Discorso di apertura del Presidente Carlo Doglioni

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Discorso di apertura del Presidente Carlo Doglioni
Signore e Signori,
Prima di tutto un ricordo per i nostri consoci e colleghi che ci hanno recentemente lasciato:
Paolo Bono
Giovanni Castellana
Paola De Capoa
Piero Elter
Mario Fornaseri
Augusto Gansser
Gino Martelli
Giovanni Morabito
Attilio Moretti
Santo Antonino Motta
Domenico Pagano
Maurizio Pellegrini
Tullio Pescatore
Franco Pianetti
Guglielmo Rebora
Gian Maria Zuppi
A tutti loro un pensiero particolare e un ringraziamento per quanto hanno contribuito allo sviluppo
della geologia italiana.
Il Congresso della SGI è il ritrovo biennale della nostra società che quest'anno compie 131 anni. E'
il momento più importante per ritrovarsi, scambiare i risultati delle ricerche, conoscere meglio una
realtà geologica come in questo caso la Calabria, programmare insieme il futuro della geologia
italiana.
La scelta di tenere il congresso a Cosenza non è stata casuale. I motivi principali sono che:
- la SGI mancava da questa regione da molto tempo: è stata in Calabria tre volte, due volte a
Catanzaro, nel 1889 con un congresso organizzato da Capellini, nel 1956-57 Ippolito, e ancora
Ippolito a Praia a Mare e Palermo nel 1975-1976;
- la geologia calabra è un nodo essenziale per comprendere meglio l'evoluzione non solo dell'Italia,
ma del Mediterraneo tutto;
- qui a Cosenza c'è un dipartimento particolarmente attivo e che si è accollato l'onere
dell'organizzazione del congresso.
Nei periodi di crisi come quello che stiamo vivendo, è importante ritrovare coesione per affrontare
le difficoltà comuni.
Quali sono le difficoltà della comunità geologica? Senz'altro economiche, ma non solo; sono anche
difficoltà interne nostre, culturali, progettuali, di partecipazione collettiva.
Nella nazione dove, come ci ricorda G.B. Vai, è stato coniato il temine "Geologia" da Ulisse
Aldovrandi nel 1603, la SGI sta cercando di tenere il passo coi tempi. Negli ultimi anni come SGI
abbiamo iniziato un tentativo di rilancio, consapevoli però di alcune considerazioni:
La Geologia italiana non ha nulla a che invidiare alle consorelle straniere in termini di contributo
allo sviluppo delle conoscenze; tuttavia a differenza di altre comunità scientifiche, negli ultimi anni
la nostra comunità ha subito non solo una pesante perdita in termini di finanziamenti per la ricerca,
ma ha anche sofferto una sempre maggiore diminuzione del senso di appartenenza alla collettività.
Un altro segnale preoccupante è il graduale distacco dalle ricerche sul terreno. Quello che ci rende
"unici" come geologi sono le attività di rilevamento sul campo e il conoscere i materiali geologici.
La nuova rivista della SGI "Geological Field Trips" è nata anche per questo, uno sforzo editoriale
possibile in particolare grazie alla collaborazione col Servizio Geologico d'Italia che ha messo a
disposizione colleghi e risorse.
Abbiamo iniziato anche un nuovo percorso di collaborazione con la SIMP e la SPI, per unire le
energie e condividere motivazioni e programmi comuni. E' stato lanciato il programma dei
distinguished lectures, che lo scorso anno ha avuto un ottimo successo.
Il tema dei distinguished lecturers di quest'anno è la crosta oceanica, dalle dorsali alle zone di
subduzione, e gli oratori prescelti sono Marco Ligi e Stefano Poli.
È inutile negare che oramai la rete è divenuta il principale veicolo informativo. Il portale della SGI
è una priorità assoluta. Vorremmo farlo diventare lo snodo principale delle informazioni di utilità
per i geologi italiani. Ma la SGI non è un'entità astratta, è fatta da tutti noi, e perché il portale
diventi sempre più un sito dove i geologi trovano motivo di visita, è legato alla ricchezza delle
notizie, foto e degli articoli che vi si possono reperire. Siete perciò tutti caldamente invitati a
contribuire, in qualsiasi forma, ogni qualvolta abbiate documenti di pubblico interesse.
