In treno senza biglietto, picchia quattro poliziotti

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In treno senza biglietto, picchia quattro poliziotti
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CRONACA
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Il sindacato denuncia: «Colpa dei gravi problemi di sovraffollamento e carenza d’organico»
Aggredito da un detenuto
Agente di polizia penitenziaria medicato all’ospedale
Ha messo le mani al collo all’agente di polizia penitenziaria, «colpevole» di avergli chiesto di attendere a una
sua richiesta. E’ il grave episodio registrato la vigilia di
Ferragosto in carcere a Reggio. L’agente, medicato al
pronto soccorso, se la caverà con quattro giorni di prognosi. Ma dal Sindacato autonomo polizia penitenziaria
si solleva la protesta per le condizioni di lavoro.
IL SAPPE
«In carcere
mancano
50 unità»
«Attualmente, sono almeno
380 i detenuti richiusi nel
carcere della Pulce: non
dovrebbero essere, invece, più
di 250». Bastano questi pochi
numeri per descrivere la grave
situazione di sovraffollamento
che affligge il carcere di via
Settembrini. Situazione
peggiorata con l’estate. «I
singoli reparti — prosegue
Mario Tafuto del Sindacato
autonomo polizia penitenziaria
(Sappe) — dovrebbero
ospitare non più di 25 persone:
generalmente, invece, sono
almeno 50. E in questo periodo
sono tra i 75 e gli 80. Così, in
una camera detentiva in cui
dovrebbe vivere un solo
detenuto normalmente ce ne
sono due. Oggi, addirittura
quattro. Siamo oltre i limiti del
tollerabile. E’ una situazione
che riguarda tutte le regioni,
ma l’Emilia Romagna è quella
in condizioni peggiori per
rapporto tra numero di
detenuti e carenza di organico
di polizia». Sul fronte agenti,
infatti, le cose non vanno
meglio. «A Reggio, tra casa
circondariale e Opg, la
carenza è di 50 unità —
prosegue il sindacalista — per
assicurare che ai detenuti
vengano garantiti i diritti
previsti dal regolamento e
dalla legge, gli agenti sono
costretti a prestazioni
straordinarie. E con i tagli in
programma, non c’è nemmeno
la sicurezza che queste ore di
lavoro in più vengano pagate».
Attualmente, a Reggio gli
agenti della polizia
penitenziaria sono 180, dividi
tra mansioni istituzionali e
amministrative.
«E’ successo tutto per futili motivi. Non c’è nemmeno
stata una discussione. Il detenuto ha formulato una richiesta al collega, il quale lo ha
pregato di attendere e questo
lo ha aggredito d’improvviso. Questa non è che la conseguenza della situazione esplosiva che avevamo preannunciato si sarebbe potuta verificare se non si fosse intervenuti in tempo».
Così il vice segretario del
Sappe, Mario Tafuto, commenta il grave episodio registrato alla Pulce nella giornata di venerdì.
«Quello che è accaduto —
spiega — è dovuto sicuramente alle condizioni di invivibilità del carcere, causato
dal sovraffollamento e da
una situazione grave di carenza d’organico. Situazione
comune a molte carceri italiane e che merita di essere
risolta. Oggi come oggi, a
Reggio, i detenuti sono costretti a vivere anche in quat-
Gli agenti di polizia penitenziaria soffronto la carenza di organico
tro in appena quattro metri
quadrati di cella. Troppo pochi. E con le temperature eccessive dell’estate, aumenta
la loro suscettibilità. Basta
poco per scatenare attacchi
d’ira ingiustificati, come questo».
Una situazione grave, che
pone in una situazione difficile sia i detenuti sia gli agenti.
«Con la carenza di organico
che stiamo patendo, oggi di
fatto accade che una sola
unità di polizia, dunque un
solo agente, gestisca un reparto popolato da 75/80 detenuti, per la maggioranza stranieri — fa notare il sindacalista — Cosa accadrebbe se decidessero di rivoltarsi? E’
per questa ragione che abbiamo chiesto all’amministrazione di dotarci di dispositivi
anti-aggressione per la tutela del personale di polizia.
Gli uomini del luogotenente Carmelo Catanese hanno
così denunciato per rapina
aggravata in concorso un
20enne di origine marocchina residente a Cadelbosco Sopra. L’episodio risale al 31 luglio scorso quando intorno
alle 21.30 in viale Magenta all’altezza del numero 10, un
Nello specifico, si tratterebbe di un telecomando attraverso il quale un agente, se
in difficoltà, può allertare
una squadra di soccorso.
Una richiesta che, però, a tutt’oggi ancora non è stata
esaudita».
