ANGIOEDEMA EREDITARIO - Forum Risk Management in Sanità
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ANGIOEDEMA EREDITARIO - Forum Risk Management in Sanità
Rete regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi, la terapia delle malattie rare ai sensi del d.m. 18 maggio 2001, n. 279 Percorso Diagnostico, Terapeutico e Assistenziale (PDTA) relativo a: ANGIOEDEMA EREDITARIO Codice esenzione RC0190 Definizione L’angioedema ereditario (AEE) è una malattia genetica caratterizzata da episodi ricorrenti di angioedema del tessuto sottocutaneo e sottomucoso che si trasmette con carattere autosomico dominante. La prevalenza della malattia nella popolazione generale è stimata intorno a 1/50.000 senza differenze legate ad etnie. È dovuta a mutazioni nel gene per il C1 inibitore (C1-INH) (SERPING1) localizzato sul cromosoma 11, che determinano una riduzione dei livelli plasmatici della proteina (AEE tipo I, 85% dei casi) o la sintesi di una proteina non funzionante (AEE tipo II, 15% dei casi). Sono state descritte oltre 200 diverse mutazioni responsabili della malattia e circa il 25% di esse sono mutazioni di nuova insorgenza. Gli episodi di angioedema sono dovuti a produzione locale di bradichinina che si genera per incongrua attivazione del sistema di contatto di cui C1-INH è la principale proteina regolatrice. Popolazione a cui rivolgersi (criteri d'ingresso) La diagnosi di AEE va sospettata: 1. Nei casi di angioedema ricorrente senza orticaria e senza ovvia causa scatenante, che non rispondono al trattamento con antistaminico, cortisone e adrenalina. 2. Nei casi di sintomatologia dolorosa addominale ricorrente e autolimitantesi senza causa identificabile. 3. Nei casi di edema laringeo recidivante a causa non identificata. Il sospetto si rafforza se è presente familiarità per angioedema e se i livelli sierici della quarta frazione del complemento (C4) sono nettamente ridotti. Criteri diagnostici Criteri di diagnosi che si ritiene debbano essere soddisfatti per effettuare un'esenzione per malattia rara ELEMENTI CLINICI 1. angioedema sottocutaneo, non improntabile, non pruriginoso, non eritematoso, autolimitantesi, solitamente ricorrente e di lunga durata (più di 12 ore), con nessuna o scarsa orticaria, talvolta preceduto da eruzione cutanea (tipo eritema marginato). 2. dolori addominali ricorrenti (spesso con vomito e/o diarrea) senza altra causa, a risoluzione spontanea in 12-48 ore. 3. edemi ricorrenti laringei. 4. storia familiare conclamata di angioedema da carenza di C1 inibitore. Pagina 1 di 9 DATI LABORATORISTICI 1. Livelli antigenici di C1-Inibitore <50% del normale in 2 determinazioni separate e dopo il primo anno di vita. 2. Livelli di attività funzionale di C1-Inibitore <50% del normale in 2 determinazioni separate e dopo il primo anno di vita. 3. Mutazione del gene di C1 inibitore che altera la sintesi e/o la funzionalità della proteina. La diagnosi può essere stabilita in presenza di almeno un criterio clinico e di almeno un criterio di laboratorio. In presenza del solo criterio clinico 4 e di un criterio di laboratorio, il paziente è definito "portatore asintomatico". ELEMENTI STRUMENTALI Non applicabile. NOTA Per gli aspetti comuni a tutte le malattie rare di origine genetica consulta il documento: ''L'attività di genetica medica e la diagnosi di malattia rara''. ULTERIORI ELEMENTI (NON ESSENZIALI PER LA DIAGNOSI) Non applicabile. CONDIZIONI CLINICHE CORRELATE CON LA PATOLOGIA IN OGGETTO DA NON CERTIFICARE Non applicabile. Criteri terapeutici TERAPIE MEDICHE Scopo del trattamento è I) evitare la mortalità; II) eliminare o ridurre il periodo di invalidità