Il piccolo o grande contributo di ognuno di noi porta inevitabilmente ad una crescita generale; tutti i
soci si devono sentire parte integrante della struttura; tutti dovrebbero aiutare la SGI ad avere più
soci, perché più siamo, più ci sono servizi per tutti; più siamo, più la SGI è rappresentativa; più
siamo, più possiamo reiniziare a instillare nei giovani l'orgoglio e la consapevolezza di essere soci
di questa storica istituzione, con lo stimolo a diventare degli ottimi geologi.
Stiamo vivendo una rivoluzione culturale e tecnologica. I cambi molto veloci implicano anche il
rischio di una altrettanto rapida perdita della memoria storica, che per noi geologi è fondamentale.
Vorrei ricordare ancora Saramago, che dice che "fisicamente abitiamo uno spazio, ma
sentimentalmente siamo abitati da una memoria".
Parafrasando il pensiero, potremmo tradurre che la geologia italiana, con i suoi spazi vive anche del
suo passato.
Noi, geologi e non, siamo anche quello che è la nostra terra. Conoscerla è un imperativo per poterne
essere parte in modo costruttivamente consapevole. Conoscerla significa non solo prevederne il
ripetersi di eventi passati, ma anche, come diceva Oscar Wilde: “To expect the unexpected shows a
thoroughly modern intellect".
Vorrei poi ricordare che la SGI non è nata, e tuttora non è, la società appannaggio di questa o quella
disciplina delle scienze della terra, ma è la casa madre di tutte le geoscienze italiane.
La SGI non solo è aperta a tutti i geologi, ma ha bisogno di tutte le competenze delle geoscienze. Il
numero delle sezioni della SGI sta aumentando, e siete tutti invitati ad afferire a questa o quella
sezione, oppure a costituirne di nuove sulle discipline che via via si sviluppano.
Dobbiamo fornire più servizi ai geologi professionisti, dobbiamo coinvolgerli maggiormente nelle
attività della comunità della SGI, qui devono sentirsi a casa. Sono i nostri rappresentanti nella
società civile e in buona parte delle istituzioni locali e regionali.
Abbiamo poi alcune responsabilità che definirei ineludibili: stimolare a pensare a progetti di alto
profilo, in grado di attirare i migliori giovani studenti e ricercatori sui grandi temi della geologia,
disciplina che forse più di ogni altra, è stata al fianco dello sviluppo culturale ed economico
dell'uomo.
Sono però decenni che non sono più operative iniziative di alto profilo e aggreganti, come il
progetto geodinamica, il CROP, l'ODP ora IODP.
Dobbiamo lanciare iniziative di interesse strategico, lavorare per costruire insieme un futuro
migliore per la nazione. Abbiamo il dovere di continuare a far sentire il nostro grido di dolore al
Governo che la carta geologica d'Italia al 50.000 ha metà dei 652 fogli del territorio nazionale non
ancora appaltati. La mappatura deve essere completata senza tentennamenti.
Nei confronti della comunità scientifica abbiamo l'obbligo di unirci per cercare di raggiungere una
massa critica per ottimizzare l'acquisto e il mantenimento delle grandi strumentazioni analitiche,
sempre più rare, dai mezzi navali per le esplorazioni marine, alle apparecchiature geochimiche e
geofisiche. Su questi temi la contrapposizione o non collaborazione tra gli enti di ricerca degli
ultimi decenni è stata deleteria.
Alcuni numeri:
Il Budget USGS 1100 Mil$
Vari altri finanziamenti per Earthscope, IODP, NOOA, ecc.
National Science Foundation (US) Italia
300 milioni abitanti
60 milioni abitanti
Ricerca di base 7700 milioni $
100 milioni € 77 volte più piccolo
Geoscienze 979 milioni $
2.6 milioni €
15% del budget nazionale
3% budget
Budget GSA 10 Mil$
Budget SGI, poco più di 100 k€.
