Paese dei Cavalli Marzo 2007

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Paese dei Cavalli Marzo 2007
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA IPPICA
Direttore ENRICO QUERCI
ANNO 1 - NUMERO 3
IL NOSTRO RECORD
U
SANDRO PARRAVANI RACCONTA IL “SUO” PISA
na volta nella vita.
Questo era quello
che speravo, per
me, per la mia professione
di fantino, che ho svolto
fin dal 1972. Per uno nato
a Pisa, anzi a Barbaricina,
il Premio Pisa costituisce
un sogno, una meta da raggiungere, un Gran Premio
da vincere. Nel corso della
mia carriera, non mi era capitato di montarlo spesso,
il Premio Pisa, e quando
era avvenuto, il mio cavallo non aveva avuto grosse
chance. Il miglio risultato che avevo ottenuto, era
stato il terzo posto ottenuto
con Le Revolte, nel 1998.
Nel 2001, la Scuderia
Briantea, per la quale io lavoravo, ha un cavallo molto forte, seppur altrettanto
bisbetico. Si chiama Salselon, e chiude l’annata con
una stupenda affermazione
nel Premio Chiusura, a Milano, una corsa particolare,
sui 1.400 metri in pista dritta, che mette a confronto i
cavalli di due anni con i
sento la pressione di una
corsa alla quale tengo molto anzi, moltissimo. Dopo
la sfilata davanti alle tribune gremite di pubblico,
dove mescolati agli sconosciuti ci sono tanti parenti
e amici, ci dirigiamo verso
le gabbie di partenza. Qua
l’emozione sparisce e la
concentrazione prende il
sopravvento: non dobbiamo sbagliare niente.
Sandro Parravani esulta sul traguardo del 112° Premio Pisa (foto V. Catarsi e S. Secchi)
maggiori d’età. Raramente
i più giovani riescono ad
emergere e vincere, solo
i cavalli sopra la media lo
sanno fare. Salselon appartiene a questa categoria e
vince questa corsa, che poi
siglerà ancora nei due anni
successivi,
realizzando
un’impresa sensazionale.
Nel Chiusura 2001,
non fui io a montarlo
ma Maurizietto Forte: i
due anni portano un peso
molto basso che io non
ero in grado di sostenere,
ma fu festa grande
per tutta la scuderia. Durante
l’inverno il
proprietario
Enobaldo
Bedini (titolare della
Scuderia
Briantea), e l’allenatore,
Mario Ciciarelli, iniziano
a parlare del Premio Pisa,
come di una delle possibili
corse che Salselon avrebbe
potuto disputare nel 2002.
L’inverno trascorre, e
Salselon si comporta molto
bene, tanto che quella che
era un’idea, si materializza
con l’iscrizione alla classica pisana. Certo, la partecipazione al Pisa comporta
dei rischi, perchè Salselon
la affronterà senza una preventiva corsa di rientro e,
soprattutto, il tracciato di
San Rossore è particolare
e che non si addice a tutti
i cavalli. Ma noi sappiamo
che lo spunto del quale lui
è dotato, gli permetterà di
correre bene, speriamo benissimo.
Arriva il grande giorno,
Salselon è il favorito della corsa, nonostante tutte le incognite. Lui è
tranquillo, io no.
In genere sono
un fantino molto
freddo,
ma
oggi
Le gabbie si aprono, e
come stabilito a tavolino,
Salselon resta alla retroguardia. Il ritmo imposto
dai leader è notevole, ma
noi restiamo disinteressati
in coda al plotone, anche
lungo la curva. Entriamo in
retta d’arrivo, e solo allora
inizio a chiedere a Salselon
di andare come lui sa. Ci
spostiamo al largo di tutti,
gli chiedo di scattare, e lui
mi risponde da par suo. Le
lunghezze da recuperare
sono molte, ma Salselon
inzia a volare verso il traguardo. I metri passano,
il palo si avvicina, siamo
ancora arretrati, ma ormai
sento che abbiamo la corsa
in pugno. Li riprendiamo
tutti, i nostri avversari, uno
dopo l’altro, e ci avviamo
a tagliare il traguardo per
primi. Io sono un fantino freddo, che non lascia
spazio alle emozioni, ma
quel giorno, tagliando il
traguardo del Premio Pisa
per primo, mi sono alzato
in piedi sulle staffe, a salutare il mio pubblico che mi
ha accolto al dissellaggio
con la stessa emozione che
io ho provato vincendo.
