Variabili e parametri nell`approccio alla rappresentazione di funzioni
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Variabili e parametri nell`approccio alla rappresentazione di funzioni
Variabili e parametri nell’approccio alla rappresentazione di funzioni Maria Reggiani Università di Pavia I. Introduzione L’approccio all’analisi matematica richiede di aver maturato una solida competenza nell’uso della manipolazione algebrica così da poter spostare l’attenzione dalla gestione dei simboli e dalle regole per la loro manipolazione alla loro interpretazione in un contesto diverso. E’ noto peraltro che molti alunni arrivano ad affrontare lo studio dell’analisi senza aver fatto proprio il linguaggio algebrico e si trovano di fronte, senza saperli controllare, a nomi e simboli che assumono nel nuovo contesto significati differenti. Infatti il passaggio dall’algebra all’analisi è caratterizzato tra l’altro da una trasformazione dei nomi che si utilizzano per indicare le lettere, nomi evocativi di un particolare valore semantico, non sempre però adeguatamente differenziato e comprensibile. Basti pensare all’uso dei termini costante, incognita, variabile, indeterminata, parametro… e così via, che solitamente si utilizzano con un significato spesso legato ad un contesto specifico ma non sempre ben definito o definibile. Ci sono poi più o meno esplicite convenzioni sulla scelta delle lettere da utilizzare di volta in volta con significati e in contesti diversi, ad es. a,b,c,…x,y,z,…h,k, assumono in alcuni ambienti un significato convenzionalmente codificato (cfr. Chiarugi, Fracassina, Furinghetti & Paola 1995). Fra i termini che spesso risultano di difficile comprensione per molti alunni c’è certamente quello di parametro. In questo intervento si intende proporre una riflessione, a partire dal significato del termine parametro in vari contesti, sul possibile uso didattico di un software per la manipolazione simbolica e il tracciamento di grafici per favorire la comprensione del ruolo del parametro nello studio dei sistemi di curve dipendenti da parametri. II. Che cos’è un parametro? Il problema didattico relativo alla padronanza dell’uso dei parametri richiede in primo luogo di chiarire che cosa si intende con il termine parametro e quale è la differenza tra variabile e parametro. Il tema della padronanza dell’uso dei parametri è trattato in letteratura da vari autori (cfr. ad esempio Ursini & Trigueros 1997 e 1999, Furinghetti & Paola 1994). In particolare per questo studio è risultato utile il già citato Chiarugi et alii 1995 per l’ampiezza con cui affronta il problema in riferimento alla prassi didattica e ai libri di testo italiani. Il termine parametro viene incontrato dagli alunni in vari contesti: Ø equazioni e loro discussione Ø sistemi lineari Ø equazioni parametriche di curve o superficie Ø sistemi di curve Ø ….. In ognuno di questi casi il significato con cui il termine è usato non è identico: per renderci conto dell’ambiguità della terminologia e della difficoltà che questa può comportare per gli alunni basta pensare al caso dei sistemi lineari. E’ noto che quando si affronta la soluzione dei sistemi lineari il termine parametro può avere almeno due diversi significati. Il termine infatti può indicare una lettera che compare fra i coefficienti e in questo caso il suo ruolo è del tutto analogo a quello che assume nel caso delle equazioni e della discussione relativa alla loro soluzione: le condizioni di risolubilità sono in generale espresse in funzione del parametro stesso. Il termine parametro compare però nello studio della soluzione dei sistemi lineari anche quando si considerano sistemi con infinite soluzioni dipendenti da parametri il cui numero come è noto dipende dal rango del sistema e dal numero di incognite. Si tratta di significati diversi per uno stesso termine nello stesso contesto e questo non può che generare difficoltà per gli alunni. Questo secondo significato con cui il termine è usato nel caso dei sistemi ci conduce alla rappresentazione parametrica di curve o di superficie, anche se non sempre il collegamento fra questi due differenti usi del termine risulta chiaro agli alunni. Osserviamo inoltre che lo studio dei sistemi di curve dipendenti da parametro pone ulteriori problemi dal punto di vista della comprensione del significato e del ruolo del parametro in quanto il fatto che ad ogni valore del