correlato alla malattia. La terapia dell’angioedema ereditario si basa su: I) trattamento al bisogno degli attacchi; II) profilassi a lungo termine (prevenzione delle recidive di angioedema); III) profilassi a breve termine (prevenzione degli attacchi in situazioni particolari). Trattamento degli attacchi acuti Tutti i pazienti nei quali è stata posta diagnosi di AEE ancorché asintomatici, devono avere sempre a disposizione farmaci di dimostrata efficacia per il trattamento di due attacchi. Vanno sempre trattati gli edemi coinvolgenti il cavo orale, il volto, le vie aeree superiori e l’addome. Negli edemi cutanei periferici l’opportunità di trattare può essere determinata considerando il grado di temporanea invalidità che ne può derivare. Il trattamento va effettuato all’esordio della sintomatologia perché questo aumenta l’efficacia. E’ altamente raccomandabile istruire i pazienti all’auto somministrazione dei farmaci o comunque al trattamento domiciliare. Farmaci disponibili in Italia per il trattamento al bisogno degli attacchi Pagina 2 di 9 - Derivato plasmatico di C1-INH umano (Berinert®, CSL Behring): efficace alla dose di 20 UI/kg per via endovenosa (e.v.). Non essendo documentati problemi derivanti dall’impiego di dosi maggiori, nella pratica non viene scartato il contenuto dei flaconi eccedente le 20 UI/kg (ad esempio per un paziente di 70 Kg si infondono 3 flaconi da 500 U). Il prodotto è stato usato senza complicanze in corso di gravidanza, nell’allattamento e in età pediatrica. - C1-INH umano ricombinante (Ruconest®, SOBI): efficace alla dose di 50 UI/kg per via endovenosa. L’estensione in aperto degli studi clinici ha dimostrato che 2100 UI (1 flacone) di Ruconest® risolvono la maggior parte degli attacchi per cui si raccomanda, nella pratica clinica, l’infusione di 2100 UI e.v. seguite da altre 2100 se entro due ore non si è registrato un miglioramento dei sintomi. I pazienti che devono ricevere Ruconest, prodotto in conigli transgenici, vanno testati per la presenza di IgE contro l’epitelio di coniglio per prevenire la possibilità di reazioni sistemiche. - Icatibant acetato (Firazyr®, Shire), antagonista dei recettori per la bradichinina: efficace alla dose di 30 mg somministrati per via sottocutanea (s.c.). Frequentemente provoca una reazione flogistica nel sito di iniezione s.c. a regressione spontanea entro due ore. In caso di recidiva o mancata risposta, il trattamento può essere ripetuto per due volte a distanza di 6 ore dalla precedente somministrazione. E’ preferibile evitare l’impiego di icatibant nei soggetti con malattia coronarica attiva per il rischio che l’antagonizzazione dei recettori B2 blocchi la dilatazione coronarica in risposta alla bradichinina. - Derivato plasmatico di C1-INH umano (Cinryze®, ViroPharma SPRL): efficace alla dose di 1000 U/die per via endovenosa (e.v.). Si somministrano 1000 unità di Cinryze® al primo segno di insorgenza di un attacco acuto; una seconda dose di 1000 unità può essere somministrata se il paziente non risponde adeguatamente dopo 60 minuti. Il medicinale ricostituito deve essere somministrato per iniezione endovenosa alla velocità di 1 ml al minuto. Per il trattamento, la prevenzione di routine e la prevenzione pre-procedura negli adolescenti, la dose è la stessa di quella raccomandata per gli adulti. La sicurezza e l'efficacia di Cinryze® nei bambini prima dell'adolescenza non sono state ancora stabilite. Con tutti i preparati, l'inizio della risoluzione dei sintomi si apprezza nell'arco di 30-60 minuti negli attacchi addominali e laringei; entro 2 ore negli edemi