagne piemontesi ed in particolare in quelle alessandrine, è di fondamentale importanza, basti pensare che alcune attività agro-zootecniche, (e non solo), risulterebbero compromesse per l’assenza di manodopera locale. E’ questo il motivo per cui negli anni più recenti si sono moltiplicate le iniziative anche su sprono del Consiglio Territoriale, promosse da Confagricoltura unitamente alle altre organizzazioni di categoria agricole, intese a favorire la forte e crescente domanda e offerta di manodopera straniera “regolare”. 158 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 159 Penso che le caratteristiche fondamentali del volontariato debbano essere la totale gratuità e la riservatezza di chi lo attua, ma anche il dovere di riconoscere l’importanza di chi permette di esercitarlo con continuità e coerenza. La storia del “Laboratorio per il Dialogo tra le Culture”, la sua attività ormai più che ventennale, i corsi serali gratuiti Prof. Mario Giachero per e con gli immigrati e quelli Laboratorio per il Dialogo di lingua straniera tenuti, altra le Culture di Tortona trettanto gratuitamente, a beneficio dei cittadini, da immigrati e immigrate in restituzione del volontariato espresso dal “Laboratorio”, la traduzione in sei lingue della Costituzione Italiana, prima ed unica in Italia, il progetto “Senegal”, la nuova associazione “Camminare insieme” voluta dagli immigrati di lingua araba, sono imprescindibili dal Consiglio Territoriale per l’Immigrazione. Nell’incontro del Laboratorio con il Consiglio Territoriale c’è il suo passaggio dall’integrazione all’interazione. Per il Laboratorio il Consiglio Territoriale equivale ad aggiornamento, a spinta dialettica alla creatività, a sicurezza di movimento, acquisizione di nuovi strumenti giuridici e soprattutto didattici. E’ perciò coerente e doveroso il ringraziamento a tutti coloro, e sono veramente tanti, che hanno permesso e permettono al Laboratorio di realizzare e sviluppare gli obiettivi previsti dal suo statuto a cominciare dal suo attuale presidente, Tullio Bonatti. Un grazie particolare al sig. Prefetto e al dott. Vito Cusumano per la stima, l’attenzione, il sostegno che al laboratorio continuano a dedicare, ma soprattutto per l’impulso alla creatività che sanno infondergli. 159 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 160 La mia esperienza con il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione di Alessandria inizia nel 2001, l’anno in cui ho cominciato a svolgere l’attività di mediazione interculturale presso l’Ufficio Immigrazione della CGIL di Alessandria. Sono stati dieci anni di partecipazione al pieno operato del consiglio Territoriale in sinergia con tutti i suoi compoSig. Mohammed El Bakkali nenti. Dieci anni ricchi di Ufficio Immigrazione CGIL iniziative e progetti volti alAlessandria l’integrazione e alla coesione sociale degli immigrati residenti nel nostro territorio. In uno spirito di collaborazione molto proficua tra i membri del Consiglio, in questi dieci anni dalla sua costituzione, sono stati realizzati interventi di gran rilievo negli ambiti del lavoro, la scuola, la sanità e il rapporto con la Pubblica Amministrazione; interventi che miravano a delineare le problematiche e indicare possibili percorsi di soluzioni, per assicurare la coesione sociale degli immigrati nel quadro di una società sempre più multiculturale. Come è noto a tutti, l’educazione interculturale dovrebbe viaggiare su due binari paralleli, uno indirizzato agli immigrati e l’altro agli autoctoni, per favorire un maggiore incontro tra le parti. I dati della ricerca condotta ultimamente dall’associazione Cultura & Sviluppo sui giovani studenti alessandrini, risultano essere allarmanti sul tema del razzismo e della xenofobia. Mi auguro, pertanto, che si attivi una sempre maggiore collaborazione con il Consiglio Territoriale per l’Immigrazione volta a sensibilizzare i giovani italiani della nostra provincia ai temi dell’accoglienza e dell’incontro tra i popoli. 