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Commentary,13giugno2013
UN’ONDA DAL VERDE SBIADITO
PAOLA RIVETTI
©ISPI2013 P
er anni le elezioni presidenziali iraniane sono
state considerate imprevedibili. Un pregiudizio,
questo, confermato tuttavia almeno due volte:
nel 1997, quando il riformista Mohammad Khatami
batté il candidato favorito, il conservatore Nateq-Nuri;
e nel 2009, quando la sorpresa fu doppia, per la riconferma di Ahmadinedjad alla presidenza e per i disordini che seguirono. Allora i due candidati riformisti,
Mousavi e Karroubi, erano sostenuti da quello che era
considerato il movimento erede del fronte khatamista e
che, dopo l’accusa di brogli elettorali, si era “fuso” in
quella che è stata chiamata mouj-e sabz, l’onda verde,
un “agglomerato” di diverse comunità affini, più che di
veri e propri gruppi strutturati attorno a manifesti, sedi,
programmi. Anni dopo la repressione contro il movimento verde, alla vigilia delle elezioni presidenziali, i
riformisti hanno proposto i loro candidati: due hanno
passato il veto del Consiglio dei guardiani, Hassan
Rouhani e Mohammad Reza Aref, contrariamente al
potente Rafsanjani, ma solo Rouhani si presenterà alle
urne il 14 giugno 1 . Nessuna campagna elettorale in
grande stile, comunque, lo attende né lo ha visto protagonista. Che fine hanno fatto le masse festeggianti
che avevano sostenuto Mousavi e Karroubi nel 2009?
Che fine ha fatto l’onda verde?
elettorale se Khatami e Rafsanjani glielo avessero chiesto per raf-
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Aref ha ritirato la sua candidatura l’11 giugno, dopo aver ripetu-
tamente dichiarato di essere disponibile a rinunciare alla corsa
Dall’onda verde al 2013
La repressione a seguito delle proteste del 2009 ha
significato per i riformisti e per il movimento verde la
perdita di un grande capitale umano e sociale. Dal
gennaio 2011, Mousavi e Karroubi sono agli arresti
domiciliati con le loro mogli, anche loro personalità
politiche di primo piano. Molti attivisti e intellettuali
più o meno conosciuti hanno lasciato il paese; molti
hanno anche abbandonato l’attività politica nel tentativo di ricostruire una esistenza all’estero. In questo
contesto, pur trattandosi di un uomo conosciuto con
esperienza di governo, il candidato Rouhani, a cui
manca un forte sostegno tra la popolazione e tra i
gruppi di base riformisti – quelli sopravvissuti alla
repressione, si trova a doversi muovere con attenzione
e a difendersi dalle accuse di essere parte della “sedi forzare una delle due candidature: Hashemi va Khatami dar mored-e
etelaf-e man ba Rouhani tasmim mi girand, «Mehr News», 4 giugno
2013 http://www.mehrnews.com/detail/News/2069567.
Paola Rivetti, School of Law and Government, Dublin City University.
Le opinioni espresse sono strettamente personali e non riflettono necessariamente le posizioni dell’ISPI. Le pubblicazioni online dell’ISPI sono realizzate anche grazie al sostegno della Fondazione Cariplo. 1 commentary
zione”, termine con cui il regime si riferisce al movimento verde, a Moussavi e a Karroubi2. Inoltre, Mustafa Tajzadeh, storico leader riformista, ha riconfermato le sue convinzioni pro-boicottaggio elettorale,
ulteriormente pesando sulla debolezza della candidatura di Rouhani3.
La speranza di molti riformisti è quella di riuscire a
ricompattare il fronte e i gruppi giovanili in occasione
delle nuove elezioni, con lo scopo di ritornare a giocare un ruolo sulla scena politica iraniana. Tuttavia, la
base del movimento riformista non pare particolarmente ricettiva, anzi. Sembra esserci una spaccatura
difficilmente ricongiungibile nei pochi giorni che restano di campagna elettorale: il “movimento verde”
infatti non è finito; certo è ridimensionato, ma è sopravvissuto, come ha dimostrato in occasione dei funerali dell’Ayatollah Taheri, considerato un sostenitore
dell’onda verde 4 . Ma la politica istituzionale non
sembra più in grado di convincerlo o rappresentarlo. Il
riformista Mujahedin-e Enqelab, una delle più antiche
formazioni politiche in Iran, ha annunciato che non
sosterrà alcun candidato5 e lo stesso ha fatto Ardeshir
Amir-Arjomand, il referente della campagna elettorale
di Karroubi6. Da un lato, quindi, c’è un pur ridotto
movimento di protesta che non riconosce più nei referenti tradizionali i propri punti di riferimento;
dall’altro lato, c’è la politica istituzionale che non è in
grado di accogliere le sfide poste dalla base, se non
timidamente.
Elezioni non più imprevedibili?
In questo contesto, le elezioni presidenziali sembrano
aver perso quella imprevedibilità che le caratterizzava.
Molti pensano che non ci sarà nemmeno un ballottaggio7, complici il forte sostegno della Guida Suprema
Khamenei a Saeed Jalili e la debolezza degli sfidanti,
riformisti in primis, debolezza aiutata anche dagli attacchi che alcuni membri delle loro campagne elettorali hanno già subito.
2
Esempio di questa difficoltà è la prima intervista televisiva che
Rouhani ha concesso, durante la quale si è dovuto difendere dalle
accuse di aver avuto un atteggiamento troppo remissivo con
l’“Occidente” nel contesto delle negoziazioni sul nucleare:
http://www.youtube.com/watch?v=SXLPEhJBnS8 e Arash Karami,
Iranian Candidate Gives Surprising Contentious TV Interview,
Al-Monitor, 28 maggio 2013, http://iranpulse.al-monitor.com/index.
php/2013/05/2099/iranian-candidate-gives-surprising-contentious-t
v-interview/.
©ISPI2013 3
Arash Karami, Prominent Imprisoned Reformist Calls For Boycott
of Iran Elections, Al-Monitor, 27 maggio 2013, http://iranpulse.
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al-monitor.com/index.php/2013/05/2092/prominent-imprisoned-ref
or Boycott, «Rooz», 3 giugno 2013, http://www.roozonline.
ormist-calls-for-boycottof-iran-elections/#more-2092, e Saeed Ka-
com/english/news3/newsitem/archive/2013/june/03/article/reformis
mali Dehghan, Iran opposition figures unite to condemn election as
ts-to-decide-vote-for-aref-for-rowhani-or-boycott.html.
a charade, «The Guardian», 28 maggio 2013, http://www.guardian.
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http://en.irangreenvoice.com/article/2013/jun/04/3988
co.uk/world/2013/may/28/iran-opposition-condemnelection-charad
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Un sondaggio della agenzia stampa Fars, tuttavia, indica la possi-
e?CMP=twt_gu.
bilità di un ballottaggio tra Qalibaf e Jalili, entrambi candidati con-
4
Arash Bahmani, Reformists to Decide: Vote for Aref, for Rowhani
Thousands of mourners chant pro-opposition slogans at dissident
servatori: Qalibaf va Jalili be marhal-e dovvom-e entakhabat mi
cleric's funeral, The Green Voice of Freedom, 6 giugno 2013,
raftand, 11 giugno 2013 http://www.farsnews.com/newstext.php?nn
http://en.irangreenvoice.com/article/2013/jun/04/3988
=13920321001203
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