Paese dei Cavalli Marzo 2007
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Paese dei Cavalli Marzo 2007
MENSILE DI INFORMAZIONE E CULTURA IPPICA Direttore ENRICO QUERCI ANNO 1 - NUMERO 3 IL NOSTRO RECORD U SANDRO PARRAVANI RACCONTA IL “SUO” PISA na volta nella vita. Questo era quello che speravo, per me, per la mia professione di fantino, che ho svolto fin dal 1972. Per uno nato a Pisa, anzi a Barbaricina, il Premio Pisa costituisce un sogno, una meta da raggiungere, un Gran Premio da vincere. Nel corso della mia carriera, non mi era capitato di montarlo spesso, il Premio Pisa, e quando era avvenuto, il mio cavallo non aveva avuto grosse chance. Il miglio risultato che avevo ottenuto, era stato il terzo posto ottenuto con Le Revolte, nel 1998. Nel 2001, la Scuderia Briantea, per la quale io lavoravo, ha un cavallo molto forte, seppur altrettanto bisbetico. Si chiama Salselon, e chiude l’annata con una stupenda affermazione nel Premio Chiusura, a Milano, una corsa particolare, sui 1.400 metri in pista dritta, che mette a confronto i cavalli di due anni con i sento la pressione di una corsa alla quale tengo molto anzi, moltissimo. Dopo la sfilata davanti alle tribune gremite di pubblico, dove mescolati agli sconosciuti ci sono tanti parenti e amici, ci dirigiamo verso le gabbie di partenza. Qua l’emozione sparisce e la concentrazione prende il sopravvento: non dobbiamo sbagliare niente. Sandro Parravani esulta sul traguardo del 112° Premio Pisa (foto V. Catarsi e S. Secchi) maggiori d’età. Raramente i più giovani riescono ad emergere e vincere, solo i cavalli sopra la media lo sanno fare. Salselon appartiene a questa categoria e vince questa corsa, che poi siglerà ancora nei due anni successivi, realizzando un’impresa sensazionale. Nel Chiusura 2001, non fui io a montarlo ma Maurizietto Forte: i due anni portano un peso molto basso che io non ero in grado di sostenere, ma fu festa grande per tutta la scuderia. Durante l’inverno il proprietario Enobaldo Bedini (titolare della Scuderia Briantea), e l’allenatore, Mario Ciciarelli, iniziano a parlare del Premio Pisa, come di una delle possibili corse che Salselon avrebbe potuto disputare nel 2002. L’inverno trascorre, e Salselon si comporta molto bene, tanto che quella che era un’idea, si materializza con l’iscrizione alla classica pisana. Certo, la partecipazione al Pisa comporta dei rischi, perchè Salselon la affronterà senza una preventiva corsa di rientro e, soprattutto, il tracciato di San Rossore è particolare e che non si addice a tutti i cavalli. Ma noi sappiamo che lo spunto del quale lui è dotato, gli permetterà di correre bene, speriamo benissimo. Arriva il grande giorno, Salselon è il favorito della corsa, nonostante tutte le incognite. Lui è tranquillo, io no. In genere sono un fantino molto freddo, ma oggi Le gabbie si aprono, e come stabilito a tavolino, Salselon resta alla retroguardia. Il ritmo imposto dai leader è notevole, ma noi restiamo disinteressati in coda al plotone, anche lungo la curva. Entriamo in retta d’arrivo, e solo allora inizio a chiedere a Salselon di andare come lui sa. Ci spostiamo al largo di tutti, gli chiedo di scattare, e lui mi risponde da par suo. Le lunghezze da recuperare sono molte, ma Salselon inzia a volare verso il traguardo. I metri passano, il palo si avvicina, siamo ancora arretrati, ma ormai sento che abbiamo la corsa in pugno. Li riprendiamo tutti, i nostri avversari, uno dopo l’altro, e ci avviamo a tagliare il traguardo per primi. Io sono un fantino freddo, che