Metropoli e Megalopoli

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Metropoli e Megalopoli
LE CONTRADDIZIONI DELLE METROPOLI
Uno dei problemi sociali più gravi al mondo è il trasferimento continuo e crescente dei contadini verso le grandi
città di Africa, Asia, e America latina. In quei continenti le metropoli hanno caratteristiche diverse da quelle ad
esempio europee: intorno a centri relativamente piccoli e spesso paragonabili a quelli europei o nordamericani (per
la presenza di ipermercati, locali di lusso etc.), infatti, si sviluppano periferie gigantesche in cui le condizioni di vita
sono difficilissime: abitazioni di fortuna sovraffollate, povere e maleodoranti, costruite in zone insane con materiali
di recupero, dove la qualità di vita è bassissima e dove spesso fioriscono la violenza e il crimine. Si tratta di zone a
cui vengono dati nomi diversi, a seconda del paese in cui si trovano le metropoli, che servono però ad indicare la
stessa situazione di degrado:
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Baraccopoli o bidonville (termine francese)
Favela (termine portoghese): si tratta in genere delle baraccopoli brasiliane
Slum (termine inglese): viene usato di solito per indicare le baraccopoli delle ex colonie britanniche (in
India e Kenya)
Queste immagini mostrano bene il contrasto tra la
zona centrale della metropoli, costituita da lussuosi
palazzi e grattacieli, simbolo di benessere e
prosperità, e le zone periferiche, degradate e
caratterizzate da abitazioni di fortuna abusive,
costruite le une attaccate alle altre. Qui spesso non
esistono neppure i beni di prima necessità, come
luce, acqua, servizi igienici e quant’altro e ovunque
dilaga la povertà.
Respinti da un mondo rurale da cui non
riescono a trarre le condizioni minime per
un’esistenza decente, masse crescenti di
contadini si dirigono ogni giorno verso le
metropoli con la speranza di un futuro
migliore. Arrivati nelle grandi città si rendono
presto conto dell’impossibilità di trovare un
impiego stabile poiché, a differenza di quanto
accadeva nell’Europa del 1800 e dei decenni
fino al 1960, oggi il sistema industriale e dei servizi non ha quasi più bisogno di manodopera senza alcuna
istruzione e senza alcuna esperienza professionale. Poche persone trovano quindi un lavoro, la gran parte dei
migranti è costretta ad allargare le baraccopoli urbane, costruendo o affittando abitazioni fatiscenti, senza alcun
servizio e ignorate dalle autorità pubbliche. Il futuro lavorativo per molte di queste famiglie consiste in piccoli
commerci di oggetti di scarso valore, servizi (a volte molto umili come il lustrascarpe) ai turisti e alle fasce più
abbienti; in casi non rari le persone che abitano in queste zone praticano attività illegali e questo fenomeno
riguarda soprattutto i figli giovani, cresciuti nella giungla delle baraccopoli senza istruzione e senza prospettive.
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DALLE METROPOLI ALLE MEGALOPOLI
Soprattutto nella seconda metà del Novecento, oltre al fenomeno dell’urbanizzazione è aumentato il numero delle metropoli:
città con milioni di abitanti (1) In Italia abbiamo due metropoli che superano il milione di abitanti: Roma e Milano. Vicino a
queste città spesso sono cresciute città più piccole che, orbitando intorno ad esse, hanno assunto il nome di città satellite. (2)
Quando lo spazio compreso tra le aree metropolitane e le città satellite è completamente urbanizzato, allora ci si trova di fronte
ad una conurbazione. (3)
L'evoluzione di una città: 1) una grande città 2)
una città con le città satelliti 3) lo spazio fra la
metropoli e le città satelliti comincia ad essere
occupato 4) La metropoli è diventata una
conurbazione
Col termine conurbazione si intende un’area geografica che comprende più città vicine con qualche milione di abitanti. Può
accadere che le città che si fondono costituiscano ciascuna una grande metropoli. In questo caso si assiste alla nascita di vere
e proprie megalopoli (4).
Il termine “megalopoli” deriva da un’antica città della Grecia, fondata in Arcadia, nel Peloponneso, nel 371 a.C.
I Greci diedero alla città questo nome nella speranza che potesse diventare la città più grande di tutta la Grecia, ma questa
speranza non si realizzò mai.
Nel 1961 il geografo JEAN GOTTMAN utilizzò per la prima volta il termine “megalopoli” per indicare un nuovo fenomeno urbano
di dimensioni gigantesche, che si era sviluppato sulla costa atlantica degli Stati Uniti e che comprendeva le seguenti città:
Boston, New York, Baltimora e Washimgton.
Si trattava di una zona abitata da circa 50 milioni di persone e collegato da una fitta rete di vie di comunicazione. A questa
prima megalopoli fu poi assegnato il nome di BOSWASH (Boston-Washington).
Le megalopoli si sono formate inizialmente nei paesi più avanzati e solo successivamente in diversi paesi del Sud del mondo.
Oggi le megalopoli più numerose si trovano negli Stati Uniti, in Giappone e in Asia e nell’Europa centrale..
In Europa i geografi hanno individuato 3 megalopoli:
Quella renana (70 milioni di abitanti), che comprende le città che si trovano lungo il fiume Reno
La megalopoli britannica (34 milioni di abitanti) con Londra, Manchester, Liverpool e Birmingham
La megalopoli padana (21 milioni di abitanti), formata da Torino, Milano, Bologna, dall’area genovese e dalla fascia dei
laghi prealpini.
In Asia si trova la megalopoli più grande del mondo, detta Tokaido (in Giappone) dal nome dell'antica strada che univa le città
che la compongono. E’ formata da nove metropoli (tra cui Tokyo, Nagoya, Osaka e Kyoto) collegate tra loro da un treno ad alta
velocità.
Nella carta di seguito puoi osservare dove si trovano le principali metropoli e megalopoli del mondo.
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