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G
CR
FEBBRAIO 2006
ruppo
ulturale
icreativo
T
re anni fa siamo partiti in sordina, perplessi e timorosi: non
avevamo un centesimo di euro
ma eravamo pieni di entusiasmo nel
voler far rinascere questo nostro vecchio Gruppo che, lentamente, negli
anni si era auto-ibernato.
Una ventina di temerari si sono tassati e hanno nominato, pro tempore,
un Direttivo che li rappresentasse. I
successivi “passi” presso l’Amministrazione dell’A.O. per il riconoscimento operativo, hanno portato i primi positivi riscontri e possibilità…
economiche.
I risultati delle iniziative intraprese
sono andati al di là di ogni più rosea
previsione (una per tutte la realizzazione del bar): i “venti” sono diventati ben 750 e la gestione economica
oltremodo solida.
A questo punto è giunto il momento
di votare per eleggere un Direttivo
che abbia il più ampio mandato dai
suoi numerosi associati.
Al solo fine di portare conoscenza e
chiarezza sulle responsabilità di chi
intende candidarsi, ricordiamo che il
nostro Gruppo è di natura associativa, a carattere volontario e senza finalità di lucro, costituito allo scopo
di favorire l’aggregazione e la convivialità delle persone intorno a temi e attività di
comune interesse e
si caratterizza nel
rispetto delle
idee politiche,
sindacali, religiose e culturali di ogni
associato.
Sono incompatibili con le
finalità
del
Gruppo iniziative, attività o manifestazioni che perseguano scopi di propaganda
politica e/o sindacale.
In quanto associazione il nostro
G.C.R. è soggetto, in via generale, al
Si vo
ta!
Ospedale
Civile
di Vigevano
Supplemento al n. 2 - febbraio 2006 di Lomellina in Comune
dettato del Codice civile e alla disciplina civilistica, fiscale e amministrativa che regola le stesse associazioni.
Il nostro G.C.R. è un’associazione
non riconosciuta (priva di personalità giuridica); è, quindi, soggetta a
una autonomia patrimoniale imperfetta: i creditori possono far valere,
infatti, le loro pretese, oltre che sul
fondo associativo (il patrimonio dell’associazione), anche sui patrimoni
personali di coloro che hanno agito
in nome e per conto del Gruppo
(Presidente, Direttivo, soci eventualmente dotati di procura ad agire in
nome e per conto del Gruppo).
La responsabilità del G.C.R. e di chi
ha agito in nome e per conto di esso
perdura anche dopo lo scioglimento
dell’associazione o dopo la cessazione delle cariche dirigenziali.
Nel frattempo è stata formata la
COMMISSIONE ELETTORALE presso la quale dovranno pervenire le
candidature.
La Commissione Elettorale è composta da: Liliana Antona, Franca Cotza, M. Grazia Di Natale, Rosy Fabbro, Marco Marabese, Cinzia Tenaccioli.
All’interno
Mercatini di Natale
in Alsazia
Tu chiamale se vuoi…
emozioni
Il presepe più bello
Habemus bar
Entrate – Uscite
anno 2005
Nascere a Vigevano
Ciò che noi sentiamo
La talpa
Convenzioni news
Ridiamoci addosso
La Commissione
Elettorale si
riunirà
quanto prima per comunicare
le
modalità relative
al voto.
Cordialmente.
Il Direttivo G.C.R.
G
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A spasso per il mondo
MERCATINI DI NATALE
IN ALSAZIA
?
Colmar,
Strasburgo e
dintorni:
una gita
da fiaba
L
e notizie si erano rapidamente diffuse, sia tramite i resoconti apparsi sul
giornalino del G.C.R. che di bocca
in bocca tra i colleghi di Ospedale e
ASL: la prima gita in terra straniera, organizzata con meta a Barcellona, era stata
un successo… e ce l’eravamo persa!
Ora un’altra possibilità si presentava:
Strasburgo e dintorni, nel cuore dell’Alsazia, durante il ponte dell’Immacolata
in concomitanza con i mercatini di Natale locali. Confortate da una quota di partecipazione assolutamente accessibile a
ogni portafogli, abbiamo decretato che
questa volta non saremmo potute mancare. Pronte? Via.
Debitamente attrezzate di indumenti invernali per affrontare il clima non certo
mediterraneo ci siamo presentate di
buon ora (5.30 a.m.) al ritrovo del pull-
man. Dopo una rapida sosta ad Abbiategrasso per caricare un altro gruppo di
partecipanti che si era aggregato (le voci
evidentemente avevano varcato i ristretti
confini provinciali), il viaggio ha avuto
inizio. Assistite dalle continue premure
delle nostre due accompagnatrici, Rita e
Luana, e sostenute da una ricca colazione (caffè, succhi di frutta, brioches) in
men che non si dica (sei ore circa) eccoci
posare il piede a Colmar, prima tappa
prevista, splendida e antichissima città
d’arte alsaziana.
Il richiamo dei monumenti era forte ma
più forte ancora abbiamo sentito il richiamo dello stomaco. Tutto previsto: nello
stesso edificio della stazione — monumento d’epoca — ci attendeva un raffinato ristorante, anch’esso d’epoca, con prenotazione a nostro nome (tutto compreso
nella quota ovviamente). Al termine del
pranzo, rifocillati a dovere, abbiamo intrapreso la visita alla città in compagnia
di Valerié, la nostra guida turistica, che
nel frattempo ci aveva raggiunto.
Cittadina assolutamente pregevole dal
punto di vista architettonico, Colmar era
in quei giorni un paese da fiaba. L’intero
centro storico aveva la veste del Natale e
ne incarnava lo spirito: strade intere addobbate con ghirlande, festoni, luminarie, decine di orsetti di peluche aggrappati ovunque, abeti spruzzati di vernice
bianca sullo sfondo costituito dalle splendide case di vari colori pastello in stile alsaziano. Ma il momento magico è arrivato all’imbrunire quando questo paesaggio
si è illuminato di mille luci di tutti i colori: un’emozione unica, ci sembrava veramente di vivere in una favola.
La stanchezza (e il freddo) però comin-
A spasso per il mondo
ciavano a farsi sentire e con perfetta scelta di tempo ecco il nostro pullman pronto
a portarci in albergo; ma le emozioni non
erano finite. L’albergo si trovava infatti a
un’ora di strada, a 800 metri circa s.l.m.
immerso nella foresta dei Vosgi: un grand
hotel in stile primo Novecento, ma completamente ristrutturato e con camere dotate di ogni comfort (tv, frigobar, letti con
soffici piumoni, doppio bagno!). Doccia
calda, cena servita al tavolo e poi a nanna: all’indomani ci aspettava Strasburgo.
La nuova giornata cominciava con un’abbondante colazione di tipo internazionale
e poi, con un’altra ora di pullman, eccoci
a Strasburgo con a disposizione un nuovo
accompagnatore, giunto appositamente
da Parigi ma napoletano di nascita. La
mattina trascorreva nel centro storico della città con visita ai principali monumenti, in particolare alla splendida cattedrale
in pietra rossa e alle caratteristiche case
del centro storico tra cui la Maison Kammerzell e il quartiere della piccola Francia con le sue tipiche case a graticcio affacciate sui canali.
Pranzo in ristorante e pomeriggio libero a
zonzo per i caratteristici mercatini, costituiti non da semplici bancarelle, come da
noi, ma da tante casette di legno al cui interno gli espositori trovavano riparo dal
freddo. Poi, a sera, di nuovo in albergo dove ci attendeva una cena tipica alsaziana.
