solidarietà - Gruppo Accoglienza Bambini Bielorussia onlus

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solidarietà - Gruppo Accoglienza Bambini Bielorussia onlus
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BARI CITTÀ
Lunedì 23 Giugno 2008
SOLIDARIETÀ
Il progetto. Un’amicizia, e un sostegno,
che vanno avanti da oltre 10 anni. In prima
fila un’associazione di famiglie modugnesi
IL LEGAME CON L’EST EUROPA
Ieri è atterrato il primo gruppo di 340 ragazzi bielorussi. Oggi atteso un altro charter con 160 giovani
Tornano i bimbi di Chernobyl
Cure sanitarie, mare e il calore di una casa per le vittime del disastro nucleare
Francesco Bia, coordinatore
«Ci autofinanziamo
con concerti e eventi vari»
l Francesco Bia, 44 anni, operaio
metalmeccanico, è il presidente del
Gruppo accoglienza bambini Bielorussia.
Una vacanza per solidarietà?
«Entro luglio arriveranno, con la
mediazione della nostra associazione, oltre 500 bambini bielorussi per
trascorrere le vacanze: 462 in Puglia, gli altri saranno dirottati in
altre zone (Avellino, Potenza, Salerno, Ancona, Lamezia Terme). La nostra associazione ha seicento iscritti, è una onlus, otteniamo donazioni
da privati e ci autofinanziamo. Non
abbiamo finanziamenti pubblici. Il
Comune di Modugno ci aiuta mettendoci a disposizione dei pullman
per accompagnare i bambini al mare e per portarli a visitare le bellezze
della Puglia. In estate, con un accordo raggiunto con il Policlinico, li
portiamo all’Istituto di Pediatria infantile, per un controllo alla tiroide.
Ma per finanziare le iniziative, organizziamo ogni anno, a ottobre,
concerti e spettacoli con artisti bielorussi in costume. La nostra associazione cresce anche fuori dalla
Puglia. Del resto, è bello poterli aiutare e vedere che fanno amicizia con
i nostri figli, che si integrano bene,
imparano velocemente l’italiano».
C’è un risvolto relativo alle
adozioni?
«La nostra associazione non si
occupa di adozioni ma è inevitabile
che qualche famiglia pensi di adottare: è successo finora 192 volte.
Tanti bimbi bielorussi adottati.
Adesso il governo bielorusso ha ristretto le possibilità ma abbiamo
già avuto contatti con il ministero
per avere una mano a livello politico. I contatti con le ambasciate ci
sono stati. Certo, si tratta di pro[m. trigg.]
cedure lunghe».
L’arrivo ieri del charter con 340 ragazzi bielorussi [foto Luca Turi]
MANLIO TRIGGIANI
Francesco Bia,
operaio
metalmeccanico, è
il presidente del
Gruppo accoglienza
bambini bielorussi:
«Non ci occupiamo
di adozioni, ma
ormai 192 ragazzi
vivono nelle nostre
case» [foto Luca Turi]
.
l I bimbi di Chernobyl sono tornati. Ieri mattina,
all’aeroporto di Bari-Palese, sono arrivati 340 bambini, fra i 7 e i 17 anni, con due charter diretti da Minsk
(Bielorussia) a Bari. Accolti dall’associazione Gruppo
accoglienza bambini Bielorussia, onlus di Modugno
che si occupa di affidarli, fino al 28 agosto, a famiglie
pugliesi.
Il Comune di Modugno, che da anni collabora con
l’associazione, ha messo a disposizione dei pullman
per il trasporto dei piccoli nella sede di Modugno, in
via Peucetia 10 dove sono stati accolti dalle famiglie
con le quali trascorreranno questa estate. Un altro
charter trasportetà un secondo gruppo di 160 bambini
e arriverà a Bari-Palese oggi. Il 22 luglio l’ultimo
gruppo, una trentina, tutti grandicelli, fra i 15 e i 17
anni (per costoro non è ancora finito l’anno scolastico).
La Bielorussia dista da Chernobyl (che è in Ucraina) solo 12 chilometri e lì, il 26 aprile del 1986, si
verificò l’esplosione di un reattore della centrale nucleare e una reazione a catena di sostanze chimiche
fece sprigionare nell’aria nubi radioattive che si diffusero principalmente, a causa del vento, in Bielorussia. Molte furono le morti e le nascite di bambini
con malformazioni. Anche chi nacque in seguito,
senza malformazioni, fu sottoposto a cure e controlli.