Oltretutto Salselon ed io
abbiamo stampato il record
della corsa e ne siamo ancora i detentori.
Devo dire che nella mia
carriera ho vinto corse di
livello superiore a questa, e
che Salselon mi ha regalato
anche la vittoria all’estero
in una corsa di gruppo, ma
sono convinto che concludere la mia attività agonistica in sella, senza aver
vinto almeno una volta il
Premio Pisa, mi avrebbe
lasciato l’amaro in bocca.■
Sandro Parravani
Sandro Parravani sulla bilancia dopo
la vittoria (foto Virgilio Catarsi e
Stefano Secchi)
MARZO 2007
ALL’INTERNO
• “Défi du Galop”, una sfida europea
• Cos’è l’EARS
• Premio Pisa: spunti curiosi dalla sua storia
• La posta dei lettori
• Il San Rossore Turf Club
• Dove consumare un buon pasto dalle nostre parti
Salselon e Parravani al tondino (foto V. Catarsi e S. Secchi)
IL PRESTIGIO
IMMUTATO
I
di Enrico Querci
l Premio Pisa compie 117 anni. Con l’eccezione del
periodo bellico e di pochi altri casi, si corre dal 1885,
quando a siglare la prima edizione fu Rosenberg, che
oggi dà il nome ad uno dei nostri handicap più importanti. Scorrere l’albo d’oro di questa classica significa attraversare al galoppo oltre un secolo di storia ippica e non,
incontrando nomi che riportano alla memoria campioni
più o meno importanti, più o meno noti, ma che sono
entrati a pieno diritto nella nostra memoria.
Il ruolo del Premio Pisa è certamente cambiato nel
corso degli ultimi lustri. Nel passato era la corsa che
apriva il calendario classico nazionale, alla quale puntavano i cavalli che avevano nelle mire le prove di spicco
della primavera romana e milanese: il Premio Parioli, il
Premio Regina Elena, il Derby, le Oaks. Tutte le più importanti corse riservate ai cavalli di tre anni sono state
vinte da chi ha conquistato o partecipato al Pisa, e questo è un vanto per la nostra tradizione. Negli anni più
recenti l’ippica è cambiata i maniera sostanziale in tutto
il mondo e, di riflesso, anche in Italia. Se prima il Pisa
giungeva all’inizio della stagione, che coincideva con la
fine del riposo invernale, oggi le corse a qualsiasi livello
non hanno più pause e le piste all-weather, cioè con fondi artificiali di varia natura, hanno contribuito a questo. Il
moltiplicarsi delle corse ha contribuito all’appiattimento
della qualità e l’UNIRE, che è l’Ente pubblico che finanzia l’attività ippica, ha smarrito per strada la sua funzione
principale che è quella di guida tecnica dell’intero settore. Così le mille voci dell’ippica hanno iniziato a cantare
ciascuna per proprio conto e l’effetto, che un tempo era
di un bel coro dal quale spiccavano formidabili individualità, oggi è di una cacofonia assordante.
In tale contesto il Premio Pisa ha mutato il rilievo tecnico che aveva nel passato ma ha mantenuto intatto il
suo fascino. Oggi, vincere questa corsa, resta un motivo
di prestigio per proprietari, allenatori e fantini, e per tutto l’inverno si elaborano piani e strategie per giungere
all’ultima domenica di marzo (quest’anno si corre il 25
marzo), con il cavallo “giusto” per vincere. E sarà così
anche quest’anno. ■
ANNO 1 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO 2007
La notizia del mese
in Europa al galoppo
L’IMPEGNO DELLA SOCIETA’ ALFEA A LIVELLO EUROPEO
LE SCUOLE
EUROPEE
L’European Association of Racing Schools,
è un’associazione fondata nel 2001 dal Northern Racing College di
Doncaster, dall’AFASEC francese, dalla Racin Academy irlandese e
dalla scuola di formazione professionale di San
Rossore.