Eravamo ormai all’ultimo giorno. C’era
solo il tempo per una visita ai mercatini
di Riquewihr, piccolo villaggio alsaziano
ricco di antiche e colorate case, il pranzo, ed era già ora di tornare.
Rientro a Vigevano alle ore 22, come previsto. Stanche ma soddisfatte.
Soddisfatte per la scelta delle mete (perfette per il periodo natalizio), per il viaggio confortevole, per la sistemazione e il
servizio in albergo, per le accompagnatrici e le guide turistiche professionali e premurose, per la scansione temporale del
programma (denso ma non massacrante)
e per il rapporto qualità/prezzo (veramente ottimo).
Aspettiamo con ansia il prossimo appuntamento.
M. Guerci — L. Zaltieri
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Raccontare e raccontarci
Tu chiamale
se vuoi… emozioni
“
All’interno di questo
nostro giornale, abbiamo
voluto riservare uno
spazio dove tutti noi
possiamo raccontare e
raccontarci, esprimere
sensazioni, narrare fiabe
o imbastire una poesia,
insomma cimentarci
nell’arte dell’espressione
scritta, così, senza
alcuna paura
di giudizi e critiche,
ma solo per il gusto
di dirlo
con parole nostre…
“
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In Crescendo
Sotto Zero
Nel momento preciso in cui le acque sabbiose della tranquillità amarono i verginei
flutti della pace in un bacio di profonda
maestosità, diverse persone sedute in riunione erano a pochi passi dal tracciare un
solco indelebile sulla terra del futuro.
Oltre il colonnato, le mura, la porta e le
enormi finestre celesti, un grosso tavolo
centrale e sedie regali ai suoi legnosi confini e poi al di là di una vasta aula gremita di teste oziose, sopra innumerevoli rumori, la voce di un uomo si udii improvvisa:
« È importante, signori e signore presenti,
che al termine di questo incontro si sia
raggiunto un preciso e stabile accordo tra
le parti che non richieda rettifiche nel
tempo e non crei equivoci di sorta ».
« Tutti all’unisono devono essere in grado, senza contestazioni, di mettersi al mio
servizio, ovviamente in forma di collaborazione, per ottenere il risultato a cui
ognuno di noi anela nella più cupa
profondità, » continuò Freddo, un noto
nobiluomo di natura portato al comando
Nella stanza, quelle parole rimbalzarono
contro bocche stregate da ampi calici ricolmi di un liquido trasparente come acqua ma devastante come fuoco, per poi
essere respinte verso bicchieri vuoti, tra
mani pigre, dove i postumi del ghiaccio si
distraevano ciondolando e rotolando, con
schiocchi sonori, all’interno della vitrea
prigione. Oltre a questo, continui sbuffi di
fumo, esalati come ultimi annoiati pensieri, ne intossicarono il tragitto lasciandole,
smarrite ed esanime, infrangersi contro le
sorde pareti.
Un momento di pausa e dopo ancora, imperterrito, aggiunse:
« Ho taciuto fino a ora, raccolto in un an-
golo, sperando che Saggezza e Giudizio
facessero il loro ingresso nella sala per aiutarci a risolvere il nostro problema: così
non è successo. Allora, compagni, mi vedo in dovere di prendere in mano le redini della discussione e di guidarla versa una
rapida conclusione ».
Dalla porta aperta della stanza, come un
sbieco fendente, il sole fece un irrisorio
capolino giusto appena per sbirciare il
progredire dell’assemblea.
Fu verso di esso che Freddo, con il braccio
fisso, teso allo spasmo, in modo da teatralizzare il gesto, puntò lo scheletrico dito
severo.
Quando gli occhi dei presenti si fermarono immobili sull’obiettivo indicato, disse
imperioso:
« Contro quell’inarrestabile flusso di calore, le nostre energie, come sinergie, si devono fondere per insieme contrastare il
sempiterno regno del signore stellare ».
L’attenzione tornò rivolta a lui.
Il silenzio, che sulle prime aveva invano
faticato ad affiorare dai rumori confusi della massa, iniziò lentamente a farsi strada
tra le lievi curve delle onde sonore fino a
diventare predominante.
Nessuna regola aveva, fino ad allora, guidato il comportamento dei presenti; ognuno, con il proprio modo di fare, sfasciava
e ricongiungeva la sincronia delle azioni.
Solo durante le ultime frasi del discorso
una omogenea coordinazione emotiva
parve trasformare quella caotica masnada
d’inetti in un spettacolo mirabilmente orchestrato: si iniziarono a percepire accordi accuratamente pizzicati suoi nervi tesi e
fiati diligentemente trattenuti e rilasciati,
diretti all’unisono da un imperturbabile
maestro che, con gesti sonori, ordinava le
note e le sequenze ritmiche.
All’apice della concentrazione globale, alzando entrambe le braccia, come a voler
Raccontare e raccontarci
mimare un grande universale abbraccio,
Freddo eseguì l’ultimo movimento della
sinfonia:
« Noi, l’egida eretta in difesa dei diritti d’esistenza, innalzeremo alta la voce corale
verso il sole fino a far tacere il suo trillo
opprimente! Noi tutti, fratelli e sorelle,
amici e alleati, non saremo più un ciclo di
inaspettati, irregolari, imprevedibili eventi,
ma sorgeremo, nel contesto dell’eternità, a
nuova stagione! ».
Muta quiete nel momento in cui ci si sarebbe aspettato un fragoroso applauso.
« L’unica cosa che ci serve è una data precisa in cui dare inizio alla nostra comune
rivolta, » aggiunse impassibile riaccomodandosi sul proprio scranno.
Mastro Vento, primo a intuire la necessità
di un gesto d’approvazione, diede il via a
una serie rumorosa di fischi dai suoni magistralmente modulati. A quel punto anche
altri capirono e iniziarono a battere le mani. Le ultime furono le sorelle Nuvole che,
con il consueto comportamento da pecore, applaudirono solo per spirito di emulazione e attardarono la fine d’applauso nel
tentativo di dimostrare la superiore intelligenza di chi ha compreso a fondo l’importanza del discorso.
Cadde di nuovo un attonito silenzio seguito da un demente imbarazzo.
Fortunatamente la situazione fu risolta dal
pronto spirito di una donna dai capelli grigi e l’opale pelle, sempre avvolta da un
alone di mistero, a volte imperscrutabile a
volte leggiadra, animo fugace o ossessiva
presenza, melanconica o superficiale, che
disse:
« Non ho intenzione di oscurare il discorso, né le importanti parole di nessuno, ma
tutti sappiamo, senza necessità di ripeterlo, qual sia il punto della situazione. Lo
possiamo ripetere con parole diverse, in
lingue diverse ma il problema rimane e la
soluzione continua a non essere attuata.
Domanda più essenziale quindi è, secondo me, capire come poter scegliere una
data precisa, un momento esatto che ci
trovi d’accordo, per mettere in scena questo radicale mutamento ».
Su tutti si dipinse la considerazione che
Nebbia, questo era il suo nome, seppur
fosse parente stretta delle Nuvole, non
condividesse con loro la fanciullesca anima vacua: un vincolo di sangue e nulla
più.
Freddo fu l’unico ad apparire indifferente
alla domanda. Senza drammi si alzò nuovamente e con distaccato cipiglio rispose:
« Lasceremo che sia il veggente Caso a
scegliere al posto nostro! ».