non lascia spazio alle emozioni, ma quel giorno, tagliando il traguardo del Premio Pisa per primo, mi sono alzato in piedi sulle staffe, a salutare il mio pubblico che mi ha accolto al dissellaggio con la stessa emozione che io ho provato vincendo. Oltretutto Salselon ed io abbiamo stampato il record della corsa e ne siamo ancora i detentori. Devo dire che nella mia carriera ho vinto corse di livello superiore a questa, e che Salselon mi ha regalato anche la vittoria all’estero in una corsa di gruppo, ma sono convinto che concludere la mia attività agonistica in sella, senza aver vinto almeno una volta il Premio Pisa, mi avrebbe lasciato l’amaro in bocca.■ Sandro Parravani Sandro Parravani sulla bilancia dopo la vittoria (foto Virgilio Catarsi e Stefano Secchi) MARZO 2007 ALL’INTERNO • “Défi du Galop”, una sfida europea • Cos’è l’EARS • Premio Pisa: spunti curiosi dalla sua storia • La posta dei lettori • Il San Rossore Turf Club • Dove consumare un buon pasto dalle nostre parti Salselon e Parravani al tondino (foto V. Catarsi e S. Secchi) IL PRESTIGIO IMMUTATO I di Enrico Querci l Premio Pisa compie 117 anni. Con l’eccezione del periodo bellico e di pochi altri casi, si corre dal 1885, quando a siglare la prima edizione fu Rosenberg, che oggi dà il nome ad uno dei nostri handicap più importanti. Scorrere l’albo d’oro di questa classica significa attraversare al galoppo oltre un secolo di storia ippica e non, incontrando nomi che riportano alla memoria campioni più o meno importanti, più o meno noti, ma che sono entrati a pieno diritto nella nostra memoria. Il ruolo del Premio Pisa è certamente cambiato nel corso degli ultimi lustri. Nel passato era la corsa che apriva il calendario classico nazionale, alla quale puntavano i cavalli che avevano nelle mire le prove di spicco della primavera romana e milanese: il Premio Parioli, il Premio Regina Elena, il Derby, le Oaks. Tutte le più importanti corse riservate ai cavalli di tre anni sono state vinte da chi ha conquistato o partecipato al Pisa, e questo è un vanto per la nostra tradizione. Negli anni più recenti l’ippica è cambiata i maniera sostanziale in tutto il mondo e, di riflesso, anche in Italia. Se prima il Pisa giungeva all’inizio della stagione, che coincideva con la fine del riposo invernale, oggi le corse a qualsiasi livello non hanno più pause e le piste all-weather, cioè con fondi artificiali di varia natura, hanno contribuito a questo. Il moltiplicarsi delle corse ha contribuito all’appiattimento della qualità e l’UNIRE, che è l’Ente pubblico che finanzia l’attività ippica, ha smarrito per strada la sua funzione principale che è quella di guida tecnica dell’intero settore. Così le mille voci dell’ippica hanno iniziato a cantare ciascuna per proprio conto e l’effetto, che un tempo era di un bel coro dal quale spiccavano formidabili individualità, oggi è di una cacofonia assordante. In tale contesto il Premio Pisa ha mutato il rilievo tecnico che aveva nel passato ma ha mantenuto intatto il suo fascino. Oggi, vincere questa corsa, resta un motivo di prestigio per proprietari, allenatori e fantini, e per tutto l’inverno si elaborano piani e strategie per giungere all’ultima domenica di marzo (quest’anno si corre il 25 marzo), con il cavallo “giusto” per vincere. E sarà così anche quest’anno. ■ ANNO 1 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO 2007 La notizia del mese in Europa al galoppo L’IMPEGNO DELLA SOCIETA’ ALFEA A LIVELLO EUROPEO LE SCUOLE EUROPEE L’European Association of Racing