Si tratta, ovviamente, di scuole relative al
settore ippico, ciascuna
delle quali opera con
modalità e in contesti
molto diversi tra di loro.
L’EARS ha, tra i suoi
scopi, proprio quello di
mantenere costante il
contatto tra queste realtà
formative, cercando di
ampliare i confini dell’associazione. Questo
è avvenuto con le successive adesioni della
British Racing School
di Newmarket, e della
Scuola Fantini di Colonia (Germania).
I membri dell’associazione si riuniscono
due volte all’anno e
portano avanti iniziative volte allo scambio di
esperienze tra docenti e
alunni, al rilascio di un
patentino europeo di ladjockey (artiere a cavallo)
attraverso l’esame denominato EQUES, e organizzano ogni anno una
corsa europea ad invito
per gli alievi fantini che
abbiano frequentato una
delle scuole associate.
La prima corsa fu organizzata nel 2003 proprio
a San Rossore, poi è stata la volta di Doncaster (Inghilterra - 2004), del
Curragh
(Irlanda
- 2005) e
di Chantilly
(Francia 2006).
Il prossimo autunno la
corsa si disputerà a Newmarket,
uno degli ippodromi inglesi più famosi al
mondo. EQ
UNA SFIDA DA 150.000 EURO
S
an Rossore è sempre
più rivolto e aperto
verso l’Europa. L’ultima inziativa in ordine di
tempo, è l’adesione della
Società Alfea al “Défi du
Galop”, la sfida del galoppo. Di che cosa si tratta:
nove ippodromi francesi, al
di fuori della cerchia parigina, lo scorso anno hanno
deciso di dare un maggior
risalto alle loro corse principali. Hanno creato, così,
il “Défi du Galop”, che lega
tra loro le 10 corse (Tolosa
ne ospita due) più importanti delle rispettive riunioni. Per attirare importanti
protagonisti su queste piste,
spesso molto lontane dalla
capitale, le società di corse
mettono in palio un Superbonus molto allettante di
150.000 Euro. Conquistarlo
non è semplice, infatti uno
stesso cavallo deve vincere
almeno tre di queste corse.
Ci sono, inoltre, dei ricchi
premi in denato per i prima
tre allenatori di una speciale
classifica a punti.
La prima edizione della
disfida ha un vincitore: Magadino, che è un prodotto
creato in famiglia da Adolf
e Brigitte Renk, quest’ultima sua jockette in corsa.
Sabato 24 febbraio, alla vigilia dell’ultima corsa del
circuito, Brigitte ha ritirato
il ricco assegno. Al Gran
Prix du Conseil des Alpes
Maritimes (vinto da Tirwa-
nako) hanno partecipato anche due italiani. Rainer, già
vincitore sulla pista e affidato nuovamente a Stephan
Pasquier, è terminato buon
quinto mentre tra i non piazzati, dopo percorso difficile,
è giunto Jack Aubrey con
Fabio Branca in sella.
Punto e a capo: la seconda edizione del “Défi
du Galop” esce dai confini
francesi, per darsi un respiro europeo. Per far questo,
gli organizzatori hanno deciso di invitare tre ippodromi esteri e i prescelti sono
Baden Baden (Germania),
San Sebastian (Spagna) e
San Rossore per l’Italia. Il
regolamento del torneo è
stato in parte modificato, e
i punti guadagnati dagli allenatori all’estero saranno
maggiorati del 50%. Un
premio speciale andrà anche al fantino che conquisterà l’apposita classifica a
punti.
L’Alfea ha accolto con
entusiasmo questa proposta,
modificando il suo calendario, per inserire il Premio
Regione Toscana (ex Premio Andred), Listed Race
sul doppio chilometro, nella giornata del Premio Pisa
che si disputa il 25 marzo.