« È uso comune lasciare a terzi la responsabilità di risolvere problemi vitali in modo da potersi rivalere, se in errore, su di
lui senza però perdere la possibilità, nel
successo, di prendersi il merito, » precisò con timore il consigliere Ghiaccio, scivolando nella solita puntigliosità burocratica, riflesso di una mentalità statica.
I volti di molti presenti parvero liberati da
un peso. Mastro Vento tirò un sospiro di
sollievo rilassando le volatili membra. Le
sorelle Nuvole rimasero in silenzioso coro, con la bocca mezza aperta di chi vuol
commentare e mezza chiusa di chi preferisce evitare.
« Se nessuno contesta tale scelta, sia mandato un messaggero a chiamare il veggente Caso! »
Caso era, però, una persona dal carattere
decisamente lunatico, assolutamente al di
fuori delle regole, sordo alle influenze
esterne, cieco alle altrui richieste: questo
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Raccontare e raccontarci
rendeva assai difficile anticiparne, senza ombra di dubbio, le mosse o identificare il
momento esatto in cui si sarebbe presentato al cospetto
del comitato.
Approfittando dell’incertezza, in modo da alleggerire
l’attesa, la comitiva decise
allora di chiamare a raccolta
anche l’elegante Danza che,
senza farsi pregare, fece il
suo ingresso, con acciglianti
movenze e pose succinte,
nella stanza fluttuando sulle
note di una musica interiore
dando vita a una coreografia
indimenticabile.
Imprevedibile, così come bisognava aspettarselo, il momento ludico fu troncato
dall’avvento improvviso del veggente Caso, creando grande scompiglio generale.
Mastro Vento, carezzevole amante ma furente se indispettito, non apprezzò l’interruzione del seducente spettacolo. Un turbinio di emozioni iniziarono a mescolarsi
nel suo corpo, la pressione gli salì nelle
vene fino a scoppiare, s’agitò e fu impossibile acquietarlo.
Le Nuvole, dalle tenere forme, cercarono
di rappacificare il suo cuore ma, essendo
le prime a tentare, furono quelle su cui,
con più violenza, si accanì la sua ira.
L’insuccesso e le ingiurie fecero sì che l’energia negativa contagiò anche loro innervosendole a dismisura. Nere di rabbia,
scure in volto, tra fulmini di guerra saettanti dagli occhi e gelido sudore sgorgante copioso dalla pelle, iniziarono a inveire con voce tonante contro chi le aveva
offese e chi non le aveva difese.
Gli effetti del fenomeno si espansero anche a Ghiaccio che, spaventato, si immobilizzò a tal punto da parer morto, chiuso
in uno stato d’ibernazione depressiva che
si trasmise ai più deboli del gruppo.
Nebbia si fece grossa della sua esperienza per cercare di portare tutti a ritrovata
ragione ma ebbe solo l’effetto di complicare maggiormente, con le sue astruse affermazioni, la tragica situazione.
Più intelligente fu Danza, donna dallo
spiccato senso estetico, che, capendo di
non poter placare gli animi, cercò almeno
di far urlare e muovere tutti a tempo secondo una silenziosa melodia comune.
Ebbe quindi inizio uno sfrenato ballo nella
sala: un caos ordinato senza precedenti.
Freddo, che nel frattempo aveva tenuto
tutto sott’occhio, salì rapido sul tavolo e
urlò con tutto il fiato che aveva in corpo:
« BASTA!!! », poi rivolto al veggente comandò:
« Dimmi, ordunque, qual è la data esatta
così che tutto questo putiferio giunga alla
fine! PARLA!! Quando è il momento giusto? ».
Caso, senza fretta, guardò tutti i presenti
poi, disinvolto, prese da una sedia un pesante cappotto e lo indossò, prese dalla tasca sinistra due guanti di lana grezza e se
li infilò, prese dalla tasca destra una lunga
sciarpa nera e se l’avvitò al collo.
Alla fine della vestizione, fissò Freddo negli occhi impenetrabili, si girò verso la
porta spalancata, si avvicinò a essa e poco
prima di uscire disse:
« Proprio adesso! ».
Le mura, la porta, il colonnato, le enormi
finestre celesti, un grosso tavolo, sedie regali, una vasta aula e tutto attorno l’inverno.
Guido Cargnoni
Musa
Sogno di primavera
flessuosa ciocca
come danzando
il collo candido
carezzi.
Intorno
altre grazie
si rispecchiano
ma tu, perfetta,
trascendi
la bellezza.
Gaetano Trapani
Concorso
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il presepe più bello
L’
iniziativa a partecipare al “concorso” del presepe più bello ha
creato, nel nostro Servizio di
Pronto Soccorso, un clima simpatico di
coinvolgimento nel “mettercela tutta a far
bene” anche in quest’occasione.
È quindi partita la ricerca di un’ideazione
che potesse essere materialmente realizzata in breve tempo, con poche risorse
economiche, originale e che
avesse un minimo aspetto di
sacralità.
Pronti… via!!!!
Il nostro presepe doveva nascere da cose povere come
povero era Colui che è nato
più di duemila anni fa.
Quindi, cosa di più povero
e semplice che della farina
e della pasta?
Bene: studio dei vari formati di pasta per mettere
insieme statuine, casette,
capanna, alberi, animali
(bue, asinello, pecore, capre), ricerca presso vari
supermercati dei formati di pasta (tagliatelle per le fronde degli alberi di palma,
tortiglioni per il corpo delle statuine, pastina tipo farfalline, farfalle, conchiglie e
conchigliette, semini, spaghetti per accessori e/o piccoli dettagli, massima attenzione sia alle proporzioni sia alle fattezze!!!), e poi molta manualità e pazienza per incollare il tutto; creazione del
paesaggio con semolino e quadrotti di
pasta tipo tempestina ed ecco che il nostro presepe ha preso vita.
Grazie anche agli amici elettricisti per
aver reso, con un tocco magico, più “lucente” la nostra rappresentazione.
Infine… la sorpresa e la gioia che il nostro lavoro è stato apprezzato!
Questo momento di gioia sono convinta
che rimarrà nei nostri ricordi.
Il lauto premio, in modo corale, è stato
così devoluto: 100 euro a don Osvaldo
perché possa ricordare i nostri colleghi
che ci hanno lasciato e 300 euro alla Fucina.
Grazie ancora.
Cristina Cabiati
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G
CR
Inaugurazione
Habemus bar
?
Il giorno 19
del mese
di dicembre 2005
è stato inaugurato
il nuovo bar
dell’Ospedale Civile
di Vigevano.
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Alessandro Beltramelli,
responsabile della Direzione
Tecnica Aziendale,
taglia il nastro
con il presidente del G.C.R.
Luigi Pirro.
P
resso l’Aula Consiliare si è tenuto un
incontro in cui il presidente del
G.C.R., Luigi Pirro, ha illustrato la
travagliata storia di questo sospirato “Punto di ristoro” e ha, nel frattempo, ringraziato tutte le persone che hanno in qualsiasi modo voluto e concretizzato la sua
nascita. Note positive e incoraggiamenti
sono giunti dal responsabile della Direzione Tecnica Aziendale, sig. Alessandro Beltramelli, che ha tra l’altro espletato, insieme con il presidente, il rituale del “taglio
del nastro”, dando ufficialmente vita alla
nuova attività tra l’allegria della folla gremita davanti a un ricchissimo buffet di
prelibatezze dolci e salate e ogni tipo di
bevanda.
Soddisfazione generale dei presenti e del
gestore stesso, sig. Alessandro Vismara,
che ha ricevuto valanghe di meritati complimenti per il raffinato arredamento e la
scelta dei colori del locale che, dobbiamo dirlo, creano indubbiamente un’atmosfera davvero particolare e inusuale
per un nosocomio.