Schools, è un’associazione fondata nel 2001 dal Northern Racing College di Doncaster, dall’AFASEC francese, dalla Racin Academy irlandese e dalla scuola di formazione professionale di San Rossore. Si tratta, ovviamente, di scuole relative al settore ippico, ciascuna delle quali opera con modalità e in contesti molto diversi tra di loro. L’EARS ha, tra i suoi scopi, proprio quello di mantenere costante il contatto tra queste realtà formative, cercando di ampliare i confini dell’associazione. Questo è avvenuto con le successive adesioni della British Racing School di Newmarket, e della Scuola Fantini di Colonia (Germania). I membri dell’associazione si riuniscono due volte all’anno e portano avanti iniziative volte allo scambio di esperienze tra docenti e alunni, al rilascio di un patentino europeo di ladjockey (artiere a cavallo) attraverso l’esame denominato EQUES, e organizzano ogni anno una corsa europea ad invito per gli alievi fantini che abbiano frequentato una delle scuole associate. La prima corsa fu organizzata nel 2003 proprio a San Rossore, poi è stata la volta di Doncaster (Inghilterra - 2004), del Curragh (Irlanda - 2005) e di Chantilly (Francia 2006). Il prossimo autunno la corsa si disputerà a Newmarket, uno degli ippodromi inglesi più famosi al mondo. EQ UNA SFIDA DA 150.000 EURO S an Rossore è sempre più rivolto e aperto verso l’Europa. L’ultima inziativa in ordine di tempo, è l’adesione della Società Alfea al “Défi du Galop”, la sfida del galoppo. Di che cosa si tratta: nove ippodromi francesi, al di fuori della cerchia parigina, lo scorso anno hanno deciso di dare un maggior risalto alle loro corse principali. Hanno creato, così, il “Défi du Galop”, che lega tra loro le 10 corse (Tolosa ne ospita due) più importanti delle rispettive riunioni. Per attirare importanti protagonisti su queste piste, spesso molto lontane dalla capitale, le società di corse mettono in palio un Superbonus molto allettante di 150.000 Euro. Conquistarlo non è semplice, infatti uno stesso cavallo deve vincere almeno tre di queste corse. Ci sono, inoltre, dei ricchi premi in denato per i prima tre allenatori di una speciale classifica a punti. La prima edizione della disfida ha un vincitore: Magadino, che è un prodotto creato in famiglia da Adolf e Brigitte Renk, quest’ultima sua jockette in corsa. Sabato 24 febbraio, alla vigilia dell’ultima corsa del circuito, Brigitte ha ritirato il ricco assegno. Al Gran Prix du Conseil des Alpes Maritimes (vinto da Tirwa- nako) hanno partecipato anche due italiani. Rainer, già vincitore sulla pista e affidato nuovamente a Stephan Pasquier, è terminato buon quinto mentre tra i non piazzati, dopo percorso difficile, è giunto Jack Aubrey con Fabio Branca in sella. Punto e a capo: la seconda edizione del “Défi du Galop” esce dai confini francesi, per darsi un respiro europeo. Per far questo, gli organizzatori hanno deciso di invitare tre ippodromi esteri e i prescelti sono Baden Baden (Germania), San Sebastian (Spagna) e San Rossore per l’Italia. Il regolamento del torneo è stato in parte modificato, e i punti guadagnati dagli allenatori all’estero saranno maggiorati del 50%. Un premio speciale andrà anche al fantino che conquisterà l’apposita classifica a punti. L’Alfea ha accolto con entusiasmo questa proposta, modificando il suo calendario, per inserire il Premio Regione Toscana (ex Premio Andred), Listed Race sul doppio chilometro, nella giornata del Premio Pisa che si disputa il 25 marzo. Il “Défi du Galop” ha trovato uno