parametro corrisponda una diversa curva del sistema richiede di capire come la variazione del parametro si rifletta all’interno del sistema, apre cioè l’indagine su “che cosa” dipende/non dipende dal parametro stesso. Di fronte a questa varietà di situazioni fra loro apparentemente o realmente diverse, viene allora spontaneo all’alunno chiedersi: che cos’è un parametro, che differenza c’è fra variabile e parametro? Il già citato articolo Chiarugi et alii 1995 analizza numerose possibili risposte a questa domanda e ad esso rimandiamo. Qui ci limitiamo a mettere in rilievo ancora una volta il fatto che dovrebbe essere chiaro agli studenti che il nome dipende dal ruolo assegnato alle lettere in una particolare situazione e che, dal punto di vista formale, sarebbe ovviamente possibile scambiare i ruoli di variabili e parametri passando ad un diverso problema: basta pensare all’espressione ax+by+c che ci suggerisce interpretazioni diverse se pensiamo x,y come variabili e a, b, c come coefficienti, o se ne scambiamo i ruoli o ancora se ad esempio pensiamo di dare a tutte le lettere lo stesso ruolo di variabili (Prodi, 1984). In sintesi possiamo dire che nell’operare con variabili e parametri nei diversi contesti sopra ricordati ci si trova di fronte sostanzialmente a due differenti problemi: § distinzione di ruolo § distinzione di significato. Molte difficoltà di impostazione e di risoluzione del calcolo algebrico quando in un problema intervengono lettere che svolgono funzioni diverse sono legate alla difficoltà di individuazione del ruolo svolto dalle lettere e di interpretazione del significato. In questo intervento ci si limita a considerare il caso in cui uno o più parametri compaiono nella rappresentazione di una funzione polinomiale di secondo grado. Ci si pone allora il problema di capire quale sia il ruolo del parametro nella rappresentazione di quella curva cioè come cambia la curva al variare del parametro, quali proprietà dipendono, non dipendono dai valori da esso assunti. Si tratta di un lavoro importante che può costituire una utile premessa per lo studio dell’andamento delle funzioni e per capire il ruolo dei parametri in famiglie di curve (pensiamo ad esempio alla possibile applicazione nello studio della famiglia delle primitive di una funzione o delle soluzioni di una equazione differenziale) III. Funzioni dipendenti da parametri Con queste premesse e a partire dall’analisi a posteriori di una attività didattica su sistemi di curve dipendenti da parametro, focalizzata in particolare su fasci di parabole, svolta con l'obiettivo di studiarne gli aspetti geometrici (Reggiani, 2000b), ci si pongono i seguenti problemi: – Può l'interpretazione geometrica favorire un corretto uso dei parametri? – Quale può essere il ruolo di un software C.A.S.? Consideriamo la funzione y=ax2+bx+c e proponiamo agli alunni di esaminare l’influenza sui parametri dell’imporre condizioni geometriche alla generica curva del sistema, in particolare ad esempio le condizioni di passaggio per 1 punto, per 2 punti, per 3 punti. Si tratta di esercizi usualmente svolti nella scuola superiore quando si affronta lo studio della geometria analitica, solitamente affrontati privilegiandone la componente algebrica. Gli alunni osservano facilmente che nel primo caso si ottiene un sistema dipendente da due parametri, nel secondo in generale un sistema dipendente da un parametro, nell’ultimo in generale una sola parabola. Il collegamento con la soluzione dipendente da parametri nei sistemi lineari è spontaneo e consente di stabilire un confronto tra i due significati del termine. Meno frequente è invece, almeno nella scuola superiore italiana, chiedersi come si rappresenta graficamente l'insieme di tutte le parabole passanti per uno, due , tre punti. Vediamo qualche esempio: imponendo alla generica funzione sopra considerata il passaggio per l’origine si ottiene il sistema di curve: y=ax2+bx Un C.A.S. permette di visualizzare alcune parabole del sistema. Ad esempio con DERIVE, utilizzando l’istruzione: (vector(vector ax^2+bx,a,-5,5,1), b,-5,5,1) si ottiene il seguente grafico che però, pur fornendo qualche idea sul sistema che stiamo esaminando, non permette di visualizzare il ruolo dei parametri in quanto le parabole rappresentate sono troppe per essere percepibili in modo distinto. Per capire qualcosa in più può essere opportuno suggerire agli alunni di