Il “Défi du Galop” ha
trovato uno sponsor, Synergie, azieda leader nella
gestione globale delle risorse umane, ed avrà anche il sostegno della rete
Brigitte Renk ritira il l’assegno per la vittoria nel Défi 2006 - 2007 (Querci)
televisiva francese specializzata nell’ippica, Equidia,
che presenta gli eventi ippici con trasmissioni di altissima qualità), e del quotidiano Paris Turf, entrambe
presenti a Pisa. Inoltre, tutte
le corse del Défi, saranno
trasmesse in diretta TV da
Equidia, e anche sulle corse di Pisa, San Sebastian e
Baden Baden, i francesi potranno scommettere al loro
totalizzatore.
Grazie al “Défi du
Galop”, il livello qualitativo del Premio Regione Toscana salirebbe e ne
guadagnerebbe
in termini di
rating internazionale,
ma è ancora più
importante che molto pubblico assista a questa corsa
dalla tribuna e che a queste
persone sia offerta un accoglienza pari alle attese.E in
queste molteplici direzioni
stiamo lavorando. ■
EQ
Rainer, uno dei due italiani che hanno corso a Cagnes (Querci)
IL DOPPIO GEMELLAGGIO
L
a domenica che
precede
il Premio Pisa,
era incentrata su
Premi Federico
Regoli. Ma
questo non è
stato il solo
motivo
d’interesse.
Infatti, questo pomeriggio
era dedicato anche al gemellaggio con Doncaster.
Questa città inglese nel
South Yorkshire, ha molte
caratteristiche in comune
con Pisa. Per prima cosa,
Doncaster ha un ippodromo molto importante, che
ospita la corsa classica più
antica al monto, il St. Leger, che si disputa in settembre dal 1776.
Doncaster è l’ippodromo che per tradizione,
apre la stagione inglese
delle corse sull’erba, alla
fine di marzo, con il Lincoln Meeting. Infatti nel
Regno Unito e in Irlanda,
nel periodo invernale sulle piste erbose si disputa-
no solo corse in ostacoli.
L’ippodromo di Doncaster
dispone anche di una pista
interna alla principale sulla
quale in sono posti gli ostacoli per le corse in siepi e
in steeple chases (ostacoli
più alti e impegnativi) per
il periodo novembre - marzo. L’ippodromo alla fine
del 2005 ha chiuso i battenti per attuare un progetto di
ristrutturazione
radicale
della tribuna principale e la
sua riapertura è fissata per
la giornata di corse del 17
agosto di quest’anno.
Doncaster è famosa anche per le sua aste di purosangue, e che sono riservate
a puledri di sei mesi (foal),
di un anno e mezzo (year-
ling) e di due anni in pre
allenamento (breeze up).
Inoltre, Doncaster è la
sede del Northern Racing
College, una delle scuole
di formazione professionale ippica più importanti
d’Europa, che dista poche
miglia dall’ippodromo. La
struttura è inserita all’interno di un’area che è inclusa
in un vasto progetto di riqualificazione ambientale,
con la creazione di un parco dedicato al cavallo.
Grazie a questo progetto
di sviluppo, è nato anche
un aeroporto nei pressi di
Doncaster, intitolato a Robin Hood, il “Robin Hood
Airport Doncaster - Sheffield”, in onore dell’eroe
di Sherwood. L’aeroporto
pisano “Galileo Galilei” è
collegato con esso nel periodo primaverile – estivo
da due compagnie aeree a
basso costo.
Domenica 18 marzo,
l’ippodromo San Rossore
ha rinnovato questi gemellaggi con il Premio Ippodromo di Doncaster, alla
presenza di un dirigente
di Arena Leisure (la società che gestisce altri sei
ippodromi inglesi) e con
il Premio Northern Racing
College, e anche in questo caso il direttore della
scuola e altri membri del
consiglio direttivo, erano
presenti alla giornata di
corse.■ EQ
ANNO 1 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO 2007
IPPICA E CULTURA
IL RE, IL VATE E LA CONTESSA
UN INCONTRO MAI AVVENUTO A SAN ROSSORE
Vittorio Emanuele II alle corse a San Rossore
A
lle 10 di domenica
22 febbraio 1908
vennne inaugurato
a Cisanello il sanatorio che
il comune aveva fatto erigere a ricordo di Umberto
I assassinato a Monza da
Gaetano Bresci il 1° luglio
nel 1900. All’inaugurazione intervenne Vittorio
Emanuele III. Dopo la ceri-
monia il re si recò a pranzo
nella villa di Cascine Vecchie. E poiché nel pomeriggio nel vicino ippodromo
era in programma il premio
“Pisa”, il sovrano accettò
l’invito del sindaco Giuseppe Gambini a presenziare alla corsa. In quella
stessa giornata una carrozza entrò nel pesage dell’ip-
podromo. A bordo c’erano
il conte Gastone De Larderel e Gabriele D’Annunzio.