cutanei. -------------------------------------------------------------------------Terapia profilattica continuativa E’ indicata nei casi di malattia severa. Va preso in considerazione un trattamento di profilassi con acido tranexamico o danazolo nei pazienti che eseguono due o più trattamenti al mese per attacchi acuti e presentano ancora un’elevata invalidità correlata alla malattia. La scelta tra questi due farmaci deve tenere conto delle controidicazioni, minori per l’acido tranexamico e dell’efficacia, nettamente maggiore per il danazolo. La dose iniziale di acido tranexamico è 1 g per via orale (os): 2 compresse da 500 mg 3 volte al giorno nell’adulto e 15 mg/Kg nei bambini. Se si ottiene un risultato positivo, il dosaggio può essere ridotto in base alla risposta clinica. Il danazolo si inizia a 400/600 mg al giorno per os e quindi si riduce alla dose minima efficace che generalmente è tra 50 e 200 mg al giorno. Il danazolo va evitato durante l'accrescimento, in gravidanza e nell’allattamento. La terapia con danazolo può comportare effetti collaterali correlati a potenziale epatotossicità inclusa la possibilità di indurre epatomi e, in rarissimi casi, epatocarcinomi e, in particolare Pagina 3 di 9 nelle donne, alla residua attività ormonale. I pazienti in trattamento vanno quindi attentamente monitorati. Va presa in considerazione una profilassi con infusioni programmate del derivato plasmatico di C1-INH, in dose di 1.000 UI e.v. ogni 3-4 giorni, nei pazienti che utilizzano 4 o più trattamenti al mese per attacchi acuti e presentano ancora elevata invalidità correlata alla malattia. Il solo farmaco ad oggi approvato con questa specifica indicazione è il Cinryze®. -------------------------------------------------------------------------Profilassi a breve termine E’ indicata in caso di interventi che possono scatenare episodi di angioedema e quindi soprattutto in occasione di manovre sul cavo orale che comportano rischio di edema laringeo. Si effettua con la somministrazione di Berinert® 1.000 U entro le 6 ore precedenti l’intervento. Come alternativa, la profilassi a breve termine può essere attuata con danazolo alla dose di 600 mg/die da iniziare 6 giorni prima dell’intervento e da proseguire nei 3 giorni successivi. Cinryze® possiede l'indicazione alla somministrazione per la profilassi a breve termine: si somministrano 1000 U e.v. nelle 24 ore precedenti una procedura medica, odontoiatrica o chirurgica. Quale che sia la profilassi effettuata, i pazienti con AEE che si sottopongono a manovre sul cavo orofaringeo devono avere sempre a disposizione i farmaci di dimostrata efficacia per il trattamento dell’attacco. Terapia Dosaggio da utilizzare Criteri per iniziare la terapia Criteri per terminare la terapia TERAPIA DELL'ATTACCO ACUTO Derivato plasmatico di C1-INH umano (Berinert®) 20 UI/Kg e.v. Manifestazioni cutanee e/o addominali e/o laringee di angioedema. / C1-INH umano ricombinante (Ruconest®) Icatibant acetato (Firazyr®) 2100 UI e.v. 30 mg s.c. N.B. Utilizzabile in gravidanza, allattamento, età pediatrica. Manifestazioni cutanee e/o addominali e/o laringee di angioedema. N.B. Ripetere 2100 UI dopo 2 ore in assenza di risposta. Testare per IgE anti-epitelio di coniglio prima di iniziare l’uso. Manifestazioni cutanee e/o addominali e/o laringee di angioedema. N.B. Ripetere fino a due volte a distanza di almeno 6 ore in caso di mancata risposta o recidiva dei sintomi. Evitare in presenza di malattia coronarica attiva. Pagina 4 di 9 / / Terapia Dosaggio da utilizzare Derivato plasmatico di C1-INH umano (Cinryze®) 1000 U/die e.v. Criteri per iniziare la terapia Manifestazioni cutanee e/o addominali