modificare il passo in modo da ottenere una figura più facile da interpretare: basterà ad esempio limitare la variazione di entrambe i parametri da –2 a 2 o addirittura da –1 a 1, sempre con il medesimo passo per ottenere immagini forse meno attraenti ma certamente più facili da capire e da ripercorrere “a ritroso” utilizzando la possibilità offerta dal software di cancellare un grafico alla volta a partire dall’ultimo disegnato per comprendere la corrispondenza fra valori del parametro e parabole del sistema. Molto più immediato è invece interpretare il ruolo del parametro nel sistema di parabole che si ottiene imponendo il passaggio per due punti. In figura è rappresentato il fascio y=ax2+x-4a+3 (passaggio per (-2,1) e (2,5)) che è uno di quelli analizzati dagli alunni nell'esperienza didattica alla quale qui si fa riferimento. In tale lavoro (cfr. Reggiani 2000b), si è seguito l'approccio inverso, non si è partiti cioè da una generica equazione del tipo y=ax2+bx+c e si sono imposte condizioni, ma ci si è occupati di rappresentare graficamente, con l’aiuto di DERIVE i sistemi dipendenti da un solo parametro. Infatti, come si è già ricordato, obiettivo dell'attività didattica in questione era principalmente quello di esaminare le proprietà geometriche dei fasci di parabole in relazione al fatto che il parametro comparisse come coefficiente del solo termine di secondo grado o del solo termine di primo grado o del solo termine noto oppure comparisse nel coefficiente di più termini. L'obiettivo era essenzialmente quello di sottolineare ed evidenziare tramite la rappresentazione grafica il legame fra aspetti algebrici e aspetti geometrici ed arrivare ad una classificazione dei fasci di parabole in relazione ai punti base. L'analisi a posteriori dei risultati di tale lavoro ha messo in evidenza la possibilità di approfondire l'indagine sul significato di parametro nel contesto in oggetto, sia attraverso l'approccio di cui si è detto sopra, sia proponendo, con l'aiuto del C.A.S. il confronto fra l'imporre condizioni in una equazione dipendente da parametri e l'esaminare sistemi dipendenti da parametri. Ad esempio si può confrontare il fatto che imponendo il passaggio per due punti si è ottenuto un sistema dipendente da un parametro con le diverse situazioni geometriche che si ottengono esaminando i differenti tipi di fasci cioè di sistemi dipendenti da un solo parametro che vi compare al primo grado. Il ruolo del C.A.S. in questo caso è quello di favorire l'analisi delle diverse situazioni attraverso la loro rappresentazione. L'approfondimento della situazione dal punto di vista algebrico e geometrico richiede ovviamente una riflessione teorica che ha nell'immagine soltanto il suo punto di partenza. Riportiamo qui una parte delle figure che sono state esaminate con i ragazzi e che rappresentano, insieme a quella già vista sopra, alcune differenti situazioni. y=ax2 y=ax2-3x+1 y=-2x2+bx y=3x2-2x+c L'analisi dei diversi casi permette di osservare l'esistenza di fasci di parabole che hanno in comune due punti, un punto, nessun punto. Un'analisi più approfondita può portare a studiare quali condizioni caratterizzano il fascio nei vari casi o, in altri termini, quali condizioni devono essere imposte alla generica equazione per ottenere quel particolare fascio. IV. Operare con i parametri Lo studio dei fasci di curve e delle loro proprietà porta in genere, nell'usuale prassi didattica, a proporre agli alunni almeno altri due problemi, che coinvolgono l'uso del parametro dal quale il fascio dipende e che richiedono una buona padronanza del significato delle operazioni algebriche coinvolte: la ricerca dei punti base e quella del luogo dei vertici (o dei fuochi). Tali problemi sono in genere risolti dal punto di vista algebrico senza particolare attenzione all'interpretazione geometrica dei risultati. Analizziamoli brevemente. Si è già ampiamente parlato nel paragrafo precedente dei punti base di un fascio di parabole (cioè dei punti comuni a tutte le parabole del fascio), limitandosi però all'esame di casi particolari. Un modo per affrontare il problema in generale può essere ricavato, riprendendo, ad esempio, il fascio precedentemente esaminato y=ax2+x-4a+3 ed osservando che, dopo averlo riscritto nella forma y=a(x2-4)+x+3 si può facilmente notare che le ascisse dei punti base sono le soluzioni di x2-4=0 Questa situazione, studiata anche