Sarebbe stato naturale che
il re incontrasse il nobiluomo e il famoso scrittore ma
la situazione che si creò fu
invece di estremo imbarazzo. Pesava in negativo nei
loro rapporti il fatto che
D’Annunzio avesse una
relazione, molto chiacchierata in tutti i salotti d’Italia,
con Alessandra di Rudinì,
vedova del conte Carlotti,
madre di due figli, che lei
aveva abbandonato per seguire l’irresistibile amante. Tanto il re era ostile al
poeta che, quando questi
soggiornava in estate a Marina di Pisa con qualche sua
amante e di tanto in tanto
raggiungeva San Rossore a
cavallo, aveva dato disposizioni al ministro delle Real
Casa, Mattioli Pasqualini,
che “quel signore fosse tenuto ben distante dallo chalet del Gombo”. Quello fra
D’Annunzio e Alessandra
di Rudinì era un amore per
molti aspetti sconvolgente: nella sua travolgente e
sensualissima passione per
Alessandra, D’Annunzio
aveva brutalmente abbandonato Eleonora Duse, la
più famosa attrice del mo-
Una rara immagine di D’Annunzio
mento, la quale si era anche
abbassata a scrivere una
lunga lettera alla rivale implorandola di non portarle
via il poeta. Inoltre, Alessandra di Rudinì era la figlia di un ex primo ministro
del regno e Vittorio Emanuele, moralista convinto
(almeno in fatto di sesso),
non poteva sopportare tutti
quegli accadimenti. Perciò,
quando fu avvertito della
presenza di D’Annunzio
nel pesage, il sovrano, pur
di non incontrarsi con lui,
lasciò l’ippodromo prima
ancora di procedere alla
premiazione del vincitore.
Fu quella la prima e ultima occasione nella quale
Vittorio Emanuele III intervenne alle corse a San
Rossore. ■ RC
LE FRUSTATE CONDONATE DI CAPRIOLI A PANDOLFI
P
Paolo Caprioli
A
che alla crisi economica) e
attende che il palo d’arrivo
dia il suo verdetto.
L’arrivo è concitato fra
due cavalle, fantini a fruste alzate che ondeggiano;
infine prevale Buonarrota,
montata da Carletto Pandolfi, su Solta, in sella alla
quale c’è l’asso italiano del
galoppo: Paolino Caprioli.
Dopo la corsa Caprioli,
lamentando un danneggiamento da parte del rivale,
lo colpisce con tre frustate
al volto. Mentre il pubblico
rumoreggia e lancia sassi
verso la segreteria, i commissari puniscono Caprioli
con 200 lire di ammenda e
15 giorni di sospensione.
Ma Caprioli è un “eroe dello
sport nazionale” (ha anche
vinto l’Arc de Triomphe) e
il regime, pur agonizzante,
non vuole vedere mortificati i suoi miti. Così un gerarca scivola discreto nella
stanza dei commissari e lì
costringe i commissari a
strappare il verbale appena
redatto.■ RC
Il cavallo dei 100 anni
Capolago è legato il “Pisa” del centenario. Per il
cavallo di Cesare Turri, allenato dalla figlia Rosanna (che in seguito deciderà di percorrere altre
strade) era stato deciso che il fantino di scuderia – Giuseppe Scardino - che non aveva un buon feeling con il
puledro, venisse sostituito da Michele Bucci, vecchio
drago degli ippodromi. E Bucci, attuando una tattica di
estrema attesa, venne a battere proprio nelle battute finali Sunny Prince, il cavallo dell’americano Appleton
allenato da Ettore Pistoletti.
❱ UNA SCOMMES-
SA SU NEARCO
Ho fatto una scommessa con un amico, se
cioè Nearco abbia mai
vinto il premio Pisa e
se abbia mai corso sul
prato degli Escoli.