sponsor, Synergie, azieda leader nella gestione globale delle risorse umane, ed avrà anche il sostegno della rete Brigitte Renk ritira il l’assegno per la vittoria nel Défi 2006 - 2007 (Querci) televisiva francese specializzata nell’ippica, Equidia, che presenta gli eventi ippici con trasmissioni di altissima qualità), e del quotidiano Paris Turf, entrambe presenti a Pisa. Inoltre, tutte le corse del Défi, saranno trasmesse in diretta TV da Equidia, e anche sulle corse di Pisa, San Sebastian e Baden Baden, i francesi potranno scommettere al loro totalizzatore. Grazie al “Défi du Galop”, il livello qualitativo del Premio Regione Toscana salirebbe e ne guadagnerebbe in termini di rating internazionale, ma è ancora più importante che molto pubblico assista a questa corsa dalla tribuna e che a queste persone sia offerta un accoglienza pari alle attese.E in queste molteplici direzioni stiamo lavorando. ■ EQ Rainer, uno dei due italiani che hanno corso a Cagnes (Querci) IL DOPPIO GEMELLAGGIO L a domenica che precede il Premio Pisa, era incentrata su Premi Federico Regoli. Ma questo non è stato il solo motivo d’interesse. Infatti, questo pomeriggio era dedicato anche al gemellaggio con Doncaster. Questa città inglese nel South Yorkshire, ha molte caratteristiche in comune con Pisa. Per prima cosa, Doncaster ha un ippodromo molto importante, che ospita la corsa classica più antica al monto, il St. Leger, che si disputa in settembre dal 1776. Doncaster è l’ippodromo che per tradizione, apre la stagione inglese delle corse sull’erba, alla fine di marzo, con il Lincoln Meeting. Infatti nel Regno Unito e in Irlanda, nel periodo invernale sulle piste erbose si disputa- no solo corse in ostacoli. L’ippodromo di Doncaster dispone anche di una pista interna alla principale sulla quale in sono posti gli ostacoli per le corse in siepi e in steeple chases (ostacoli più alti e impegnativi) per il periodo novembre - marzo. L’ippodromo alla fine del 2005 ha chiuso i battenti per attuare un progetto di ristrutturazione radicale della tribuna principale e la sua riapertura è fissata per la giornata di corse del 17 agosto di quest’anno. Doncaster è famosa anche per le sua aste di purosangue, e che sono riservate a puledri di sei mesi (foal), di un anno e mezzo (year- ling) e di due anni in pre allenamento (breeze up). Inoltre, Doncaster è la sede del Northern Racing College, una delle scuole di formazione professionale ippica più importanti d’Europa, che dista poche miglia dall’ippodromo. La struttura è inserita all’interno di un’area che è inclusa in un vasto progetto di riqualificazione ambientale, con la creazione di un parco dedicato al cavallo. Grazie a questo progetto di sviluppo, è nato anche un aeroporto nei pressi di Doncaster, intitolato a Robin Hood, il “Robin Hood Airport Doncaster - Sheffield”, in onore dell’eroe di Sherwood. L’aeroporto pisano “Galileo Galilei” è collegato con esso nel periodo primaverile – estivo da due compagnie aeree a basso costo. Domenica 18 marzo, l’ippodromo San Rossore ha rinnovato questi gemellaggi con il Premio Ippodromo di Doncaster, alla presenza di un dirigente di Arena Leisure (la società che gestisce altri sei ippodromi inglesi) e con il Premio Northern Racing College, e anche in questo caso il direttore della scuola e altri membri del consiglio direttivo, erano presenti alla giornata di corse.