Noi del “Gruppo” ci auguriamo che que-
Inaugurazione
G
CR
sto attesissimo bar abbia a elargire ai suoi gestori tutte le soddisfazioni che si meritano; ci
auguriamo pure che i suoi frequentatori ne traggano attimi
di piacevole relax in modo da
trasformare la loro pausa in un
momento di pura evasione, e,
ancora una volta, non ci stanchiamo di ringraziare coloro
che hanno contribuito ad abbattere i piccoli grandi ostacoli che si sono frapposti
lungo il percorso e, parafrasando le parole di una famosa canzone, non ci resta
che concludere dicendo: «
Ah che bell’ ‘o cafè, pure in
Ospedale ‘o sanno fa… ».
Rosy Fabbro
PER COMUNICARE CON IL G.C.R.
E-MAIL: [email protected] - [email protected]
0381 333 283 (OBITORIO); 0381 333 722 SEGRETERIA TELEFONICA G.C.R.
0381 333 650 (UFF. TECNICO) – ROSY FABBRO – 0381 333 999 (FAX UFF. TECNICO)
CELL. 333 23 32 891 – LUIGI PIRRO
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CR
Bilancio
Gruppo Culturale Ricreativo
Ospedale di Vigevano
ENTRATE - USCITE ANNO 2005
ENTRATE
La differenza in positivo (€ 3.697,72) tra
RESTO e C/C al 31/12/05 (€ 47.132,20)
è determinato da incassi di liquidità
che hanno permesso pagamenti di varie
spese senza ricorrere a prelievi sul
conto corrente.
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CRulturale
icreativo
Supplemento a Lomellina in Comune
anno 8 n. 2 - febbraio 2006
Iscrizione presso il Tribunale
di Vigevano n° 299 del 5/6/1999
Direzione, copyright
Clematis
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Redazione ed editing
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Direttore responsabile
Umberto De Agostino
Redazione
Luigi Pirro, Rosy Fabbro,
Marisa Schiorlin, Barbara Daprà,
Tiziana Piana, Martino Vaona,
Massimo Faccini, Guido Cargnoni,
Gaetano Trapani, Franco Fava
Ospedale Civile Vigevano
corso Milano n. 19 - tel. 0381 333 1
e-mail: [email protected]
Grafica
Simona Villa
Stampa
Romagna Grafica, Cusano Milanino (MI)
Copyright
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10
Testi, fotografie e disegni inviati saranno restituiti
solo su esplicita richiesta dell’autore
RESIDUO CASSA al 1/01/05
20/01/05 tratt. Soci mese dic. 2004
c/c 31.01.05
2/02/05 versamento
2/02/05 vending gen-feb-mar 2005
15/02/05 AUTOMATICA lug.-ago.-set. 2004
17/02/05 tratt. Soci mese gen. 2005
23/02/05 versamento
c/c 28.02.05
14/03/05 tratt. Soci mese di feb. 2005
c/c 31.03.05
7/04/05 vending apr.-mag.-giu. 2005
7/04/05 vending contributo cena sociale
18/04/05 tratt. Soci mese di mar. 2005
20/04/05 ditta Lazzè per pubblicità
39.351,95
429,00
600,00
21.774,90
15.493,72
496,00
500,00
514,00
21.774,90
2.400,00
525,00
120,00
03/05/05 ditta Rimola per pubblicità
16/05/05 tratt. Soci mese di apr. 2005
26/05/05 ditta Infissi per pubblicità
c/c 31.05.05
7/06/05 ditta Bovolenta per pubblicità
14/06/05 tratt. Soci mese di maggio
120,00
555,00
15/07/05 tratt. Soci mese di giugno 2005
559,00
01/08/05
08/08/05
11/08/05
12/08/05
16/08/05
vending lug-ago-set.
caparra per n. 42 gitanti Barcellona
caparra per n. 4 gitanti Barcellona
fatt. fondiaria-SAI
tratt. Soci mese di luglio 2005
15/09/05 tratt. Soci mese di agosto
16/09/05 vers. per n. 47 gitanti a Barcellona
27/09/05 vending ott.-nov.-dic.
11/10/05 resto gita a Barcellona
14/10/05 tratt. Soci mese di settembre
17/10/05 rimborso errato pagamento
120,00
566,00
120,00
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400,00
120,00
560,00
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9.910,00
21.774,90
600,00
566,00
190,80
11/11/05 vers. Acconto per Pinzolo
14/11/05 tratt. Soci mese di ottobre
2.150,00
577,00
5/12/05 vers. Colmar + liquidità
13/12/05 Rivers. Colmar
tratt. Soci mese di novembre
6.157,50
950,00
581,00
TOTALE
177.097,57
Bilancio
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USCITE
4/01/05
5/01/05
5/01/05
05/01/05
14/01/05
18/01/05
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5/02/05
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22/02/05
25/03/05
29/03/05
1/04/05
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19/04/05
19/04/05
26/04/05
29/04/05
29/04/05
02/05/05
4/05/05
4/05/05
6/05/05
9/05/05
9/05/05
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13/05/05
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26/05/05
26/5/05
26/05/05
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31/05/05
31/05/05
06/06/05
07/06/06
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09/06/05
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13/06/05
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21/06/05
22/06/05
22/06/05
24/06/05
06/07/05
08/07/05
12/07/05
19/07/05
BENNET
ass. pres. Oculistica n.176
ass. pres. Med. Mortara n. 177
ass. pres. Chir. Mortara n. 178
affito 2° sem. Amm.ne
registrazione statuto
ass.bio-optica n. 175
ass. Bovolenta n. 179
cucitrice Zenith
I.V.A. ott.-nov-dic. 2004
STAV per ZELIG
rimborsi Presidente gen.-feb.
spese c/c
spese postali
ass. per giornalino n. 1 n. 000
1° prelievo per premi cena
2° prelievo per premi cena
3° prelievo per premi cena
pagamento gruppo DE ANDRÉ
4° prelievo per premi cena
ass. per Ega System
spese varie C/C
n.13 city book (euro 7,90)
rimborsi Presid. mar.-apr. (prelievo)
ass. ega system
rimborsi Segretario
5° prelievo per premi
ass. per n. 6 city byke
6° prelievo per premi
ass. Ega system
pagamento I.V.A.
pagamento I.V.A.
ass. per cena
n. 120 rose per cena
ass. n. 3006 per Gardaland
batterista per serata cena (prelievo)
mancia camerieri (prelievo)
bovolenta n. 5 buoni arretrati
spese bancarie
spese postali per R/R
rimborsi km Fino M.
rimborsi km Fabbro R.
assicurazione pedalata
ass. per zainetti (Leeward)
prel. per catering pedalata
vending per pedalata
prel. per don Osvaldo e B.
rimborso spese Bonacasa
ass. per saldo catering pedalata
noleggio musica per pedalata
ass. Prima Bici
donazione Croce Azzurra
rimborso Cottino per pedalata
n. 5 city book (euro 7,90)
prel. per n. 9 cordless n. 9 basi
prel. per schede telefoniche
ass. commercialista I° sem.
pagamento fattura per canile
26,00
500,00
250,00
250,00
780,00
134,27
2.385,30
11.750,00
14,60
1.832,73
330,00
134,30
14,55
32,10
1.196,00
2.000,00
2.000,00
2.000,00
500,00
2.000,00
750,00
21,00
103,00
182,40
588,00
172,50
2.000,00
1.260,00
1.000,00
1.380,00
1.390,25
1.832,73
4.000,00
180,00
2.954,00
250,00
50,00
125,00
18,65
31,50
100,00
50,00
120,00
960,00
500,00
98,25
1.000,00
136,00
900,00
100,00
1.340,00
100,00
150,00
39,50
1.300,00
410,00
900,00
494,21
20/07/05
26/07/05
27/07/05
3/12/05
07/12/05
07/12/05
07/12/05
15/12/05
19/12/05
20/12/05
22/12/05
27/12/05
27/12/05
27/12/05
30/12/05
30/12/05
pagamento I.R.A.P.