Da allora alcune associazioni hanno inviato i bambini
bielorussi a trascorrere un periodo di vacanze in zone
La storica società alle prese anche con i problemi del rifacimento del porto vecchio
Il circolo Barion rilancia
Muciaccia rieletto presidente: «Dopo il restyling, attività potenziata»
l Sono stati appena rinnovati
gli organismi direttivi del Circolo
cannottieri Barion, uno dei sodalizi storici della città. Nicola
Muciaccia, già presidente nei
precedenti quattro anni, è stato
confermato alla carica di vertice
e quindi potrà proseguire l’azione intrapresa.
«Sono tante le priorità - dice
Muciaccia - alle quali puntare per
poter portare a compimento un
programma ed un percorso intrapresi già quattro anni fa. Ci
siamo impegnati e abbiamo impegnato notevoli risorse per realizzare un non più rinviabile restyling della sede del circolo. Si
tratta di opere estremamente importanti che ci hanno portato via
non pochi fondi e che ci hanno
visti operare al fine di superare
una serie di problematiche derivanti dalla vetustà della struttura che ospita il circolo da oltre
90 anni. Questa, che per ovvi motivi di natura logistica, era una
nostra priorità assoluta, non ci
ha permesso di esprimere al meglio tutte le potenzialità che una
società come il circolo Barion,
Il presidente del Circolo
Barion, Nicola
Muciaccia, appena
rieletto alla conduzione
dello storico sodalizio
barese
.
unica in tutta la Puglia per una
serie di caratteristiche, ha nelle
sue corde».
Ovvio ricordare che il circolo
Barion ha una lunga tradizione
di attività e di successi in campo
sportivo. «Ma oltre a quello che
abbiamo sempre fatto - spiega ancora Muciaccia - possiamo esprimere una miriade di attività sia
sotto il profilo culturale che ludico. Credo che proprio in questi
settori ci prodigheremo per por-
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tare avanti iniziative che ci vedranno impegnati nella prossima stagione. Non è un mistero
che abbiamo tutto l’interesse a
valorizzare quello che il circolo
Barion rappresenta per la città di
Bari. Ho ben in mente che non si
tratta di un compito molto facile,
ma noi siamo convinti che tutto
questo, nel tempo, sarà ripagato
con soddisfazione da tutti i soci
del Barion e non solo del Barion.
Oggi guardiamo con fiducia al
futuro e, ad esempio, speriamo
che il nuovo corso in merito alle
opere necessarie per il porto vecchio possa portarci ad essere un
po' più flessibili nelle decisioni».
Di seguito gli eletti del nuovo
consiglio. Consiglieri: Fabio Di
Cosmo, Michele Ladisa, Flavio
Campobasso, Giovanni Somma,
Cosimo Lacirignola, Alfredo Polito, Daniela D’Ambrosio, Lucio
Marengo, Domenico Benvenuto,
Filippo Patella, Paolo Sibilano,
Nicola De Gemmis. Revisori dei
conti: Luigi Carlucci, Fabio Caputo, Giuliano Aquaro, Rocco
Saltino, dario Domenico Poli.
Probiviri: Mariano Fiore, Domenico Annoscia, Giuseppe Pepe,
Luigi Biallo, Francesco Monaco.
salubri, soprattutto nel periodo estivo. Una vacanza
piacevole al mare contribuisce a far bene alla salute.
A Modugno scattò la solidarietà delle suore mantellate che accolsero i bambini bielorussi. Subito le
religiose furono aiutate dalle famiglie modugnesi finché, nel 1997, a Modugno, fu istituita questa associazione che si occupò di iniziative di solidarietà e
volontariato a favore dei bimbi bielorussi.
Da allora le iniziative si sono moltiplicate, per aiutare questi bambini, per garantire loro delle vacanze
al mare. In inverno, a causa del rigido freddo, i piccoli
usufruiscono dal ministero un periodo di ferie di un
mese (da metà dicembre a metà gennaio) e in quel
periodo tornano in Puglia per essere ospitati dalle
famiglie.
