RELAZIONE ASSEMBLEA PARROCCHIALE pdf (1)

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RELAZIONE ASSEMBLEA PARROCCHIALE pdf (1)
PARROCCHIA SS. TRASFIGURAZIONE
Piazza Trasfigurazione, 16
Tel/fax 0783.279018 cell. 339.3288257
email: [email protected]; [email protected]
sito: www.parrocchia-zerfaliu.it
09170 ZERFALIU (Or)
RELAZIONI DEI TRE GRUPPI: LITURGIA, CATECHESI E CARITA’
A SEGUITO DELL’ASSEMBELA PARROCCHIALE SVOLTASI
MERCOLEDI’ 09 NOVEMBRE 2016
Siamo chiamati a un lavoro corale, da svolgere con spirito sinodale, coinvolgendoci tutti,
comunità parrocchie, laici, per approfondire, riflettere, discernere quali azioni pastorali possano
rendere concreto il nostro essere cristiani a “tempo indeterminato”.
Ecco perché, in vista della conclusione del Convegno Ecclesiale Diocesano e della consegna del
Programma pastorale diocesano: PARROCCHIA E MINISTERIALITA’ LAICALE, il giorno nove
Novembre, giornata di festa della Chiesa Lateranense, festa che richiama all’unita’ del Popolo di Dio, si
è tenuta, al salone parrocchiale del nostro paese, alle ore 18:00 , in piazza Trasfigurazione, un
assemblea parrocchiale straordinaria, su quelli che sono i punti cardine su cui avviare esperienze
ecclesiali da sviluppare insieme e che costituiscono l’ossatura di ogni Comunità cristiana: la liturgia, la
catechesi e la carita’.
Seri motivi di salute hanno impedito la presenza e partecipazione del nostro parroco don Alessandro,
pochi i parrocchiani presenti; cio’ nonostante, con l’ascolto della Parola del giorno e la preghiera, ci
siamo preparati al dialogo e al confronto e abbiamo dato inizio all’assemblea.
Tre i coordinatori e tre i gruppi di lavoro formati per tematica:
* gruppo liturgia
* gruppo catechesi
* gruppo carita’
* Gruppo Liturgia *
La lettera pastorale del nostro arcivescovo “A TEMPO INDETERMINATO”, ci ha guidati e aiutati a
riflettere e a esprimerci; e’ stata il nostro punto di riferimento.
Per confronto e’ emerso da subito quanto, averla letta e rileggere alcuni passi tra di noi, abbia
rafforzato la convinzione di essere chiamati ad assumerci una corresponsabilita’ delle attivita’ della
parrocchia e della diocesi, a tempo indeterminato; quanto noi, siamo il soggetto della pastorale, quanto
e’ piacevole sentirsi invitati a vivere in comunione, a operare e servire in comunione nella vigna del
Signore, a fare della chiesa un luogo di collaborazione e relazione. La bellissima immagine del lavoratore
nella vigna, la nostra bellissima condizione e vocazione di operai, di fratelli tra fratelli che si
compatiscono e si sostengono, che collaborano nella vigna, nella chiesa, ha stimolato il nostro dialogo. Ci
siamo addentrati nelle domande delle schede a disposizione.
1. Il primo quesito e’ quello che ha suscitato piu’ dialogo e riflessione.
. Sei d’accordo che la nostra comunita’ “contestualizzi” i momenti liturgici della preghiera
penitenziale, della liturgia della Parola, della preghiera dei fedeli e della preparazione delle
offerte adattandoli alla partecipazione attiva e vissuta di bambini, giovani e adulti? Come?
E’ emerso quanto la liturgia merita di essere conosciuta e amata, quanto la nostra collaborazione e’
preziosa, importante, fondamentale per la riuscita di una celebrazione viva e feconda. Il nostro essere
deve accostarsi alla liturgia, conoscendo quello che fa, aderendo a cio’ che dice, ricevendo in pienezza
quel momento di grazia; deve vivere, in una parola, la celebrazione. Tutti concordi nel ritenere che
vivere la celebrazione consapevolmente, suscita una partecipazione attiva, piena e fruttuosa dell’anima
e del corpo. In tanti, con gratitudine, riconosciamo il nostro parroco, attento e vigile affinche’ noi
fedeli viviamo appunto attivamente e consapevolmente le celebrazioni, ma questo non ha escluso una
nostra autocritica, sul riconoscerci ancora poco uniti, poco collaborativi e attenti nei momenti della
liturgia.