■ EQ ANNO 1 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO 2007 IPPICA E CULTURA IL RE, IL VATE E LA CONTESSA UN INCONTRO MAI AVVENUTO A SAN ROSSORE Vittorio Emanuele II alle corse a San Rossore A lle 10 di domenica 22 febbraio 1908 vennne inaugurato a Cisanello il sanatorio che il comune aveva fatto erigere a ricordo di Umberto I assassinato a Monza da Gaetano Bresci il 1° luglio nel 1900. All’inaugurazione intervenne Vittorio Emanuele III. Dopo la ceri- monia il re si recò a pranzo nella villa di Cascine Vecchie. E poiché nel pomeriggio nel vicino ippodromo era in programma il premio “Pisa”, il sovrano accettò l’invito del sindaco Giuseppe Gambini a presenziare alla corsa. In quella stessa giornata una carrozza entrò nel pesage dell’ip- podromo. A bordo c’erano il conte Gastone De Larderel e Gabriele D’Annunzio. Sarebbe stato naturale che il re incontrasse il nobiluomo e il famoso scrittore ma la situazione che si creò fu invece di estremo imbarazzo. Pesava in negativo nei loro rapporti il fatto che D’Annunzio avesse una relazione, molto chiacchierata in tutti i salotti d’Italia, con Alessandra di Rudinì, vedova del conte Carlotti, madre di due figli, che lei aveva abbandonato per seguire l’irresistibile amante. Tanto il re era ostile al poeta che, quando questi soggiornava in estate a Marina di Pisa con qualche sua amante e di tanto in tanto raggiungeva San Rossore a cavallo, aveva dato disposizioni al ministro delle Real Casa, Mattioli Pasqualini, che “quel signore fosse tenuto ben distante dallo chalet del Gombo”. Quello fra D’Annunzio e Alessandra di Rudinì era un amore per molti aspetti sconvolgente: nella sua travolgente e sensualissima passione per Alessandra, D’Annunzio aveva brutalmente abbandonato Eleonora Duse, la più famosa attrice del mo- Una rara immagine di D’Annunzio mento, la quale si era anche abbassata a scrivere una lunga lettera alla rivale implorandola di non portarle via il poeta. Inoltre, Alessandra di Rudinì era la figlia di un ex primo ministro del regno e Vittorio Emanuele, moralista convinto (almeno in fatto di sesso), non poteva sopportare tutti quegli accadimenti. Perciò, quando fu avvertito della presenza di D’Annunzio nel pesage, il sovrano, pur di non incontrarsi con lui, lasciò l’ippodromo prima ancora di procedere alla premiazione del vincitore. Fu quella la prima e ultima occasione nella quale Vittorio Emanuele III intervenne alle corse a San Rossore. ■ RC LE FRUSTATE CONDONATE DI CAPRIOLI A PANDOLFI P Paolo Caprioli A che alla crisi economica) e attende che il palo d’arrivo dia il suo verdetto. L’arrivo è concitato fra due cavalle, fantini a fruste alzate che ondeggiano; infine prevale Buonarrota, montata da Carletto Pandolfi, su Solta, in sella alla quale c’è l’asso italiano del galoppo: Paolino Caprioli. Dopo la corsa Caprioli, lamentando un danneggiamento da parte del rivale, lo colpisce con tre frustate al volto. Mentre il pubblico rumoreggia e lancia sassi verso la segreteria, i commissari puniscono Caprioli con 200 lire di ammenda e 15 giorni di sospensione. Ma Caprioli è un “eroe dello sport nazionale” (ha anche vinto l’Arc de Triomphe) e il regime, pur agonizzante, non vuole vedere mortificati i suoi miti. Così un gerarca scivola discreto nella stanza dei commissari e lì costringe i commissari a strappare il verbale appena redatto.