e/o laringee di angioedema. Criteri per terminare la terapia / N.B. una seconda dose può essere somministrata se il paziente non risponde entro 60 minuti. Farmaco da utilizzare in adulti e adolescenti; negli adolescenti la dose è la stessa. PROFILASSI A LUNGO TERMINE Acido tranexamico 1 g x 3/die. 15 mg/Kg nei bambini. Danazolo 200 mg/die Derivato plasmatico di C1-INH umano (Cinryze®) 1000 UI e.v. ogni 3-4 giorni. PROFILASSI A BREVE TERMINE Derivato plasmatico di C1-INH umano (Berinert®) Danazolo Derivato plasmatico di C1-INH umano (Cinryze®) 20 UI/Kg e.v. 600 mg/die per os 1000 U/die e.v. Nei pazienti che eseguono due o più trattamenti al mese per attacchi acuti e presentano un’elevata invalidità correlata alla malattia. Nei pazienti che eseguono due o più trattamenti al mese per attacchi acuti e presentano un’elevata invalidità correlata alla malattia. Nei pazienti intolleranti o insufficientemente protetti dai trattamenti orali, che necessitano da almeno 3 mesi di 4 o più trattamenti in acuto al mese. Insuccesso terapeutico nella prevenzione delle recidive, effetti collaterali. In un’unica somministrazione entro le 6 ore precedenti l’intervento. 6 giorni prima di intervento chirurgico che può determinare comparsa di manifestazioni di angioedema. 24 ore precedenti una procedura medica, odontoiatrica, chirurgica. / INTERVENTI CHIRURGICI Non applicabile. PIANO RIABILITATIVO Non applicabile. Pagina 5 di 9 Insuccesso terapeutico nella prevenzione delle recidive, effetti collaterali. Insuccesso terapeutico nella prevenzione delle recidive, effetti collaterali. 3 giorni dopo l'intervento. / Aspetti assistenziali Prevista invalidità civile (età adulta) NOTA Per gli aspetti comuni a tutte le malattie rare consulta il documento: ''Tutele sociali per i pazienti affetti da malattia rara''. Monitoraggio ELENCO DEGLI ESAMI/VISITE DA PROPORRE AL PAZIENTE DURANTE IL FOLLOW-UP CLINICO Esame/Procedura Sierologia per virus HBV, HCV e HIV. Esami ematochimici (emocromo, transaminasi, creatinina, colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL, trigliceridi, creatinfosfochinasi/CK, esame urine completo) ed ecografia epatica. Indicazioni Pazienti trattati con C1 inibitore derivato plasmatico. Pazienti in profilassi a lungo termine con danazolo (prima di iniziare il trattamento, dopo 6 mesi e quindi una volta all’anno). ELENCO DEGLI SPECIALISTI DA COINVOLGERE Visita specialistica Odontoiatra Ginecologo Indicazioni Interventi sul cavo orale. Terapia anticoncezionale, assistenza ostetrica. SVILUPPO DI DATASET MINIMO DI DATI Dati anamnestici e di base Caratteristiche dei sintomi. Età d'insorgenza dei sintomi. Familiarità. Fattori scatenanti. Dati legati al singolo controllo clinico Numero, gravità, localizzazione e durata degli attacchi. Terapie utilizzate in acuto e in profilassi. Effetti avversi di terapia in acuto e profilattica. Eventuale necessità di ricovero in ospedale o procedure in urgenza. Assenza dal lavoro/studio per malattia. INDICI DI OUTCOME Evitare la mortalità ed eliminare o ridurre il periodo d’invalidità correlato alla malattia, riducendo la durata e la gravità degli attacchi. Pagina 6 di 9 Bibliografia essenziale Longhurst H, Cicardi M. Hereditary angio-oedema. Lancet. 2012 Feb 4;379(9814):474-81. Cicardi M, Bork K, Caballero T, Craig T, Li HH, Longhurst H, et al. Evidence-based recommendations for the therapeutic management of angioedema owing to hereditary C1 inhibitor deficiency: consensus report of an International Working Group. Allergy. 