Io sostengo di no, lui
ovviamente il contrario. Chi ha vinto una
cena fra noi due?
Aldo Battaglia
PREPOTENZE DI REGIME
remio Pisa del
1943, l’ultimo
primo dei bombardamenti sulla città (inizieranno il 31
agosto) e dell’interruzione bellica.
La giornata è uggiosa,
c’è malumore tra il pubblico, e un pessimismo ben
motivato dagli eventi bellici che sono disastrosi. Ma
il Premio Pisa è pur sempre
un elemento di richiamo: il
pubblico gioca quanto può
(cioè poco, in rapporto an-
ANGOLO DELLA POSTA
Non fate la cena ma limitatevi ad un panino poiché
avete torto (o ragione) a metà. In realtà Nearco
non corse mai il premio Pisa (e quindi hai ragione
tu) ma corse comunque da puledro a San Rossore
(e qui hai torto). Il 24 febbraio del 1938 Nearco,
al rientro, battè il compagno di scuderia Gabbro
nel premio Gombo. ■
❱ ASSOCIARSI AL CLUB
Sento spesso parlare sulla stampa e in Tv del
“San Rossore Turf Club”.
Potrei sapere come funziona, chi vi partecipa, e
se vi si può iscrivere liberamente?
Angelo Potenti
Proprio in questo numero de “Il Paese dei Cavalli” è spiegato alla pagina IV cosa sia il San Rossore Turf Club e quali siano le sue finalità.
In quanto alle adesioni, ogni eventuale nuovo
socio deve essere presentato da tre soci mentre
l’approvazione definitiva spetta all’assemblea del
club. Se accettato, la quota associativa a carico
del nuovo membro è di euro 200 all’anno. ■
❱ COLLEGAMENTO AUTOBUS
Sono una delle persone che utilizzava il collegamento in autobus con la città.
Purtroppo da quest’anno non c’è più. Perché?
Pasquale Fontani
L’utenza degli autobus negli ultimi due anni è stata di 6 -10 persone a viaggio. In queste condizioni i costi sono diventati esorbitanti in rapporto al
servizio prestato. ■
Per ricevere questo giornale e per inviare la vostra posta:
fax 050 526133 | [email protected]
FUORI TEMA :::::::::::::::::::::::::::::::
Dopo la nota dello scorso numero sull’abuso dell’avverbio “sicuramente” usato anche a precedere verbi
dubitativi, lanciamo un altro piccolo salvagente alla
lingua italiano sottolineando criticamente l’abuso
della parola : “esatto”. Con l’arrivo in tv dei quiz
– il primo danno fu fatto da Mike Bongiorno con
“Lascia o Raddoppia?” - la risposta “esatto” ha
attraversato in toto il nostro linguaggio quotidiano
sostituendo d’un colpo i più logici e corretti “sì”, “è
vero”, “è giusto”. Così, anche se capita di chiedere
a una persona: “Scusi, è lei il signor Rossi?”, anziché l’ovvio “sì” ti sentirai rispondere: “Esatto!”
Come se la banalissima risposta fosse il risultato di
un’equazione. ■
Anaconda
Il Paese dei Cavalli
Periodico di informazione e cultura ippica | Direttore Enrico Querci
iscrizione al registro della Stampa del Tribunale di Pisa nr. 28/2006
Editore Società ALFEA S.p.A.
Viale delle Cascine 153 - 56122 Pisa | Tel. 050 526111
[email protected] | www.sanrossore.it
Capolago vince il Premio Pisa del Centenario
progetto grafico: Agenzia Sintesi - Pisa | stampa: Stylgrafica - Cascina (PI)
ANNO 1 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO 2007
il sogno di un ALTRO trionfo
I
ELECTROCUTIONIST, UN CAMPIONE SFORTUNATO
cavalli entrano in dirittura d’arrivo, Cherry
Mix si fa ben presto
da parte dopo aver tirato
l’andatura a buon ritmo. Il
giapponese Dream Impact
scatta e passa al comando.