«Ci siamo già rivolti al prefetto e alle istituzioni locali
perché questa situazione deve essere nota e bisogna che
qualcuno intervenga — con-
clude Tafuto — Già all’inizio
dell’anno avevamo denunciato una situazione in peggioramento, sperando che si intervenisse. Invece, non è arrivato alcun segnale. Ora, valuteremo quali forme di protesta
mettere in campo per garantire i diritti sia dei detenuti
che degli agenti di polizia penitenziaria che, attualmente,
si trovano a operare in condizioni inaccettabili». (el.pe)
In treno senza biglietto, picchia quattro poliziotti
Arrestato un 35enne straniero che aveva provocato il panico in stazione
Gli agenti della Polfer sono stati aggrediti
da un 35enne che non voleva pagare il biglietto
A Bologna era salito su un
treno con destinazione Milano, ma quando il controllore
si è avvicinato per chiedergli
il biglietto, lui in tutta risposta, ha detto che il tagliando
non l’aveva con sé e non era
nemmeno intenzionato a pagarlo. Protagonista un 35enne di origine kosovara che sabato mattina intorno alle dieci, dopo essere arrivato alla
stazione di Reggio, è stato obbligato a scendere dal treno
dagli agenti della Polfer, che
erano stati allertati dal capotreno.
Quando l’uomo è stato accompagnato all’interno degli
Insieme a un complice rapinò un 18enne
scovato e denunciato dai carabinieri
Indagini chiuse per la rapina dello scorso 31 luglio in viale Magenta, quando un
ragazzo di 18 anni venne aggredito con lo
spray urticante e derubato di 170 euro. I
militari hanno identificato e denunciato
anche il complice dell’aggressore.
In carcere un detenuto ha aggredito un agente
giovane marocchino di 18 anni, dopo essere stato avvicinato da due connazionali,
era stato aggredito prima
con lo spray urticante e poi
selvaggiamente picchiato e
rapinato di 170 euro. Appena
dopo aver subito la rapina, il
18enne aveva chiesto aiuto
ai carabinieri che avevano
inviato in viale Magenta due
gazzelle. Dopo due giorni di
indagini, i carabinieri avevano poi identificato uno dei
due rapinatori, un 21enne
marocchino residente a Cadelbosco Sopra, che era quin-
uffici della polizia ferroviaria, ha prima tentato di fuggire, poi si è scagliato contro
gli agenti. Immediata è partita la richiesta alla centrale
operativa della questura per
l’arrivo dei rinforzi. Una volante del commissariato San
Lazzaro si è quindi precipitata in stazione, ma quando gli
agenti hanno tentato di bloccare lo straniero, il 35enne
ha reagito colpendo con un
pugno un poliziotto al volto e
aggredendo gli altri agenti
che tentavano di calmarlo.
Solo l’arrivo di un’altra
pattuglia ha permesso alla
polizia di bloccare definitiva-
mente l’esagitato, che è stato
accompagnato prima in questura e poi in carcere.
In cella è così finito Barhyc Rifati, che questa mattina in tribunale dovrà difendersi in tribunale dall’accusa di lesioni e resistenza a
pubblico ufficiale.
Accompagnati all’ospedale, i quattro agenti picchiati
dallo straniero si sono fatti
medicare.
Il più grave di loro — quello colpito al volto da un pugno — è stato dimesso con
una prognosi di 10 giorni per
una piccola frattura al setto
nasale. (m.m.)
Paura per una motociclista
caduta sulla pista di Veggia
CASALGRANDE. Attimi di paura ieri poco prima delle 13 per una ragazza di 24 anni rimasta ferita dopo essere caduta dalla
sua moto da cross mentre era impegnata
in una sessione di allenamento sulla pista di Veggia.
I carabinieri al pronto soccorso
di stato denunciato. Sabato
la chiusura del cerchio con
la denuncia del secondo malvivente. (m.m.)
Silvia Santagà, residente a
Lecco, stava girando in sella
alla sua moto, quando all’improvviso ha perso il controllo, andando a sbattere contro un palo installato all’esterno della pista da cross.
Immediatamente è partita
una richiesta di aiuto alla
centrale operativa del 118
che ha inviato a Veggia sia
un’ambulanza dell’Ema di
Casalgrande sia l’elicottero
del Soccorso Alpino alzatosi
in volo da Pavullo.
La giovane è stata subito
medicata e accompagnata al
pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Nuova.
La 24enne, le cui condizioni in un primo momento sembravano molto gravi, nel tardo pomeriggio è poi stata dimessa dall’ospedale con una
prognosi di pochi giorni a
causa delle contusioni riportare alle costole. (m.m.)