907,42
ass. per giornalini n. 2
1.196,00
libri per scuola I.P.
325,30
spese postali e spese bancarie
48,39
n. 4 city book (euro. 7,90)
31,60
rimborsi Presidente mag.- giu.
85,00
pag. fattura libreria scientifica
190,80
acconto accreditato Astrid per n. 46
8.464,00
pagamento I.V.A.
1.832,73
pagamento I.V.A.
64,62
borsa Presidente
58,50
n. 4 city book (euro. 7,90)
31,60
stampante G.C.R.
184,31
rimborsi Presidente lug.-ago.
48,30
prel. per monitor G.C.R.
600,00
n. 50 volantini per Iperclub
75,00
n. 4 city book (euro. 7,90)
31,60
pagamento fatt. canile
510,24
batteria macchina fotografica
64,00
n. 6 cartucce Epson
101,4
saldo Astrid per Barcellona
20.041,00
spese bancarie
24,2
saldo fatture per libri
440,7
n. 8 cordless per Mortara e ginec.
950,00
ass. per assicurazione Direttivo
661,00
affitto I° sem. Amm.ne per macch.
789,95
biglietti per Montesano e A.G.G.
3.039,99
prel. per Barcellona
1.000,00
ass. per Coremec ghiaccio sintet.
360,00
n. 50 per Aldo-Giovanni e Giacomo
2.200,00
TV per Riabilitazione Mortara
340,00
gita sciistica
700,00
n. 50 per Aldo, Giovanni e Giacomo 2.200,00
ass. Croce Rossa sez. Fem.le
1.500,00
rimborsi Presidente set.- ott.
83,1
pagamento I.V.A.
1.883,23
Cagnoni per n. 290 biglietti
5.016,50
abbonamento riv. Viaggi
12,00
pagamento I.R.E.S.
394,22
canone internet
360,07
Astrid per Colmar
10.145,00
tickets Iperclub
2.000,00
spese bancarie
25,20
cartucce stampante
83,50
prel. Colmar
1.000,00
ass. giornalino n. 3
1.976,00
ass. tipograf. Artigiana
248,00
ass. Suor Gemma
1.000,00
prel. per buffet natalizio
1.150,00
programma per macchina fotog.
134,93
prel. per saldo buffet e gadget Diret. 1.010,00
fatt. Stav per 24 nov. A Milano
310,00
fatt. n. 77 II° sem. macchinette
789,95
fatt. n. 83 ott.-nov.-dic. PER bar
1.205,10
ass. P. S. per presepe
500,00
rimborsi Presidente nov./dic.
121,80
TOTALE
133.663,09
30/07/05
01/08/05
03/08/05
11/08/05
11/08/05
11/08/05
26/08/05
29/08/05
31/08/05
01/09/05
02/09/05
9/9/05
10/9/05
13/09/05
16/09/05
17/09/05
22/09/05
28/09/05
28/09/05
05/10/05
06/10/05
07/10/05
07/10/05
07/10/05
12/10/05
12/10/05
14/10/05
20/10/05
25/10/05
27/10/05
01/11/05
4/11/05
16/11/05
18/11/05
28/11/05
28/11/05
28/11/05
30/11/05
11
G
CR
Vita ospedaliera
Nascere a Vigevano
?
Unità Operativa
di Ostetricia
e Ginecologia
P.O. di Vigevano
– AO di Pavia
PRIMARIO:
dott. RUGGERO
DUROLA
12
I
ncontrarsi per una nascita attiva, preparazione alla maternità e paternità. È
questo il “nome” dei corsi che proponiamo alle future famiglie. Un percorso
alla scoperta del saper essere genitori.
Dopo un cammino di rielaborazione e riqualificazione del nostro essere ostetriche abbiamo pensato a nuovi “corsi” più
vicini alle esigenze dell’utenza.
Il primo passo è stato quello di porsi degli obiettivi che si diversificano e completano nei diversi corsi (in gravidanza,
nel dopo parto)
Questi concretamente sono:
• dare sostegno alla donna e alla coppia
fin dall’inizio della gravidanza;
• favorire la crescita di un atteggiamento
positivo verso il parto come un evento
naturale e fisiologico della vita di famiglia;
• cercare in ogni gruppo gli strumenti
più adeguati per affrontare attivamente
il dolore del parto;
• dare spazio al movimento quale preparazione fisica al travaglio di parto;
• stimolare il rilassamento;
• incoraggiare l’interazione tra i diversi
membri del gruppo e favorire un sempre maggiore affiatamento anche all’interno della coppia;
• favorire il passaggio di informazioni attraverso strategie che garantiscono la
“messa in gioco” di tutti i componenti
del gruppo;
• trasmettere una nuova cultura dell’evento nascita basata sulla partecipazione attiva della donna e della coppia.
Dopo il parto ci proponiamo di:
• favorire la rielaborazione del vissuto
del travaglio e del parto;
• sostenere la donna che sceglie l’allattamento artificiale;
• stimolare l’allattamento al seno (aumento di neonati allattati esclusiva-
mente al seno fino al sesto mese);
• favorire la relazione madre-bambino
attraverso il contatto fisico (massaggio);
• informare la donna sulle modificazioni
del proprio corpo nel puerperio;
• sostenere la donna nel nuovo ruolo di
moglie e madre (la sessualità nel dopo
parto).
Abbiamo così formulato tre tipologie di
incontri, per la donna (dal quinto mese o
dall’ottavo), per la coppia e per la mamma con il suo bimbo (nei primi quattro
mesi e dal quinto mese all’anno).
La scelta del luogo è stata valutata molto
attentamente e corrisponde appieno alle
caratteristiche desiderate.
Lo spazio è sufficientemente ampio per
accogliere i partecipanti, prevede inoltre
un tavolo allestito come zona ristoro con
bevande calde o fredde secondo la stagione e un angolo con videoregistratore,
televisore e stereo.
Il pavimento è di parquet con cuscini di
varie dimensioni, forme e colori e materassini per lo stretching, anche le pareti
sono colorate: tutto per creare un’atmosfera informale e accogliente.
La stanza è sempre preparata in modo da
creare un cerchio con i cuscini al fine di
favorire una buona interazione del gruppo e favorire le attività pratiche.
Alle pareti alcuni poster contribuiscono a
trasmettere messaggi.
Per gli incontri del dopo parto c’è un
“angolo neonato” per l’eventuale cambio
del bambino o per farlo giocare.
È stata individuata nella figura dell’ostetrica l’operatore che si occupa degli incontri quale facilitatore, conduttore e
non artefice o protagonista dell’incontro:
per valorizzare il gruppo e la sua dinamica che può anche modificare la programmazione dell’incontro stesso.
Il corso è, infatti, all’insegna della flessibilità.
Vita ospedaliera
L’importanza della presentazione individuale all’inizio dell’incontro: riduce le
ansie, aiuta le persone a entrare in relazione e stabilisce gli obiettivi comuni del
gruppo.