2012 Feb;67(2):147-57. Bork K, Hardt J, Staubach-Renz P, Witzke G. Risk of laryngeal edema and facial swellings after tooth extraction in patients with hereditary angioedema with and without prophylaxis with C1 inhibitor concentrate: a retrospective study. Oral Surg Oral Med Oral Pathol Oral Radiol Endod. 2011 Jul;112(1):58-64. Zanichelli A, Vacchini R, Badini M, Penna V, Cicardi M. Standard care impact on angioedema because of hereditary C1 inhibitor deficiency: a 21-monthprospective study in a cohort of 103 patients. Allergy. 2011 Feb;66(2):192-6. Zuraw B, Cicardi M, Levy RJ, Nuijens JH, Relan A, Visscher S, et al. Recombinant human C1-inhibitor for the treatment of acute angioedema attacks in patients with hereditary angioedema. J Allergy Clin Immunol. 2010 Oct;126(4):821-827.e14. Cicardi M, Banerji A, Bracho F, Malbrán A, Rosenkranz B, Riedl M, et al. Icatibant, a new bradykinin-receptor antagonist,in hereditary angioedema. N Engl J Med. 2010 Aug 5;363(6):532-41. Zuraw BL, Busse PJ, White M, Jacobs J, Lumry W, Baker J, et al. Nanofiltered C1 inhibitor concentrate for treatment of hereditary angioedema. N Engl J Med. 2010 Aug 5;363(6):513-22. Frank MM. Complement disorders and hereditary angioedema. J Allergy Clin Immunol. 2010 Feb;125(2 Suppl 2):S262-71. Craig TJ, Levy RJ, Wasserman RL, Bewtra AK, Hurewitz D, Obtuowicz K, et al. Efficacy of human C1 esterase inhibitor concentrate comparedwith placebo in acute hereditary angioedema attacks. J Allergy Clin Immunol. 2009 Oct;124(4):801-8. Cugno M, Zanichelli A, Foieni F, Caccia S, Cicardi M. C1-inhibitor deficiency and angioedema: molecular mechanisms and clinical progress. Trends Mol Med. 2009 Feb;15(2):69-78. Pagina 7 di 9 Zuraw BL. Clinical practice. Hereditary angioedema. N Engl J Med. 2008 Sep 4;359(10):1027-36. Bork K, Meng G, Staubach P, Hardt J. Hereditary angioedema: new findings concerning symptoms, affected organs, and course. Am J Med. 2006 Mar;119(3):267-74. Davis AE 3rd. The pathophysiology of hereditary angioedema. Clin Immunol. 2005 Jan;114(1):3-9. Agostoni A, Aygören-Pürsün E, Binkley KE, Blanch A, Bork K, Bouillet L, et al. Hereditary and acquired angioedema: problems and progress: proceedings of the third C1 esterase inhibitor deficiency workshop and beyond. J Allergy Clin Immunol. 2004 Sep;114(3 Suppl):S51-131. Bork K, Ressel N. Sudden upper airway obstruction in patients with hereditary angioedema. Transfus Apher Sci. 2003 Dec;29(3):235-8. Nussberger J, Cugno M, Amstutz C, Cicardi M, Pellacani A, Agostoni A. Plasma bradykinin in angio-oedema. Lancet. 1998 Jun 6;351(9117):1693-7. Pagina 8 di 9 Il presente documento è stato prodotto nell'ambito del progetto: Sviluppi della rete regionale per le malattie rare in Lombardia - d.g.r. n.VII-9459 del 20/05/2009 Redazione a cura degli specialisti dei Presidi di Rete Contenuti aggiornati a Giugno 2012 Ulteriori revisioni: 07-2014 03-2015 Per l'elenco completo dei partecipanti al progetto consulta il documento ''Composizione del gruppo di lavoro'' Per ulteriori informazioni: Web: http://malattierare.marionegri.it - E-mail: [email protected] Telefono: 035-4535304 - Fax: 035-4535373 Riferimenti bibliografici I contenuti del presente documento possono essere utilizzati citando la fonte originale: Percorso Diagnostico, Terapeutico e Assistenziale (PDTA) relativo a: ANGIOEDEMA EREDITARIO - codice esenzione RC0190 A cura degli specialisti della Rete Regionale per le Malattie Rare - Lombardia Contenuti aggiornati a Giugno 2012 Ulteriori revisioni: 07-2014 03-2015 http://malattierare.marionegri.it/content/view/111/107 Stampato il: 17/11/2015 Rete regionale per la prevenzione, la sorveglianza, la diagnosi, la terapia delle malattie rare ai sensi del d.m. 18 maggio 2001, n. 279 Pagina 9 di 9