160 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 161 L’impegno di responsabile per il sindacato UIL delle politiche migratorie, assunto a partire dal 2000, mi ha immediatamente coinvolto nella gestione e nell’attività del Consiglio Territoriale per l’immigrazione della provincia di Alessandria. L’entrata in vigore della Sanatoria Bossi-Fini del 2002, in materia di immigrazione, ha Sig. Antonello Dell’Omo istantaneamente incentivato il Responsabile Politiche Migratorie UIL lavoro di tali organi, chiamando il servizio UIL, ormai operativo in tutti i centri provinciali, a mantenere un impegno costante e proficuo, ora nella produzione di un regolamento che agevolasse l’applicazione della Sanatoria, ora nell’attuazione di efficaci interventi di assistenza e integrazione sociale degli stranieri. Tra i temi più delicati, il fronte della crisi 2009 e il suo impatto sulla realtà dei lavoratori immigrati meritano alcune brevi considerazioni. Con un’allarmante evidenza, il tracollo economico si è abbattuto su tutti i comparti lavorativi, tra i quali edilizia, cooperazione/facchinaggio, agricoltura e assistenza agli anziani rappresentano le categorie più ricche di immigrati: migliaia di persone oneste, portatrici di forza e risorse, ma soprattutto soggette a facili ricatti. Una condizione, quest’ultima, che sprona a interrogarsi su quale sia la risposta del Governo per difendere lo straniero debole, da condizioni di salario e sicurezza terribili, immorali e inadeguate, ma accettate pur di garantire ogni giorno il pasto e l’istruzione alla propria famiglia. In primo luogo mi soffermo sul vincolo che tale legge impone tra la permanenza sul territorio e il contratto di lavoro: è subito evidente come nel lasso di tempo, di circa sei mesi, che trascorre dalla richiesta di rinnovo e la presentazione degli immigrati in questura, per la presa in esame della pratica, le sorti di un individuo onesto, che ha perso il posto di lavoro a seguito della crisi, si trovino ad essere radicalmente rovesciate, da una iniziale condizione di regolarità ad una improvvisa irregolarità che ne minaccia la permanenza nel nostro territorio. Dai risvolti e dalle implicazioni ancor più drammatiche appare la regolamentazione in materia di figli di immigrati lavoratori, al compimento della maggiore età: la legge prevede infatti che il figlio, divenuto maggiorenne, posso acquisire la condizione di cittadino regolare, solo se studente o lavoratore; altrimenti, la legge non consente più al giovane, magari neodiplomato e quindi in cerca di un impiego, di rimanere in Italia, strappandolo brutalmente al calore e all’amore della propria famiglia. Senza la presunzione di voler abbracciare l’intricata, quanto mai vasta questione dell’immigrazione, ho voluto, su alcuni aspetti del problema che non chiamano, ma impongono una svolta nella linea socio-politica del governo, auspicando, che i risultati ottenuti dall’integrazione degli immigrati italiani, ormai completamente assimilati nella società statunitense, possano un giorno essere raggiunti e manifestarsi anche in Italia. 161 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 162 Rileggendo, oggi, l’art. della Legge del 1998 che istituiva i Consiglio Territoriali , “con compiti di analisi delle esigenze e di promozione degli interventi da attuare a livello locale” mi sono posto una domanda: Siamo stati in grado di adempiere al compito che la legge ci affidava e di assolvere i compiti di “promozione” indicati nella 286/98? Penso sia un po’ impossibile riSig. Giancarlo Mandrino percorrere tutte le tappe fatte in Servizio Immigrati CISL questi 10 anni, ma credo che ANOLF Alessandria nonostante la complessità sul “fronte” dell’immigrazione, si sia dimostrato una precisa volontà che era quella di lavorare per cercare di affrontare le “criticità”, da una parte e dall’atra, di favorire le iniziative tese all’integrazione