In treno senza biglietto, picchia quattro poliziotti
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In treno senza biglietto, picchia quattro poliziotti
EC1POM...............16.08.2009.............20:03:37...............FOTOC21 CRONACA e-mail: [email protected] - Fax 0522/511370 - Centralino 0522/501511 Il sindacato denuncia: «Colpa dei gravi problemi di sovraffollamento e carenza d’organico» Aggredito da un detenuto Agente di polizia penitenziaria medicato all’ospedale Ha messo le mani al collo all’agente di polizia penitenziaria, «colpevole» di avergli chiesto di attendere a una sua richiesta. E’ il grave episodio registrato la vigilia di Ferragosto in carcere a Reggio. L’agente, medicato al pronto soccorso, se la caverà con quattro giorni di prognosi. Ma dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria si solleva la protesta per le condizioni di lavoro. IL SAPPE «In carcere mancano 50 unità» «Attualmente, sono almeno 380 i detenuti richiusi nel carcere della Pulce: non dovrebbero essere, invece, più di 250». Bastano questi pochi numeri per descrivere la grave situazione di sovraffollamento che affligge il carcere di via Settembrini. Situazione peggiorata con l’estate. «I singoli reparti — prosegue Mario Tafuto del Sindacato autonomo polizia penitenziaria (Sappe) — dovrebbero ospitare non più di 25 persone: generalmente, invece, sono almeno 50. E in questo periodo sono tra i 75 e gli 80. Così, in una camera detentiva in cui dovrebbe vivere un solo detenuto normalmente ce ne sono due. Oggi, addirittura quattro. Siamo oltre i limiti del tollerabile. E’ una situazione che riguarda tutte le regioni, ma l’Emilia Romagna è quella in condizioni peggiori per rapporto tra numero di detenuti e carenza di organico di polizia». Sul fronte agenti, infatti, le cose non vanno meglio. «A Reggio, tra casa circondariale e Opg, la carenza è di 50 unità — prosegue il sindacalista — per assicurare che ai detenuti vengano garantiti i diritti previsti dal regolamento e dalla legge, gli agenti sono costretti a prestazioni straordinarie. E con i tagli in programma, non c’è nemmeno la sicurezza che queste ore di lavoro in più vengano pagate». Attualmente, a Reggio gli agenti della polizia penitenziaria sono 180, dividi tra mansioni istituzionali e amministrative. «E’ successo tutto per futili motivi. Non c’è nemmeno stata una discussione. Il detenuto ha formulato una richiesta al collega, il quale lo ha pregato di attendere e questo lo ha aggredito d’improvviso. Questa non è che la conseguenza della situazione esplosiva che avevamo preannunciato si sarebbe potuta verificare se non si fosse intervenuti in tempo». Così il vice segretario del Sappe, Mario Tafuto, commenta il grave episodio registrato alla Pulce nella giornata di venerdì. «Quello che è accaduto — spiega — è dovuto sicuramente alle condizioni di invivibilità del carcere, causato dal sovraffollamento e da una situazione grave di carenza d’organico. Situazione comune a molte carceri italiane e che merita di essere risolta. Oggi come oggi, a Reggio, i detenuti sono costretti a vivere anche in quat- Gli agenti di polizia penitenziaria soffronto la carenza di organico tro in appena quattro metri quadrati di cella. Troppo pochi. E con le temperature eccessive dell’estate, aumenta la loro suscettibilità. Basta poco per scatenare attacchi d’ira ingiustificati, come questo». Una situazione grave, che pone in una situazione difficile sia i detenuti sia gli agenti. «Con la carenza di organico che stiamo patendo, oggi di fatto accade che una sola unità di polizia, dunque un solo agente, gestisca un reparto popolato da 75/80 detenuti, per la maggioranza stranieri — fa notare il sindacalista — Cosa accadrebbe se decidessero di rivoltarsi? E’ per questa ragione che abbiamo chiesto all’amministrazione di dotarci di dispositivi anti-aggressione per la tutela del personale di polizia. Gli uomini del luogotenente Carmelo Catanese hanno così denunciato per rapina aggravata in concorso un 20enne di origine marocchina residente a Cadelbosco Sopra. L’episodio risale al 31 luglio scorso quando intorno alle 21.30 in viale Magenta all’altezza del numero 10, un Nello specifico, si tratterebbe di un telecomando attraverso il quale un agente, se in difficoltà, può allertare una squadra di soccorso. Una richiesta