Arte - L`Archetipo

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Arte - L`Archetipo
Arte
9. La collera di Dio e la malinconia di Dio – La lettera I
Vedi premessa al numero di marzo
Dall’alto del soffitto guardano
in giú due occhi che attirano
fortemente l’attenzione su di sé.
Già entrando nella sala attraverso l’ingresso principale a Ovest ci
si sente come guardati dall’alto.
Il movimento vorticoso del rosso
si intensifica qui fino al nero con
l’aumentare della concentrazione
e della forza nella fronte, in mezzo agli occhi. Agli occhi appartentengono in basso due mani, che
chiudono l’immagine. Esse reggono ciò che, fra l’alto e il basso, riempie l’immagine. Raggi
rossi partono da loro verso un
corpo del mondo di colore blu.
Su questo si inalbera un essere
demoniaco di colore nero, nel
quale non è difficile riconoscere
la parentela con gli spiriti delle
tenebre del motivo persiano:
Arimane. Egli interviene nel mondo in maniera distruttiva. Dalla
ferita inferta il dolore sale verso
l’alto a mo’ di fiamma. Cinque
Entità angeliche mitigano questo
fuoco con i loro gesti. Gli angeli
appaiono in uno spazio in apertura, di un colore rosa-viola intenso. Il rosso quasi aggressivo
dell’ambiente viene spinto in periferia da quel colore emanante freschezza.
Cosa si esprime in questa immagine? Troviamo la tensione fra severità e mite, volontaria tolleranza, fra ira e malinconia. Qui Arimane interviene nell’opera creatrice degli Dei. L’immagine
corrispondente, a Ovest, mostra Lucifero in veste di tentatore, in questo caso come evento del
passato. In entrambe queste immagini troviamo rappresentato l’oppositore relativo alla corrispondente situazione dell’evoluzione umana. La tentazione di Arimane vuole distogliere l’uomo
dalla sua evoluzione spirituale e costruire insieme a lui un proprio mondo. Nel nostro tempo
egli cerca di farlo mascherando all’Uomo la sua origine spirituale, per lasciargli vedere solo il
mondo materiale e ispirandolo a riconoscere soltanto questo e a impadronirsene con la tecnica.
In questo modo agisce attraverso la possibilità di fare, avvincendo l’Uomo alla materia, affinché
dimentichi la propria origine spirituale.
Il quadro è rigorosamente orientato dall’alto verso il basso. Ma nella verticalità accentuata la
figura di serpe a sinistra in basso opera un oscuramento e un addensamento; nell’area centrale
agiscono, a sinistra tre angeli, a destra due. In questo modo si sente che la metà destra è molto
piú libera rispetto alla verticale, mentre la sinistra è sottolineata con maggiore intensità verso
il basso.
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L’Archetipo – Agosto 2009
Tale orientamento può crearlo l’Uomo nel compiere il gesto
euritmico della I . Con questo egli congiunge lo splendore
dell’alto con la densità del basso.
Mi sia concesso di citare il Prologo celeste del primo Faust di
Goethe, dove Dio dice a Mefistofele: «Sottrai questo spirito alla
sua scaturigine…» e gli consente di creare lo spirito di opposizione in Faust.
Nella scultura in legno del  “Rappresentante dell’Umanità” Rudolf Steiner ha collocato il Cristo fra Lucifero e Arimane. Con ciò
ha richiamato l’attenzione sul fatto che il
bene è sempre accompagnato dal male.
Thorwald Thiersch
La collera di Dio e la malinconia di Dio
Sezione del disegno di W. Scott Pyle
Come una forma di Testa, spicca l’arto piú elevato dell’immaginazione tripartita; verso il centro vediamo una
sfera (la Terra) tenuta da due mani che la racchiudono
con il loro gesto .
Raggi di luce dalla superficie interna di queste mani portano la Terra, e tra l’osservatore (contemplatore) e la sfera della Terra si vede una figura nera oscura con lunghe ali appuntite la cui nocca dell’arto
inferiore assume forma che, come una proboscide, s’incurva su se stessa. Capelli svolazzano e il tutto è
racchiuso in fiamme che consumano e il cui fumo sale e si ripartisce cosí che esso dà forma, al di sopra,
a dei grandi Occhi. Essi hanno uno sguardo simile ad Aquila.
Il fumo è nella Natura qualcosa che agisce disegnando. Qui la capacità di disegnare può contenere
come in chiaro/scuro una espressione di Collera/Tristezza di Dio.
Da un lato ci sono tre Esseri che risplendono fuori dall’azzurro e dall’altro due Esseri rossi. I cinque
riversano raggi ed alimentano la colonna di fiamme che sale verticalmente dalle mani distese della
Figura semiumana, la quale brucia continuamente in queste fiamme purificanti.
Questo fuoco divampa attorno alla Terra e a questo Essere.
William Scott Pyle
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Traduzione di Francesco Zaccheo et Al. (6. continua)
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