L’incontro tiene conto dei tempi di attenzione e di assorbimento, che nel processo
di apprendimento sono bassissimi (10-15
minuti). Da qui la necessità di molteplici
strategie (teoria, pratica, lavori di gruppo,
movimento, rilassamento) al fine di attivare continuamente il gruppo allo scopo di
far passare l’informazione.
Pennarelli, fogli, cartoncini, cartelloni colorati e grandi fogli bianchi sono a disposizione per le varie attività proposte; cravatte per il lavoro corporeo; palla per scaricare le tensioni, giocare insieme, ricordare il
nome dei partecipanti; cesti contenenti
materiale per l’accudimento del neonato o
strumenti per individuare le procedure
ostetriche; palline da tennis e olio di mandorle per il massaggio; bambolotto e corredino per acquisire le competenze pratiche circa la manipolazione, le cure igieniche e il massaggio del neonato; cartelle
ostetriche illustrative per mostrare la dinamica del travaglio di parto; materiale audiovisivo; cassette di musica d’ambiente
per il rilassamento, o di musica ritmica per
le attività di lavoro corporeo, musiche con
suoni d’acqua o rumori della natura.
Da tutto questo emerge quanto poco di
“lezione classica” ci sia nei nostri incontri, in cui dominano giochi quali gli orologi per confrontare il quotidiano attuale
con la vita che si condurrà con il bambino; oppure inventare la storia di un parto
o il diario del bimbo oppure disegnare il
luogo della nascita del proprio bambino.
Proponiamo anche la drammatizzazione
(un teatro per imparare a “mettersi” in
una determinata situazione, per esorcizzare le paure) e attività pratiche (NEGLI INCONTRI IN GRAVIDANZA: massaggio, posizioni, per travaglio e parto, rilassamento,
movimento; NEGLI INCONTRI DEL DOPO
PARTO: massaggio del neonato, esercizi
semplici di ritonificazione perineale e
addominale).
Il nostro impegno ha portato a notevoli risultati: prima di tutto l’aumento di richiesta per i suddetti “corsi”, anche da parte
di donne che non partoriranno nel nostro
reparto e che ritornano per gli incontri con
il neonato. Le coppie affrontano l’evento
nascita con una maggiore consapevolezza
verso le proprie capacità, l’offerta del punto nascita scelto e le richieste da fare; dopo
il parto le mamme allattano tutte e molto a
lungo ( nove mesi almeno).
La modifica dell’atteggiamento di tutto il
personale della nostra Unità Operativa verso la gravidanza e il parto come evento naturale della vita della donna e della coppia
è il più importante risultato ottenuto.
Continuiamo a lavorare intensamente nella
speranza che la gravidanza (endogestazione), il parto e il puerperio (esogestazione)
diventino sempre più momenti straordinari
di vita quotidiana da vivere con le proprie
energie da protagonisti.
Marisa Schiorlin
Barbara Daprà
G
CR
Come eravamo: una
visita pediatrica negli
anni Trenta
13
G
CR
Il mondo dei sensi
Ciò che noi sentiamo
“
La rubrica vuole essere
un’occasione per fare
un piccolo viaggio
nel mondo dei nostri
sensi e sul significato
che essi hanno nella
nostra esistenza.
“
14
L
a vita ha le sue strade e, in ogni strada, sono presenti i segnali che ci indicano il percorso.
Ad alcuni viene chiesto (e concesso) di
fare il giro del mondo, ad altri di fare l’esperienza dell’eremita, ad altri di scalare
le vette più alte, ad altri ancora di esplorare le profondità del mare.
La vita ci indica, passo dopo passo, il percorso da intraprendere e ci offre tutto il
necessario per percorrere la nostra strada.
A volte però accade che abbiamo la sensazione che la vita trascorra lineare, monotona e senza nulla di nuovo.
In modo particolare, ci accade che nella
quotidianità dimentichiamo di “connetterci” e mettiamo a tacere il nostro SENTIRE lasciando un po’ troppo a riposo i nostri organi di senso.
E pensare che i nostri organi di senso
hanno proprio lo scopo di esistere per
captare informazioni e trasmettere messaggi.
Tutto ciò che noi sentiamo (un dolore, un
contatto, una musica, le parole) rappresenta un vissuto assolutamente personale
e non sempre ripetibile. Così, ogni volta
che non sentiamo, ci perdiamo l’occasione di vivere intensamente un’esperienza
o un’emozione.
Anche le emozioni che comunemente
identifichiamo come negative sono indispensabili e ci offrono informazioni utili.
Lo stesso dolore ha una funzione di allarme e di protezione nei confronti del
nostro corpo. Pensiamo ad esempio al
dolore provocato dal contatto di una
fonte di calore che ci avverte di allontanarci o al dolore provato per un lutto
che ci dà la dimensione dell’intensità del
nostro amore.
Rimane il fatto che ciò che noi sentiamo
è il personalissimo messaggio inviato, in
un determinato momento nella nostra vita, proprio a noi. Una sorta di privatissimo indirizzo a cui solo noi, e nessun alto, ha accesso.
Tutto sta nel voler sentire e nell’avere l’atteggiamento di cuore di “volerci essere”.
Affrontato da questo punto di vista il nostro sentire acquisisce un senso e il pensiero scaturito dalla nostra decodifica del
Il mondo dei sensi
messaggio produrrà come riflesso i nostri
comportamenti e i nostri atteggiamenti.
Attraverso i comportamenti, noi rendiamo visibile agli altri il nostro pensiero e
trasmettiamo ciò che abbiamo imparato
da quell’esperienza.
Se decidiamo di chiudere i sensi e non
sentire, non impareremo nulla e trasmetteremo a volte un vuoto, altre volte un
pensiero negativo.
Secondo alcune filosofie, ciò che noi
sentiamo corrisponde a ciò che noi siamo in quel preciso istante della nostra vita. Questo spiega come mai la stessa
esperienza può essere vissuta in modo
diverso da ognuno di noi e può anche essere diversa per noi se la proviamo in
momenti diversi della nostra vita.
Spesso incontriamo persone o leggiamo
frasi, che ci ricordano che nella vita è
importante ASCOLTARE. È ormai un messaggio così frequente che quasi ci sembra
scontato anche se tutti, in fondo al nostro
cuore, sappiamo di dover ascoltare di
più.
Rimane però un fatto: per imparare ad
ASCOLTARE dobbiamo prima imparare a
SENTIRE ossia captare quello che i nostri
sensi hanno recepito e vogliono dirci.
L’arte di ASCOLTARE può quindi essere definita come un’esperienza più profonda
del semplice sentire.
SENTIRE significa attivare i nostri organi di
senso e porsi nell’atteggiamento di cogliere la sensazione che ci trasmettono.
I nostri organi di senso sono sempre attivi
ma accade che il nostro cuore sia “sconnesso” e non si accorga di loro.
La quotidianità è fatta di tante cose, molte delle quali routinarie, a cui siamo tanto abituati da non riuscire neppure ad assaporare per un istante la sensazione che
ci danno.
Ed ecco che, se c’è la pioggia, « le previsioni del meteo lo avevano detto », e se
c’è il sole, « meno male ». Ma quali
profonde sensazioni abbiamo dimenticato!
Dalla piacevole sensazione delle gocce
d’acqua sul nostro viso che da bambini ci
G
CR
faceva correre sotto la pioggia, alla gioia di
stare all’aperto sotto il sole di primavera.