. Ai pastori dunque il compito di fare una catechesi assidua e mirata in questo.
. Appurato il bisogno di essere educati e istruiti alla liturgia, tutti d’accordo sul contestualizzare i
momenti liturgici della preghiera penitenziale, della liturgia della Parola, della preghiera dei fedeli e
della preparazione delle offerte.
Abbiamo riversato una particolare attenzione al momento della Liturgia della Parola.
. E’ da formare il gruppo lettori. Questo consentira’ di dilatare gli spazi della partecipazione e della
ministerialita’ liturgica e di esprimere la comunione ecclesiale in tutta la sua pienezza. L’annuncio della
Parola necessita di persone preparate e coscienti dell’importanza del servizio prestato ai fratelli.
. I lettori, sarebbe bello approfondissero i temi delle letture e si preparassero perche’ l’annuncio della
Parola sia prestato con la dovuta solennita’.
Il lettore da’ voce alla parola scritta, dev’essere in grado di comunicare a tutti non una parola qualsiasi,
ma una parola mediatrice di salvezza, viva. Deve far emergere il significato attualizzante di quanto
proclama, deve far avvertire a tutti che la Parola di Dio e’ realta’ viva che interpella l’assemblea. Ecco
perche’ ci si deve aspettare qualcosa di piu’ di una semplice lettura di un testo biblico, ecco perche e ‘
necessaria un adeguata formazione; perche’ tramite il lettore, la Parola proclamata deve giungere
all’assemblea e penetrare con efficacia nel cuore dei fedeli.
. Da organizzare allo stesso tempo, una turnazione settimanale o mensile secondo le disponibilita’ dei
lettori. L’obbiettivo principale della turnazione e’ quella di eliminare l’improvvisazione della
proclamazione delle letture e di consentire la preparazione spirituale e tecnica del lettore sulla Parola.
. Sui lettori infine, si ritiene opportuno salgano nel presbiterio, sin dall’inizio della
celebrazione, in
funzione del loro servizio.
. Sulla preghiera dei fedeli, si e’ stati concordi nel ritenerle voce ed epressione dei bisogni della
comunita’, della vita della parrocchia; pertanto e’ bene siano preparate dagli stessi fedeli.
. Per quanto riguarda la preparazione delle offerte riteniamo sia un mezzo di grande partecipazione e
comunione preparare e presentare le offerte all’altare. E’ un momento importantissimo, sottovalutato,
passa quasi inosservato; ma e’ il momento di offrire noi stessi, con tutto cio’ che siamo e abbiamo. Oltre
al pane e al vino che sono gia’ in chiesa, il rito di presentare i doni all’ altare mantiene il suo significato
spirituale, il suo senso, la sua forza. La nostra riflessione ha messo in luce che non ci si preoccupa
abbastanza di questo momento, della sua preparazione concreta. E’ un momento da curare con
attenzione.
2. Il secondo quesito ci ha fornito parecchi spunti di riflessione:
. La religiosita’ popolare puo’ aiutare la liturgia ad essere piu’ vissuta e partecipata? Come?
Indubbiamente la religiosita’ popolare aiuta la liturgia ad essere piu vissuta e partecipata, ma se questa
non permea la vita con il senso del Vangelo, resta fragile, resta esteriore. Ha bisogno di approfondire i
contenuti che rappresenta, il significato dei riti collettivi in cui si esprime. Ha bisogno di essere
evangelizzata, cioe’ messa a contatto col Vangelo, ha bisogno di essere purificata, la’ dove si mostra
lontana dal Vangelo, difesa nella sua sostanza, orientata alla liturgia, ad un agire autentico cristiano.
. I riferimenti alla religiosita’ popolare del nostro paese, sono stati inevitabili e utili al pensare in
finale, quanto questa preziosa risorsa va valorizzata, migliorata rafforzata e seguita da una catechesi
adeguata.
3. In merito all’ultimo quesito:
. Come colmare la distanza tra le parole, i gesti, i simboli liturgici e cio’ che la gente realmente
percepisce?
Crediamo che la distanza tra liturgia e “gente” si crei perche’ il linguaggio liturgico non e’ familiare, non
e’ conosciuto in profondita’.
C’e’ un intimo legame tra liturgia e fede, ci dovrebbe essere un legame tra liturgia e popolo riunito alla
presenza di Dio, per ascoltarlo, lodarlo, adorarlo, servirlo. La liturgia non e’ capita.