■ RC Il cavallo dei 100 anni Capolago è legato il “Pisa” del centenario. Per il cavallo di Cesare Turri, allenato dalla figlia Rosanna (che in seguito deciderà di percorrere altre strade) era stato deciso che il fantino di scuderia – Giuseppe Scardino - che non aveva un buon feeling con il puledro, venisse sostituito da Michele Bucci, vecchio drago degli ippodromi. E Bucci, attuando una tattica di estrema attesa, venne a battere proprio nelle battute finali Sunny Prince, il cavallo dell’americano Appleton allenato da Ettore Pistoletti. ❱ UNA SCOMMES- SA SU NEARCO Ho fatto una scommessa con un amico, se cioè Nearco abbia mai vinto il premio Pisa e se abbia mai corso sul prato degli Escoli. Io sostengo di no, lui ovviamente il contrario. Chi ha vinto una cena fra noi due? Aldo Battaglia PREPOTENZE DI REGIME remio Pisa del 1943, l’ultimo primo dei bombardamenti sulla città (inizieranno il 31 agosto) e dell’interruzione bellica. La giornata è uggiosa, c’è malumore tra il pubblico, e un pessimismo ben motivato dagli eventi bellici che sono disastrosi. Ma il Premio Pisa è pur sempre un elemento di richiamo: il pubblico gioca quanto può (cioè poco, in rapporto an- ANGOLO DELLA POSTA Non fate la cena ma limitatevi ad un panino poiché avete torto (o ragione) a metà. In realtà Nearco non corse mai il premio Pisa (e quindi hai ragione tu) ma corse comunque da puledro a San Rossore (e qui hai torto). Il 24 febbraio del 1938 Nearco, al rientro, battè il compagno di scuderia Gabbro nel premio Gombo. ■ ❱ ASSOCIARSI AL CLUB Sento spesso parlare sulla stampa e in Tv del “San Rossore Turf Club”. Potrei sapere come funziona, chi vi partecipa, e se vi si può iscrivere liberamente? Angelo Potenti Proprio in questo numero de “Il Paese dei Cavalli” è spiegato alla pagina IV cosa sia il San Rossore Turf Club e quali siano le sue finalità. In quanto alle adesioni, ogni eventuale nuovo socio deve essere presentato da tre soci mentre l’approvazione definitiva spetta all’assemblea del club. Se accettato, la quota associativa a carico del nuovo membro è di euro 200 all’anno. ■ ❱ COLLEGAMENTO AUTOBUS Sono una delle persone che utilizzava il collegamento in autobus con la città. Purtroppo da quest’anno non c’è più. Perché? Pasquale Fontani L’utenza degli autobus negli ultimi due anni è stata di 6 -10 persone a viaggio. In queste condizioni i costi sono diventati esorbitanti in rapporto al servizio prestato. ■ Per ricevere questo giornale e per inviare la vostra posta: fax 050 526133 | [email protected] FUORI TEMA ::::::::::::::::::::::::::::::: Dopo la nota dello scorso numero sull’abuso dell’avverbio “sicuramente” usato anche a precedere verbi dubitativi, lanciamo un altro piccolo salvagente alla lingua italiano sottolineando criticamente l’abuso della parola : “esatto”. Con l’arrivo in tv dei quiz – il primo danno fu fatto da Mike Bongiorno con “Lascia o Raddoppia?” - la risposta “esatto” ha attraversato in toto il nostro linguaggio quotidiano sostituendo d’un colpo i più logici e corretti “sì”, “è vero”, “è giusto”. Così, anche se capita di chiedere a una persona: “Scusi, è lei il signor Rossi?”, anziché l’ovvio “sì” ti sentirai rispondere: “Esatto!” Come se la banalissima risposta fosse il risultato di un’equazione. ■ Anaconda Il Paese dei Cavalli Periodico di informazione e cultura ippica | Direttore Enrico Querci iscrizione al registro della Stampa del Tribunale di Pisa nr. 28/2006 Editore Società ALFEA S.p.A. Viale delle Cascine 153 - 56122 Pisa | Tel. 050 526111 [email protected] | www.sanrossore.it Capolago vince il Premio Pisa del Centenario progetto grafico: Agenzia Sintesi - Pisa | stampa: Stylgrafica - Cascina (PI) ANNO 1 - NUMERO 3 - PAG. - IL PAESE DEI CAVALLI - MARZO 2007 il sogno di un ALTRO trionfo I ELECTROCUTIONIST, UN CAMPIONE SFORTUNATO cavalli entrano in dirittura d’arrivo, Cherry Mix si fa ben presto da