Questo perché la GSA ha più soci, ma anche perché ha una serie di iniziative che noi non riusciamo
a costruire, sia per una questione di massa critica, sia perché chiediamo uno sforzo finanziario
minimale ai soci. Basti pensare ai costi di un convegno e a quanto viene chiesto per esempio di
iscrizione qui a Cosenza. Le altre società utilizzano i convegni per fare cassa. Giusto o sbagliato che
sia, finora la SGI ha organizzato convegni il cui costo di iscrizione si è limitato alla sola necessità di
coprire le spese del congresso come forma di rispetto nei confronti dei propri soci. Dobbiamo però
confrontarci con i bilanci, e se non cresciamo come numero di soci, non possiamo dare maggiori
servizi. E vi posso garantire che la segreteria della SGI si alambicca ogni giorno nello sforzo di
essere un supporto ai geologi italiani.
Alcune considerazioni:
buona ricerca = buoni docenti
buoni docenti = buoni geologi
buoni geologi = buone scoperte, bravi professionisti, buon esito nella società
buone scoperte, bravi professionisti = incentivo per buoni studenti
buoni studenti = buona ricerca e così via
è una cinghia di trasmissione virtuosa che dobbiamo mantenere oliata:
I migliori studenti si iscrivono a geologia solo se sono coinvolti in progetti ambiziosi e di alto
profilo. Dobbiamo saper pensare in grande, e lanciare nuove attività di ricerca.
Per questo vi propongo un nuovo progetto, GEA, Geologia, Energia e Ambiente, un acronimo
dove trovano spazio le ricerche di base, i meccanismi che governano il funzionamento della terra, la
nostra partecipazione al reperimento delle risorse disponibili, e il modo in cui l'uomo si integra nel
sistema ambientale, per proteggerlo dai danni che la natura ci riserva e per proteggere la natura dai
danni che l'uomo le provoca. In questo delicato equilibrio, ora, in modo sempre più consapevole, il
ruolo del geologo nella e per la società civile è vitale.
Desidero ringraziare in particolare Alessandro Zuccari per il costante e appassionato impegno nella
sua attività di Segretario Generale della SGI, affiancato da Fabio Massimo Petti; il Tesoriere Marco
Petitta e l'intero Consiglio Direttivo.
Vorrei ringraziare Sandro Conticelli e il comitato editoriale dell'IJG, Mimmo Calcaterra per i
Rendiconti della SGI, Gloria Ciarapica e i colleghi del Servizio Geologico d'Italia per GFT, Valerio
Bortolotti per le Guide Geologiche Regionali, tutti impegnatissimi nel rilancio delle attività
editoriali.
Un sentimento di sincera riconoscenza va infine a Salvatore Critelli, presidente del congresso,
assieme a tutti gli altri colleghi e collaboratori del dipartimento di ST di Cosenza, per essersi
accollati il gravoso impegno organizzativo di questa manifestazione.
Grazie ancora alla delegazione cinese per la partecipazione: welcome and thanks to the Chinese
delegation and Prof. Zhu Lixin, Secretary General of the Chinese Geological Society (SGC) and
Vice-President of the Chinese Academy of Geological Sciences. We do hope to establish a
partnership between our associations. Thanks Dr. Rao of the Italian Embassy in China for
supporting the initiative.
Nell'auspicio che tutti voi e i colleghi geologi anche non presenti si sentano in futuro maggiormente
parte attiva della SGI, auguro buon congresso a tutti.
Consegna distintivo ai soci cinquantennali:
Cinquantennali Iscritti Nel 1962
Dr.ssa Laura Bonfiglio - S. Agata di Messina ME
Prof. Francesco Carraro - Torino TO
Prof. Ernesto Centamore - Roma RM
Prof. Giovan Battista La Monica - Roma RM
Prof. Antonio Lazzarotto - Siena SI
Prof. Elvidio Lupia Palmieri - Roma RM
Dr. Renzo Mazzei – S.Donato Milanese MI
Prof. Mario Panizza - Modena MO
Prof. Giovanni Papani - Parma PR
Prof. Maurizio Parotto - Roma RM
Prof. Francesco Paolo Sassi - Padova PD
Cinquantennali Iscritti Nel 1963
Dr. Luigi Anelli - Lodi LO
Prof.Ssa Carmela Barbera - Napoli NA
Prof. Ugo Bonazzi - Modena MO
Prof. Neri Ciaranfi - Bari BA
Prof. Gian Camillo Cortemiglia - Tortona AL
Dr. Alessandro De Stefanis - Genova GE
Prof. Fabio Lentini - Catania CT
Dr. Achille Piccio - Pavia PV
Dr. Piero Pieri - Bari BA
Prof. Gian Battista Vai - Bologna BO
Premi della SGI
Allo scopo di contribuire alla promozione degli studi geologici e della qualità delle pubblicazione
dei relativi risultati scientifici, la Società Geologica Italiana assegna il Premio Secondo Franchi,
ogni anno, al migliore lavoro pubblicato nei periodici sociali, scelto tra quelli che non abbiano più
di tre autori.