Dalla tribuna giunge il boato degli oltre 6.000 nipponici che hanno seguito il loro
campione fino a Parigi per
vederlo in azione nell’Arc
de Triomphe. Dream Impact, però, entra ben presto
nel mirino di Rail Link e di
Elctrocutionist, con Pride
che recupera dalla coda del
gruppo. Rail Link passa,
ma dopo pochi metri al suo
esterno scatta Electrocutionist, che Lanfranco Dettori sostiene da par suo. Nel
tratto finale Electro si libera
di Rail Link, respinge l’isidioso affondo della femmina Pride, e taglia per primo
il traguardo dell’Arc.
Questa si chiama “fantaippica”, e non è solo la finta cronaca di un giornalista
delirante, ma l’omaggio
postumo ad un campione che, 12 mesi orsono, si
aggiudicò la Dubai World
Cup, la corsa più ricca del
mondo, inventata dagli
sceicchi del Dubai e dotata
complessivamente di 6 mi-
Electrocutionist trionfa nella Dubai World Cup (Grasso)
lioni di dollari.
Questo è la storia di un
cavallo, Electrocutionist,
un campione che è stato
allevato in Italia da Franco
Polidori e poi acquistato da
un proprietario americano.
Il suo legame con San
Rossore è stretto, anzi strettissimo, perchè Electrocutionist è cresciuto sui prati
della Razza Latina, in Via
del Capannanone, a Barbaricina, e il proporietario
lo ha mantenuto in allenamento proprio qui, presso la
scuderia di Valfredo Valiani. In Italia Electrocutionist
ha iniziato la carriera agonistica a tre anni, restando
imbattuto fino alla disputa
del Gran Premio di Milano
dove il Derby winner tedesco, Shirocco, lo domò
F
rugare in città alla ricerca di angoli dove mangiare bene (benissimo) e spendere il giusto
(poco).
E’ il caso della trattoria “da Nedo” dove Nedo sta
per Nedo Rossi che negli anni Cinquanta fu ottimo
ciclista. Il segreto del successo della piccola trattoria
è il cuoco, Enzo Marino.
solo a fil di palo per il minimo dei distacchi. La corsa
più importante vinta sotto
la guida di Valiani, Electrocutionist l’ha conquistata a
York, in Inghilterra, nelle
Juddmonte International
Stakes, una corsa di Gruppo 1, dove il figlio di Red
Ransom sconfisse un campione giapponese, Zenno
Rob Roy. Questo avveniva nell’agosto del 2005,
e l’Arc de Triomphe sembrava la corsa ideale per
Electrocutionist, la prima
domenica d’ottobre a Longchamp. Ma il proprietario
americano preferì portare il
cavallo a correre in Canada, in una corsa importante
ma di minor prestigio rispetto all’Arc e, soprattutto, su una pista poco gra-
dita a Electro. Dopo corsa
sfortunata, giunse il terzo
posto che lasciò l’amaro in
bocca a tutti, specialmente
a Valiani. Pazienza, pensarono tutti i fan di Electro,
sarà per il prossimo anno.
Ma, alla fine del 2005, Godolphin (la scuderia degli
sceicchi) acquistò Electrocutionist e lo trasferì in Dubai dove, il 25 marzo del
2006, conquistò la Dubai
World Cup, proprio alla vigilia del Premio Pisa.
Il sogno di vederlo a
Parigi, seppur difendendo
altri colori, prende forma
durante l’estate quando,
conquista ad Ascot la piazza d’onore nelle Prince of
Wales e nelle King George
& Queen Elizabeth Stakes.
Purtroppo un infarto ha
spezzato il grande cuore di
Electrocutionist, e il sogno
è restato tale. ■ EQ
Electrocutionist nel suo box
a San Rossore (Querci)
Tagliolini ai funghi e riso con speck e rucola di grande livello, e così il resto. Crema alla catalana (fatta in
casa) da grande ristorante. RC
Trattoria da Nedo
Via Pietrasantina, 85- tel. 050 562026
Chiusura: Sabato
ACQUISTI DI PRIMAVERA
S
abato 24 marzo, nell’immediata vigilia
della 117^ edizione
del Premio Pisa, per il secondo anno consecutivo, si
svolgerà un’asta di cavalli
purosangue.