parte dopo aver tirato l’andatura a buon ritmo. Il giapponese Dream Impact scatta e passa al comando. Dalla tribuna giunge il boato degli oltre 6.000 nipponici che hanno seguito il loro campione fino a Parigi per vederlo in azione nell’Arc de Triomphe. Dream Impact, però, entra ben presto nel mirino di Rail Link e di Elctrocutionist, con Pride che recupera dalla coda del gruppo. Rail Link passa, ma dopo pochi metri al suo esterno scatta Electrocutionist, che Lanfranco Dettori sostiene da par suo. Nel tratto finale Electro si libera di Rail Link, respinge l’isidioso affondo della femmina Pride, e taglia per primo il traguardo dell’Arc. Questa si chiama “fantaippica”, e non è solo la finta cronaca di un giornalista delirante, ma l’omaggio postumo ad un campione che, 12 mesi orsono, si aggiudicò la Dubai World Cup, la corsa più ricca del mondo, inventata dagli sceicchi del Dubai e dotata complessivamente di 6 mi- Electrocutionist trionfa nella Dubai World Cup (Grasso) lioni di dollari. Questo è la storia di un cavallo, Electrocutionist, un campione che è stato allevato in Italia da Franco Polidori e poi acquistato da un proprietario americano. Il suo legame con San Rossore è stretto, anzi strettissimo, perchè Electrocutionist è cresciuto sui prati della Razza Latina, in Via del Capannanone, a Barbaricina, e il proporietario lo ha mantenuto in allenamento proprio qui, presso la scuderia di Valfredo Valiani. In Italia Electrocutionist ha iniziato la carriera agonistica a tre anni, restando imbattuto fino alla disputa del Gran Premio di Milano dove il Derby winner tedesco, Shirocco, lo domò F rugare in città alla ricerca di angoli dove mangiare bene (benissimo) e spendere il giusto (poco). E’ il caso della trattoria “da Nedo” dove Nedo sta per Nedo Rossi che negli anni Cinquanta fu ottimo ciclista. Il segreto del successo della piccola trattoria è il cuoco, Enzo Marino. solo a fil di palo per il minimo dei distacchi. La corsa più importante vinta sotto la guida di Valiani, Electrocutionist l’ha conquistata a York, in Inghilterra, nelle Juddmonte International Stakes, una corsa di Gruppo 1, dove il figlio di Red Ransom sconfisse un campione giapponese, Zenno Rob Roy. Questo avveniva nell’agosto del 2005, e l’Arc de Triomphe sembrava la corsa ideale per Electrocutionist, la prima domenica d’ottobre a Longchamp. Ma il proprietario americano preferì portare il cavallo a correre in Canada, in una corsa importante ma di minor prestigio rispetto all’Arc e, soprattutto, su una pista poco gra- dita a Electro. Dopo corsa sfortunata, giunse il terzo posto che lasciò l’amaro in bocca a tutti, specialmente a Valiani. Pazienza, pensarono tutti i fan di Electro, sarà per il prossimo anno. Ma, alla fine del 2005, Godolphin (la scuderia degli sceicchi) acquistò Electrocutionist e lo trasferì in Dubai dove, il 25 marzo del 2006, conquistò la Dubai World Cup, proprio alla vigilia del Premio Pisa. Il sogno di vederlo a Parigi, seppur difendendo altri colori, prende forma durante l’estate quando, conquista ad Ascot la piazza d’onore nelle Prince of Wales e nelle King George & Queen Elizabeth Stakes. Purtroppo un infarto ha spezzato il grande cuore di Electrocutionist, e il sogno è restato tale. ■ EQ Electrocutionist nel suo box a San Rossore (Querci) Tagliolini ai funghi e riso con speck e rucola di grande livello, e così il resto. Crema alla catalana (fatta in casa) da grande ristorante. RC Trattoria da Nedo Via Pietrasantina, 85- tel. 050 562026 Chiusura: Sabato ACQUISTI DI PRIMAVERA S