. Si rafforza l’idea sia utile una preparazione liturgica; sia utile spiegare tutte le parti della liturgia per
senso, per sviluppare una partecipazione completa, consapevole, per percepire realmente, parole, gesti
e simboli, cosi da vivere la messa e la vita di fede da partecipi e vera comunita’.
Alle ore 19.45 con la preghiera abbiamo concluso l’assemblea.
Coordinatrice gruppo : Valeria Cera
Segretaria gruppo : Paola Malagisi
* Gruppo Catechesi *
1. La catechesi permanente ( in tutte le età della vita) è un'esigenza del popolo di Dio?
Sicuramente la catechesi permanente è un'esigenza del popolo di Dio, in quanto si deve superare la
visione riduttiva della catechesi, come se fosse solo un approfondimento astratto della dottrina
cristiana o una mera preparazione ai sacramenti. Obiettivo fondamentale della catechesi infatti è
educare al pensiero di Cristo, a conoscere il suo mistero profondo che non si esaurisce con la Prima
Comunione o con la Cresima, ad amare come lui, a sperare come insegna lui, a vivere in lui la comunione
con il Padre e lo Spirito Santo.
2. Come risvegliare il desiderio di una formazione adatta a tutte le stagioni dell'esistenza?
E' necessario stimolare gli incontri con forme di accoglienza per bambini, giovani e adulti dove le
proposte siano legate ai vari ambiti pastorali e sociali della comunità, in modo che scoprendo la
bellezza dello stare insieme, si mettano in luce l'originalità, la novità e la profonda umanità della
proposta cristiana. Per tutta una serie di ragioni e per il contesto in cui viviamo, riteniamo che oggi la
formazione cristiana non può dare per scontata la fede, ma essa deve svilupparsi e strutturarsi come
"primo annuncio".
Notevole anche l'importanza della proposta dei corsi di evangelizzazione a tappe sperimentate in
parrocchia attraverso la scuola SESA dove in un clima di preghiera si trattano diversi contenuti della
vita cristiana attraverso un metodo nel quale l’uso di espedienti didattici inducono i partecipanti ad una
esperienza attiva attraverso i sensi.
3. Esiste una sinergia tra gli operatori pastorali? Si può fare di più? Come?
A livello parrocchiale esistono vari gruppi che operano purtroppo in compartimenti stagno: il cammino
per seguire un percorso unitario spesso risulta faticoso. Occorre ridefinire il modo di relazionarci con
gli altri con l'obiettivo di creare un ambiente aperto all'accoglienza di tutti.
Anche a livello diocesano occorre cercare un modo di vivere la Chiesa. Servono proposte concrete,
proposte formative e di collaborazione che abbraccino comunità parrocchiali vicine per favorire la
partecipazione e l'apertura. In alcune parrocchie sono in atto esperienze che però restano isolate. Gli
stessi sacerdoti dovrebbero operare in rete attraverso dei progetti unitari .
4. Quali esigenze più urgenti per la formazione degli animatori della catechesi?
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Conoscenza della Parola
Acquisizione di un metodo di studio della Parola
Educazione alla preghiera
Momenti di formazione anche in forma laboratoriale
5. Come coinvolgere figure nuove e dinamiche di supporto alla catechesi?
Attraverso attività proposte dalla Parrocchia, nelle quali è previsto il coinvolgimento dei genitori, di
operatori anche esterni che appartengono a comunità diverse, di figure anche sporadiche .
6. Che cosa offre la parrocchia perchè un ragazzo, una volta ricevuto il sacramento della
Confermazione, non vada via? Come suscitare interesse?
Per rispondere a questa domanda possiamo prendere come riferimento quello che sta avvenendo nella
nostra parrocchia.
Si sta portando avanti un progetto sperimentale di tipo esperienziale per tutte le fasce d'età, certo è
un progetto che ha obiettivi a lungo termine, però già si possono intravedere dei segnali in positivo.
Fino a qualche anno fa i ragazzi cresimati, dopo qualche domenica, sparivano, non venivano nemmeno a
messa, questo non sicuramente dovuto al fatto che "non si era fatto niente per aiutarli e accompagnarli
nel cammino" ma perchè probabilmente ciò che si faceva non era adatto al contesto in cui i nostri
giovani crescono.