graficamente con l'aiuto del software, può essere utilizzata come punto di partenza per esaminare più in generale il fascio dipendente dal parametro k: y=ax2+bx+c +k(a1x2+b1x+c1) in cui le ascisse dei punti base sono le soluzioni dell’equazione: a1x2+b1x+c1 = 0 Il passaggio dalla situazione particolare a quella generale presenta ovviamente grosse difficoltà dal punto di vista della gestione dei significati delle lettere che vi compaiono con ruoli diversi. Il lavoro svolto sul caso particolare con l'appoggio della visualizzazione fornita dal software può costituire un punto di partenza e soprattutto aiutare gli alunni a capire, proprio riflettendo sul caso particolare, che cosa significa annullare l'espressione fra parentesi, cioè il coefficiente del parametro: per i valori di x che annullano l'espressione tra parentesi l'ordinata non dipende da k. Consideriamo ora la ricerca del luogo dei vertici a partire dall'equazione: y=-2x2+bx b b2 . Assegnando a b i valori da –5 a 5 si Il vertice della generica parabola del fascio ha coordinate , 4 8 ottengono i punti segnati in figura: b x = 4 E' possibile, utilizzando DERIVE tracciare la funzione di equazioni parametriche 2 y = b 8 ed ottenere così il grafico del luogo dei vertici. E' poi ovviamente possibile, con carta e penna o ancora con l'aiuto del software, scrivere l'equazione del luogo. Riteniamo che accompagnare questo procedimento con la rappresentazione grafica consenta una migliore comprensione del procedimento e favorisca la riflessione sul significato di b nei vari casi. V. Osservazioni conclusive Gli esempi e le riflessioni proposte nei paragrafi precedenti si propongono di fornire un contributo alla discussione sul ruolo assunto, nell'apprendimento dell'algebra, dalla tecnologia e in particolare dai software, sempre più diffusi ed evoluti, per la manipolazione simbolica e il tracciamento di grafici. Riteniamo che i software per il tracciamento dei grafici abbiano un ruolo centrale nello studio della curve e, per quanto riguarda la situazione qui considerata, nello studio delle curve dipendenti da parametri in quanto consentono di affiancare alla rappresentazione algebrica una rappresentazione grafica adeguata ottenibile senza distogliere l'attenzione dal problema che si sta studiando. Le riflessioni proposte, tratte come si è già detto dall'analisi di una attività didattica svolta con obiettivi parzialmente diversi, richiedono di essere approfondite indirizzando la ricerca a chiarire i due seguenti punti tra loro strettamente legati: • il ruolo di mediazione del software • il ruolo dell'insegnante Quanto al primo punto notiamo prima di tutto che il software, nella situazione da noi proposta e studiata, viene utilizzato direttamente dall'allievo seguendo però le indicazioni dell'insegnante, è strumento di congettura e di verifica, ma non si propone come solutore di problemi: lo strumento finale di soluzione è sempre comunque la riflessione, l'argomentazione, la generalizzazione. Strettamente legato al ruolo del software nel caso specifico è il ruolo della rappresentazione grafica nelle situazioni studiate, problematica che, pur con le proprie specificità, si inserisce in quella ben più ampia del ruolo dell'immagine nell'apprendimento in generale e nell'uso di tecnologie in particolare. Tenuto conto di quanto appena detto l'insegnante riveste un ruolo di grande importanza e difficile da gestire, in quanto deve sollecitare un uso appropriato del software, stimolare la riflessione per l'interpretazione delle immagini, l'elaborazione di congetture, la riflessioni a partire da esse, la discussione fra pari, la verifica, la generalizzazione. Occorre inoltre tener presente che, anche quando l’attività didattica è strutturata e l’uso del software è guidato, non è detto che l’alunno usi il computer con lo stesso ruolo e gli stessi obiettivi che l’insegnante si propone: vi è infatti un rapporto diretto di ogni alunno con il computer le cui implicazioni devono anche essere oggetto di studio. Riferimenti bibliografici BOVIO M., 1999:Alcune proposte per usare DERIVE in classe nella scuola superiore, L’Insegnamento della Matematica e delle Scienze Integrate, vol.22B, n.4, 340-351 CHIARUGI I., FRACASSINA G., FURINGHETTI F., PAOLA D., 1995: Parametri, variabili e altro: un ripensamento su come questi concetti sono presentati in classe. 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