Michele Forenza, tesoriere, spiega: «I bambini si
trovano molto bene. Garantiamo una serie di iniziative per loro: li portiamo al mare e vogliamo che ci
sia un discorso di continuità fra famiglia e minore per
cui un bambino viene ospitato sempre dalla stessa
famiglia. Si stabilisce così anche un rapporto affettivo. La nostra associazione non si occupa di adozioni
- sottolinea Forenza - ma finora ci sono state 192
adozioni. Io stesso, otto anni fa, ho adottato una bambina bielorussa, che ora ha 20 anni, si è diplomata, si
trova molto bene, si è inserita bene. Ci sono bambini
che davvero provengono da situazioni familiari disastrate e addirittura una volta adottati preferiscono
dimenticare anche la lingua di provenienza. Molti
hanno vissuto un’infanzia non proprio facile».
DALLA PRIMA
Così i baresi verranno «sottosposti» ad un
questionario che l'Unicri ha già realizzato in
altri Paesi del mondo, per le indagini di
vittimizzazione e per capire quanti reati non
vengono denunciati; in pratica per conoscere il livello reale di criminalità nella città
di Bari.
Sicuramente una iniziativa lodevole che
fa onore e che soprattutto impegna il Comune di Bari, credo anche economicamente,
in relazione alla forte richiesta di "sicurezza" da parte dei cittadini.
Orbene mi chiedo: l'intervento dell'Onu in
tale attività di ricerca e di studio mi sembra
un po' eccessivo. Non bastava guardarsi dentro per far emergere ciò che da anni si svolge
nelle stessa città di Bari ?
Mi spiego meglio: nell’attuale società complessa si stanno attuando nuovi interventi
che mirano al miglioramento della qualità
nella sicurezza urbana, tali interventi si tramutano in politiche della sicurezza, manager della sicurezza, contratti di sicurezza,
politica della città, polizia di prossimità, piani di prevenzione, tutti termini che hanno
ormai preso piede in parecchi stati d’Europa
e che cominciano ad essere una realtà anche
in Italia. L’avvento di una simile terminologia, che già di per sé descrive una realtà
nuova e in movimento, è plausibile grazie al
fatto che sulla scena della lotta alla malavita,
che non è più solo malavita classicamente
intesa, si affollano ormai tanti protagonisti,
strani «attori» che solo pochi anni fa non si
ponevano neppure l’idea di avere qualcosa a
che fare con l’azione della o delle polizie,
Sindaci, Comuni, quartieri, organizzazioni
non governative, volontariato, autorità scolastiche, comitati di cittadini; tutti potenzialmente rivestiti di un ruolo nei progetti
per dare sicurezza, parola magica che è diventata la nuova frontiera della vivibilità
nelle città europee. Questo perché oggi si sta
diffondendo l’idea, esposta dall’inglese David Garland (1996), uno dei più prestigiosi
sociologi mondiali, che il problema non sia
la lotta alla criminalità come una missione
dei buoni che devono sconfiggere i cattivi,
ma come una gestione del disordine quale
routine quotidiana che non si elimina, ma si
rende il più possibile controllato per difendere e rendere accettabile la convivenza.
Numerosi neo-laureati, ricercatori e professionisti di diversa estrazione che vivono
quotidianamente in Bari e magari senza
nessun contributo economico, hanno già
eseguito tali studi.
Il tema della sicurezza riguarda diversi
settori ed ambiti di competenza. Ad esempio
se vogliamo abbinare la parola «sicurezza»
con quella di «Verde Urbano», esce fuori che
nell'Ordine dei dottori Agronomi e forestali
della provincia di Bari, esiste una commissione Vegetazione urbana specializzata nel
Verde Urbano, che ha effettuato uno studio
sulla sicurezza nelle aree verdi di Bari, individuando primi interventi per la sicurezza
urbana nei parchi e nei giardini pubblici.
Pertanto lavoriamo tutti insieme per la
sicuezza di tutti, senza sperperare denaro
pubblico.
Roberto Antonacci
* componente della Commissione vegetazione urbana
Bari - autore dello studio sulla Gestione della sicurezza e dell’ordine pubblico nel verde urbano di Bari.