Le esperienze vissute hanno fatto si che i ragazzi, proseguino il loro cammino di formazione cristiana,
favorendo l’ avvicinamento di loro coetanei a percorrere un cammino inizialmente rifiutato che li
porterà al dono del sacramento della confermazione.
Si è cercato di rispondere agli interessi dei nostri ragazzi attraverso la musica, l'animazione liturgica,
il decoro della chiesa. Si sono vissute delle esperienze di vita al di fuori della parrocchia: volontariato,
visita agli ammalati, incontro con altre realtà parrocchiali. Oltre a questo i ragazzi hanno partecipato a
dei ritiri animati da animatori provenienti da altre parrocchie: un gruppo proveniente dalla Diocesi di
Sorrento e un gruppo proveniente da Sanluri.
Momento fondamentale sarà ora quello di rendere gradualmente i ragazzi protagonisti anche
nell'animazione nella catechesi dei più piccoli.
7. In parrocchia esiste e funziona l'oratorio? Come opera e come lo vorresti realizzare?
Nel mese di luglio, quest'anno , la nostra parrocchia ha proposto per un breve periodo, l'oratorio. Non
essendoci animatori ci si è rivolti a figure provenienti dalla diocesi di Sorrento -Castellamare di
Stabia che da diverso tempo ci affiancano nell’ educazione dei ragazzi . L’ esperienza ha previsto oltre
che le attività per i bambini e ragazzi anche preziosi incontri di socializzazione/ approfondimento con i
genitori e di formazione per futuri animatori locali.
Si auspica di poter offrire questo servizio anche nel futuro, con animatori non solo esterni alla nostra
parrocchia,ma garantendo figure appartenenti alla nostra comunità locale e/o diocesana attraverso un
serio percorso di formazione.
Coordinatrice gruppo : Eva Saba
Segretaria gruppo : Rita Delogu
* Gruppo Carita’ *
Il Gruppo Carita’, subito dopo l’incontro assembleare con gli altri due gruppi, ha preso in esame le
schede consegnateci avendo come riferimento la lettera pastorale dell’Arcivescovo.
1° punto: In che modo la comunità parrocchiale può collaborare con gli operatori sociali del
territorio?
R: Formando le persone all’interno della Caritas per poter lavorare in modo sinergico con gli operatori
sociali (Comune, Scuola ecc.) attraverso un passaggio di informazione, le quali dovranno servire a
rendere il lavoro caritatevole più agevole nel rispetto della riservatezza e dignità dell’uomo e delle
famiglie che fruiscono di tale servizio.
2° punto: Sei a conoscenza delle iniziative di carità attive in parrocchia? Quante persone sono
coinvolte?
R: Nella parrocchia ci sono state iniziative in diversi casi di necessità; al momento non esiste un gruppo
definito di persone coinvolte nelle attività caritative, si sta comunque procedendo a formare un gruppo
Caritas grazie alla sensibilità di alcuni parrocchiani già attivi in parrocchia e con l’aiuto della Caritas
Diocesana.
3° punto: Sei a conoscenza che la Diocesi sostiene l’emporio diocesano della carità? Ritieni utile
contribuire alla realizzazione di progetti di solidarietà comuni all’intera Diocesi come il sostegno
alla missione di Sicuani in Perù di don Luciano Ibba e il gemellaggio con una comunità di cristiani
perseguitati?
R: Si, siamo a conoscenza è concordi nel ritenere utile l’aiuto alle diverse realtà esistenti nell’intera
Diocesi e il sostegno alla missione di don Luciano ibba.
4° punto: Hai altre proposte da condividere?
Attivare proposte di sensibilizzazione della carità all’interno delle comunità parrocchiali. Comprendendo
che la Caritas non si deve occupare dei poveri solo nelle ristrettezze economiche, ma debba guidare
tutta la comunità parrocchiale verso la testimonianza attiva che si traduce in opera di condivisione e di
amore nell’intero tessuto sociale. Come fare è impresa alquanto non facile e si ha la necessità di
promuovere lavori condivisi anche dalle parrocchie vicine. Questo servizio che deve passare
obbligatoriamente attraverso la catechesi per adulti e la liturgia per meglio comprendere che si può
crescere tutti assieme, perché senza umanità non ci può essere spiritualità.
La riunione del gruppo Caritas si conclude alle 19.30.
Coordinatore gruppo: Stefano Sanna
Segretaria gruppo : Maria Manghini