Accade così che al mattino ci prepariamo
ad andare al lavoro dopo aver bevuto un
caffè veloce, guidando l’auto in una strada già affollata di gente, sentendo il notiziario alla radio.
Così facendo inviamo al nostro cervello
una serie di informazioni “negative” e ci
dimentichiamo di dargli quello speciale
nutrimento di cui ha tanto bisogno e che
si può acquistare a costo zero.
Ad esempio: sentendo il profumo che abbiamo scelto per la giornata potremmo ricordargli che il nostro naso non sente solo
odori sgradevoli ma anche odori piacevoli, la morbidezza dell’abito che abbiamo
indossato ci potrà ricordare che la nostra
mano tocca e trasmette emozioni, il buon
gusto del caffè ci potrà ricordare che nella
vita è spesso una questione di gusto, la vista dei colori dell’alba ci potrà ricordare
che i nostri occhi sono fatti per vedere il
cielo terso, il suono della voce di nostro
figlio ci potrà ricordare (al di là dei soliti
capricci) che lui è parte speciale del nostro modo di amare.
Tutto sta nel voler risvegliare i nostri sensi
e SENTIRE!
J. K.
15
G
CR
A spasso per il mondo
la talpa
?
Ovvero, occhiate
e bisbigli all’interno
della gita sulle nevi
di Pinzolo
e Madonna
di Campiglio.
16
S
i parte, finalmente. Dopo mesi di programmi, annunci e balle varie arriva
l’ora “X”: giovedì 12 gennaio ore
15.30.
A pochi metri dal passo carraio dell’ospedale è pronto il pullman che ci porterà a
destinazione. Nel suo nero splendore il
potente mezzo messoci a disposizione dalla STAV è pronto: mi preme conoscere il
nocchiero, chi è il Caronte che ci traghetterà sulle nevi di Pinzolo e Madonna di
Campiglio?
Eccolo: basso, tarchiato, berrettino nero,
baffetti alla Clark Gable. Si chiama Francesco. È una faccia che dà fiducia, di uno
che sa il fatto suo.
Ci espone subito il suo “auto-pensiero”: alle 16 si parte. Poco prima di Brescia alle
18.15, sosta all’autogrill. Dieci minuti —
non di più — e si riparte.
Manco farlo apposta, tutto in perfetto orario. « Non facciamo tardi perché da qui a
Pinzolo ci sono 100 chilometri. Ma con
quella strada ci si impiega due ore. »
Si riparte in perfetto orario alle 18.20 e,
inutile dirlo, alle 21 in punto il turbo è parcheggiato adiacente all’hotel e noi tutti seduti per la cena.
Grande Francesco… e grande cena!
Venerdì, si parte subito alla grande. Sveglia
di buon ora, abbondante colazione per tutti e poi via sulla funivia che porta alle nevi
del Dos del Sabion sopra Pinzolo, a 2100
metri.
Da lì partono 26 chilometri di piste e uno
spettacolo mozzafiato. Ti trovi di fronte al
gruppo delle Dolomiti di Brenta — tra le
più belle montagne al mondo.
Goduria pazzesca: neve fantastica, sole
caldo e inebriante.
Notevole lo spiegamento di forze messo
in campo dal laboratorio analisi, guardate
la foto del dott. Varotto che ne sono testimonianza.
Ma il fotografo ufficiale del gruppo è Roberto Bonacasa, che scatta fotografie a
sorpresa a tutti, preferendo di gran lunga
le signore e signorine ai bei paesaggi dolomitici.
Annalisa Franza, la “Stefy” Aceti, La Fiorella Rocca, la “Pinu” Barone con la regia
della Grazia Di Natale (le zie), puntano
forte e agganciano un bel maestro di sci.
Ecco il classico esempio: unire l’utile al
dilettevole. Peccato che Fabio — un marito — vigili e si iscriva anch’egli al corso
accelerato.
A fine giornata, a cena, se ne sentono di
tutti i colori.
Ma non è finita: al palazzo del ghiaccio di
Pinzolo c’è tempo ancora per divertirsi.
Pattinatori folli: il neofita dott. Musazzi incanta la platea, Gianmario Valente… valente sui suoi passi, sul ghiaccio traballante è. Ma, il più fortunato pare sia Max
Amolaro, grazie al suo baricentro… basso.
E le zie? Ah le zie già, ci sono anche loro.
Poco avvezze al freddo — data la tenera
età — non hanno pattinato… pare si siano
scatenate, più tardi, in un caldo dancing.
Sabato mattina non ci ferma più nessuno.
Il pullman parte a un solo grido. « TUTTI A
MADONNA DI CAMPIGLIO! ».
Prima puntata a campo Carlo Magno. I
più temerari, quelli dallo sci facile, scendono tutti: l’uomo proiettile e signora, il
grande gruppo del laboratorio, il dottor
Musazzi; c’è anche Max Amolaro con al
collo lo snowboard, gli sci e racchette.
« Ci ritroviamo tutti — tuona l’autista — al
parcheggio di Madonna di Campiglio! »
Alle 16.30 si ritorna a Pinzolo. E qualcuno
bisbiglia: « Chi c’è c’è, chi non c’è… ».
Chi non scia, come me e la moglie, gironzola un po’ per il paese; poi, attratti dalla
bella giornata, prendiamo la funivia che
porta al monte Spinale.
Anche qui spettacolo della natura in cinemascope… e alle 12.30 stinco con polenta al rifugio Dosson.
Il tempo vola — ahimé! — ma prima di ritornare ci siamo rifatti un minitour per
Madonna di Campiglio: è carinissima, elegante e confortevole.
A spasso per il mondo
Puntuali arriviamo al pullman.
Alla spicciolata rientrano gli sciatori. Elenco alla mano controlliamo se ci son tutti.
Matteo Bello: presente, quattro voli… Ambrogio Cottino: un pupazzo di neve centrato in pieno! Son qui per miracolo! (il
solito esagerato)… proseguiamo nell’appello…
Gerlo Dario… Gerlo Dario… nessuna risposta. Lo sguardo dell’autista Francesco
si fa truce. « Alle 16.30 si ritorna a Pinzolo… do you remember? »
A questo punto, scatta in ognuno di noi
un’ipotesi, mille pensieri si rincorrono, gli
interrogativi si scavalcano, si susseguono:
che cosa sarà successo, dov’è andato, cosa sarà di lui… forse ha sbagliato strada
(pardon… pista)…
Il tempo passa, inesorabile, e Gerlo Dario
non si vede. Cottino prende il coraggio a
due mani e va a cercarlo. Come al solito
la vocina in fondo al pullman: « Ociu che
al vegna pù ndrè nonca lu… ».
Invece no!! Dopo dieci minuti — che ai
più sono sembrati un’eternità — eccoli!
Che cosa è successo??? Di tutto. Il buon
Gerlo è un boxeur all’angolo, si difende
come può: la pista mi sembrava la stessa,
invece no!… seguivo lui, poi il lui era un
altro… ma il telefonino, non potevi… il
telefonino era scarico… non prendeva
più. La vocina in fondo al pullman: « Ciapan pù… te! ».
Ma tant’è, tutto è bene quel che finisce
bene.
Naturalmente a cena — altra grande cena
— i commenti si sprecavano, tutti infervorati e agitati dal fuori programma, aggrovigliati in sussurri, brusii, fruscii…
Bravo Gerlo Dario! Hai voluto regalarci
un sussulto alla piatta monotonia di una
giornata al sole di Campiglio.
Anche domenica non ci si tira indietro.
Ritorniamo sulle piste fino all’ultimo.