Sotto il martello del banditore, passeranno puledri
di due anni di età già preallenati e pronti (o quasi)
per correre. I vantaggi dati
da questo tipo d’incanto
sono molteplici.
Per prima cosa, i compratori non sostengono lun-
E’ POSSIBILE ALL’ASTA BREEZE UP DI PISA
ghe spese di mantenimento
e, in teoria, questi puledri
potrebbero essere in gradio di debuttare in corsa il
mese precedente.
Anche per i venditori si
tratta di un’occasione per
fare buoni affari, in quanto
possono presentare puledri
che per motivi vari non
sono stati venduti l’anno
precedente, oppure c’é chi,
di questo businness, ne ha
fatto un mestiere.
In gergo si chiamano
“pinhooker”, acquistano
puledri di 6 mesi o di un
anno e mezzo, li preparano a dovere per venderli a
queste aste che si chiamano
“Breeze Up”.
L’asta si svolge in due
momenti: al mattino (ore
9.30), i puledri effettuano
un galoppo cronometrato
di circa 400 metri, a gruppi di 2 - 3 cavalli per volta,
sulla pista dell’ippodromo,
sotto l’occhio attento dei
potenziali acquirenti.
A partire dalle 14.00, la
vendita all’asta che si svolgerà nel tondino di presentazione dell’ippodromo.
L’asta Breeze Up italiana è organizzata dalla Società Gestione Aste (SGA).
■ EQ
Il SAN ROSSORE
TURF CLUB
I
l San
Rossore Turf
Club nasce
in un territorio ricco di passione per il cavallo da corsa. Perché
dunque un
Club in questa culla dell’ippica? Che cosa aggiungere ai numerosi ippodromi, alle corse tutto l’anno, ai prestigiosi allevamenti, alle grandi scuderie
che progressivamente
lasciano Milano per stabilirsi in Toscana?
Semplice: godere l’ippica da un punto di osservazione privilegiato,
vivere a contatto con i
protagonisti, condividere le emozioni con chi ha
la stessa passione, essere orgogliosi di dare il
proprio contributo a diffondere la cultura ippica
Mauro Bellatalla,
sul territorio attraverso
presidente del Club
la promozione di attività
ed eventi.
Ne fanno parte amanti dell’ippica di tutta Italia
nonché appassionati della città e delle sue tradizioni
che apprezzano l’associazione in quanto occasione
di scambio ed arricchimento culturale.
Tra le numerose iniziative del Club citiamo:
• ricerca e recupero del patrimonio storico culturale dell’ippica cittadina
• istituzione di premi per artieri ed altri operatori
in occasione delle corse più importanti del calendario pisano
• visite ad allevamenti e scuderie
• istituzione di una corsa intitolata al Club
• gemellaggi e scambi sportivo – culturali con
analoghi Turf Club di altri ippodromi italiani ed
esteri
• cene sociali allargate ad enti e persone direttamente o indirettamente interessate all’ippica
• gite a carattere misto ippico - turistico
• iniziative di beneficenza
Stefano Mazzanti
18 Marzo
❚ PREMIO FEDERICO REGOLI
(listed race - 1.500 m. - 61.600 €)
❚ PREMIO DONCASTER
(ippodromo inglese gemellato con San Rossore)
❚ PREMIO NORTHERN RACING COLLEGE
(finale Trofeo Marcialis)
24 Marzo
❚ ASTA BREEZ UP - SGA
per cavalli di due anni
25 Marzo
❚ 117° PREMIO PISA
(listed race - 1.500 m. - 89.100 €)
❚ PREMIO REGIONE TOSCANA
(listed race - 2.000 m. - 61.600 € - prima tappa de “Le Défi du Galop”)
1 Aprile
❚ GRAN CORSA IN SIEPI DI PISA
(handicap limitato - siepi - 46.000 €)
❚ CORSA IN SIEPI DEI 4 ANNI
(gruppo 3 - siepi - 46.000 €)
❚ PROVA D’ASSAGGIO
(listed race - steeple chase - 35.200 €)
❚ TUTTI I VENERDI’ di APRILE e MAGGIO
corse all’ippodromo di San Rossore