Per il 2010 il premio viene assegnato all'articolo:
Premio «Secondo Franchi» 2010 a Stefano Zanchetta per l'articolo: «The Texel-Schneeberg
boundary in the Pfossen valley (Merano, NE Italy): geological-structural map and explanatory
notes», Italian Journal of Geosciences129 (3),395-407.
Premio «Secondo Franchi» 2011 a Andrea Zanchi e Maurizio Gaetani per l'articolo «The geology
of the Karakoram range, Pakistan: the new 1:100,000 geological map of Central-Western
Karakoram» Italian Journal of Geosciences130 (2), 161-262.
Il Premio Giorgio Dal Piaz è destinato a riconoscere ed incoraggiare l'opera di giovani studiosi
italiani nelle geoscienze, laureatosi da non oltre 10 anni e che non siano docenti universitari.
Quest'anno il Premio Dal Piaz viene assegnato al dott. Francesco Perri per le sue ricerche sulla
geochimica e la mineralogia dei sedimenti, e per le applicazioni alla comprensione dell'evoluzione
geologica dell'Italia meridionale.
Per onorare la memoria del Socio Fondatore Quintino Sella, è istituito dalla Società Geologica
Italiana il premio biennale denominato Premio Quintino Sella.
Il Premio è conferito alla migliore tesi di dottorato, riguardante le geoscienze, discussa in Italia nel
biennio precedente al Congresso Geologico Nazionale.
La commissione ha scelto quale vincitore del Premio Sella 2012 Lea Di Paolo, per la tesi di
dottorato in geoscienze «Reconstruction of burial and exhumation history of the ApenninicMaghrebian fold-and-thrust belt in Eeastern Sicily by means of integrated studies of thermal and
thermochronological constraints».
Per onorare la memoria del professor Raimondo Selli è istituito dalla Società Geologica Italiana il
premio nazionale "alla carriera" denominato Targa Selli, conferito a un eminente geologo italiano
che si sia distinto per una produzione geologica di alta qualità scientifica e, nello stesso tempo,
anche per avere reso servizi significativi a favore della comunità geologica italiana.
Il Premio alla carriera 2012 «Targa Selli» viene assegnato a Valerio Bortolotti per aver reso un
importante servizio alla comunità scientifica italiana con le sue capacità di organizzatore,
coordinatore di ricerche, in gran parte rivolte allo studio dei complessi ofiolitici, nonche'
catalizzatore di interessi e collaborazioni in ambito nazionale ed internazionale, per la costante e
proficua attività editoriale, e l'eccellente qualità dell'attività di ricerca svolta durante la sua carriera.
Il Premio Internazionale "Medaglia Capellini", in memoria del fondatore e cinque volte Presidente
della Società, Giovanni Capellini. La "Medaglia" viene conferita a un geoscienziato straniero,
autore del migliore articolo scientifico, pubblicato su rivista internazionale nel biennio precedente a
quello del Congresso nazionale della Società, riguardante aspetti delle geoscienze in Italia e nei
mari circostanti. La medaglia viene conferita al Prof. Hugh Jenkyns (Department of Earth Sciences,
Oxford University, Oxford, UK) per l’articolo: “Geochemistry of oceanic anoxic events”,
pubblicato su Geochemistry Geophysics Geosystems nel marzo 2010.
Medaglia Capellini 2012 to Hugh Jenkyns for the article «Geochemistry of oceanic anoxic events»,
published in 2010 on Geochemistry Geophysics Geosystems. The paper, starting also from the
Italian outcrops of black shales, synthesizes the Mesozoic anoxic events and their temporal relation
to global climate changes. It could only be written by a top scientist for its uncommon and extensive
knowledge in stratigraphy, sedimentology and geochemical stratigraphy.