Tutti che vogliono far vedere quanto son
bravi, quanto son buoni, quanto hanno
imparato in così poco tempo.
E c’è sempre quella là che tira in ballo il
suo ginocchio… « mi piacerebbe provare… forse sarei anche brava… ma questo
ginocchio!!!!! »
Fabio, Annalisa e Valentino se le giocano,
G
CR
le ginocchia, con ultime discese sulle “padelle“. Tentano di centrare una mamma
con la carrozzina che passeggia sulla pista!
Ma il tempo vola. Ormai l’ora volge al
desio.
Si prende la strada per il ritorno.
Il potente mezzo è lì bell’e pronto. Sembra di vedere tutti i suoi cavalli al nastro
di partenza che scalpitano.
Dall’altoparlante del pullman le canzoni
dei Beatles (ma chi erano mai questi Beatles?) aiutano la malinconia del ritorno.
Rivedo il film di questi giorni e riavvolgo
velocemente la pellicola.
A Pinzolo, ho visto, dopo averlo letto su
“Bell’Italia” (mi sembra) o su “Dove”, un
gioiello artistico della val Rendena: la
“danza macabra” affrescata su una parete
esterna della chiesa di San Vigilio adiacente il piccolo cimitero. La chiesa è
quella che è quasi di fronte alla funivia.
Penso la ricordiate tutti. “Danza macabra”
perché è dipinto un corteo di imperatori,
signori, poveri, monache e soldati di quel
tempo che danzano in coppia con scheletri che con espressione beffarda ricordano
l’ineluttabilità del destino umano.
Poi, la presenza dei piccoli Sara e Matteo. Ci hanno accompagnato con discrezione, come se non volessero disturbare,
invece era educazione la loro!
Voglio salutarli e salutarvi con l’augurio
di rivederli. Presto.
Martino Vaona
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Convenzioni
Convenzioni news
SCI CLUB VIGEVANO
Con questa presentazione lo Sci Club Vigevano offre ai vostri Soci la possibilità di iscriversi al
nostro sodalizio senza nessun costo.
A tutti quanti in regola con il vostro tesseramento che ne faranno richiesta verrà riconosciuta a
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di sci alpino) organizzate dallo Sci Club.
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LOMBARDIA, e in più a richiesta e compatibilmente con la disponibilità degli accompagnatori dello Sci Club
possibilità per gruppi di 5/8 persone di usufruire di sci accompagnato.
Lo staff dello Sci Club Vigevano
INFORMAZIONI DETTAGLIATE PRESSO LA SEDE IN corso NOVARA, 14b
ORARI APERTURA SEDE
dalle ore 17.30 alle 19.30
Il venerdì anche dopo cena dalle 21.30
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Morandi anche in relazione ai vari prodotti previdenziali e di risparmio.
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porgere distinti saluti.
Agenzia Vigevano Buozzi
via Bruno Buozzi, 14
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Buonumore
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RIDIAMOCI ADDOSSO
by Franco Fava
TRA MEDICI
– Perché sei così triste?
SECONDO MEDICO – Ho perduto due
miei clienti.
PRIMO MEDICO – Morti?
SECONDO MEDICO – No, guariti!
PRIMO MEDICO
CONSULTO
PRIMO MEDICO – Caro collega, siamo
giunti in tempo.
SECONDO MEDICO – Perché?
PRIMO MEDICO – Ancora un po’ di ritardo
e l’ammalato sarebbe guarito da solo!
COERENZA
– Si vocifera che tu abbia curato un cliente per una malattia
di cuore ed egli sia morto di broncopolmonite.
SECONDO MEDICO – È falso! Quando io
curo un paziente di una malattia lui
muore di quella!
PRIMO MEDICO
PROBLEMI DI ETÀ
– Dottore, mi fa male la gamba sinistra.
MEDICO – (dopo una visita accurata)
Lei non ha niente di grave, la gamba le
fa male a causa dell’età.
PAZIENTE – Non è possibile, la gamba destra ha la stessa età e non mi fa male!
PAZIENTE
DAL DIETOLOGO
– Dottore, la dieta che mi ha
prescritto è efficacissima, ho già perso
tre chili, ma mi rende molto nervosa.
Pensi che ieri ho morso un orecchio a
mio marito.
DIETOLOGO – Signora, non c’è nulla di
cui preoccuparsi, un orecchio saranno
sì e no cinquanta calorie.
PAZIENTE
DAL GINECOLOGO 1
– Dottore, quando faccio all’amore sento dei fischi.
GINECOLOGO – Quanti anni ha, signora?
PAZIENTE – Ottanta.
GINECOLOGO – E che vorrebbe, gli applausi?
PAZIENTE
PAZIENTE
DAL GINECOLOGO 2
– Dottore, ho un grosso pro-
blema!!
– Mi dica.
GINECOLOGO
PAZIENTE – Dicono che sono ninfomane!
– Vedremo subito cosa
fare. Nel frattempo, se mi toglie le mani dal pene, le misuro la pressione!
GINECOLOGO
DAL GINECOLOGO 3
– Lei ha molte perdite durante il ciclo?
PROSTITUTA – Beh, più di diecimila euro.
GINECOLOGO
PRIMA AMICA
TRA AMICHE
– Com’è andata dal gine-
cologo ?
TRA AMICI
– Il dottore per la tosse
mi ha dato un grosso purgante!
SECONDO AMICO – E non tossisci più?
PRIMO AMICO – Non oso!
PRIMO AMICO
AL TELEFONO
– Signor ginecologo, ho per
caso lasciato lì gli slip?
GINECOLOGO – No.
PAZIENTE – Mi scusi, proverò a chiedere
al dentista!
PAZIENTE
wanted
by Massimo Faccini
SECONDA AMICA – Beh, mi ha detto che
ho un clitoride come un melone.
PRIMA AMICA – Grande?
SECONDA AMICA – No, dolce!
UNA GAMBA FASTIDIOSA
PAZIENTE – Dottore, mi si addormenta
spesso la gamba.
MEDICO – Stia tranquillo, non è nulla.
PAZIENTE – Sarà… ma la mia russa!
TRA AMICI
– Perché sei scappato dalla sala operatoria prima dell’intervento?
SECONDO AMICO – Perché l’infermiera
diceva: “Coraggio, non si preoccupi, è
un’operazione facile”.
PRIMO AMICO – E questo non ti ha tranquillizzato?
SECONDO AMICO – Il fatto è che parlava
con il chirurgo!
PRIMO AMICO
SOGGETTO ILARE
DAL DENTISTA
– Dottore, che cosa mi consiglia per i miei denti gialli?
DENTISTA – Una cravatta marrone.
PAZIENTE
QUI PRO QUO
– Dottore, com’è andata l’operazione di mio nonno?
MEDICO – Operazione?!? Ma non era
un’autopsia?
PARENTE
SOGGETTO FURIBONDO
CHI RICONOSCESSE IL SOGGETTO
RAPPRESENTATO È PREGATO
DI SEGNALARLO TEMPESTIVAMENTE
ALLA REDAZIONE.
LA SOLUZIONE AL PROSSIMO NUMERO.
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CR
Gruppo culturale
Novità
• 184 pagine
• formato
17 x 26 cm
• stampa
a due colori
• oltre duecento
illustrazioni
PREZZO
DI COPERTINA
16 EURO
Per i soci GCR
12 EURO
per prenotazioni
rivolgersi a Luigi Pirro
LA PRIMA STORIA DELLA PROVINCIA
UN VOLUME UNICO