o meglio, all’interazione dell’immigrato, delle famiglie e dei giovani immigrati nel tessuto sociale territoriale. In questo ambito le mie esperienze fatte con il Consiglio, sono state di aiuto e di sostegno per il lavoro quotidiano che ero chiamato a svolgere, ad esempio: - le giornate seminariali di informazione e formazione per la conoscenza e l’interpretazione della normativa, allo scopo di costruire una “rete” di conoscenza e solidale; - i gruppi di lavoro per favorire l’accesso alla scuola ai vari gradi, per la tutela della salute, per gli immigrati titolari del permesso di soggiorno per Asilo politico o per protezione sussidiaria, e per le feste multietniche; - il ruolo svolto per l’istituzione del numero verde in accordo con i Comuni, per favorire l’accesso degli immigrati all’Ufficio Immigrazione della Questura, eliminando le code anche notturne definite da, molti, “incivili”; - le convenzioni stipulate da Cgil, Cisl e Uil sia con l’Ufficio Immigrazione della Questura e si con lo Sportello Unico della Prefettura; - i corsi di “alfabetizzazione” sindacale per diffondere la conoscenza dei contratti di lavoro e della lettura della busta paga e, non ultimi, i corsi di alfabetizzazione 150 ore. Dal mio punto di vista, non si tratta di verificare se si è fatto molto o poco, bensì, la qualità degli interventi effettuati. Questo è stato possibile in quanto territorialmente esiste un’attenzione e una assunzione di responsabilità, sia sul versante Istituzionale e sia su quello dei diversi soggetti sociali coinvolti. In questi anni abbiamo “osato” intraprendere un percorso che ci vedeva al fianco degli immigrati, a diventare “NUOVI” protagonisti nel territorio dove essi vivono. Ma forse, oggi, dobbiamo “osare”di più e con più determinazione. Oggi il contesto di crisi sociale, culturale ed economico coinvolge l’intero mondo dell’immigrazione. Credo che al Consiglio, sia affidato un nuovo compito, che è quello di favorire i progetti, le iniziative e le azioni per vincere la “paura” del “diverso”, dell’altro e il dialogo che non ha come fine il consenso, ma un reciproco progresso, un camminare insieme, convinti che “l’altro siamo noi”. 162 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:34 Pagina 163 Sembra che i rifugiati siano il mio destino: sono nata in un campo profughi in Egitto. Sono entrata a far parte del Consiglio territoriale come Presidente dell’Associazione TanteTinte e da oltre dieci anni svolgo una attività di mediatrice culturale prevalentemente nel campo dell’accoglienza dei richiedenti asilo. All’ età di 55 anni ho trovato il mio primo Dott.ssa Gordana Kovacevic posto di lavoro a tempo indemediatrice culturale terminato nella Cooperativa CrescereInsieme ed è questa associazione che rappresento oggi in Consiglio. Nel mio lavoro di accoglienza e integrazione dei rifugiati, accolti nei progetti territoriali Sprar che la cooperativa CrescereInsieme scs Onlus di Acqui Terme gestisce per conto del comune di Alice Bel Colle e della Provincia di Alessandria, considero importante la mia partecipazione al Consiglio Territoriale per l’Immigrazione dell’UTG di Alessandria in quanto strumento per la rimozione degli ostacoli, la diffusione di buone prassi e la sensibilizzazione del territorio e dei suoi enti pubblici e privati, finalizzati al buon esito dei percorsi di integrazione dei beneficiari dei Progetti stessi. Tale rilevanza si è ben dimostrata, ad esempio, nella rimozione degli ostacoli per l’accesso all’esenzione dal ticket sanitario per i beneficiari. La partecipazione al Consiglio Territoriale mi ha permesso anche di contribuire nella costruzione e consolidamento di una vasta rete sociale di Associazioni private ed Enti del territorio che ha facilitato l’inserimento sociale e lavorativo dei titolari di protezione internazionale. 163 R LE INTERVISTE libro provincia:Layout 1 28-05-2010 15:35 Pagina 164 Finito di stampare nel mese di maggio 2010 presso