che, però, a tutt’oggi ancora non è stata esaudita». «Ci siamo già rivolti al prefetto e alle istituzioni locali perché questa situazione deve essere nota e bisogna che qualcuno intervenga — con- clude Tafuto — Già all’inizio dell’anno avevamo denunciato una situazione in peggioramento, sperando che si intervenisse. Invece, non è arrivato alcun segnale. Ora, valuteremo quali forme di protesta mettere in campo per garantire i diritti sia dei detenuti che degli agenti di polizia penitenziaria che, attualmente, si trovano a operare in condizioni inaccettabili». (el.pe) In treno senza biglietto, picchia quattro poliziotti Arrestato un 35enne straniero che aveva provocato il panico in stazione Gli agenti della Polfer sono stati aggrediti da un 35enne che non voleva pagare il biglietto A Bologna era salito su un treno con destinazione Milano, ma quando il controllore si è avvicinato per chiedergli il biglietto, lui in tutta risposta, ha detto che il tagliando non l’aveva con sé e non era nemmeno intenzionato a pagarlo. Protagonista un 35enne di origine kosovara che sabato mattina intorno alle dieci, dopo essere arrivato alla stazione di Reggio, è stato obbligato a scendere dal treno dagli agenti della Polfer, che erano stati allertati dal capotreno. Quando l’uomo è stato accompagnato all’interno degli Insieme a un complice rapinò un 18enne scovato e denunciato dai carabinieri Indagini chiuse per la rapina dello scorso 31 luglio in viale Magenta, quando un ragazzo di 18 anni venne aggredito con lo spray urticante e derubato di 170 euro. I militari hanno identificato e denunciato anche il complice dell’aggressore. In carcere un detenuto ha aggredito un agente giovane marocchino di 18 anni, dopo essere stato avvicinato da due connazionali, era stato aggredito prima con lo spray urticante e poi selvaggiamente picchiato e rapinato di 170 euro. Appena dopo aver subito la rapina, il 18enne aveva chiesto aiuto ai carabinieri che avevano inviato in viale Magenta due gazzelle. Dopo due giorni di indagini, i carabinieri avevano poi identificato uno dei due rapinatori, un 21enne marocchino residente a Cadelbosco Sopra, che era quin- uffici della polizia ferroviaria, ha prima tentato di fuggire, poi si è scagliato contro gli agenti. Immediata è partita la richiesta alla centrale operativa della questura per l’arrivo dei rinforzi. Una volante del commissariato San Lazzaro si è quindi precipitata in stazione, ma quando gli agenti hanno tentato di bloccare lo straniero, il 35enne ha reagito colpendo con un pugno un poliziotto al volto e aggredendo gli altri agenti che tentavano di calmarlo. Solo l’arrivo di un’altra pattuglia ha permesso alla polizia di bloccare definitiva- mente l’esagitato, che è stato accompagnato prima in questura e poi in carcere. In cella è così finito Barhyc Rifati, che questa mattina in tribunale dovrà difendersi in tribunale dall’accusa di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale. Accompagnati all’ospedale, i quattro agenti picchiati dallo straniero si sono fatti medicare. Il più grave di loro — quello colpito al volto da un pugno — è stato dimesso con una prognosi di 10 giorni per una piccola frattura al setto nasale. (m.m.) Paura per una motociclista caduta sulla pista di Veggia CASALGRANDE. Attimi di paura ieri poco prima delle 13 per una ragazza di 24 anni rimasta ferita dopo essere caduta dalla sua moto da cross mentre era impegnata in una sessione di allenamento sulla pista di Veggia. I carabinieri al pronto soccorso di stato denunciato. Sabato la chiusura del cerchio con la denuncia del secondo malvivente. (m.m.) Silvia Santagà, residente a Lecco, stava girando in sella alla sua moto, quando all’improvviso ha perso il controllo, andando a sbattere contro un palo installato all’esterno della pista da cross. Immediatamente è partita una richiesta di aiuto alla centrale operativa del 118 che ha inviato a Veggia sia un’ambulanza dell’Ema di Casalgrande sia l’elicottero del Soccorso Alpino alzatosi in volo da Pavullo. La giovane è stata subito medicata e accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova. La 24enne, le cui condizioni in un primo momento sembravano molto gravi, nel tardo pomeriggio è poi stata dimessa dall’ospedale con una prognosi di pochi giorni a causa delle contusioni riportare alle costole. (m.m.)