abato 24 marzo, nell’immediata vigilia della 117^ edizione del Premio Pisa, per il secondo anno consecutivo, si svolgerà un’asta di cavalli purosangue. Sotto il martello del banditore, passeranno puledri di due anni di età già preallenati e pronti (o quasi) per correre. I vantaggi dati da questo tipo d’incanto sono molteplici. Per prima cosa, i compratori non sostengono lun- E’ POSSIBILE ALL’ASTA BREEZE UP DI PISA ghe spese di mantenimento e, in teoria, questi puledri potrebbero essere in gradio di debuttare in corsa il mese precedente. Anche per i venditori si tratta di un’occasione per fare buoni affari, in quanto possono presentare puledri che per motivi vari non sono stati venduti l’anno precedente, oppure c’é chi, di questo businness, ne ha fatto un mestiere. In gergo si chiamano “pinhooker”, acquistano puledri di 6 mesi o di un anno e mezzo, li preparano a dovere per venderli a queste aste che si chiamano “Breeze Up”. L’asta si svolge in due momenti: al mattino (ore 9.30), i puledri effettuano un galoppo cronometrato di circa 400 metri, a gruppi di 2 - 3 cavalli per volta, sulla pista dell’ippodromo, sotto l’occhio attento dei potenziali acquirenti. A partire dalle 14.00, la vendita all’asta che si svolgerà nel tondino di presentazione dell’ippodromo. L’asta Breeze Up italiana è organizzata dalla Società Gestione Aste (SGA). ■ EQ Il SAN ROSSORE TURF CLUB I l San Rossore Turf Club nasce in un territorio ricco di passione per il cavallo da corsa. Perché dunque un Club in questa culla dell’ippica? Che cosa aggiungere ai numerosi ippodromi, alle corse tutto l’anno, ai prestigiosi allevamenti, alle grandi scuderie che progressivamente lasciano Milano per stabilirsi in Toscana? Semplice: godere l’ippica da un punto di osservazione privilegiato, vivere a contatto con i protagonisti, condividere le emozioni con chi ha la stessa passione, essere orgogliosi di dare il proprio contributo a diffondere la cultura ippica Mauro Bellatalla, sul territorio attraverso presidente del Club la promozione di attività ed eventi. Ne fanno parte amanti dell’ippica di tutta Italia nonché appassionati della città e delle sue tradizioni che apprezzano l’associazione in quanto occasione di scambio ed arricchimento culturale. Tra le numerose iniziative del Club citiamo: • ricerca e recupero del patrimonio storico culturale dell’ippica cittadina • istituzione di premi per artieri ed altri operatori in occasione delle corse più importanti del calendario pisano • visite ad allevamenti e scuderie • istituzione di una corsa intitolata al Club • gemellaggi e scambi sportivo – culturali con analoghi Turf Club di altri ippodromi italiani ed esteri • cene sociali allargate ad enti e persone direttamente o indirettamente interessate all’ippica • gite a carattere misto ippico - turistico • iniziative di beneficenza Stefano Mazzanti 18 Marzo ❚ PREMIO FEDERICO REGOLI (listed race - 1.500 m. - 61.600 €) ❚ PREMIO DONCASTER (ippodromo inglese gemellato con San Rossore) ❚ PREMIO NORTHERN RACING COLLEGE (finale Trofeo Marcialis) 24 Marzo ❚ ASTA BREEZ UP - SGA per cavalli di due anni 25 Marzo ❚ 117° PREMIO PISA (listed race - 1.500 m. - 89.100 €) ❚ PREMIO REGIONE TOSCANA (listed race - 2.000 m. - 61.600 € - prima tappa de “Le Défi du Galop”) 1 Aprile ❚ GRAN CORSA IN SIEPI DI PISA (handicap limitato - siepi - 46.000 €) ❚ CORSA IN SIEPI DEI 4 ANNI (gruppo 3 - siepi - 46.000 €) ❚ PROVA D’ASSAGGIO (listed race - steeple chase - 35.200 €) ❚ TUTTI I VENERDI’ di APRILE e MAGGIO corse all’ippodromo di San Rossore